Gli o r i e n t a m e n t i f o n d a m e n t a l i della poli-tica economica nigeriana si b a s a n o sui temi comuni agli Stati ad economia mista, nei quali t a n t o il settore pubblico q u a n t o quello p r i v a t o giocano un ruolo i m p o r t a n t e per lo sviluppo dell'economia.
L a t e n d e n z a base della politica economica nigeriana è ora o r i e n t a t a , nei vari settori, nel senso indicato nei seguenti s o t t o p a r a g r a f i in cui è s t a t a divisa la t r a t t a z i o n e , in considera-zione della sua complessità.
1 . S E T T O R E D E L D E T T A G L I O E D E L L A P I C C O L A I N D U S T R I A .
L a politica nigeriana nel settore in questione t e n d e a p r o m u o v e r e u n a crescente p a r t e c i p a -zione locale, avvalendosi sia dei mezzi offerti dalla disciplina legislativa, sia di quelli della politica creditizia.
L ' a t t e s o p r o v v e d i m e n t o r i g u a r d a n t e la nige-rianizzazione delle a t t i v i t à commerciali ed indu-striali è s t a t o ora pubblicato, in d a t a 23 febbraio.
Si riportano di seguito le clausole di maggiore interesse:
A) Attività esclusivamente riservate ai nigeriani. 1. Agenzie di pubblicità.
2. Lotterie.
3. Montaggio di radio, apparecchi televi-sivi ed ogni altra apparecchiatura domestica.
4. I m b o t t i g l i a m e n t o di bevande aleooliche. 5. Costruzione di mattoni, blocchetti ed altro materiale ordinario di costruzione.
6. Panificazione ed industria dolciaria. 7. F a b b r i c h e di candele.
8. Case da gioco (casinos).
9. Cinematografi ed altri luoghi di tratte-nimento. 10. Agenzie di spedizione. 11. Parrucchieri. 12. Trasporti su s t r a d a . 13. L a v a n d e r i a . 14. Gioielleria. 15. Pubblicazione e s t a m p a di giornali. 16. I n d u s t r i a dell'abbigliamento. 17. Servizi municipali di t a x i e a u t o b u s . 18. Trasmissioni radio e televisive.
19. Commercio al m i n u t o (con eccezione dei supermercati).
20. Brillatura del riso. 21. Fabbricazione maglie. 22. Vulcanizzazione copertoni.
B) Attività consentite agli stranieri alle condi-zioni appresso indicate.
1. I n d u s t r i a della birra. 2. Costruzioni navali.
3. Fabbricazione di copertoni per biciclette e motociclette.
4. I m b o t t i g l i a m e n t o di bevande. 5. Navigazione e cabotaggio. 6. I n d u s t r i e di costruzioni.
7. I n d u s t r i e di cosmetici e della profu-meria.
8. Supermercati.
9. Agenzie di distribuzione macchinari ed a t t r e z z a t u r e tecniche.
10. Distribuzione e servizio di autoveicoli, t r a t t o r i e p a r t i di ricambio.
11. Agenzie immobiliari.
12. Pesca del g a m b e r o ed industrie connesse. 13. I n d u s t r i e di mobili.
14. Fabbricazione di insetticidi ed a n t i p a -rassitari.
15. T r a s p o r t i aerei interni a mezzo di ser-vizi charter.
16. Fabbricazione di biciclette. 17. Fabbricazione di cemento.
19. Industria valigie, borse, portafogli ed articoli simili.
20. Fabbricazione di chiodi, viti, bulloni ed articoli simili.
21. Industria della carta. 22. Allevamento dei polli. 23. S t a m p a di libri.
24. Produzione di legni segati, compensati ed impiallacciatura.
25. S t a m p a e colorazione dei tessuti. 26. Mattatoio.
27. Magazzinaggio.
28. Distribuzione lavorazione della carne. 29. Navigazione.
30. Agenzie di viaggio.
31. Servizi t r a s p o r t o passeggeri interstatali. 32. Commercio all'ingrosso.
33. Fabbricazione di fiammiferi, contenitori metallici ed articoli simili.
Le a t t i v i t à s u d d e t t e possono continuare ad operare, i n d i p e n d e n t e m e n t e al cajntale versato lino a t u t t o il 31 marzo 1974. Dopo tale d a t a le 33 a t t i v i t à sopra elencate p o t r a n n o operare alle condizioni che seguono:
a) che il capitale versato sia almeno di 200.000 sterline o che il f a t t u r a t o a n n u o rag-giunga le 500.000 sterline. Quale delle due con-dizioni dovrà prevalere sarà stabilito dall'appo-sito Comitato istituito per la nigerianizzazione delle imprese;
b) partecipazione p r i v a t a o s t a t a l e nige-riana di almeno il 4 0 % nelle imprese in que-stione.
Nessuna impresa straniera, a p p a r t e n e n t e alle 33 categorie sopra elencate, sarà a u t o r i z z a t a ad operare dopo il 23 febbraio 1972. Lo stesso vale per le 22 a t t i v i t à comprese nella cate-goria A).
Per e n t r a m b i i s u d d e t t i casi sono previste, però, eccezioni nel caso speciali circostanze lo consiglino. Su tale ultimo p u n t o le disposizioni non sono precise ed occorrerà, quindi, a t t e n d e r e la successiva regolamentazione che, si ritiene, d a r à la possibilità di assicurare alla nigeria-nizzazione u n a n d a m e n t o p r u d e n t e e, soprat-t u soprat-t soprat-t o , conciliabile con gli i n v e s soprat-t i m e n soprat-t i ssoprat-tra- stra-nieri che per alcuni settori sono t u t t o r a graditi e ricercati.
Il p r o v v e d i m e n t o in questione non r i g u a r d a i cittadini africani a p p a r t e n e n t i a S t a t i che non prevedono limitazioni per le a t t i v i t à dei nige-riani.
Per q u a n t o r i g u a r d a in particolare le indu-strie seguenti è prevista u n a partecipazione dello S t a t o per a l m e n o il 5 5 % del capitale:
I) industria petrolchimica; I I ) complessi siderurgici; I I I ) industria dei fertilizzanti;
IV) industria dei prodotti petroliferi, ivi compresa la distillazione.
In altre industrie, di grandi e medie dimen-sioni, operanti sulla base di « Joint-ventures » t r a gli investitori stranieri e lo Stato nigeriano, quest'ultimo si riserverà almeno il 3 5 % del capitale.
2 . S E T T O R E V A L U T A R I O .
Nel settore valutario e stato v a r a t o u n nuovo sistema di pagamenti per le importa-zioni, basato sulla suddivisione di queste ultime nelle seguenti categorie:
a) beni di consumo essenziali e materie prime del valore inferiore alle 25.000 sterline. Il trasferimento avrà luogo dopo 90 giorni dalla d a t a del loro arrivo in Nigeria;
b) beili capitali del valore superiore alle 25.000 sterline. Il trasferimento a v v e r r à per il 5 % alla firma del c o n t r a t t o o contro docu-menti, per il 1 5 % alla consegna della merce e per il residuo 8 0 % in u n periodo di t e m p o variabile a seconda d e l l ' a m m o n t a r e in questio-ne, fino ad u n periodo di « non meno di sette anni » per macchinari valutari oltre 1.000.000 di sterline;
c) altre merci. Il t r a s f e r i m e n t o a v v e r r à dopo 180 giorni dalla d a t a del loro arrivo in Nigeria.
Inoltre, è s t a t a disposta la riduzione dal 5 0 % lordo al 2 5 % n e t t o della q u o t a dei salari e degli stipendi che gli stranieri residenti nel Paese possono a u t o m a t i c a m e n t e rimettere, men-silmente, nei loro Paesi d'origine. R e s t a salvo, però, alla fine del loro soggiorno in Nigeria il diritto di trasferire l'intera s o m m a a c c u m u l a t a . È t u t t a v i a concesso il t r a s f e r i m e n t o dell'intero stipendio o salario d u r a n t e il congedo, m e n t r e altre rimesse possono essere richieste per spese di n a t u r a assicurativa, e d u c a t i v a e sanitaria. Altre misure m i r a n t i al c o n t e n i m e n t o delle spese in v a l u t a sono e n t r a t e in vigore alla stessa d a t a . È s t a t a c o n f e r m a t a , infine, la limitazione al 4 0 % della q u o t a a n n u a l m e n t e trasferibile di profitti e dividendi in precedenza a c c u m u l a t i .
L a politica commerciale nigeriana nei rap-p o r t i con l'estero, è t u t t o r a b a s a t a sul rap- prin-cipio di « nessun t r a t t a m e n t o preferenziale » nei c o n f r o n t i dei vari Paesi. L a Nigeria non è infatti membro di nessuna unione doganale e, al m o m e n t o , si m o s t r a r i l u t t a n t e ad addivenire a d accordi che la leghino t r o p p o s t r e t t a m e n t e alla C E E .
A proposito di relazioni con la CEE, si ricorderà che nel 1966 f u stipulato a Lagos un accordo di associazione simile a quello di Arusha. Tale accordo è, comunque, scaduto prima ancora di entrare in vigore, non essendo s t a t o ratificato né dalla Francia, né dal Lussem-burgo, né dalla stessa Nigeria.
L ' a t t e g g i a m e n t o distaccato nelle relazioni con le comunità ha, p e r t a n t o , a v u t o origine da tale avvenimento, e si è ulteriormente accen-t u a accen-t o con il progressivo acquisaccen-to di un peso p r e p o n d e r a n t e da p a r t e del petrolio t r a i pro-venti di esportazione, il che rende il governo di Lagos meno dipendente dai p r o d o t t i agricoli tradizionali di q u a n t o non lo siano gli altri paesi dell'Africa Nera.
Sarà c o m u n q u e difficile per il Governo Fe-derale continuare ad esitare a prendere legami con u n « p a r t n e r » commerciale che, con l'ade-sione britannica, assorbirà il 6 0 % delle sue espor-tazioni e contribuirà alle sue imporespor-tazioni per non meno del 55%, secondo le cifre più recenti.
3 . S E T T O R E D E G L I SCAMBI.
Per q u a n t o riguarda, infine, la disciplina degli scambi, il 1971 h a visto u n processo di liberalizzazione che ha a n n u l l a t o quasi intera-m e n t e le restrizioni q u a n t i t a t i v e in vigore fino ad allora. Le merci la cui importazione non è libera sono ora solo le seguenti:
a) merci la cui importazione è proibita in base a principi non commerciali (cioè sanitari, morali, religiosi, ordine pubblico, ecc.). Sono comprese in q u e s t a categoria armi, pubblica-zioni oscene, alimenti non rispondenti alle n o r m e sanitarie locali, ecc.;
b) merci la cui importazione è proibita per motivi commerciali. Sono compresi in questa categoria stoccafisso, sigarette, pellicce, ani-mali da cortile vivi, m a r g a r i n a , legno non lavorato, f r u t t a fresca non conservata, alcuni articoli di cartoleria, ecc.;
c) merci la cui importazione è limitata per motivi commerciali (per i quali è p e r t a n t o ne-cessaria a p p o s i t a licenza di importazione). Sono comprese in q u e s t a categoria soltanto le seguenti merci: riso, grano, t a b a c c o di ogni genere, acque minerali e medicinali, s t o u t , birra, b r a n d y , r h u m whisky, schnaps, gin, altre b e v a n d e e liquori aleoolici anche non potabili, materiali di im-ballaggio;
d) merci la cui importazione è proibita in relazione al Paese esportatore. Sono comprese in q u e s t a categoria tutte le merci provenienti dal Sud Africa, dalla Rhodesia e dall'Africa del Sud-Ovest.
Problemi politici, sociali e valutari della Nuova Nigeria.
Come si evince da q u a n t o detto in prece-denza, la Nigeria Federale inizia la sua nuova vita con buone prospettive di risolvere presto e bene i problemi economici di fondo.
Restano, invece, i problemi politici, sociali e valutari (un aspetto, quest'ultimo, negativo del problema economico) che, succintamente sono i seguenti:
— Problema politico: q u a n t u n q u e i partiti politici siano proibiti e qualunque manifesta-zione politica vietata, non sono m a n c a t e e non m a n c a n o t u t t o r a pressioni, specie da parte dei settori professionali ed accademici, per un ri-torno al Governo civile ed alla libera lotta democratica. A tali pressioni il Governo mili-tare resiste, t u t t a v i a , con fermezza e ha f a t t o ufficialmente sapere che u n ritorno al regime costituzionale e p a r l a m e n t a r e non è pensabile p r i m a del 1976, q u a n d o la ricostruzione sarà s t a t a c o m p l e t a t a e lo sviluppo economico ben a v v i a t o per garantire al Paese u n benessere di fondo sufficiente a sostenere anche il costo del-l'operazione « R i t o r n o alla democrazia ». P r i m a di questo momento, sostiene il Governo fede-rale, si avrebbe il caos e la miseria anziché la democrazia e la libertà.
— Problema sociale: riguarda m a s s i m a m e n t e le popolazioni, specie gli Ibo, sconvolte e dis-sestate dalla guerra, alle quali occorre ridare la fiducia nella Nigeria u n i t a e, n a t u r a l m e n t e , la possibilità di lavorare e di vivere. A tale proposito, gli s t a n z i a m e n t i ordinari di Bilancio e quelli straordinari dei Piani di sviluppo dedi-cano particolari cure ai paesi e alle popolazioni più danneggiate dalla guerra.
Altro problema sociale, che potrebbe dive-nire politico, è quello della rivalutazione dei salari che, salvo qualche leggero ritocco dopo la guerra, sono rimasti al livello 1966-1967, q u a n d o il costo della v i t a era sensibilmente inferiore a quello di oggi.
P u r essendo vietato lo sciopero si sono a v u t i già diversi casi di « W o r k to rule » (lavoro senza prestazioni « straordinarie » e limitato a q u a n t o s t r e t t a m e n t e stabilito dalle leggi e dai regola-m e n t i superati). U n a specie, cioè di sciopero bianco.
Per t e n t a r e di risolvere tale problema il Governo ha n o m i n a t o u n a Commissione per lo studio di soluzioni conciliabili con la politica anti-inflazionistica che si i n t e n d e perseguire per proteggere la m o n e t a .
I problemi della scuola, della casa e della salute sono previsti dal P i a n o di sviluppo 1970-71 che dedica agli stessi adeguati sforzi,
nel quadro delle più pressanti esigenze del Paese.
Esiste infine un problema di disoccupazione che si t e n t a di mitigare, se non risolvere, con gli sviluppi previsti dal Piano per l'agricoltura e l'industria.
— Problema valutario: nonostante l'ottimo a n d a m e n t o della bilancia commerciale, la bi-lancia dei p a g a m e n t i non ha seguito gli stessi positivi sviluppi, registrando i seguenti ele-menti: 1966: — 8,9; 1967: — 43,1; 1968: + 8,6; 1970: -f 31,5.
A causa di tale fenomeno le riserve si erano ridotte nel 1970 a soli 47 milioni di sterline rappresentanti circa due mesi di importazioni. Il che era assai vicino al limite di sicurezza. T u t t a v i a nel 1971 le riserve sono salite già a 66 milioni con tendenza a migliorare, nonostan-te la generale liberalizzazione del commercio d'importazione a n n u n z i a t a il 1° aprile 1971. Per migliorare la situazione della bilancia dei pagamenti, il Governo federale h a disposto, con decorrenza 1° aprile 1971, u n a serie di misure fra le quali la riduzione delle rimesse dei lavoratori, dal 5 0 % al 2 5 % del salario. L a pesantezza della misura dovrebbe ritenersi a t t e -n u a t a dalla possibilità d a t a al lavoratore di trasferire per intero i propri risparmi al mo-m e n t o del rientro in P a t r i a .
Produzione e commercio estero della Ni-geria.
Come è s t a t o d e t t o in precedenza, il pro-d o t t o nazionale lorpro-do pro-della Nigeria nel 1970-1971, al prezzo dei f a t t o r i è s t a t o di 2.464 mi-lioni di sterline, provenienti per il 53 % dall'agri-coltura, per l'8 % dall'industria mineraria, per il 7 , 6 % da quella m a n i f a t t u r i e r a e per il resto d a i servizi.
Le principali produzioni sono le seguenti: — arachidi: la produzione della Nigeria è al primo posto nel m o n d o ;
•— p a l m a e derivati: primo posto; — cacao: secondo posto;
— g o m m a e legname: decimo posto; — stagno: sesto posto;
— petrolio: decimo posto nel m o n d o (se-condo in Africa dopo la Libia);
—- columbite: 9 0 % della produzione mon-diale.
P e r q u a n t o r i g u a r d a in particolare il pe-trolio, la produzione h a s u p e r a t o il milione e mezzo di barili al giorno con o t t i m e p r o s p e t t i v e di raggiungere, in qualche a n n o , i 2 milioni di barili, corrispondenti a 100 milioni di t o n n e l l a t e all' anno. L a n o s t r a Agip m i n e r a r i a è p r e s e n t e
nel settore petrolifero con una produzione gior-naliera attuale di circa 40 mila barili (2 milioni di tonnellate circa all'anno) con prospettive di sensibili aumenti futuri.
Bilancia commerciale.
I saldi, sempre attivi, della bilancia com-merciale h a n n o a v u t o l ' a n d a m e n t o riportato nella Tabella III.
Tabella III
SALDI DELLA BILANCIA COMMERCIALE
(in milioni di sterline nigeriane)
ANNI SALDI 1966 + 30,1 1967 + 20,4 1968 + 17,3 1969 + 83,4 1970 + 82,7 1971 (1° semestre) + 22,9 1 9 7 1 (*) + 110,5 (*) Dati provvisori.
Come vedesi anche negli anni della guerra 1967-69 la Bilancia commerciale h a realizzato cospicui saldi attivi. Segno che l'economia del Paese, p u r essendo s t a t a f o r t e m e n t e danneggiata nel settore petrolifero, h a resistito bene all'urto e alla p r o v a del conflitto.
A titolo esemplificativo si r i p o r t a n o i dati del commercio estero del 1969, 1970 e 1971 (1° semestre):
Tabella IV
MOVIMENTO DELLA BILANCIA COMMERCIALE
(in milioni di sterline nigeriane)
ANNI ESPORTAZ. IMFORTAZ. SALDO
1969 3 1 2 , 3 228,9 + 83,4
1970 441,8 3 5 9 , 1 + 82,7
1971 (1" semestre) 280,8 257,9 + 22,9
1971 (*) 648,7 538,2 + 110,5
(*) Dati provvisori.
Scambi con l'Italia.
Gli scambi Italia-Nigeria h a n n o a v u t o dal 1967 al 1971 l ' a n d a m e n t o che risulta dalla Tabella V.
Come vedesi, il saldo, c o s t a n t e m e n t e passivo per noi, h a d a t o segni di ripresa nel 1970 d o v u t i in p a r t e alla p r i m a liberalizzazione a t t u a t a per l ' i m p o r t a z i o n e di m a t e r i e p r i m e e di macchinari, e s o p r a t t u t t o alle minori nostre importazioni di semi oleosi dalla Nigeria.
Tabella V
ANNI IMPORTAZ. % SUL
TOTALE
VARIAZIONI
% ESPORTAZ. TOTALE % SUL
-VARIAZIONI
/o SALDO INTERCAMBIO
(in mi liardi di lire)
1967 21,8 + 6 15,9 >-— + 4,8 - 6.7 37,7
1968 23,8 — + 6,3 18 — + 7,1 - 5,1 41,8
1969 25,9 + 4,5 17 — + 5,4 - 8,9 42,9
1970 18,5 0,3 — 16,3 0,3 — - 2,1 34,8
1971 (fine settemb.) 34,4 0,5 + 87,5 20,8 0,3 + 27,3 - 13,6 55,2
L a più v a s t a liberalizzazione, disposta il 1° aprile 1971, ha riaperto il mercato nigeriano anche ai beni di consumo di produzione ita-liana, diffusamente graditi in Nigeria per cui le nostre esportazioni sono a u m e n t a t e del 2 7 % a fronte, t u t t a v i a , di u n a u m e n t o dell'85 % delle nostre importazioni.
Al m o m e n t o occupiamo il q u i n t o posto f r a i Paesi che v e n d o n o alla Nigeria e siamo dopo l'Inghilterra, gli U.S.A., la Germania ed il Giappone con serio pericolo di passare al sesto, dopo la Francia, se il nostro intercambio non dovesse svilupparsi come si sviluppa quello dei concorrenti.
Come i m p o r t a t o r i siamo invece al sesto posto.
Dalla Nigeria compriamo nell'ordine: semi oleosi, cacao, pelli, cotone, legname, olii greggi e v e n d i a m o : ohi leggeri e lubrificanti, autovei-coli, p r o d o t t i dell'industria metalmeccanica, t r a t t o r i , motocicli, macchine tessili e pelli con-ciate.
I n t e r p o l a n d o u n interscambio Nigeria-Italia alla fine del 1971, risulta u n interscambio che supera i 70 miliardi di lire, con u n a esporta-zione dall'Italia che sfiora i 27 miliardi cosa che f a della Nigeria il nostro primo m e r c a t o di sbocco nell'Africa N e r a .
A f r o n t e di tale posizione record nel c a m p o commerciale, a b b i a m o la seguente sfavorevole situazione relativa alle nostre esposizioni in f a t t o di crediti, finanziamenti ed assistenza tecnica.
— Nel settore crediti fornitori la n o s t r a esposizione al 30 s e t t e m b r e 1971 a m m o n t a v a a soli 764 milioni di lire.
— Nel campo dell'assistenza finanziaria, il primo impegno creditizio con la Nigeria risale al 1 3 s e t t e m b r e 1 9 6 4 , q u a n d o I ' I C I P U concesse u n prestito di 16,3 miliardi di lire per il parziale finanziamento dell'impianto idroelettrico di Ivai-n j i realizzato dalla Ivai-nostra Impregilo.
— Per q u a n t o riguarda l'assistenza tecnica, siamo stati finora presenti con due geologi ed undici borse di studio per complessivi US
$ 7 0 . 0 0 0 ed un contributo, in corso di finaliz-zazione, di 40 milioni di lire alla nostra Bo-nifica per lo studio di fattibilità r i g u a r d a n t e la realizzazione agricolo-zootecnica del Mambilla
P l a t e a u s i t u a t a nel N o r t h - E a s t e r n State.
Analisi generale dell'evoluzione degli scambi commerciali.
Le statistiche ufficiali degli scambi per il 1971, a n n u n c i a t e alla fine di gennaio, h a n n o rilevato un a t t i v o nella bilancia commerciale di 54,2 milioni di sterline nigeriane, essendo le esportazioni a u m e n t a t e a 5 9 2 , 4 milioni e le im-portazioni a 5 3 8 , 2 milioni.
T u t t a v i a , sulla base di informazioni otte-n u t e persootte-nalmeotte-nte iotte-n via riservata dall'Ufficio di statistica, sembra che, da u n aggiornamento e f f e t t u a t o sulla base di nuovi d a t i sull'esporta-zione di petrolio grezzo, il saldo a t t i v o della bilancia commerciale a m m o n t e r e b b e a 110,5 milioni di lire. N o n essendo t u t t a v i a tali cifre ufficialmente rese note, si può n u t r i r e qualche d u b b i o circa la loro accuratezza.
Si r i p o r t a n o c o m u n q u e tali cifre, assieme a quelle ufficiali degli scorsi a n n i :
Tabella VI
OPERAZIONI ORIGIN. AGGIORN. 1966 1967 1968 1969 1970
Esportazioni FOB Riesportazioni FOB Importazioni CIF Saldo 592,4 538,2 + 54,2 642,3 6,4 538,2 + 110,5 278,7 5,4 256,4 + 27,7 238,1 3,7 223,6 + 18,2 206.5 4,6 192.6 + 18,5 314.6 3,5 248.7 4- 69,4 438,5 4,2 378,2 + 64,5
L'eccezionale a u m e n t o delle esportazioni e, quindi, del saldo attivo, è stato attribuito al-l'impressionante incremento registratosi nelle esportazioni di petrolio, che costituiscono la
quasi totalità della voce « combustibili mine-rali, lubrificanti e simili » contenute nella tabella che segue, relativa alla suddivisione per gruppi merceologici degli scambi:
Tabella VII
1970 1971 (*)
SETTORI
IMPORTAZIONI ESPORTAZIONI IMPORTAZIONI ESPORTAZIONI
CIF FOB CIF FOB
0. Animali vivi e prodotti alimentari 29,9 84,0 44,1 83,8
1. Bevande e tabacco 2,0 — 2,2
2. Materie prime non combustìbili . . . 8,3 61,1 10,2 48,9
3. Combustìbili minerah', lubrificanti e simili . . . . 11,0 258,0 4,5 481,7
4. Olio e grassi di origine animale e vegetale . . . 0,4 16,4 0,4 11,1
5. Prodotti chimici 44,2 0,3 61,0 0,8
6. Manufatti classificati per materia 113,0 20,2 159,7 15,4
7. Macchinari e attrezzature da trasporto 141,3 0,5 214,4 2,5
8. Artìcoli manufatti vari 19,8 0,1 34,3 0,4
9. Prodotti e transazioni non classificati 9,3 2,1 7,4 4,1
378,2 442,7 538,2 648,7
(*) Cifre non ufficiali.
Non si dispone, p u r t r o p p o , di d a t i aggiornati sul commercio estero nigeriano secondi i Paesi di destinazione e di origine. I dati più recenti si rife-riscono alla p r i m a m e t à del 1971, e sono r i p o r t a t i nella tabella che segue, assieme a quelli
rela-tivi allo stesso periodo nei due anni precedenti. Come si rileverà, l'intercambio t r a la Ni-geria e la C E E ha f a t t o registrare negli ultimi anni u n i n c r e m e n t o sensibile, sia in termini assoluti che in t e r m i n i percentuali:
Tabella Vili INTERCAMBIO COMMERCIALE DELLA NIGERIA CON I PAESI CEE (in milioni di sterline nigeriane - gennaio-giugno)
PAESI IMPORTAZIONI C I F ESPORTAZIONI F O B PAESI 1969 1970 1971 1969 1970 1971 Belgio-Lussemburgo 1,6 2,6 4,6 2,4 1,8 1,6 Francia 4,2 4,8 9,6 12,7 12,7 40,6 Germania Federale 12,0 20,1 30,7 11,5 13,1 17,2 Italia 7,2 8,6 10,2 7,1 10,0 11,3 Paesi Bassi 6,5 6,2 8,6 21,2 33,7 38,8
Totale Paesi CEE 31,5 42,6 63,7 54,9 71,3 109,5
Totale generale 119,4 164,7 216,7 164,9 209,9 277,9
Percentuale partecipazione Paesi CEE . . 26,3 25,9 24,3 33,2 33,9 39,4
L'analisi delle statistiche relative all'inter-cambio con i principali paesi o g r u p p i di paesi e riferite a n c h e esse alla p r i m a m e t à del 1971, m o s t r a che nel periodo in oggetto la C E E è
s t a t a per la p r i m a v o l t a il p r i m o p a r t n e r com-merciale della Nigeria, seguita dalla Gran B r e t a g n a , dagli S t a t i U n i t i e dal Giap-pone.
Sebbene la Gran B r e t a g n a resti il primo ticolare significato che non ha bisogno di essere esportatore in Nigeria, la cosa assume u n par- sottolineato.
Tabella IX
PAESI O GRUPPI DI PAESI
IMPORTAZIONI CIF ESPORTAZIONI F O B
PAESI O GRUPPI DI PAESI
1969 1970 1971 1969 1970 1971
Regno Unito 40,7 53,8 81,3 47,7 64,3 62,7
India 0,9 1,3 3,5 0,01 0,01 0,01
Canada 0,4 1,0 1,5 3,0 5 , 1 5,7
Hong Kong 1,1 2,4 4,6 0,4 0,1 2,0
Paesi del Commonwealth (46,9) (62,0) (94,1) (52,8) (80,2) (71,9)
USA 15,0 22,8 39,6 22,4 22,8 41,0 Giappone 3,3 10,7 21,8 2,1 1,8 3,5 Cina Popolare 2,5 2,8 5,7 — 0,03 0,2 Israele 0,6 0,5 1,3 0,03 0,02 0,01 CEE 31,5 42,6 63,7 54,9 71,3 109,5 ] Le statistiche relative ai p r o d o t t i f o r m a n t i oggetto della p a r t e più notevole dell'intercam-bio nigeriano non sono ancora s t a t e rese uffi-cialmente note.
Si forniscono c o m u n q u e in appendice i d a t i raccolti per le vie brevi presso queste a u t o r i t à .
Orientamento della politica commerciale.
L a politica commerciale nigeriana ha f a t t o registrare nella seconda p a r t e del 1971 u n a t e n d e n z a verso u n t e n t a t i v o di maggiore diver-sificazione dei propri scambi commerciali. I n tale contesto v a i n q u a d r a t o l'accordo commer-ciale con l'Unione Sovietica firmato a fine luglio ed u n altro a fine o t t o b r e che f a n n o seguito ad accordi bilaterali in precedenza firmati con altri paesi d e l l ' E u r o p a orientale come Cecoslo-vacchia, Bulgaria e J u g o s l a v i a . Nel mese di dicembre è s t a t o anche firmato u n accordo di cooperazione finanziaria con la Polonia per la f o r n i t u r a di macchinari e a t t r e z z a t u r e per pro-getti industriali (macchine tessili, per lavora-zione del legno e per costruzioni) con la for-m u l a del credito fornitori.
D a segnalare anche un accordo commerciale concluso con il D a h o m e y , al quale h a f a t t o seguito la decisione del governo di Lagos di finanziare la ricostruzione della s t r a d a che unisce il confine nigeriano a P o r t o Novo.
L a politica commerciale verso i grandi Paesi industriali n o n h a f a t t o registrare nel semestre in questione c a m b i a m e n t i di rilievo.
Le a u t o r i t à nigeriane h a n n o c o m u n q u e mo-s t r a t o di emo-smo-sere p r o n t e a d a c c e t t a r e d a p a r t e dei Paesi industrializzati la concessione di faci-litazioni creditizie del tipo « credito-fornitori »,
anche perché i debiti c o n t r a t t i in passato a tale titolo costituiscono u n a p a r t e non rile-v a n t e del debito estero.
L a disciplina generale delle importazioni o delle esportazioni non ha f a t t o registrare novità rispetto a q u a n t o segnalato nel precedente rapporto, e consiste nell'assenza di restrizioni q u a n -t i -t a -t i v e per la grande maggioranza delle merci e nell'imposizione di dazi doganali generalmente a l q u a n t o elevati.
I Paesi C E E non sono oggetto di alcuna misura discriminatoria.
Nessun t r a t t a m e n t o preferenziale viene inol-tre al m o m e n t o applicato.
N o n esistono forme di sussidio all'espor-tazione.
Problema ili concorrenza per le esportazioni dei sei.
L a Nigeria h a a t t i r a t o dalla fine della guerra l'attenzione di moltissimi paesi per le possibilità che essa offre. Inevitabile quindi che la concorrenza si sia f a t t a più forte e sostenuta su vari f r o n t i .
All'ingresso sulla scena di nuovi paesi fino a poco t e m p o fa p r a t i c a m e n t e assenti, come l ' U R S S , la Cina Popolare, gli altri paesi del-l ' E u r o p a orientadel-le, si aggiunge idel-l crescente inte-resse di paesi già d a t e m p o presenti, come il Giappone e il C a n a d a .
Atteggiamento verso la CEE.
II governo di Lagos sembra considerare l'adesione britannica come f a t t o r e non deter-m i n a n t e per l'intercadeter-mbio nigeriano, e nello
stesso senso si è recentemente espresso anche il presidente della Camera di commercio di Lagos. La riluttanza nigeriana a prendere u n a decisione definitiva in materia, alla cui origine è una motivazione politica, è probabilmente sostenuta dal peso preponderante che il pe-trolio va sempre più assumendo nell'econo-mia del Paese, il che rende la Nigeria meno « dipendente » di molti altri paesi africani.
Sarà comunque difficile per il Governo fede-rale continuare ad esitare a prendere legami con un « p a r t n e r » commerciale come la C E E che, con l'adesione britannica, assorbirà oltre il 6 0 % delle sue esjDortazioni e contribuirà alle sue importazioni per non meno del 55 %, secondo le cifre più recenti.