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CARATTERIZZAZIONE FISICO-CHIMICA, BIOCHIMICA E PEDOGEOCHIMICA DEI SUOL

5. Caratterizzazione fisico-chimica, biochimica e pedogeochimica dei suol

5.1.1 Scelta dei punti di campionamento e analisi di laboratorio

5.1.1.1 Usi del suolo studiat

Sono stati selezionati 6 usi del suolo appartenenti a terreni naturali (macchia mediterranea MM e gariga GA), terreni agricoli (TA), pinete (PI), eucalitteti (EU) ed incolti (IN).

Tra i terreni agricoli si è scelto di studiare i campi di carciofi (TAc), di erba medica (TAem), di mais (TAm) e le risaie (TAr).

Macchia mediterranea (MM)

La macchia mediterranea è una formazione vegetale arbustiva di sclerofille sempreverdi che si sviluppa nella fascia mediterranea. Ha un’altezza variabile, da un minimo di 50-80 cm ad un massimo di 4 metri e ha una copertura maggiore del 75%.

Nel caso di studio si rinviene la boscaglia a Juniperus phoenicea L. subsp. turbinata (Guss.) Nyman, in stretto contatto con formazioni a macchia mediterranea bassa a Genista valsecchiae Brullo et De Marco, endemismo sardo, e a Euphorbia dendroides L. (euforbia arborea) degli arbusteti termo-mediterranei e pre-desertici.

Altre specie vegetali, a portamento arbustivo, sono: fillirea (Phillyrea angustifolia L.), lentisco (Pistacia lentiscus L.), olivastro (Olea europaea L. var. oleaster Hoffgg. et Link.), lavanda (Lavandula stoechas L.), cisti (Cistus sp.pl.).

Localizzazione Comune di Arbus.

Geologia

ARENARIE DI SAN VITO. Alternanze irregolari, da decimetriche a metriche, di metarenarie medio-fini, metasiltiti con laminazioni piano-parallele, ondulate ed incrociate, e metasiltiti micacee di colore grigio. Intercalazioni di metamicroconglomerati quarzosi. CAMBRIANO MEDIO - ORDOVICIANO INF.

Classificazione pedologica

• Typic Xeropsamments; Aquic Xeropsamments

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Figura 5.5. Particolare del suolo sotto macchia mediterranea

(loc. Pistis, Arbus).

Figura 5.6. Macchia mediterranea (loc. Is Arenas S’Acqua e

S’Ollastru, Arbus).

Gariga (GA)

La gariga è un tipo di vegetazione mediterranea tipica dei suoli aridi e ricchi di roccia affiorante, derivante da una forte degradazione della macchia.

Nel territorio in esame è presente la gariga costiera costituita in prevalenza da arbusti di piccola taglia (nanofanerofite) che raggiungono al massimo 2 metri al di sopra del suolo e specie pulvinanti (camefite); essendo comunità seminaturali si sviluppano quasi sempre in conseguenza della degradazione di comunità arbustive e forestali. La gariga è infatti una formazione floristica secondaria e rappresenta uno stadio involutivo derivato dalla

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degradazione delle macchie in seguito ai seguenti fattori:

− aridità;

− rocciosità del suolo;

− erosione del suolo;

− pascolo con carichi eccessivi;

− incendi;

− disboscamento.

Nell’area di studio, in comune di Riola Sardo, si rinvengono stadi di ricolonizzazione delle dune fossili da parte di specie come Phillyrea angustifolia L. e Cistus sp.pl. (Cespuglieti a sclerofille delle dune), mentre in comune di Cabras si trovano formazioni arbustive dominate da lentisco (Pistacia lentiscus L.) e palma nana (Chamaerops humilis L., di notevole interesse fitogeografico), alle quali si collega una macchia bassa a rosmarino (Rosmarinus officinalis L.).

Localizzazione

Comuni di Cabras e Riola Sardo.

Geologia

• Depositi eolici. Sabbie di duna ben classate. OLOCENE

• Depositi alluvionali. Sabbie con subordinati limi e argille. OLOCENE

(Arenarie eoliche con Cervidi e Proboscidati; Conglomerati, arenarie e biocalcareniti con molluschi; Conglomerati, sabbie e argille più o meno compattate)

• Basalti del Golfo di Oristano (Facies Costa Randada). Andesiti basaltiche, porfiriche per fenocristalli di Pl, Ol e Cpx; in colate. PLIOCENE MEDIO - ?SUP.

Classificazione pedologica

• Typic Xeropsamments; Aquic Xeropsamments.

• Rock outcrop; Lithic e Typic Xerorthents; Lithic e Typic Rhodoxeralfs

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Figura 5.7. Gariga (loc. Su crastu biancu, Cabras).

Figura 5.8. Gariga (loc. Sa Mulargia, Cabras).

Eucalitteti (EU)

A partire dalla seconda metà degli anni ‘20 nella Piana di Arborea venne avviata la trasformazione agraria. Si crearono poderi con la suddivisione dei terreni in strisce parallele e vennero realizzate le fasce frangivento sia per proteggere i campi seminativi dai forti venti e dalla salsedine che per delimitare con regolarità i poderi.

A tale scopo si scelse l’Eucalyptus camaldulensis Dehnh. Si ritenne opportuno stabilire una fitta rete di impianti dotata ogni 400 metri di fasce a filari multipli (da 5 a 12), integrata, in direzione opposta (nord-sud) ed ogni 100 metri, da fasce secondarie a filari semplici o doppi.

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L’Eucalyptus è una delle piante legnose a più rapida crescita nel mondo. Si adatta bene alle differenze di clima, del tipo di terreno e del regime dell’acqua (Myburg et al., 2006; Sicardi et al., 2004). In Sardegna era già importato alla fine dell’Ottocento ed utilizzato in particolare dalla società Gennamari-Ingurtosu per armare le gallerie delle miniere (Di Felice, 1997).

Localizzazione Comune di Arborea.

Geologia

• Depositi palustri. Limi ed argille limose talvolta ciottolose, fanghi torbosi con frammenti di molluschi. OLOCENE

• Depositi di spiaggia antichi. Sabbie, arenarie, calciruditi, ghiaie con bivalvi, gasteropodi, con subordinati depositi sabbioso-limosi e calcilutiti di stagno costiero. Spessore: fino a 3-4 m. PLEISTOCENE SUP. - OLOCENE

Classificazione pedologica

• Typic, Aquic ed Ultic Palexeralfs

• Typic Fluvaquents; Vertic Fluvaquents

Figura 5.9. Fascia frangivento - Eucalitteto (loc. S’Ena

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Figura 5.10. Eucalitteto (loc. Centro 1 Sassu, Arborea).

Pinete (PI)

Durante il XX secolo il pino domestico (Pinus pinea L.) è stato comunemente usato per il rimboschimento dell’area mediterranea (Court-Picon et al., 2004) grazie alla sua capacità di adattarsi a suoli diversi (anche se questa conifera sempreverde preferisce i terreni sciolti, sabbiosi e relativamente freschi), alla sua plasticità ecologica, alla sua bellezza estetica e al suo valore economico.

Se questa sia una specie autoctona nella penisola italiana è una fatto ancora dibattuto (Martinez e Montero, 2004), ma senza dubbio la maggior parte delle attuali popolazioni sono state impiantate. Per questo motivo il pino domestico può essere considerato una specie alloctona (originaria delle coste spagnole), nonostante la sua presenza in Italia dall’età romana (forse addirittura etrusca) (Giacomini e Fenaroli, 1958) e la sua ampia diffusione nel panorama italiano.

Nel presente studio sono state indagate la pineta di Is Arenas (settore nord-occidentale del Sinis) e la pineta litoranea di S’Ena Arrubia (settore occidentale di Arborea).

La pineta di Is Arenas è un rimboschimento monospecifico a Pino domestico (Pinus pinea) di circa 1000 ettari effettuato negli anni cinquanta con un progetto di forestazione mirato alla stabilizzazione della fascia dunale e al conseguente controllo dei movimenti della duna che creavano grossi problemi alle aree agricole retrostanti.

L’area di Is Arenas è infatti una distesa di dune eoliche ad andamento cuneiforme risalenti al Quaternario, che si estende per oltre 25 km2 e si spinge dalla costa verso l’interno per

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circa 8 km (in direzione sud-est) a causa del forte maestrale. Un tempo era ritenuta l’area desertica più vasta d’Italia, in quanto presentava le caratteristiche vegetali e morfologiche delle aree desertiche.

In parte della pineta è attualmente presente un circuito golfistico a 18 buche di circa 30 ettari. Come si legge nel Piano di Gestione del Sito di Importanza Comunitaria “Is Arenas”, la superficie netta effettivamente sottratta al bosco è di 13,67 ettari.

Nell’area indagata, inoltre, è stato individuato l’habitat prioritario “2270* - Dune con foreste di Pinus pinea e/o Pinus pinaster”.

La pineta litoranea di S’Ena Arrubia risale al periodo della bonifica (1935) quando venne effettuato il rimboschimento del litorale marino a Pinus pinea su una superficie di circa 500 ettari, lungo 15 km compresi tra lo stagno di S'Ena Arrubia e quello di S. Giovanni, con lo scopo di proteggere le dune e di creare un cordone protettivo per la salsedine che, sospinta dal vento, tendeva ad invadere l’area dell’interno.

L’intera fascia è costituita da due milioni di alberi di Pinus pinea piantati col sistema a maglie incrociate.

Localizzazione

Comuni di Narbolia e Arborea.

Geologia

Depositi eolici. Sabbie di duna ben classate. OLOCENE.

Classificazione pedologica

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Figura 5.11. Pineta (Camping S’Ena arrubia, Arborea).

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Figura 5.13. Particolare della lettiera della pineta

(Is Arenas, Narbolia).

Terreni agricoli (TA)

I terreni agricoli indagati sono caratterizzati da vaste superfici della piana bonificata di Arborea adibite alla foraggicultura (erba medica e campi adibiti alla coltivazione di mais), da campi di carciofi presenti sia nel Sinis che nei pressi di Oristano e dalle risaie dell’Oristanese.

Campi di carciofi (TAc)

Il carciofo (Cynara cardunculus L. subsp. scolymus (L.) Hegi), pianta erbacea poliennale della famiglia delle Asteraceae, rappresenta la principale produzione orticola sarda. La Sardegna (soprattutto il campidano di Cagliari e Oristano) è infatti particolarmente vocata alla coltivazione del carciofo, grazie alle sue favorevoli caratteristiche climatiche. Nel febbraio 2011, a livello europeo, il Carciofo Spinoso di Sardegna è stato riconosciuto il marchio denominazione di origine protetta (DOP).

Localizzazione

Comuni di Cabras e Oristano.

Geologia

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Classificazione pedologica

• Rock outcrop; Lithic e Typic Xerorthents; Lithic e Typic Rhodoxeralfs

• Typic, Vertic, Aquic e Mollic Xerofluvents

Figura 5.14. Campo di carciofi (Loc. S’Arburi longu, Cabras).

Campi di erba medica (TAem)

L’erba medica (Medicago sativa L.) è una coltura poliennale particolarmente importante ai fini zootecnici ed agronomici. Quasi tutte le aziende di Arborea la inseriscono nelle proprie rotazioni andando ad interrompere la monosuccesione stretta tra mais e erbaio autunno- vernino. La superficie investita a mais è di circa 600 ettari (1,5% dell’area indagata).

Localizzazione Comune di Arborea.

Geologia

Depositi palustri. Limi ed argille limose talvolta ciottolose, fanghi torbosi con frammenti di molluschi. OLOCENE

Classificazione pedologica

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Figura 5.13. Campi di erba medica (pressi strada

long.le centrale Sassu, Arborea).

Campi di mais (TAm)

Il mais è la coltura foraggera principale per la produzione di trinciato integrale da destinare alle aziende bovine da latte della zona. Nell’area in esame è praticata la doppia coltura e, per la maggior parte dei casi, al mais succede in coltura ripetut un erbaio autunno- vernino di graminacee (loiessa, triticale, miscugli) destinato anch’esso alla produzione di insilato d’erba e/o alla fienagione.

La superficie mediamente investita a mais nel territorio di Arborea è pari a 4200 ettari e rappresenta circa 10% dell’area indagata.

Localizzazione Comune di Arborea.

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Geologia

• Depositi palustri. Limi ed argille limose talvolta ciottolose, fanghi torbosi con frammenti di molluschi. OLOCENE

• Depositi di spiaggia antichi. Sabbie, arenarie, calciruditi, ghiaie con bivalvi, gasteropodi, con subordinati depositi sabbioso-limosi e calcilutiti di stagno costiero. Spessore: fino a 3-4 m. PLEISTOCENE SUP. – OLOCENE

Classificazione pedologica

• Typic, Aquic ed Ultic Palexeralfs

• Typic Fluvaquents; Vertic Fluvaquents

Figura 5.14. Campo di mais (pressi strada 22 Ovest,

Arborea).

Figura 5.15. Campo di mais (pressi strada long.le

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Risaie (TAr)

Oltre il 90% delle risaie sarde si trova nell’Oristanese; nell’area indagata occupano circa 2000 ettari (2,6% della superficie oggetto di studio). La coltivazione del riso avviene in campi perfettamente livellati che durante tutta la fase vegetativa del riso restano allagati da uno strato di circa 10 centimetri d’acqua. L’acqua utilizzata proviene dalla diga del Tirso di Busachi ed è fornita dal Consorzio di Bonifica tramite la rete in pressione.

Localizzazione

Comuni di Cabras e Oristano.

Geologia

Depositi alluvionali. Sabbie con subordinati limi e argille. OLOCENE.

Classificazione pedologica

Typic, Vertic, Aquic e Mollic Xerofluvents.

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Incolti (IN)

Gli incolti indagati sono territori non coltivati, generalmente dominati da terofite e/o emicriptofite, completamente abbandonati o a riposo oppure utilizzati per il pascolo. Nessun terreno incolto considerato è stato interessato da incendi negli ultimi anni (2005- 2012), secondo i dati forniti dal Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale della Sardegna.

Localizzazione

Comuni di S.Vero Milis, Riola Sardo, Cabras, Arbus.

Geologia

• Depositi eolici. Sabbie di duna ben classate. OLOCENE

• Depositi di spiaggia antichi. Sabbie, arenarie, calciruditi, ghiaie con bivalvi, gasteropodi, con subordinati depositi sabbioso-limosi e calcilutiti di stagno costiero. Spessore: fino a 3-4 m. PLEISTOCENE SUP. - OLOCENE

• Coltri eluvio-colluviali. Detriti immersi in matrice fine, talora con intercalazioni di suoli più o meno evoluti, arricchiti in frazione organica. OLOCENE

Classificazione pedologica

• Typic Xeropsamments; Aquic Xeropsamments

• Lithic Calcixerolls

• Typic e Lithic Xerorthents; Typic e Lithic Xerochrepts; Typic Rhodoxeralfs

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Figura 5.18. Incolto (loc. Su Monte Mesu, Cabras).

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