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Per ciò che concerneil lessico,impiegato per descrivere il processo di emanazione all’interno della struttura sefirotica, i principali termini che ricorrono nel Liber portae lucis (in parte ripresi nell’Isagoge) sono:inundatio (ebr.: עפש), dependentia (ebr.: תוליצא), emanatio, defluxus, haustus (ebr.: הכשמה) e diffusio (ebr.: תוטשפתה).462

460 Cfr. supra, n. 294.

461Isagoge, In ultimum theorema appendix, ed. Pistorius, fol. 135: «Mens autem adhaesio corporis obsequium et

servitutem requirit [...]. Adoratio autem, seu oratio, cum nihil aliud sit quam mentis elevatio in Deum, stabilisque illi adhaesio, unde oratio Hebraeo vocabulo teffila pronunciatur, quod copulam stabilemque adhaerentiam sonat».

462 La seguente è analisi stata presentata nel corso del convegno: “Jewish/non-Jewish Relations from Antiquity to the

Present”, Parkes Institute, University of Southampton, 7 settembre 2015 (« Onomatology and Theory of Emanation in the Latin Version of Gikatilla’s Sha‘arê ’Orah»). Ringrazio il Dott. F. Dal Bo per i suoi suggerimenti.

Per l’analisi di questi termini si sono rivelati utili il vocabolario di J. Klatzkin, Thesaurus Philosophicus Linguae Hebraicae et Veteris et Recenterioris, 4 voll., Berlin 1928-1933 [in ebraico], e soprattutto lo studio sul Sefer Sha‘are Tzedeq di Giqaṭilla condotto da F. Dal Bo, “The Theory of ‘emanation’ in Gikatilla’s Gates of Justice,” JJS 62, 1 (2011), pp. 79-104. Per quanto riguarda altri dizionari filosofici ebraici, mi limito a ricordare le pubblicazioni di G. Sermoneta, Un glossario filosofico ebraico italiano del XIII secolo, Roma 1969 e M. Zonta, Un dizionario filosofico ebraico del XIII secolo. L’introduzione al ‘Sefer Deot ha-Filosofim’ di Shem Tob ibn Falaquera, Torino 1992.

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עפש (shefa‘) - inundatio: “influsso” o “sovrabbondanza”.463 Uno studio di Federico Dal Bo, incentrato sul lessico tecnico contenuto nel Sefer Sha‘are Tsedeq ha ipotizzato che Giqaṭilla, impiegando questo termine per esprimere il processo emanativo delle sefirot, possa dipendere in primo luogo dalla figura di Mosè Maimonide.464 Tramite una doppia operazione, Maimonide fu il primo a legare questo vocabolo al concetto di “emanazione”. Anzitutto, egli attinse la parola araba ضﯿﻔ (faīḍ) dal lessico filosofico e mistico del sufi Alī ībn Muhammad ībn al-Arabī (1165-1240), e la traslitterò in giudeo-arabo con il termine ץיפ (faitz).465 In secondo luogo, tradusse il vocabolo in ebraico, servendosi della parola che in Deut. 33:19 esprime l’abbondanza dei flutti marini ( עפש םימי).466 A questo punto, però, si impone una precisazione. Come notato da Federico Dal Bo, nell’accezione di ībn al-Arabī, il termine ضﯿﻔ (faīḍ) indica l’atto con cui l’Intelletto Primo propaga la luce nel mondo, mentre in Maimonide l’emanazione che procede dagli intelletti viene descritta con metafore acquatiche.467 Giqaṭilla non si limita a recuperare la teoria emanazionista fornita da

Maimonide, ma la sviluppa in una direzione completamente nuova: sia nel Sefer Sha‘are Tzedeq [ShTz] che in ShOr, il flusso di «acqua di vita» che si espande nell’universo procede dalle sefirot e non, come in Maimonide, dagli intelletti attivi. Come accade nella versione ebraica, il vocabolo inundatio impiegato da Ricci implica, nel processo di emanazione, un momento parallelo alla dependentia: «Hic autem Edonai thesaurus divitiarumque existit aedes, ad quemvis modorum, inundationis, ac dependentiae rerum per canales fistulas emanantium a Tetragrammaton prolatum Edonai» (Liber portae lucis, fol. 143).

תוליצא (atzilut) - dependentia: “emanazione”. Altra possibile traduzione del termine arabo faīḍ, il termine compare per la prima volta nella versione ebraica del Sefer ha-Kuzari di Yehudah ha-Lewi (XII secolo).468 Il significato viene connesso alla preposizione לצא (etzel), in ebraico “presso”, “insieme a”, per indicare il rapporto dialettico con la sorgente, da cui le emanazioni si separano rimanendovi al contempo dipendenti.469 L’uso del termine da parte di Giqaṭilla, sia in ShTz sia in ShOr, è costante. Ora, stabilire le ragioni dell’alternanza dei termini shefa‘ e atzilut nella versione ebraica, così come quello di inundatio e dependentia nella traduzione di Ricci, è estremamente difficile. Posta la medesima perplessità da parte di Dal Bo a proposito del Sefer Sha‘are Tzedeq, è forse possibile seguirne l’ipotesi di un uso comune come sinonimi.470 Particolare

463 Scholem, La figura mistica della divinità, op. cit, p. 95. 464 Dal Bo, ibidem, p. 84 e ss.

465Ivi.

466Ibidem, p. 85.

467 Dal Bo ha evidenziato l’essenziale trasformazione semantica messa in atto da Maimonide, dove la metafisica della

luce che sottintende il pensiero di ibn al-Arabī è sostituita da una “implicit metaphysics of water”: ibidem, p. 85.

468 Klatzkin, cit., I, p. 71.

469 Scholem, La Cabala, cit., p. 108. 470Ibidem, p. 87.

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interesse mostra la traduzione latina della forma verbale ולצאתי con separantur (fol. 143). La distinzione semantica non è priva di interesse: nella forma riflessiva la radice indica una sorta di distacco, di separazione e di ramificazione dalla prima sefirah (Keter), sorgente dell’emanazione.

הכשמה

(hamshakah) - emanatio, defluxus, haustus: “effusione”, “propagazione” o “deflusso”. La radice della parola ebraica rimanda al campo semantico della durata e della continuità (in ebraico

ךישמהל

significa continuare). Il valore semantico di questa parola nell’opera Ginnat Egoz di Giqaṭilla è stato oggetto di analisi da parte di Shlomo Blickstein.471 L’uso di questo termine in ShTz e in ShOr è fortemente ridimensionato.472 È raro che il termine venga inteso come un aspetto autonomo del processo di emanazione («canales erumpunt fistulae, defluxusque omnes ad nomen Edonai»). Piuttosto, si tratta di un vocabolo impiegato per descrivere il passaggio dell’effusione divina da una sefirah all’altra e, per questo, è spesso correlato ai termini inundatio e dependentia. Si consideri di nuovo l’esempio precedente: «Hic autem Edonai thesaurus divitiarumque existit aedes, ad quemvis modorum, inundationis, ac dependentiae rerum per canales fistulas emanantium a Tetragrammaton prolatum Edonai» (fol. 143).

תוטשפתה

(hitpashṭut) - diffusio: “diffusione”, raramente impiegato in ShOr. Talvolta è connesso al termine inundatio tramite la forma verbale diffunditur, che traduce il participio presente Hitpa’el:

טשפתמ

(mitpasheṭ).

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