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Le vicende editoriali della raccolta

Per ricostruire la storia editoriale del Canzoniere bisogna far riferimento al volume di Tutte le poesie di Umberto Saba a cura di Arrigo Stara, pubblicato nella collana dei Meridiani Mondadori nel 1988. Non essendo ancora stata pubblicata un'edizione critica delle raccolte scritte successivamente al 1921, infatti, questo testo è il più dettagliato riguardo alla storia delle edizioni delle poesie di Saba. Il volume si basa sul testo definitivo del Canzoniere dell'edizione Einaudi del 1965, e contiene, oltre al Canzoniere in forma integrale, anche una serie di poesie raccolte sotto il titolo di Canzoniere apocrifo, escluse da Saba nell'ultimo Canzoniere. Inoltre, Stara ricostruisce gran parte della storia delle pubblicazioni del libro, riportando anche le principali testimonianze manoscritte e fornendo una bibliografia dell’opera poetica di Umberto Saba. Perciò, inizierò a ricostruire le vicende editoriali di Preludio e fughe basandomi sull'opera di Stara, facendo una rassegna delle riviste, delle pubblicazioni in volumi autonomi e infine delle edizioni del Canzoniere che accolgono le poesie della raccolta.

Il periodo di scrittura delle fughe, secondo quanto ricostruito da Stara sulla base dell'epistolario, ed in particolare sulla base delle lettere scritte da Saba a Giacomo Debenedetti, comincia prima dell'estate del 1927 e termina definitivamente nel giugno del 1928. In totale, dunque, si tratta di circa un anno di lavoro, del quale il poeta rimane estremamente soddisfatto, commentando così il suo risultato in una lettera a Pietro Pancrazi:

Ho la certezza che dagli ultimi libri del Canzoniere (Cose leggere

e vaganti) in poi, la mia poesia non ha fatto altro che accrescersi e

superarsi. E questo Preludio e Fughe è certamente il libro più bello del Canzoniere. È quello nel quale c'è (ed io lo so anche troppo)

una più spaventosa concentrazione interna.58

La prima stampa della raccolta compare a Firenze per le edizioni di “Solaria” nel maggio del 1928, con una tiratura di 700 esemplari numerati, più 40 su carta «doppio guinea» e 40 fuori serie per la stampa. Il libro è dedicato a Delia Benco: «ALLA SIGNORA / DELIA BENCO / SQUISITO FIORE DI CIVILTÀ / QUESTI VERSI/OFFRO IN RICONOSCENZA / D'AVERLI PER PRIMA / UDITI E COMPRESI». Sono assenti da questa raccolta i due Congedi, il primo dei quali era forse già stato scritto, ma Saba decise di non pubblicarlo per ragioni storiche (il riferimento al fascismo avrebbe infatti potuto mettere a repentaglio la propria sicurezza). L'autore definisce questa prima edizione come «un vero capolavoro tipografico; tanto più apprezzabile in quanto non è cosa arcaica, ma proprio dei nostri tempi».59

Prima dell'edizione di “Solaria”, che contiene la raccolta al completo, erano usciti su “La fiera letteraria” dei componimenti sciolti. Sulla prima pagina della rivista del 27 settembre 1927 erano stati pubblicati il Preludio e le prime cinque

Fughe; mentre nella stessa rivista del 29 gennaio 1928 era uscito il Canto a tre voci,

che sarebbe entrato a far parte della raccolta come Sesta fuga (a tre voci).

La seconda edizione a stampa di Preludio e fughe viene pubblicata nel 1933 dall'editore Treves all'interno del volume Tre composizioni, composto dalle raccolte

L'Uomo, Preludio e fughe e Il piccolo Berto, oltre ad una “Appendice a Cuor morituro”, che completa l'ultima sezione del volume Figure e canti edito dallo stesso

Treves nel 1926. In questa edizione, a differenza di quella di “Solaria” del 1928, viene pubblicato il Secondo congedo, scritto in sostituzione del primo, ancora non

58 U. Saba, Tutte le poesie, cit., p. 1044. 59 Ibidem

pubblicabile sotto il regime fascista. Nelle edizioni successive alla guerra, Saba pubblicherà poi entrambi i Congedi, con la seguente nota:

Non essendo pubblicabile (nel 1928) il «Primo Congedo», l'avevo sostituito nell'edizione originale («Solaria») con questo. Ora pubblico volentieri l'uno e l'altro; che dànno, il primo, il clima esterno; ed il secondo una delle ragioni interne dalle quali – in parte – sono nate le «Fughe».60

In questa annotazione a piè pagina, il poeta scambia l'edizione di “Solaria” con quella di “Treves”, in quanto ancora nell'edizione del 1928 non era presente nessuno dei due Congedi, mentre nell'edizione del 1933 compare per la prima volta il secondo.

Dobbiamo aspettare il 1945 per giungere, dopo lunga gestazione, ad una nuova pubblicazione del Canzoniere,61 edito da Einaudi, che comprende tutte le

raccolte scritte tra il 1900 e il 1945. Prima di questa edizione, nella quale ovviamente si inserisce Preludio e fughe (per la prima volta con entrambi i Congedi), alcune poesie della raccolta escono in rivista o in pubblicazioni di diverso genere. In particolare:

nel 1930 esce un volume edito da Carabba intitolato Scrittori nuovi,

Antologia italiana contemporanea, a cura di E. Falqui ed E. Vittorini, che

contiene il Preludio, la Terza fuga e la Quinta fuga.

• Nel 1933 la rivista “Circoli”, nel suo secondo numero (marzo-aprile), pubblica una “Piccola antologia di Umberto Saba”, che comprende la Terza

fuga.

• Nel 1937 viene pubblicata a Firenze, presso l'editore Parenti, un'antologia di “Solaria”, in cui viene inserito il Canto a tre voci.

60 U. Saba, Il Canzoniere, cit., p. 385.

61 La prima edizione era stata pubblicata più di vent'anni prima, nel 1921, dalla Libreria Antica e Moderna, la Libreria antiquaria di Saba.

• Nel 1943 l'editore Hoepli di Milano fa uscire un volume dal titolo “Lirici nuovi”, a cura di L. Anceschi, che contiene la Prima fuga.

Nel frattempo Saba sta lavorando alla revisione, all'ampliamento, e alle correzioni di tutta la sua opera poetica, un «lavoro difficile e faticoso»62 che porterà

a temine nel gennaio del 1943. Il poeta mette così in ordine tutta la sua produzione in versi, scritta dal 1900 al presente, progettando quello che dovrebbe essere il testo “definitivo” del Canzoniere. Il risultato di questo lavoro sono due grossi volumi di fogli dattiloscritti e di ritagli da stampe precedenti, ricchi di correzioni e varianti, che vanno dalle Poesie dell'adolescenza a Ultime cose. I due volumi sono legati insieme da grossi cartoni color grigio scuro e uniti con lacci.63 Il Canzoniere è suddiviso in

questo dattiloscritto in tre volumi, ricavabili dagli indici posti alla fine del terzo volume. Il volume I contiene tutte le raccolte comprese tra le Poesie

dell'adolescenza (qui ancora divise da quelle giovanili) e l'Amorosa Spina; il volume

II comprende le raccolte che vanno da Preludio e Canzonette a il Piccolo Berto; il volume III è costituito da Parole, Ultime cose, un Chiarimento dell'autore sulla

propria opera e una sezione di Poesie rifiutate. Questo testo, di estrema importanza

per la ricostruzione della storia del Canzoniere, è oggi di proprietà del signor Mario Cerne64 a Trieste. Non è rimasto in esso traccia del Chiarimento dell'Autore, mentre

delle poesie rifiutate rimane la copertina del fascicolo e i testi di alcune delle poesie conservati nel primo dei due contenitori in cartone grigio scuro. Secondo Stara, il

Chiarimento dell'Autore potrebbe essere andato smarrito, o addirittura non essere

62 U. Saba, tutte le poesie, cit., p. 1061.

63 La descrizione del manoscritto si trova in U. Saba, Tutte le poesie, cit., p. 1114.

64 Mario Cerne è il figlio di Carlo, il «buon Carletto» al quale il poeta era affezionato come ad un figlio, prima commesso e poi socio di Saba nella Libreria Antica e Moderna in via San Nicolò 30 a Trieste.

stato affatto composto dal poeta, che subito dopo il compimento del lavoro fu costretto a rifugiarsi a Firenze per sfuggire alle persecuzioni razziali. In questo dattiloscritto non è ancora presente il primo Congedo, per il resto, il canone di

Preludio e fughe rimane invariato rispetto all'edizione Treves di Tre composizioni.

La difficoltà nella pubblicazione del nuovo Canzoniere è legata alle contingenze storiche, in quanto, come ricorda Carimandrei in Storia e cronistoria del

Canzoniere, «le leggi razziali vietavano di pubblicare scritti di ebrei o ritenuti ebrei,

sia in giornali e riviste che in volume».65 Nel proprio autocommento, il poeta

descrive così il tentativo da parte degli editori Mondadori e Einaudi di pubblicare la sua opera:

L'editore Mondadori, che desiderava allora pubblicare il

Canzoniere, si recò personalmente a Roma per averne

l'autorizzazione. Non l'ebbe, ma Saba gli fu ugualmente grato. Giulio Einaudi si accingeva a pubblicare, con o senza permesso,

Ultime cose, quando sopravvenne il ben congegnato armistizio e

l'invasione tedesca. Il libretto era già stampato; il poeta (che si nascondeva a Firenze) dovette pregare un suo giovane amico, Renato Venturini, di recarsi in persona a Torino, per impedire una pubblicazione e una pubblicità che avrebbero potuto significare, per Saba e la sua famiglia, la camera a gas, e tutto quello che bisognava passare per arrivare a quella camera […]. Il giovane Venturini […] assolse l'incarico, ed Ultime cose non apparvero mai in Italia in un'edizione separata.66

Durante gli anni di esilio a Firenze, il poeta rimette mano al suo lavoro di cernita e revisione della sua opera e prepara un nuovo manoscritto da dare alle stampe.67 Nei primi giorni del 1945, poi, Saba si trasferisce a Roma portando con sé

il dattiloscritto del 1943 e il manoscritto del 1945 e si accinge a pubblicare con Einaudi la sua opera poetica suddivisa in tre volumi. Dopo diversi mesi, a novembre

65 U. Saba, Tutte le poesie, cit., p. 1062. 66 Ibidem, p. 1063.

67 Questo manoscritto è costituito da tre volumi rilegati in tela, scritti con inchiostro verde, datati «Roma; 30 marzo 1945». L'originale è conservato oggi a Trieste ed è di proprietà del signor Mario Cerne. Ne è stata fatta inoltre una ristampa anastatica a cura del Lloyd Adriatico S.p.A., Trieste, 1983.

finalmente esce l'edizione del Canzoniere, ma, come riporta Stara,

la qualità della stampa, la veste grafica e la stessa composizione del testo scontentano del tutto Saba, che già a dicembre corregge numerosi passi dell'opera, e che a gennaio fa previsioni catastrofiche sulla diffusione.

Questa prima edizione Einaudi riporta gli estremi cronologici 1900-1945. Nel colophon è segnalata la data conclusiva della stampa del volume: 31 agosto 1945. L'opera è introdotta da una «Prefazione dell'editore», datata «Roma 1945» e firmata «L'Editore» (scritta in realtà da Giacomo Debenedetti). La suddivisione in tre volumi è così organizzata: il volume I comprende le raccolte che vanno dal 1900 al 1920, il volume II quelle scritte tra il 1921 e il 1932, il volume III è composto dalle sezioni scritte tra il 1933 e il 1945. La raccolta Preludio e fughe rientra nel secondo volume e comprende per la prima volta a stampa entrambi i Congedi.

Saba non si aspetta un grande successo per un'edizione che lui stesso definisce «infelice Canzoniere»,68con numerosi errori di stampa e difetti di rilegatura;

invece, al contrario delle aspettative, dopo circa un anno e mezzo dalla pubblicazione le copie del volume sono terminate, e l'editore propone al poeta una ristampa. Saba accoglie con entusiasmo la proposta, apportando per la seconda edizone modifiche anche sostanziali, come l'aggiunta della poesia giovanile La cappella chiusa, l'inclusione della nuova raccolta Mediterranee, la correzione di errori di stampa e l'apporto di alcune varianti. Le bozze definitive di questa nuova edizione vengono inviate a Giulio Einaudi il 1° giugno 1948 e il volume esce nell'autunno seguente. Questa pubblicazione riporta in copertina l'annotazione «aumentata, riveduta e corretta» e alla «Prefazione dell'Editore alla prima edizione» segue una «Avvertenza

alla seconda edizione» datata «Torino, 1948» in cui si legge: «Questa nuova edizione del Canzoniere è stata riveduta dall'Autore e completata con le sue ultime poesie, comprese sotto il titolo Mediterranee». La suddivisione in tre volumi ricalca le date della prima edizione nei primi due, e prolunga l'ultimo volume fino al 1947. La raccolta Preludio e fughe fa parte del secondo volume e rimane invariata nell'ordine e nei titoli delle poesie. Il nuovo Canzoniere, al contrario della prima edizione, sarà molto apprezzato da Saba dal punto di vista della precisione testuale e della cura grafica.

Nel periodo compreso tra le due edizioni del Canzoniere, l'editore Vallecchi di Firenze pubblica una Antologia della poesia italiana contemporanea, cura di G. Spagnoletti (1946), in cui vengono inseriti il Preludio, la Terza e la Settima fuga dalla raccolta di Saba.

Due anni dopo, nel 1948, esce Storia e cronistoria del Canzoniere, lavoro di autocommento iniziato da Saba già nel 1944 e più volte interrotto per portare avanti altri progetti o a causa delle difficili contingenze storiche. Il lavoro viene ultimato nel settembre del 1947 e nei mesi immediatamente precedenti alla pubblicazione il poeta continua a modificare le bozze, apportando varianti e correzioni. L'autocommento, firmato con lo pseudonimo Giuseppe Carimandrei, riguarda tutta l'opera in versi scritta fino ad allora, suddivisa per raccolte come nel Canzoniere. Il poeta fornisce in questo testo preziose informazioni sulla genesi e la poetica di tutte le sezioni del Canzoniere, inclusa, ovviamente, Preludio e fughe.

Nel periodo successivo, Mondadori inizia a pubblicare in volumetti separati «Tutte le Opere» di Saba, in ordine cronologico; il primo, Poesie dell'adolescenza e

Alberto Mondadori, in cui lo avverte di utilizzare come testo base la seconda edizione del Canzoniere, e non la prima:

Ti mando a parte il testo del primo volumetto. L'ho preso dalle bozze della seconda edizione del Canzoniere; man mano ti spedirò le altre parti: comunque ti prego di prendere nota che i volumetti devono essere collazionati sulla seconda (e non sulla prima) edizione. La prima aveva molti errori di stampa; inoltre ho fatto qualche variante e qualche aggiunta.69

I volumi della serie «Tutte le Opere», saranno revisionati dall'autore fino alla raccolta Preludio e canzonette. Successivamente, senza ulteriori modificazioni, verranno pubblicate postume le altre raccolte. Preludio e fughe (1928-1929) esce nel numero VII, edito nel 1961, e contiene, oltre all'intera raccolta, anche il capitolo critico tratto da Storia e cronistoria.

Tornando indietro al 1949, dopo l'uscita del secondo Canzoniere, vediamo scoppiare una polemica tra gli editori Einaudi e Garzanti riguardo l'opera di Saba. Dal momento che il catalogo delle edizioni Treves era diventato di proprietà di Garzanti, infatti, questa casa editrice rivendicava i diritti delle pubblicazioni di Treves degli anni 1920-1939, che comprendono, come abbiamo visto, Figure e canti e Tre composizioni (incluso Preludio e fughe). Nel 1951 la vertenza tra le due case editrici venne risolta con la pubblicazione, da parte di Garzanti, della prima edizione di lusso del Canzoniere. Gli estremi cronologici di questa pubblicazione rimangono invariati rispetto alla prima edizione Einaudi («1900-1947») e la tiratura ammonta a 1000 esemplari numerati. All'interno del volume sono compresi un «Ritratto del poeta, eseguito da Vittorio Bolaffio nel 1924», e tre citazioni da poesie di Saba in epigrafe: «“Guardo e ascolto; però che in questo è tutta / la mia forza: guardare ed

ascoltare” / (Da una poesia giovanile) // “Nulla riposa della vita come / la vita / (Da

Tre città) // “Ed è il pensiero / della morte che, in fine, aiuta a vivere” / (Da Sera di febbraio)». Il colophon è datato 15 ottobre 1951. In questa edizione non compare la

divisione in tre volumi, e le raccolte si presentano nella stessa successione delle edizioni precedenti, dalle Poesie dell'adolescenza e giovanili a Mediterranee.

Nel 1952, sulla rivista «L'Approdo», annata I, n. 4, ottobre-dicembre, viene pubblicata una selezione dell'opera in versi di Saba dal titolo Poesie di Umberto

Saba (1900-1951), che include il Preludio.

Nel 1953 Saba prepara la prefazione per un'Antologia del Canzoniere che Einaudi avrebbe dovuto pubblicare a breve. Il progetto per una Antologia era partito già nel 1946, ma la sua realizzazione era sempre stata rimandata, poiché il poeta stesso riteneva che la sua poesia, «che procede a cicli, è legata, dal primo all'ultimo componimento – quasi come i capitoli di un romanzo».70 La prefazione scritta da

Saba, inoltre, non soddisfa l'editore, perciò la pubblicazione del volume viene ancora una volta posticipata. L'Antologia uscirà dopo la morte del poeta, nel 1963, curata per Einaudi da Carlo Muscetta e basata nella scelta delle poesie sui manoscritti dell'autore. In questo testo rientrano, dalla raccolta Preludio e fughe, il Preludio, la

Prima, la Terza, la Quarta, la Sesta, l'Ottava fuga e i due Congedi.

Una poesia di Preludio e fughe (la Seconda fuga) viene poi inserita, nel 1953, nel volume Lirica del Novecento, a cura di L. Anceschi e S. Antonielli, pubblicato a Firenze dall'editore Vallecchi.

Frattanto Saba sta lavorando alle bozze per una nuova edizione del

Canzoniere da pubblicare con Einaudi, ma l'aggravarsi delle sue condizioni di salute 70 Ibidem, p. 1073.

e la morte di Lina non gli permettono di portare a compimento il lavoro. Perciò, la terza edizione «nuovamente riveduta dall'Autore» pubblicata il 15 febbraio 1957, è in realtà solo in parte riveduta da Saba, che già nel 1956 aveva scritto ad Einaudi di non riuscire più a correggere le bozze. In questa nuova edizione, a differenza di quella Garzanti, è di nuovo presente la divisione in tre volumi (1900-1920, 1921-1932, 1933-1947), l'ultima sezione è ancora Mediterranee e non ci sono cambiamenti nell'ordine delle poesie. Preludio e fughe fa parte, come sempre, del secondo volume. Quella del 1957 è l'ultima edizione del Canzoniere in cui l'autore ha potuto mettere mano. Dopo la morte di Saba, poi, usciranno nuove edizioni Einaudi (prima della pubblicazione Mondadori curata da Stara) nel 1958, nel 1961 e nel 1965.

La quarta edizione (1958) può essere considerata come una ristampa della precedente, con differenze minimali.

L'edizione del 1961 invece aggiunge al Canzoniere tutte le ultime raccolte (Epigrafe, Uccelli, Quasi un racconto, Sei poesie della vecchiaia), prolungando gli estremi cronologici fino al 1954 (anche se, erroneamente, il terzo volume rimane datato 1933-1947).

Nell'edizione del 1965 le ultime raccolte vengono ordinate secondo la volontà dell'Autore: Uccelli, Quasi un racconto, Sei poesie della vecchiaia, Epigrafe. Per il resto, tranne qualche piccola correzione, questa edizione riproduce la precedente, con l'aggiunta di una «Nota alla presente edizione», che si conclude con la seguente dichiarazione:

Gli anni passati tra la prima edizione e quest'ultima hanno dato alla poesia di Saba quel valore unico che le appartiene. Un mondo che si muta e si scopre ha trovato, o va trovando, in Saba la propria lingua e la propria realtà: il grande classico del nostro tempo, e del

tempo che si matura.71

Einaudi ha poi pubblicato numerose ristampe del Canzoniere, l'ultima delle quali è uscita nel 2014 con l'aggiunta di una Introduzione di Nunzia Palmieri, della «Nota alla presente edizione» del 1965 e della «Prefazione dell'Editore alla prima edizione» (scritta da Giacomo Debenedetti) del 1945.

Concludo la rassegna editoriale di Preludio e fughe citando il finale di questa «Prefazione», che più di settant'anni fa affidava le poesie di Saba al tempo. Il tempo è trascorso e ancora ne dovrà trascorrere, e sempre nuove e diverse interpretazioni emergeranno da questi versi, che, passando attraverso le generazioni di lettori, emergono dal divenire come spiragli di eternità:

Non è – ripetiamo – compito nostro suggerire una qualsiasi interpretazione dell'opera di Saba. Raccogliendola in un'edizione

ne varietur la affidiamo al tempo, e il tempo vi porterà le sue

mutevoli interpretazioni. Vogliamo solo far notare che il progressivo lento difficile chiarimento spirituale d'un uomo è insieme il progrssivo illimpidimento formale di un poeta. Chiarezza e limpidità che, appunto perché divenuti poesia, non valgono solo per l'uomo che le ha, attraverso la pena e l'angoscia, raggiunte; ma anche per tutti gli altri uomini ai quali egli, nel suo bisogno di amorosa vicinanza umana, le comunicava come il solo «dono», il solo contributo che egli – grato di qualche oasi di pace – potesse offrire alla vita.72

71 Ibidem, p. 1090.

6. Annotazioni filologiche: storia di alcune varianti

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