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Superficie e struttura della produzione agricola

2 RUOLO DELL'AGRICOLTURA SULL'ECONOMIA DEL KOSOVO

2.1 Superficie e struttura della produzione agricola

Il Kosovo possiede 577.000ha di terreno agricolo. Da questa superficie solo 272.040ha (47.1%) sono coltivati con frutta varia, mentre il rimanente è costituito da prati e deserti. Di questa superficie l’88.6% è di proprietà privata. Come mancanza di una tutela istituzionale il terreno agricolo è sottoposto ad usi di vario genere, spesso inidonei e dannosi per il terreno stesso. Questo ha fatto si che la superficie agricola si riduca negli anni. È una necessità immediata che il terreno agricolo venga difeso con legge e che vengano precisati i terreni destinati alla sola agricoltura. Questo farebbe ridurre il prezzo della terra agricola e tenderebbe a proteggere questa dalla distruzione futura. Attraverso le superfici boschive sono state sottoposte alla continua distruzione (attraverso i continui tagli incontrollati6. Quindi anche per tali superfici vale la stessa cosa al fine di una futura tutela. In base ad una analisi è emerso che la grandezza media delle fattorie è 2.36ha, mentre la media del terreno per famiglia 2.01ha la quale è suddivisa in 3-4 parcelle. Dalla superficie agricola 0.72ha sono prati e pascolo. In base a tale analisi si può affermare che la terra che viene lavorata è mediamente 1.29ha per famiglia. La grandezza della proprietà rappresenta un indicatore importante sulle condizioni materiali della popolazione la quale opera e vive con l’agricoltura. La maggior parte delle famiglie rurali possiede fattorie di piccole dimensioni; 40.2% hanno fattorie di 0.1-1.0ha,24.4% di 1-2ha, 25.3% di 2-5ha e circa 8% oltre i 5ha. Circa il 2% delle famiglie rurali non possiedono terreno agricolo. La dimensione ristretta della fattoria è uno dei fattori limitativi per una produzione intensiva agricola. Trovandosi in questa situazione, gli agricoltori orientati al commercio spesso sono costretti ad affittare terreno ulteriore (8.9%). In una situazione di questo tipo, dove la superficie è molto limitata, la crescita della produttività (l’aumento del rendimento per unità di superficie)

è una reale possibilità per una produzione che in un periodo di breve termine dovrà orientarsi verso una sostituzione degli import di prodotti agricoli. Naturalmente si dovrà ricercare costantemente le possibilità per l’export per quei prodotti di cui vi è un eccedenza.

I rendimenti delle colture agricole in Kosovo, in generale, sono molto bassi in relazione alle potenzialità genetiche delle colture che oggi si producono da noi. Altrettanto in relazione ai paesi europei. Anche se in alcune colture vi è una tendenza di crescita dei rendimenti, ciononostante in questa direzione la situazione rimane allarmante.

Tabella 2.1: Rendimento medio delle colture principali nell’anno (2003-2010)

prodotto agricolo rendimento (t/ha)

grano 3 mais 3,6 patata 13,4 pomodoro 15,5 peperone 9,5 cipolla 6 fonte: MSRA, 2010

Rispetto ad altri paesi questi rendimenti sono molto bassi. Nei paesi dell’Europa settentrionale il rendimento medio del grano è di circa 7.5-8.2 t/ha, mais 8-10 t/ha, patata 36-50 t/ha ecc., simile è anche la situazione delle altre colture. I fattori che incidono su questo sono diversi e complessi: grandezza della fattoria, bassa conoscenza da parte degli agricoltori circa l’applicazione delle nuove misure agrotecniche, l’uso non qualitativo del seme, l’elevato costo della produzione, l’assenza delle misure di incoraggiamento per gli agricoltori sono solo alcune delle cause di questi bassi rendimenti.

L’attività agricola tradizionale risulta molto spesso inadeguata a soddisfare le esigenze economiche degli imprenditori agricoli e le richieste del consumatore sempre più attento a questioni relative alla qualità e alla sicurezza alimentare. Negli ultimi decenni l’imprenditore agricolo si è trovato ad operare in un contesto socio-economico-politico in continuo mutamento, che spesso ha messo in discussione l’intero settore agricolo e ha disorientato l’imprenditore stesso che ora deve imparare a convivere con il nuovo

scenario internazionale, vale a dire con la nuova politica agricola comunitaria, con il cambiamento dei gusti dei consumatori, con la concorrenza dei paesi dell’est europeo. Se in passato l’ampliamento delle dimensioni aziendali poteva rispondere alle esigenze del mercato incentrato prevalentemente su prodotti di largo consumo, oggi appare evidente che la strategia da seguire è quella della diversificazione produttiva e della multifunzionalità.

I titolari di azienda devono ripensare la loro attività, puntando su servizi innovativi, quali la lavorazione di prodotti agricoli, l’artigianato, la produzione di energia rinnovabile, la sicurezza alimentare, la salvaguardia dell’ambiente, il sostegno all’occupazione, il mantenimento di attività economiche nelle zone a basso insediamento, lo sviluppo rurale, e.c.

L’agricoltura multifunzionale determina nella società una maggiore consapevolezza del ruolo che il settore primario svolge nella tutela e nello sviluppo delle aree rurali. In altri termini le aziende che vogliono in qualche modo essere competitive, sono chiamate ad assumersi nuove responsabilità di fronte alla società. Alla domanda di alimenti si aggiungono nuove aspettative, quali: la tipicità, la protezione dell’ambiente, un equilibrato sviluppo territoriale, l’occupazione e così via. L’agricoltura multifunzionale è, quindi, una visione dell’agricoltura secondo cui la tutela ambientale, l’identificazione dei prodotti, il benessere animale non sono considerati vincoli, ma potenziali vantaggi economici per le imprese.

Il profilo rurale del Kosovo è condizionato dalla dimensione geografica, commerciale, struttura demografica e dal basso livello economico. L'incidenza della popolazione rurale su quella totale è del 60%. La famiglia rurale ha mediamente 8,3 componenti (6,3 urbana). La disoccupazione nelle zone rurali è del 54,5% (44% in quelle urbane). Le principali entrate delle famiglie rurali: salario (58%), rimesse (14,1%), entrate dell'attività agricola (9,1%), pensioni, assistenza sociale (7,4%), altro (11,4%) (Institute for development research, 2010) . Le fattorie sono piccole e alquanto distribuite. La grandezza media della fattoria è di 2,3ha del terreno agricolo, 2,1ha di terreno lavorativo, 1,30ha e 0,7ha prati e pascoli. Della popolazione rurale senza istruzione sono 14.0%, con istruzione elementare 41.2%, istruzione media 37.5% e infine istruzione elevata 7.3%. La partecipazione agricola sul PIL è del 25% (IfDR, 2010). Il Kosovo ha 577.000ha di terreno agricolo di cui 272.04ha con colture e cambiamenti agricole,

mentre la parte rimanente di prati, pascoli e deserto.

Circa l’88.6% del terreno agricolo è di proprietà privata mentre il rimanente di proprietà pubblica. Il fondo agricolo si riduce giorno per giorno a causa di utilizzi alternativi. Oltre a questo, circa il 13% del terreno agricolo nel settore privato non viene lavorato. Se si considera che solo il 55% delle famiglie rurali producono prodotti agricoli e allevamento, allora emerge che il completamento delle esigenze delle famiglie rurali con prodotti propri ruota attorno al 33%. Solo una piccola parte dei prodotti agricoli che si producono nel settore privato è dedicato al commercio (dal 3.4% di frutta fino al 27% di verdure) (Ente Statistico per l’Agricoltura in Kosovo, 2010). Questo dimostra le piccole possibilità dell’agricoltura ad essere fattore principale nello sviluppo economico in questo momento.

Le cause di una situazione di questo genere sono molte e vanno dai bassi rendimenti alle politiche economiche inadeguate che incidono sulla bassa competitività ed inoltre alla cattiva organizzazione delle istituzioni e degli agricoltori. Ciò nonostante, la situazione evolve in modo molto lento. Un passo importante è stato fatto da parte del ministero con l’approvazione del “strategia per uno sviluppo duraturo agricolo e rurale in Kosovo” (libro verde). Tuttavia, non è ancora stato raggiunto un accordo comune sulle politiche da attuare al fine di cambiare tale situazione. Gli ultimi miglioramenti sulle politiche doganali, riguarda le attrezzature e materiali riproduttivi, sono stati ben accetti tuttavia non sono stati sufficienti in quanto non accompagnati da ulteriori politiche complementari. Questo comprende l’incremento dell’efficienza economica e il miglioramento della struttura del settore agricolo, con priorità per le colture, considerando le condizioni specifiche del Kosovo, si può raggiungere un potenziale più competitivo sul commercio interno e anche quello estero. L’accreditamento nell’agricoltura e nelle zone rurali è ad un livello considerevolmente basso. Anche se le banche commerciali hanno aumentato l’accreditamento generale, la partecipazione dell’agricoltura al credito consentito è solo del 2%. Oltre alle banche, le istituzioni finanziarie e micro-finanziarie offrono credito per gli agricoltori e le zone rurali, ma gli interessi sono molto elevati e si supportano con difficoltà. L’accreditamento nelle famiglie rurali è più basso rispetto a quelle urbane. Complessivamente il 5.7% delle famiglie rurali hanno ottenuto credito, (10.3% quelle urbane) (Ente Statistico per l’Agricoltura in Kosovo, 2010). L’ organizzazione degli agricoltori in associazioni

cooperative è molto basso. Solo il 2% degli agricoltori sono membri di una qualche associazione cooperativa. L’organizzazione degli agricoltori avrebbe molti effetti positivi, come lo sfruttamento comune e razionale dei meccanismi agricoli, l’indebitamento di gruppo, sfruttamento dell’assistenza tecnica, consigli professionali, esercitazioni ecc. l’infrastruttura rurale, come le strade, sistema dell’acqua, canalizzazione, elettricità…non sono sviluppati a livelli soddisfacenti. In particolare il debole servizio stradale e il caro e irregolare trasporto, dalle zone rurali in quelle urbane, determinano il basso livello di benessere nelle zone rurali. Questo richiede che la strategia dello sviluppo rurale deve basarsi anche su possibilità alternative. Da quanto illustrato emerge chiaro che solo l’agricoltura non può creare entrate sufficienti per l’incremento degli standard nelle famiglie rurali. Lo sviluppo di business no-agricolo ha iniziato ad essere presente in Kosovo. Alcune attività che si legano alla lavorazione del legno e ai prodotti agricoli hanno fatto i primi passi. A questo si lega anche lo sfruttamento dei prodotti boschivi e piante medicinali. Tutte queste formano una base per un programma di attività nello sviluppo dell’imprenditoria rurale, basato sullo sviluppo del business famigliare in Kosovo.