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Verbalizzazione nel Piano di risanamento

4. Aspetti procedurali ed operativi dell’attività di vigilanza:

4.4. Verbali e procedure del Collegio sindacale nella crisi d’impresa,

4.4.3. Verbalizzazione nel Piano di risanamento

In particolare, qualora la società decida di predisporre un piano di risanamento ai sensi dell’art. 67, co.3 lett. d) L.F., una volta preso conoscenza di tale decisione, il Collegio vigilerà affinché il professionista incaricato dal debitore di attestare la veridicità dei dati aziendali e la fattibilità del piano sia in possesso dei requisiti di professionalità e indipendenza previsti dalla legge. In seguito dovrà verificare che il contenuto formale di tale attestazione sia conforme a quanto richiesto dalla legge e sulla corretta esecuzione del piano.19 Nel caso del piano di risanamento, poiché non è sottoposto in alcun modo ad un vaglio giudiziale né ad un’omologa, il controllo da parte del Collegio assume un ruolo

di tutela maggiore nei confronti dei terzi e dei creditori in generale e a tale scopo dovrà sollecitare l’organo amministrativo a confrontarsi continuamente con i creditori per valutare la validità nel tempo dello stesso piano.

Per l’attività di vigilanza del Collegio, il Documento del 2015 del CNDCEC, in merito alla scelta di ristrutturazione tramite piano di risanamento ai sensi dell’art. 67 co.3 lett. d) L.F., ha disposto quattro modelli di verbale che il Collegio può adottare, anche nel rispetto di quanto disposto dalla Norma di comportamento 11.3, nelle fasi di:

• Verifica e presa d’atto dell’avvio di una ristrutturazione per mezzo del piano di risanamento (V.43.);

• Verifica dello stato di avanzamento del piano di risanamento(V.44.);

• Verifica e presa d’atto dell’avvenuta attestazione del piano di risanamento(V.45.); • Verifica circa il monitoraggio del piano di risanamento(V.46.).

Si ricorda che l’attività periodica del Collegio consiste anche nella vigilanza sull’attività di gestione dell’organo amministrativo e, in caso di emersione della crisi la società dovrà provvedere alla gestione della stessa tramite l’adozione di provvedimenti urgenti che modificheranno sostanzialmente il normale iter di gestione che non sarà quindi più improntato sulla continuità aziendale.

Per quanto riguarda il primo verbale, il Collegio dovrà dare innanzi tutto atto delle riunioni del consiglio di amministrazione, cui ha partecipato, durante le quali è stata segnalata l’emersione dello stato di crisi e di quella in cui si è deciso di intraprendere la scelta del piano di risanamento ai sensi dell’art. 67 co.3 lett. d) adducendo le motivazioni di tale scelta. Successivamente il Collegio si impegna a verificare i requisiti di cui deve essere in possesso il soggetto che viene nominato dalla società per attestare il piano (per i quali si veda il capitolo precedente) e prende atto delle eventuali tempistiche per la predisposizione che possono essere disposte dall’organo amministrativo in via preventiva

alle disposizioni di legge e dello statuto sociale. Infine, si richiede di essere informati periodicamente sullo stato di avanzamento del piano e su eventuali problematiche che possono verificarsi nella predisposizione dello stesso e, come vedremo per ognuno dei successivi verbali, il Collegio si impegna a consegnarne copia all’organo amministrativo. Dal momento che il piano ha preso avvio il Collegio è tenuto a verificarne periodicamente lo stato di avanzamento e richiederà pertanto informazioni con cadenza periodica per prendere atto delle attività del consiglio di amministrazione in merito alla gestione della crisi.

All’interno del V.44., modello predisposto a tale scopo, il Collegio riepiloga brevemente quanto attestato dal professionista nominato dalla società e, sulla base delle tempistiche di realizzazione del piano di competenza dell’organo amministrativo, si pronuncia in merito alle eventuali necessità di definire la predisposizione in tempi più o meno brevi. Il professionista designato per l’attestazione del piano è quindi chiamato a redigere relazioni periodiche di cui dovrà mettere a conoscenza il Collegio sindacale per far si che questi possa proseguire nella sua attività di vigilanza sull’esecuzione della procedura nel rispetto dell’adeguatezza formale dei contenuti a norma di legge e dello statuto. Il Collegio infatti prosegue la sua attività di vigilanza ai sensi dell’art. 2403 c.c. e pianifica la sua attività, riorganizzando anche le sue verifiche periodiche, mmmmm in funzione del nuovo assetto organizzativo delineato a seguito della scelta compiuta dagli amministratori.

Il verbale V.45 riguarda l’attività di verifica e presa d’atto dell’avvenuta attestazione del piano da parte del professionista su cui si concentra il fulcro dell’attività di vigilanza del Collegio in ambito della procedura, dovendosi pronunciare con riguardo all’adeguatezza formale di quanto contenuto nell’attestazione al piano.

Il professionista attestatore rilascia il giudizio di attestazione sul piano di risanamento ex art 67 co.3 lett. d) L.F. e l’organo amministrativo approva il piano predisposto.

Il Collegio, nel verbale, prende atto dell’avvenuta attestazione e dell’approvazione da parte dell’organo amministrativo e, sempre nel rispetto della Norma 11.3, esamina l’attestazione e documenti forniti dal professionista, riassumendo i tratti principali del

piano e si pronuncia sul contenuto dell’attestazione. La relazione infatti deve avere uno specifico contenuto con riguardo alla veridicità dei dati aziendali e sulla fattibilità del piano e deve rispondere in modo adeguato alle esigenze della società.

E’ necessario altresì che il Collegio si pronunci in ordine alla rispondenza dei requisiti di professionalità ed indipendenza che sorgono in capo al professionista e al mantenimento degli stessi per tutta la durata dell’incarico. Se non si ravvedono omissioni, mancato rispetto di norme o disposizioni all’interno dell’attestazione, il Collegio richiede che, durante lo svolgimento delle operazioni disposte nel piano, venga trasmesso un report periodico da parte della società al fine di monitorare l’attività dell’organo di gestione e evidenziarne eventuali scostamenti significativi. L’attività di monitoraggio sullo svolgimento del piano prenderà quindi forma con la verbalizzazione dei report che verranno trasmessi all’organo di Controllo.

Nel verbale V.46. si prende atto della consegna del report periodico redatto dalla società e si raffrontano i risultati di periodo (ed i flussi di cassa) con gli obiettivi posti all’interno del piano al fine di rilevare o escludere eventuali scostamenti emersi. Nel caso in cui dal raffronto non emergano scostamenti rispetto alle previsioni, il Collegio si limiterà a riferire l’allineamento dei risultati agli obiettivi di breve periodo del piano descrivendo la composizione del report. Se dovessero invece emergere scostamenti seppur non significativi rispetto alle previsioni, il Collegio indicherà quali obiettivi non sono stati perseguiti e per quale motivo, indicando le modalità ed i tempi di realizzazione degli stessi da parte della società, compatibilmente con le esigenze di equilibrio del piano. Può accadere che emergano scostamenti, dagli obiettivi intermedi, di rilevo consistente per cui può essere necessaria anche una rielaborazione del piano stesso che dovrà a sua volta essere nuovamente attestato, su ordine del consiglio di amministrazione, da parte di un professionista attestatore. Il Collegio, in tal caso, sollecita l’organo amministrativo affinché predisponga l’adeguamento del piano e che tale piano venga nuovamente sottoposto ad attestazione e da indicazioni circa la successiva riunione in cui valuterà la situazione della società alla luce della prosecuzione dell’andamento sociale e le operazioni dell’organo di amministrazione.

Qualora, a seguito di modifiche o scostamenti sostanziali all’interno del piano, si rendesse necessaria una nuova attestazione il Collegio sindacale sarà nuovamente chiamato a valutare i requisiti in capo all’attestatore e il contenuto formale dell’attestazione, riportandone l’esito come nel verbale V.45, proseguendo poi nell’attività di monitoraggio lungo tutta la durata dell’esecuzione del piano.

Il piano attestato di risanamento è una soluzione alla crisi di impresa che non è sottoposta in alcun modo ad un vaglio giudiziale e pertanto è necessario che, sia nella fase di predisposizione che in quella di attuazione, venga effettuato un controllo approfondito e costante da parte del Collegio: sarà soltanto la concreta esecuzione del piano infatti a mostrarne le capacità risolutive della crisi.