IL RUOLO DELLA DANZA NEI VIDEOCLIP
2.2. IL VIDEOCLIP-MUSICAL
2.2.1. VIDEOCLIP-MUSICAL A SFONDO ONIRICO:
Thriller DI MICHAEL JACKSON
a) CONTESTO
Secondo molti studiosi i videoclip hanno incontrato il cinema in una data ben precisa, il 1983, anno in cui viene realizzato il video Thriller di Michael Jackson, che, non a caso, sceglie di collaborare con il regista cinematografico John Landis.
Gli anni Ottanta sono gli anni d’oro per l’artista afroamericano: dopo aver iniziato la sua carriera come cantante principale nel gruppo dei Jakson Five, assieme ai fratelli e sotto il severo controllo del padre Joseph, Michael intraprende la sua carriera da solista, fino ad allontanarsi completamente dal gruppo e diventare la star internazionale che tutti conosciamo54.
Jackson molto presto si impose nel panorama musicale, oltre che per le sue doti di cantante, anche per le sue incredibili doti di ballerino e per il suo rivoluzionario modo di ballare: come ammesso dallo stesso Jackson, il suo obiettivo era quello di creare dei passi illusionistici che sembrassero sconfiggere le leggi della gravità ( la sua famosa camminata all’indietro detta
moonwalker ne è un esempio) e molti dei suoi passi provenivano dalle danze
praticate dalla comunità afroamericana, come il tip tap e il charleston, dalle evoluzioni di ballerini come Fred Astaire e Gene Kelly e di performer come James Brown e Jackie Wilson: egli prese tutto questo e lo trasformò in uno stile nuovo, uno stile che ha preso il suo nome, ormai famoso a livello internazionale55.
54 Nancy Griffin, Michael Jackson dietro le quinte di Thriller, Mondadori Electa S.p.a., Milano, 2011. 55
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Durante la sua carriera, aveva avuto modo più volte di confrontarsi con il mondo del cinema, anche in veste di attore, in film musicali come Capitan Eo o The Wiz, accanto a Diana Ross. Ciò che però rende rivoluzionario questo artista e la sua arte, è il fatto che egli sia stato il primo a voler portare il cinema nei videoclip: l’idea della trama horror per il video Thriller era stata concepita proprio dal cantante, in seguito alla visione del film Un lupo
mannaro americano a Londra (1981), di John Landis: Michael chiese al
regista di dirigere un cortometraggio musicale, che avrebbe dovuto far paura ma anche essere divertente, poiché il cantante non amava particolarmente i film dell’orrore, ma era un fan dell’attore Vincent Price, al quale venne chiesto infatti di interpretare il rap Funk of fourty thousand years, alla fine della canzone.
Quando propose l’idea di un mini-cortometraggio alla sua casa discografica, la Sony Music, quest'ultima la accantonò immediatamente, poiché riteneva il progetto uno spreco di denaro, non intuendo ancora a pieno le potenzialità promozionali dei videoclip musicali.
Al contrario di quanto pensasse la Sony, il video si rivelò un successo senza precedenti. Subito dopo la sua messa in onda, l'omonimo album aumentò a dismisura le vendite, balzando di nuovo in testa alle classifiche di tutto il mondo ed è tutt’oggi l’album più venduto della storia della musica56.
b) TRAMA E ANALISI
Passiamo all’analisi del video nella sua versione integrale di quattordici minuti.
La prima parte del video è ambientata degli anni Cinquanta: Michael si trova all’interno una macchina con una ragazza, interpretata dalla modella Ola Ray.
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La macchina si ferma ai margini di un bosco e i due si incamminano per fare una passeggiata. Michael allora le chiede di essere la sua fidanzata e rende l’unione ufficiale regalandole un anello, subito dopo, la avverte di non essere come gli altri ragazzi. In quel momento la luna piena diventa visibile e il ragazzo inizia a trasformarsi in un lupo mannaro, prima di completare la trasformazione si volta verso la ragazza gridandole di fuggire. La ragazza scappa, Michael ormai trasformato in lupo mannaro la insegue, la raggiunge e nel momento in cui sta per aggredirla, un taglio di montaggio ci catapulta negli anni Ottanta, in una sala cinematografica affollata, in cui Michael e la sua ragazza stanno guardando la scena a cui abbiamo appena assistito, che scopriamo essere solo un film.
La ragazza non sembra gradire l’orrido spettacolo e infastidita dall’atteggiamento divertito del compagno, abbandona la sala.
Michael la segue e i due si ritrovano davanti all’entrata del cinema: a questo punto inizia la musica in sottofondo e il ragazzo, per ridicolizzare la paura della ragazza e sdrammatizzare la situazione, inizia a prenderla in giro e a deriderla cantando il brano e ballandole attorno, durante una delle passeggiate più famose della storia dei videoclip.
Il testo della canzone evoca delle situazioni di paura: è quasi mezzanotte e qualcosa di malvagio si aggira nel buio, inutile tentare di urlare perché si è paralizzati dal terrore, i morti iniziano a camminare, sagome indefinite appaiono in penombra, non resta che abbracciarsi stretti.
I tre incisi del brano, che nell’album sono separati dal ritornello, qui vengono interpretati uno dopo l’altro e fatti coincidere con l’intera passeggiata dei due ragazzi.
Al termine delle tre strofe, nel cimitero da cui sono passati poco prima iniziano a prendere vita gli zombie, con il sottofondo musicale del brano e il commento vocale di Vincent Price.
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Gli zombie raggiungono la coppia spaventata e la accerchiano, Michael si trasforma in uno di loro, giusto in tempo per l’inizio del ritornello, che viene ripetuto per due volte di seguito.
Qui inizia la coreografia di gruppo: piroette, salti, passi laterali scivolati e movimenti di break dance ispirati direttamente alle movenze che, nei film
horror, sono state attribuite ai morti viventi.
Alla fine del ritornello e della coreografia, gli zombie inseguono la ragazza che nel frattempo è corsa via verso una casa abbandonata lì vicino e nel momento in cui la raggiungono, la ragazza si risveglia, urlando, svegliata da Michael e si ritrova all’interno della stessa casa che però, non ha più nulla di terrificante. Tutto sembrerebbe volerci far pensare che si sia trattato solo di un sogno, ma alla fine Michael si gira verso la macchina da presa mostrando gli occhi da lupo mannaro.
Mentre il brano musicale si avvia alla fine, iniziano a scorrere i titoli di coda e gli zombie tornano nelle loro tombe del cimitero e uno di loro si ferma a fissare la telecamera in modo minaccioso.
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Figura 1: Fotogramma tratto dal video Thriller.
c) CRITICA
Il mondo che ci è stato presentato è un mondo surreale, in cui fantasia e realtà si confondono, in cui la musica e la danza, creano dei luoghi altri e ci trasportano in un’altra dimensione, e riescono a sospendere, per un attimo, il nostro senso della realtà.
Seguendo la classificazione proposta Francesca Rosso, il video Thriller può essere considerato come facente parte della categoria fairy tale.
Il video infatti è palesemente ispirato ai film dell’orrore, film in cui le trame prevedono la presenza dell’ignoto e del soprannaturale. Per questo motivo Jackson ha voluto servirsi di un regista che aveva avuto già esperienza in questo settore, appunto John Landis.
Proprio come in ogni musical che si rispetti, a partire dall’inizio del brano, la danza è dappertutto: Michael danza e canta da solo durante la passeggiata con Ola Ray e in seguito nella coreografia di gruppo che prende vita
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all’improvviso, in un luogo impensabile, cioè una strada vicino ad un cimitero, assieme a dei ballerini piuttosto anomali, cioè degli zombie.
L’impostazione coreografica presente nel video, diventerà un’impostazione classica negli anni a venire,
con l’interprete circondato dal corpo di ballo e ripreso frontalmente dalla macchina da presa in un dato ambiente57.
In seguito all’uscita del video fu pubblicata anche la videocassetta del suo
making of intitolata The making of Thriller. Qui vengono intervistati i
collaboratori, viene mostrato come è stato realizzato il trucco dei ballerini/zombie e le metamorfosi del cantante nel video e in una sezione della videocassetta, viene mostrato come sono state realizzate le coreografie, frutto della collaborazione di Michael con il coreografo Michael Peters: Peters in un’intervista contenuta nel making of, afferma che il corpo di ballo era costituito da diciotto ballerini professionisti e quattro ballerini specializzati nei generi pop e rock e che erano tutti artisti che si erano dedicati per anni alla danza professionale, con i quali Michael, pur non avendo mai studiato, riusciva a competere in modo eccellente58.
La coreografia in sé è priva di effetti speciali che ne modificano gli elementi formali, ma per quanto riguardo la modalità di ripresa, notiamo: l’utilizzo dello zoom all’inizio del balletto, che ci permette di passare dall’inquadratura del volto di Michael trasformato in zombie all’inquadratura totale dell’intero corpo di ballo; cambi di piano; spostamenti di camera e cambi di angolazione, che ci permettono di variare il punto di vista e che mirano a valorizzare i movimenti dei ballerini.
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Bruno di Marino, op. cit., p. 188.
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Degli effetti speciali sono comunque presenti nella fase iniziale del video, durante la trasformazione in lupo mannaro di Michael.
In questo video la danza, pur essendo solo un frammento e non coprendo interamente la durata del video (la coreografia dura infatti dal minuto 8:28 al minuto 10:34), resta comunque un elemento centrale, poiché tutta la storia ruota intorno al momento coreografato di gruppo.
Inoltre, anche durante l’interpretazione degli incisi della canzone, cioè durante la passeggiata, pur non essendoci una coreografia vera e propria, Michael si muove e interpreta il brano e muovendosi a ritmo di musica, ballando.
Questo videoclip quindi è un mini musical perché non ci si limitò a mostrare l’artista che eseguiva il brano, ma si creò attorno al brano una sceneggiatura, indissolubilmente legata alle coreografie ballate.
Thriller è diventato il paradigma di confronto per tutto il settore e modello per
tutti i video musicali dell’artista e degli artisti pop degli anni a seguire.
Michael era un performer a tutto tondo, per questo, nei suoi videoclip, non può mai mancare la danza.
È grazie a videoclip come questo che Michael Jackson è riuscito a far arrivare il suo personalissimo modo di ballare in ogni parte del mondo, che è diventato un’icona del ballo e uno dei performer più famosi e imitati al mondo.