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SCUOLA SUPERIORE SANT’ANNA
Master Universitario di I livello Vini Italiani e Mercati Mondiali
Anno Accademico
2016/17
in collaborazione con
d’Araprì: condividere esperienza e
passione
Autore
Paola Agata Caputo
Tutor Scientifico
Alessandro Balducci
[Tutor Aziendale –
d’Araprì2 Sommario
Abstract ... 3
Introduzione ... 4
Obiettivi e attività realizzate ... Società consortile ... 15 WineQuote……….25 Conclusioni………28 Sitografia………...30 Indice Figure Fig.1: La Capitanata
Fig.2: Strada dei vini DOC della Daunia Fig.3: Il bombino bianco
Fig.4: Ulrico Priore, Luigi Veronelli e Severino Garofano Fig.5: La pergola pugliese
Fig.6: Il frantoio ipogeo Fig.7: Concerto in cantina Fig.8: L’Oscar del vino
Fig.9: Consorzio e Società Consortile Fig.10: Analisi SWOT
Fig.11: Girolamo d’Amico e Valentina Passalacqua
Fig.12: I produttori di San Severo con Fabio Giavedoni e Salvatore Taronno di Slow Wine Fig.13: Radici del Sud
Fig.14: Schermata di Wine Quote
Fig.15: Corso di degustazione in cantina
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d’Araprì: condividere esperienza e passione
Obiettivo principale dello stage è stato la partecipazione alla costituzione di un Consorzio tra i produttori di Metodo Classico di San Severo. Numerose riunioni, tra i rappresentanti delle aziende interessate, hanno portato a chiarire gli intenti comuni e a delineare un quadro generale della situazione attuale e degli sviluppi futuri. E’ stata scelta, tra le diverse tipologie di associazione, quella più rispondente alla visione della maggioranza, sono state abbozzate regole, proposti nomi, è stato pianificato un percorso attraverso cui promuovere la conoscenza del territorio e dei prodotti.
d’Araprì ha fatto da apri-pista negli anni passati, ed ora mette a disposizione delle altre aziende del territorio la sua esperienza e il suo nome ormai lanciato sul mercato nazionale ed internazionale.
Il percorso è ancora lungo, rallentato dalle lungaggini burocratiche, ma nella riunione avvenuta il 21 novembre scorso sono stati ribaditi impegno e determinazione da parte di tutte le aziende interessate a proseguire il cammino intrapreso. Alla presenza del rappresentante nazionale e di quello regionale di Slow Wine, è stata approfondita la conoscenza di tutta la loro produzione spumantistica, ed anche palesata la possibilità di apertura verso altre aziende situate nei territori limitrofi. Il prossimo 31 gennaio verrà esaminato lo statuto messo a punto dal notaio. Entusiasmante poi la partecipazione, anche come sommelier, alle numerose iniziative della cantina d’Araprì, inserita nel circuito del Movimento Turismo del Vino, e da anni impegnata nel sociale con rassegne di concerti di musica jazz a scopo di beneficenza.
Sempre nell’ottica della condivisione di esperienza e passione, è nata, dalla collaborazione tra me e Anna d’Amico, esperta d’informatica e figlia di uno dei tre soci d’Araprì, un’applicazione dedicata al mondo del vino e a tutti i suoi appassionati, che verrà registrata con il marchio della cantina d’Araprì.
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L’azienda d‟Araprì si trova a S. Severo, in provincia di Foggia, ed è una società fondata nel 1979
da Girolamo d‟Amico, Louis Rapini ed Ulrico Priore. Le prime lettere dei rispettivi cognomi formano l‟acronimo divenuto il marchio dell‟azienda; tromba, pianoforte e contrabbasso gli strumenti che per diletto o per professione li hanno uniti nell‟amore, inizialmente per il jazz e poi per il vino; amore divenuto negli anni un connubio indissolubile. Prima azienda pugliese a produrre soltanto spumante Metodo Classico, ancora oggi detiene questo primato in Puglia e nel Meridione, a parte qualche piccola azienda affacciatasi da poco sul mercato.
Girolamo d‟Amico, laureato in chimica industriale, ha insegnato Impianti e Tecnologie alimentari nelle scuole superiori, attualmente è in pensione e si dedica a tempo pieno alla cantina come Responsabile Tecnico.
Louis Rapini, diplomato al conservatorio di Pescara in pianoforte, insegna musica ed è il Responsabile Vendite e Marketing della cantina. Nato in Francia da genitori italiani, ha conosciuto, tramite il lavoro del padre, la realtà delle cantine della Champagne.
Ulrico Priore, dopo aver collaborato per diversi anni come tecnico presso diverse cantine di San Severo, è oggi Responsabile di cantina e Manutenzione Impianti. Suoi i primi tentativi di imbottigliamento e l‟imput a sperimentare. Musicista jazz.
LA VISION
“…il nostro non è un intendimento di natura commerciale, quanto un atto d’amore verso i vitigni della nostra terra, non ancora sufficientemente valorizzati in tutte le loro potenzialità…”.
Dalla prima recensione di un giornale locale, il Corriere di San Severo, pubblicata il 17 marzo 1983, si evince quella che dall‟inizio è stata la filosofia dell‟Azienda, rimasta immutata dopo tanti anni. Tutte le azioni intraprese nel tempo hanno avuto come obiettivo, infatti, il riscatto e la valorizzazione di un territorio ricco di tradizioni e di cultura, storicamente vocato alla viticoltura di qualità, e dotato di un grande patrimonio storico e paesaggistico; alterne vicende lo hanno, purtroppo, penalizzato e nel tempo ne hanno anche un po‟ oscurato il valore. Nel 1995 i tre soci si trovano tra i fondatori dell‟Associazione Daunia Enoica, gruppo di non produttori che promuove il territorio, organizzando tra l‟altro corsi di avvicinamento al vino, e concorsi per vini amatoriali che hanno portato poi alla nascita di nuove cantine (Domini Dauni, Nardella, Terre Federiciane);
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nel 1999 aderiscono, per primi tra i produttori della zona e tra i primi in Puglia, al Movimento Turismo del Vino, oggi 70 cantine associate in forma di società consortile per la crescita del territorio; nel 2004 partecipano alla fondazione della Confraternita del Bombino bianco, realtà locale per wine-lovers; nel 2017 si fanno i promotori della creazione di un Consorzio tra i produttori di Metodo Classico di San Severo. Ogni attività ha come scopo ultimo la promozione e la valorizzazione del territorio e naturalmente, in primis, del vino prodotto in questo territorio.
LA MISSION
La convinzione di poter produrre anche al Sud Spumante Metodo Classico di qualità, tanto da focalizzare la produzione esclusivamente su questa tipologia di prodotto, e l’intuizione di poter valorizzare nella spumantizzazione il vitigno autoctono della Capitanata, il bombino bianco.
Il territorio di San Severo ha una tradizione storica per l‟allevamento della vite, la DOC San
Severo è stata infatti la prima ad essere riconosciuta in Puglia, nel 1968. La posizione è particolarmente favorevole: il foggiano è zona di pianure e di colline temperate dalle brezze marine che allontanano il pericolo di gelate e muffe; protetto dalla Maiella e a ridosso del Gargano, trae beneficio dalle escursioni termiche dovute alle aree montane, che preservano la qualità ed il corredo aromatico delle uve. Tutto questo porta anche il grandissimo vantaggio di poter ridurre i trattamenti nel corso dell‟anno. I terreni sono di natura argilloso-calcarea, con presenza di limo e sabbia, con una lieve pendenza che evita ristagni, favorisce l‟insolazione e garantisce una buona escursione termica giornaliera. Nell‟insieme si crea un microclima favorevole alla vite; la zona infatti è ricca di vigneti, che producono soprattutto bianchi leggeri e rossi non molto strutturati, con qualche eccezione dovuta all‟utilizzo di vitigni internazionali.
La Daunia è una terra generosa, dalla gastronomia semplice e genuina, basata su prodotti tipici, alcuni dei quali DOP e IGP: l‟olio extravergine d‟oliva Dauno DOP, l‟oliva Bella della Daunia DOP, il formaggio canestrato pugliese DOP, l‟arancia del Gargano IGP, il limone femminello del Gargano IGP.
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I vitigni maggiormente presenti in zona sono il bombino bianco, il trebbiano bianco, la malvasia
bianca di Candia, la falanghina, il montepulciano, il sangiovese, il merlot, il nero di Troia.
Il bombino bianco è il vitigno su cui focalizzeremo la nostra attenzione, dal momento che è il
vitigno scelto dalla casa d‟Araprì come bandiera della propria produzione e del territorio. Presente in Puglia soprattutto nelle zone di Bari e Foggia, e in altre regioni dell‟Italia meridionale, come il Molise, il Lazio e l‟Abruzzo. E‟ un vitigno molto antico, forse originario come gli altri trebbiani del bacino orientale del mar Mediterraneo o forse di origine spagnola, molto ben acclimatato in Puglia, in particolare nella Daunia, grazie ai terreni calcarei, argillosi e sabbiosi su cui ben si adattano i vitigni a bacca bianca. Raramente vinificato in purezza, si utilizza più spesso in uvaggio per la produzione di vini bianchi. In Puglia viene utilizzato per la produzione dei VQPRD San Severo, Cacc‟è Mmitte di Lucera, Leverano, Castel del Monte, Locorotondo, Martina Franca e Gravina. Matura a metà settembre e mantiene un corredo acido elevato, dando un vino di moderata alcolicità, base ideale da spumantizzare.
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La produzione è iniziata, un po‟ per gioco un po‟ per scommessa, nella cantina della mamma di
Girolamo, che dispensava consigli sulle partite di uva da acquistare ed incoraggiamenti ad osare e proseguire, sempre nel nome e nel rispetto dei valori della tradizione. A lei, per affetto e riconoscenza, è stata dedicata la bottiglia, edizione speciale 2004, Cuvèe Annett, Blanc de Noir da Pinot nero e Montepulciano, dalla vendemmia del 2000, creata per celebrare i 25 anni dell‟azienda (dosaggio zero). I primi anni sono stati dedicati allo studio e alla sperimentazione; il primo tirage, nel 1979, è stato fatto su appena 90 bottiglie, poi anno dopo anno la produzione è cresciuta, incoraggiati sia dai risultati, sia da uomini d‟esperienza, come Antonio D‟Alfonso del Sordo, presso la cui cantina l‟Azienda ha vinificato sino al 1992.
Anche personaggi di fama si interessano a loro, come Luigi Veronelli che, al seguito del giro d‟Italia, visita la cantina due volte, nel 1986 e nel 1992. Contro il parere comune, incoraggia i tre soci a proseguire con l‟utilizzo del bombino bianco, credendo egli stesso fermamente nella valorizzazione dei vitigni autoctoni.
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Inizialmente veniva vinificato solo il bombino bianco, poi è stata la volta del Montepulciano, sinchè negli anni ‟88-‟89 si decise di acquistare delle partite di pinot nero dall‟Oltrepò Pavese, con l‟intento di diversificare i prodotti. Dopo quel biennio, consolidata la scelta produttiva, le uve utilizzate sono state esclusivamente locali. Nel 2002 arrivano i primi vigneti di proprietà, tutti nell‟agro di San Severo. Sistema d‟allevamento, dapprima spalliera, ora pergola pugliese, con agricoltura convenzionale supportata da trappole ferormoniche. Densità d‟impianto 3000 ceppi/ha, resa 100-130 q.li/ha, e circa 3 kg di resa/ceppo. Le uve vinificate sono per il 40-50% di produzione propria, la restante parte acquistata da produttori locali, incluso il pinot nero. La produzione attuale si attesta sulle 90-100.000 bottiglie, e i vigneti di proprietà coprono una superficie di 8 ha, di cui 4,5 ha produttivi e 3,5 ha di nuovo impianto. Entro il 2020 l‟Azienda conta di portare la produzione a 130-140.000 bottiglie. E‟ in programma, infatti, anche un ampliamento della cantina di affinamento, che porterà ad una superficie quasi doppia rispetto a quella odierna.
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Il 90% della produzione viene assorbita dal mercato nazionale, mentre solo il 10% può essere destinato oggi al mercato estero. Per la prima volta, quest‟anno, è stata evasa una commessa in Giappone, mentre clienti abituali sono ristoratori in Germania, Belgio, Svizzera. Da qui la necessità impellente di aumentare la produzione, con l‟obbligo di mantenere gli alti standard qualitativi e di rispettare lo stile della Casa, ormai riconosciuto ed apprezzato ovunque. Numerosi, infatti, i viaggi che si sono succeduti negli anni in Francia, e in particolar modo nella Champagne, ancora oggi per studiare ed affinare la tecnica.
I prodotti includono un Pas Dosè da Bombino bianco (vendemmia seconda decade di settembre) e
Pinot nero (fine agosto), minimo 30 mesi sui lieviti; un Brut da Bombino bianco e Pinot nero, minimo 24 mesi sui lieviti; un Brut Rosè da Montepulciano (fine settembre) e Pinot nero, minimo 24 mesi sui lieviti; la Riserva Nobile, Bombino bianco in purezza vinificato in botti da 300 l di rovere francese e americano, minimo 48 mesi sui lieviti; la Gran Cuvèe, millesimato da Bombino bianco, Pinot nero e Montepulciano, minimo 60 mesi sui lieviti; la Dama Forestiera, da Montepulciano e Pinot nero vinificati in bianco utilizzando solo il mosto di prima spremitura, prodotta solo in versione Magnum senza sciroppo di dosaggio, minimo 48 mesi sui lieviti. E‟ il prodotto più prestigioso della cantina, dedicato alla Dama inglese Elisa Croghan, compagna dell‟ultimo principe di San Severo, Michele di Sangro; grazie a lei andò in porto la donazione dei vigneti del nobile alla città di San Severo, voluta dal principe e alla sua morte impugnata dalla famiglia (fine „800).
Come edizioni speciali, oltre alla già citata Cuvèe Annett, Blanc de Noir da Pinot nero e Montepulciano, creata nel 2004 per celebrare i 25 anni dell‟azienda, senza dosaggio, nel 2014 è stata prodotta la Cuvèe “Trentacinquesimo Anniversario”, vendemmia 2009, da Bombino bianco e Montepulciano, senza dosaggio, 48 mesi sui lieviti. Nel 2019, per celebrare i 40 anni dell‟azienda, verrà commercializzato per la prima volta un Rosè da Nero di Troia in purezza. La presentazione del nuovo prodotto è prevista per novembre 2018.
La cantina dove avviene la vinificazione è situata alla periferia del paese, mentre quella dedicata
all‟affinamento si trova nel centro storico di San Severo. Una location bellissima, ricca di storia, una parte della cantina risale infatti al „500, la restante parte è del „700. Il sottosuolo della città è attraversato da una antica e fitta rete di gallerie scavate nella roccia che collegano ambienti un tempo utilizzati per il lavoro o la conservazione delle merci. Questi ambienti sono perfetti per la maturazione del vino sui lieviti. Negli anni la cantina d‟Araprì ha avuto ristrutturazioni ed
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ampliamenti, con l‟accorpamento di un palazzo di inizio „800 dove si svolgono eventi di varia natura, culturali ed enogastronomici, meeting, mostre fotografiche, convegni. Al suo interno, infatti, oltre alle varie sale, c‟è una grande cucina per gli chef e camere per gli ospiti. L‟antico frantoio ipogeo, denominato sala ARCA (ARte in CAntina), è una delle parti più affascinanti dell‟intero complesso. Qui, in un‟atmosfera quanto mai suggestiva, hanno luogo le annuali stagioni concertistiche di musica jazz, che culminano nel concerto di Natale tenuto ogni anno al teatro Verdi, i cui proventi vengono devoluti alla Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo.
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I riconoscimenti ricevuti negli anni sono innumerevoli. Nel 2013 l‟Oscar del Vino da parte
dell‟AIS ha rappresentato il giusto coronamento di anni di lavoro.
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SOCIETA’ CONSORTILE
Sempre nell‟ottica di valorizzazione del territorio e dei prodotti della zona, sfruttando il successo ormai consolidato dell‟azienda d‟Araprì che si è fatta promotore di questa iniziativa, è nata l‟idea di riunire in Consorzio tutte le Cantine produttrici di spumante Metodo Classico di San Severo. Nel corso degli anni, infatti, diverse aziende hanno inserito nella propria produzione lo spumante Metodo Classico, utilizzando anche il vitigno autoctono bombino bianco. Lo scopo è, dunque, quello di fare squadra, creando un fronte comune per farsi conoscere, mettere a punto un piano e tracciare un percorso da affrontare insieme per proporre San Severo all‟attenzione internazionale. Le aziende già avviate traggono beneficio dal rilancio dell‟immagine del territorio, mentre i giovani imprenditori possono usufruire dell‟esperienza di chi è sul campo da tanti anni e di strategie di marketing comuni.
Le cantine di San Severo che producono Spumante Metodo Classico sono 12: 1) Cantina 7 Campanili
2) Cantina Ariano 3) Cantine La Porta
4) Cantine Antonio Pisante 5) Cantine Re Dauno 6) Cantina Teanum 7) d'Araprì 8) Domini Dauni 9) Gagliardi Vini 10) Tenuta Cipriani 11) Tenuta Coppadoro 12) Tenuta Primavera
Tutte sono state convocate, presso la sede della cantina d‟Araprì, per esporre il progetto e raccogliere pareri ed adesioni. La maggior parte ha risposto, alcune sono venute meno nel corso dei mesi, altre probabilmente verranno aggiunte in corso d‟opera.
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Al momento della stesura di questo lavoro, le aziende attivamente coinvolte nel progetto sono: 1) Cantina 7 Campanili
2) Cantina Ariano
3) Cantine Antonio Pisante 4) d‟Araprì
5) Cantina Teanum 6) Cantina Re Dauno 7) Domini Dauni
7 Campanili è un‟azienda di recente fondazione ed ha messo in commercio le prime bottiglie, un Pas Dosè e un Brut da bombino bianco, 9 mesi sui lieviti, ed un Brut Rosè da pinot nero, 14 mesi sui lieviti.
Ariano produce da molti anni vini fermi, ha da poco ampliato la gamma con due Metodo Classico, un Extra-dry ed un Extra-brut, entrambi da bombino bianco in purezza, 24 mesi sui lieviti.
Antonio Pisante, marchio recente ma con lunga esperienza di lavoro alle spalle, produce vini fermi ed uno spumante con metodo ancestrale da bombino bianco, con un 20% di moscato.
Cantina Teanum, con una vasta gamma di vini fermi e spumanti Charmat, produce uno spumante Metodo Classico da aglianico in purezza vinificato in bianco.
Re Dauno cantina abbastanza recente, produce un Pas dosè e un Brut da bombino bianco, ed un Brut Rosè da pinot nero. Tutti 22 mesi sui lieviti.
Domini Dauni ha invece una lunga esperienza nella produzione di Metodo Classico, con un Brut da bombino bianco e un Pas Dosè Rosè da aglianico. Tutti fanno 60 mesi sui lieviti.
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VISION DEL PROGETTO
Proporre San Severo all’attenzione internazionale creando una rete distrettuale di aziende per lo sviluppo e la promozione dello Spumante Metodo Classico della zona. Valorizzare un territorio ricco dal punto di vista storico, culturale, paesaggistico e gastronomico, per la
crescita di tutte le imprese locali.
Sin dalle prime battute si è raggiunto l‟accordo sulla creazione di un Consorzio di promozione, escludendo per il momento la partecipazione a quello della DOC San Severo, coinvolgendo nel nascente Consorzio tutte le cantine produttrici di spumante Metodo Classico situate nei Comuni che rientrano nel territorio che delimita la DOC San Severo. Si è deciso anche di affidarsi ad un tecnico del settore, individuato nella persona del dott. Dante De Lallo, per tutto ciò che attiene alla parte burocratica ed alla ricerca di finanziamenti.
Tante le aspettative, le necessità, i progetti emersi nel corso delle prime riunioni; le azioni da intraprendere, secondo il parere dei vari rappresentanti, possono essere riassunte nei seguenti punti:
- Valorizzare il patrimonio architettonico sotterraneo, unico nel suo genere
- Capitalizzare il ruolo assunto negli anni da San Severo come punto di riferimento nella produzione di Spumante Metodo Classico in Puglia e nel Centro-Sud d‟Italia
- Collaborare con le Amministrazioni locali per migliorare la qualità del territorio ed aumentarne l‟attrattiva turistica
- Stabilire degli standard di qualità minima a cui devono attenersi gli spumanti prodotti dai consorziati
- Intraprendere azioni di promozione per facilitare l‟inserimento, nella carta dei vini dell‟HO.RE.CA, della produzione locale
- Collaborare con la ristorazione per la valorizzazione dei prodotti locali in abbinamento agli Spumanti Metodo Classico del Consorzio
- Organizzare corsi di formazione per i rappresentanti delle varie cantine, per migliorare la loro capacità di promozione dell‟azienda e dei prodotti
- Organizzare tour delle cantine consorziate con pacchetti da proporre ad operatori turistici specializzati nel mondo del vino
- Sviluppare sinergie con associazioni già presenti sul territorio come, ad esempio, Daunia Rurale
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Il passo successivo ha riguardato la scelta del tipo di aggregazione. Sono stati messi a confronto due modelli (v. figura n. 9), scelti tra quelli che maggiormente si avvicinavano alle necessità espresse:
- CONSORZIO CON ATTIVITA’ ESTERNA (Art. 2612 CC) - SOCIETA’ CONSORTILE SRL (Art. 2615 ter CC)
Consorzio con attività esterna Società Consortile SRL
Sì solo imprese Sì
2 n. minimo 2
Sì può operare anche verso non soci Sì
Sì partita IVA Sì
No personalità giuridica Sì
Sì Statuto Sociale obbligatorio Sì
Sì quota sociale minima No
No capitale sociale minimo 10,000 euro
Sì assemblea soci Sì
Sì consiglio di amministrazione Sì
No collegio sindacale sì, oltre certe dimensioni
risponde sia il Consorzio che l'interessato obbligazioni risponde la Società con il suo patrimonio 5 aziende, tutte PMI, no distribuzione utili agevolazioni fiscali 5 aziende, tutte PMI, no distribuzione utili
VANTAGGI
assenza di controlli esterni personalità giuridica
non previsto un capitale sociale no obbligo di devolvere il 3% degli utili annuali il Bilancio d'esercizio non va iscritto al
Reg. Imprese
in assemblea, ogni socio ha voto proporz. al capitale sottoscritto
SVANTAGGI
non ha personalità giuridica costi di costituzione e gestione più elevati responsabilità solidale tra Cons. e socio per
obbligazioni
in caso di perdite, si deve ricapitalizzare tramite Notaio
entrata/uscita soci iscritte al Reg. Imprese con Imposta di Registro
può fallire come una normale impresa
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Molto simili sotto tanti aspetti come si evince dal prospetto, è stata preferita la seconda forma perché dotata di personalità giuridica, ma soprattutto perché più conveniente dal punto di vista economico. Nel caso del Consorzio, infatti, se quest‟ultimo contrae obbligazioni per conto di uno o più consorziati, ne risponde sia il Consorzio che il consorziato interessato, mentre nella Società Consortile risponde la società con il suo patrimonio. In entrambi i casi si può usufruire di agevolazioni fiscali solo se le imprese sono almeno 5 e tutte PMI. L‟UE ha uniformato i criteri (soglie di dipendenti, fatturato, totale di bilancio e indipendenza) su cui basarsi per poter accedere ai finanziamenti, considerando l‟interazione esistente tra misure di sostegno nazionali e dell‟Unione, in favore di queste categorie di imprese. Tutte le aziende interessate rientrano nei requisiti richiesti. Le aziende coinvolte sono di varie dimensioni, alcune sono piccole aziende a conduzione familiare, altre più sviluppate e sul mercato già da diversi anni; 7 Campanili e Re Dauno producono solo Spumante Metodo Classico. d‟Araprì ha lavorato da sola per decenni, facendo da battistrada; ha prodotto spumante per quarant‟anni senza il riconoscimento di una DOC, è un grande fenomeno dalle enormi potenzialità. Oggi guarda con favore alle aziende che ne seguono le orme, perché è
interesse comune creare un territorio che si identifichi con la sua produzione e sia riconoscibile per la sua originalità. Ogni Azienda deve contribuire alla causa comune, apportando
al Consorzio la propria identità ed il proprio contributo, personale ed unico.
Franciacorta ha iniziato proprio così, nel 1961, con undici produttori, 29 ettari di vigneto e 2000 ettolitri di Pinot nero. Il Consorzio nasce nel 1990 con 29 produttori associati. La sola parola Franciacorta evoca un territorio.
I punti di forza del territorio di San Severo, su cui il consorzio nascente deve fare leva, riguardano
la storia e la lunga tradizione vitivinicola. La DOC San Severo è stata la prima riconosciuta in Puglia, nel 1968. I vitigni autoctoni, tra cui anzitutto il bombino bianco, ma anche il nero di Troia, fanno qui la grande differenza. Dimostrare che è possibile fare Metodo Classico di qualità, con un ottimo rapporto qualità/prezzo ed utilizzando vitigni non convenzionali è stato già fatto; ora è necessario comunicarlo, mettendo in risalto quelli che sono i forti caratteri distintivi della zona. Si parte da San Severo per andare oltre, valorizzando il territorio e cercando sostegno ed aiuto nei piani operativi che finanziano le unioni.
I punti deboli, invece, riguardano la produzione ancora troppo bassa; la mancanza di aggregazione
che ha tardato a concretizzarsi come necessità e dunque ha rallentato la crescita del territorio; la scarsa comunicazione, che fa sì che ancora oggi la produzione di questo Spumante Metodo Classico, sul mercato da tanti anni, sia ancora poco conosciuto su larga scala. Non ultima
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l‟immagine del territorio, che va rilanciata e legata a quanto di bello e unico la natura e l‟uomo hanno creato.
Le opportunità sono legate alla possibilità di accesso a finanziamenti comunitari, nazionali e
regionali; al consumo dello spumante in crescita sul territorio nazionale, ai dati dell‟export in crescita; all‟interesse dei Millennials per questa tipologia di prodotto: per loro, infatti, nel mondo vengono progettate campagne mirate e per loro le aziende più grandi creano linee di prodotti dedicati. Grande opportunità il rilancio dell‟immagine del territorio, fiorente centro commerciale ed agricolo, con storica tradizione vitivinicola centenaria.
Le minacce sono rappresentate anzitutto dalle regioni spumantistiche del Nord, che detengono il
predominio assoluto del settore sia a livello di produzione che di immagine: Spumante italiano evoca Franciacorta, Oltrepò pavese e Trentodoc. La confusione insita nella stragrande maggioranza dei consumatori, che fa riferimento a tutto ciò che ha bollicine, anche al Metodo Classico, parlando di “prosecchino”. La produzione spumantistica in crescita in quasi tutte le regioni, con l‟utilizzo dei vitigni più disparati, non sempre con risultati apprezzabili. La forte concorrenza intra-regionale, con la produzione del Sud della Puglia in grande espansione.
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Fig. 10 – ANALISI SWOT - Prodotti di qualità
- Tradizione e storia - Vitigni autoctoni - Rapporto qualità/prezzo
- Forti caratteri distintivi
- Produzione ancora bassa - Scarsa comunicazione - Mancanza di aggregazione
- Immagine del territorio
- Creazione di un territorio - Piani operativi che finanziano le
unioni
- Mercato in crescita - Millennials
- Recupero immagine (prima DOC in Puglia)
- Produzione in crescita in tutte le regioni
- Forte concorrenza intra-regionale
- Monopolio del Nord di mercato e di immagine - La confusione del "prosecchino"
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Il 20 novembre 2017 si è svolta, presso la sede di Eataly di Bari, la presentazione delle guide Slow Food e Slow Wine 2018. Presenti all‟evento i rappresentanti delle cantine premiate con la Chiocciola, presente anch‟io ad accompagnare Girolamo d‟Amico, mio tutor presso la cantina d‟Araprì, e la figlia Anna.
Fig. 11 - Girolamo d’Amico per d’Araprì e Valentina Passalacqua Premiazione vini Slow 2018:
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Il giorno successivo ci siamo incontrati a San Severo, unitamente ai rappresentanti delle cantine interessate alla creazione del Consorzio, con Fabio Giavedoni curatore della guida Slow Wine e con Salvatore Taronno, fiduciario Slow Food della zona e collaboratore di Slow Wine. E‟ stata l‟occasione per degustare, per la prima volta tutti insieme, gli spumanti Metodo Classico prodotti dalle cantine interessate a consorziarsi; momento importante per avere una visione d‟insieme della produzione del territorio, e per toccare con mano quella che è la realtà produttiva che il Consorzio dovrà promuovere. I produttori hanno potuto discutere e confrontarsi, ascoltando il parere ed i consigli dei due esperti che hanno degustato ed espresso la loro personale valutazione su tutti i vini. Presenti anche Valentina Passalacqua, titolare dell‟omonima cantina di Apricena, che ha presentato in anteprima uno spumante Metodo Ancestrale non ancora in commercio, il Terra Rara, e Masseria nel Sole, che ha da poco ha iniziato con il Metodo Classico con un blend al 50% di bombino bianco e falanghina, vitigno storicamente presente nell‟agro di Lucera dove ha sede la cantina. Produce un Pas Dosè millesimato, 40 mesi sui lieviti, ed un Brut, 24 mesi sui lieviti.
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GLI OBIETTIVI
La nascita di questo distretto dello Spumante Metodo Classico porterà enormi vantaggi e benefici, sia alle aziende ora coinvolte sia all‟intero territorio. Con la creazione ed il lancio di un brand collettivo, e la partecipazione a fiere, mostre ed eventi nazionali ed internazionali, si punterà infatti ad un incremento delle vendite e del fatturato delle singole aziende, all‟acquisizione di nuove fette di mercato, ad una maggiore visibilità e dunque un maggior valore percepito da parte del consumatore dello Spumante Metodo Classico di San Severo. Tutto questo avrà una forte ricaduta sull‟intero territorio, con un incremento del turismo eno-gastronomico, con la valorizzazione delle antiche cantine e del patrimonio architettonico, incluso quello sotterraneo, particolarissimo. Si potranno creare interazioni tra i vari settori della cultura, della ristorazione, dell‟ospitalità, del commercio, della ricerca, per la fruizione della ricchezza architettonica e paesaggistica dell‟intera Capitanata (da catapano, il funzionario che amministrava questo territorio durante l‟impero bizantino); il distretto comprende il Tavoliere delle Puglie, il Gargano ed il Subappenino Dauno.
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WINE QUOTE
Dalla collaborazione tra me e Anna d‟Amico, figlia di Girolamo ed esperta d‟informatica, è nata l‟idea di creare un‟applicazione per computer e dispositivi mobili, dedicata agli appassionati di vino. Abbiamo raccolto e catalogato centinaia di citazioni che hanno come tema la vite e il vino, tratte dal mondo della poesia, della letteratura, dell‟arte e della musica. Sarà un‟App interattiva con cui, tramite iscrizione, sarà possibile scaricare, proporre e condividere citazioni riguardanti il vino, ricevendone ogni giorno una nuova e diversa sul dispositivo prescelto. Sono previsti criteri di ricerca per autore, per epoca e per professione dell‟autore della citazione. Un modo divertente di venire a conoscenza della moltitudine di poeti, scienziati, politici, cantanti, letterati di ogni epoca che hanno dedicato versi e pensieri al vino, poiché “il vino è vita: farlo è un’arte, parlarne è
cultura, berlo è gioia di vivere!” (Friedrich Nietzsche).
L‟esperienza presso la cantina d‟Araprì è stata anche arricchita dalla possibilità di svolgere l‟attività di sommelier in diverse occasioni, come Cantine Aperte che si tiene ogni anno in primavera nell‟ambito delle attività organizzate dal Movimento Turismo del Vino; Radici del Sud, evento che si è svolto quest‟anno nel Castello normanno-svevo di Sannicandro di Bari, con d‟Araprì tra le cantine premiate. Molto bella anche l‟iniziativa di organizzare un piccolo corso sulla tecnica della degustazione del vino per i ragazzi dell‟ultimo anno del Liceo Polivalente Statale “E. Pestalozzi” di San Severo, corso inserito tra le attività previste per l‟avvicinamento dei giovani al mondo del lavoro.
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Fig. 13 – RADICI DEL SUD
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CONCLUSIONI
Sulla base di quanto detto finora, è evidente che il cammino è ancora lungo. Il 31 gennaio p.v. è fissata una nuova riunione per visionare la bozza dello Statuto messa a punto dal Notaio. Partecipare a queste riunioni è per me estremamente interessante, in quanto mi consente di constatare di persona quanto sia lungo e complesso il percorso di creazione di un Consorzio, per quanto inerente ad una piccola realtà, come in questo caso. Al tempo stesso si presenta entusiasmante per la mole di lavoro che può essere elaborata, e per le opportunità di sviluppo e di crescita che si prospettano davanti. Lo stage presso d‟Araprì è stato ricco di interesse e di soddisfazioni. La politica aziendale di evadere anzitutto gli ordini dei clienti storici, enoteche e ristoratori che per primi hanno creduto nell‟Azienda, anche quando all‟inizio erano dei perfetti sconosciuti; la rete di clienti che si è consolidata pian piano negli anni, permettendo a d‟Araprì di crescere e farsi conoscere. L‟apertura verso le altre cantine, che a turno durante i numerosi eventi vengono ospitate e pubblicizzate accanto al proprio marchio, per dar loro visibilità e l‟opportunità di promuovere il proprio vino. L‟accoglienza sempre uguale riservata a chiunque vada a trovarli in cantina, siano essi giornalisti, rappresentanti del mondo del vino, colleghi, scolaresche o semplici curiosi. A distanza di quarant‟anni, l‟umiltà e la voglia di rimboccarsi le maniche sono rimaste immutate. Oggi che la produzione non basta più, oggi che la domanda supera l‟offerta, oggi che i premi piovono costantemente tutti gli anni, nulla è cambiato: a lavorare ci sono sempre loro, i tre amici. Sempre con lo stesso sorriso, con lo stesso entusiasmo, accolgono tutti con calore ed affetto e ricevono i complimenti sempre con la stessa gratitudine. Conoscevo l‟Azienda da tanto tempo, e nel mio piccolo ne ho sempre parlato, e acquistato i prodotti per farli conoscere, orgogliosa di avere in Puglia una realtà così prestigiosa e meritevole di attenzione. Ma avere la possibilità, grazie allo stage, di conoscerli da vicino e vederli lavorare, è stata per me una grande lezione di vita.
Mi piace concludere con l‟immagine con cui Slow Wine titolava il suo primo articolo sul territorio, circa 12 anni fa, a mio parere emblematico del fermento in atto a Nord della mia splendida regione.
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