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Le strategie “One Belt and One Road” e “Cintura economica del Fiume Azzurro”

Capitolo 2. Cronaca del recente sviluppo di Chongqing

2.2. Traduzione

2.2.8 Le strategie “One Belt and One Road” e “Cintura economica del Fiume Azzurro”

Chen Wenling139: il primato di Chongqing nelle strategie “One Belt and One Road” e “Cintura economica del Fiume Azzurro”

Autore: Dai Juan140 11 dicembre 2015

Ora che la “One Belt and One Road” e la “Cintura economica del Fiume Azzurro” sono state approfondite qual è la situazione di Chongqing, punto di incontro e di collegamento tra questi due grandi programmi? Quali future occasioni di sviluppo hanno favorito? Su invito del Centro di sviluppo della produttività di Chongqing Chen Wenling, capo economista del Centro per gli scambi economici internazionali della Cina e direttrice del Dipartimento di ricerca generale dell’Ufficio di ricerca del Concilio di Stato ha recentemente condotto una visita ufficiale della città ed espresso un illuminante resoconto presso il Convegno annuale sull’economia di Chongqing sul tema “Riflessioni sulla posizione strategica e le scelte strategiche di sviluppo nel contesto della ʻOne Belt and One Roadʼ e della ʻCintura economica del Fiume Azzurro”.

“One Belt and One Road”: la nuova ricerca di sviluppo degli scambi e della cooperazione internazionale

“One Belt and One Road” unisce le due strategie “Cintura economica della Via della seta” e “Via della seta marittima del XXI secolo”, proposte dal Presidente Xi rispettivamente nel settembre e nell’ottobre del 2013.

Rinomata economista cinese, Chen Wenling, ha già preso parte e dato il proprio sostegno a numerosi incontri di ricerca strategica nazionale e di ricerca politica; ha inoltre promosso e assistito a importanti lavori nella direzione dell’apertura e delle riforme oltre che dello sviluppo della società economica del Paese. Ai suoi occhi la strategia nazionale “One Belt and One Road” costituisce un nuovo modo di pensare e di indagare lo sviluppo degli scambi e della cooperazione internazionale

139 Chen Wenling 陈文玲, capo economista del Centro per gli scambi economici internazionali della Cina e direttrice del Dipartimento di ricerca generale dell’Ufficio di ricerca del Concilio di Stato.

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della Cina attuale oltre che un importante tentativo condiviso da ogni paese di unire le forze per costruire un nuovo assetto delle relazioni internazionali.

“A mio parere, per ʻOne Beltʼ si intende la relazione intrapresa tra la zona dell’entroterra cinese e le nazioni estere e che ha dato forma a una Via della seta via terra simile a quella dei tempi antichi. La ʻVia della seta marittima del XXI secoloʼ è invece, dal mio punto di vista, una strategia marittima che permette alla nostra nazione di confrontarsi col mondo intero. Se la ʻCintura economica della Via della setaʼ riuscirà a mantenere il proprio carattere geoeconomico, allora la ʻVia della seta marittima del XXI secoloʼ potrà raggiungere una totale apertura”.

Stando a quanto affermato da Chen Wenling, il valore attribuito alla strategia “One Belt and One Road” è incarnato principalmente in quattro aspetti. Il primo è rappresentato dalla marcia condotta insieme alle nazioni e alle regioni limitrofe verso una comunità di interessi, responsabilità e sentimenti e verso un destino comune. Il secondo consiste nel promuovere la libera e regolare circolazione dei fattori economici, l’efficiente distribuzione delle risorse e la profonda integrazione dei mercati attraverso la promozione della “One Belt and One Road”, che fa sì che le strategie di sviluppo dei paesi limitrofi si uniscano e coniughino le une alle altre. Il terzo è la possibilità di costruire, insieme alle nazioni e alle regioni confinanti, una struttura di collaborazione economica regionale aperta, con un ampio margine di tolleranza, equilibrata e vantaggiosa. Il quarto consiste nella possibilità di contrastare e proteggersi dai rischi politici, economici e militari a livello internazionale e dalle inconsuete minacce della sicurezza. Il quinto è infine la predisposizione di una nuova distribuzione e di una struttura di sviluppo cooperativo delle grandi aree transnazionali e delle aree secondarie che possiedono le caratteristiche di interazione, intercomunicazione e complementarità sia domestica che internazionale.

La “Cintura economica del Fiume Azzurro” porta avanti i “5 grandi impegni”

Secondo l’economista Chen, sia l’attuazione della strategia “One Belt and One Road” che quella della “Cintura economica del Fiume Azzurro” costituiscono la concretizzazione dei principi di sviluppo della 5° Sessione plenaria del 18° Comitato Centrale del PCC, ovvero “innovazione, coordinazione, rispetto ambientale, apertura e condivisione”.

Quali sono i punti-chiave e le prospettive future dell’attuazione della strategia “Cintura economica del Fiume Azzurro”? A detta di Chen Wenling, puntando sui “5 grandi impegni” è possibile realizzare grandi aspettative.

Innanzitutto è necessario aumentare la competitività delle zone adiacenti alla “Cintura economica del Fiume Azzurro”. Per aumento della competitività principalmente si intendono la creazione di poli industriali di carattere mondiale e l’edificazione di città competitive a livello internazionale, per far sì che la “Cintura economica del Fiume Azzurro” possa davvero arrivare a

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realizzare a pieno il potenziale economico nazionale e la capacità di competere con i settori industriali leader sul piano internazionale.

In secondo luogo è necessario aumentare la forza lavoro. La strategia “One Belt and One Road” e la “Cintura economica del Fiume Azzurro” si uniscono, completano e sostengono a vicenda per creare un nuovo vettore che attraversi il Paese da Est a Ovest, collegando il Sud al Nord, mettendo così in moto tutta la Cina e connettendola all’estero.

Il terzo impegno è quello di aumentare il supporto. Bisogna perciò dar vita a una rete di trasporti ad alta velocità ed efficienza che comprenda una linea ferroviaria, una rete stradale di alto livello di ampia copertura e una linea aerea.

Il quarto è l’ampliamento della forza d’irradiazione esercitata dalla “Cintura economica del Fiume Azzurro” verso le zone di libero mercato dell’ASEAN e verso il corridoio economico che unisce Bangladesh, Cina, Indonesia e Birmania, da un lato, e di quella esercitata dai poli industriali di carattere mondiale verso la zona centro-occidentale della Cina, dall’altro.

Il quinto è infine quello di intensificare la capacità di manovra. L’area di sviluppo delle città bagnate dal Fiume Azzurro e in particolare di quelle situate lungo il suo tratto superiore hanno il dovere di promuovere il regolare trasferimento delle industrie e la condivisione degli sforzi per ridistribuire lo spazio all’interno della struttura urbana.

“Credo che l’intero sviluppo del bacino del Fiume Azzurro eserciti una profonda influenza sia sullo sviluppo sostenibile della futura economia cinese, che sulla posizione e sulla funzione ricoperte dalla Cina a livello mondiale” afferma Chen Wenling.

“One Belt and One Road” e “Cintura economica del Fiume Azzurro”: la funzione di Chongqing

L’economista Chen ha espresso la propria opinione riguardo alla funzione e alla superiorità di Chongqing, punto di incontro e di collegamento tra la “One Belt and One Road” e la “Cintura economica del Fiume Azzurro”.

Stando a quanto affermato dall’esperta, l’azione esercitata da Chongqing verso questi due grandi programmi nazionali si rivela attraverso la posizione chiave che occupa dal punto di vista delle comunicazioni, attraverso la sua egemonia tra le zone dell’entroterra nell’apertura e grazie al nuovo motore di sviluppo innovativo che ha avviato. Inoltre Chongqing godrebbe di cinque grandi punti di forza rispetto alle altre aree.

Il primo riguarda l’integrazione delle misure di Governo. Chongqing costituisce il luogo in cui si concentrano la “One Belt and One Road”, la Go West Strategy, la “Cintura economica del Fiume Azzurro” e il “Programma di riforma generale delle aree urbane e rurali con la costituzione

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di zone sperimentali” e possiede perciò una solida articolazione dal punto di vista delle misure governative.

Il secondo è lo sviluppo e l’apertura verso l’esterno messa in atto. Negli ultimi sei anni la transazioni di import-export di Chongqing sono aumentate di dieci volte rispetto al valore di partenza, attirando investimenti diretti all’estero (IDE) per 100 miliardi di yuan; dei 500 colossi aziendali a livello mondiale141, 247 si sono insediati a Chongqing. Nello sviluppo e nell’apertura Chongqing presenta vantaggi derivanti dalla sua avanguardia, soprattutto in relazione alla linea ferroviaria Xinou Railway, e costituisce il principale punto nevralgico della “One Belt and One Road”.

Il terzo è rappresentato dall’ampio spazio di sviluppo economico. La disposizione degli spazi di sviluppo all’interno delle 5 aree funzionali è eccellente e questo favorisce la libertà di gestione dello sviluppo economico.

Il quarto è la natura stessa di Chongqing, città ricca di dinamismo e vitalità. Il fatturato totale del settore industriale ha superato la soglia dei 2˙000 miliardi di yuan. Da gennaio a settembre 2015 il PIL è aumentato del 12,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, classificandosi al primo posto a livello nazionale, con un grande vantaggio sulle altre città.

Il quinto è infine rappresentato dal fatto che Chongqing è una città rinomata sia storicamente che culturalmente e possiede una notevole profondità storico-culturale. Tra gli elementi che ne compongono il prezioso patrimonio culturale figurano i Negoziati di Chongqing142, la cultura

Bayu143 e il Canto di lavoro “Chuanjiang”144.

Fonte: 2015-12-11 Il Quotidiano di Chongqing, p.5

http://cqrbepaper.cqnews.net/cqrb/html/2015-12/11/content_1882138.htm

141 Si fa qui riferimento alla classifica annuale delle 500 maggiori aziende (chiamate in cinese “500 强”) mondiali stilata dalla rivista statunitense Fortune (Caifu 财富).

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Si tratta dei negoziati intrapresi da parte del Partito Comunista e del Partito Nazionalista al termine della Guerra di resistenza contro il Giappone (1937-1945), dal 29 agosto al 10 ottobre 1945, per discutere delle sorti della Cina. Si veda: http://baike.baidu.com/link?url=h65hcX7Y3O_kOxja2OB-z1eIfXtlU1X1_CDFDN5F3iUT_48-gojHO9rEohae1JGI- AwjK0e8PQrkjQ1kYMte6cWUxSnS6PuZuTx0r4nRAAm

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Si tratta di una delle culture etniche più ricche della zona attraversata dal tratto superiore del Fiume Azzurro. È una cultura regionale che trae le proprie origini dallo sviluppo storico della popolazione dei Ba, tribù originaria dell’Altopiano nord-occidentale del Sichuan, vissuta all’epoca dell’Imperatore Giallo (2717-2599 a.C.). Si faccia riferimento a: http://baike.baidu.com/link?url=fivg3DFX6Q0GCakzzp3CWBCz6gE3xkUgAVr-0TBnLq- mnBAdxiKdtuEGfEkP7nOKoMfk2WFKTVAdAimoC-_sGq

144 Si tratta di un canto di lavoro legato agli ormeggiatori di navi che in passato lavoravano nella Provincia del Sichuan in prossimità del Fiume Azzurro e che, secondo la tradizione, erano soliti scandire il ritmo del pesante lavoro manuale cantando questo brano popolare che, nel 2006, è diventato Patrimonio culturale immateriale della Cina. Fonte: http://baike.baidu.com/link?url=SERNsrj8ZeMtmjCtVxUIccSTjb7aUN-

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