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2. Situazione occupazione dei laureati

2.1 Laureati triennali

2.1.4 Tipologia di lavori svolti

Nel 2013, ad un anno dal conseguimento della laurea, è stato rilevato che chi inizia a svolgere un’attività lavorativa stipula differenti tipi di contratti (Grafico 36). In particolare il 33% degli occupati, sia tra coloro che si dedicano esclusivamente al lavoro o che siano impegnati anche nello studio, ha un lavoro stabile75. La

percentuale è diminuita rispetto agli anni precedenti di ben 12 punti percentuali rispetto ai laureati del 2006.

Grafico 36. Laureati di primo livello occupati ad un anno, per tipologia dell’attività lavorativa. Valori percentuali.

Fonte: Alma Laurea, 2014.

Il 28,4% degli occupati invece ha un contratto non standard76, di cui il 21% a tempo

determinato; il 7,4% ha un contratto parasubordinato77, mentre il 9,8% è impiegato

con altre forme di lavoro autonomo78, in particolare collaborazioni occasionali, 6%;

infine l’8,2% dei triennali occupati dichiara di essere stato assunto con un contratto formativo79. La restante quota, pari al 12,7%, valore in diminuzione di circa un

punto dal 2012 ma complessivamente in aumento di quasi 4 rispetto al 2006, lavora

75 Per lavoro stabile si intende la posizione lavorativa dei dipendenti a tempo indeterminato e da quella autonoma di cui fanno parte: imprenditori, liberi professionisti e lavoratori in proprio. 76 Per lavoro non standard si intende il contratto dipendente a tempo determinato, il contratto di somministrazione di lavoro, quello intermittente e quello ripartito nonché il lavoro socialmente utile e di pubblica utilità.

77 Con lavoro parasubordinato si fa riferimento al contratto di collaborazione (contratto a progetto e di consulenza, nonché collaborazione coordinata e continuativa).

78 Per altro lavoro autonomo si fa riferimento alla collaborazione occasionale, il contratto di prestazione d’opera, il lavoro occasionale accessorio e il contratto di associazione in partecipazione. 79I contratti formativi comprendono il contratto di inserimento, formazione lavoro e quello di apprendistato. 8,5 11,5 8,2 8,9 9,6 9,1 9,4 11,5 11,7 36,2 32,8 35 33,6 29,7 27,4 24,7 23 21,3 7 7,2 7,9 7,1 7,2 7,5 8,2 20,5 21,3 22,8 23,3 24,9 25,7 25,8 26 28,4 13,3 11,5 10,9 10,4 10 10,2 9,1 7,3 7,4 7,7 7,8 8,6 10,4 10 9,8 8,9 7,8 8,9 10,2 12 11,8 13 14,4 12,7 0 20 40 60 80 100 120 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013

Autonomo Tempo indeterminato Contratti formativi Non standard Parasubordinato Altro autonomo Senza contratto

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senza alcuna regolamentazione contrattuale. Tale tipologia di lavoro è svolta dai giovani che oltre a studiare dedicano del tempo al lavoro,occupandosi per lo più di attività saltuarie.

La stabilità lavorativa ed in particolare il contratto a tempo indeterminato riguarda per il 44% gli occupati che proseguono il lavoro iniziato prima della laurea, contro il 25% di chi ha iniziato a lavorare dopo essersi laureato; ed inoltre riguarda maggiormente, il 39%, coloro che si dedicano esclusivamente al lavoro rispetto a quelli che contemporaneamente studiano, di cui il 20,5% ha un lavoro stabile. Al contrario, il lavoro non standard coinvolge con una percentuale del 35% soprattutto coloro che sono entrati nel mercato del lavoro solo dopo il conseguimento della laurea, il 19% sono i laureati che hanno un lavoro non standard e che proseguono il lavoro iniziato prima del conseguimento della triennale. Anche i contratti formativi con una percentuale dell’11% sono diffusi di più tra chi ha iniziato a lavorare solo dopo la conclusione degli studi. Infine, è il 23,5% degli studenti che coniugano lavoro e studio ad essere occupato senza alcun tipo di contratto.

A tre anni dalla laurea, nel 2011 il lavoro stabile riguarda il 54% dei laureati, percentuale in calo di 4 punti rispetto all’anno precedente soprattutto grazie alla diffusione dei contratti a tempo indeterminato, che riguardano il 38% degli occupati. Ha un contratto non standard il 23% degli occupati, i contratti parasubordinati coinvolgono il 5% degli occupati, le attività non regolamentate invece il 4%. Nel passaggio da uno e tre anni sono aumentati del 9% i contratti a tempo indeterminato e al contrario sono diminuiti del 4% i contratti non standard e quelli parasubordinati.

A distanza di cinque anni dalla laurea, è il 74% dei laureati di primo livello ad avere un lavoro stabile e il 60% degli occupati ha stipulato un contratto a tempo indeterminato. Coloro che dispongono di un contratto non standard sono il 12% dei laureati triennali, di cui il 10% ha un contratto a tempo determinato, invece il 3,5% lavora con un contratto parasubordinato.

Nel periodo trascorso tra uno e cinque anni la percentuale di occupati stabili è aumentata dal 46% al già citato 74%, la percentuale dei lavoratori non standard è invece diminuita di 15 punti, passando dal 27% al 12%. Sono molto pochi coloro che dopo 5 anni dalla conclusione degli studi sono occupati con un contratto formativo (5%) o sono senza alcuna regolamentazione (2%).

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Tra i laureati, a distanza di tre anni coloro che detengono un lavoro stabile sono per 60% i laureati in Giurisprudenza, seguono con il 58% i laureati in Professioni Sanitarie e in Ingegneria con il 57%. Negli altri corsi disciplinari si registra invece una minore quota di lavoro stabile, in particolare tra i laureati dei gruppi Linguistico (42,5%), Educazione Fisica (42%) e Geo-Biologico (40%). Nonostante le percentuali non siano altissime si può affermare che il miglioramento della stabilità lavorativa nel passaggio da uno a tre anni dal conseguimento del titolo si è realizzato in tutti i percorsi disciplinari.

A cinque anni dal titolo non si verificano molte differenze (Tabella 28).

Tabella 28. Occupati a cinque anni dalla laurea triennale del 2009, per tipologia di attività lavorativa e per gruppo disciplinare. Valori percentuali.

Gruppo disciplinare Lavoro autonomo Tempo indeterminato Contratti formativi Lavoro non standard Medico (professioni sanitarie) 15,4 65,4 - 11,2 Ingegneria 12,4 65,5 8,8 - Scientifico 8,1 65,8 8,6 8,1 Giuridico 24,4 48,4 11,7 7,3 Psicologico 7.2 65,6 - 12,6 Economico-statistico 12,1 59,1 9,5 12,2 Agraria e veterinaria 29,0 42,1 - 8,9 Chimico-farmaceutico 17,1 50,7 12,3 - Geo-biologico 14,3 50,7 8,2 12,0 Politico-sociale 8,6 55,7 8,1 12,9 Architettura 26,6 34,9 12,4 9,5 Insegnamento 7,3 53,0 - 19,5 Educazione fisica 37,0 20,0 - 11,6 Letterario 14,1 42,0 8,2 17,5 Linguistico 7,3 47,6 9,7 20,8 Totale 14,0 59,6 - 12,0

Fonte: Alma Laurea, 2014.

È interessante notare che a cinque anni di distanza dalla conclusione degli studi, i laureati che hanno stipulato un contratto a tempo indeterminato sono coloro che si sono laureati nei gruppi disciplinari: Scientifico, Professioni Sanitarie, Ingegneria

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e Psicologia. La stabilità lavorativa resta in larga parte ancora da raggiungere tra i laureati dei gruppi Educazione Fisica, Letterario e Linguistico. Per quanto riguarda invece il lavoro autonomo è svolto principalmente dai laureati in Educazione Fisica, Agraria e Veterinaria e Architettura.