Cenni economici sulle due sponde
3.3 Struttura industriale taiwanese.
Con oltre il 30% del PIL nazionale l’industria taiwanese è il secondo elemento che concorre alla creazione del PIL.
Completamente sotto il controllo governativo nella sua fase iniziale di sviluppo industriale ha subito graduali liberalizzazioni nel corso degli anni.
Prima degli anni ottanta l’industria era caratterizzata da una produzione intensiva con bassi costi di manodopera.
Negli anni successivi la produzione industriale del paese ha gradualmente conosciuto un’ulteriore modernizzazione che le ha permesso lo sviluppo di industrie per le nuove tecnologie.
Le industrie Information Technology (IT) sono tra le più avanzate al mondo, ma nonostante ciò il secondario taiwanese, come in ogni altro paese sviluppato, ha visto il suo declino a favore dell’industria dei servizi a partire dal 1986:
Il contributo del settore industriale sul PIL ha raggiunto il suo picco nel 198 con il 44%, da quel momento in poi ha riscontrato un graduale declino.
Nel 2010, il contributo del settore industriale sul PIL taiwanese è decresciuto fino a raggiungere il 31.3%, mentre quello dei servizi è incrementato fino ad arrivare ad occupare una percentuale pari al 67.1%. 4
Secondo i dati del Bureau per lo Sviluppo Industriale e il Ministero degli Affari Economici di ROC, l’industria manifatturiera taiwanese nel 2010 produceva output per circa 467.795 milioni di US $. L’industria manifatturiera è composta in gran parte da prodotti per tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT), che rappresenta il settore di maggiore consistenza con il 35%, a seguire si trova l’industria chimica con il 29.4%, industria metallurgica e dei macchinari e infine quella dei beni di consumo.
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Duh Tyzz-Jiunn, 2011 Industrial Development in Taiwan R.O.C., sito ufficiale delBureau per lo sviluppo industrial e del Ministero per gli affair economici ROC, Taipei, 2011.
Tabella 3-6: Evoluzione della composizione industriale taiwanese.
Fonte: Duh Tyzz-Jiun, Industrial Development in Taiwan, sito ufficiale del Bureau per lo Sviluppo Industriale e il Ministero degli Affari Economici taiwanesi, 2011.
L’industria chimica taiwanese nasce dopo la dinastia Qing con la cessione dell’isola al Giappone, sull’isola erano già presenti piccoli stabilimenti per la produzione di birra, tintura, cartiere e trattamenti dei lubrificanti; tali impianti utilizzavano le risorse disponibili sull’isola tra cui le due principali erano legno e canna da zucchero da cui attraverso il processo di fermentazione era possibile ricavare l’etanolo.
Nel periodo immediatamente successivo alla seconda guerra mondiale, l’industria chimica era ancora molto legata all’agricoltura, cominciavano comunque a svilupparsi le prime produzioni di urea, ammoniaca, PVC, fertilizzanti e resine sintetiche.
A partire dagli anni settanta proprio questa industria comincerà ad espandersi soprattutto nel ramo dei derivati dal petrolio.
Nel decennio successivo si registra l’espansione di componenti per Information Technology, che hanno invaso il mondo occidentale con il noto Made in Taiwan.
Qui sotto riporto la tabella relativa all’evoluzione dell’industria chimica a Taiwan:
Tabella 3-7: Sviluppo settore chimico taiwanese (1950-2010).
Fonte: Chen Shien-chang e HuYu-chen, Taiwan’s Chemical Industry Looking Back and Looking Ahead, American Institute of Chemical Engineers, 2012, p.43.
Com’è possibile vedere dalla tabella, l’evoluzione dell’industria chimica ha consentito a Taiwan lo sviluppo di materiali semiconduttori e componenti IT di altissimo livello.
L’industria ICT taiwanese, occupa un posto di rilievo nel mercato dell’Information Technology internazionale da oltre venti anni, prodotti come televisioni, pannelli LCD, Personal Computer,
Notebook, navigatori satellitari, telefonini sono solo alcune voci dell’ampio raggio di prodotti ad
alto contenuto tecnologico che Taiwan esporta in tutto il mondo.
Se negli anni sessanta l’industria elettronica taiwanese era praticamente inesistente, l’evoluzione del settore chimico combinato con gli sforzi e le politiche del governo, soprattutto per quanto riguarda l’istruzione della popolazione, hanno permesso di raggiungere grandi risultati in questo settore.
Nel 1972, con la rampante inflazione della crisi mondiale del petrolio, l’industria delle esportazioni vacillarono, il governo taiwanese cercò quindi una via per stimolare l’economia.
Il Governo di Taiwan cominciò un concreto sforzo per sviluppare l’industria high-tech e l’industria dei circuiti integrati mostrava favorevoli promesse.[…]
La rapida crescita taiwanese, che si evolve lungo l’industria microelettronica è vista come il risultto del sistema educativo del paese.
Governo, educazione ed affari sono tre settori estremamente legati fra loro nella ricerca di prosperità e successo del’isola.
Le prime compagnie per la manifattura di componenti elettronici furono il risultato di tecnologia e trasferimento di talenti dagli istituti di ricerca governativi, assieme alla precisa sincronizzazione del sistema educativo ai bisogni dell’industria. 5
La Taiwan Semiconductor Manufacturing Company Limited e la United Microeletronics Corporation, entrambe fondate durante il corso degli anni ottanta, rappresentano le due aziende
leader dell’economia taiwanese assieme ad altre compagnie di più nota fama tra i beni di consumo
di larga scala come Acer o HTC.
La maggior parte del tessuto industriale dell’isola è composto da aziende di medio piccole dimensioni con produzione caratterizzata da Original Equipment Manufacturer o Original Design
Manufacturer che dipendono da U.S.A. e Giappone per quanto riguarda componenti chiave e
tecnologie avanzate.
L’industria dei semiconduttori assieme alla produzione di circuiti integrati, design e imballaggi sono le quattro maggiori componenti dell’industria IT taiwanese.
Ma il successo di questo comparto industriale non si limita ai soli confini nazionali, secondo l’ Industrial Economics and Knowledge Center America e Taiwan sono i due leader nella industria globale della progettazione di circuiti integrati.
Negli ultimi anni, comunque, grazie al marcato sostengo governativo, l’industria cinese è emersa rapidamente andando ad occupare il terzo posto in termini di competitività sul mercato globale. 6
L’evoluzione dell’industria chimica taiwanese lungo il corso della storia ha permesso inoltre sviluppo non solo nel comparto sopra menzionato ma è stato inoltre di grande rilievo per la creazione di materiali sintetici per l’industria tessile.
Una significativa porzione delle risorse taiwanesi sono consumate dall’industria delle fibre sintetiche, che giocano un ruolo chiave nel commercio dei prodotti tessili del paese. […]
Nel 2009,il totale delle entrate relative all’industria tessile taiwanese ha raggiunto i 12.2 miliardi US $, di cui l’industria delle fibre sintetiche ha contribuito con 3.4 miliardi US $; nel 2010 questo contributo ha raggiunto i 4.7 miliardi US.
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Chang Chun-Yen e Yu Po-Lung, Made by Taiwan Booming in the Information Technology Era, Singapore, World Scientific Publishing Co. Pte. Ltd.,2002, P. xiii (Prefazione)
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L’attuale capacità di produzione di fibre sintetiche di Taiwan si aggira attorno i 2.5 e 2.9 milioni di metri per anno registrando così la terza larga produzione nel mondo e che include la produzione di prodotti come filamenti e membrane di poliestere, fibre di poliammide e molti altri prodotti comunemente usati nel settore. 7