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Utenti-P – Identikit culturale e Interazione con il mondo poetico

Scopo della sezione: in questa sezione si è per lo più cercato di tracciare un identikit culturale del lettore di poesia. Quali letture predilige, se ha altre attività culturali, il suo rapporto con le diverse forme poetiche. Ciò che ne emerge è che l’Utente-P oltre ad essere un «lettore forte» è in genere una persona anche attiva culturalmente, che non disdegna scrivere, a volte anche solo per sé stesso.

I dati raccolti rivelano che gli Utenti-P usano/amano leggere anche più di un libro al mese, tra testi poetici e altri generi letterari. Il 32% degli utenti-P legge 6-8 libri di poesia l’anno; il 24% 3-5 e il 44% 1-2. Come si evince dall’osservazione del grafico della figura 10, la scelta del libro viene fatta soprattutto in base all’autore, poi in base ai consigli e alla recensione. Minore importanza rivestono la veste grafica e l’editore.

Figura 14. Istogramma dei criteri prevalentemente usati dagli Utente-P per la scelta del libro. Nelle ordinate è riportato il numero di preferenza espresso dagli utenti

Il luogo dove più frequentemente, anche più volte al giorno, entrano in contatto con la poesia e il suo mondo è il web, attraverso siti, blog o gruppi Facebook. Non mancano, ogni tanto, di frequentare i reading poetici. Anche il passaparola tra amici e parenti e la partecipazione ad eventi sembrano favorire la scoperta di nuove letture.

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Il questionario evidenzia anche che circa l’86% degli Utenti-P ama scrivere, infatti solo il 14% ha risposto di non scrivere testi; il 66% scrive poesie; il 20% dichiara di scrivere testi che però non considera poesie.

Circa il 20% ha condiviso i suoi testi con amici e parenti; circa il 43% ha sottoposto le sue poesie a un editore; mentre il 35% ha pubblicato i suoi scritti. Gli Utenti-P, oltre la poesia, leggono preferibilmente romanzi (scelti dall’82%) e saggi (60%), seguiti dalle pagine web (49%), riviste (27%) e giornali (26%). I dati sulle preferenze letterarie degli Utenti-P sono riportati nel grafico della Figura 15.

Figura 15. Istogramma dei generi letterari preferiti dagli utenti-P. Nelle ordinate è riportato il numero di preferenza espresso dagli utenti

Solo il 5% di questi utenti ha dichiarato di non avere hobby o altri interessi culturali. Cinema, mostre, teatro, musica dal vivo sono le attività culturali più apprezzate, meno seguiti sono i programmi culturali in TV o alla radio. Nella Figura 12 sono riportati i dati raccolti dal questionario delle preferenze (poco, molto, abbastanza) espresse degli utenti-P verso le principali attività culturali.

Il 94% sarebbe favorevole a ritrovare la poesia anche nei contesti culturali di suo interesse.

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Figura 16. Istogrammi del gradimento (poco, abbastanza, molto) espresso dagli utenti-P sulle principali attività culturali. Nelle ordinate è riportato il numero di preferenza espresso dagli utenti

Verso la fine della sezione sono state poste domande per indagare circa le forme poetiche conosciute o riconosciute come tali. Il questionario ha poi chiesto di indicare tre poeti del Novecento; ha posto domande sulla percezione che l’utente ha circa la diffusione e la pratica della poesia; ha registrato la reazione al video di Guido Catalano.

Alla domanda “quale di queste forme di poesia (poesia della tradizione, poesia di ricerca, instapoesia, poesia visiva e installazioni, poetry slam, poesia performativa, poesia di strada) NON conosci”, il 35% ha risposto che le conosce tutte e solo una percentuale trascurabile ha ammesso di non conoscerne alcuna. Poco conosciute sono risultate essere le instapoesie, seguite dalla poesia di ricerca e dalla poetry slam.

Alla domanda “quali tra queste forme (filastrocche, canzoni, instapoesie, aforismi, stati Facebook, scritte sui muri e Haiku) non sono testi poetici”, solo il 17% ha dichiarato che sono tutte forme poetiche. La maggior parte non riconosce come poesia gli stati su Facebook e gli aforismi. Solo una piccolissima percentuale non riconosce gli haiku come poesie. Sono per lo più riconosciute come poesia: le canzoni, seguite da le scritte sui muri, le filastrocche e le instapoesie.

Per quanto riguarda la percezione su quanto la poesia, come forma d’arte sia letta e praticata in Italia: circa il 53% ha risposto con un poco o troppo poco; il 3% ritiene che sia abbastanza diffusa/praticata, nessuno ha scelto l'opzione “molto”; circa il 45% ha voluto entrare nel merito della questione lasciando brevi ma significativi commenti. Ne riporto di seguito alcuni: “letta sì, ma troppo dei grandi nomi a scuola, e poco della poesia dei vivi”; “più

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di quanto non si pensi, ci sono molte piccole realtà attive (esperienza personale dopo una tesi sull'argomento)”; “troppo poco, ma in realtà scritta molto ma non condivisa”; “più di quanto si creda, grazie anche ai poetry slam”. A questi si contrappone chi invece pensa che sia: “troppo praticata in forme di poesia arbitrariamente autodefinita tale”; “letta poco, praticata (nella maggior parte dei casi) male”; “abbastanza, ma in forme non sempre di valore e soprattutto non sempre in grado di traghettare verso forme più elaborate e interessanti”; “secondo me si reputa poesia anche ciò che poesia non è. Per questo dico che è abbastanza praticata”.

Il commento “Editorialmente inesistente, realmente prolifica” potrebbe essere la chiave di lettura del contrasto tra i dati Istat sulla pubblicazione dei libri di poesia e la vivacità e la partecipazione attiva ed emotiva al questionario, unitamente al numero, non trascurabile, delle realtà attive dei circoli di poesia. Secondo l’Istat, infatti, nel 2016 dei 18.612 testi letterari moderni e contemporanei pubblicati, solo 2.040 (11%) sono testi di poesia e teatro; 10.149 (55%) sono romanzi e racconti; 4.690 (25%) sono libri di avventura/gialli; 1.733 (9%) di attualità137.

Interessante e significativa è stata la reazione al video di Guido Catalano. Alla domanda “Ti piace questo modo di fare poesia?” circa il 34% ha risposto “Sì”; circa il 48% ha risposto con “No”; il restante 18%, un vero e proprio arcobaleno di opinioni, ha voluto esprimere un giudizio critico a motivazione della sua risposta, dal quale traspare un rispettoso non gradimento del genere proposto (figura 13).

Figura 17. Grafico della risposte registrate a commento del video del poeta contemporaneo Guido Catalano

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Ecco alcune delle risposte più significative e/o rappresentative dei commenti espressi: “è una declinazione. Non incontra il mio gusto, ma suppongo possa incontrare quello di altri”; “rispetto. Ma non mi appartiene”; “apprezzo l'atto poetico e performativo, ma non rientra nei canoni del mio gusto. Tuttavia, lo ritengo poesia in quanto espressione estetica libera di un contenuto”; “non lo considero poesia bensì uno sketch satirico”; “ho presentato Catalano in un reading, penso sia un bravo comico che usa testi simil-poetici”; “questa in particolare no, Catalano ha fatto di meglio”; “lo trovo simpatico, ma non è una cosa che ricercherei”; “va bene per un poetry slam, ma non comprerei un libro”; “è intrattenimento che rientra nell'insieme poesia di oggi”; “Catalano può piacere e non piacere. Di certo non è poesia classica e tradizionale, ma credo che abbia dato il suo contributo nel riportare la poesia dov'è giusto che sia: tra la gente”; “un po' come Ferruccio Brugnaro che faceva volantinaggio con le sue poesie in fabbrica o davanti alle scuole, non paragono i due, ma entrambi hanno dato una scossa al panorama poetico italiano”.

Oltre 100 sono i poeti del Novecento menzionati dagli utenti-P, in risposta alla domanda “Quali sono gli ultimi poeti del Novecento di cui ricordi il nome”. Come anche si evince da un commento lasciato accanto alla sua scelta di poeti, “Montale, Pavese, Pagliarani (i miei più amati)”, l’aver limitato ad un massimo di 3 i nomi da indicare, ha molto probabilmente indirizzato la scelta verso i poeti, o più amati o maggiormente ritenuti simbolo di quel secolo. Alcuni, non riuscendo a fare una scelta così drasticamente limitante, hanno indicato anche più di 5 nomi, e in, un caso, è stato espressamente indicato il motivo della scelta, “Milo de Angelis - Francesco Scarabicchi - Umberto Piersanti - Gian Mario Villalta - Maria Grazia Calandrone - Remo Pagnanelli (tra fine 1900 e 2018)”. Oltre il 90% dei poeti citati è italiano. Il poeta straniero più citato è Pablo Neruda (10%) con Wisława Szymborska (3%). Nella Tabella 1 sono riportati i nomi dei poeti maggiormente indicati con accanto la percentuale degli utenti-P che li ha nominati tra le loro preferenze. Come si evince dalla tabella 4, Eugenio Montale (36%) e Giuseppe Ungaretti (24%) sono i poeti di gran lunga più indicati dagli utenti-P.

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Tabella 4. Poeti del Novecento maggiormente citati dagli Utenti-P. Accanto è riportata la percentuale degli utenti che li ha nominati

Nome Poeta Utenti-P (%) Nome Poeta Utenti-P (%)

Eugenio Montale 36% Cesare Pavese 9%

Giuseppe Ungaretti 24% Edoardo Sanguineti 6%

Giorgio Caproni 15% Pablo Neruda 6%

Alda Merini 15% Mario Luzi 5%

Salvatore Quasimodo 10% Giovanni Roboni 5%

Umberto Saba 10% Sandro Penna 4%

Pier Paolo Pasolini 10% Vittorio Sereni 4%

Andrea Zanzotto 10% Milo De Angelis 4%