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4. Siti dei rinveniment

4.1. Tell Afis

Il sito di Tell Afis (Tav. 14: a) è un monticolo collocato al limite meridionale della piana alluvionale del Jazr250, a breve distanza dal capoluogo provinciale di Idlib e a circa 60 km dal vasto agglomerato urbano di Aleppo. Ha un’estensione prossima ai 32 ettari, è infatti il terzo sito per dimensione nella regione dopo Tell Mardikh e Tell Tuqan, ed è formato da un’acropoli scoscesa circondata interamente da un’ampia città bassa con prevalente sviluppo meridionale251. Fin dall’epoca antica

la posizione dell’insediamento dev’essere risultata strategica sia a livello politico- commerciale, vista la collocazione in una zona focale per le relazioni tra la costa e l’interno nonché tra il meridione e l’ambito anatolico, sia sotto il punto di vista agricolo, poiché dominante il fertilissimo territorio circostante ancora oggi votato alla coltivazione di cereali e ulivi252.

246 Zona così denominata nelle fonti arabe la quale, secondo lo storico Ibn Shaddad, faceva parte dello Jund di

Qinnasrin/Chalcis (Eddé-Terrasse 1984: 31).

247 Matthiae 1979: 2-5; Cecchini e Mazzoni 1998; Mazzoni 2005: 5-14; Mazzoni 2008a:102-123. 248 Ciafardoni 1992: 37-74; Giannessi 2000: 49-50; Mazzoni 2000b: 47-48; Mazzoni 2005: 5-14. 249

Shaath 1985: 134; Rossi 2007:54-55.

250 Mazzoni 2008a: 102. 251 Mazzoni 1997: 303.

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4.1.1. Lo scavo

Le indagini archeologiche condotte nel sito sono iniziate nel 1970253, ad opera dell’Università di Roma e sotto la direzione di P. Matthiae; dal 1986 l’incarico è poi passato sotto la responsabilità di S. Mazzoni e S. M. Cecchini, facenti rispettivamente capo alle Università di Pisa - Firenze e Bologna. Lo scavo su più aree, portato avanti sino al 2010, ha documentato un’occupazione dell’insediamento fin da epoca antichissima, ovvero quantomeno dal Tardo- Neolitico, e protratta nel tempo sostanzialmente sino all’avvento della potenza persiana. Nella parte finale del Tardo-Calcolitico il sito sembra conoscere la sua prima fase di relativa importanza e centralizzazione testimoniata dall’erezione di un’imponente fortificazione in pietra (area E1), la quale si trova separata dal suolo vergine da circa 6 m di accumulo generati dalla precedente frequentazione umana254. Successivamente, nel Bronzo Antico I-III, assistiamo a un lungo fenomeno di ritrazione occupazionale che sembra terminare solo nel Bronzo Antico IV, ovvero quando la cittadella viene di nuovo stabilmente insediata nonché corredata di una cinta muraria (area N2)255. Una vera ripianificazione e ampliamento dell’impianto urbanistico avverranno però solo nel Bronzo Medio, durante il quale sia l’acropoli (aree E3256

e N2257) che la città bassa (area B)258 vengono munite con nuove cortine murarie. Il passaggio tra Bronzo Medio e Bronzo Tardo è scarsamente documentato nel sito259, ma è evidente come quest’ultimo abbia risentito di un progressivo depauperamento perdurato per buona parte del Bronzo Tardo I. La città sembra riacquisire funzionalità nel Bronzo Tardo II inoltrato, per il quale sono note strutture di un certo rilievo quali la ‘Residenza’ e ‘l’Edificio a pilastri’ (area E4b)260

, continuando ininterrottamente il suo sviluppo sino al Ferro II-III. In quest’epoca Tell Afis conosce un ulteriore e definitivo

253 Matthiae 1979: 2-5; Mazzoni 2013: 205. 254 Mazzoni 1999: 99; Mazzoni 2008b: 12-13. 255 Mazzoni 2008a: 107; Mazzoni 2008b:13. 256 Felli 2000: 12-14.

257

Di Michele 2005: 82-85; Mazzoni 2008b: 16-17.

258 Repiccioli et al. 2002: 12-14. 259 Mazzoni 2008b: 18.

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replanning261, arrivando a toccare il suo apice in estensione e monumentalità; l’acropoli è sede di una serie di edifici d’indubbia rilevanza quali il Tempio I (area A)262 e l’enigmatica grande corte squadrata (area G)263 mentre la città bassa, protetta da fortificazioni, risulta in espansione e fittamente occupata. Con la fine del Ferro III il sito sembra perdere d’importanza, non sono note infatti strutture relative a fasi successive e anzi comincia quel progressivo processo di spoliazione responsabile dello stato dei più tardi edifici indagati264; una frequentazione, sebbene sporadica, è comunque documentata sulla base di alcuni rinvenimenti che non sono tuttavia legati a nessun contesto architettonico265.

Nel corso degli anni lo scavo del sito condotto su più aree ha restituito un considerevole numero di placchette afferenti a momenti storici differenti (Tav. 17- 18); una piccola parte proviene invece da fortuiti rinvenimenti superficiali.

4.1.2. La ricognizione

Le indagini di superficie sono state condotte tra il 1985 e il 2010266 Ed hanno interessato il territorio limitrofo al sito di Tell Afis, sebbene sia poi in realtà stata data maggiore attenzione alla piana a nord di esso, ovvero il Jazr, che costituisce il suo ‘bacino di utenza’ privilegiato. Le ricerche perseguite avevano lo scopo di individuare, quanto più possibile, le tracce dell’occupazione umana lasciate sulla piana e non nel corso dei millenni, sostanzialmente dall’età preistorica sino a quella araba, per poter giungere all’elaborazione di un quadro cronologico completo della frequentazione antropica nel corso delle varie epoche. Quest’ultimo si è basato sia sui dati desunti direttamente nei siti sia sull’analisi dei reperti, prettamente litici e ceramici, delle raccolte di superficie, a campione o

261 Virgilio 2005: 37-41. 262 Mazzoni 1997: 305; 2008b: 24-29; D’Amore 2002: 9-12. 263 Cecchini 1998: 273-365. 264 Mazzoni 2008a: 116. 265 Mazzoni 2005: 12.

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sistematiche, effettuate in loco. Oltre ai materiali precedentemente citati è stata rinvenuta anche una considerevole quantità di oggetti di varia natura, tra cui è annoverato un piccolo gruppo di ‘placchette di Astarte’ provenienti dai siti di Tell Serji, Tell Nuwaz e Tell Sheikh Mansur (Tav. 19)267.

4.1.2.1. Tell Serji (Tav. 14: b)

Si trova nella parte più orientale della piana, nel punto in cui tra lo Jebel Siman e il

Kafer Halab si apre il passaggio per la zona di Aleppo. Il monticolo, dalla forma

approssimativamente troncoconica, ha una dimensione di circa 90x80 m e un’altezza massima di 20 m. Sul pendio superiore sud-ovest e su quello sud-est, a quote diverse, è stata rilevata la presenza di blocchi in pietra che potrebbero far supporre l’esistenza di una fortificazione in qualche periodo. L’analisi dei reperti ceramici ha evidenziato un’occupazione del sito quantomeno dall’età Tardo- Neolitica e protratta, quasi ininterrottamente, sino a quella Ellenistica268.

4.1.2.2. Tell Nuwaz (Tav. 15: a)

Tell Nuwaz è collocato al limite settentrionale della piana del Jazr, all’accesso del passaggio naturale che collega quest’ultima con lo ‘Amuq. Il tell ha una forma vagamente ellittica e spicca, rispetto agli altri insediamenti della zona, per le sue considerevoli dimensioni: 360x200 m di superficie per un’altezza di circa 35 m. Anche qui, lungo le scoscese pendici, sono stati individuati dei filari di blocchi di pietra affioranti forse appartenenti ad antiche strutture difensive, nonché due considerevoli depressioni perimetrali le quali potrebbero essere da imputare alla presenza dei perduti accessi. I risultati delle indagini di superficie condotte in loco

267 Devoto: in Press.

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hanno dimostrato nuovamente un panorama cronologico amplissimo, che si dipana dal Tardo-Neolitico fino all’Età Araba269.

4.1.2.3. Tell Sheikh Mansur (Tav. 15: b)

Tell Sheikh Mansur si trova sul margine meridionale est del Jazr, nel punto in cui quest’ultimo si collega con l’ampia depressione del Matakh. Il monticolo ha un profilo rotondeggiante, un diametro di circa 200 m e un’altezza stimabile intorno ai 20 m; è la sua parte settentrionale a raggiungere la quota più alta, presso cui tra l’altro è presente un piccolo cenotafio islamico270

. L’inclinazione dei pendii del tell e la presenza di alcune pietre di grossa dimensione hanno fatto supporre, anche in questo caso, che il sito fosse cinto da mura mentre l’analisi delle immagini satellitari avrebbe evidenziato la possibilità di un’ulteriore difesa a fossato271

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