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Strategie partecipative e audience development: il format e i prototipi

CAPITOLO 4 – Il caso Museomix

4.1 Cos’è Museomix?

4.1.2 Strategie partecipative e audience development: il format e i prototipi

Museomix come detto ha luogo nello stesso weekend in diversi musei in tutto il mondo e prevede tre giorni di lavoro intellettuale e manuale per sviluppare proposte innovative di partecipazione e audience development museale. E’ quindi necessario che i tempi e le attività vengano scandite in modo dettagliato e preciso.

Il format, descritto all’interno nel Dossier “Conoscere Museomix” (MUSEOMIX ITALIA, 2018), prevede che durante il primo giorno, quando si aprono le porte del museo ai museomixer, vengano consegnati loro un badge identificativo e una guida. Dopo un breve tour tra mostre e collezioni, sotto la guida dei mediatori del museo, iniziano i “pitch” durante i quali i partecipanti mettono in campo proposte e idee. Si vengono così a formare le squadre che riuniscono persone con competenze diverse e che condividono una stessa idea.

Una volta che le squadre sono costituite, possono disporsi nelle aree di lavoro e iniziare il brainstorming: scambiare idee e punti di vista, esplorare autonomamente il museo, immaginare le possibili soluzioni; prima di definire il loro progetto e concordare una direzione comune.

In serata, durante la plenaria, ogni team presenta perciò il suo progetto spiegandone gli effetti che potrà avere sull’esperienza del visitatore e dovrà poi rispondere alle domande delle altre squadre, utili a migliorare il progetto e implementarlo con nuove idee. La plenaria è infatti intesa dagli organizzatori come un momento fondamentale per creare coesione tra tutti i partecipanti.

La plenaria è anche un’occasione di scambio con gli altri eventi Museomix concomitanti: alle ore 18 in ogni museo vengono mostrati brevi video preparati durante la giornata così da stimolare maggiormente creatività e competizione.

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Il secondo giorno invece si entra nel vivo della progettazione e creazione dei prototipi. Dopo aver ricevuto diversi feedback da colleghi e organizzatori, le squadre sono ormai ben avviate sui propri progetti.

Il Tech Shop rifornisce tutte le squadre di strumenti elettronici e tecnologici, mentre il FabLab è a disposizione per la realizzazione di prototipi, con strumenti come macchine per il taglio laser e le stampanti 3D.

Al termine del pomeriggio le squadre si riuniscono nuovamente in plenaria dove mostrano un video del loro progetto e raccontano gli effetti prodotti sul visitatore dall’interazione con il prototipo: le reazioni, i pensieri e i sentimenti che si prevede suscitare attraverso il suo utilizzo.

Durante il terzo e ultimo giorno le équipe completano i loro prototipi e cominciano a installarli negli spazi espositivi. L’installazione potrà prevedere l’utilizzo di loghi e testi di presentazione. Gli organizzatori raccolgono quindi gli abstract di ogni progetto e preparano una piccola brochure che servirà a spiegare al pubblico l’esperienza che stanno per vivere.

Nel pomeriggio arrivano i visitatori al museo: si procede quindi con il test dei prototipi e il pubblico esprime il proprio giudizio sui lavori svolti.

Una volta terminata l’esposizione e aver raccolto i feedback si prevede una fase di confronto in modo tale da raccogliere le prime impressioni.

Se questi sono i tempi meticolosamente scanditi dal format, un altro elemento del concept, definito sempre all’interno del Dossier “Conoscere Museomix” (MUSEOMIX ITALIA, 2018), è la definizione dei terreni di gioco. Quest’ultimi sono le tematiche e i soggetti attorno ai quali le équipe possono sviluppare il proprio prototipo.

La loro definizione avviene ante evento e vengono pensati dal team degli organizzatori in stretta relazione con lo staff del museo. Quest’ultimo mette in evidenza gli aspetti critici ai quali intende dare una soluzione e dall’altra parte il team degli organizzatori mette in campo la propria esperienza e le proprie competenze al fine di rendere le necessità museali adattabili allo scopo e al format di Museomix.

A tal proposito risulta interessante compiere un’analisi e un breve studio di quelle, che nel corso delle edizioni, si sono affermate come tematiche principali e maggiormente critiche per i musei e per i quali le organizzazioni hanno chiesto un appoggio risolutivo a Museomix.

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I dati che possono venire qui in aiuto sono stati rintracciati nell’archivio di Museomix, disponibile online, contente tutte le schede dei prototipi realizzati.

Si è quindi scelto di suddividere i terreni di gioco per singole edizioni ed evidenziando come temi principali i seguenti aspetti (Tabella 4.1; Tabella 4.2; Tabella 4.3):

 La relazione tra lo spazio espositivo e il visitatore;

 La restituzione digitale che viene fatta del museo e della sua collezione sulle piattaforme web e social;

 Le metodologie partecipate ed immersive di visita;

 I nuovi modi di mediazione museale;

 Le modalità di storytelling e racconto delle collezioni museali;

 Il rapporto tra le organizzazioni museali e il loro contesto socio-culturale e ambientale di riferimento;

 La customer satisfaction e i sistemi di raccolta dei feedback;

 La capacità attrattiva di nuovi e potenziali pubblici;

 La comprensione del ruolo delle figure museali (es. curatori, restauratori, staff, ecc…).

Quindi in ogni colonna della tabella seguente rappresenta una particolare tematica dei terreni di gioco; ad ogni riga invece corrisponde una specifica edizione di Museomix. Vengono così individuate le celle all’interno delle quali è riportato il numero di volte in cui ogni tematica, per singola edizione, è stata presa in oggetto nella realizzazione dei prototipi. La sommatoria di tutte le edizione per ciascun terreno di gioco mostra infine l’intensità complessiva con la quale ognuno di essi è stato affrontato.

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Tabella 4.1. Studio dei terreni di gioco di Museomix

Tabella 4.2. Studio dei terreni di gioco di Museomix

Terreni di gioco Relazione spazio espositivo e visitatore

Restituzione digitale del museo (Web e Social)

Metodologie partecipate ed immersive di visita Edizione 2011 2 2 4 Edizione 2012 - - 6 Edizione 2013 5 2 17 Edizione 2014 3 1 8 Edizione 2015 3 3 9 Edizione 2016 3 2 11 Edizione 2017 2 3 7 Tot. prototipi 18 13 62

Terreni di gioco Nuovi modi di mediazione museale

Raccontare la collezione museale

Relazione museo e contesto

Edizione 2011 1 1 . Edizione 2012 1 2 1 Edizione 2013 5 8 6 Edizione 2014 4 11 2 Edizione 2015 4 5 3 Edizione 2016 3 8 3 Edizione 2017 5 4 1 Tot. prototipi 23 40 16

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Terreni di gioco Customer satisfaction Attrarre nuovi pubblici Ruolo delle figure museali

Edizione 2011 1 - - Edizione 2012 - - - Edizione 2013 4 - - Edizione 2014 3 2 - Edizione 2015 4 1 - Edizione 2016 1 4 4 Edizione 2017 1 4 3 Tot. prototipi 14 11 7

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E’ evidente che l’esigenza primaria dei musei coinvolti durante le diverse edizioni di Museomix si concentri sulla ricerca di nuove modalità di fruizione delle collezioni; mettendo in luce l’elemento di partecipazione e di esperienza immersiva.

E’ utile qui ricordare quanto affermato in precedenza, più specificatamente quando si è affrontato a livello teorico il rapporto tra partecipazione e audience development museale. Infatti, dopo aver dato una definizione di cosa sia e di come si sviluppino le strategie di audience development museale, si era concluso che queste fossero preliminari all’applicazione di processi partecipativi. Nel senso che lo spostamento del focus strategico da parte dei musei dal prodotto al pubblico, cosa che l’audience development implica, fosse elemento necessario al perseguimento di successivi percorsi di partecipazione.

In questo caso però il rapporto che si riscontra tra partecipazione e audience development va in senso opposto. Cioè emerge una dinamica che vede la partecipazione, la co-creazione con il pubblico, come elemento preliminare allo sviluppo di strategie di audience development. Quello che si evince è che quindi l’aumento di attrattività rispetto a nuovi e/o fidelizzati pubblici passi necessariamente attraverso un loro coinvolgimento sia in fase progettuale sia creativa.

Si assiste perciò ad una sostanziale discrasia tra quanto emerso in campo teorico e quanto invece risulta empiricamente.

E’ però, in ultima analisi, doveroso ricordare che ogni museo si muove in un contesto singolare, sviluppa relazioni uniche e interagisce con il proprio pubblico di riferimento secondo logiche specifiche.

Altro elemento fondante, oltre alla definizione dei terreni di gioco, è la descrizione di cosa sia un prototipo. Durante Museomix l’équipe di lavoro parte da un’idea per realizzare il prototipo, un dispositivo concreto e funzionale che viene sperimentato dal pubblico il terzo giorno del remix.

Come affermato dagli organizzatori, durante l’Aperomix 2018 avvenuto a Bologna, il prototipo non è da considerarsi un progetto finito ma il frutto di tre giorni di riflessioni e scoperte, limiti di cui tenere conto e decisioni da prendere di comune accordo.

Realizzare i prototipi non è quindi il fine ultimo di Museomix; si tratta piuttosto della sfida che spinge l’équipe a collaborare e mediare tra le diverse professionalità.

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Per tenere traccia dei diversi prototipi realizzati nel corso delle edizioni, Museomix mette a disposizione dei partecipanti un metodo di documentazione.

Gli organizzatori sostengono che questa esigenza nasca dal fatto che la descrizione dei prototipi è essenziale per conservarne loro memoria. Si tratta di progetti resi open source, e che quindi possono essere utilizzati da qualsiasi museo che voglia riprodurli e svilupparli. Inoltre i prototipi possono essere una fonte per i ricercatori sui temi del museo, della cultura, dell'innovazione o della co-creazione. In termini interni inoltre le informazioni sui prototipi già realizzati possono portare i team a inventare qualcosa di più innovativo o ad aggiornare un prototipo esistente. Ogni progetto ha quindi una sua scheda di descrizione sempre consultabile online32.