Per quanto riguarda i tecnici, fattore di produzione non secondario rispetto agli attori, si ripetono fondamentalmente le condizioni di lavoro e di contratto precedentemente menzionate. Anch’essi infatti sono tutelati dallo stesso CCNL, sebbene in questo caso si tratti per lo più di lavoratori dipendenti. Le differenze fondamentali riguardano gli orari lavorativi giornalieri (mediamente più lunghi rispetto a quelli degli artisti) e i salari minimi (mediamente poco più bassi).
Parlando di tecnici si incorre spesso nell’errore di utilizzare un solo medesimo termine per indicare una varietà di ruoli, figure e professioni estremamente diverse tra loro, cui competono compiti diversi, diverse responsabilità e di conseguenza anche compensi differenti. Il palcoscenico nella sua complessità è gestito dal direttore degli allestimenti, dal direttore tecnico e dal direttore di scena, del montaggio e dello smontaggio delle scene si occupano i macchinisti. Gli elementi di attrezzeria e ‘trovarobato’ sono, invece, costruiti, cercati e sistemati dall’attrezzista. Il fonico e il capo elettricista sono responsabili della parte ‘tecnologica’ degli spettacoli. Il primo deve occuparsi di amplificazione, musiche di scena e microfoni, il secondo segue le indicazioni del light designer per l’impostazione del disegno delle luci, e coordina gli altri elettricisti nel posizionamento e montaggio dell’impianto luci. Il sarto si occupa della riparazione e predisposizione dei costumi. Vi sono poi gli aiuti delle varie specialità che, coordinati dai capo settore delle varie specialità, si occupano del montaggio materiale dello spettacolo253.
Il Teatro della Toscana ha scelto di includerli nel suo progetto produttivo adottando, come nel caso degli attori, metodi di fidelizzazione di questo tipo di personale. In particolare ha voluto investire sulla formazione di alcune figure, così da preparare professionisti qualificati (nel settore della scenotecnica e dei costumi) legati al Teatro e al suo modo di operare, certi di essere la prima scelta nel caso di nuove produzioni.
Il Laboratorio di scene e costumi del Teatro della Pergola nasce proprio in quest’ottica di doppia finalità: formativa e produttiva. L’obiettivo concreto è creare un sistema autonomo di produzione materiale dei manufatti necessari alla realizzazione degli spettacoli. Il teatro è
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fatto non solo di attori ma anche di scene, costumi, luci e suoni. Un Teatro poi come quello di via della Pergola, dedicato a grandi allestimenti e tradizionalmente considerato spazio dove viene portata in scena la qualità artistica (in tutti i campi) non può prescindere, adesso che ha acquisito lo status di teatro di produzione, dalla cura meticolosa di tutti i dettagli che permettono la completa realizzazione degli spettacoli.
Sebbene fino ad ora il Teatro abbia fatto affidamento su laboratori esterni, i quali sicuramente rimarranno anche in futuro un punto di riferimento per l’esecuzione materiale di alcune componenti dell’allestimento, si è risolto a dotarsi di un reparto interno per acquisire indipendenza e incrementare il fattore identitario. Essendo l’attività di produzione ai sui inizi, è importante che i vari elementi della messa in scena comunichino omogeneamente la medesima provenienza e l’idea di spettacolo alla base.
Certamente la scelta di produrre un intero spettacolo internamente, cosa che accadrà con
L’uomo dal fiore in bocca - diretto da Lavia e in programma per la stagione 2016/2017- è
coraggiosa e richiede certe caratteristiche di cui non tutte le imprese teatrali sono dotate, tanto che affidarsi ai laboratori esterni rimane l’opzione più gettonata.
È essenziale infatti che siano presenti spazi appropriati sia a livello di sicurezza che di funzionalità, il che implica dimensioni adeguate, facilità di carico e scarico dei materiali, un ubicazione idonea. In secondo luogo bisogna considerare che l’entità degli investimenti iniziali per la dotazione di attrezzature e macchinari, cui si aggiungono quelli per la manutenzione, è notevole. Infine il personale coinvolto deve avere competenze diversificate a seconda delle particolari attività254.
Il Laboratorio di costumi e scene del Teatro della Pergola può effettivamente contare sulla disponibilità di tutte queste risorse e in particolare sulla maestria di professionisti qualificati detentori del sapere tecnico relativo alle suddette specialità. Inoltre, si pone l’obiettivo concreto di creare un vivaio di giovani artigiani/artisti, qui formati, che siano la fonte del ricambio generazionale e delle nuove energie necessari per garantire continuità e sviluppo futuro del laboratorio.
Se da un lato non è semplice allestire e rendere funzionale una struttura interno, dall’altro questa opzione porta anche vantaggi oggettivi, che si sommano alle ragioni specifiche per le quali il Teatro della Pergola ha promosso questa iniziativa. Disporre di personale interno favorisce un approccio al lavoro caratterizzato da maggiore attenzione e coinvolgimento, andando di fatto a influire sulla resa qualitativa dei manufatti. Anche a livello di tempistiche e di definizione in corso d’opera dei vari elementi dell’allestimento, avere a disposizione un
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laboratorio direttamente connesso al teatro è sicuramente conveniente. La consapevolezza, poi, di una effettiva corrispondenza tra i frutti del proprio lavoro e il loro utilizzo sulla scena, non può che essere estremamente gratificante per il personale impiegato, il quale conseguentemente crescerà da un punto di vista professionale e creativo255.
Infine, se ben sfruttato, uno spazio di realizzazione di scene costumi interno, può assicurare vantaggi di tipo economico (come in caso contrario può essere fonte di sprechi). Si pone infatti la possibilità di riutilizzare (anche attraverso alcune trasformazioni) manufatti e materiali per allestimenti diversi. Senza contare la convenienza dell’inclusione nel processo produttivo attrezzature di proprietà e personale già facente parte dell’organico. Inoltre, il teatro può decidere di produrre scene e costumi non solo per i propri spettacoli ma anche per coprire le esigenze di terzi, evitando il funzionamento saltuario e i tempi morti256.