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Verso la strutturazione di un compiuto ciclo di regolazione L’Annuario 2014 (Cacciatore, Salvi, 2015a), nel dar conto dello

Il sistema di governance delle attività di better regulation

4.5. Verso la strutturazione di un compiuto ciclo di regolazione L’Annuario 2014 (Cacciatore, Salvi, 2015a), nel dar conto dello

sviluppo delle funzioni di pianificazione e rendicontazione delle attività di better regulation in alcune AI, aveva però evidenziato come queste stentassero a configurarsi come componenti integrate di un unico sistema organizzativo e istituzionale e, quindi, come leve da azionare in maniera coordinata. Da questo punto di vista, la situazione risulta, nel 2015, sostanzialmente invariata.

Se si guarda però alle attività svolte da quelle AI che, già l’anno precedente, avevano fatto registrare le esperienze più avanzate in tema di programmazione e di rendicontazione dell’AIR e, più in generale, della better regulation, il grado di consapevolezza circa la necessità di impostare e gestire in maniera integrata un ciclo di regolazione costruendo un link esplicito tra programmazione, monitoraggio e accountability si rafforza in maniera significativa.

L’AGCOM, che già nel 2014 aveva sottolineato la rilevanza strategica della pianificazione quale strumento per il rafforzamento delle politiche e degli strumenti di better regulation, consolida, come abbiamo visto, nel 2015 questo orientamento e lo chiarisce in maniera puntuale. In particolare, l’integrazione della pianificazione strategica nella Relazione annuale rappresenta, secondo l’Autorità, il punto di partenza per valorizzare e migliorare i processi di valutazione dell’attività regolatoria (AGCOM, 2015, p. 103).

La Relazione annuale diviene così la sede naturale della pianificazione strategica e, quindi, della conseguente verifica del grado di realizzazione degli obiettivi prefissati, consentendo la misurabilità degli effetti della regolazione e una rendicontazione più ricca e dettagliata che può contribuire all’accountability del regolatore

141 (AGCOM, 2015, p. 104)16. E infatti, grazie proprio ai progressi relativi

al consolidamento della funzione di programmazione, l’Autorità, come si diceva, ha potuto porre in essere, a partire dal 2015, un esercizio di fitness check dell’attività regolatoria; quest’ultimo ha consentito, tra l’altro, di supportare la pianificazione strategica con una verifica dei risultati dell’attività svolta, grazie anche al piano di monitoraggio elaborato e progressivamente affinato (AGCOM, 2016, p. 122).

La rendicontazione dei risultati dell’attività svolta in relazione agli obiettivi pianificati costituisce, a sua volta, la base di partenza per la definizione delle linee di intervento strategiche di un nuovo ciclo di regolazione (AGCOM, 2015, p. 103)17: le risultanze delle attività di

monitoraggio e verifica rappresentano, infatti, la base di partenza per la definizione delle linee di intervento strategiche di un nuovo ciclo di regolazione. In altre parole, muovendo dalla valutazione dei risultati è possibile riprogrammare le priorità strategiche di intervento regolatorio in un’ottica di progressivo miglioramento, secondo gli orientamenti europei di better regulation (AGCOM, 2016, p. 121).

Con la verifica dei risultati svolta nel 2015, l’AGCOM ha quindi inaugurato un nuovo ciclo di pianificazione e controllo strategico, portato a compimento con una serie di attività prodromiche allo svolgimento dell’attività di analisi e verifica dei risultati della regolazione quali le iniziative dirette allo sviluppo di indicatori di impatto della regolamentazione e alla creazione di un database per le analisi quantitative, implementate proprio nell’ottica di favorire la misurabilità delle performance e dei risultati della regolazione (AGCOM, 2016, p. 121).

Nella Relazione 2016 l’AGCOM ribadisce e dettaglia ulteriormente questa impostazione, evidenziando il ruolo della Relazione stessa quale cerniera per realizzare un continuum tra la pianificazione, il monitoraggio e la rendicontazione delle attività in materia di better

16. La scelta di fare precedere la valutazione dei risultati di un ciclo di regolazione all’identificazione degli obiettivi che dovranno alimentare quello successivo è, peraltro, in linea con gli indirizzi formulati dalla strategia europea di better regulation (p. 105).

17. Scrive a questo proposito l’Agenzia «Con la pianificazione strategica effettuata nel 2014, l’Autorità aveva individuato la seguente gerarchia di obiettivi: gli obiettivi generali, che guidano costantemente l’operato dell’Autorità; gli obiettivi strategici e specifici, che hanno ispirato in particolare l’attività dell’ultimo anno, in taluni casi richiedendo un impegno di respiro pluriennale in maniera tale da accompagnare l’azione regolamentare e di vigilanza anche nel prossimo futuro. Pertanto, una valutazione complessiva dell’efficacia degli interventi dell’Autorità transita preliminarmente per un monitoraggio e una verifica dello stato di attuazione della pianificazione adottata lo scorso anno» (pp. 104-105).

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regulation (AGCOM, 2016, p. 121).

Ad analoghe conclusioni giunge anche l’AEEGSI, sia pure muovendo dalla prospettiva della rendicontazione. Quest’ultima, infatti, è la dimensione del ciclo di regolazione sulla quale l’Autorità ha più investito a partire dal 2014, tanto da far dire ad alcuni che nelle strategie di better regulation dell’Autorità, l’AIR sembra occupare un ruolo di secondo piano rispetto alle azioni di enforcement e a quelle finalizzate a rafforzare le modalità di interazione con gli stakeholders e di rendicontazione delle proprie attività (Flori, 2015a, p. 29)18.

Emblematico, in questo senso, è quanto riporta l’Autorità nella propria Relazione annuale: «L’agire dell’Autorità è da sempre orientato all’esigenza di render conto delle scelte di regolazione adottate e degli obiettivi con esse perseguiti (cosiddetta accountability). In particolare, tale ottica caratterizza i provvedimenti dell’Autorità, non solo nella fase iniziale di progettazione, ma anche in quelle successive di attuazione, di implementazione e di verifica dei risultati conseguiti, in ciascuna delle quali si realizza un contesto di accentuata trasparenza, di responsabilizzazione e di effettivo coinvolgimento di stakeholders e cittadini» (AEEGSI, 2016, p. 252).

In particolare, come evidenziato nelle pagine precedenti, l’attività di rendicontazione diventa, nell’AEEGSI, una funzione permanente e pianificata (AEEGSI, 2015a, p. 27); come chiarisce l’Autorità, infatti, «Trasparenza, semplificazione e accountability, non possono essere limitate alle pur fondamentali e imprescindibili attività con ricadute esterne, ma trovano un naturale terreno di crescita se inserite in un ambiente che orienta la propria attività avendo a riferimento anche un processo continuo di miglioramento dell’efficienza interna delle proprie procedure e metodi di lavoro, con una particolare attenzione al contenimento dei costi ed alla semplificazione delle procedure e degli adempimenti».

In questa prospettiva, al fine di potenziare le attività di accountability, oltre alle iniziative cui si è già fatto cenno, l’Autorità enuclea un ulteriore, specifico obiettivo (OS 25 - Promozione di maggiori livelli di trasparenza, semplificazione ed efficienza), la cui realizzazione prevede, tra l’altro, la pubblicazione sul sito web di dati, informazioni, schede tecniche e documentazione relativa ai

18. In effetti, nel 2015, la frequenza delle analisi di impatto ha subito una marcata riduzione, anche rispetto al triennio di sperimentazione; attualmente, la metodologia è applicata ad un numero limitato di casi, solitamente i provvedimenti riguardanti tariffe e qualità dei servizi (p. 29).

143 principali provvedimenti, l’individuazione di forme e strumenti di semplificazione regolatoria e/o amministrativa, anche in termini di divulgazione dei propri atti e provvedimenti, da effettuare con una serie di interventi mirati, individuati anche con il confronto con gli stakeholders (AEEGSI, 2015a, p. 28).