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Uscire dalla clandestinità

Studi delle donne e studi di genere: niente salto senza rete

3. Uscire dalla clandestinità

I due esempi brevemente illustrati mostrano come, con la rete, un sapere altamente settoriale e specifico – peraltro anche quando venga prodotto nella lingua che è propria alla tradizione culturale del nostro campo di ricerca, la letteratura italiana, e non in un generico inglese veicolare – possa trasformarsi da prodotto di nicchia, destinato agli scaffali di biblioteche specialistiche di singoli dipartimenti

universi-13 L’Università di Zurigo, che ospita la nostra rivista digitale, è membro della LERU e persegue una politica pionieristica di open access le cui linee guida sono elencate qui: http://www.oai.uzh.ch/old/index.php?option=content&task=view&id=368&Itemid =246&mos_lng=en, ultima consultazione 7 febbraio 2017.

Studi delle donne e studi di genere: niente salto senza rete 43 tari, in terreno dinamico di scambio attivo, in grado di ampliare sia la capacità di penetrazione del sapere acquisito nell’ambito della storia letteraria delle donne, sia, tramite il lavoro di cooperazione innesta-to e facilitainnesta-to dallo strumeninnesta-to virtuale, le potenzialità di elaborazione teorica nel campo degli studi di genere. Sulla base di queste e di altre esperienze di networking digitale, non da ultimo anche nel campo del-la didattica universitaria, ho personalmente maturato del-la convinzione che la rete sia non solo uno strumento indispensabile, bensì proprio lo strumento più adatto per elaborare, condividere e trasmettere i risul-tati della ricerca in questi ambiti. Infatti, se nel mondo reale il fatto che le molte ricercatrici e i pochi ricercatori che si occupano di questi temi siano disseminati in varie sedi istituzionali e – all’interno delle singole sedi, poi, distribuite/i in dipartimenti diversi e allocate/i in percorsi di studio dal carattere più o meno ufficialmente riconosciuto – costituisce un ostacolo sia all’interazione, sia al riconoscimento delle loro attivi-tà, nel mondo virtuale questa medesima disseminazione di attori non costituisce altro che una premessa operativa: nell’ottica del digitale ci si mette in rete proprio perché si parte da coordinate diverse; più in ge-nerale, ci si mette in rete perché la scienza è condivisione e la rete è uno strumento semplice, maneggevole e a basso costo per operare tale condivisione. Dunque: perché non pensare che la rete possa essere lo strumento che permetterà alla critica letteraria nel campo degli studi sulle donne e degli studi di genere di uscire dalla dubbia condizione di clandestinità che dà il titolo a questa giornata di studi? Sulla scia dell’afflato utopico di cui ho tessuto le lodi in apertura di questo mio intervento, io – forse misconoscendo, con ciò, qualche indubbio van-taggio connesso all’invisibilità sociale del clandestino e alla libertà da-gli obblighi normativi che questo stato comporta – vorrei proporre la rete come lo strumento più duttile e meglio adatto a questo fine. Non si tratta infatti soltanto di uscire dallo stato di clandestinità, ma anche di riflettere sul come farlo: dalla clandestinità si evade infatti o assumen-do potere e legittimazione, o venenassumen-do definitivamente oppressi dalle forze che ci hanno emarginate/i. Augurandomi ovviamente uno scio-glimento secondo la prima delle due ipotesi, proporrei dunque di far nascere da questo convegno anche un progetto tangibile.

Fra i molti esiti possibili mi piace allora avanzare, in conclusione di questo intervento, la proposta di creazione di una piattaforma speciali-stica online che dia valore alle molte e ottime risorse esistenti, sistematiz-zandole in una mappa concettuale e rendendole visibili in percorsi

tema-tici e metodologici. Chi detiene un sapere specialistico sa infatti, meglio di ogni altra/o, indicare percorsi di ricerca, suggerire linee di approfondi-mento, indicare luoghi dove raccogliere informazioni attendibili. Mettere a disposizione la solidità delle conoscenze acquisite e allestire una map-patura aggiornata e articolata delle migliori risorse critiche disponibili sul tema letteratura delle donne e studi di genere, risponderebbe a molte e diverse esigenze: in primo luogo costituirebbe una risposta a quello che Umberto Eco ha di recente definito come il “problema del filtraggio”14

delle informazioni utili nel mare del web; in secondo luogo, connetten-dole, darebbe visibilità e significato aggiunto alle esperienze già in cor-so, stimolandone, c’è da credere, altre e non prima immaginabili. Spina dorsale di questo nuovo portale di coordinamento, destinato a diventare un punto di riferimento per l’accesso alle risorse scientifiche disponibili, dovrebbe essere la componente bibliografica, articolata secondo diver-se modalità: penso ad elenchi commentati che indirizzino le/i naviganti verso la letteratura primaria, ovvero a quei siti e a quelle edizioni antiche digitalizzate in cui si può leggere la produzione letteraria delle donne che hanno scritto in italiano e le cui opere sono troppo spesso ormai fuo-ri commercio; penso poi a libfuo-ri e fuo-riviste di studi sulla letteratura delle donne, disponibili online, ivi compresi tutti quei materiali retrodigitaliz-zati dai vari collettori di informazione scientifica; penso infine agli studi critici, e in particolare ai numerosi siti web in cui si condividono saperi specificamente letterari con attenzione alla storia delle donne o agli stu-di stu-di genere (i siti delle associazioni stu-di ricerca, dei laboratori stu-di stustu-dio, delle singole cattedre universitarie, delle riviste ecc.). Dal portale verreb-be invece consapevolmente esclusa la dimensione sociale e sociologica dell’attivismo hashtag di cui dicevo in apertura, né il sito dovrebbe del resto configurarsi come un luogo di divulgazione per attività culturali in senso lato, dato che la segnalazione di conferenze, convegni o mani-festazioni è funzione meglio esplicata dai social networks. Il portale di orientamento bibliografico/sitografico, preferibilmente ospitato da un’i-stituzione accademica, dovrebbe invece poter orientare la navigazione fra le risorse disponibili e offrire una mappatura costantemente e scienti-ficamente aggiornata, divisa per aree metodologiche, ed eventualmente cronologiche e geografiche, e introdotta da brevi schede esplicative, dei materiali prodotti dall’italianistica nel campo della storia delle scritture delle donne e degli studi di genere, in tutte le loro declinazioni. Si

Studi delle donne e studi di genere: niente salto senza rete 45 be del resto pensare anche ad allestire bibliografie specifiche per singoli temi di storia letteraria o per singoli aspetti teorici, curate da specialiste/i nei vari ambiti, in modo tale da creare, come nel caso del recente portale delle Oxford Bibliographies Online, qualcosa di cui sia possibile dire, e ciò valga come auspicio conclusivo per il progetto qui abbozzato: “la vostra miglior ricerca comincia da qui!”15.

Bibliografia

R. Bracciale, Donne nella rete. Disuguaglianze digitali di genere, Milano 2010. R. Braidotti, La molteplicità: un’etica per la nostra epoca, oppure meglio cyborg che

dea, Introduzione a D. J. Haraway, Manifesto cyborg. Donne, tecnologie e bio-politiche del corpo, Milano 1995, pp. 9-38.

T. Crivelli, Archiviare in rete per non archiviare il caso: note sulle poetesse

d’Arca-dia, in «Dimensioni e Problemi della Ricerca Storica», 43/1 (2010), pp. 21-29.

T. Crivelli, Esperienze di mediazione culturale e creazione di simbologie

nell’acca-demia dell’Arcadia - L’Arcadia femminile, in Höfe - Salons - Akademien: Kultur-transfer und Gender im Europa der Frühen Neuzeit, a cura di G. Stedman e M.

Zimmermann, Hildesheim 2007, pp. 241-254.

T. Crivelli, La donzelletta che nulla temea. Percorsi alternativi nella letteratura

ita-liana tra Sette e Ottocento, Roma 2014.

U. Eco, Gli imbecilli e la stampa responsabile, in Pape Satàn Aleppe. Cronache di una

società liquida, Milano 2016, pp. 624-627.

D. J. Haraway, Manifesto cyborg. Donne, tecnologie e biopolitiche del corpo, Milano 1995.

Sitografia

«altrelettere», rivista di letteratura italiana e studi di genere http://www.altrelettere.uzh.ch

Donne in Arcadia (1690-1800)

http://www.arcadia.uzh.ch

COST-Action WWIH

http://www.cost.eu/COST_Actions/isch/IS0901

Women Writers in History, database (prima versione)

http://neww.huygens.knaw.nl

15 Sotto il motto “Your Best Research Starts Here” il sito, attivato nel 2010, si trova all’indirizzo seguente: http://www.oxfordbibliographies.com, ultima consultazione 7 febbraio 2017, e si propone come guida autorevole ed esclusiva alla ricerca in un numero sempre crescente di ambiti scientifici (attualmente 38, dagli African Studies alla Victorian Literature).

Università di Zurigo, Open Access Policy

http://www.oai.uzh.ch/old/index.php?option=content&task=view&id=368&It emid=246&mos_lng=en

Oxford Bibliographies Online (OBO)

http://www.oxfordbibliographies.com

Women Writers in History, Virtual Research Environment (VRE)

http://resources.huygens.knaw.nl/womenwriters

RosaDigitale

http://rosadigitale.it/it/

Women Writers in History

https://sites.google.com/a/costwwih.net/www/

Connections Between Women and Writings Within European Borders (COBWWWEB)

Nel 2015 la Società Italiana delle Letterate1 ha festeggiato i propri vent’anni di vita con un convegno dedicato a Conflitti e rivoluzioni:

scrit-ture della complessità2 (Firenze, 13-15 novembre 2016): tre giorni fitti di relazioni e interventi, di incontri con scrittrici quali Hoda Barakat e Ga-briella Ghermandi, di undici laboratori, che si sono svolti grazie anche al sostegno del Dipartimento di Lingue, Letterature e Studi intercul-turali dell’Università di Firenze, la collaborazione della Wake Forest University di Venezia e del Giardino dei Ciliegi di Firenze3. È stato un convegno molto partecipato, con un indiscusso successo di pubblico e un dibattito assai vivace: la scelta di proporre un tema arduo qua-le quello delqua-le scritture della compqua-lessità che hanno origine e motivo d’essere dai conflitti e dalle rivoluzioni, simboliche, possibili o reali, ancora una volta ha intenzionalmente corrisposto al forte e voluto po-sizionamento da parte della Società Italiana delle Letterate di guardare alla letteratura e all’arte a firma di donne come effettivi agenti di tra-sformazione del mondo contemporaneo. Sono infatti passati venti anni dal convegno da cui ha avuto origine il progetto di una associazione di letterature comparate al femminile fondata poi nel 1996 con il nome di

1 Per la quale si veda al sito: http://www.societadelleletterate.it/ (ultima consultazione 7 febbraio 2017).

2 Per tutti i materiali on-line del convegno si veda: http://www.societadelleletterate. it/tag/convegni-2/ (ultima consultazione 7 febbraio 2017); dal convegno avrà origine un volume per le cure di Giuliana Misserville, Rita Svandrlik e Laura Marzi, edito in formato ebook nella collana SIL Mnemosine pubblicata da ebook@women di Bologna, per la quale si veda: http://ebook.women.it/ (ultima consultazione in data 7 febbraio 2017).

3 Per il Giardino dei Ciliegi si veda al sito: http://www.ilgiardinodeiciliegi.firenze.it/ (ultima consultazione in data 7 febbraio 2017).

Critica femminista e critica letteraria italiana: