• Non ci sono risultati.

The Annual Register

Un giornale fondamentale, che ad oggi continua ad essere pubblicato essendosi evoluto in un vero e proprio giornale contemporaneo, che svolse il ruolo di cui sopra, permettendoci di analizzare quindi il ruolo che la stampa ebbe durante gli anni della Rivoluzione francese, è il The Annual

Register, originariamente titolato A View of the History, Politicks and Literature of the Year.. .Questa testata giornalistica fu creata nel 1758 dagli

editori James e Robert Dodsley. Questi il 24 aprile del solito anno siglarono un accordo con Edmure Burke, rendendolo editore e responsabile dei contenuti del periodico che avrebbe pubblicato un numero ogni anno nel quale sarebbero stati trattati i fatti, la politica e le opere letterarie protagoniste di quell'anno. Al suo debutto l'Annual Register comprendeva un saggio riguardante la «guerra dei sette anni»71, una cronologia degli

eventi che avevano riguardato l'Inghilterra quell'anno e una raccolta accurata di atti ufficiali, lettere e componimenti letterari sempre del solito anno. Nella prefazione alla prima uscita Edmund Burke spiega le difficoltà che incontrò nel redigere la sezione storica della pubblicazione, dovendo far riferimento a «broken and unconnected materials» e creando grazie ad essi

«one connected narrative» che come lui stesso afferma fu «a work of more labour than may at first appear72». Tuttavia le grandi qualità di storico e

scrittore che aveva maturato nel corso degli anni permisero a Burke, e quindi al The Annual Register, di pubblicare un prodotto che fin da subito fu molto apprezzato dai lettori, tanto è vero che il primo numero fu pubblicato più volte negli anni successivi. Dopo il 1765 Burke lasciò il giornale a causa del suo impegno politico in parlamento, pur continuando a interessarsi di questi fino al 179073.

Proprio nella pubblicazione del 1790 si ha una analisi di ciò che accadde in Francia l'anno prima; come detto The Annual Register era una rivista che si occupava di storia, politica e lettere, e la Rivoluzione francese fu quindi un argomento che ben rientrava nelle tematiche del giornale. Nel primo articolo dell'opera si ha infatti la trattazione dei fatti storici, proprio secondo la linea editoriale che Burke aveva fornito nel 1758; lo scopo di questo articolo era indubbiamente quello di informare il lettore sugli accadimenti che si susseguirono a partire dall'estate del 1789, in modo che lo stesso lettore potesse farsi una propria idea a riguardo e sviluppare quindi una propria opinione. Questo articolo fu sicuramente fondamentale soprattutto per permettere a chi leggeva il giornale di avere le conoscenze per poi comprendere al meglio alcuni degli articoli successivi dove si andava a sviluppare una analisi politica che sarebbe stata compresa difficilmente

of Empire in British North America, 1754–1766. Faber and Faber, 2000.

72 The Annual Register, for the year 1758. p.iii.

73 W.B.Todd, A Bibliographical Account of the Annual Register, 1758–1825, London, 1961, p. 106.

senza essere a conoscenza dei fatti.

Tale analisi politica è rintracciabile infatti nel terzo articolo costituente l'edizione del 1790 dell'Annual Register; questo articolo va a trattare delle idee rivoluzionarie che emersero in Francia assieme ai fatti della rivoluzione, andando a spiegare come queste influirono sul resto d'Europa e, in particolar modo, in Inghilterra. L'articolo infatti parte proprio affermando l'importanza di comprendere l'impatto che la Rivoluzione francese ebbe sulle menti degli altri paesi, facendo menzione del fatto che inizialmente l'Inghilterra, o almeno parte di essa, si era congratulata con la Francia per gli ideali di libertà che la rivoluzione avrebbe dovuto instaurare. L'articolo poi prosegue e, dopo aver specificato che parte degli inglesi fin da subito aveva intravisto nella Francia rivoluzionaria un possibile nemico futuro per l'Inghilterra, va ad analizzare le logiche che mossero l'élite rivoluzionaria verso una politica annessionista.

«It was evident to the projectors of the French revolution, that their plan must necessary exceed the limits of their own territory. Conscious of the desperate lenghts to which their system led, and resolved to push it to its utmost extent, they could not expect, that either the policy or generosity of the neighbouring states would suffer them to remain unconcerned spetators of the scenes they were preparing to act, or inattentive to the principles established, in order to justify or produce theme»74.

È con queste parole che nell'articolo si spiega la presa visione da parte dei rivoluzionari francesi di quanto fosse necessario per la sopravvivenza

della rivoluzione stessa cercare di esportarla al di fuori della Francia, poiché gli altri paesi, esponenti dell'Ancien Régime, non sarebbero certo rimasti impassibili alle azioni che i rivoluzionari avrebbero commesso. Per fare questo, come è scritto nell'articolo, fin dai primi mesi della Rivoluzione molti sostenitori di questa viaggiarono per tutta Europa cercando di diffonderne i principi e le idee fondamentali.

Andando avanti l'articolo arriva infine a parlare di Edmund Burke75 e del

suo pensiero circa gli eventi della Rivoluzione francese; il politico anglo- irlandese infatti, già prima di arrivare a pubblicare la sua opera più celebre, sfruttò la sua posizione politica e l'influenza che aveva sul The Annual

Register per sottolineare più volte quanto la Francia stesse diventando una

minaccia sempre più grande per l'Inghilterra.

«The danger, in the last age, he observed, came from an example of despotism in the government and of intolerance in religion. In the present the disease was altered, but it was much more likely to be contagious; it was on the side of religion, of atheism and, as regards the government, anarchy; it was the danger of being guided through the admiration of theft and successful violence, with the imitation of the excesses of an irrational, devoid of principles, which prohibited, confiscated, looted, ferocious, bloody, and tyrannical democracy»76.

Quindi viene fatto un distinguo su quale minaccia rappresentasse la Francia prima e dopo la Rivoluzione: prima del 1789 la Francia era un esempio di governo dispotico e di intolleranza che però, nell'opinione di Burke, risultava essere poco condivisibile e quindi difficilmente attuabile al

75 Si veda il cap. 2.

di fuori dei confini francesi. Diverso invece è l'esempio che la Francia mostrava di essere a seguito della rivoluzione che la vide protagonista: in questo caso, dice Burke, l'esempio politico e religioso oltremanica tendeva all'anarchia e all'ateismo, mettendo in discussione quei valori tanto fondamentali per il filosofo anglo-irlandese. Essendo un esempio molto più facilmente esportabile, il rischio era quindi quello di essere trascinati a perseguire i valori rivoluzionari, finendo ad imitare una democrazia tirannica, feroce, sanguinosa e senza principi come si mostrerà essere la Francia alla fine del XVII secolo.

Circa le pubblicazioni fatte dall'Annual Register durante gli anni della Rivoluzione francese è molto interessante osservare la scelta di inserire nelle prime pagine del numero del 1792 un glossario di nuovi termini che nacquero, o che comunque si diffusero assumendo sempre più importanza, a seguito della rivoluzione.

«As new terms are, from time to time, introduced with new ideas and new objects, living languages are subject to constant changes; and successive barbarisms, derived from temporary and local circumstances, render them in some measure unintelligible to all, besides those to whom such circumstances are familiar. It is impossible for a foreigner, by any knowledge or analogy of language, to know what we mean in this country by Whig, Tory, the Minister's Budget, and so on. None but a Frenchman, or one acquainted with France, can be supposed to know that a Swiss means a porter, or a Savoyard a chimney-sweep. Of late years, amidst other changes and novelties in France, a very considerable degree of innovation has taken place in the French language. Although, for our own parts, we studiously avoid the use of the new phraseology of our neighbours, as

being equally offensive against purity, perspicuity, and dignity of style; yet, as this, in some instances, may find its way into the papers, to which we give a place in our record, or to which we may occasionally refer, we thought it not altogether unnecessary to give an explanation of the following words»77.

La scelta di stilare un vocabolario del lessico emerso con la Rivoluzione francese è importante per permettere al lettore di comprendere al meglio quelli che saranno gli articoli che da lì in poi si sarebbero occupati di questa. Ancora una volta quindi possiamo osservare come fosse premura del giornale stesso fornire gli strumenti culturali necessari per la comprensione del testo. Il lessico che viene analizzato in questa sede permetteva infatti di apprendere: a quali correnti politiche francesi si riferivano certi termini come girondini, giacobini o foglianti; in cosa consistessero certe istituzioni politiche quali gli “Stati Generali” o l'“Assemblea Costituente” e, oltre a tutto ciò, anche una spiegazione di che cosa fosse la filosofia moderna.

«The new or modern philosophy: The doctrines of Rousseau,

Voltaire, Hume, Diderot and others, who, beyond the zeal and audacity of their skeptical predecessors, have dedicated, or continue to dedicate their lives to the seduction of humanity, in a mockery of the Christian religion and the adoption of a system of atheism and licentiousness. As the writers have just mentioned, in terms of extravagance, the philosophers who had preceded them; so they themselves they were, in turn, overtaken by Condorcet, Brissot, Sieyes, Mr. Paine, and a whole bunch of other philosophers, who actually tried to bring metaphysical dreams into practice, on political

subjects»78.

Leggendo attentamente questa definizione possiamo notare che attraverso l'utilizzo del linguaggio l'Annual Register dava a questa filosofia, che fu fonte di ispirazione per i rivoluzionari francesi, una connotazione negativa: espressioni come mokery e metaphysical dreams ne sono la prova.

Nel 1793 uscì un nuovo articolo molto interessante su quali fossero i modi con cui gli ideali rivoluzionari venissero propagandati al di fuori della Francia. Sin dall'inizio dell'articolo viene raccontato l'atteggiamento della Francia rivoluzionaria che, comprendendo che le idee che portava avanti erano consideratie una minaccia dal resto dei paesi in cui vigeva ancora l'Ancieme Régime, decise di attuare una politica di carattere annessionista al fine di aumentare il proprio potere e di sfruttare l'ondata di entusiasmo che aveva invaso il popolo. Inoltre l'articolo riporta una dichiarazione che venne fatta dalla Convenzione, in vece della Repubblica di Francia, come una sorta di dichiarazione contro tutti i governi ostili alla Rivoluzione, in cui si affermava:

«That they would grant fraternity and assistance to all those people who wish to procure liberty; and they charged their generals to give assistance to such people, and to defend such citizens as have suffered, or are now suffering, in the cause of liberty»79.

Questo decreto, che venne fatto tradurre e stampare in diverse lingue

78 The Annual Register, Explanation of New Terms, 1792, p. IX. 79 The Annual Register, Cap. I, 1793, p. 2.

così da poter esser compreso nel maggior numero di paesi possibili, consisteva in una dichiarazione volta a estendere i principi della Rivoluzione, nell'articolo definiti new and destructive, incoraggiando così la rivolta nel resto d'Europa. L'effetto delle azioni di propaganda portate avanti dalla Francia ebbe i suoi frutti, tanto è vero che in Inghilterra sorsero diversi club e società che sostenevano gli ideali della Rivoluzione, i quali esercitavano sempre maggiore influenza sulle classi più povere cercando di creare un distacco tra loro e la classe politica, andando anche a criticare il costituzionalismo inglese. Per questi motivi la Corona decise di prendere provvedimenti per fermare questo fenomeno che rischiava di diventare un pericolo sempre più grande per il regno: fu così che in risposta al sorgere dei club in sostegno della Rivoluzione vi fu la nascita di club che invece offrivano il proprio sostegno alla Corona e soprattutto si schieravano in difesa della loro costituzione. Il clima in cui tutto ciò si verificava, racconta il giornale, era piuttosto strano: le attività del Re erano del tutto eccezionali:

«These circumstances were of such a nature, that the King availed himself of the power he possessed by law, to embody the militia, to convene parliament before the time to which it was prorogued, and to call on the representative wisdom of the people for aid and council in such an important crisis»80.

Anche l'attività parlamentare del dicembre del 1792, come ci riporta l'Annual Register, fu insolita, per due motivi differenti:

«Some of those members of both houses who had been for years the opponents of government, will be seen to support its measures not only with their votes but their eloquence; and the prime minister will not possess a seat in it. Mr. Pitt having accepted the office of warden of the Cinque Ports, was obliged to wait for the forms of re-election; so that the very important debates, of which some account will be immediately given, did not receive the advantage of his superior talents and splendid eloquence»81.

Il Re, durante questa riunione delle due camere, pronunciò un discorso in cui spiegò che riteneva necessario prendere tali provvedimenti a causa di quelle seditious practised che erano emerse in quel periodo da parte dei sostenitori della Rivoluzione, in risposta a quello spirito tumultuoso e di rivolta, chiedendo così che l'esercito tutelasse e aiutasse the civil

magistrate. Nel medesimo discorso Giorgio III spiegò che pur notando che

nel continente ci fosse un clima di cauta neutralità nel rispetto degli affari interni della Francia, era per lui impossibile rimanere neutrale dal momento in cui i rivoluzionari francesi mostrarono di voler intromettersi negli affari interni degli altri stati, Inghilterra compresa.

«In endeavouring to preserve and to transmit to posterity the inestimable blessings which, under the favour of Providence, you have yourselves experienced, you may be assured of my zealous and cordial co-operation; and our joint efforts will, I doubt not, be rendered completely effectual, by the decided support of a free and loyal people»82.

81 The Annual Register, Cap. I, 1793, p. 4. 82 The Annual Register, Cap. I, 1793, p. 5.

Con queste parole, documentate da The Annual Register, il Re concludeva il proprio discorso, auspicando che il Parlamento adottasse le misure necessarie affinché fosse garantita la pace e la tranquillità del regno.

Questo articolo è un chiaro esempio di come il giornale Annual Register si schierò dalla parte di coloro che volevano impedire che i tumulti e le rivolte che si stavano verificando in Francia durante la l'ultima decade del XVIII secolo si diffondessero anche in Inghilterra, cercando di far arrivare alla popolazione la voce del Parlamento e la voce del Re, ostacolando così la diffusione degli ideali rivoluzionari. Importante nel far questo è l'utilizzo di un certo vocabolario: parole come seditious e destructive ricorrono spesso nelle descrizioni date degli ideali rivoluzionari, avvilendo e condannando duramente questi ultimi, cercando quindi proprio tramite l'uso di tali espressioni, di instaurare nell'opinione pubblica una sorta di avversione spontanea nei confronti della Rivoluzione francese.

La pubblicazione dell'Annual Register del 1794 fu una pubblicazione ricca di articoli riguardanti la Francia e gli eventi conseguenti la Rivoluzione; molte delle notizie riportate all'interno del numero di questo anno erano inerenti lo sviluppo della politica interna francese e delle guerre che gli altri stati di Europa avevano intrapreso contro la Francia rivoluzionaria per combatterne gli ideali e difendere quindi l'Ancieme

Régime.

Un articolo dell'edizione del 1794 che reputo sia interessante prendere in esame è il capitolo 10 di questa. Obbiettivo di questo articolo era il documentare «i sentimenti» che i principi della Rivoluzione suscitavano al di fuori dei confini francesi negli altri paesi d'Europa, in particolar modo in Inghilterra.

«In Spain and Portugal the maxims embraced by the people of France, and the conduct resulting from them, had been universally reprobated. Firmly attached to the religious and political tenets of their fathers, the Spaniards and Portugueze had hitherto scrupulously abstained even from bestowing the least reflection on French principles, looking upon them as undeniably false and iniquitous, and equally pernicious to mankind and offensive to Heaven»83.

Alla fine dell'anno del 1793, nelle regioni di Spagna vicine al confine con la Francia, si potevano contare numerosi spagnoli che avevano abbracciato gli ideali della Rivoluzione poiché scontenti del proprio governo. la diffusione di questi ideali avvenne soprattutto nei Baschi e in Catalogna, senza però ottenere nessun risultato significativo: infatti sebbene gli spagnoli non fossero contrari a limitare il potere della Corona, scongiurando il pericolo di una derivo dispotica, si dimostrarono però avversi a una svolta repubblicana.

Diverso invece fu il caso del Portogallo che, come racconta l'articolo, trovò nella distanza che lo separava dalla Francia la sua difesa migliore contro la propaganda delle idee rivoluzionarie, rimanendone praticamente incontaminato:

«Immersi nel bigottismo più profondo, la gente di quel paese era la più sottomessa tra le dottrine più assurde e la schiavitù più bassa.»84

83 The Annual Register, Cap. X, 1794, p. 177. 84 The Annual Register, Cap. X, 1794, p. 178.

L'articolo passa poi a parlare dell'Europa settentrionale e dopo poche righe sulla situazione di Svezia e Danimarca, entrambe dichiaratesi contrarie alla Rivoluzione francese, argomenta la situazione della Russia. Quest'ultima, emersa vittoriosa dal conflitto con l'Impero Ottomano e avendo annesso parte dei territori della Polonia, si dichiarò da subito contraria agli eventi che si stavano succedendo in Francia, ma optò per una politica di attesa in modo da poter intervenire nel momento in cui avrebbe potuto trarre maggior beneficio dalla sua partecipazione alla lotta contro la Rivoluzione.

Delineati così i profili delle altre potenze europee, il The Annual

Register comincia a parlare di quella che è la situazione in Inghilterra:

seppur, come già era stato riportato in articoli precedenti, vi fu una adesione di parte della popolazione agli ideali della Rivoluzione francese, questa parte era comunque largamente inferiore rispetto a quella che sosteneva che fosse necessaria la restaurazione della monarchia in Francia negli interessi dell'Inghilterra e di tutti gli altri regni d'Europa. La parte di popolazione che riteneva che gli ideali della Rivoluzione francese fossero la giusta strada anche per l'Inghilterra era sostenuta da coloro che credevano che fosse necessaria una modifica alla costituzione inglese, attirando così su di sé l'avversione di tutti coloro che, compreso l'Annual Register stesso, ponevano la propria costituzione come modello di costituzionalismo per tutti i paesi. In questo clima il Re tenne un discorso, di cui i contenuti ci vengono riportati nell'articolo, in cui affermava nuovamente la condanna inglese nei confronti della Rivoluzione.

«The system they had adopted openly violated every restraint of justice, humanity, and religion, it had necessarily produced internal

discontent and confusion; and the vast efforts proceeding from that system tended rapidly to exhaust the natural and real strength of the country»85.

Questo discorso tenuto da Giorgio III ebbe un riscontro positivo non soltanto sulla popolazione, ma riscosse il consenso delle due camere del parlamento, che affermò anch'esso il bisogno di proseguire la guerra contro la Francia, con l'obbiettivo di fermare l'attacco che quest'ultima portava avanti contro l'Inghilterra e i suoi alleati, così descritto nell'articolo:

«Founded on principles tending to destroy all property, to subvert the laws and religion of every civilized nation, and to introduce universally that wild and destructive system of rapine, anarchy, and

Documenti correlati