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I giovani nell'agricoltura molisana

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I GIOVANI NELL’AGRICOLTURA

MOLISANA

INEA 2014

a cura di

(2)

ISTITUTO

NAZIONALE

DI

ECONOMIA

AGRARIA

I

GIOVANI

NELL’AGRICOLTURA

MOLISANA

(3)

2

Il presente Quaderno rientra nell’ambito delle attività previste dalla Convenzione tra Regione Molise e Istituto Nazionale di Economia Agraria per la “Realizzazione di azioni di indagine e di analisi sul settore agricolo e sulle aree rurali in Molise”.

Il lavoro è frutto di un gruppo di ricercatori e collaboratori INEA coordinato da Alfonso Scardera e composto da Filomena Izzi, Manuela Musenga, Mariagrazia Rubertucci.

Il rapporto è a cura di Mariagrazia Rubertucci ed è stato terminato nel mese di aprile 2014.

La stesura dei singoli capitoli si deve ai seguenti autori: Introduzione: Alfonso Scardera

Capitolo 1: Mariagrazia Rubertucci (parr. 1.1 - 1.3), Alfonso Scardera (par. 1.2) Capitolo 2: Mariagrazia Rubertucci

Capitolo 3: Manuela Musenga (parr. 3.1 - 3.2), Mariagrazia Rubertucci (par. 3.3) Capitolo 4: Filomena Izzi

Sintesi conclusiva: Mariagrazia Rubertucci

Elaborazione dati e impostazione dei grafici realizzata da:

Filomena Izzi (cap. 4), Mariagrazia Rubertucci (capp. 1 - 2, Appendice statistica)

La realizzazione di questo rapporto è stata resa possibile anche grazie alla collaborazione di Giuseppe Panichella, responsabile tecnico della misura 112 “Insediamento giovani in agricoltura” del PSR Molise 2007-2013, che ha fornito le informazioni necessarie alla stesura del capitolo 4.

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P

RESENTAZIONE

L’ultima fotografia censuaria continua a disegnare per l’agricoltura molisana un contesto imprenditoriale caratterizzato da una marcata presenza di imprenditori ultra sessantacinquenni, che costituiscono un terzo del totale dei conduttori agricoli, a fronte di una quota di giovani prossima al 10%. La situazione diventa ancora più preoccupante se si tiene conto del basso livello di ricambio generazionale che in tempi piuttosto brevi potrebbe determinare la mancata sostituzione di una parte consistente degli agricoltori più anziani che usciranno dal ciclo produttivo, secondo una dinamica che in Molise risulta molto più accentuata che altrove. Essa è espressione di una duplice difficoltà: quella che hanno gli agricoltori più anziani ad uscire dal settore e quella che hanno i più giovani ad entrarvi.

Riguardo al problema dell’invecchiamento dei conduttori agricoli non è tanto realistico porsi l’obiettivo del ricambio generazionale, in grado di assicurare un equilibrio tra i flussi di agricoltori in entrata e quelli in uscita, quanto quello di porre in essere una serie di interventi che non solo favoriscano l’insediamento, ma che siano soprattutto efficaci nel garantire la permanenza dei giovani in agricoltura. Naturalmente, per governare questi fenomeni è essenziale poter disporre di una conoscenza costante e tempestiva della situazione e della sua evoluzione, al fine di poter orientare nella maniera più adeguata i provvedimenti di politica agricola. Il presente rapporto, predisposto nell’ambito delle attività previste dalla Convenzione tra Regione Molise e Istituto Nazionale di Economia Agraria per la “Realizzazione di azioni di indagine e di analisi sul settore agricolo e sulle aree rurali in Molise”, intende proprio rispondere a questo fabbisogno informativo.

Grazie alle attività di studi e ricerche che l’Istituto sviluppa in filoni specifici, tra cui gli studi sull’impresa e le analisi di sviluppo rurale e alla sinergia attivata con la postazione regionale della Rete rurale nazionale è stato realizzato questo lavoro, che interpreta le caratteristiche dell’imprenditorialità giovanile in agricoltura, mettendole a confronto con il dato nazionale.

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Esso si colloca nell’alveo delle produzioni editoriali regionali che mirano a fornire un supporto alle amministrazioni locali e a favorire la diffusione di dati e di informazioni statistiche relative al settore primario, con un livello di approfondimento che permette di apprezzare le peculiarità delle singole realtà regionali.

Il Commissario Straordinario INEA Prof. Giovanni Cannata

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S

OMMARIO

Introduzione ... 7

Capitolo 1 - I giovani nel Censimento dell’agricoltura 1.1 Le qualità dei capi azienda ... 11

1.2 La caratterizzazione delle aziende agricole condotte da giovani ... 19

1.3 La forza lavoro giovanile in agricoltura ... 23

Capitolo 2 - Le caratteristiche strutturali e i risultati economici delle aziende condotte da giovani, secondo la RICA 2.1 I criteri di analisi ... 29

2.2 Le caratteristiche strutturali ... 32

2.3 Le caratteristiche patrimoniali ... 39

2.4 I risultati economici ... 42

Capitolo 3 - Le politiche a sostegno dell’imprenditorialità giovanile in agricoltura 3.1 La politica comunitaria ... 53

3.2 La politica nazionale ... 56

3.3 Gli strumenti di intervento attivati in Molise ... 58

Capitolo 4 - L’applicazione delle politiche di ricambio generazionale previste nel PSR Molise 2007-2013 4.1 La politica di ricambio generazionale nel Programma di sviluppo rurale 2007-2013 della Regione Molise ... 61

4.2 La misura 112 di primo insediamento giovani ... 63

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4.4 L’applicazione della misura 112 di primo insediamento giovani ... 73

Sintesi conclusiva ... 89

Glossario ... 93

Appendice statistica ... 99

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I

NTRODUZIONE

Per l’analisi dell’imprenditorialità giovanile nell’agricoltura molisana, condotta nel presente lavoro, si è fatto riferimento ai dati aggiornati provenienti da più fonti informative, siano esse statistiche ufficiali, o fonti di carattere amministrativo esistenti sul territorio. Delle statistiche ufficiali sono state utilizzate le informazioni fornite dall’ultimo Censimento generale dell’agricoltura, che hanno permesso lo svolgimento di raffronti con il contesto nazionale sul profilo dei giovani conduttori e sulle caratteristiche strutturali delle aziende da loro condotte. Ulteriori informazioni statistiche utilizzate sono i dati aziendali delle rilevazioni contabili della Rete di informazione contabile agricola (RICA), che hanno arricchito le analisi con i risultati economici conseguiti in queste stesse aziende. Di fonte amministrativa, invece, sono le informazioni inerenti l’avanzamento fisico e finanziario dei provvedimenti messi in atto dalla Regione Molise in tema di sviluppo rurale a favore dei giovani insediati in agricoltura.

Il punto di partenza per indagare il fenomeno dell’imprenditorialità giovanile in agricoltura è costituito dall’analisi del contesto di riferimento, attraverso la lettura dei dati statistici censuari, contenuta nel capitolo primo. In esso viene descritto non solo il peso dei giovani conduttori nell’agricoltura regionale, ancora piuttosto limitato (meno del 10% a livello complessivo, incidenza però crescente nelle aziende più “professionali”), ma anche il loro profilo. Il riferimento alla composizione della manodopera aziendale mette in risalto la larga provenienza familiare, mentre l’incidenza per genere evidenzia una netta prevalenza della componente maschile; il livello di istruzione appare elevato nelle classi di età inferiore a 40 anni. Il quadro generale si completa con la caratterizzazione strutturale delle aziende condotte da giovani imprenditori, sempre sulla base dei risultati censuari, che evidenzia come queste si caratterizzano per una migliore dotazione di superficie e una maggiore valenza economica, derivante da una più alta intensità produttiva. Il confronto con i dati nazionali, tuttavia, mostra ancora il permanere di evidenti elementi di criticità, connessi alla debolezza strutturale che caratterizza in generale l’intera agricoltura molisana.

Il secondo capitolo offre un contributo conoscitivo delle aziende agricole condotte da giovani fondato sull’analisi delle informazioni raccolte attraverso la

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RICA, l'unica fonte armonizzata di dati microeconomici sul funzionamento economico e sulle dinamiche economico-strutturali delle aziende “professionali” operanti nel settore agricolo. Partendo dalla descrizione dei caratteri strutturali e patrimoniali delle aziende agricole condotte da giovani imprenditori, l’analisi svolta indica come a parità di condizioni fisiche e con una dimensione patrimoniale significativamente più esigua rispetto al gruppo di confronto, le aziende condotte da giovani sembrano in generale garantire una produttività e una redditività più alta.

Il terzo capitolo, invece, rappresenta una rassegna delle politiche (comunitarie, nazionali e regionali) a sostegno dell’imprenditorialità giovanile in agricoltura e di altri strumenti legislativi emanati a livello nazionale di intervento a favore dell’insediamento dei giovani imprenditori agricoli in Molise. Le prime trattate sono le politiche comunitarie per il settore agricolo e lo sviluppo rurale, attuate poi a livello nazionale, che prevedono un nucleo di interventi in favore dei giovani e del ricambio generazionale, articolato negli aiuti all'insediamento e agli investimenti, nel prepensionamento finalizzato al subentro di un giovane nella gestione aziendale e negli aiuti alla formazione professionale. In contemporanea all’attivazione degli strumenti comunitari orientati a perseguire gli obiettivi del ricambio generazione in agricoltura e l’ammodernamento del settore, in Italia si è proceduto anche all’attuazione di una serie di strumenti legislativi. Infine, vengono esaminati i principali strumenti di intervento adottati dalla Regione Molise per favorire l’insediamento e la permanenza dei giovani in agricoltura, che da sempre si identificano nelle disposizioni normative comunitarie integrate nella programmazione degli interventi a finalità strutturale cofinanziati dai Fondi

comunitari, rivolte contestualmente al ricambio generazionale e

all’ammodernamento del settore.

L’ultima analisi svolta in questo lavoro è dedicata all’applicazione delle politiche in Molise, riportata nel quarto capitolo, dove l’attenzione si sofferma sulla misura 112 “Insediamento giovani agricoltori”, prevista dal Programma di sviluppo rurale 2007-2013 della Regione Molise, che tra i diversi strumenti di sviluppo rurale che impattano sul processo di ricambio generazionale, è quella che si rivolge direttamente ai giovani agricoltori. L’approfondimento condotto delinea l’applicazione della misura 112 attraverso diversi elementi valutativi, quali: le misure correlate attivate, la distribuzione territoriale delle iniziative, il genere del beneficiario, il settore di intervento, la tipologia degli investimenti realizzati, l’ammontare dei finanziamenti, lo stato dei pagamenti e l’occupazione aggiuntiva creata.

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Il Quaderno si compone inoltre sia di un’appendice statistica, con tabelle a dimensione regionale i cui dati sono commentati nei capitoli precedenti, sia di un glossario riportante le voci specialistiche oggetto di analisi, accompagnate da descrizione.

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CAPITOLO 1

I

GIOVANI NEL

C

ENSIMENTO

DELL

AGRICOLTURA

1.1 Le qualità dei capi azienda

Il punto di partenza per indagare il fenomeno dell’imprenditorialità giovanile in agricoltura è costituito dall’analisi del contesto di riferimento attraverso la lettura dei dati statistici censuari. Va tenuto presente che, pur non esistendo una modalità univoca per definire i giovani, in questo contributo si definisce giovane la persona con meno di 40 anni di età, in linea con quanto disposto dalla politica comunitaria in merito ai potenziali beneficiari delle politiche di sostegno.

I dati del 6° Censimento generale dell’agricoltura - riferito all’anno 2010 - resi disponibili dall’ISTAT per classi di età, presentano un contesto demografico regionale caratterizzato dalla significativa presenza di lavoratori in età matura, dal misurato peso dei giovani e dalla tendenza alla femminilizzazione del settore.

In termini numerici, su un totale di 26.272 capi azienda1 il settore agricolo

molisano fa registrare una notevole presenza di imprenditori ultra

sessantacinquenni (33,4%), a fronte di una quota di giovani prossima al 10%. Relativamente sovradimensionato è il segmento imprenditoriale degli adulti con età fra 40 e 64 anni, che copre circa il 57% dei capi azienda complessivi (Tab. 1.1).

1 L’Istat definisce capo azienda “la persona fisica che assicura la gestione corrente e quotidiana

dell’azienda. Per ciascuna azienda si considera capo azienda esclusivamente una persona. Nel caso di azienda familiare, il capo azienda è in genere il conduttore stesso; in caso di mezzadria è da considerarsi come capo azienda il mezzadro e analogamente, in caso di soccida tra due aziende agricole, il soccidario”.

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Tabella 1.1 - Capi azienda per classi di età. Anni 2000 e 2010

Femmine n. % di cui % femmine n. % di cui % femmine n. % % Fino a 39 anni 2.559 9,7 33,3 4.297 12,6 41,3 -1738 -40,4 -52,1 40-64 anni 14.942 56,9 42,1 17.127 50,4 38,8 -2185 -12,8 -5,3 65 anni e più 8.771 33,4 36,5 12.549 36,9 31,2 -3778 -30,1 -18,2 Totale 26.272 100,0 39,4 33.973 100,0 36,3 -7701 -22,7 -16,1 Fino a 39 anni 161.716 10,0 27,3 273.182 10,5 27,8 -111.466 -40,8 -42,0 40-64 anni 855.782 52,8 32,1 1.344.105 51,8 28,6 -488.323 -36,3 -28,5 65 anni e più 603.386 37,2 29,6 977.538 37,7 28,6 -374.152 -38,3 -36,0 Totale 1.620.884 100,0 30,7 2.594.825 100,0 28,5 -973.941 -37,5 -32,7 2000 Classe di età 2010 Italia Molise Totale Variazioni 2010-2000 Totale Totale

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Rispetto al dato molisano, a livello nazionale risulta essere più consistente la categoria dei conduttori anziani (37,2%), mentre si riduce la quota dei conduttori con età tra 40 e 64 anni (52,8%).

Dal confronto della distribuzione percentuale degli agricoltori italiani per regione emerge inoltre che in Molise si concentra solo l’1,6% del totale giovani censito a livello nazionale (Tab. 1.2). La regione con la maggiore quota di giovani agricoltori è la Sicilia, seguono Puglia, Calabria e Campania, tutte con una incidenza pari o superiore all’8,7%. Nel complesso le regioni del Sud accentrano il 40% dei giovani agricoltori e oltre un quinto di questi si concentra nelle Isole, contro il 13% e il 25% osservato per la circoscrizione territoriale rispettivamente del Centro e del Nord Italia.

Se analizzata a livello delle singole regioni italiane, l’incidenza dei giovani sul totale degli agricoltori è alquanto eterogenea. Sebbene contenuta in tutta Italia, è di poco più elevata rispetto al dato medio nazionale nelle regioni dell’Italia nord-occidentale, nel Trentino Alto Adige e nelle Isole. Nelle regioni dell’Italia centrale, ma anche in Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia Romagna, Abruzzo e Puglia, la presenza dei conduttori giovani è particolarmente bassa, fino a rappresentare una quota di poco inferiore al 7% nelle Marche. In tutte le altre regioni del Mezzogiorno i giovani agricoltori si attestano sul valore medio nazionale. In generale, valori più elevati della media nazionale si riscontrano in corrispondenza delle realtà regionali nelle quali è minore l’incidenza degli anziani sul totale capi azienda censiti a livello regionale.

In base a quanto sinora rilevato risalta la scarsa propensione dei giovani a trovare occupazione nel settore agricolo in quelle aree tradizionalmente caratterizzate dalla presenza diffusa a livello territoriale di attività manifatturiere di piccole dimensioni (in particolare Italia centrale), concorrenti in termini occupazionali all’attività primaria. All’inverso, la concentrazione dei giovani agricoltori nelle altre aree trova spiegazione nel conseguimento di adeguati livelli reddituali (nelle circoscrizioni settentrionali) e, viceversa, nella insufficiente offerta occupazionale proveniente dai settori extra agricoli, più evidente nel Meridione.

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Tabella 1.2 - Distribuzione percentuale dei capi azienda per regione e classe di età. Anno 2010

Regione Capo azienda Fino a 39 anni 40-64 anni 65 anni e più Totale Fino a 39 anni 40-64 anni 65 anni e più Totale (Italia =100) (Regione =100) Piemonte 5,4 4,4 3,4 4,1 13,1 56,4 30,4 100 Valle d'Aosta 0,3 0,2 0,2 0,2 14,0 54,0 32,0 100 Liguria 1,4 1,3 1,2 1,2 11,3 53,2 35,5 100 Lombardia 4,9 3,5 2,7 3,4 14,5 55,9 29,6 100

Trentino Alto Adige 3,3 2,6 1,5 2,3 14,4 61,4 24,2 100

Veneto 5,3 7,0 8,4 7,4 7,2 50,4 42,4 100 Friuli-Venezia Giulia 1,1 1,3 1,6 1,4 7,7 48,3 44,0 100 Emilia-Romagna 3,6 4,3 5,2 4,5 8,0 49,6 42,4 100 Toscana 4,1 4,2 5,0 4,5 9,2 49,4 41,4 100 Umbria 1,9 2,0 2,6 2,2 8,3 47,7 44,0 100 Marche 1,9 2,4 3,5 2,8 6,9 46,6 46,5 100 Lazio 5,5 6,3 5,9 6,1 9,0 55,0 36,1 100 Abruzzo 3,0 4,2 4,3 4,1 7,2 54,2 38,7 100 Molise 1,6 1,7 1,5 1,6 9,7 56,9 33,4 100 Campobasso 1,3 1,4 1,1 1,3 10,1 57,4 32,5 100 Isernia 0,3 0,4 0,3 0,3 8,3 55,0 36,7 100 Campania 8,7 9,1 7,4 8,4 10,3 57,0 32,8 100 Puglia 14,8 17,2 16,7 16,8 8,8 54,0 37,2 100 Basilicata 3,2 3,4 3,0 3,2 10,0 55,5 34,4 100 Calabria 8,7 8,5 8,5 8,5 10,3 52,5 37,3 100 Sicilia 16,3 12,6 14,1 13,6 12,0 49,2 38,8 100 Sardegna 5,0 3,7 3,5 3,8 13,3 52,2 34,6 100 Italia 100 100 100 100 10,0 52,8 37,2 100

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Il processo di senilizzazione del settore agricolo e la questione del mancato ricambio generazionale risultano palesi nell’analisi dell’evoluzione intercensuaria 2000-2010. Sempre in tabella 1.1, dal confronto dei dati dei due ultimi censimenti dell’agricoltura emerge una contrazione notevole del numero dei capi azienda - e dunque anche del numero di aziende - nella misura del 22,7% in Molise, contro il 37,5% stimato a livello nazionale, a cui si associa una considerevole variazione negativa dei capi azienda con età inferiore a 40 anni (di poco superiore al 40% a livello regionale e nazionale). Quanto evidenziato con riferimento all’imprenditoria giovanile sostanzialmente rileva l’assenza di un processo di ringiovanimento del settore agricolo e, contestualmente, segnala il limitato effetto prodotto dagli interventi rivolti a favore dei giovani attraverso la politica di sviluppo rurale nel garantire il loro insediamento e permanenza in agricoltura.

Un’analisi più attenta e riferita alla composizione per classi di età dei capi azienda in funzione della dimensione economica aziendale, in realtà evidenzia una situazione più articolata, in cui non mancano elementi positivi. Limitando l’attenzione alle aziende con il valore della produzione standard totale superiore a 25 mila euro, che viene assunta discrezionalmente come il livello del "fatturato" in grado di generare, una volta sottratti i costi, un importo di reddito che abbia un minimo di valenza per almeno una unità di lavoro, l’incidenza dei giovani conduttori si innalza significativamente. Pur con tutti i limiti insiti nelle ipotesi assunte (considerando tra l'altro che si sta facendo riferimento alla produzione standard) è possibile osservare che considerando la soglia in esame le aziende con una dimensione economica “significativa” in Italia sono poco più di 300 mila, meno del 20% del totale e in Molise poco più di 2.600, pari ad circa di 10% (Tab. 1.3).

Nell’ambito di questa porzione più “professionale” dell’agricoltura l’incidenza dei capi azienda giovani è di sicuro rilievo, raggiungendo a livello nazionale il 19% e assumendo in Molise una rilevanza anche maggiore, pari al 21,4% dei capi azienda con fatturato superiore ai 25.000 euro.

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Tabella 1.3 - Capi azienda per classi di età. Anni 2000 e 2010

n. % n. % Fino a 39 anni 161.716 10,00 2.559 9,7 > 40 anni 1.459.168 90,00 23.713 90,3 Totale 1.620.884 100,00 26.272 100,0 Fino a 39 anni 58.063 19,0 568 21,4 > 40 anni 247.797 81,0 2.083 78,6 Totale 305.860 100,0 2.651 100,0 Fino a 39 anni 35,90 22,2 > 40 anni 17,00 8,8 Totale 18,9 10,1 Aziende >25.000€ PS Italia Molise

Azie nde Totali

Aziende >25.000€ PS / Aziende Totali

Fonte: elaborazioni su dati ISTAT. Censimento dell’agricoltura anni 2000 e 2010

Riguardo alle categorie di manodopera aziendale con le quali l’ISTAT classifica il capo azienda, si osserva che prevale la figura del conduttore2 in tutte le classi di età considerate, in una percentuale sempre superiore al 94% a livello sia nazionale, che ancor più della regione Molise a causa dei limiti strutturali esistenti (Fig. 1.1). Seguono poi le altre categorie di capo azienda (coniuge, parenti e altri familiari del conduttore, altra manodopera aziendale in forma continuativa), tutte con un numero di unità poco significativo (in appendice statistica Tab. A.1.1).

2

Si definisce conduttore il soggetto responsabile giuridico ed economico che sopporta il rischio della gestione aziendale sia da solo (conduttore coltivatore e conduttore esclusivamente con salariati e/o compartecipanti), sia in associazione. Il conduttore può essere una persona fisica, una società o un ente.

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Figura 1.1 - Capi azienda per classi di età e categoria di manodopera aziendale. Anno 2010 (valori %)

Fonte: elaborazioni su dati ISTAT. Censimento generale dell’agricoltura 2010

Ulteriori corrispondenze con il quadro nazionale si evincono esaminando la distribuzione dei capi azienda per classe di età e genere. In figura 1.2 si nota la netta prevalenza dei maschi in tutte le classi di età, tuttavia più marcata nella classe dei giovani imprenditori, che in Molise presenta una quota pari a circa il 67% del relativo totale, a fronte di un valore medio stimato nella misura del 60,6% per l’universo regionale. Le donne capo azienda con meno di 40 anni di età rappresentano quindi solo 1/3 del totale, una quota senz'altro apprezzabile se confrontata al dato medio nazionale stimato per la stessa classe di età (27,3%) e per di più considerato il notevole calo osservato tra i due censimenti (Tab. 1.1).

Le giovani imprenditrici agricole sembrano contribuire solo in parte all’incremento del peso delle aziende agricole femminili registratosi tra il 2000 e il 2010 (+3,1%). Tale risultato - seppure minimo - è tuttavia significativo, in quanto oltre a confermare la presenza delle donne nel settore agricolo è espressione della capacità di tenuta delle aziende femminili, soprattutto in considerazione del limitato numero di aziende condotte da donne fuoriuscite dal settore agricolo nel periodo intercensuario, pari al 25% del relativo totale. Un altro elemento che impatta sull’incremento della componente imprenditoriale femminile può rinvenirsi nella tendenza al subentro delle donne nella gestione aziendale al posto dei propri mariti, che abbandonano in maniera formale il settore agricolo per assumere un nuovo impiego in ambiti lavorativi più remunerativi (Schirinzi, 1999; Ascione, Tarangioli e Zanetti, 2014). 90% 92% 94% 96% 98% 100% Molise Italia Molise Italia Molise Italia Molise Italia Fino a 39 anni 40 -64 anni 64 anni e più T ot al e Conduttore Coniuge Parenti e altri familiari Altra manodopera aziendale in forma continuativa

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Figura 1.2 - Capi azienda per classi di età e sesso. Anno 2010 (valori %)

Fonte: elaborazioni su dati ISTAT. Censimento generale dell’agricoltura 2010

Un elemento che caratterizza l’evoluzione del capitale umano in agricoltura è rappresentato dal livello di scolarizzazione medio alto dei giovani imprenditori agricoli molisani, di sicuro impatto sull’attività imprenditoriale. Gli ultimi dati censuari mostrano che poco più della metà dei giovani è in possesso al minimo di un diploma di scuola media superiore, con una quota di laureati pari a circa il 10% dei complessivi giovani, in linea con le tendenze osservate a livello nazionale (Fig. 1.3). Va comunque evidenziata la scarsa formazione scolastica specialistica a indirizzo agrario da parte dei giovani conduttori, considerato che solo una esigua percentuale di questi è in possesso di diploma superiore e di laurea in agraria. La formazione dei capi azienda pare pertanto essere legata più all’esperienza in campo che al livello di istruzione conseguito, come tra l’altro testimoniato dall’elevata percentuale dei giovani imprenditori agricoli con un livello di istruzione pari alla terza media (43,7%).

Lo scenario delineato dai dati censuari fa emergere chiaramente la stretta correlazione tra età e titolo di studio: la quota dei capi azienda con licenza elementare e senza titolo di studio tende a crescere progressivamente passando dalla classe di età più bassa alla classe dei conduttori anziani, mentre la percentuale dei capi azienda con titolo di studio elevato è maggiore nelle classi di età inferiore a 40 anni.

Dati questi presupposti, nel considerare l’universo dei capi azienda attivi nel settore agricolo molisano si rileva che solo una quota pari al 23,8% dispone di

0% 20% 40% 60% 80% 100% Italia Molise Italia Molise Italia Molise Italia Molise Fino a 39 anni 40 -64 anni 65 anni e più T ot al e Maschi Femmine

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competenze scolastiche medio-alte; risultano invece prevalenti i capi azienda in possesso di licenza media (34,2%) e di licenza elementare (33,9%), come pure non mancano i capi azienda senza alcun titolo di studio, per lo più con età pari o superiore a 65 anni (5,2%), e quelli in possesso di un diploma di qualifica (2,8%).

Figura 1.3 - Capi azienda per classi di età e titolo di studio. Anno 2010 (valori %)

Fonte: elaborazioni su dati ISTAT. Censimento generale dell’agricoltura 2010

1.2 La caratterizzazione delle aziende agricole condotte da

giovani

Le informazioni censuarie articolate per età del conduttore permettono di caratterizzare da un punto di vista strutturale le aziende agricole condotte da giovani, mettendo in evidenza le differenze esistenti con il resto delle aziende agricole molisane e, al tempo stesso, i caratteri dell’agricoltura regionale, mediante il confronto con i dati medi nazionali delle aziende condotte da giovani. Gli elementi essenziali sono riepilogati nella tabella 1.4 che segue.

0% 20% 40% 60% 80% 100% Italia Molise Italia Molise Italia Molise Italia Molise Fino a 39 anni 40 -64 anni 65 anni e più Tot al e Nessun titolo Licenza elementare Licenza media Diploma di qualifica (2-3 anni) agrario Diploma di qualifica (2-3 anni) diverso da agrario Diploma di scuola media superiore agrario Diploma di scuola media superiore diverso agrario Laurea o diploma universitario agrario Laurea o diploma universitario non agrario

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Tabella 1.4 - Principali caratteristiche strutturali per classe di età del capo azienda. Anno 2010 Fino a 39 anni Regione Superficie agricola utilizzata Giornate di lavoro Produzione standard Produzione standard a ettaro

ettari n. euro euro/ha

Molise 11,4 170,4 36.305 3.181

Italia 13,1 240,6 55.484 4.223

Oltre 40 anni

Molise 7,1 109,8 13.988 1.971

Italia 7,4 145,2 27.747 3.773

Fonte: elaborazioni su dati ISTAT. Censimento generale dell’agricoltura 2010

Le aziende condotte da giovani imprenditori si caratterizzano per una migliore dotazione strutturale e valenza economica, derivante da una maggiore intensità produttiva (Tab. A.1.2). La superficie agricola utilizzata di queste aziende, di 11,4 ettari, è decisamente superiore al valore relativo al resto del panorama regionale, fermo a poco più di 7 ettari (+60%), come evidenziato in figura 1.4. Anche in termini economici è confermata la maggiore dimensione delle aziende condotte da giovani, che mediamente presentano un fatturato stimato (espresso in termini di produzione standard) di oltre 36.000 euro ad azienda, a fronte di valori che sfiorano i 14.000 euro per le aziende condotte da imprenditori con oltre 40 anni di età (ben il 160% in più).

La maggiore intensificazione produttiva delle aziende condotte da giovani imprenditori emerge anche dall’analisi di altre due variabili, quali il numero di giornate lavorative assorbite dall’azienda e la produzione standard dell’unità di superficie (Fig. 1.4).

Con 170 giornate medie per azienda l’impiego di lavoro è decisamente più elevato nelle aziende di giovani imprenditori rispetto alle 110 giornate richieste nelle aziende con imprenditori più anziani (+55%), ma è soprattutto il valore della produzione standard del fattore terra a testimoniare la maggiore intensificazione produttiva delle aziende condotte da giovani, correlata anche all’adozione di indirizzi produttivi più intensivi. La produzione standard, difatti, sfiora i 3.200 euro per ettaro di superficie e risulta essere del 60% superiore a quella desumibile dal resto delle aziende agricole regionali.

(22)

21

Figura 1.4 – Molise. Scostamenti % giovani/non giovani per alcune dimensioni medie strutturali. Categoria giovani tra parentesi. Anno 2010

Fonte: elaborazioni su dati ISTAT. Censimento generale dell’agricoltura 2010

Questi risultati, naturalmente sono strettamente correlati con gli indirizzi produttivi praticati, la cui distribuzione per tipologia di conduttore è riportata nella figura 1.5.

0% 50% 100% 150% 200%

Produzione standard ad ettaro (3.181 €/ha) Produzione standard aziendale (36.305 €) Giornate di lavoro (170 gg.) Superficie agricola utilizzata (11,4 ettari)

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22

Figura 1.5 – Molise. Distribuzione delle aziende e della SAU per classe di età del capo azienda e orientamento tecnico economico. Anno 2010 (valori %)

Fonte: elaborazioni su dati ISTAT. Censimento generale dell’agricoltura 2010

Dall’osservazione della figura emerge una più uniforme distribuzione delle aziende condotte da giovani, presenti in tutti gli ordinamenti, rispetto al restante contesto regionale molto più concentrato su pochi indirizzi produttivi, seppure oltre l’80% delle aziende di giovani risulta comunque riconducibile a tre soli orientamenti: seminativi (39%), coltivazioni permanenti (26%) e allevamento di erbivori (17%) (Tab. A.1.3). Il confronto con la distribuzione delle aziende condotte da ultraquarantenni mostra alcune peculiarità dei giovani conduttori: una loro più ampia diffusione nei seminativi, negli allevamenti erbivori e granivori, ed anche nell’orticoltura, mentre appaiono relativamente meno praticate le coltivazioni permanenti, che in Molise coincidono essenzialmente con l’olivicoltura.

Questa caratterizzazione strutturale delle aziende molisane condotte da giovani imprenditori conserva però elementi di criticità che diventano evidenti nel confronto con la media nazionale di aziende analoghe (Fig. 1.6).

0% 20% 40% 60% 80% 100% Oltre 40 anni Fino a 39 anni Oltre 40 anni Fino a 39 anni SAU Azie nde Seminativi Ortofloricoltura Colture permanenti Erbivori Granivori Policoltura Poliallevamento Colture e/o Allevamento

(24)

23

Figura 1.6 – Scostamenti % conduttori giovani Molise/Italia per alcune dimensioni medie strutturali. Categoria giovani tra parentesi. Anno 2010

Fonte: elaborazioni su dati ISTAT. Censimento generale dell’agricoltura 2010

Per tutti i parametri strutturali considerati le aziende molisane condotte da giovani mostrano valori ampiamente inferiori al dato medio nazionale: la superficie media aziendale utilizzata a scopi agricoli è in Molise del 15% circa più piccola, ma soprattutto la dimensione economica aziendale è di oltre 1/3 inferiore al dato medio italiano. Anche l’impiego medio di lavoro è in Molise più basso di quasi il 30% rispetto alla media nazionale, come pure la produttività standard riferita all’unità di superficie (-25%). In altri termini, pur presentando una struttura più robusta rispetto al quadro medio regionale, le aziende molisane condotte da giovani imprenditori scontano ancora un ritardo rispetto alle analoghe aziende del quadro nazionale, ritardo che giustifica la messa a punto di politiche settoriali in grado di risolvere, o quanto meno ridurre, il gap ad oggi ancora esistente.

1.3 La forza lavoro giovanile in agricoltura

La riflessione sull’imprenditoria giovanile nel settore agricolo non può prescindere da un inquadramento più generale della forza lavoro giovanile occupata nelle aziende. Tale universo oltre a comporsi delle persone che assumono la gestione corrente e quotidiana dell’attività agricola, solitamente titolari dell’azienda, ingloba altre figure lavorative che vedono i giovani anche nel ruolo di coadiuvanti, in qualità di coniugi, parenti e altri familiari del conduttore aziendale.

-40% -35% -30% -25% -20% -15% -10% -5% 0%

Produzione standard ad ettaro (3.181 €/ha) Produzione standard aziendale (36.305 €) Giornate di lavoro (170 gg.) Superficie agricola utilizzata (11,4 ettari)

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24

Complessivamente, nell’anno 2010, la manodopera aziendale giovanile coinvolta nell’attività agricola e zootecnica si compone di 6.981 unità, pari a circa il 15% della complessiva manodopera agricola familiare e extra-familiare in forma continuativa censita in Molise (Tab. A.1.4). Per la quasi totalità i giovani occupati in agricoltura afferiscono alla tipologia della manodopera familiare, mentre è pari solo al 3,8% l’altra manodopera aziendale in forma continuativa. Nell’ambito della manodopera familiare, il lavoro prestato dalla componente giovanile è offerto in primo luogo da parenti e altri familiari del conduttore (49,2%), seguono i giovani con funzione di conduttore (37,6%) e quelli che lavorano in azienda in qualità di coniuge del conduttore (13,1%). Nel confronto tra le stime sostanzialmente si evince il carattere familiare dell’attività agricola svolta dai giovani, che vede la famiglia sempre al centro dell’organizzazione produttiva agricola e in grado di coinvolgere le varie componenti, offrendo loro uno spazio in cui esprimere le proprie capacità e aspirazioni lavorative. Nello stesso tempo dai dati statistici si coglie come siano soprattutto i giovani provenienti da famiglie agricole a intraprendere l’attività lavorativa nel settore agricolo, e questo principalmente a seguito dei numerosi ostacoli che influiscono sull’ingresso dei nuovi agricoltori, tra i quali si annovera il cospicuo impegno finanziario richiesto per l’investimento iniziale, soprattutto per l’acquisto della base fondiaria e la mancanza di esperienza nel settore.

Con riferimento alle tipologie di manodopera aziendale analizzate per classe di età, si nota che nell’ambito della manodopera familiare il peso delle categorie del conduttore e del coniuge cresce all’aumentare della classe di età, mentre l’incidenza della categoria dei parenti e degli altri familiari del conduttore tende a ridursi all’aumentare dell’età, risultando quindi massima nella classe dei giovani (Fig. 1.7).

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25

Figura 1.7 - Manodopera aziendale per classe di età e categoria di manodopera. Anno 2010 (valori %)

Fonte: elaborazioni su dati ISTAT. Censimento generale dell’agricoltura 2010

Quanto all’impegno lavorativo si rileva che la popolazione giovanile molisana fornisce circa il 16% delle giornate di lavoro prestate dalla manodopera agricola complessiva - per la gran parte apportate dalla manodopera di tipo familiare (oltre il 90%) - contro una quota del 21% stimata a livello nazionale (Tab. A.1.5). Nell’ambito delle singole categorie di manodopera il contributo lavorativo dei giovani in termini di giornate di lavoro assume pesi differenti, risultando più elevato nella categoria dell’altra manodopera aziendale in forma continuativa (Fig. 1.8).

Le giornate di lavoro medie annue prestate dai giovani occupati in agricoltura variano a seconda delle funzioni svolte in azienda e della tipologia di manodopera (Fig. 1.9). Relativamente alla figura del capo azienda si nota che i giovani mostrano una media annua di giornate lavoro per singolo addetto più alta (104), rispetto alle 74 giornate di lavoro prestate a livello dei complessivi capi azienda. È dato tuttavia rilevare che l’entità del valore riportato risente della modalità di rilevazione censuaria che ha ad oggetto anche i lavoratori part-time e non professionali. 0% 20% 40% 60% 80% 100% Italia Molise Italia Molise Italia Molise Italia Molise Fino a 39 anni 40 -64 anni 65 anni e più Tot al e Conduttore

Coniuge del conduttore

Parenti e altri familiari del conduttore Altra manodopera aziendale in forma continuativa

(27)

26

Figura 1.8 - Giornate di lavoro per categoria di manodopera aziendale e classe di età. Anno 2010 (valori %)

Fonte: elaborazioni su dati ISTAT. Censimento generale dell’agricoltura 2010

Figura 1.9 - Giornate di lavoro medie annue per capo azienda, categoria di manodopera aziendale e classe di età. Anno 2010

Fonte: elaborazioni su dati ISTAT. Censimento generale dell’agricoltura 2010

Passando all’analisi per categoria di manodopera aziendale, risulta che nel caso della manodopera extra familiare sono sempre i giovani a prestare il più

0% 20% 40% 60% 80% 100% Molise Italia Molise Italia Molise Italia Manodope ra az ie ndal e fa m il ia re Altra m anodope ra az ie ndal e in form a cont inua ti va Tot al e m anodope ra Fino a 39 anni 40-65 anni 65 anni e più 0 25 50 75 100 125 150 175 Fino a 39 anni 40-65 anni 65 anni e più Totale Fino a 39 anni 40-64 anni 65 anni e più Totale Fino a 39 anni 40-64 anni 65 anni e più Totale Manodope ra az ie ndal e fa m il ia re Al tra man od op era az ie nd al e in fo rma con ti nu at iva Capo az ie nda Italia Molise

(28)

27

elevano numero medio di giornate di lavoro (oltre 150), mentre scende a 62 giorni la media annua stimata per la manodopera familiare con età inferiore a 40 anni, comunque superiore al relativo dato totale.

L’informazione a livello regionale fin qui presentata mette in evidenza come a seguito del progressivo assottigliamento della base produttiva agricola e dell’intensificazione del fenomeno dello squilibrio demografico nel settore, le questioni del ricambio generazionale e dell’incentivazione di nuovi insediamenti di giovani si configurano come priorità strutturali delle politiche di settore da attuare nei prossimi anni. L’avvicendamento della componente imprenditoriale e la presenza dei giovani nelle aziende agricole è di fatto sostanziale per salvaguardare il settore negli anni a venire, come pure è essenziale per garantire un futuro all’umanità, per preservare il modello di agricoltura familiare e la diversità e la vitalità del territorio rurale (Bartolini, 2013).

Il quadro esposto, tuttavia, non manca di elementi positivi, in considerazione dell’indicativa presenza dei giovani nella categoria dei parenti e degli altri familiari della manodopera familiare e delle peculiarità rinvenute nei giovani imprenditori agricoli e nelle imprese da questi condotte, a cui si aggiungono le novità proposte dalla politica agraria in tema di giovani agricoltori.

Riguardo al primo aspetto si indica che nelle aziende con manodopera familiare sono portati a operare i familiari giovani che presumibilmente sostituiranno il conduttore nel momento in cui questo cesserà l’attività agricola, pur non mancando i casi in cui la titolarità sostanziale dell’azienda è già assunta dai giovani, mentre la titolarità formale è in capo al conduttore anziano. La presenza dei giovani nelle aziende agricole appare quindi legata al carattere familiare dell’agricoltura e alle dinamiche interne alla famiglia e, pertanto, può risentire delle difficoltà incontrate dai conduttori anziani ad uscire dal settore.

Quanto ai segnali positivi correlati alle peculiarità dei giovani attivi in agricoltura, nell’osservare il contesto del Molise si evince che la maggiore scolarizzazione dei giovani, unitamente ai più elevati livelli di formazione, alle migliori capacità di comunicazione, alla maggiore propensione all’innovazione e al rischio d’impresa, risultano essere requisiti tali da consentire una maggiore efficienza ed innovatività ai processi produttivi aziendali. Le aziende a conduzione giovanile sono pertanto più propense a confrontarsi con ordinamenti produttivi più complessi in termini organizzativi e più intensivi in termini di lavoro, come ad

(29)

28

Gli aspetti messi in evidenza in ogni caso sono solo alcuni dei tanti fattori che possono influenzare l’ingresso dei giovani in agricoltura e il conseguente innalzamento dei livelli di efficienza del settore agricolo. Un ruolo chiave è in ogni caso assunto dalle condizioni offerte dal settore nel suo insieme per la competitività e profittabilità delle singole imprese (Carbone e Subioli, 2011), ma anche dal ruolo e dalla “qualità” dello sviluppo rurale o, meglio, dalla capacità di attivare processi di valorizzazione reciproca fra attività agricole ed extra-agricole (Corsi, Carbone e Sotte, 2005).

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29

CAPITOLO 2

L

E CARATTERISTICHE STRUTTURALI E I

RISULTATI ECONOMICI DELLE AZIENDE

CONDOTTE DA GIOVANI

,

SECONDO LA

RICA

2.1 I criteri di analisi

Questa parte del lavoro offre un contributo conoscitivo delle principali caratteristiche strutturali ed economiche delle aziende agricole condotte da giovani, fondato sull’analisi delle informazioni disponibili nella banca dati RICA-INEA e raccolte attraverso la Rete di informazione contabile agricola3, l'unica fonte armonizzata di dati microeconomici sul funzionamento economico e sulle dinamiche economico-strutturali delle aziende professionali operanti nel settore agricolo.

Le analisi proposte di seguito hanno ad oggetto variabili strutturali ed economiche funzionali alla costruzione del bilancio aziendale e all’analisi dell’efficienza tecnica e reddituale delle imprese agricole, rilevate con metodologia contabile GAIA-INEA per gli anni dal 2009 al 2011 e relative al complessivo campione oggetto d’indagine da parte della RICA, stratificato - ai fini dello studio - per tipologia di conduttore “giovane” e “non giovane”.

3 La Rete di informazione contabile agricola (RICA) è un’indagine campionaria annuale istituita dal Consiglio dell’Unione europea allo scopo primario di soddisfare i fabbisogni informativi dell’Unione europea per la definizione della Politica agraria comune. Il regolamento (CE) n. 1217/2009, che ha sostituito e abrogato il precedente regolamento (CEE) n. 79/65, prevede l’istituzione della RICA allo scopo di raccogliere i dati contabili necessari sia alla rilevazione annua dei redditi nelle aziende agricole che rientrano nel campo di osservazione, che per un’analisi del funzionamento economico di aziende agricole. L’indagine viene svolta con un'impostazione analoga in tutti i Paesi membri dell'Unione europea. Le aziende agricole che partecipano alla RICA vengono selezionate sulla base di un piano di campionamento redatto in ciascun Paese membro.

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30

Il parametro utilizzato dalla RICA per la definizione di giovane agricoltore è il possesso di un’età anagrafica inferiore a 40 anni, in considerazione che tale soglia di età rappresenta il limite anagrafico per l’accesso agli incentivi di politica agraria comune destinati al ricambio generazionale.

Tale metodologia di aggregazione delle aziende in gruppi omogenei, se da un lato consente la lettura dei dati campionari RICA a seconda che le aziende professionali siano condotte da giovani e da non giovani, dall’altro preclude l’estensione delle informazioni riferite a ciascun gruppo di osservazione all’universo delle aziende agricole appartenenti al campo di osservazione RICA4

. Come è noto, il campione RICA non è costruito per essere rappresentativo dell’età dei conduttori e pertanto l’interpretazione del fenomeno oggetto di studio implica l’utilizzo e l’esame di dati campionari non pesati5. L’attendibilità delle medie

stimate per le variabili fisiche ed economiche considerate è dunque data dalla numerosità dei gruppi di aziende analizzati, riportata in tabella A.2.1, inerenti il campione RICA per la regione Molise e il campione RICA Italia.

Con l’obiettivo di mettere in evidenza le caratterizzazioni territoriali delle aziende agricole professionali condotte da giovani viene dunque analizzato il campione contabile RICA sia nel suo insieme, sia stratificato per tipologia di conduttore, attraverso l’utilizzo di variabili e di indici di natura strutturale, patrimoniale ed economica, opportunamente calcolati per il numero di osservazioni disponibili in ciascuno degli anni considerati e presentati come valori medi.

L’analisi condotta a livello della regione Molise approfondisce ulteriormente il confronto dei gruppi di conduttori osservati sulla base della stratificazione del campione RICA regionale per classi di analisi. Per cogliere ulteriori differenze nelle caratteristiche strutturali ed economiche fra aziende condotte da giovani e non giovani, come pure tra le stesse aziende afferenti al gruppo dei giovani conduttori,

4 Il campo di osservazione comprende le aziende agricole di dimensione economica superiore o uguale a un minimo espresso in euro pari a uno dei limiti inferiori delle classi di dimensione economica, quali definite nella tipologia comunitaria. La dimensione economica, fino all'esercizio contabile 2009 compreso, è stata espressa in Unità di dimensione europea (UDE) - data dall'ammontare del Reddito lordo standard (RLS) complessivo – fissata per l’Italia pari a 4 UDE. A partire dall'esercizio contabile 2010 la dimensione economica dell'azienda viene definita in base alla Produzione standard totale (PS) dell'azienda - regolamento (CE) 1242/2008 - per l’Italia fissata pari a 4.000 euro (regolamento UE n. 1291/2009).

5 I dati contabili RICA sono raccolti presso un campione di aziende agricole definite tramite un preciso disegno statistico adottato nel rispetto delle disposizioni comunitarie, che permette l'estensione dei risultati all'universo di osservazione. Secondo il disegno campionario è possibile stimare le variabili strategiche e quelle ad esse correlate. L’utilizzo dei pesi per variabili non correlate a quelle indicate non è previsto dal piano di campionamento. Fino all’esercizio 2009 compreso vengono indicate come variabili strategiche il reddito lordo standard, la produzione lorda a prezzi base e i costi. Per gli esercizi dal 2010 vengono indicate come variabili strategiche la produzione standard, la superficie agricola utilizzata, le giornate di lavoro e il bestiame espresso in unità bovine adulte.

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31

sono state utilizzate informazioni aggiuntive presenti nell’ambito della fonte adottata, arrivando a un’ulteriore stratificazione delle aziende in funzione della dimensione economica, dell’ordinamento produttivo e della localizzazione territoriale aziendale.

Relativamente alla dimensione economica si sono distinte le aziende del

campione RICA in piccole, medie e grandi6, in funzione delle Unità di dimensione

europee (UDE) per l’anno 2009 e della Produzione standard (PS) per gli anni 2010 e 2011.

La classificazione delle aziende per ordinamento produttivo si fonda sulla tipologia comunitaria di classificazione delle aziende agricole7, che introduce l’Orientamento tecnico economico particolare (OTE) e ne prevede l’aggregazione in ordinamenti produttivi che, in quanto meno particolareggiati, appaiono meglio delineare la realtà agricola molisana, pur sempre nel rispetto della diversificazione e specializzazione produttiva presente in regione.

La stratificazione del campo di osservazione per localizzazione territoriale è invece coincidente con le zone altimetriche, in Molise individuate nella zone della collina litoranea, della collina interna e della montagna interna.

Anche i risultati derivanti da tale stratificazione sono quelli campionari e pertanto non rappresentativi dell’universo delle aziende professionali. Va inoltre specificato che l’analisi è basata esclusivamente sui dati medi regionali relativi al triennio 2009-2011, nonché focalizzata su alcuni indicatori utili a fornire un quadro di sintesi, ma pur sempre indicativo di quelle che possono essere le propensioni imprenditoriali e produttive caratterizzanti i gruppi di aziende stratificati secondo i criteri esposti.

Per facilitare la lettura e la comprensione dei dati riportati nei paragrafi successivi e nell’appendice statistica, si arricchisce la sezione corrente di rappresentazioni grafiche all’interno delle quali i dati RICA regionali delle aziende condotte da giovani sono messi a confronto con i risultati delle aziende condotte da non giovani, mentre i dati del complessivo campione regionale sono comparati con i risultati nazionali.

6Si indicano come “piccole” le aziende caratterizzate da una dimensione economica inferiore a 8 UDE per l’esercizio contabile 2009 e inferiore a 25.000 euro di produzione standard per gli esercizi contabili 2010 e 2011. Le aziende “medie” hanno una dimensione economica compresa tra 8 e 40 UDE per l’esercizio contabile 2009 e da 25.000 euro a meno di 100.000 euro di produzione standard per gli esercizi contabili 2010 e 2011. Sono classificate “grandi” le aziende con dimensione economica superiore a 40 UDE per l’esercizio contabile 2009 e da 100.000 euro di produzione standard per gli esercizi contabili 2010 e 2011. 7 Regolamento (CE) 1242/2008 della Commissione, dell'8 dicembre 2008.

(33)

32

2.2 Le caratteristiche strutturali

L’applicazione della metodologia di analisi sopra descritta consente in primo luogo di rilevare una composizione del campione RICA stratificato per tipologia di conduttore giovane e non giovane che risulta omogenea a livello regionale e nazionale, con una quota di aziende condotte da giovani pari al 13% del complessivo campione RICA nel triennio 2009-2011 (Fig. 2.1), comunque superiore a quella osservata nell’ultimo Censimento dell’agricoltura italiana che indica pari a 7,8% la quota di capi di azienda con età inferiore a 40 anni.

A determinare la misurata presenza di giovani agricoltori e l’invecchiamento della forza lavoro nel settore hanno contribuito una pluralità di componenti e un lungo processo di evoluzione della struttura economica, che hanno avuto come effetto il processo pluridecennale di spopolamento delle campagne e di abbandono dell’attività agricola, accompagnato dallo scarso interesse mostrato dai giovani per un settore agricolo non in grado di garantire un reddito certo e sufficientemente elevato, nonostante l’attivazione di politiche di settore finalizzate all’inserimento dei giovani in agricoltura e allo sviluppo delle aree rurali.

Figura 2.1 - Distribuzione percentuale del campione RICA per tipologia di conduttore. Valore medio anni 2009-2011

Fonte: INEA BDR RICA

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% Molise Italia Non giovani Giovani

(34)

33

Stando alla lettura dei dati regionali disponibili nella banca dati RICA-INEA, riguardo al profilo del conduttore emerge che i giovani sono per la gran parte maschi, provengono soprattutto da famiglie agricole e con disponibilità di terreni agricoli, tendono a prediligere la conduzione di aziende a carattere familiare e con forma giuridica prevalente quella diretta del coltivatore. Queste tendenze, essendo proprie anche dei conduttori non giovani, valgono in generale per il

complessivo campione osservato, confermando il ruolo preminente

dell’occupazione maschile nel settore agricolo regionale e nello stesso tempo evidenziando il tradizionale assetto dell’agricoltura che vede la famiglia al centro dell’organizzazione produttiva.

Informazioni più utili a cogliere le eventuali distinzioni fra aziende condotte dai giovani e dai non giovani possono desumersi confrontando alcuni parametri strutturali e patrimoniali riportati nelle tabelle in appendice.

Come evidenziato in tabella A.2.1, riguardo alle superfici i dati RICA mettono in evidenza che le aziende condotte da giovani in Molise hanno una disponibilità media di terra di poco inferiore a quella osservata per le aziende condotte da non giovani, pari a poco più di 28 ettari la superficie totale e a circa 26,5 ettari la superficie utilizzata, con uno scostamento rispetto al dato del gruppo di confronto rispettivamente del -6% e del -1% circa (Fig. 2.2). Tali dimensioni fisiche, se confrontate con i dati stimati a livello nazionale dove la superficie mediamente utilizzata dalle aziende condotte da giovani è di 38 ettari, mostrano una realtà imprenditoriale giovanile molisana contrassegnata da carenze strutturali, e quindi da una minore capacità competitiva rispetto ad altre realtà territoriali. Va inoltre considerato che a livello nazionale lo scarto osservato tra le superfici medie stimate nelle aziende condotte da giovani rispetto a quelle del gruppo dei non giovani (pari a +17% per la superficie totale e +18,3% per la superficie utilizzata) è di segno opposto a quello osservato in Molise, a testimoniare come in generale prevale l’esigenza di una maggiore disponibilità di superfici da parte delle aziende condotte da giovani, nella prospettiva di un loro rafforzamento sotto il profilo strutturale.

Estendendo l’analisi alla superficie irrigata si nota la minore dimensione media nelle aziende condotte da giovani rispetto al gruppo di confronto (-28%) e al dato medio regionale, comunque connessa alla localizzazione territoriale delle aziende e alla tipologia degli ordinamenti colturali praticati dai giovani agricoltori.

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34

Figura 2.2 - Molise. Scostamenti % giovani/non giovani per alcune variabili strutturali. Categoria giovani tra parentesi. Valori medi anni 2009-2011. (Campione RICA)

Fonte: INEA BDR RICA

Ulteriori differenze significanti tra le due classi di conduttori esaminate si evincono nella disponibilità dei terreni per forma di possesso. I dati mostrano che le aziende condotte da giovani tendono a caratterizzarsi per una più esigua dotazione di superfici utilizzate in proprietà - in media di 7,1 ettari (-57% rispetto al gruppo di confronto) - e per un maggiore ricorso alle superfici di terzi (in media di 19,3 ettari), queste ultime volte a favorire l’ampliamento delle superfici aziendali per una migliore gestione dei processi produttivi attivati. Come dettagliato in figura 2.3, nelle aziende con giovane conduttore le superfici in affitto risultano essere pari alla metà della complessiva superficie utilizzata, contro un peso della superficie in proprietà superiore al 26% e di quella in comodato del 23% circa.

Quanto rilevato è espressione della scelta operata dai giovani conduttori molisani per affrontare il più rilevante ostacolo che influisce sul rinnovamento generazionale in agricoltura, quale l’accesso alla terra. Il ricorso all’affitto rappresenta il principale se non l’esclusivo strumento utilizzato per superare il limite dell’accesso al capitale fondiario, conseguente alla riduzione della mobilità della terra e all’aumento dei valori fondiari, soprattutto nelle aree più fertili (Frascarelli, 2013), nonché per ovviare alla “scarsa propensione del sistema -70% -60% -50% -40% -30% -20% -10% 0% 10% 20% 30% Superficie totale (28,2 ettari)

Superficie agricola utilizzata (26,4 ettari) Superficie utilizzata in proprietà (7,1 ettari) Superficie irrigata (2,8 ettari) Potenza motrice (155,5 KW) Unità di lavoro annue (1,6 ULA) Unità di lavoro familiari (1,3 ULA) Unità bovine adulte (32,2 UBA)

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35

creditizio a finanziare gli imprenditori sulla base del progetto produttivo piuttosto che sulla base delle garanzie patrimoniali” (Corsi, Carbone e Sotte, 2005).

Altro elemento specifico delle aziende condotte da giovani è il maggiore numero di unità di lavoro medie per azienda (1,6 ULA), del 18% circa superiori al valore osservato per il gruppo dei non giovani, in larga parte costituite dal lavoro apportato dal giovane imprenditore e dalla sua famiglia (1,3 ULA), visto il ruolo secondario svolto dal lavoro dipendente.

Le informazioni RICA relative al nucleo familiare consentono inoltre di cogliere la tendenza dei giovani agricoltori a subentrare ai propri genitori nella conduzione dell’azienda - solitamente già strutturata - e ad avvalersi del lavoro e delle competenze maturate da questi in campo agricolo. Il dato è per di più sintomatico della garanzia di continuità dell’attività agricola nelle aziende in cui all’interno delle famiglie si rinviene la presenza di giovani, ma anche dell’interesse mostrato da questi ad operare nelle aziende agricole dotate di una certa vitalità economica.

Figura 2.3 - Molise. Composizione % della SAU per titolo di possesso e tipologia di conduttore. Valori medi anni 2009-2011. (Campione RICA)

Fonte: INEA BDR RICA

Proseguendo il confronto sulla base dei dati relativi al patrimonio zootecnico, si osserva la maggiore dimensione media degli allevamenti nelle aziende condotte da giovani (oltre 32 UBA), superiore del 15,4% a quella media osservata per il gruppo dei non giovani (27,9 UBA). Tale dato, unitamente al

8,1% 22,6% 30,6% 49,8% 61,3% 26,6% 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Non giovani Giovani

SAU in proprietà SAU in affitto SAU in comodato

(37)

36

valore degli indicatori del carico di bestiame e del grado di intensità zootecnica (Tab. A.2.2) e ai relativi scostamenti rispetto al valore calcolato per il gruppo dei non giovani (Fig. 2.4), conferma la propensione dei giovani agricoltori alla pratica dell’allevamento, alla quale senz’altro concorre la naturale vocazione della regione per l’attività zootecnica e la produzione lattiero-casearia e a cui va pertanto riconosciuto il ruolo di favorire la permanenza dei giovani e delle relative famiglie nel settore nelle aree rurali interne della regione.

Figura 2.4 - Molise. Scostamenti % giovani/non giovani per alcuni indici strutturali. Categoria giovani tra parentesi. Valori medi anni 2009-2011. (Campione RICA)

Fonte: INEA BDR RICA

Proseguendo la lettura dei dati strutturali per classi di analisi, in primo luogo si considera la distribuzione numerica delle aziende molisane per tipologia di conduttore e classi tipologiche. Come riportato in figura 2.5, i giovani imprenditori presenti nel campione RICA tendono a operare prevalentemente nelle aree della collina e montagna interna, sono maggiormente presenti nei settori produttivi specializzati che richiedono forti impegni di lavoro e capitali (zootecnia, coltivazioni permanenti e seminativi/ortofloricoltura) e in prevalenza risultano a capo di aziende di media dimensione economica.

-60% -40% -20% 0% 20% 40% 60% 80%

Intensità del lavoro (16,9 ettari) Incidenza della SAU irrigata (10,7%) Incidenza superficie in proprietà (25%) Grado intensità zootecnica (10,7 UBA) Carico bestiame (0,6 UBA) Incidenza manodopera familiare (82,2%) Grado meccanizzazione terreni (5,7 kw) Intensità di meccanizzazione (96,6 kw)

(38)

37

Figura 2.5 – Molise. Distribuzione % delle aziende per tipologia di conduttore e classe di analisi. Valori medi anni 2009-2011. (Campione RICA)

Fonte: INEA BDR RICA

La presenza dei giovani nelle aziende di maggiori dimensioni economiche e in quelle più intensive a sua volta esplicita la propensione dei giovani a una modalità di conduzione delle aziende più professionale, finalizzata all’ottenimento di livelli di reddito soddisfacenti e pertanto orientata verso indirizzi produttivi più intensivi e convenienti.

Circa l’osservazione delle caratteristiche strutturali per classi tipologiche si evince la correlazione tra la grandezza delle variabili considerate e la dimensione economica aziendale (Tab. A.2.3). In ciascun gruppo di conduttori esaminato, come a livello del complessivo campione, l’entità media delle superfici, della potenza motrice delle macchine, delle unità di lavoro e delle unità di bestiame, cresce in maniera diretta con l’incremento della dimensione economica aziendale.

L’analisi delle caratteristiche strutturali con riferimento all’ordinamento produttivo e alla zona altimetrica mostra invece una significativa eterogeneità dell’entità delle variabili, sia tra i due gruppi di conduttori, sia a livello di singolo gruppo di conduttore. Con riferimento alla SAU è interessante segnalare la maggiore dimensione media delle aziende condotte da giovani - rispetto al gruppo di confronto - nel caso della tipologia della piccola azienda (+23%), delle aziende

0% 10% 20% 30% 40% 50%

Grandi Medie Piccole Misto coltivazioni e/o allevamenti Zootecnico Seminativi/Ortofloricoltura Coltivazioni permanenti Collina litoranea Collina interna Montagna interna Di m en sio n e ec o n o m ic a Orientam en to p rod u ttiv o Zon a altim etrica Giovani Non giovani

(39)

38

ad ordinamento produttivo specializzato e per le aziende localizzate nell’area della montagna interna (+45%) (Fig. 2.6).

Figura 2.6 - Molise. Scostamenti % giovani/non giovani della superficie agraria utilizzata per classe di analisi. Valori medi anni 2009-2011. (Campione RICA)

Fonte: INEA BDR RICA

I dati sul fattore lavoro analizzato per classe tipologica di analisi convalidano quanto in precedenza osservato in merito alla capacità delle aziende condotte da giovani di assorbire forza lavoro (Fig. 2.7). Per le unità di lavoro, gli scostamenti più significativi rispetto al gruppo dei non giovani si riscontrano per le aziende condotte da giovani localizzate nell’area montana (+32,6%), per quelle orientate alle coltivazioni permanenti e per le aziende di grandi dimensioni economiche (+19,3%).

-30% -20% -10% 0% 10% 20% 30% 40% 50% Grandi

Medie Piccole Misto coltivazioni e/o allevamenti Zootecnico Seminativi/Ortofloricoltura Coltivazioni permanenti Collina litoranea Collina interna Montagna interna Molise Dim ensione ec onom ic a Orie nta m ent o produtt ivo Zona al ti m et ric a

(40)

39

Figura 2.7 - Molise. Scostamenti % giovani/non giovani delle unità di lavoro per classe di analisi. Valori medi anni 2009-2011. (Campione RICA)

Fonte: INEA BDR RICA

Nel confronto tra le stime - giovani/non giovani - relative ai parametri strutturali, oltre alle differenze indicate si individuano comunque delle tendenze che accomunano entrambi i gruppi di conduttori; tra queste si segnala la maggiore dimensione media in termini di SAU delle aziende specializzate nei seminativi o nell’orticoltura, il maggiore ricorso alla forza motrice nelle aziende localizzate nell’area della collina interna e in quelle specializzate nell’allevamento, il maggiore impiego di lavoro nelle aziende localizzate nella collina litoranea e in quelle specializzate nelle coltivazioni permanenti.

2.3 Le caratteristiche patrimoniali

Alle caratteristiche strutturali delle aziende agricole è in generale connessa la dotazione di capitali aziendali, riportata in tabella A.2.4 con riferimento ai principali aggregati patrimoniali per categoria di conduttore.

In termini di composizione del capitale, in ciascun gruppo di conduttori esaminato si riscontra la netta incidenza del capitale fondiario sul capitale totale. Per tale variabile patrimoniale, le consistenze osservate nelle aziende condotte da

-10% 0% 10% 20% 30% 40%

Grandi Medie Piccole Misto coltivazioni e/o allevamenti Zootecnico Seminativi/Ortofloricoltura Coltivazioni permanenti Collina litoranea Collina interna Montagna interna Molise Dim ensione ec onom ic a Orie nta m ent o produtt ivo Zona al ti m et ric a -

Figura

Tabella 1.2 - Distribuzione percentuale dei capi azienda per regione e classe di età. Anno 2010
Figura  1.1  -  Capi  azienda  per  classi  di  età  e  categoria  di  manodopera  aziendale
Figura  1.7  -  Manodopera  aziendale  per  classe  di  età  e  categoria  di  manodopera
Figura 1.8 - Giornate di lavoro per categoria di manodopera aziendale e  classe di età
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