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Unione tra Agricoltura e Turismo: alla riscoperta della Canapa Sativa L.

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Academic year: 2021

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(1)

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PISA

FONDAZIONE CAMPUS

Corso di Laurea Magistrale in

Progettazione e Gestione dei Sistemi Turistici Mediterranei

TESI DI LAUREA

UNIONE TRA AGRICOLTURA E TURISMO: ALLA RISCOPERTA DELLA CANAPA SATIVA L.

Relatore Chiar.mo Prof. BIANCHI, ALBERTO Candidato

JEANNEFER AYLEEN JAAR UMANZOR

ANNO ACCADEMICO 2019-2020

(2)

La canapa, una pianta da sempre penalizzata fino al punto che la sua coltivazione diventasse fuorilegge in tanti paesi del mondo; questo per la sostanza psicotropa che alcune genetiche sviluppano. Così sono state trascurate l’efficacia e la duttilità di questa pianta. Ho deciso, quindi, di impaginare la tesi in orizzontale per farvi riscoprire il mondo della Canapa da un'altra prospettiva.

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Ringraziamenti

Prima di procedere, vorrei dedicare qualche riga a tutti coloro che mi sono stati vicini in questo percorso di crescita personale e professionale.

Innanzitutto, un ringraziamento special al mio relatore il Prof. Alberto Bianchi per l’immenso interesse e la grande passione

che fin da subito è riuscito a dedicarmi. Per i suoi indispensabili consigli, per le conoscenze trasmesse e per la sua infinita disponibilità e tempestività ad ogni mia richiesta.

Ringrazio infinitamente i miei genitori Vernon Jaar e Diana Umanzor, mio fratello Vernon e le mie sorelle Stephanie e Kimberly, che hanno sempre creduto in me e sostenuta, appoggiando ogni mia decisione e scelte nella vita fino ad essere qui oggi, NNNNPS.

Un grazie di cuore ai miei colleghi di 4Tourism, con cui ho condiviso l’intero percorso universitario, superando tutti i momenti più difficili.

Il lungo percorso intrapreso per portare a termine quest’idea non sarebbe stato possibile senza l’aiuto e sostegno incondizionato di mio compagno Roberto Gufoni. Grazie di cuore per il tuo supporto morale e per essere stato sempre presente, soprattutto nei momenti di sconforto.

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ACRONIMI

AGEA Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura AIFA Agenzia Italiana del Farmaco

ARPA Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale CBD Cannabidiolo

CREA Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia EMA European Medicines Agency

FDA Food and Drug Administration

ISPRA Istituto Superiore per la Protezione Ambientale

MATTM Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare MIPAAF Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali

NZEB Near Zero Energy Building

OMS Organizzazione Mondiale della Sanità SBS Sick Building Syndrome

SEC Sistema Endocannabinoide SIN Siti d’Interesse Nazionale THC Deltra-9-tetraidrocannabinolo UNTWO World Tourism Organization

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Indice

INTRODUZIONE ………..… 11

PARTE I AGRICOLTURA CAPITOLO 1. Storia e Botanica della Cannabis 1. La canapa attraverso i secoli ……….………….. 15

1.1. Cina 2737 a. C. ………... 15

1.2. Dalla Cina all’India ……….. 17

1.3. Dall’India all’Europe e al resto del mondo ………...……… 20

1.4. La nautica ………..….. 24

1.4.1. Le navi di Cristoforo Colombo ……….… 25

1.4.2. Ritorno alle origini: la nautica sostenibile ………...……… 26

1.5. La canapa in Italia ……….. 27

1.6. Gli Stati Uniti: coltivazione della canapa per uso industriale ……… 29

1.6.1. Henry Ford: l’auto del futuro ……… 34

1.7. La proibizione e la scomparsa della Cannabis ………..……… 38

(6)

2.1. Sativa, Indica e Ruderalis: differenze fisiche ……….……… 45

2.2. Una pianta dioica, che può diventare monoica ………..……… 49

2.3. Cannabinoidi: i principali principi attivi ……… 53

2.4. Termine Marijuana ………...……….. 55

3. Dalla sua coltivazione al prodotto finito ……….……… 56

3.1. Semina, raccolta, essicazione e pulizia ………..………… 58

3.2. Diversi tipi di coltivazione ……….. 60

3.3. Coltivazione outdoor o Coltivazione in campo ……… 60

3.4. Coltivazione indoor ……… 61

3.5. Coltivazione green-house o in serra ………..………. 62

3.6. Lavorazioni e destinazioni d’uso ………. 62

3.7. La coltivazione di canapa in Italia ……… 63

3.8. Aziende che coltivano canapa in Italia ……… 67

3.9. Eventi sulla canapa in Italia ……….. 71

CAPITOLO 2. Le varie destinazioni d’uso della Cannabis 1. Curare con il CBD ………. 74

1.1. Recettori cellulari ………... 74

1.2. Cannabis come farmaco ……… 75

(7)

1.2.2. Può essere l’epilessia trattata con il CBD? ……… 78

2. Prodotti alimentari derivati dalla Cannabis ……….……….…………. 80

3. Cannabis e bellezza ……….………… 86

4. Bioedilizia ……….……….. 92

4.1. Hempbioplastic ………... 93

4.2. Canapa e calce ………... 95

4.3. Le prime case di canapa in Italia ………. 97

5. Ruolo della canapa nella fitodepurazione ……….……….. 103

PARTE II LEGISLAZIONE ITALIANA E EUROPEA CAPITOLO 3. La legislazione italiana e europea 1. L’evoluzione della legge in Italia ……… 110

1.1. La legislazione negli anni ’70-90 ………...………… 110

1.1.1. La legge 685/1975 ……….. 110

1.1.2. Decreto presidenziale DPR 390/1990 ‘lervolini-Vassalli’ ………..……… 111

1.2. La legislazione negli anni 2000 ……….…… 112

1.2.1. Legge n.49 ‘Fini-Giovannardi’ ………...… 112

(8)

1.2.3. Decreto ‘Lorenzin’ del Ministero della Salute ………. 116

1.2.4. Circolare MIPAAF 22 maggio 2020 ………. 117

1.3. La legislazione oggi ……… 118

1.3.1. Circolare MIPAAF 23 agosto 2020 ………... 118

1.3.2. Proposte di depenalizzazione della Cannabis ……… 120

2. Possibili effetti positivi sulla legalizzazione della Cannabis in Italia ……… 121

3. Cronologia evoluzione della legge ……… 123

Appendice A, Articolo 1, Legge 685/1975 ……….. 124

Appendice B, Articolo 1, Legge 242/2016 ……….. 125

Appendice C, Articolo 4, comma 7, Legge 242/2016 ……….……….. 127

Appendice D, Articolo 2, Legge 242/2016 ……….. 128

Appendice E, Articolo 6, Legge 242/2016 ……….. 129

PARTE III UNIONE TRA AGRICOLTURA E TURISMO ‘ALLA RISCOPERTA DELLA CANAPA SATIVA L.’ CAPITOLO 4. Progetto imprenditoriale: Alla riscoperta della Canapa Sativa L. #GoHempGreen 1. Dati statistici globali UNWTO ………. 131

(9)

2. Presentazione dell’idea: Alla riscoperta della Canapa Sativa L. Go Hemp Green Experience ...……….... 134

2.1. Gli attori del progetto ……….. 136

2.2. Analisi di mercato - Marketing analitico ………... 137

2.2.1. Analisi SWOT della proposta turistica ……… 139

2.2.2. Marketing Intelligence - analisi della concorrenza ……… 141

2.2.2.1. Raccolta di dati esterni dal sito dell’ISTAT e della Regione Toscana …………..………... 141

2.2.2.2. Competitor Intelligence ………..………. 143

2.2.2.3. Ricerca di mercato ………..………. 146

2.3. Marketing strategico ……….. 149

2.3.1. Mission, Vision e Valori aziendale ……….. 149

2.3.2. Obiettivi dell’azienda agricola ……….. 150

2.3.3. Segmentazione e targeting ……….. 154

2.3.4. Strategie - Matrice di Ansoff ………. 155

2.4. Marketing operativo ……….. 158

2.4.1. Persone ………... 158

2.4.2. Prodotto: descrizione della struttura ricettiva e dei servizi ……….. 162

2.4.3. Prezzo delle camere e servizi offerti ………... 168

2.4.3.1. Ciclo di vita del prodotto/servizio ………..………. 169

2.4.3.2. Arena competitiva ………..……….. 170

(10)

2.4.4. Distribuzione e promozione ……….. 178

2.4.5. Risorse ………. 179

2.4.6. Investimento iniziale ……….. 180

Appendice A, Questionario del sondaggio ……… 181

Appendice B, Grafici dei risultati del sondaggio ………... 184

CONCLUSIONI ……….. 189

BIBLIOGRAFIA ………. 192

(11)

INTRODUZIONE

La tesi proposta si basa sull’unione di due settori molto importanti per l’economia italiana, da una parte il settore primario, l’agricoltura e dall’altra il settore terziario turismo, con lo scopo di creare una proposta turistica sostenibile, originale e contemporanea ‘Alla riscoperta della Canapa Sativa L.’ #GoHempGreen.

La Tesi è suddivisa in quattro capitoli, il primo e il secondo parleranno degli aspetti riguardanti all’agricoltura e le varie destinazioni d’uso, il terzo della legislazione italiana e europea che regolamenta la Cannabis mentre nell’ultimo, si presenterà il progetto imprenditoriale.

La Cannabis veniva usata come pianta medicinale nelle antiche culture cinesi come anestetico o come farmaco per curare diverse malattie, ma anche come materia prima per l’elaborazione di tessuti e carta. Poi arrivò in India, dove crebbe in maniera diversa per il clima, sviluppando caratteristiche differenti poco adatte alla produzione di fibre. In India veniva usata anche come medicinale ma soprattutto era presente nei riti religiosi e spirituali. Dall’India si sparse al resto del mondo. Prodotti derivati sono stati utilizzati in diversi tipi di industrie, tipo nella nautica per l’elaborazione delle corde, vele, tessuti ecc. e anche in quella automobilistica con l’invenzione della prima Hemp Car di Henry Ford. Attraverso i secoli la Cannabis diventò una materia prima sostenibile e preziosa. All’epoca, l’Italia si distingueva per la qualità della fibra diventando il secondo produttore mondiale di canapa dopo la Russa e il primo fornitore di fibra di canapa della Marina Britannica.

(12)

La Cannabis ha un ciclo produttivo annuale e si adatta a moltissimi tipi di terreni. Le varietà più conosciute sono la sativa, la indica e la ruderalis, tutte con caratteristiche fisiche diverse, contenendo più di 480 cannabinoidi ovvero principi attivi. I principali e più conosciuti sono il CBD (Cannabidiolo) e il THC (Delta-9-tetraidrocannabinolo). In Italia è consentita la coltivazione e la commercializzazione di prodotti a base di Cannabis che contengono THC sotto il livello di 0,5%, mentre la percentuale di CBD è irrilevante.

Attualmente ci sono diverse destinazioni d’uso, iniziando dal più antico, come medicinale per trattare diverse patologie, ad esempio, cancro ed epilessia.

In seguito, nel settore alimentare con diversi prodotti derivati dalle successive lavorazioni della Cannabis come farina, olio, pasta, caffè, tisane, ecc… Dopodiché, la cosmesi, con l’elaborazione di prodotti realizzati con CBD e olio di semi di Cannabis. Ad oggi ci sono un grande numero di aziende a livello internazionale e nazionale che si dedicano alla elaborazione e lavorazione di diverse linee di prodotti per la cura del corpo a base di Cannabis. Inoltre l’edilizia, in evoluzione con l’influenza della canapa stessa, la bioedilizia, a base di canapa e calce. Fino ad una destinazione d’uso meno conosciuta ma non per quello meno importane, l’uso della canapa per la fitodepurazione dei terreni contaminati; successivamente trasformata in biodiesel o bioplastica.

Un altro punto da considerare è quello della legislazione italiana ed europea che regolamenta la coltivazione e la commercializzazione dei prodotti derivati dalla Cannabis. La legge 685 del 1975 chiamata ‘Disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope. Prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza’ è stata la prima legge italiana a regolamentare le sostanze stupefacenti e farmacodipendenti, includendo la Cannabis. Dopodiché ci sono stati diversi aggiornamenti e cambiamenti nelle normative fino ad arrivare alla legge più recente, la 242 del 2016 del MIPAAF intitolata

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‘Disposizione per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa’ che permette la coltivazione legale di alcune sementi di Cannabis e la commercializzazione dei prodotti derivati. Uno degli aspetti determinanti che regolamenta la legge italiana e europea è la percentuale di THC (principio attivo psicotropo), sotto lo 0,5% in Italia e sotto lo 0,3% in Europa.

Infine, si tiene a specificare che il termine Cannabis è il nome scientifico della pianta mentre canapa è il termine utilizzato in italiano che fa riferimento ad un tipo di Cannabis per uso industriale. Il termine Marijuana è uno dei più diffusi che fa riferimento all’infiorescenze della pianta femmina essendo la parte della pianta che contiene il principio attivo psicotropo, THC.

(14)

PARTE I

AGRICOLTURA

(15)

CAPITOLO I

Storia e Botanica della Cannabis

1. La canapa attraverso i secoli

La storia della canapa inizia tanti secoli fa, dalle prime scoperte in Cina e in India fino alla sua espansione in Europa e resto del mondo…

1.1. Cina 2737 a. C.

L’accattivante storia della canapa inizia a Qufu, antica capitale della Cina, nel 2737 a. C. quando l’imperatore Shen Nung studiava e sperimentava nuove tecniche agricole e innovativi preparati medici. Tutt’oggi viene celebrato come il coltivatore e il guaritore divino ed è stato lui ha realizzare la composizione del Shen Nung Ben Ts’ ao, ovvero la base delle conoscenze su cui poggiano millenni di medicina tradizionale cinese. Al suo interno sono catalogati oltre trecento elementi naturali con proprietà terapeutiche. Tra questi, un posto d’onore lo occupa proprio la Cannabis1

.

È stato Shen Nung a scoprire la Panax ovvero quello che conosciamo attualmente come ginseng, una pianta perenne a crescita lenta con le radici carnose comunemente consumata in forma di bevanda calda e molto apprezzata per le proprietà

1

(16)

energetiche. È stato lui a scoprire anche l’efedra, pianta della famiglia delle Ephedraceae, utilizzata come rimedio omeopatico ad azione broncodilatatrice molto utile per trattare l’asma. Per ultimo, ha scoperto l’infusione delle foglie e fiori, il tè, ma soprattutto le loro proprietà curative che conosciamo oggi2.

Oggi si riconosce a Shen Nung l’elaborazione della prima farmacopea3, titolata Shen-nung pen-ts’ao ching ed è considerata

la più antica guida medicinale del mondo che venne compilata soltanto durante il primo e secondo secolo d. C. In questo stesso periodo i cinesi, essendo all’avanguardia, realizzarono per la prima volta nella storia il primo foglio di carta fatto solamente di canapa che venne utilizzato per la redazione di alcuni dei testi buddhisti più conosciuti del 100-200 d. C4.

La Cannabis fu una delle prime piante nella storia ad essere coltivata a scopi non alimentari e venire utilizzata come farmaco nelle antiche culture cinese. A partire dalla sua scoperta, ogni parte della Cannabis fu studiata dettagliatamente attraverso i secoli, iniziando dalle lunghe foglie verdi acceso, il suo fiore pieno di semi, ai suoi fini fusti, senza capire bene all’inizio tutte le sue meravigliose proprietà. Fu in questo modo che i medici cinesi cominciarono ad utilizzare diversi dosaggi di infiorescenze di Cannabis nella preparazione degli anestetici da somministrare prima degli interventi chirurgici, prendendo come riferimento le prime scoperte dell’imperatore Shen Nung e i primi scritti di farmacopea5. Ancora oggi, è

2

S. Wishnia, “La cannabis, proprietà, storia, impieghi, folklore”, L’airone Editrice 2004.

3

Farmacopeà: libro in cui sono esposte le varie tecniche di preparazione. Elenco ufficiale dei medicamenti più accreditati, con indicazione delle caratteristiche, saggi di purezza, posologia, eventuali limitazioni di vendita e, talora, tecniche di preparazione.

farmacopèa in Vocabolario - Treccani. http://www.treccani.it//vocabolario/farmacopea (Consultato il 19 luglio 2020).

4

E. Mindell, “Olio di canapa” (Italian Edition), Edizioni Il Punto d'incontro, Edizione del Kindle, 2018.

5

(17)

rimasto il vocabolo cinese ‘anestesia’ composto di due caratteri (麻醉) che significano rispettivamente ‘Cannabis’ e ‘intossicazione’6.

Dopo si scoprì che il fiore, in particolare di alcune varietà di Cannabis, era raccomandato per curare dolori di origine reumatica, costipazione intestinale, disturbi ginecologici, malaria e mal di testa, mentre che i semi servivano a contrastare altre malattie come dismenorrea, indigestione, debolezza intestinale, vomito, intossicazioni e diarrea, inoltre per malattie della pelle, ulcere e ferite utilizzavano il suo olio ottenuto dalla spremitura dei semi7.

La Cannabis in Cina ebbe sempre uno scopo medicinale e industriale mentre quando arrivò in India, nazione con un clima diverso a quello cinese, la Cannabis crebbe in maniera diversa e perciò i suoi utilizzi furono diversi...

1.2. Dalla Cina all’India

La leggenda indiana narra che il Dio indù Shiva Nataraja, rappresentato spesso in figure nell’atto di danza al centro di un cerchio di fuoco, essendo molto conosciuto come ‘Signore di Bhang’ o il ‘Signore della danza’, scoprì la pianta della Cannabis e la portò giù dalle cime dell’Himalaya nel resto del paese. Si credeva anche che la Cannabis fosse il suo cibo preferito.

6

M. Gracis, “Canapa. Una storia incredibile” (Italian Edition), Chinaski Edizioni, Edizione del Kindle, 2019.

7

(18)

Leggenda a parte, si ritiene che la canapa sia stata portata dalla Cina al subcontinente indiano intorno al 2.000 a.C.

Una pianta che cresceva facilmente in natura si è propagata sulle colline di regioni come Pakistan, Nepal, Kazakistan e India, e tutt’ora continua ad essere così. La Cannabis veniva usata anche per scopi diversi ma soprattutto per uso medicinale8.

In India è stata sempre presente nella religione e nei riti spirituali. Viene citata spesso in vari testi antichi, tra cui l'Atharva Veda9 ovvero libro della conoscenza, che descrive la Cannabis come una delle cinque piante essenziali con un alto valore medico e sanitario.

“Secondo la dott.ssa Uma Dhanabalan dell'Università di Harvard, i testi vedici sostenevano che la Cannabis poteva essere usata per migliorare la memoria, combattere la lebbra e molto altro ancora..., e tuttora hanno un ruolo chiave anche altre sostanze derivate dalla Cannabis, come il bhang (una bevanda a base di latte e Cannabis), il charas (un tipo di hashish ottenuto attraverso lo sfregamento delle mani sulle infiorescenze) e la ganja (le cime di Cannabis)”10

.

Il bhang, charas e ganja sono dei termini originari dell’India e tuttora vengono utilizzati a livello internazionale per far riferimento alle diverse elaborazioni della Cannabis.

8

Storia Della Canapa: Tutto Ciò Che Devi Sapere Sull’Eredità Della Canapa - Royal Queen Seeds. https://www.royalqueenseeds.it/content/200-storia-della-canapa-tutto-cio-che-devi-sapere-sull-eredita-della-canapa (Consultato il 13 luglio 2020).

9

Atharva Veda: testo sacro sulla ‘scienza degli incantesimi’ scritto fra il 2000 e il 1400 a.C. che definiva la cannabis come una delle erbe che ‘ci liberano dell’ansia’.

10

Storia Della Canapa: Tutto Ciò Che Devi Sapere Sull’Eredità Della Canapa - Royal Queen Seeds. https://www.royalqueenseeds.it/content/200-storia-della-canapa-tutto-cio-che-devi-sapere-sull-eredita-della-canapa (Consultato il 13 luglio 2020).

(19)

La Cannabis venne introdotta nel territorio indiano anche dai nomadi Arii, un antico popolo appartenente al gruppo indoiranico, e venne usata durante i riti sacerdotali. In quel clima, la Cannabis crebbe molto più piccola, quindi poco utile per produrre fibra tessile come si faceva in Cina. Mentre i fiori e resina crescevano con forti proprietà stupefacenti e più tardi questa varietà di Cannabis fu chiamata Indica. Nel Medioevo si iniziò a fumare soltanto le cime fiorite delle piante femmina alla quale venne dato il nome di ‘ganja’, che significa ‘dal profumo dolce’11

. Furono sempre i nomadi provenienti dall’Asia, e in seguito i musulmani a portarla in quasi tutto il mondo12

.

Tra l'Ottocento e il Duecento a.C., la Cannabis e tutti i prodotti da essa derivati per uso medicinale e spirituale, furono le sostanze più importanti per la cura della salute in tutta l'Asia, fino a raggiungere il Nord Africa e il Mediterraneo orientale. La Cannabis sativa proveniente dalla Cina e la indica proveniente dall’India, si erano già diffuse sia nell'antica Grecia come nell'impero romano. Entro il Cinquecento d.C., la Cannabis sativa si sarebbe diffusa anche in tutta l'Europa continentale e in Asia, dove veniva usata per la produzione di corde, tessuti per le vele delle navi e per l’elaborazione di medicinali per diverse malattie e molto altro ancora13.

11

Il ‘charas’, prodotto soltanto con la resina, arrivò più tardi dal Medio Oriente, dov’è tuttora diffuso.

12

S. Lavazza, “Cara” droga, Cannabis, ecstasy, cocaina, eroina e ‘nuove droghe’, Guida pratica per familiari, volontari, insegnati, operatori e

consumatori”, FrancoAngeli/Self-help Edizioni, 1998.

13

Storia Della Canapa: Tutto Ciò Che Devi Sapere Sull’Eredità Della Canapa - Royal Queen Seeds. https://www.royalqueenseeds.it/content/200-storia-della-canapa-tutto-cio-che-devi-sapere-sull-eredita-della-canapa (Consultato il 13 luglio 2020).

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1.3. Dall’India all’Europa e al resto del mondo

Nel millennio precedente alla nascita di Cristo, la Cannabis si diffuse nell’Asia centrale e in Europa. Le testimonianze attribuiscono per primi agli Sciiti14 l’uso di aspirare il fumo prodotto dalla combustione della Cannabis. Intorno al 440 a.C. lo storico greco Erodoto scriveva che dopo i riti funebri si costruiva una piccola tenda con all’interno dei semi di canapa sopra una pietra piatta incandescente che iniziava subito a bruciare, emanando un vapore superiore a quello di qualunque sauna esistente in Grecia. Nel 1929 un archeologo sovietico confermò quello che lo storico greco aveva scritto, trovando in una tomba dei semi di Cannabis carbonizzati15.

Secoli dopo, in Israele nel 1993 si verificò la prima scoperta archeologica di resti di hashish16 provenienti dalla Cannabis indica nella tomba di una giovane quattordicenne morta durante il parto intorno al 390 a.C. Si ritiene nel Medioevo, l’hashish si diffuse nel mondo musulmano per uso ricreativo, a differenza dell’alcol, sostanza vietata anche adesso dal Corano. Si crede che fu probabilmente importata dall’India, in quanto varietà più piccola e per conseguenza non utilizzabile per le sue fibre17.

La Cannabis si fece conoscere agli europei anche durante l’invasione di Napoleone in Egitto nel 1798; i soldati francesi non avevano alcolici da bere durante la guerra e per conseguenza ripiegarono sull’hashish che si trovava localmente per uso

14

una popolazione nomade, guerriera e particolarmente bellicosa che popolava le coste settentrionali del Mar Nero

15

S. Wishnia, “La cannabis, proprietà, storia, impieghi, folklore”, L’airone Editrice 2004.

16

Sostanza stupefacente derivata dalla resina dell’infiorescenza.

17

(21)

ricreativo. Nel 1800 Napoleone cercò di proibire la commercializzazione di tale sostanza ma il risultato non fu quello che si aspettava. Fu durante questo periodo di guerra che tre scienziati appartenenti all’esercito francese ne riportarono una certa quantità in Francia per compiere altre sperimentazioni. Dopo le incursioni di Napoleone, si iniziò a sperimentare in Europa l’uso della Cannabis per curare diverse malattie come la schizofrenia e tante altre18.

Dopo diversi fallimenti di proibire la commercializzazione ad uso ricreativo, intorno al 1830, diventò il passatempo più diffuso tra i giovani del porto di Marsiglia oltre alla famosa bevanda dei marinai francesi, il Pastis.

In seguito alla prima diffusione della resina egiziana in Francia, a metà Ottocento a Parigi nacque il rinomato Club Hashischins ovvero Club dei fumatori di hashish, un gruppo creato da Théophile Gautier e frequentato dai più grandi e famosi scrittori della letteratura francese, artisti e scienziati come Baudelaire, Dumas, Balzac, Flaubert e molti altri, per mangiare una preparazione con hashish, chiamata Dawamesk, originaria del Nord Africa. “La preparazione citata sotto questo nome è composta da una certa quantità di estratto grasso, mescolato intimamente con pistacchi, farina di mandorle dolci e zucchero. Il Dawamesk, abbastanza piacevole da assaggiare, è di tutti i preparativi dell’hashish più conveniente da amministrare”19

.

Il Club presto diventò famoso in tutto il mondo.

18

S. Wishnia, “La cannabis, proprietà, storia, impieghi, folklore”, L’airone Editrice 2004.

19

«Storia della cannabis: Le Club des Hashischins (1844-1849) di Parigi». Soft Secrets Italia, 29 aprile 2019, https://softsecrets.com/it/2019/04/29/storia-della-cannabis-le-club-des-hashischins-1844-1849-di-parigi/ (Consultato il 17 Agosto 2020).

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Sempre a metà Ottocento, nei Caraibi, nelle piantagioni di canna di zucchero della Giamaica e di Trinidad, vennero portati dei lavoratori indiani per l’elaborazione dello zucchero e furono loro che cominciarono ad espandere l’abitudine di fumare la ganja, ovvero le cime fiorite delle piante femmine, in altre parole la cosiddetta ‘erba’ in Italia. Poco più tardi, in Inghilterra, il medico della regina Vittoria comincia a prescrivere la Cannabis contro diverse malattie come insonnia, emicrania, dolori mestruali e anche epilessia20.

Dopo le molteplici scoperte fatte in India nei secoli precedenti arrivano finalmente in Europa le proprietà curative della Cannabis grazie ad un medico irlandese di nome William Brooke O’Shaughnessy che negli anni Trenta del Novecento si trovava di servizio in India. William cominciò a studiare gli utilizzi della Cannabis a fini terapeutici facendo delle sperimentazioni prima con gli animali, dopodiché si convinse che era sicura e iniziò ad usarla con pazienti malati con diverse patologie. Nel 1939 tornò in Irlanda e scrisse il primo manuale medico dedicato ai cannabinoidi in Europa, descrivendo i successi ottenuti nel trattamento di diverse patologie come i reumatismi, convulsioni e spasmi dovuti al tetano e alla rabbia21.

Ma non fu solo William Brooke O’Shaughnessy a scoprire concretamente le proprietà curative della Cannabis in Europa perché nello stesso periodo lo psichiatra francese Jacques Moreau, dopo un lungo viaggio in Marocco, iniziò a testare la Cannabis nella cura di alcuni pazienti psichici nel suo studio a Parigi. Dopo diverse prove, i risultati furono così incoraggianti da convincerlo a scrivere un libro con tutte le sue scoperte per farle conoscere alla comunità scientifica europea.

20

S. Lavazza, “Cara” droga, Cannabis, ecstasy, cocaina, eroina e ‘nuove droghe’. Guida pratica per familiari, volontari, insegnati, operatori e

consumatori”, FrancoAngeli/Self-help Edizioni, 1998.

21

(23)

L’impatto positivo e soprattutto inaspettato delle sperimentazioni di O’Shaughnessy e Moreau sulla medicina occidentale dell’epoca fu clamoroso; sperimentazioni dopo poco arrivate nelle Università del nord America22.

Un po’ prima del 1890 l’uso medico della Cannabis era già in declino. Si riteneva che i farmaci a base di Cannabis erano incostanti e imprevedibili. Un’altra ragione per cui furono svolte poche ricerche sulle proprietà analgesiche della Cannabis, fu l’aumento generalizzato degli oppiacei seguito dall’invenzione della siringa ipodermica alla metà dell’Ottocento che consentì di iniettare sostanze solubili come antidolorifici ad azione rapida. I prodotti a base di Cannabis non sono solubili in acqua e quindi non possono essere somministrati per via iniettiva. Alla fine del XIX secolo, lo sviluppo di sostanze sintetiche come l’aspirina e il cloralio idrato contribuì anch’esso al declino dell’uso medico della Cannabis. Ma queste nuove sostanze presentavano, e presentano ancora oggi, svantaggi notevoli. Più di mille persone negli Stati Uniti muoiono ogni anno per emorragia indotta dall’aspirina23

.

Possiamo concludere che è stata la Cannabis indica proveniente dell’India ad arrivare per prima in Europa e ad essere usata all’inizio esclusivamente a scopo ricreativo. Solo dopo specifiche ricerche scientifiche di William Brooke O’Shaughnessy e Jacques Moreau iniziarono a testare le proprietà della Cannabis in diversi pazienti ottenendo dei risultati strabilianti.

22

M. Gracis, Canapa, “Una storia incredibile” (Italian Edition), Chinaski Edizioni, Edizione del Kindle, 2019.

23

F. Corleone e G. Zuffa, “Lester Grinspoon Viaggio nella canapa, il movimento internazionale per gli usi terapeutici”, Fuoriluogo quaderno.2, Litografia Botolini di Rocca San Giovanni (CH) 1998 pp. 49-50.

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1.4. La nautica

Un altro esempio concreto dell’uso della canapa, ovvero Cannabis sativa, come materiale vegetale di alta qualità e resistenza, a livello mondiale per uno scopo industriale fu nella nautica.

“Le applicazioni della canapa sativa nell’arte della navigazione e nel settore navale hanno una storia millenaria che risale alla nascita stessa della civiltà, quando i Fenici, i Greci, i Persiani cominciarono a prendere il mare per scopi espansionistici, militari e di traffico commerciale. Il 90% di tutte le flotte di imbarcazioni dell’epoca faceva infatti già largo uso di questa prodigiosa fibra tessile con la quale venivano confezionati soprattutto vele e cordami di bordo, ma anche gomene per l’ancora, reti di stivaggio e da pesca, guidoni e vessilli, sartie, nonché la stoppa per il calafataggio24

. La canapa ha continuato ad essere ampiamente utilizzata nella marineria in epoca romana, per tutto il Medioevo e durante il periodo delle grandi esplorazioni geografiche”25

. Come per esempio una delle più importanti nella storia del mondo, la scoperta dell’America.

24 il materiale sigillante resistente all’acqua salata utilizzato per rendere stagne le assi degli scafi non perfettamente combacianti oppure ancora verdi.

25

David Ingiosi, “Canapa e nautica: dai cordami dei velieri agli scafi ‘green’”. MagellanoStore Blog, 16 marzo 2019, https://blog.magellanostore.it/canapa-e-nautica-dai-cordami-dei-velieri-agli-scafi-green/ (Consultato il 11 luglio 2020).

(25)

1.4.1. Le navi di Cristoforo Colombo

Cristoforo Colombo fu un importante navigatore ed esploratore italiano nato a Genova, stimolato sempre dalla sua curiosità e ambizione ma soprattutto convinto della possibilità di raggiungere le Indie attraverso l’Oceano. Durante gli anni Cristoforo Colombo lottò molto per ottenere l’approvazione del suo grande progetto. Dopo tanti anni riuscì ad ottenere fondi e soprattutto grazie al supporto di Isabella di Castiglia a Palos de la Frontera, Spagna, il 3 agosto 1492 finalmente iniziò la sua avventura attraverso una rotta mai provata prima, quella dell’occidente, al comando di novanta marinai disposti su tre navi battezzate Niña, Pinta e Santa Maria26.

Per poter affrontate un viaggio così lungo e pieno di incertezze, le navi dovevano essere indistruttibili e le corde dovevano resistere al vento e all’acqua salata e perciò i costruttori decisero di utilizzare un materiale molto resistente composto al cento per cento da fibra di canapa per la realizzazione delle funi, cavi e vele27.

Dopo numerosi scoraggiamenti e rinnovate speranze, il 12 ottobre dello stesso anno fu raggiunta per la prima volta nella storia, la prima isola delle Bahamas chiamata da Cristoforo Colombo, San Salvador. Quando ritornò in Spagna, fu accolto di maniera trionfale e furono realizzate la seconda, terza e quarta spedizione.

26

Colombo, Cristoforo nell’Enciclopedia Treccani. http://www.treaccani.it//enciclopedia/cristoforo-colombo (Consultato il 9 luglio 2020).

27

(26)

Grazie alla prodigiosa fibra vegetale di canapa utilizzata nelle caravelle, oltre tante altre navi durante lo stesso periodo, ebbe inizio l’esplorazione di nuovo continente che fu poi chiamato America.

1.4.2. Ritorno alle origini: la nautica sostenibile

Secoli dopo secoli, i materiali utilizzati per la costruzione delle navi a vela furono cambiati con l’innovazione e la tecnologia ma nonostante l’invasione di materiali sintetici e hi-tech negli ultimi anni, la nautica sta conoscendo una riscoperta della canapa con applicazioni che spaziano in vari campi. Il primo fra tutti è la realizzazione degli stessi scafi delle barche con carbonio e i materiali compositi che vengono abbinati se non del tutto sostituiti da questa fibra vegetale. Dalle fibre naturali come la canapa infatti può venire la soluzione al problema dello smaltimento delle barche in vetroresina. Inoltre vengono realizzate anche le imbottiture dei materassi delle moderne cuccette di bordo, così come i rivestimenti della cucineria e i tendaggi degli ambienti sottocoperta28.

28

David Ingiosi, “Canapa e nautica: dai cordami dei velieri agli scafi ‘green’”. MagellanoStore Blog, 16 marzo 2019, https://blog.magellanostore.it/canapa-e-nautica-dai-cordami-dei-velieri-agli-scafi-green/ (Consultato il 11 luglio 2020).

(27)

1.5. La canapa in Italia

In Italia, la coltivazione della canapa per l’elaborazione di tessuti è stata sempre legata alle Repubbliche Marinare. Durante le conquiste marittime europee, la richiesta di tele e cordami creò un vero e proprio business intorno alla pianta. L’Italia, in particolare, si distingueva per la qualità della fibra e le città come Bologna e Ferrara sono diventate famose grazie alle estese coltivazioni. Ma anche le navi britanniche, ad esempio, avevano gli alberi delle vele, le vele stesse, la stoppa, le carte delle mappe, tutte realizzate in fibra di canapa coltivata, raccolta, lavorata e tessuta in Italia ed erano considerate tra le imbarcazioni più sicure e performanti dell'epoca29.

Grazie alla produzione di una fibra vegetale di alta qualità, l’Italia diventò il secondo produttore mondiale di canapa, con quasi 1000 ettari di terreni coltivati sparsi nella parte centrale del territorio italiano. Come detto diventò all’epoca anche il primo fornitore di fibra di canapa della Marina Britannica. Le zone d'Italia più produttive per la coltivazione della Canapa, oltre a ll’Emilia Romagna, divennero anche la Liguria, la Toscana, l’Umbria, la Campania e la Sicilia.30

Negli anni 30' del Novecento, la canapa era considerata un bene prezioso, ricco di potenziali utilizzi in diversi settori dell'industria. In questi anni, però, si cominciarono a produrre i primi materiali plastici e vernici derivate dal petrolio e la carta di giornale prodotta con il legno31. Fu cosi che l’utilizzo della canapa passò in secondo piano e poco dopo dimenticato.

29

Storia della Canapa, Breve storia della Canapa, https://www.cbdmania.it/la-storia-della-canapa (Consultato il 20 luglio 2020). 30

Ibidem.

31

(28)

Figura 1. Immagini d’epoca italiane.

(29)

1.6. Gli Stati Uniti: coltivazione della canapa per uso industriale

Anche negli Stati Uniti la canapa venne coltivata dai primi del Seicento per la sua fibra vegetale molto versatile, resistente e soprattutto facile da coltivare.

La storia della Canapa oltre oceano, inizia alla fine del Settecento con Benjamin Franklin (17 gennaio 1706 – 17 aprile 1790) il primo che sfruttò le qualità della pianta per uso industriale, fondando una delle prime cartiere in America che utilizzasse la Cannabis e la prima biblioteca circolante32.

Benjamin Franklin all’epoca fu un visionario e capì subito che lavorando le diverse parti, potevano essere ricavate delle materie prime vegetali per la realizzazione di fibre e carte, iniziando una nuova era di sviluppo. Fu tra i primi a stampare la carta moneta americana, su carta di canapa, determinandone l’affermazione33

.

La storia continua con George Washington, nato nel 1732 da una famiglia di coltivatori della Virginia e diventato, il 30 aprile 1789, il primo presidente degli Estati Uniti 34. Durante il suo secondo mandato continuò ad occuparsi delle sue cinque aziende agricole in Mount Vernon e iniziò a coltivare in grande quantità la canapa per uso agro-industriale. Oggi Mount Vernon accoglie visitatori da tutto il mondo che vengono ad ammirare le piantagioni ancora esistenti.

32

Il ruolo della canapa in America - Emilcanapa. Emil Canapa - Ricreare la filiera in Emilia, https://www.emilcanapa.it/la-canapa/la-canapa-in-america/ (Consultato il 20 luglio 2020).

33

Ibidem.

34

(30)

Anche il terzo presidente degli Stati Uniti, Thomas Jefferson, imprenditore agricolo, riteneva che la coltivazione della canapa fosse molto importante per lo sviluppo dell’agricoltura e fu lui ad impegnarsi personalmente nella costruzione del primo macchinario capace di separare meccanicamente le fibre per migliorare la qualità delle proprie coltivazioni35.

T. Jefferson capì subito la ricchezza di questa pianta multifasica utilizzando le sue fibre per creare un tessuto utilizzato per le uniformi dei suoi ‘operai’ ovvero schiavi, perché il cotone era troppo costoso e presto scoprì che si poteva piantare ovunque perché ricresceva automaticamente dov’era già stata piantata precedentemente36

. “Addirittura Jefferson, mentre era inviato speciale in Francia come diplomatico, incorse in grandi spese e considerevoli rischi per sé stesso ed i suoi agenti segreti, al fine di procurarsi semi di canapa particolarmente pregiati, contrabbandati in Turchia dalla Cina”37

.

Durante il resto del XVII, XVIII e XIX secolo, la canapa continuò a sostenere un ruolo importante negli Stati Uniti e cominciò ad essere implementata nella produzione industriale di tessuto come le Old Glories ovvero la bandiera nazionale degli Stati Uniti d’America e iniziarono ad essere scritti documenti su carta di canapa. La coltivazione e la lavorazione della Cannabis rimasero per diversi decenni al centro dello sviluppo degli Stati Uniti. Intorno al 1850, il censimento statunitense rilevò circa

35

M. Gracis, Canapa, “Una storia incredibile”, (Italian Edition), Chinaski Edizioni, Edizione del Kindle, 2019.

36

News, Michael E. RuanecloseMichael E. RuaneReporter covering local, et al. «At George Washington’s Mount Vernon, a Luscious Crop of Cannabis Nears Harvest Time». Washington Post, https://www.washingtonpost.com/news/retropolis/wp/2018/08/08/at-george-washingtons-mount-vernon-a-luscious-crop-of-cannabis-nears-harvest-time/ (Consultato il 11 luglio 2020).

37

Il ruolo della canapa in America - Emilcanapa. Emil Canapa - Ricreare la filiera in Emilia, https://www.emilcanapa.it/la-canapa/la-canapa-in-america/ (Consultato il 20 luglio 2020).

(31)

8400 piantagioni di canapa in tutto il Paese38 per la produzione di tessuti, tende e per il cordame usato per imballare il cotone.

La coltivazione della Cannabis continuò a crescere fino ad inizio degli anni trenta ma veniva ancora lavorata solo da privati e da piccole aziende agricole. La produzione non era abbastanza per coprire la domanda del mercato e non erano presenti industrie organizzate. Solo nel 1930 fu inventata negli USA una macchina che rendeva possibile la lavorazione della pianta della canapa anche a livello industriale. Ma la possibilità di una lavorazione e produzione massiva incontrò un grosso problema a livello politico, e iniziò così la fine del business. Nacquero le industrie del petrolio e della cellulosa, di Lammot DuPont II e William Randolph Hearst.

Hearst aveva iniziato a produrre un tipo di carta a livelli industriali che veniva ricavata tramite un processo di lavorazione e sbiancamento del legno con solventi chimici, forniti dall’azienda di DuPont. “William Hearst, che era anche un proprietario di un gran numero di testate giornalistiche, diede dunque il via ad una vera e propria campagna di diffamazione della cannabis prendendo astutamente a prestito dal Messico, a quei tempi considerata una nazione ostile agli Stati Uniti, il termine Marijuana che propriamente in realtà indicherebbe la canapa indiana, ove destinata al consumo come sostanza stupefacente”39

.

38

Storia Della Canapa: Tutto Ciò Che Devi Sapere Sull’Eredità Della Canapa - Royal Queen Seeds. https://www.royalqueenseeds.it/content/200-storia-della-canapa-tutto-cio-che-devi-sapere-sull-eredita-della-canapa (Consultato il 13 luglio 2020).

39

Il ruolo della canapa in America - Emilcanapa. Emil Canapa - Ricreare la filiera in Emilia, https://www.emilcanapa.it/la-canapa/la-canapa-in-america/ (Consultato il 20 luglio 2020).

(32)

Addirittura William Hearst avendo un grande potere e controllo della stampa, dichiarò sul Newspaper Tycoon che “la marijuana era la strada più breve per il manicomio, fuma la marijuana per un mese e il tuo cervello non sarà niente più che un deposito di orridi spettri, l’hashish crea un assassino che uccide per il piacere di uccidere”40. Tutte queste false

dichiarazioni non sono ancora state provate dagli scienziati.

Cominciarono così a correre rapidamente negli Stati Uniti storie di sensazionalismo sui danni irrimediabile di questa ‘mala pianta’ arrivando agli estremi e dire che fumare marijuana conduceva a comportamenti depravati e persino agli atti di omicidio e suicidio. L’opinione pubblica venne sconvolta e portò all’approvazione di una tassa sulla marijuana, accettata nonostante i partecipanti al voto non sapessero neppure che il termine marijuana si riferiva alla canapa, allora coltivata per l’industria negli stati americani41

.

Forse se non fosse iniziato il conflitto di interessi tra l’imprenditore Hearts e lo sviluppo della tecnologia, il termine marijuana non avrebbe preso un significato negativo ma soprattutto si sarebbe continuato a coltivare liberamente la canapa per l’estrazione di fibra vegetale e lo sviluppo sostenibile degli Stati Uniti e il resto del mondo.

40

Il ruolo della canapa in America - Emilcanapa. Emil Canapa - Ricreare la filiera in Emilia, https://www.emilcanapa.it/la-canapa/la-canapa-in-america/ (Consultato il 20 luglio 2020).

41

(33)

Figura 2. Articolo giornalistico dell’epoca negli USA.

(34)

1.6.1. Henry Ford: L’auto del futuro

“Perché consumare foreste che hanno impiegato secoli per crescere e miniere che hanno avuto bisogno di ere geologiche per stabilirsi, se possiamo ottenere l’equivalente delle foreste e dei prodotti minerari dall’annuale crescita dei campi di canapa?”42, queste furono le parole di una mente brillante e all’avanguardia che voleva soltanto prendersi cura delle risorse

naturali del pianeta terra offrendo un’automobile ecosostenibile fatta interamente di canapa e soia; Henry Ford, il genio che fondò la Ford Motor Company. Un pensiero che venne concretizzato nel 1941 dopo dodici anni di studio. La Hemp Car, prototipo costruito principalmente di fibre di cellulosa biodegradabili derivate dalla canapa (all’80%) e alimentata per mezzo di etanolo di canapa. Una bio vettura funzionante e all’avanguardia. Molto più leggera di un’auto con carrozzeria d’acciaio Per dimostrare l’alta qualità del suo progetto futuristico ai giornalisti e al pubblico, l’imprenditore Henry Ford realizzò uno spot televisivo in cui colpiva ripetutamente la vettura con un martello senza che si creasse un danno alla struttura della macchina o graffiasse minimamente.

Oggi, la fibra di canapa - spesso mixata con fibra di vetro, kenaf e lino, viene utilizzata per realizzare pannelli compositi per auto, anche da grandi case costruttrici. Uno degli esempi più recenti è quello della Porsche 718 Cayman43.

La Hemp Car era rivoluzionaria anche per la propulsione. Già nel 1925, Ford in un’intervista al New York Times lanciò una provocazione. “Il carburante del futuro sta per venire dal frutto, dalla strada o dalle mele, dalle erbacce, dalla segatura, insomma, da quasi tutto. C’è combustibile in ogni materia vegetale che può essere fermentata e garantire alimentazione.

42

Maurizio Bertera. Quando Henry Ford usava la canapa per l’auto del futuro. La Gazzetta dello Sport, https://www.gazzetta.it/motori/la-mia-auto/09-05-2020/quando-henry-ford-usava-canapa-l-auto-futuro-370839952682.shtml (Consultato il 13 luglio 2020).

43

(35)

C’è abbastanza alcool nel rendimento di un anno di un campo di patate utile per guidare le macchine necessarie per coltivare i campi per un centinaio di anni”44. La vettura era alimentata da etanolo di canapa45, quindi a zero emissioni.

L’olio di semi di canapa può essere trasformato in biodiesel ed è stato calcolato che la canapa possa produrre più di 800 litri di biodiesel per ettaro all’anno, una resa maggiore rispetto ad altre colture; inoltre consente di produrre anche metanolo, etanolo e biogas46. Quindi perché il biodiesel della canapa non viene usato? Fondamentalmente per il prezzo…

Nonostante tutti gli anni di ricerca e sviluppo da parte di Ford, arrivò la Seconda guerra mondiale rallentando l’economia e la produzione in serie di autovetture negli Stati Uniti. Alla fine della guerra, l’idea di Ford era quasi scomparsa e sei anni dopo Henry Ford morì nel 1947. La Hemp Car non fu mai commercializzata. Alcuni storici sostengono che la decisione di non continuare con il progetto sia stata sostenuta pesantemente dalle industrie petrolifere, che temevano le conseguenze negative della produzione di un carburante alternativo ecosostenibile.

Durante l’era moderna gli americani non furono gli unici a coltivare la Canapa, anche alcune nazioni europee come Francia, Svizzera, Spagna cominciarono a coltivare la Canapa riconoscendone il potenziale medico e come materia prima vegetale industriale di alta qualità. Adesso possiamo confermare che la Canapa ha svolto un ruolo importante ed ha accompagnato

44

Maurizio Bertera. Quando Henry Ford usava la canapa per l’auto del futuro. La Gazzetta dello Sport, https://www.gazzetta.it/motori/la-mia-auto/09-05-2020/quando-henry-ford-usava-canapa-l-auto-futuro-370839952682.shtml (Consultato il 13 luglio 2020).

45 il carburante raffinato dai semi della pianta.

46

Maurizio Bertera, Quando Henry Ford usava la canapa per l’auto del futuro. La Gazzetta dello Sport, https://www.gazzetta.it/motori/la-mia-auto/09-05-2020/quando-henry-ford-usava-canapa-l-auto-futuro-370839952682.shtml (Consultato 13 luglio 2020).

(36)

la vita dell’umanità in ogni era e in ogni parte del mondo come fonte medicinale e come un materiale industriale di origine vegetale come nessun altro.

(37)

Figura 3. Hemp Car di Henry Ford

Fonte: https://www.financialexpress.com/auto/car-news/forget-electric-cars-henry-fords-cannabis-car-was-made-from-hemp-10xstronger-than-steel-100-green/1384733/ (Consultato il 13 luglio 2020).

(38)

1.7. La proibizione e la scomparsa della Cannabis

Dopo otto secoli di storia, la canapa divenne la pianta più diffusa del pianeta ma la situazione cambiò in maniera negativa quando si iniziò a parlare del consumo di Cannabis come causa di dipendenza, pazzia e ribellione. Il mondo reagì contro la coltivazione, la commercializzazione e il consumo ricreativo della Cannabis dimenticando tutti i suoi altri usi. l primi paesi a proibire l’uso della Cannabis fu l’Egitto, nel 1879 poi seguirono la Grecia, l’anno successivo, la Giamaica nel 1913, e il Sud Africa nel 1928.

La proibizione arrivò anche negli Stati Uniti con il Commissario Harry Anslinger del Federal Bureau of Narcotics. La sua campagna contro la Cannabis portò all'approvazione da parte del presidente Franklin D. Roosevelt della Marihuana Tax Act del 1937, in base alla quale venivano regolamentate l'importazione, la coltivazione, il possesso e / o la distribuzione. Tra le disposizioni della legge c'era quella che richiedeva agli importatori di registrarsi e pagare una tassa annuale di $ 24. Un timbro del Marihuana Tax Act, veniva messo su ogni modulo d'ordine originale e contrassegnato dall'esattore che assicurava che i pagamenti fossero effettuati correttamente. La violazione di questo Tax Act comportava una multa di circa $ 2.000 e / o la reclusione fino a cinque anni47.

47

Did You Know... Marijuana Was Once a Legal Cross-Border Import? | U.S. Customs and Border Protection. https://www.cbp.gov/about/history/did-you-know/marijuana (Consultato il 20 agosto 2020).

(39)

Verso la fine dell’Ottocento, nei Paesi occidentali iniziarono le prime ricerche per verificare se gli effetti della Cannabis fossero nocivi. Nel 1925 la Società delle Nazioni48 dichiarò fuorilegge l’utilizzo della Cannabis per scopi non terapeutici e nel 1942 fu tolta dalla farmacopea ufficiale degli Stati Uniti. Nel 1961 l’ONU la classificò come stupefacente e impose a tutti i 65 Stati membri di eliminare la coltivazione di Cannabis entro il 198649.

Trenta anni dopo l’approvazione del Marihuana Tax Act, nel 1970, la Cannabis fu classificata e limitata alla pari dei narcotici ovvero sostanze stupefacenti e psicotrope vietate dalla legge, come cocaina, eroina e oppio e furono emanate nuove leggi ancora più severe. Ci sono stati diversi cambiamenti verificatisi negli ultimi 40 anni e ad oggi sono 36 gli stati che hanno legalizzato la Cannabis per scopi medici e alcuni di questi anche per uso ricreativo.

Ad oggi, la Cannabis è ancora illegale in molti paesi nel mondo mentre in altri è legale soltanto il consumo terapeutico e in alcuni libera anche per scopi ludici. A continuazione ci sono delle mappe che lo rappresentano.

48

In sigla SDN, è stata la prima organizzazione intergovernativa con lo scopo di accrescere il benessere e la qualità della vita degli uomini.

49

S. Lavazza, “Cara” droga, Cannabis, ecstasy, cocaina, eroina e ‘nuove droghe’. Guida pratica per familiari, volontari, insegnati, operatori e

(40)

Figura 4. Nazioni dove la Cannabis è illegale nel 2020

Fonte: Countries Where Weed Is Illegal 2020. https://worldpopulationreview.com/country-rankings/countries-where-weed-is-illegal (Consultato il 20 agosto 2020).

(41)

Figura 5. Consumo di Cannabis nel mondo

Fonte: «Canadá se suma a la lista de países con marihuana legal con un fuerte apoyo social - TN.com.ar». Todo Noticias, 16 ottobre 2018, https://tn.com.ar/internacional/canada-se-suma-la-lista-de-paises-con-marihuana-legal-con-un-fuerte-apoyo-social_906021 (Consultato il 20 Agosto 2020).

(42)

Figura 6. Mappa di dove è legale il consumo e coltivazione della Cannabis

Fonte: «La mappa della cannabis nel mondo: dove è legale o consentito fumare?» DolceVita, 26 gennaio 2016, https://www.dolcevitaonline.it/la-mappa-della-cannabis-nel-mondo-dove-e-legale-o-consentito-fumare/ (Consultato il 20 Agosto 2020).

(43)

2. Caratteristiche della Cannabis sativa L.

“Cannabis sativa L. è il nome scientifico della canapa: Cannabis rappresenta il genere, sativa è la specie e la L. indica il suo scopritore, il naturalista Linneo, nel 1753”50.

Fino ad oggi, la classificazione tassonomica della Cannabis è ancora molto discussa tra gli scienziati e non è ancora molto chiara. Secondo alcuni ricercatori appartiene alla famiglia delle Cannabacee o Cannabinacee, ordine Urticali. Però essendo una famiglia molto grande, venne poi suddivisa in due generi: Cannabis L., nome latino della canapa, e Humulus L. da cui si ottiene il luppolo51.

URTICALI  CANNABACEE / CANNABINACEE  CANNABIS SATIVA  HUMULUS L.

Il luppolo è una pianta che produce fiori riuniti in pannocchie ed è anche una pianta che nasce spontaneamente come la Cannabis. L’utilizzo più conosciuto del luppolo è per la produzione della birra, conferendo il sapore amaro e le diverse caratteristiche aromatiche. Un altro uso meno comune è nell’erboristeria per le sue proprietà sedative e calmanti, inoltre viene utilizzato anche per stimolare l’appetito52

.

50

C. Spadaro. “Il filo di Canapa. L’eco-pianta del futuro.” Altreconomia edizioni, 2016, pp. 18.

51

Tesi di Laurea: La Canapa dalla tossicologia all’alimentazione. Dott.ssa Federica Coppedè, Università di Pisa – Dipartimento di Farmacia.

52

«Luppolo: proprietà, benefici e utilizzi come rimedio naturale». GreenMe.it, 26 novembre 2015, https://www.greenme.it/vivere/salute-e-benessere/luppolo-proprieta-benefici-rimedi/ (Consultato il 18 Agosto 2020).

(44)

Le Urticali sono piante legnose e erbacee con fiori poco appariscenti. La canapa, in genere, ha fiori maschili e fiori femminili presenti su piante distinte e per questo viene classificata come pianta dioica. In alcuni casi, però, i due organi sessuali, pur rimanendo separati, sono portati dalla stessa pianta diventando una pianta monoica53.

Carlo Linneo è stato il primo a classificare la canapa con il nome di sativa nel 1753 e 30 anni dopo Lamarck individuò la varietà indica. Nel 1924 Janicevskij individuò l’ultima specie, la ruderalis. Nel 1976 Small e Cronquist conclusero che il genere Cannabis comprende una sola specie e che Sativa e Indica sono due sottospecie. Ancora oggi, non si è in grado di delineare una suddivisione chiara della Cannabis: questo è dovuto all’ampia distribuzione geografica della specie e alla grande diversificazione prodotta dal miglioramento genetico, finalizzato a diverse destinazioni d’uso e che hanno determinato la formazione di un numero elevatissimo di tipi, distinti per caratteristiche morfologiche, anatomiche e produttive54.

53

Tesi di Laurea: La Canapa dalla tossicologia all’alimentazione. Dott.ssa Federica Coppedè. Università di Pisa – Dipartimento di Farmacia.

54

(45)

2.1. Sativa, Indica e Ruderalis: differenze fisiche

La Cannabis è una pianta annuale e il suo fusto può raggiungere un’altezza che varia tra gli 80 cm e i 5 m e la sua densità di ramificazione dipende dalle sottospecie, dal metodo di coltivazione, dalla geomorfologia e dal clima.

La Cannabis sativa è una pianta che si sviluppa velocemente e cresce verso l’alto. Normalmente la semina si fa ad inizio stagione cioè a marzo o aprile a seconda del tempo e la raccolta si realizza alla fine della fioritura generalmente da fine agosto a inizio settembre. Le sue gemme si sviluppano in maniera individuale per tutta la lunghezza dei suoi rami e le sue foglie sono molto fini e lunghe. Inoltre, il suo odore è molto delicato e meno percettibile rispetto a quello della indica55.

La Cannabis indica è più compatta e robusta e si sviluppa meno in altezza. Per le sue caratteristiche si presta molto meglio alla coltivazione indoor. Le sue gemme tendono a essere dense, pesanti e a svilupparsi in grappoli attorno ai punti internodali dei rami. Sono caratterizzate da un odore fragrante e pungente. I tempi di fioritura vanno dalle 6 alle 9 settimane.

La Cannabis ruderalis è l’ultima delle tre principali sottospecie di Cannabis, famiglia della Cannabacee, ed è ad oggi la meno conosciuta. Varie ricerche ritengono che la Cannabis ruderalis abbia avuto origine migliaia di anni fa in piccole

55

E. De Vivo, E. Bignamini,”Cannabis e cannabinoidi. Dalla biochimica alle principali patologie d’organo, dalla legalizzazione alle indicazioni e alle

(46)

quantità in Asia, Europa centrale e orientale. In Russia sembra essersi sviluppata di più grazie al suo clima nordico ed è soprattutto lì dove continua ancora a crescere in modo selvatico.

I botanici l’hanno denominata ruderalis perché è una pianta con natura infestante. La parola ruderalis significa qualcosa che cresce su un terreno di scarto o tra i rifiuti. Viene spesso descritta come la terza sottospecie della Cannabis insieme alla sativa e indica, ma i botanici non sono sicuri che si qualifichi come una specie a sé stante56.

C’è da sottolineare che in Italia la canapa non è una specie di Cannabis differente ma è un termine per indicare un tipo di Cannabis ibridata ovvero modificate geneticamente perché possa contenere il livello minimo di THC sottoposto dalla legge (sotto il 0,5%) per la coltivazione e uso piuttosto industriale e medicinale. “Negli Stati Uniti, la Cannabis deve contenere meno dello 0,3% di THC per poter essere qualificata come canapa industriale”57

.

Quindi quale sono le differenze fisiche tra la Cannabis sativa, indica e ruderalis?

Nella successiva Figura 7 possiamo osservare una delle differenze fisiche per riguardante l’altezza delle diverse sottospecie. La Cannabis sativa è quelle che cresce verso l’alto da 160 a 350 cm, con delle foglie lunghe e sottili in genere con sette punte mentre la Cannabis indica è più robusta e cresce di maniera più bassa da 150 a 220 cm, con foglie più

56

La Cannabis Ruderalis: Erba Resistente Con un Talento Nascosto - RQS Blog. https://www.royalqueenseeds.it/blog-cannabis-ruderalis-l-erba-rude-n380 (Consultato il 30 luglio 2020).

57

(47)

larghe e a cinque punte. Per ultimo la Cannabis ruderalis ovvero Cannabis selvatica è molto più bassa e compatta con cime piccole e grosse. La sua altezza si limita ha 50-60 cm e presenta foglie a tre punte. Come da successiva Figura 8.

(48)

Figura 7. Differenza tra Cannabis: Sativa, Indica e Ruderalis Figura 8. Differenza delle foglie

(49)

2.2. Cannabis: una pianta dioica che può diventare monoica

In biologia esistono due tipologie di pianta: monoica e dioica. Questi due termini si riferiscono alla riproduzione sessuale. Nelle piante dioiche esistono esemplari con fiori maschili e fiori femminili mentre nelle monoiche gli organi riproduttivi maschili e femminili si trovano nella stessa pianta. Nel caso delle dioiche la differenza morfologica tra il maschio e la femmina non è cosi evidente e molto spesso sono identiche all’occhio umano. Al contrario delle piante monoiche, le dioiche sono molto meno comuni in natura. Un esempio di piante conosciute dioiche sono gli asparagi e spinaci.

“Come tutte le piante, la Cannabis ha lo scopo di riprodursi. Nel mondo vegetale, ci sono diversi modi per procedere. Il primo modo in cui procede la natura, e che riguarda la Cannabis, è la riproduzione sessuale. In questo caso, un seme viene prodotto dalla miscela di due DNA degli organi maschili e femminili delle piante”58

.

La Cannabis viene catalogata come una pianta dioica ed è soltanto al momento della fioritura che si può individuare il maschio e la femmina. A differenza di altre piante dioiche, la differenza tra il maschio e la femmina è più evidente.

“I fiori degli esemplari maschio sbocciano a grappoli di colore bianco-giallo e hanno 5 petali. Le femmine sviluppano due o tre settimane più tardi delle infiorescenze con ovario e pistilli. All’interno del calice, se impollinato, si svilupperà poi il seme”59.

58

Green, Emmanuel. «Cannabis monoica e cannabis dioica». Blog-Cannabis, 29 giugno 2018, https://it.cannabis-mag.com/Cannabis-monoiche-e-cannabis-dioica/ (Consultato il 31 Luglio 2020).

(50)

Mentre l’infiorescenza femminile è molto più fogliosa, compatta e più robusta della maschile. “I fiori maschili (staminiferi) giallo-verdognolo, sono riuniti in pannocchie terminali composte da numerosi racemi, ciascuno presenta 5 tepali fusi alla base e 5 stami”60.

Detto ciò in casi particolari, la Cannabis può diventare una pianta monoica e viene chiamata ermafrodita. Spesso succede quando la coltivazione viene manipolata per ottenere solo delle piante femmine. Il termine ‘monoico’ significa ‘una casa’. Le piante monoiche mostrano fiori maschili e femminili su di essa ma non sullo stesso fiore. Per questo vengono appellate come monoiche ermafrodite in quanto hanno organi riproduttivi sia maschili che femminili su rami diversi61.

“Molte colture alimentari comuni sono monoiche. Ad esempio, la ghianda che appare nella parte superiore di un gambo di mais è il fiore maschio, che produce polline che poi cade. O più probabilmente verrà soffiato dal vento su uno stelo vicino, su fiori femminili ricettivi che, una volta impollinati, si trasformano in spighe di grano”62

.

Un altro aspetto rilevante è che la canapa è una pianta anemofila cioè l’impollinazione può avvenire anche a distanze di 3-5 chilometri tra una pianta e un’altra, specialmente nelle pianure dove non esistono rilievi naturali, filari di alberi o costruzioni

59

J. Herer, M. Bröckers. “Canapa, Cannabis, Marijuana”, Prefazione di Goffredo Fofi. Parole di Cotone Edizioni 1997, pp. 15.

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Vademecum sulla coltivazione della Cannabis sativa di tipo L. per agricoltori. Settembre 2019. Scuola Canapa.

61

Green, Emmanuel. «Cannabis monoica e cannabis dioica». Blog-Cannabis, 29 giugno 2018, https://it.cannabis-mag.com/Cannabis-monoiche-e-cannabis-dioica/ (Consultato il 31 Luglio 2020).

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che ostacolino il movimento del polline.

Durante il processo della fioritura, le infiorescenze maschili cominciano a seccare dopo l’impollinazione e sono già secche nel mese di agosto mentre le piante femmina continuano a vegetare fino a fine settembre per la maturazione del seme.

Per quanto riguarda i semi di canapa, contengono 20-25% di proteine, 20-30% di carboidrati, 25-35% di olio e 10-15% di fibre. Hanno notevoli qualità nutritive, dovute alla presenza di olio ricco di acidi grassi essenziali Omega-3 e Omega-6 e un contenuto proteico completo di tutti gli amminoacidi essenziali63.

Nella successiva Figura 9, si può osservare in alto a sinistra la pianta maschio fiorita e piena di polline e a destra la pianta femmina con il fiore già impollinato e perciò pieno di seme. Nella parte sotto sono le diverse tappe da quando lo spilletto della femmina viene impollinato dal maschio per sviluppare dentro la buccia il seme che poi verrà lavorato per l’estrazione di olio.

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Figura 9. Disegno della Cannabis Sativa L. di Koehler

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2.3. Cannabinoidi: i principali principi attivi

La concentrazione dei principi attivi è un’altra differenza molto importante dal punto di vista legale ed è quello che permette la coltivazione di alcune sottospecie di canapa in Italia e nel mondo.

La Cannabis contiene più di 480 componenti attivi, di cui 80 sono unici in questo genere di pianta e sono considerati cannabinoidi. Sono molti e diversi i tipi di cannabinoidi che si trovano nella complessa rete di Madre Natura. Da specificare che la Cannabis non è l’unica pianta che produce fitocannabinoidi curativi. Molti alimenti e fiori contengono nutrienti per il nostro sistema endocannabinoide e possiamo beneficiare di questi senza far uso di Cannabis, tipo con il Cacao che è ricco di anandamide, un endocannabinoide che viene prodotto naturalmente dal cervello umano e che regola umore, appetito e percezione del dolore. O ad esempio il Pepe nero, la Echinacea, i Tartufi Neri, l’Elicriso Italico, il Rododendro Cinese e tanti altri ancora. Produttori di sostanze chimiche di origine naturale in grado di interagire coi recettori endocannabinoidi presenti nel nostro corpo, CB di tipo 1 e 2.

I principali e i più famosi cannabinoidi nella pianta di Cannabis sono il CBD e il THC e negli ultimi anni anche il CBG. Il delta-9-tetraidrocannabinolo, comunemente chiamato THC, è tra le sostanze più famose della pianta e rappresenta la componente psicotropa. La più accreditata letteratura medico scientifica attesta che per sortire effetti psicotropi il contenuto di THC debba essere superiore allo 0,5%64.

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D. Benvenuto, “Guida pratica alla Cannabis Light: Come coltivare, produrre e commercializzare infiorescenze di canapa industriale senza rischi.” Independently published 2018, Italian Edition, Edizione del Kindle.

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Il cannabidiolo, ovvero CBD, è un altro composto attivo presente nella Cannabis che non viene controllato dalla legge per non avere effetti psicoattivi, è noto per avere effetti rilassanti a livello muscolare e neurologico. Da quando sono stati scoperti i principi attivi e soprattutto la differenza tra gli effetti causati da essi, gli scienziati hanno scoperto l’effetto benefico del CBD sul trattamento dell’epilessia e di altri disturbi neurologici e di conseguenza molte altre ricerche sono state fatte per esaminare in dettaglio i suoi effetti sul corpo umano. Il CBD è diverso dal THC ed è unico nel suo potenziale per usi medici in quanto può avere effetto su un gran numero di recettori del cervello e del corpo, tra cui non solo recettori dei cannabinoidi CB di tipo 1 e 2.

“Sebbene ricevano la maggioranza dell’attenzione, il THC e il CBD non sono gli unici componenti attivi nella ‘marijuana’. Ci sono oltre 80 cannabinoidi attivi trovati nella pianta, ma ce ne sono molti di cui prendere nota. Il cannabinolo, o CBN, è un prodotto di ossidazione del THC. Di tutti i cannabinoidi conosciuti, il CBN ha i più forti effetti sedativi. Naturalmente, è ideale per il trattamento dell’insonnia. Il CBG (cannabigerolo) è un altro cannabinoide importante. Anche se questo non ha gli effetti inebrianti del THC, si dice che giochi una parte cruciale dell’intero ciclo psicoattivo. Il CBC (cannabicromene) è simile, ma soprattutto importante per ridurre l’ansia e lo stress”65

.

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2.4. Termine Marijuana

Esistono tanti termini a livello mondiale che fanno riferimento alla Cannabis come per esempio Mota utilizzato in America Centrale, Erba in Italia ma uno dei più sentiti e conosciuti a livello internazionale è Marijuana.

Marijuana è il termine ispano-messicano che definisce l’infiorescenza femminile essiccata della Cannabis. Nel il tempo ha preso ad essere utilizzata per indicare tutta la pianta. Il richiamo alla lingua ispanica sorregge gran parte dello sforzo mediatico proibizionista americano di metà anni trenta creando propaganda negativa sulla base che la coltivazione e soprattutto il consumo di questa pianta per uso ricreativo stava diventando una seria minaccia. Inoltre veniva sostenuto che il consumo della Cannabis creava una dipendenza e che suoi effetti erano altamente pericolosi per le persone e la società stessa. Così la parola marijuana è finita per essere associata, con fin troppa facilità e semplicioneria, all’uso voluttuario e ricreativo della Cannabis66.

È importante capire la definizione dei diversi termini e soprattutto l’utilizzo corretto di questi. La parola Marijuana è un termine piuttosto discriminativo e fa riferimento all’infiorescenza femmina della Cannabis sativa e indica con livelli di THC superiore a quelli stimati dalla legge, e per conseguenza ad una sottospecie di Cannabis che è vietata coltivare e commercializzare.

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«Cannabis Sativa Linnaeus | Dizionario minimo». SICAM - Società Italiana Canapa Medica, 23 febbraio 2018, https://sicamweb.it/canapa-cannabis-e-marijuana/ (Consultato il 30 Luglio 2020).

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