• Non ci sono risultati.

VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI DELLA MEDITAZIONE SU ALCUNE FUNZIONI COGNITIVE/EMOTIVE (VALUTAZIONE PSICOMETRICHE DI TRATTO E DI STATO),

SULL’ATTIVITÀ CEREBRALE E AUTONOMICA (EEG, ECG E RESPIROGRAMMA) E SULLA FUNZIONE RESPIRATORIA IN ATLETI APNEISTI D’ELITE.

D1) Introduzione al modello sperimentale

Lo studio del ruolo del rilassamento mediante meditazione rappresenta uno degli aspetti

fondamentali della preparazione all'apnea subacquea. Come afferma Lorenzo Manfredini, psicologo di Apnea Academy, “… lo stato di profondo rilassamento associato a consapevolezza di sé, delle proprie sensazioni fisiche e delle proprie emozioni ha una notevole influenza nella performance in apnea, in quanto aiuta l’apneista a fronteggiare varie condizioni di stress, tra cui l’impossibilità di respirare in un ambiente estremo...”

Il concetto di stress si deve a Seyle quando nel 1936, pubblicò su“Nature”, il primo articolo sulla Sindrome Generale di Adattamento (SGA)16. In questo studio pioneristico l’Autore affermava che agenti stressanti diversi provocano sempre la stessa reazione biologica (SGA), e che lo stress è

quindi la reazione aspecifica dell'organismo a qualsiasi agente stressante o stressor 17.

Questo modello ha precocemente mostrato la sua debolezza proprio nel suo assunto centrale: l'alto

grado di aspecificità, sia degli eventi in grado di produrre effetti sull'organismo, sia delle risposte

psicobiologiche. Si deve invece a Mason nel 1975 il coinvolgimento delle emozioni come

modulatori delle risposte stress-correlate, ad esempio quelle mediate dall’attività del sistema

ipotalamo-ipofisi-surrene. Il vantaggio di aver individuato come elemento centrale dello stress uno

16 Sindrome caratterizzata da un'attivazione aspecifica dell'asse ipofisario-surrenalico, con conseguente risposta della corteccia surrenale, dei linfonodi, e delle mucose gastrica e duodenale, che caratterizza l'inizio di ogni patologia in modo aspecifico. Essa è caratterizzata da sintomi come: febbre, malessere generale,disturbi della cenestesi, perdita dell'appetito, dolori muscolari e articolari, astenia, diminuzione della libido, perdita dell'interesse e della concentrazione.

17 Chiaramente quando parliamo di stress in grado di alterare l'equilibrio psicofisiologico del soggetto, fino a portarlo a una patologia ci riferiamo a una condizione di distress, o stress cronico e non a quella normale forma di stress adattativo, eustress che coincide con la complessa reazione dell'intero organismo a stimoli ambientali che lo mettono nella necessità di intervenire e agire con prontezza, concentrazione, efficacia, in tempi relativamente brevi, a cui corrispondono emozioni connesse a stati di allarme (preoccupazione, paura, aggressività-rabbia, ecc.), per cui l'organismo è sbilanciato verso l' ergotropismo piuttosto che sul trofotropismo.

33

stato di attivazione emozionale, fornisce la possibilità di indagare la relazione tra eventi psicologici

e condizione prepatologica.

Gli atleti apneisti che hanno partecipato a questo lavoro di tesi, praticano tutti l’apnea in modo “consapevole” (Manfredini, comunicazione personale). Durante il Congresso Internazionale “BLUE” tenutosi a Pisa nel 2005, sono stati presentati per la prima volta i risultati fenomenici sugli effetti del Training Autogeno, del Training Mentale, dell'immaginazione e della meditazione sulla

performance in apnea (Manfredini, 2005). Queste tecniche aiutano gli atleti a raggiungere specifici

scopi in ogni singola fase del programma d'allenamento e nella competizione. In particolare il

protocollo si centra sulla possibilità di migliorare le capacità di autocontrollo, di autogestione, di

autoregolazione e di automonitoraggio.

In generale la maggior parte degli atleti che sono stati studiati in questo lavoro di tesi pratica,

durante la condizione di apnea, una meditazione tipo mindfulness (vedi capitoli precedenti).

Secondo il modello teorico proposto da S.L. Shapiro, L. E. Carlson, J.A. Astin e B. Freedman

(2006), gli effetti della meditazione mindfulness sono diretti alla gestione e alla riduzione dello

stress, mediante:

1- l'intenzione (avere uno scopo nella pratica)

2- l'attenzione (prestare attenzione alla propria esperienza fenomenica, momento per momento)

3- l'atteggiamento (un osservatore che osserva)

Gli AA inseriscono nella teoria anche l'influenza di un meta-meccanismo che consiste nella

ripercezione18, cioè nella capacità di distaccarsi dai contenuti della consapevolezza e vivere la

propria esperienza, come un osservatore. Gli effetti possibili della ripercezione possono essere

riassunti in: a) l'autoregolazione e l'autocontrollo, b) la flessiblità emozionale, cognitiva e

comportamentale, c) la chiarificazione dei valori e d) l'esposizione a stimoli ansiogeni. Questi aspetti coincidono perfettamente con quelli descritti da Manfredini, nella pratica “dell'apnea

34 consapevole”.

Lo scopo di questa fase sperimentale è quello di valutazione degli effetti della meditazione su alcune funzioni cognitive/emotive (valutazione psicometriche di tratto e di stato) sull’attività cerebrale e autonomica (EEG, ECG e respirogramma) e sulla funzione respiratoria in atleti apneisti d’elite prima e dopo performance sportiva.

D2) Materiale e metodi D2.1) Soggetti apneisti d’elite

In questo studio sono stati selezionati 10 atleti apneisti d'élite (8 M e 2 F), di età compresa tra i 26 e

i 46 anni, reclutati presso l'Associazione Apnea Academy, una scuola di formazione e di ricerca per

l'Apnea Subacquea.

I soggetti inclusi nello studio erano tutti sani in accordo ai criteri utilizzati dallo staff clinico di

Apnea Academy e nessuno assumeva farmaci in grado di alterare la risposta neurovegetativa e

comportamentale.

Tutti i soggetti hanno firmato un consenso secondo i criteri del Comitato Etico dell’Università di Pisa. Per garantirne la privacy, i soggetti in studio sono stati nominati con sigle identificative (A01-

A10).

Lo studio è stato organizzato dal Centro Extreme della Scuola Sant'Anna di Pisa in collaborazione

con l'Istituto di Fisiologia Clinica del CNR, di Pisa e dell'Università di Pisa.

D2.2) Organizzazione dello studio

Lo studio era articolato in 3 sessioni sperimentali:

1. Valutazioni psicologiche di tratto e di funzionalità respiratoria basale:

35

b. Valutazione basale di indici della capacità polmonare, in particolare del volume

alveolare e della capacità vitale

2. Valutazioni psicologiche di stato e acquisizione dei segnali psicofisiologici in condizione di

meditazione/rilassamento:

a. scale psicometriche di stato prima e dopo la pratica meditativa e la condizione di

controllo (rilassamento)

b. Acquisizione dei segnali psicofisiologici prima, durante e dopo la pratica meditativa

e la condizione di controllo (rilassamento)

c. Raccolta di reports soggettivi relativi all’esperienza meditativa

3. Valutazione degli indici di capacità polmonare dopo performance in apnea