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Valutazione degli apprendimenti

Nel documento RicercAzione - Volume 3 Numero 1 (pagine 114-117)

Maurizio Gentile

7. Valutazione degli apprendimenti

L’indagine TIMSS dedica particolare rilievo al tema della valutazione degli apprendimenti.

La frequenza e le modalità valutative utilizza-te possono essere degli importanti indicatori circa gli approcci pedagogici utilizzati dai do-centi nel fare valutazione (Mullis et al., 2005).

Nell’edizione 2007 dell’indagine l’esame delle pratiche valutative è stato svolto, solamente, per le terze classi di scuola secondaria. Sono quat-tro gli aspetti che analizzeremo:

1. le fonti di informazione valutativa (prove interne, prove regionali/nazionali, giudizio del docente);

2. la frequenza di assegnazione delle verifiche nell’arco di una settimana, un mese, un anno;

3. i tipi di quesiti utilizzati per le verifiche (ri-sposte aperte, ri(ri-sposte chiuse, scelta multipla);

4. le operazioni cognitive sollecitate dalle ve-rifiche (ricordare, applicare, ricercare, dare spiegazioni).

7.1. Fonti di informazione valutativa

Come mostrato nella Tabella 17 i docenti nel 2007 dichiaravano di attribuire grande impor-tanza ai questionari e ai compiti in classe come modalità di monitoraggio dei progressi degli alunni. I docenti utilizzano prove preparate da loro o tratte dai libri di testo per quasi tutti gli studenti. In sede internazionale gli insegnanti dichiaravano di dare grande importanza alle verifiche di classe (questionari o compiti) per

il 66% degli alunni, mentre veniva attribuita un’enfasi moderata per il 30%. Per il 45% de-gli studenti de-gli insegnanti dichiaravano di dare grande importanza al loro giudizio professiona-le e infine, per il 42%, la fonte d’informazione erano le prove esterne di tipo nazionale o re-gionale. Le medie nazionali mostrano, invece, il seguente andamento: si dava maggiore enfasi alle verifiche di classe per il 76% di alunni, per il 56% al giudizio professionale dell’insegnante, per il 9% a prove nazionali o regionali.

In ambito provinciale ben oltre due terzi degli alunni (76%) veniva valutato mediante verifiche di classe. Per il 52% di studenti le valutazioni basate sul giudizio professionale dei docenti avevano una moderata importanza secondo i docenti, mentre per il 42% di alunni tale fon-te di informazione valutativa aveva una gran-de importanza. Poca o nessuna importanza i docenti attribuivano alle prove di valutazione nazionali o regionali (60% di studenti). Si veda per una sintesi dei risultati la Figura 3.

7.2. Frequenza di assegnazione delle verifiche Circa la frequenza di assegnazione delle prove di verifica, nel 2007, secondo quanto riportato dai docenti, quasi la metà degli studenti (46%) svolgeva una verifica ogni due settimane (o più), il 39% una volta al mese, il 16% una volta all’anno o meno. In ambito nazionale il 27%

degli alunni svolgeva verifiche una volta ogni due settimane (o più), il 71% una volta al mese, il 2% una volta all’anno o meno. In ambito pro-vinciale si registra la seguente tendenza: il 64%

Tabella 16

Percentuali di alunni i cui docenti dichiarano di svolgere «sempre o quasi sempre»

diverse tipologie di azioni (III classe SS1Gs – Fonte: questionario-docente)

azioni TrentinoD Italia TIMSS 07T

controllare se i compiti sono stati completati o meno 78 (3,7)* 77 (3,0) 80 (0,4) Far correggere agli studenti in classe i propri compiti 52 (5,2) 57 (3,3) 32 (0,5) Utilizzare i compiti a casa per discussioni in classe 43 (4,9) 51 (3,1) 29 (0,5) correggere e fornire un resoconto agli studenti 34 (4,5) 52 (3,3) 59 (0,5)

Utilizzare i compiti per assegnare i voti 13 (3,8) 11 (2,0) 33 (0,5)

sss1g = scuola secondaria di primo grado.

d = raggruppamento in ordine decrescente.

t = Media internazionale.

*( ) = errore standard.

di alunni svolgeva verifiche una volta al mese, il 35% ogni due settimane (o più), l’1% una volta in un anno o meno.

7.3. Tipologie di quesiti utilizzati nelle verifiche La Tabella 18 mostra i risultati relativi ai tipi di quesiti utilizzati per le verifiche. I quesiti più

comunemente utilizzati sono per lo più prove basate su risposte aperte o in alternativa prove composte per metà da risposte aperte e chiuse.

La media TIMSS 07 informa sul seguente profilo di risultati: il 44% degli alunni ha docenti che somministrava quesiti a risposta aperta, mentre il 41% di alunni lavora con docenti che riportavano di utilizzare nel 2007 verifiche per metà basate su quesiti a risposta aperta e per l’altra metà quesiti a risposta chiusa. Solamente il 15% di alunni veniva verificato mediante quesiti princi-palmente basati su risposte chiuse (ad esempio a scelta multipla). Sulla base delle dichiarazioni dei docenti i risultati italiani rispecchiano il seguente andamento: il 40% di alunni svolgeva quesiti a ri-sposta aperta, il 45% lavorava su quesiti per metà a risposta aperta e quesiti a risposta chiusa, e solamente il 15% veniva esaminato mediante l’utilizzo prevalente di quesiti a risposta chiusa.

Nelle scuole trentine metà degli studenti (51%) svolgeva prove di verifica basate su quesiti a ri-sposta aperta. Il 41% di alunni veniva esaminato mediante prove costituite a metà da quesiti a ri-sposta aperta e chiusa. Soltanto l’8% di studenti lavorava con verifiche basate principalmente su risposte chiuse. Gli studenti del primo gruppo avevano un rendimento nella prova di mate-matica pari a 513 punti (ES = 4,0), mentre gli studenti esaminati secondo il modello misto di domande ottenevano nella prova 515 punti (ES

= 3,4). I due gruppi risultano sostanzialmente Tabella 17

Percentuali di alunni i cui docenti dichiarano di attribuire importanza a diverse fonti di informazione valutativa (III classe SS1Gs – Fonte: questionario-docente)

Fonti di informazione valutativa

Trentino Italia TIMSS 07T

Grande il giudizio personale

del docente 42 (4,6)* 52 (4,7) 6 (1,9) 56 (3,2) 40 (3,3 ) 4 (1,1) 45 (0,5) 42 (0,6) 13 (0,4) Questionari o compiti in

clas-se (preparati dal docente o

tratti dal testo) 76 (4,4) 23 (4,2) 1 (1,3) 79 (2,6) 20 (2,6) 0 (0,3) 66 (0,5) 30 (0,5) 5 (0,2) Prove di valutazione

naziona-li o regionanaziona-li 9 (3,2) 31 (4,4) 60 (4,7) 9 (1,8) 41 (3,1) 50 (3,2) 27 (0,5) 38 (0,5) 35 (0,5) s ss1g = scuola secondaria di primo grado.

t = Media internazionale.

*( ) = errore standard.

Fig. 3 Percentuali di alunni trentini i cui docenti dichiarano di attribuire importanza a tre diverse fonti di informa-zione valutativa.

grande importanza Moderata importanza Poca o nessuna importanza 76

Fonti di informazione valutativa

omogenei nei risultati poiché la loro differen-za non è statisticamente significativa. L’ultimo gruppo di alunni raggiungeva un punteggio di 497 (ES = 12,4).7

7.4. Operazioni cognitive sollecitate dalle prove

Il paragrafo presenta una serie di informazioni relative al tipo di operazioni cognitive che i do-centi possono sollecitare mediante quesiti e pro-ve di pro-verifica. Ai docenti è stato chiesto quanto spesso nei compiti in classe o nelle verifiche includessero domande finalizzate a sollecitare le seguenti operazioni cognitive:

• ricordare fatti e procedure

• prevedere applicazione di procedure matema-tiche

• prevedere la ricerca di sequenze e di relazioni

• dare spiegazioni e giustificazioni.

La Figura 4 riassume i dati relativi alle rispo-ste fornite dai docenti trentini. Il grafico eviden-zia un profilo di risultati in relazione alle quatto operazioni cognitive prese in esame.

1. Domande di richiamo mnemonico di fatti e procedure. La media TIMSS 07 ci dice che un po’ più della metà degli alunni (52%) ave-va docenti che assegnaave-vano «quasi sempre»

domande di richiamo di fatti e procedure,

7 L’esiguo gruppo di studenti presenti nella terza categoria (8%) non permette l’analisi della differenza statistica tra le sotto-popolazioni in parola. La conclusione per cui una tipologia di quesito sarebbe più efficace rispetto alle altre due non sarebbe del tutto ragionevole. Possiamo solo dire che in relazione alle sole due sotto-popolazioni comparabili il modello misto o solo a risposta aperta non fa la differenza.

mentre il 42% lavorava con docenti che da-vano le stesse domande solo «a volte». In Ita-lia circa la metà degli studenti (48%) lavora

«quasi sempre» su domande di questo tipo, mentre l’altra metà (46%) solamente «a vol-te». In ambito trentino più della metà degli alunni (55%) era sollecitato «sempre o quasi sempre» da domande di recupero mnemoni-co di mnemoni-conoscenze matematiche. Due quinti (40%) di studenti di terza secondaria di pri-mo grado venivano sollecitati in quest’opera-zione solo «a volte». Infine solamente il 5%

«mai o quasi mai».

2. Domande di tipo applicativo. La media in-ternazionale evidenzia che buona parte degli alunni dell’ottava classe era verificata solo

«a volte» con questa tipologia di domande.

A questo riguardo si registra una prevalenza di domande che richiedevano operazioni di Tabella 18

Tipologie di quesiti utilizzati nelle prove di verifica. Valori espressi in percentuali di alunni (III classe SS1Gs – Fonte: questionario-docente)

Tipologie di quesiti Trentino Italia TIMSS 07T

soltanto e per lo più risposte aperte 51 (5,6)* 40 (3,2) 44 (0,4)

Per metà risposte aperte e per metà risposte chiuse 41 (5,2) 45 (3,4) 41 (0,5)

soltanto o per lo più risposte chiuse 8 (3,4) 15 (2,6) 15 (0,4)

s ss1g = scuola secondaria di primo grado.

t = Media internazionale.

*( ) = errore standard.

ricordare applicare ricercare giustificare

Fig. 4 Percentuali di alunni trentini i cui docenti dichiarano la frequenza con la quale sollecitano quattro specifiche operazioni cognitive.

tipo applicativo. Quasi tre quarti (il 74%) di studenti lavoravano con docenti che davano domande di tipo applicativo «sempre o qua-si sempre», mentre per il rimanente quarto (24%) questo tipo di domanda veniva data

«a volte». Nel contesto della scuola secon-daria di primo grado italiana, quasi la tota-lità degli studenti (90%) lavorava «sempre o quasi sempre» con domande di tipo ap-plicativo. Quasi la totalità di alunni trentini (86%) lavorava su verifiche che prevedevano

«sempre o quasi sempre» domande di tipo applicativo. Solo il 13% della popolazione esaminata lavorava «a volte» su questo tipo di domande.

3. Domande basate sull’individuazione di se-quenze e relazioni. Tra i Paesi partecipanti a TIMSS 07 solamente il 22% di studenti affrontava verifiche che chiedevano «sempre o quasi sempre» di individuare sequenze e relazioni; al contrario il 68% le affrontava solamente «a volte». In ambito nazionale il 55% di studenti lavorava solo «a volte» su questo tipo di domande mentre il 35% «quasi sempre». Nella scuola trentina più della metà degli studenti (53%) svolgeva «a volte» ve-rifiche basate su questo tipo di domande. Il 13% degli alunni «mai o quasi mai» aveva affrontato compiti di verifica o esercitazioni finalizzate all’individuazione di sequenze e relazioni, mentre il 34% era stato impegnato

«sempre o quasi sempre» in questo tipo di domande.

4. Domande che richiedono di dare spiegazio-ni e giustificaziospiegazio-ni. In ambito internazionale poco più di un terzo di studenti (32%) affron-tavano «sempre o quasi sempre» domande che richiedevano di dare spiegazioni e giu-stificazioni, a fronte di un 57% verso cui la medesima richiesta era avanzata solamente

«a volte». La scuola secondaria di primo gra-do italiana rispecchiava in mogra-do pressoché simile le medie internazionali: 57% «a volte», 35% «sempre o quasi sempre». Per il 44% di studenti trentini tale pratica valutativa veniva utilizzata «sempre o quasi sempre», tuttavia più della metà (54%) aveva incontrato questa tipologia di domande solo «a volte».

Nel documento RicercAzione - Volume 3 Numero 1 (pagine 114-117)