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LA COMUNICAZIONE INFORMALE COME BASE DELLA SOCIALITÀ

1. Una pratica culturale della vita quotidiana.

1.2 Un sapere abituale, un genere ricostruttivo.

La descrizione del pettegolezzo in questi studi si concentra interamente sulle circostanze dell’emergere e degli effetti del pettegolezzo, in particolare sui luoghi dove si realizza, i partecipanti, la vittima, il soggetto, gli effetti e i timori.

Tuttavia, sull’attività vera e propria di comunicazione e sulla competenza richiesta, rimane ancora tutto da esplorare.

La questione preliminare, ossia che cosa renda il pettegolezzo un pettegolezzo, è una curiosità che non può soddisfare i sociologi che pensano si tratti di un fatto sociale. A volte le spiegazioni che sono state date presentano il pettegolezzo come un’attività di aggressione articolata in modo non violento, in altri casi la documentazione

46 fornisce un’immagine diversa delle conversazioni pettegole individuali e delle situazioni. Con tutto ciò, i fattori che realizzano il pettegolezzo rivelano non solo la sua grande diffusione, ma anche la presenza di componenti che strutturano e caratterizzano la sua realizzazione.

Ciò che maggiormente ci interessa sono le procedure e i metodi attraverso i quali la conversazione può mantenere la struttura principale di pettegolezzo attraverso il comportamento e le azioni comunicative delle persone.

È chiaro che per introdurre e sviluppare l’osservazione del pettegolezzo non è necessario concentrarsi sul concetto, o meglio su ciò che noi designiamo come pettegolezzo, dal momento che lo realizziamo partecipandovi adeguatamente senza doverlo chiamare col suo nome. È senza dubbio utile riferirsi alla pratica dato che solo questa ci consente di riconoscere in un certo modo il pettegolezzo nella nostra esperienza.

Se partiamo dall’ipotesi che non tutti i discorsi rientrino nell’ambito della comunicazione informale, dobbiamo pensare che gli interlocutori abbiano una competenza per trattare le voci come forme di comunicazione che implicano la capacità di riconoscere, attraverso particolari indicatori, quando le azioni di un parlante sono orientate ad una conversazione pettegola.

Questa competenza implicata può anche essere considerata una forma di comprensione quotidiana. Ciò corrisponde in parte a quello che Schutz e Luckman chiamano “sapere abituale”

47 (“Gewhonheitswissen”) nel loro modello sui tipi di sapere29

. In questa prospettiva la comprensione reciproca quotidiana e la comprensione delle procedure che costituiscono la competenza a spettegolare non sono tipi di conoscenze che vanno tenute separate. Se nella letteratura fin dai tempi remoti veniva ampiamente denunciata l’immoralità del pettegolezzo, nel nostro secolo gli aspetti etici e normativi sono stati separati da quelli descrittivi e analitici e la sua denuncia è rimasta irrilevante rispetto all’uso e al fatto che tale forma di comunicazione sia stata comunque praticata in ogni epoca e in ogni contesto. Quindi, il bisogno di tematizzare la pratica del pettegolezzo, di inquadrarlo nelle forme convenzionali di una cultura, nelle diverse teorie è prevalso rispetto all’atteggiamento di considerarlo come un divieto comportamentale.

Se si osservano le forme del parlare nella vita quotidiana, soprattutto quelle informali, la narrazione assume nella maggior parte dei casi, la configurazione di una storia non sempre sviluppata interamente. Così possiamo notare che gli eventi possono essere tematizzati e raccontati in vario modo, a volte rapidamente, altre volte con indolenza, oppure con osservazioni inconsuete. Queste modalità non sono state prese in esame seriamente, forse perché di scarso interesse o secondarie rispetto alle tipologie della narrazione o a una

29

Schutz A. e Luckman T., Structures of the Life-World, Evanston, Northwestern University Press, 1973.

48 concezione normativa di narrazione, come se la narrazione quotidiana non fosse un tipo sufficientemente dimostrativo.

Tuttavia, nella letteratura si trovano esempi di conversazioni in cui l’introduzione di notizie o commenti, come il pettegolezzo, alimentano la forma narrativa al punto che anche informazioni “banali” possono svilupparsi in storie più ampie. Questo bisogno di raccontare il quotidiano richiede una maggiore specificazione del concetto di genere e Bergmann lo definisce: “genere ricostruttivo”30.

Il motivo principale è che, in realtà, il pettegolezzo tematizza gli eventi sociali che sono trascorsi per chi vi partecipa e di conseguenza devono essere ricostruiti. Ogni conversazione di pettegolezzi forma un contesto in cui il significato non è altro che il risultato delle azioni dei singoli partecipanti orientati verso un obiettivo. Il significato dell’atto della diceria si costituisce nel suo farsi, per cui il pettegolezzo emerge come “pettegolezzo” attraverso le azioni che sono distinte, riconosciute e accettate dai partecipanti come atti del pettegolezzo in una situazione concreta. Il discorso sulla voce, invece, forma un contesto di significato che deve essere distinto dal significato effettivo delle azioni nel corso di tale azione.

Il termine pettegolezzo unisce due componenti semantiche difficili da disgiungere. Da un lato, designa il contenuto di una comunicazione e cioè fa riferimento a notizie riguardanti questioni

30

Bergmann J.R., Discret Indiscretion. The Social Organization of Gossip, New York, Aldine de Gruyter, 1993, cap.2.

49 personali di un’altra persona. Dall’altro, indica un processo comunicativo che viene comunemente chiamato anche “chiacchiera”. Nell’esperienza quotidiana sembra un fatto ovvio che una notizia di tipo particolare venga comunicata nel modo in cui viene espressa. E proprio da questo punto che può iniziare l’analisi del pettegolezzo.

In genere, la notizia oggetto del pettegolezzo è sempre una notizia da notificare a qualcuno o per qualcuno. Se un fatto acquisisce la caratteristica di diventare informazione e come tale deve essere rivelata e trasmessa, per ciò che riguarda le modalità, i tempi, l’ordine con cui dovrà essere effettivamente divulgata, dipenderà dalle decisioni prese dai soggetti e dai rapporti relazionali. Quindi, nelle situazioni in cui si ricorre al pettegolezzo, significa che la realizzazione di questa forma specifica è dovuta a meccanismi di selezione sociale e a processi riguardanti le relazioni sociali.

Ad ogni modo, per essere in grado di determinare quale tipo di struttura si realizza nel pettegolezzo occorre forse identificare alcune caratteristiche, o meglio, alcune figure proprie di questa pratica della vita quotidiana.