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Test per la valutazione della dislessia evolutiva

1. LA DISLESSIA: STORIA DI UN DISTURBO

1.4 La dislessia e gli altri Disturbi Specifici dell’Apprendimento: la comorbilità

1.4.3 Test per la valutazione della dislessia evolutiva

Le raccomandazioni per la pratica clinica dei disturbi specifici di apprendimento, pubblicate dal MIUR nel 2009 nelle Linee Guida per la diagnosi e la gestione de Disturbi Specifici dell’Apprendimento, dopo la Consensus Conference sui DSA, affermano che non si possa fare una diagnosi certa di DSA se non al completamento del secondo anno della scuola primaria quando si completa il ciclo dell'istruzione formale e si ha una riduzione significativa dell'elevata variabilità interindividuale nei tempi di acquisizione della lettura, il che permette una certa attendibilità dell’eventuale diagnosi. Questo comporta che spesso non ci possa essere l'avvio di un intervento prima della fine della terza elementare o inizio

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della quarta elementare.25 Spesso ciò avviene al passaggio alla scuola secondaria di primo grado o addirittura dalla classe prima alla seconda di questo grado.

Diversi segnali indicativi possono essere identificati in età precoce dello sviluppo infantile (tratto da De Lima, Salgado e Ciasca, 2000:12-13):

Linguaggio:

 Ritardo nell’uso del linguaggio verbale;

 Trascorso familiare di ritardo del linguaggio verbale e difficoltà di lettura;  Scambio di suoni nel discorso;

 Molto tempo per apprendere nuove parole;  Difficoltà per ricordare nomi e simboli;  Difficoltà per imparare rime.

Lettura:

 Difficoltà nel distinguere le lettere dell'alfabeto;

 Difficoltà nell'apprendimento della lettura, nella scrittura e ortografia;  Difficoltà per separare e sequenziare suoni;

 Difficoltà per discriminare fonema-grafema;  Inversioni di sillabe o parole;

 Aggiunte/omissioni di fonemi o sillabe;  Lettura sillabata, lenta e con molti errori;

 Uso eccessivo di parole sostituite (ad esempio: “quella cosa/ affare”) per la denominazione di oggetti;

 Livello di lettura minore per la fascia d’età e il livello di istruzione;  Difficoltà nel raccontare una storia;

 Difficoltà nel comprendere le espressioni dei problemi matematici;  Difficoltà nella comprensione dei testi.

25 Per verificare le competenze del bambino dislessico, l’anno scolastico viene diviso in iniziale (corrispondente

al primo quadrimestre) e finale (secondo quadrimestre), in modo da poter calibrare il protocollo di test in base al corretto livello di istruzione. Ad esempio, se viene richiesta una valutazione di dislessia nel mese di Maggio per un bambino che frequenta la IV elementare, gli verranno somministrasti i test corrispondenti alla IV finale. Se il bambino frequenta la V elementare e viene valutato a Dicembre, gli verranno somministrati i test per la V iniziale.

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 Lettere con caratteristiche disgrafiche;

 Difficoltà nella pianificazione motoria dello scritto e per fare lettere in corsivo;  Difficoltà nella presa della matita;

 Difficoltà per copiare la lezione dalla lavagna;

 Difficoltà per esprimersi attraverso la scrittura, pianificazione ed elaborazione di testi scritti;

 Errori ortografici significativi: omissioni, modifiche, aggiunte / omissioni fonemiche e sillabiche.

Così come la diagnosi, l'intervento nella dislessia deve avvenire in modo multidisciplinare, coinvolgendo principalmente professionisti della logopedia, psicologia/neuropsicologia e della pedagogia.

Il protocollo diagnostico predisposto alla Consensus Conference sui DSA del 2011, e presente in tutte le linee guida per la valutazione della dislessia, è il seguente:

a) visita specialistica;

b) - valutazione clinica multidisciplinare; - valutazione intellettiva cognitiva;

- valutazione delle abilità di lettura e scrittura ed eventualmente delle funzioni linguistiche orali;

- valutazione abilità logico-matematiche ed eventualmente delle funzioni cognitive non verbali;

- valutazione psicopatologica e neurologica.

c) altre: in relazione alle difficoltà emerse dall’osservazione clinica del bambino potranno essere previsti altri esami di approfondimento clinico, esami strumentali, visite specialistiche.

La valutazione clinica prevede, in base alle difficoltà riscontrate nel bambino, diversi livelli di approfondimento diagnostico. In ogni momento della valutazione si deve tenere conto degli aspetti di diagnosi differenziale con altri disturbi cognitivi, neurologici, psicopatologici e sensoriali. Bisogna dunque prevedere l’utilizzo di test specifici standardizzati che devono essere individuati nell’ambito della testologia attualmente

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riportata dalle linee guida descritte; la testologia da utilizzare deve essere opportunamente valutata in relazione alle caratteristiche cliniche osservate.

A seguito si riporta un elenco di alcuni dei test ad oggi a disposizione dei clinici (tratto da Linee guida per la diagnosi e gestione dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento, 2010):

Valutazione intellettiva cognitiva: da effettuarsi attraverso test multi componenziali: WISC26 III, 2006; WISC-IV, 2012; WAIS-R27, 1997;

Abilità di lettura: rapidità, correttezza decifrativa e comprensione di un testo (Prove MT28 per scuola primaria e secondaria di I grado; prove MT avanzate per la scuola secondaria di II grado); rapidità, correttezza decifrativa di lettere, parole e non parole, frasi (DDE-229 per la scuola primaria e secondaria di I grado e test standardizzato definito dalla “indagine e rilevazione sulle abilità di lettura nelle scuole secondarie di secondo grado” di Stella e Tintoni, 2007 per la 2° e 3° secondaria di II grado).

Abilità di scrittura: area ortografica: scrittura sotto dettatura di parole, non parole e frasi (DDE-2 di Sartori, Job e Tressoldi, 2007 scuola primaria e secondaria di I grado); accuratezza ortografica in una prova di dettato di parole e non parole (DDO30, scuola primaria e secondaria di I grado); dettato di brano e scrittura di un testo (BVSCO31 Tressoldi e Cornoldi, 2000, scuola primaria); area grafia: velocità di scrittura (BVSCO, Tressoldi e Cornoldi, 2000 per scuola primaria); test per la valutazione delle difficoltà grafo-motorie e posturali della scrittura – Test DGM-P (Borean et al, 2012).

26 La Wechsler Intelligence Scale for Children (WISC) è uno strumento clinico e diagnostico per la valutazione

delle abilità intellettuali dei bambini dai 6 ai 16 anni e 11 mesi.

27 La Wechsler Adult Intelligence Scale (o WAIS) è il più noto test d'intelligenza utilizzato in età adulta

applicabile dal sedicesimo anno di età (16-90 anni).

28 Prove di lettura MT: valutano le abilità di lettura e di comprensione del testo.

29 Batteria per la Valutazione della Dislessia e della Disortografia Evolutiva: permette di valutare il livello di

competenza acquisita sia nella lettura che nella scrittura e può servire al controllo dell'evoluzione di questi due sistemi.

30 Diagnosi dei Disturbi Ortografici di età evolutiva.

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Abilità logico-matematiche: calcolo ed elaborazione numerica e competenze aritmetiche di base (AC-MT32 6-11, 200 2scuola primaria, BDE33, 2004 dalla 3° classe della scuola primaria fino alla 1° classe della scuola secondaria di I grado); competenze aritmetiche, calcolo e soluzione di problemi (AC-MT 11-14, 2003 - secondaria di I grado; MT avanzate di matematica 2, 2010 per la 1° e 2° classe della scuola secondaria di II grado); abilità di soluzione dei problemi matematici (SPM test34, 1998 dalla 3° classe della scuola primaria alla 3° classe della secondaria di I grado);

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