• Non ci sono risultati.

Una prima analisi del campione: patrimonializzazione e performance

3.2 Il campione di riferimento e i dati utilizzati

3.2.1 Una prima analisi del campione: patrimonializzazione e performance

L’osservazione preliminare dell’andamento di alcuni indicatori patrimoniali e reddituali è funzionale alla comprensione dei risultati derivanti dalle successive analisi. I dati di seguito esposti sono quindi di supporto all’interpretazione critica delle possibili implicazioni – operative e sistemiche – derivanti da eventuali modifiche all’attuale normativa.

La Fig. 3.1 mostra come l’adeguatezza patrimoniale delle banche incluse nel campione sia stata progressivamente rafforzata a seguito dei diversi interventi regolamentari (implementazione degli Accordi di Basilea e Raccomandazioni dell’EBA)52. I dati mostrano come l’andamento sia

uniforme a prescindere dalle due suddivisioni del campione utilizzate53.

52 Il trend è confermato anche dai risultati contenuti all’interno del CRD IV – CRR/Basel III Monitoring Exercise (as of

December 2016) condotto dall’EBA. I dati raccolti dal giugno 2011 al dicembre 2016 mostrano come il Cet 1 ratio delle

banche considerate ai fini dell’analisi sia costantemente aumentano, sia per le banche più grandi (+6,6 pp) (ovvero quelle attive a livello internazionale e con un Tier 1 superiore ai 3 miliardi di euro) che per quelle più piccole (+6,5 pp) (ovvero quelle non attive a livello internazionale e con un Tier 1 inferiore ai 3 miliardi di euro).

53 La maggiore crescita del Tier 1 ratio osservata per le banche del Gruppo 2 può essere spiegata dalla loro maggiore

necessità di capitale in quanto tendenzialmente meno capitalizzate all’inizio del periodo di osservazione (si veda la Tab. A.2 in Appendice).

43 Figura 3.1. L’andamento del Tier 1 ratio (2010=100)

Fonte: elaborazione propria su dati EBA.

La Fig. 3.2 evidenzia come il rafforzamento patrimoniale sia stato conseguito sia attraverso l’aumento dei fondi propri (in questo caso espressi in termini di Tier 1), sia con la riduzione delle RWA. Al fine di individuare il contributo di ciascuna delle componenti è possibile effettuare una analisi “shift-and-share”54, i cui risultati sono sintetizzati nella Tab. 3.3. L’analisi mostra come per

le banche del Gruppo 1 la variazione del Tier 1 ratio è riconducibile, per più della metà (54,2%), all’aumento del capitale; diversamente, le banche incluse nel Gruppo 2 sembrano avere adottato una strategia opposta: il rafforzamento patrimoniale è stato conseguito per larga parte (80,7%) attraverso la riduzione delle RWA.

Anche guardando alla distinzione basata sui Paesi si ravvisano differenze nelle strategie adottate. In particolare, tra le banche stressed – nonostante i valori aggregati mostrino un rafforzamento patrimoniale legato principalmente all’aumento del Tier 155 – in 6 dei 7 Paesi (ad eccezione quindi

54 La metodologia consiste nello scomporre la variazione del Tier 1 ratio (espressa in punti percentuali) come segue:

Variazione percentuale del Tier 1 = [ (Tier 1_2016 – Tier1_2010) / RWA_2010 ] + Tier 1_2010 * [ ( 1/ RWA_2016) – ( 1/ RWA_2010 ) ] + (Tier 1_2016 – Tier 1_2010) * [ (1/ RWA_2016 ) – ( 1/ RWA_2010 ) ] = Effetto Tier1 + Effetto RWA + Effetto congiunto.

55 Il dato è influenzato da Banco Bilbao Vizcaya Argentaria (BBVA). La banca spagnola, in forte controtendenza rispetto

alle altre banche stressed, si distingue per un consistente aumento delle RWA osservato tra il 2010 e il 2016 (+24,1%) compensato da un aumento del Tier 1 del 56%. Ciò spiega i risultati registrati per le banche spagnole.

0 50 100 150 200 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 Gruppo 1 Gruppo 2 0 50 100 150 200 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 Stressed Non-stressed

44 della sola Spagna) il miglioramento è stato conseguito principalmente attraverso la riduzione delle RWA, con un contributo negativo del Tier 1 per 4 Paesi (Cipro, Italia, Portogallo, Ungheria). Diversamente, i risultati tra le banche non-stressed sono più eterogenei: in 5 Paesi (Danimarca, Finlandia, Francia, Malta, Paesi Bassi) hanno fatto ricorso maggiormente all’aumento dei mezzi propri, mentre negli altri 5 Paesi (Austria, Belgio, Germania, Regno Unito, Svezia) hanno ridotto maggiormente le RWA56.

Tabella 3.3. La scomposizione della variazione del Tier 1 ratio

Tier 1 ratio 2010 (a) 2016 (b) (a) – (b) Effetto Tier 1 Effetto RWA Effetto congiunto Gruppo 1 10,8% 15,1% 4,3% 2,3% 1,6% 0,3% Gruppo 2 10,2% 16,2% 6,0% 0,8% 4,8% 0,4% Stressed 8,9% 13,1% 4,2% 2,4% 1,4% 0,4% Non-stressed 11,3% 16,0% 4,7% 1,9% 2,3% 0,4% Fonte: elaborazione propria su dati EBA.

Figura 3.2. L’andamento del Tier 1 e delle RWA (2010=100)

Fonte: elaborazione propria su dati EBA.

56 I dati suddivisi per Paese sono presenti in Appendice (Tab. A.3).

0 20 40 60 80 100 120 140 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016

RWA Gruppo 1 RWA Gruppo 2 Tier 1 Gruppo 1 Tier 1 Gruppo 2

0 50 100 150

2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016

45 La Fig. 3.3 mostra l’andamento del Roa delle banche oggetto di analisi. Dai dati emerge come negli anni più colpiti dalla crisi del debito sovrano (2010-2012) la redditività delle banche sia stata negativamente condizionata. A seconda della tipologia di banche considerata è comunque possibile osservare delle differenze: le banche di più piccola dimensione (Gruppo 2) hanno subito una contrazione del Roa più marcata; lo stesso si può dire delle banche appartenenti ai Paesi

stressed, caratterizzate da un andamento significativamente più volatile rispetto a quelle

provenienti dalle economie meno (o per nulla) colpite dalla crisi del debito sovrano57.

Diversamente, le banche più grandi (Gruppo 1) e quelle appartenenti ai Paesi non-stressed registrano risultati tendenzialmente più stabili e, soprattutto, migliori negli anni più colpiti dalla crisi del debito sovrano. La dinamica appena descritta risente anche della composizione interna dei due gruppi considerati: le banche del Gruppo 1 sono rappresentate prevalentemente da banche appartenenti a Paesi non-stressed (14 su 18, si veda la Tab. 3.1). Queste banche hanno risentito in maniera sicuramente più contenuta delle tensioni sovrane58: ciò può spiegare il

mantenimento di un profilo reddituale migliore rispetto alle banche dei Paesi stressed. Tuttavia, il Gruppo 2, nonostante sia composto prevalentemente da banche non-stressed (13 su 23), evidenzia una dinamica del Roa peggiore rispetto al Gruppo 1 negli anni più colpiti dalla crisi. Ciò conferma che la performance osservata delle banche non dipende esclusivamente dalle condizioni della principale economia all’interno di cui opera, ma anche da altri fattori quali, ad esempio, la possibilità di diversificazione delle proprie fonti di ricavo (sia in termini geografici che di servizi offerti).

L’osservazione della dinamica reddituale è un elemento indispensabile nella valutazione delle implicazioni derivanti dai cambiamenti regolamentari, anche in materia di titoli di Stato: la dimensione e la composizione del portafoglio sovereign sono guidate dall’obiettivo e dalle opportunità di generare reddito per la banca, oltre che dalla struttura finanziaria e dal profilo di liquidità della stessa banca (si veda Angelini et al., 2014). Tuttavia, è opportuno sottolineare anche il contrario: le caratteristiche del portafoglio sovereign hanno ripercussioni sulle dinamiche reddituali e finanziarie della banca. Ciò è particolarmente vero nei periodi di crisi59.

57 I dati relativi alla distribuzione del Roa tra i diversi gruppi di banche considerati e la suddivisione per Paese sono

presenti in Appendice (Tab. A.4 e A.5).

58 Il riferimento non è solo agli effetti diretti sui propri portafogli di titoli di Stato ma, soprattutto, alle difficoltà

strategico-gestionali derivanti dagli impatti di sfiducia e dalla conseguente riduzione dei rating sovrani.

59 Diversi autori in letteratura cercano di spiegare l’esposizione sovrana delle banche attraverso l’analisi delle

caratteristiche economiche e finanziarie delle banche stesse. Tra questi, si veda Affinito et al. (2016) e Buch et al. (2016).

46 Figura 3.3. L’andamento del Roa

Fonte: elaborazione propria su dati Bankscope – Orbis Bank Focus.