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Il rischio di recidiva di epatocarcinoma dopo trapianto di fegato

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Academic year: 2021

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Il rischio di recidiva di epatocarcinoma dopo trapianto di fegato

Introduzione: Lo scopo del presente lavoro è stato quello di valutare il rischio di recidiva di carcinoma epatocellulare (HCC) dopo trapianto di fegato (LT) nei pazienti sottoposti a retrostadiazione pre-trapianto mediante embolizzazione intra-epatica trans-arteriosa (TACE). Materiali e metodi: Abbiamo condotto un’analisi retrospettiva di un database raccolto prospetticamente presso la nostra istituzione. I criteri d’inclusione comprendevano: riceventi adulti (18 anni); trapianto epatico primario da donatore cadavere; trattamento pre-trapianto con TACE e almeno un controllo post-TACE con tecnica d’imaging con contrasto, e disponibilità dell’analisi patologica del fegato nativo e di dati clinici. La documentazione radiologica è stata rivista retrospettivamente e la risposta alla TACE valutata secondo i criteri mRECIST. Sono state identificate le variabili associate al rischio di recidiva di HCC e i pazienti poi stratificati sulla base dei fattori di rischio presenti.

Risultati: Da Agosto 1996 a Dicembre 2014, XXX pazienti son stati sottoposti a TACE prima del LT. Cinquantadue pazienti sono stati esclusi dall’analisi per mancanza di un controllo radiologico post-TACE e and XXX sono stati inclusi nella presente analisi (M/F: 148/16; età mediana: 57 anni). Il follow-up mediano dell’intera popolazione era di 5,5 anni (estremi: 3,0-9,7).

Pazienti affetti da epatocarcinoma al di fuori dei criteri di Milano (p=0.006), un livello sierico di alfafetoproteina (AFP) post-TACE AFP >200 ng/mL (p=0.09) e l’assenza di risposta radiologica completa (p=0.08) erano associati con un rischio superiore di recidiva post-trapianto. Il tasso di recidiva a 5 anni è stato dello 0%, 5,0% e 22,6% per i pazienti senza fattori di rischio (=36), con un fattore di rischio (=86) o 2-3 fattori di rischio (n=42), rispettivamente (p<0,0001).

Conclusioni: La combinazione dello stadio di neoplasia prima della retrostadiazione (Milano vs. fuori Milano), la biologia (AFP) e la risposta alla TACE consente una migliore stratificazione dei pazienti e potrebbe essere impiegata per guidare l’allocazione del graft epatico.

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