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Swot Analisi per il settore agricolo

3 PIANO AGRICOLO E SVILUPPO RURALE 2010-

3.5 Swot Analisi per il settore agricolo

Vantaggi:

 condizioni favorevoli agro climatiche per la produzione delle colture agricole;  crescita della consapevolezza della popolazione per il consumo dei prodotti interni;  richiesta elevata per prodotti interni e le capacità di assorbimento elevato;

 forza lavoro sufficiente;

 politiche d’appoggio del governo per lo sviluppo del settore dell’orto coltura;  infrastruttura legislativa;

Svantaggi:

 frammentazione del terreno agricolo;  costruzione di serre di qualità bassa;

 assenza di magazzini per la conservazione della frutta;  tecnologia vecchia;

 competenze manageriali scarse;

 organizzazione del mercato non buona;  scarse competenze nell’ambito del marketing;  qualità produttiva bassa;

 prezzi elevati degli agro-input; Opportunità:

 aumento del consumo della verdura;  presentazione di nuove varietà;  durata della stagione produttiva;  coltivazione di varietà industriali;

 accordi contrattuali di fornitura dei vigneti in base agli standard di qualità e quantità e dei pagamenti accordati in base alla qualità;

 creazione di magazzini di conservazione;  allargamento delle capacità lavorative;

 appoggio di sviluppo del settore dell’orto coltura e nuovi progetti; Minacce:

 concorrenza sleale;

 situazione del credito sfavorevole;

 uso incontrollato delle sostanze chimiche;

3.5.1 Raccomandazioni nel settore della frutta:

 aumento della superficie con frutti (mele) con struttura diversificata e in linea con le condizioni agro ecologiche dei paesi confinanti;

 aumento delle piante commerciali e non;

 promozione delle verdure/frutta e miglioramento del commercio con lo scopo di aumentare il consumo della verdura;

 creazione di un sistema duraturo informativo nel mercato;

 creazione di nuove serre con tecnologia media e aumento della superficie per la coltivazione della frutta leggera in particolare fragole;

 aumento del rendimento pro capite;

 fornitura di input qualitativi e tecnologia avanzata;

 adempimento degli standard di marketing e applicazione di una corretta lavorazione agricola;

3.5.2 Raccomandazioni nel settore dell’uva

 identificazione e organizzazione dei coltivatori dell’uva che forniscono i produttori di vino, con lo scopo di formazione con le tecnologie per la coltivazione dell’uva compreso la scelta delle varietà, gestione dei vigneti e le tecniche di raccolta per ottimizzare la qualità e la consistenza della fornitura;

 sviluppo delle competenze dei vitivinicoli nella gestione del processo dei vini, usando le tecniche migliori al fine di massimizzare la qualità e presentare una classificazione in base alle varietà e qualità dell’uva;

 tecniche migliorate del commercio e distribuzione compreso la selezione dei marchi d’uso, etichetta, imballaggio, tecniche di promozione, gestione dei canali, strategie di prezzo…;

3.5.3 Raccomandazioni nel settore della verdura

 preparazione dell’inventario della produzione, come informazione per i potenziali clienti;

 inizio raccolta e offerta di informazioni per la produzione stagionale basato su gruppo/villaggio, come informazioni attuali per i mercati;

 discussione sullo sviluppo del canale distributivo, gestione del mercato, in particolare per il commercio all’ingrosso di Prishtina;

 informazioni sulla tecnologia per la tutela delle diverse colture per informare i potenziali investitori;

 appoggio per le associazioni commerciali e quelli all’ingrosso legate allo sviluppo organizzativo;

 preparazione degli studi del mercato sugli export dell’Ue e delle richieste del mercato;

 incoraggiamento degli agricoltori sullo sviluppo organizzativo, costruzione delle capacità, prodotti e miglioramento della qualità e del commercio.

3.5.4 Swot Analisi nel settore del bestiame

In generale, la produzione animale viene vista come la spina dorsale dell’agricoltura kosovare e come un attività con un peso considerevole sociale ed economico. Oltre a questo, il settore animale è il settore che necessita elevati costi per adempiere agli standard igienici, ambientali, benessere animale e sicurezza alimentare. Secondo i dati del MAFSR in Kosovo si conta ci siano oltre 83 mila fattorie che riproducono e aumentano il numero di capi, molte di queste sono di media e piccola dimensione. Particolarità tipica della fattoria è il livello elevato di frammentazione della terra. I prodotti animali costituiscono una fonte importante alimentare e una buona parte viene utilizzata ancora per motivi esistenziali. Le piccole fattorie di animali hanno cattive condizioni igieniche e zoo tecniche. Le fattorie commerciali hanno condizioni più avanzate per svilupparsi ed evolvere. Secondo i dati del MAFSR, la maggior parte del

settore zoo tecnico è la produzione dei bovini, circa il 59%, seguito dal settore dei piccoli ruminanti (pecore) con il 28%. Il pollame e i suini hanno una partecipazione inferiore. I sub settori di bestiami in Kosovo sono l’acqua coltura e api coltura. In generale si valuta che la base alimentare è insufficiente e non qualitativa, cosa che si è riflettuta sulla riduzione del potenziale produttivo genetico e sulle entrate degli agricoltori.

3.5.5 Settore latte

La maggior parte dei produttori di latte sono economie famigliari (agricole). Il mercato si caratterizza con l’esistenza dei canali non formali (vendita diretta degli agricoltori) e formali (raccolta e distribuzione delle case latterie). A causa della produzione di bestiame e di latte, il MAFSR ha selezionato il settore del latte con priorità politica. Le grandi e piccole fattorie, attraverso i centri di raccolta forniscono con latte uno dei 19 centri di lavorazione del latte con licenza. Nelle grandi fattorie commerciali il latte viene raccolto direttamente dai centri di lavorazione mentre le piccole fattorie attraverso i centri di raccolta. La qualità e l’igiene del latte in generale è basso. I centri di lavorazione sono consapevoli di questo problema e si impegnano a migliorare la qualità del latte consegnato attraverso il pagamento del latte per unità, cosa che consente un pagamento più elevato per latte di qualità. I problemi emergono a causa delle differenze considerevoli della produzione del latte nelle fattorie (produzione elevata in estate e scarsa in inverno).

Dei 19 centri di lavorazione del latte solo 2 sono certificati. La capacità dell’industria del latte è di 353.500 litri al giorno. La scala di sfruttamento di queste capacità si valuta del 20-30%. L’industria per la lavorazione del latte attualmente possiede un assortimento circoscritto dei prodotti. I prodotti principali del latte che vengono consumate in Kosovo sono il latte, prodotti soggetti alla fermentazione come yogurt, panna, formaggio bianco e formaggio di “sharri”. Il consumo del formaggio è costituito prevalentemente dal formaggio bianco casereccio e quello duro chiamato “kaqkavall”. Tuttavia, la maggior parte del formaggio (kaqkavalli) viene importato. Il Kosovo importa 26.100t di prodotti lattei. L’export di questi prodotti invece è molto contenuto

ed è concentrato in Albania.

La produzione della carne attualmente è dipendente dal settore del latte. Solo alcune fattorie svolgono l’attività di crescita intensiva con un numero relativamente piccolo di capi. I piccoli agricoltori prediligono la razza simmenthal, dato che questa razza è una buona produttrice di latte e ottima per la carne. I produttori vendono alla clientela sui mercati degli animali che vengono tenuti ogni settimana e una buona parte viene importata. Secondo i dati del MAFSR, in Kosovo sono con licenza 30 lavorazioni di carne, 37 macelli e tante piccole macellerie. Solo i grandi centri di lavorazione sono registrati, la parte rimanente agisce senza alcuna registrazione. La carne rossa, in particolare la polpa, è molto richiesta e offre la possibilità per la sostituzione dell’import. Il Kosovo ha capacità sufficienti per la macellazione ma solo una piccola parte viene lavorata nei macelli. La parte più significativa dei capi viene lavorata nelle economie famigliari e nei luoghi pubblici non rispettando le richieste della sicurezza alimentare. La scala di sfruttamento delle capacità dei macelli è molto bassa. Durante il 2009, in condizioni industriali sono stati macellati 35.000 capi comprendendo 6.321 capi importati. La macellazione degli animali su base legislativa e secondo le pratiche igieniche sono fattori rilevanti per la catena della sicurezza alimentare. La capacità dei macelli nella macellazione dei ruminanti sottili è insufficiente e solo in parte funzionante. Attualmente l’industria della carne produce prodotti derivanti dalla carne importata, principalmente i produttori di salami utilizzano la carne fresca interna. Esistono 30 centri di lavorazione di carne industriale che si occupano della produzione/lavorazione della carne. I prodotti sono principalmente tipi di salami, compreso salami tradizionali e prosciutto. La capacità dell’industria della carne è sufficiente per la lavorazione di circa 300 t/gg, mentre la scala di sfruttamento è del 20% delle capacità. Oltre alla lavorazione della carne in condizioni tradizionali, alcuni dei prodotti tradizionali di carne vengono prodotti anche dai piccoli lavoratori di livello al dettaglio specializzate nella produzione della carne. Complessivamente, l’industria della carne ha la tecnologia necessaria per la produzione dei salami e del prosciutto. La condizione tecnologica è molto buona, tuttavia fino ad ora solo una fabbrica di lavorazione della carne applica il sistema di sicurezza alimentare.

3.5.6 Raccomandazioni

 miglioramento della razza, della base alimentare e delle condizioni circa la lavorazione;

 appoggio nella creazione delle fattorie specializzate per la crescita e la differenziazione;

 intensificazione sul controllo degli animali da macello e sulla macellazione di tali animali;

 miglioramento sulla sicurezza e qualità comprendendo anche la rete di fornitura;  maggiore controllo sulla carne importata applicando la legge sulla tutela del

consumatore;

La tabella sottostante comprende le principali categorie di spese della fattoria. I letami artificiali, i servizi contrattati, l’affitto per i macchinari, l’alimentazione animale, l’acquisto degli animali e seminativi costituiscono l’80% delle spese generali del settore. La parte molto bassa degli interessi pagati sui prestiti indica la necessità per lo sviluppo dei finanziamenti agricoli.

Tabella 3.7: descrizione della spesa per un attività agricola Tipo di spesa Piccole fatto- rie Grandi fattorie e specializzate Complessivamente € 0,00 % € 0,00 % € 0,00 % letame artificiale 31752 27,2 856 17,8 32608 26,8 letame naturale 1046 0,9 18 0,4 1064 0,9 prodotti chimici 3246 2,8 132 2,7 3378 2,8 semi 10429 8,9 407 8,5 10836 8,9 alimentazione animale 12891 11 1064 22,1 13955 11,5 acquisto animale 11420 9,9 334 6,9 11754 9,7 servizi veterinari 3782 3,2 67 1,4 3849 3,2 salari 3390 2,9 630 13,1 4020 3,3 riscaldamento 14178 12,1 495 10,3 14673 12,1

riparazione e mantenimento dei

macchinari 3407 2,9 93 1,9 3500 2,9

affitto 14780 12,7 103 2,1 14883 12,2

mantenimento della struttura 933 0,8 85 1,8 1018 0,8

affitto terreno 1945 1,7 267 5,6 2212 1,8

luce, tel. Ecc 676 0,6 66 1,4 742 0,6

interessi sui debiti 784 0,7 67 1,4 851 0,7

altre spese operative 2039 1,7 125 2,6 2164 1,8

totale 116698 100 4809 100 121507 100

fonte indagine sulle economie famigliari “Università di