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Virgilio e Igino

Nel documento Ermione dalla tragedia greca a Rossini (pagine 132-135)

5. L A RICEZIONE DI E RMIONE NEL MONDO ANTICO

5.3 Virgilio e Igino

Nel I sec. a.C. le vicende dell’Andromaca di Euripide vengono riprese da Virgilio nell’Eneide: in particolare, nel libro III, mostrando uno spaccato della vita a Butroto di Andromaca sposa di Eleno (vv. 290-343), il poeta prende chiaramente le mosse dal dramma euripideo39. Raccontando a Enea le sue vicissitudini dopo la morte di Ettore, Andromaca menziona anche le nozze tra Ermione e Neottolemo:

nos patria incensa diversa per aequora vectae 325 stirpis Achilleae fastus iuvenemque superbum

servitio enixae tulimus; qui deinde secutus

Ledaeam Hermionen Lacedaemoniosque hymenaeos me famulo famulamque Heleno transmisit habendam.

ast illum ereptae magno flammatus amore 330 coniugis et scelerum furiis agitatus Orestes

excipit incautum patriasque obtruncat ad aras (Verg. Aen. 3.325-332 ed. Horsfall 2006).

Noi [sc. Andromaca], in fiamme la patria, trasportate lontano sul mare, l’arroganza e la giovanile superbia del figlio di Achille

subimmo, a partorire schiava per lui; che poi, mirando

39 L’Andromaca è per Virgilio «an invaluable source for the tone and detail of the tragic sequence by which the widow Andromache reaches Epirus», nonché per certi dettagli come la mancanza del nome del figlio avuto da Andromaca e Neottolemo (Horsfall 2006: 235).

alla nipote di Leda, Ermione, e a nozze spartane, schiava allo schiavo Èleno ci consegnò in possesso. Ma Oreste, infiammato da un grande amore per la sposa rapita e dominato dalle Furie dei delitti,

lo coglie alla sprovvista e lo massacra sugli altari paterni (trad. adattata da Ramous 1998; Scarcia 2002).

Virgilio apporta delle modifiche notevoli al racconto dell’Andromaca di Euripide: dopo averla inizialmente fatta sua schiava, Neottolemo abbandona Andromaca – dandola a Eleno, suo futuro successore al trono (vv. 333-334) – nel momento in cui decide di sposare Ermione. Il conflitto tra le due donne, motore dell’azione del dramma euripideo, è quindi completamente rimosso. Il poeta latino mantiene invece un elemento chiave già presente in Sofocle ed Euripide: la promessa/unione in matrimonio di Oreste con Ermione40, avvenuta precedentemente alle nozze con Neottolemo. Tuttavia, Virgilio si configura come il primo testimone a noi noto di una tradizione del mito diversa da quella attestata nei tragici41, che presenta alcune varianti significative: Ermione non è consegnata a Neottolemo da Menelao, bensì da lui strappata a Oreste con la forza. Inoltre, Oreste – ancora dominato dalle Erinni – decide di vendicare il sopruso subito e uccidere personalmente il figlio di Achille42.

Successivamente a Virgilio, le vicende di Neottolemo, Oreste ed Ermione vengono trattate da Igino nelle sue Fabulae: su questo autore e sulla composizione e datazione della sua opera sappiamo ben poco (Smith, Trzaskoma 2007: xlii-xliii; Fletcher 2013: 137). Si può però affermare che Igino43 era un mitografo che redasse le Genealogiae44, un manuale di mitografia basato principalmente su fonti greche45. Il

40 Horsfall (2006: 260) specifica che il termine coniunx può riferirsi, più che a un matrimonio, a un fidanzamento o a una mera aspettativa, rinviando al proprio commento a Verg. Aen. 7.189, ove cita questa definizione di Servio: ‘coniunx’ vero non quae erat sed quae esse cupiebat.

41 La stessa tradizione sarà presente in Apollodoro e altre fonti successive: cfr. supra pp. 43-45; infra cap. 6.1.

42 Circa l’interpretazione del sintagma ad patrias aras (v. 332) e la possibilità di identificare anche in Virgilio Delfi come luogo della morte di Neottolemo si rinvia alla discussione presente in Horsfall 2006: 262-263.

43 Micyllus, autore nel 1535 dell’editio princeps di Igino, ritenne di poter identificare l’autore delle Fabulae con Caio Giulio Igino, liberto di Augusto e scrittore di vari tipi di testi. Tuttavia, l’identificazione, basata su argomenti «slender, not say frivolous» (Cameron 2004: 11, n. 36) è ormai concordemente esclusa dalla critica, che ha posto quale terminus ante quem delle Fabulae il tardo II sec. d.C. (Smith, Trzaskoma 2007: xliii).

44 Se il titolo originario descriveva accuratamente il contenuto dell’opera, si può immaginare che il lavoro di Igino fosse organizzato secondo i criteri delle opere di mitografi greci quali Ferecide o Ellanico (Smith, Trzaskoma 2007: xlix).

126 testo, successivamente sottoposto ad abbreviazioni e modifiche46, assunse poi il titolo di Fabulae, probabilmente in età moderna (Smith, Trzaskoma 2007: xliv).

La fabula numero 123 della raccolta è dedicata a Neottolemo:

Neoptolemus […] postquam audivit, Hermionem sponsam suam Oresti esse datam in coniugium, Lacedaemonem venit et a Menelao sponsam suam petit. cui ille fidam suam infirmare noluit Hermionenque ab Oreste abduxit et Neoptolemo dedit. Orestes iniuria accepta Neoptolemum Delphis sacrificantem occidit et Hermionen recuperavit; cuius ossa per fines Ambraciae sparsa sunt, quae est in Epiri regionibus (Hyg. 123 ed. Marshall 1993).

Dopo che Neottolemo venne a sapere che Ermione sua promessa sposa era stata data in sposa a Oreste, giunse a Sparta e chiese a Menelao la sua promessa sposa. Menelao non volle venir meno alla sua promessa e strappò Ermione a Oreste e la diede a Neottolemo. Oreste, a causa dell’offesa ricevuta, uccise Neottolemo a Delfi e recuperò Ermione: le ossa di Neottolemo furono sparse per il territorio dell’Ambracia, che è nella regione dell’Epiro.

Come si è già visto in precedenza47, la prima parte del racconto di Igino sembra dipendere dalla stessa fonte del passo degli scoli all’Odissea in cui veniva riportato il riassunto dell’Ermione di Sofocle. Nel suo racconto, infatti, le nozze tra Ermione e Oreste ebbero luogo prima che Ermione fosse data in sposa a Neottolemo. Tuttavia, Menelao non volle poi tradire la promessa fatta a Neottolemo e, togliendola a Oreste, diede in sposa Ermione al figlio di Achille48.

È altresì vero che la tradizione della doppia promessa era presente anche nell’Andromaca di Euripide, così come la morte di Neottolemo a Delfi. Si noti che Igino si dimostra a conoscenza anche di una tradizione diversa – la stessa presente in Virgilio – secondo cui Oreste era l’assassino diretto di Neottolemo. È possibile che il 45 L’importanza dell’apporto della “romanità” nell’opera di Igino è stata di recente sottolineata nel contributo di Fletcher 2013.

46 Le Fabulae furono continuamente riviste e aggiornate per preservare e trasmettere i miti greci in una forma facilmente accessibile: dal momento che «the collection as we have it is the result of so many modifications, we are better off speaking about authors rather than a single author, and dates instead of a single date» (Smith, Trzaskoma 2007: xlii).

47 Cfr. supra p. 26, n. 46.

48 Chong-Gossard (2015: 146) nota che dal testo di Igino si evince che Ermione era stata prima promessa in sposa da Menelao a Neottolemo, poi data in sposa a Oreste. Tuttavia, nel testo di Igino non è specificato se, prima che Menelao promettesse in sposa Ermione a Neottolemo, non l’avesse già promessa in sposa a Oreste (tant’è vero che il matrimonio ebbe luogo).

testo di Igino si rifacesse direttamente a Virgilio, o forse a una fonte comune49. Il dettaglio finale delle ossa sparse per fines Ambraciae è una novità di Igino che non sembra comparire altrove50.

Nel documento Ermione dalla tragedia greca a Rossini (pagine 132-135)