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L'agricoltura italiana conta 2004, (16. ed.)

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NORD-EST

NORD-OVEST

2 1 3 1 2 4 4 1 1 2 3 4 5 6 7 8 3 4 3 1 Trentino-Alto Adige 2 Veneto 3 Friuli-Venezia Giulia 4 Emilia-Romagna 1 Piemonte 2 Valle d’Aosta 3 Lombardia 4 Liguria

CENTRO

1 Toscana 2 Umbria 3 Marche 4 Lazio

SUD e ISOLE

1 Abruzzo 2 Molise 3 Campania 4 Puglia 5 Basilicata 6 Calabria 7 Sicilia 8 Sardegna 2

(3)

L’agricoltura

italiana conta

2004

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Tutti i dati statistici contenuti nel testo, salvo diverse indicazioni, sono di fonte ISTAT e INEA.

Per i confronti internazionali sono state utilizzate fonti EUROSTAT.

L’ “Agricolura Italiana Conta” è disponibile anche in versione inglese. Su Internet, al sito http://www.inea.it/pubbl/itaco.cfm, è possibile consultare

la pubblicazione in lingua italiana, inglese, francese e spagnola. È consentita la riproduzione citando la fonte.

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3

Nel 2004 l’“L’agricoltura italiana

con-ta”, a cura dell’Istituto Nazionale di Economia Agraria (INEA), giunge alla 16° edizione. Il principale obiettivo del-la pubblicazione consiste nel fornire uno strumento informativo agile ed aggiornato da porre a disposizione di tutti gli operatori del settore. Come di consueto, al suo interno sono analizzati i principali temi di interesse per il setto-re primario: il ruolo dell’agricoltura nel sistema economico nazionale; i rapporti con l’industria alimentare e il settore distributivo, il mercato, le istituzioni e le politiche agricole.

Quest’anno, grazie al completamento della diffusione dei dati relativi all’ulti-mo Censimento dell’Agricoltura, la

sezione sulle strutture agricole contiene un approfondimento sulle caratteristi-che tipologicaratteristi-che delle aziende e su alcune specifiche tematiche quali la presenza delle donne nel settore agricolo, l’età del conduttore e le attività connesse alla produzione primaria. Questi dati con-fermano la grande vitalità dell’agricol-tura italiana che, negli ultimi anni, ha realizzato profondi cambiamenti: le aziende agricole vedono una crescente presenza attiva delle donne ed una sostanziale differenza tra le caratteristi-che delle imprese gestite dai giovani conduttori agricoli rispetto ai più “anziani”; la produzione è sempre più orientata verso la qualità e, in specie, i prodotti biologici e quelli a DOP ed IGP;

i consumatori mostrano un crescente interesse verso tutto ciò che ruota intor-no al mondo agricolo, contribuendo, così, a restituire all’agricoltura quella centralità che, negli anni addietro, sem-brava perduta.

Quest’anno, oltre alle consuete versioni in inglese ed in francese, la pubblicazione sarà disponibile anche in lingua spagno-la, (http://www.inea.it/ pubbl/itaco.cfm). Con questo lavoro, l’INEA conferma, ancora una volta, il suo impegno ed il ruolo centrale che è in grado di svolgere nel campo dell’informazione agricola, riuscendo nell’apprezzabile compito di fornire uno strumento che, alla facile ed immediata consultazione, associa la qualità e la completezza dei dati offerti.

Gianni Alemanno

Ministro delle Politiche Agricole e Forestali

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6

Censimento Agricoltura 2000 pag. 58

Dimensione Economica pag. 59

Indirizzi Produttivi pag. 61

Età del Conduttore pag. 64

Imprenditoria Femminile pag. 66

Agriturismo pag. 68

TERRITORIO E POPOLAZIONE

Clima pag. 10

Superficie e Popolazione pag. 12

Reddito Lordo Agricolo pag. 26

Consumi Intermedi pag. 27

Credito Agrario pag. 28

Investimenti pag. 29

Mercato Fondiario pag. 31

Risultati Produttivi pag. 33

Prezzi e Costi pag. 38

Composizione pag. 42

Industria Alimentare pag. 43

Distribuzione pag. 47

Consumi Alimentari pag. 50

Commercio Estero pag. 52

FILIERA AGROINDUSTRIALE

STRUTTURE AGRICOLE

ECONOMIA E AGRICOLTURA

Prodotto Interno Lordo pag. 16

Valore Aggiunto pag. 19

Occupazione pag. 20

Produttività pag. 23

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7

AGRICOLTURA E AMBIENTE

Politica Ambientale pag. 94

Aree Protette pag. 97

Uso dei Prodotti Chimici pag. 100

Indicatori di Sostenibilità pag. 102

Agricoltura Biologica pag. 104

Agriturismo pag. 109

PRODOTTI DI QUALITÀ

Denominazione d’Origine pag. 112

Prodotti Agroalimentari Tradizionali pag. 116

Vini DOC pag. 117

POLITICA AGRICOLA COMUNE

Politiche di Mercato pag. 120

Politiche di Sviluppo Rurale pag. 126

POLITICHE NAZIONALI E REGIONALI

Leggi Nazionali pag. 134

Spesa Regionale pag. 143

Aiuti di Stato pag. 145

APPENDICE

Glossario pag. 148

Indirizzi e Siti Utili pag. 152

RISULTATI ECONOMICI SECONDO LA RICA

RICA Rete di Informazione

Contabile Agricola pag. 72

Redditività delle Colture Agricole pag. 75

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Clima

Scarti della temperatura minima annua rispetto alla norma (°C), 2002

< -1,0 -1,0/-0,5 -0,5/0,5 0,5/1,0 1,0/1,5 1,5/2,0 > 2,0

Scarti della temperatura massima annua rispetto alla norma (°C), 2002

< 1,0 1,0/1,5 1,5/2,0 2,0/2,5 2,5/3,0 3,0/3,5 3,5/4,0 > 4,0

Fonte: UCEA. Fonte: UCEA.

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Precipitazione totale annua (mm.), 2003

< 500 500/600 600/700 700/800 800/900 > 900 Fonte: UCEA.

Somme termiche (>0°C), 2002

< 2000 2000/3000 3000/4000 4000/5000 5000/6000 > 6000 Fonte: UCEA.

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12

Caratteri generali

Il territorio italiano è caratterizzato dalla prevalenza di terreni collinari e montani. Su circa 30 milioni di ettari di superficie territoriale solo il 23% è rappresentato dalla pianura, cifra che nel Mezzogiorno scende al 18% e nel Centro al 9%. La popolazione residen-te nel 2003 è aumentata dell’8,4 per mille rispetto al 2002. La crescita si è concentrata nel Centro-Nord (10,5 per mille), grazie ai saldi positivi della immigrazione straniera ed agli arrivi dal Mezzogiorno. Le caratteristiche insediative confermano la concentra-zione della popolaconcentra-zione in pianura (47,7%) ed in collina (39,3%), mentre solo il 13% risiede in montagna.

Superficie e Popolazione

Territorio per zona altimetrica (%), 2003

Nord Centro Sud Italia

Montagna 46,1 27,0 28,5 35,2

Collina 19,0 63,8 53,2 41,6

Pianura 34,9 9,2 18,3 23,2

TOTALE (000 ha) 11.993 5.838 12.302 30.133

Territorio e Popolazione, 2003

Superficie territoriale SAU1 Popolazione2 Densità Forza lavoro3

kmq % 000 unità ab./kmq 000 unità

Nord 119.931 40,5 26.052 217 11.804 Centro 58.380 41,7 11.097 190 4.806 Sud e Isole 123.025 48,0 20.655 168 7.540 ITALIA 301.336 43,8 57.804 192 24.150 UE 25 3.972.868 42,0 454.900 115 200.463 ITALIA su UE 25 (%) 7,6 9,2 12,7 - 10,8

1SAU, Censimento agricoltura 2000.

2 Popolazione residente al 31/12/2003, stime RGE. 3 Dati UE 25 e Italia su UE riferiti a occupazione totale.

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13

Superficie agricola e

disponibilità di territorio

La conoscenza del territorio riveste una importanza fondamentale per le politi-che di sviluppo ed ambientali. Secondo una recente indagine EUROSTAT, cir-ca il 7% del territorio italiano, intorno a 2,1 milioni di ettari, è occupato da insediamenti artificiali, abitazioni, impianti, costruzioni, strade, ferrovie, ecc. Un altro 6%, pari a circa 1,8 milio-ni di ettari, è occupato da suoli nudi (rocce, ecc.) ed il 3%, pari a circa 900.000 ettari da acque interne, zone umide, ghiacciai, ecc. La superficie agricola disponibile per abitante è di 0,26 ettari pro capite in Italia, di 0,34 ettari nella media UE 15, di 0,49 ettari nella media dei nuovi paesi membri, UE 10. Tra il 1992 ed il 2002 la SAU è scesa del 10,8% in Italia e del 7% nella UE 15, (Italia esclusa), con ampie dif-ferenziazioni tra i paesi membri.

Rapporto popolazione/superficie agricola (abitanti/100 ha di SAU), 2002

1Paesi aderenti dal 1° maggio 2004: Rep. Ceca, Estonia, Cipro, Lettonia, Lituania, Ungheria, Malta, Polonia, Slovenia, Rep. Slovacca.

Belgio Germania Grecia Spagna Francia Italia Olanda Austria Gran Bretagna Media UE 15 Polonia Ungheria Media nuovi paesi UE1 Media UE 25 740 833 240 375 289 226 168 204 271 486 372 281 158 200

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14

Utilizzazione del territorio per principali coltivazioni agricole, 2001

Italia UE 15 UE 10* UE 25

Superficie Totale (000 ha) 30.133 323.430 73.857 397.287

Coltivazioni agricole (000 ha) 15.484 129.974 38.130 168.104

di cui (%) cereali e riso 26,6 28,4 42,1 31,5 barbabietola da zucchero 1,4 1,4 1,4 1,4 semi oleosi 3,0 4,5 4,3 4,4 tabacco 0,3 0,1 0,1 0,1 patate 0,5 1,0 3,9 1,6 leguni secchi 0,4 1,3 0,7 1,2 ortaggi 2,1 0,7 1,0 0,8 frutta e agrumi1 3,3 2,0 0,1 1,5 olivo 7,5 3,6 0,0 2,8 vite 5,8 2,7 0,4 2,2 fiori e piante 0,1 0,0 0,0 0,0 foraggere 6,5 4,3 2,3 3,9

altre colture e pascoli permanenti 42,5 50,0 43,7 48,6

* Paesi aderenti dal 1° maggio 2004: Rep.Ceca, Estonia, Cipro, Lettonia, Lituania, Ungheria, Malta, Polonia, Slovenia, Rep. Slovacca.

1Mele, pere, pesche, albicocche, meloni, agrumi, mandorlo.

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Prodotto Interno Lordo

16

Andamento del PIL (mio euro), dal 1993 al 2003*

* Valori espressi in euro dal 1999; in eurolire negli anni precedenti.

1.200.000 1.000.000 800.000 600.000 400.000 200.000

Prezzi correnti Prezzi 1995

1.300.926

1.039.637

(19)

17

Andamento del PIL per abitante (euro), dal 1993 al 2003*

* Valori espressi in euro dal 1999; in eurolire negli anni precedenti.

20.000 18.000 16.000 14.000 12.000 10.000 8.000 4.000 2.000

Prezzi correnti Prezzi 1995

22.374

17.875

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18

Andamento del PIL per unità lavorativa (euro), dal 1993 al 2003*

* Valori espressi in euro dal 1999; in eurolire negli anni precedenti.

Prezzi correnti Prezzi 1995 55.000 50.000 45.000 40.000 35.000 30.000 25.000 20.000 15.000 10.000 5.000 ‘93 ‘94 ‘95 ‘96 ‘97 ‘98 ‘99 ‘00 ‘01 ‘02 ‘03 53.663 42.879

(21)

Nel 2003 il Valore Aggiunto (VA) ai prezzi di base del settore primario, inclusa la silvicoltura e la pesca, è aumentato, rispetto al 2002, dell’1,2 % in valore, quale sintesi di una flessione delle quantità (-5,7%) e di un aumento dei prezzi (+7,3%). Il contributo dell’a-gricoltura alla formazione del valore aggiunto dell’economia italiana è stato del 2,5%, inferiore alla quota registrata nell’anno precedente. In termini “reali” (a prezzi 1995), tra il 1993 ed il 2003 l’incidenza del VA agricolo sul totale nazionale è scesa dal 3,3% al 2,8%. Nello stesso periodo la quota dell’indu-stria, in senso stretto, è calata dal 23,6% al 22,9% mentre quella delle costruzioni dal 5,6 al 5,2%; anche la pubblica amministrazione e gli altri servizi pubblici sono scesi, passando dal 19,6 al 18,4%. In crescita, vicever-sa, il comparto del commercio, traspor-ti e comunicazioni, dal 24,1% al 25,3%, e le attività di intermediazione finanziaria, informatica, ricerca e lavo-ri professionali e imprenditolavo-riali, dal 23,8 al 25,4%.

Negli ultimi anni, in Italia, l’incidenza del settore agricolo sul totale dell’eco-nomia si è avvicinata a quella degli altri paesi dell’Europa centrosetten-trionale; permane tuttavia una forte differenziazione territoriale, con l’agri-coltura che al Centro-Nord pesa per il 2,2% sul VA a prezzi base e per il 3,9%

sugli occupati (unità di lavoro), mentre al Sud tali valori salgono, rispettiva-mente, al 4,2% e al 9,7%.

Valore Aggiunto

19

26,6% 70,9% 2,5%

Agricoltura, silvicoltura, pesca Industria, incluse costruzioni Servizi, inclusa pubb. amm.ne TOTALE

30.882 324.514 863.432 1.218.828 VA a prezzi di base per settore (mio. euro), 2003

Incidenza % dell’agricoltura sul totale dell’economia, 2002

Paesi Valore aggiunto1

Italia 2,3 Francia 2,1 Spagna 3,4 Grecia 6,5 Germania 0,8 Olanda 2,0 Regno Unito 0,7 Austria 1,2 Finlandia 1,2 Svezia 0,6 UE 15 1,6 Polonia 2,5 Ungheria 3,1 Nuovi paesi UE2 2,5 UE 25 1,7 USA3 1,6 Giappone3 1,4

1Valore aggiunto lordo ai prezzi di base.

2Dal 1° maggio 2004: Rep.Ceca, Estonia, Cipro, Lettonia, Lituania,

Ungheria, Malta, Polonia, Slovenia, Rep. Slovacca.

(22)

Nel 2003 il numero complessivo degli occupati, espressi dall’ISTAT in unità standard di lavoro (USL), è aumenta-to dello 0,4%, con una decelerazione rispetto all’anno precedente. Rispetto al 2002, si è registrato un incremento del 2,9% nelle costruzioni e dello 0,8% nei servizi. In flessione le attività manifatturiere (-0,3%) e soprattutto le produzioni energetiche (-5,8%). Nel settore agricolo si è avuta una flessio-ne del 3,7%, che ha interessato in maniera più marcata gli occupati dipendenti (-6,1%) ed in misura più contenuta gli occupati indipendenti (-2,1%). L’incidenza di questi ultimi sul lavoro indipendente totale nazionale è stata del 10,8%, mentre per il lavoro dipendente la quota è scesa al 3% cir-ca. Nel complesso, l’incidenza degli occupati agricoli, non solo in Italia ma anche nella maggior parte dei paesi della UE, si riduce notevolmente, spe-cie se si considera il lavoro femminile. Il 69,3% degli occupati agricoli, espressi in termini di persone fisiche, è costituito da maschi. Il 49% del totale

Occupazione

Occupati in agricoltura secondo il sesso e la ripartizione geografica, media 2003

Totale occupati Femmine Maschi

000 unità % % % Nord 404 37,6 29,2 70,8 Centro 148 13,7 33,8 66,2 Sud e Isole 524 48,7 31,3 68,7 ITALIA 1.076 100,0 30,7 69,3

20

TOTALE Agricoltura Industria Servizi1 24.240 1.272 6.963 16.005 5,2% 28,7% 66,1%

UL per settori (000 unità), 2003

(23)

lavoro agricolo è impegnato nel Mez-zogiorno, mentre la restante quota si suddivide per circa il 37% al Nord e per il 14% al Centro.

Peso del lavoro sulla popolazione

Il rapporto tra lavoro agricolo e popo-lazione è mutato rapidamente nel cor-so degli ultimi dieci anni: nel 1993 per ogni unità di lavoro agricolo vi erano circa 32 abitanti, nel 2003 ve ne sono 45. Nell’industria questo rapporto si è modificato assai più lentamente, così come nei servizi, inclusa la pubblica amministrazione, nei quali è passato da 4,0 a 3,6 abitanti, nel periodo con-siderato.

21

AGRICOLTURA 1993 2003 INDUSTRIA SERVIZI

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22

Belgio Danimarca Germania Grecia Spagna Francia Irlanda Italia Lussemburgo Olanda Portogallo Regno Unito Austria Finlandia Svezia UE 15 Polonia Ungheria Nuovi paesi UE1 UE 25 5.0 2,7 3,4 13,7 3,7 3,3 3,6 7,7 3,2 10,8 13,4 2.0 4,9 4,6 2,2 4,5 14,2 10,8 10,6 5,8

Volume di lavoro agricolo nella UE (ULA/100 ha SAU), 2002

1Dal 1° maggio 2004 sono entrati: Rep. Ceca, Estonia, Cipro, Lettonia, Lituania, Ungheria, Malta, Polonia, Slovenia, Rep. Slovacca.

Fonte: EUROSTAT.

Incidenza % degli occupati in agricol-tura* sul totale dell’economia, 2002

Paesi Occupati Totale Donne Italia 4,9 3,9 Francia 4,1 2,8 Spagna 5,9 4,0 Grecia 15,8 17,9 Germania 2,5 2,0 Olanda 2,9 2,0 Regno Unito 1,4 0,7 Austria 5,7 6,0 Finlandia 5,5 3,7 Svezia 2,5 1,3 UE 15 4,0 3,1 Polonia 19,6 19,0 Ungheria 6,1 3,6 Nuovi paesi UE1 13,4 12,2 USA 2,4 -Giappone 4,0

-* Inclusa silvicoltura, caccia e pesca.

1Paesi aderenti dal 1 maggio 2004: Rep. Ceca, Estonia, Cipro,

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Il valore aggiunto agricolo espresso ai prezzi di base per unità di lavoro, in termini reali, è pari al 54% circa di quello dell’industria, incluse le costru-zioni, ed al 42% dei servizi (commer-cio, trasporti, intermediazione finan-ziaria, turismo ed altre attività profes-sionali).

Tra il 2002 ed il 2003, si è verificata una flessione generalizzata del valore aggiunto per unità di lavoro, in parti-colare del 2,0 % in agricoltura, dello 0,8 % nell’industria e dello 0,9 % nei servizi.

Nel corso degli anni novanta, il sistema produttivo italiano ed in particolare il settore agricolo, sono stati caratterizza-ti da un processo di soscaratterizza-tituzione del fattore lavoro a favore dell’input di capitale (investimenti in macchine, attrezzature, impianti, ecc.) e degli input intermedi (mezzi tecnici di uso corrente, servizi, ecc). Questo processo è stato un elemento indispensabile per diffondere le innovazioni nel processo produttivo e migliorare l’organizzazio-ne del lavoro e delle tecniche

manage-Produttività

23

50.000 45.000 40.000 35.000 30.000 25.000 20.000 15.000 10.000 5.000 0 '99 '00 '01 '02 '03 '99 '00 '01 '02 '03 '99 '00 '01 '02 '03 Industria1 Servizi2 50.569 21.367 Agricoltura 39.713

VA ai prezzi di base per UL per settore (euro)*

* A prezzi 1995.

1Incluse le costruzioni.

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riali. Tuttavia, dalla fine degli anni novanta, si sono manifestati diffusi segnali di rallentamento del tasso di crescita della produzione, non accom-pagnato da recuperi di efficienza. E’ quanto si evince dall’analisi della pro-duttività totale dei fattori, che misura la differenza tra il tasso di crescita del volume della produzione ed il tasso di crescita del complesso dei fattori pro-duttivi impiegati (lavoro, capitale e beni intermedi). Come risulta dalla tabella, che mostra gli andamenti più recenti della produttività totale dei fat-tori, particolarmente pesante è la situazione del settore agricolo, ove si registrano i valori maggiormente nega-tivi, che raggiungono -2,7% nel 2002, a fronte di -0,7% nell’industria e -1,4% per l’intera economia.

Produttività totale dei fattori: tassi di variazione, %

Attività economiche 1999/98 2000/99 2001/00 2002/01

Agricoltura, silvicoltura e pesca 6,3 -1,9 -0,9 -2,7 agricoltura, caccia e silvicoltura 6,9 -2,4 -1,2 -pesca, piscicoltura e servizi connessi -10,7 13,0 5,0 -Industria in senso stretto 0,1 0,6 -0,4 -0,7 industrie alimentari, delle bevande e del tabacco -0,2 1,2 -0,1

-Costruzioni -0,5 -0,2 -1,0 -0,7

TOTALE 0,1 1,3 -0,2 -1,4

(27)
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Nel 2003 la composizione del reddito lordo agricolo, inclusi i contributi alla produzione e le imposte indirette, mostra una incidenza dei consumi intermedi (sementi, concimi, mangi-mi, energia, servizi, ecc. ) pari al 32,2%. I redditi da lavoro dipendente contano per il 14,8%. La remunera-zione del lavoro autonomo (coltivato-ri, imprenditori e coadiuvanti familia-ri), del capitale e dell’impresa, al net-to degli ammortamenti (18,4%), ha assorbito il 22,9%.

I contributi e le sovvenzioni erogati dallo Stato, Amministrazioni centrali, Regioni e dalla UE hanno inciso per il 10% circa.

Reddito Lordo Agricolo

26

Consumi intermedi Imposte indirette sulla produzione Contributi alla produzione Redditi da lavoro dipendente Ammortamenti Redditi netti da lavoro autonomo, capitale e impresa TOTALE 15.602 789 4.841 7.198 8.933 11.095 32,2% 1,6% 22,9% 10,0% 14,8% 18,4% 48.458

* Inclusa la silvicoltura e la pesca.

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Nel 2003 la spesa per i consumi inter-medi dell’agricoltura, inclusa la silvi-coltura e la pesca, è aumentata in valore dello 0,4%, rispetto all’anno precedente, con un incremento medio dei prezzi del 2,3% ed una flessione delle quantità impiegate dell’1,9%. Questo andamento sembra confermare un utilizzo più oculato dei mezzi tecni-ci da parte degli agricoltori, al fine di contenere i costi di produzione e rispettare le disposizioni delle pratiche agronomiche ecocompatibili connesse agli aiuti agroambientali.

Gli antiparassitari, già in flessione nel-l’anno passato, sono diminuiti ulte-riormente (-2%); i concimi hanno registrato un aumento contenuto (0,9%); in calo le sementi (-1,0%) e, soprattutto, i reimpieghi aziendali (produzioni foraggiere, paglie, ecc.) che hanno risentito dei problemi cli-matici (-15,4%). In ripresa i consumi di mangimi e spese varie per il bestia-me (2,5%) e di energia motrice (3,8%). Prosegue l’aumento degli altri beni e servizi, quali manutenzioni e

collaudi, trasformazione di prodotti aziendali, pubblicità, ecc. (+1,5%). In flessione i consumi intermedi per le attività forestali (-3,0%), in aumento, invece, quelli della pesca ed acquacol-tura (1,3%).

I prezzi hanno presentato variazioni poco omogenee, con aumenti soprat-tutto per reimpieghi (5,6%), energia motrice (3,5%), beni e servizi diversi (2,0%), antiparassitari (1,1%). Pres-soché stazionari sementi e mangimi.

Consumi Intermedi

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Concimi Sementi Mangimi1 Antiparassitari Energia Altri beni e servizi2

Reimpieghi2 C.I. silvicoltura C.I. pesca TOTALE 883 593 4.905 656 1.808 3.748 2.596 72 341 15.602 31,4% 3,8% 5,7% 2,2% 0,5% 4,2% 11,6% 16,6% 24,0%

1Incluse spese varie per il bestiame.

2La voce include, tra l’altro, le sementi vendute da aziende agricole ad altre aziende agricole, le produzioni foraggere direttamente

commercializ-zate, i prodotti utilizzati nell’alimentazione del bestiame, la paglia di cereali.

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Credito Agrario

Erogazioni del credito agrario (mio. euro), 2003

Finanziamenti Totale Var. % Agevolato

2003/02 su tot. %

Medio e lungo termine 3.308,6 3,6 11,5

macchine e attrezzature1 1.803,9 -19,0 18,3

acquisto immobili rurali2 715,8 70,9 5,5

costruzione fabbricati rurali 788,9 44,4 1,4

Breve termine3 169,4 -11,0

-1Inclusi mezzi di trasporto e prodotti vari rurali. 2Inclusi terreni agricoli.

3Solo agevolato, cfr. Banca d’Italia, Bollettino statistico, finanziamenti per categoria di leggi di incentivazione.

Fonte: Banca d’Italia.

Consistenza del credito agrario* (mio. euro)

Anni Medio e lungo termine Breve termine Totale % su produzione1

1997 7.233 5.053 12.286 27,7 1998 7.529 5.424 12.953 29,4 1999 8.434 4.734 13.168 29,6 2000 8.435 4.704 13.139 29,5 2001 8.041 4.578 12.619 27,4 2002 8.428 4.432 12.860 27,9 2003 8.780 4.161 12.941 27,8

* Operazioni a fine periodo con residenti in Italia, incluso il credito peschereccio.

1A prezzi base.

Fonte: Banca d’Italia. Nel 2003, come per il 2002, i valori

delle consistenze presentano una con-trazione per il credito agrario a breve (-6,1%) ed un aumento per quello a medio/lungo termine (4,2%). L’inci-denza di quest’ultima componente sul totale, sale pertanto, al 67,8% rispetto al 65,5% del 2002. Sono cresciuti, in particolare, i finanziamenti non age-volati a medio/lungo termine (12,7%), mentre quelli agevolati han-no subito una contrazione del 15,3%. Il comparto fa registrare un incremen-to delle erogazioni, soprattutincremen-to per gli acquisti di immobili rurali (70,9%), dietro la spinta anche dei mutui a bas-so costo. Diversamente, il settore delle macchine ed attrezzature presenta una diminuzione del 19%, risentendo del blocco temporaneo di provvedimenti di finanziamento (legge Sabatini). In flessione le erogazioni dell’agevolato a breve termine (-11,0%). Rimane pres-soché stazionario il rapporto tra credi-to complessivo e produzione agricola (27,8%).

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Nel 2003 gli investimenti fissi lordi per il complesso dell’economia sono dimi-nuiti in termini reali del 2,1%, risen-tendo delle incertezze sulle prospettive dell’economia. Il calo si è concentrato nei settori delle macchine, attrezzature e mezzi di trasporto (-5,3%), in sinto-nia con la debolezza della domanda interna e la flessione di quella estera. Anche nel settore agricolo è diminuita la spesa in beni capitali (-0,8%), sia pur in misura più contenuta rispetto agli altri settori, mentre l’incidenza sul totale degli investimenti fissi lordi è rimasta immutata (4,3%). Il rapporto fra investimenti e valore aggiunto agricolo ha presentato un aumento, salendo al 33,6% a motivo, però, della più marcata riduzione del valore aggiunto. Gli investimenti fissi lordi per addetto sono ammontati a circa 7.200 euro, in aumento rispetto al 2002 (3,0%).

Lo stock di capitale netto, a prezzi costanti, è cresciuto in agricoltura dell’1% circa, meno del già modesto risultato del totale dell’economia

(1,8%); lo stock di capitale netto per addetto agricolo è risultato di circa 99.000 euro.

Nel corso degli anni, è mutata sensibil-mente la struttura della spesa per beni d’investimento in agricoltura: il com-parto delle macchine ed attrezzature ha assunto un ruolo trainante nell’ac-quisto di capitale fisso, giungendo a rappresentare nel 2001 circa il 55% della spesa per investimenti, a prezzi

costanti, anche se si registrano segnali di cedimento sul mercato nazionale. Nel 2003 la produzione di macchine agricole è diminuita secondo stime UNACOMA, dell’1,6% in valore e del 3,2% in quantità. L’andamento dei singoli comparti è risultato alquanto diversificato: la produzione di trattrici è diminuita di circa il 3,5% in valore e di circa il 5,2% in quantità; la produ-zione di macchine agricole operatrici

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Andamento degli investimenti agricoli*

Valori correnti Valori prezzi 1995 % su1

mio. euro mio. euro tot. investimenti VA agricolo

1994 7.087 7.348 4,6 26,5 1995 7.767 7.767 4,6 27,6 1996 8.567 8.314 4,7 29,0 1997 8.570 8.169 4,6 28,2 1998 9.002 8.482 4,5 28,9 1999 9.598 8.959 4,6 28,9 2000 10.296 9.496 4,5 31,5 2001 9.999 9.058 4,3 30,2 2002 10.429 9.216 4,3 32,0 2003 10.540 9.143 4,3 33,6

* Incluse silvicoltura e pesca.

1A prezzi 1995, VA agricolo ai prezzi di base.

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Investimenti

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ha segnato un rallentamento, dimi-nuendo in valore dello 0,2% ed in quantità del 2,2%; in diminuzione anche la componentistica per trattrici, rispettivamente del 3,1% e del 4,9%. A livello di ripartizione territoriale, la spesa per investimenti in agricoltura presenta una sensibile differenziazio-ne: nel Mezzogiorno è scesa, tra il 1995 ed il 2001, dal 6,3% al 5,6% del totale investimenti; nel Centro-Nord dal 4% al 3,8% circa.

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5.500 5.000 4.500 4.000 3.500 3.000 2.500 2.000 1.500 1.000 500 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 5.274 4.948 3.090 2.691 1.133 982 502 437 Macchine e attrezzature Costruzioni

Altri beni e servizi Mezzi di trasporto VALORI

CORRENTI VALORI

COSTANTI1

Macchine, costruzioni ed altri mezzi di investimento (mio. euro) Rapporti caratteristici, 2003 Agricoltura Industria Servizi

Investimenti fissi lordi per addetto euro1 7.190 8.330 8.996 % su val. medio 82,5 95,6 103,3 Var. 2003/02 3,0 -6,4 -1,3 Stock di capitale per addetto euro1 98.897 81.698 169.575 % u val. medio 70,3 58,1 120,6 Var. 2003/02 5,0 1,0 1,2 1Valori costanti.

N.B.: per il 2002 e 2003 l’ISTAT non ha diffuso dati disaggregati per i settori di origine (macchine, attrezzature, mezzi di trasporto, costruzioni, altri beni e servizi).

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La significativa crescita dei valori fondiari evidenziata durante gli ultimi anni in Italia è continuata anche nel corso del 2002. Il prezzo dei terreni ha registrato un ulteriore incremento del 4,1% su base annua e i valori fon-diari si sono attestati su livelli medi di circa 15.000 euro/ettaro. Nell’attuale fase di stagnazione economica e di incertezza sugli investimenti produtti-vi, i beni fondiari hanno confermato la loro natura di beni patrimoniali a basso rischio e sono stati richiesti. L’incremento dei valori fondiari è avvenuto a ritmi superiori rispetto all’aumento generale dei prezzi, con una crescita del valore del patrimonio fondiario italiano in termini reali, ovvero al netto dell’inflazione, dell’1,7%. A livello territoriale la situazione appare disomogenea: in alcune aree dell’Italia centrale e nella maggior parte delle regioni meridio-nali la stagnazione degli scambi e dei prezzi ha generato una graduale ero-sione del valore del patrimonio fon-diario. Continuano inoltre ad

accen-tuarsi le differenze di prezzo tra le aree settentrionali e quelle del Centro Sud.

Nel complesso, il mercato fondiario continua a essere caratterizzato da un’attività di compravendita limitata. Dal lato dell’offerta gli operatori pre-feriscono attendere ulteriori incre-menti dei valori, non trovando valide alternative di risparmio negli altri mercati immobiliari e finanziari,

mentre dal lato della domanda gli acquirenti sono frenati dai prezzi troppo elevati. In un simile contesto gli operatori extragricoli sono diven-tati una componente quasi strutturale del mercato fondiario, data la capaci-tà finanziaria che sono in grado di trasferire nel settore. In media, nel 2002, il 20% della superficie agricola nazionale ha un prezzo della terra superiore ai 25.000 euro per ettaro,

Valori fondiari medi (migliaia di euro/ha), 2002

ZONA ALTIMETRICA Var. %

Montagna Montagna Collina Collina Pianura Totale 2002/01 interna litoranea interna litoranea

Nord-Ovest 5,4 13,4 16,6 34,3 28,9 19,7 4,8 Nord-Est 17,2 - 26,3 23,9 33,3 27,8 7,7 Centro 6,8 10,9 10,5 15,1 19,1 11,3 1,1 Sud 6,2 9,9 9,6 14,7 13,9 10,5 1,2 Isole 5,5 9,3 6,9 8,8 11,9 8,0 0,7 ITALIA 8,3 9,8 11,3 12,9 24,7 14,8 4,1

Fonte: INEA, Banca dati dei valori fondiari.

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Mercato Fondiario

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mentre i due terzi della superficie non superano i 15.000 euro. Le aree di pianura delle regioni del Nord Est continuano a registrare i valori più elevati: un ettaro di terreno vale, in media, 33.000 euro. In realtà sono i terreni destinabili a vigneto che pre-sentano i prezzi maggiori: 67.000 euro per ettaro nell’intera area del Nord Est, con valori medi più elevati nelle aree di collina (86.000 euro). Secondo quanto emerso con l’ultimo Censimento dell’agricoltura del 2000, la superficie in affitto in Italia si estende su circa 3 milioni di ettari e interessa il 23% della SAU. Una signi-ficativa domanda di terreni ha carat-terizzato il mercato degli affitti anche nel 2002 soprattutto nelle aree setten-trionali del paese. La domanda è sostenuta da agricoltori interessati ad ampliare le dimensioni aziendali per ottenere economie di scala ed è diret-ta prevalentemente verso seminativi irrigui e vigneti. L’offerta prevale invece nelle zone montane e per i ter-reni a più bassa fertilità.

Valore medio dei terreni per regione agraria, 2002

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< di 7.500 euro da 7.500 a 15.000 euro da 15.000 a 25.000 euro > di 25.000 euro

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Nel 2003 la produzione agricola ai prezzi base, inclusa la silvicoltura e la pesca, è lievemente aumentata in valo-re rispetto al 2002 (0,9%). Il risultato è la sintesi di una diminuzione delle quantità prodotte del 4,4%, verificate-si anche nel 2004 e di un incremento dei prezzi del 5,5%. A livello territo-riale, nel Mezzogiorno si è riscontrata una flessione della produzione agrico-la dello 0,5% e nel Centro-Nord del 6,9%. In ribasso anche il valore aggiunto nel Sud (-0,7%) e soprattut-to nel Centro-Nord (-9,2%).

I raccolti del 2003 hanno risentito, ancor più che nell’anno precedente, delle negative condizionati climatiche. Alle gelate tardive primaverili nel Nord Italia, è seguita una eccezionale siccità protrattasi sino a fine estate. Successivamente, si sono verificati eventi temporaleschi nelle aree del Sud. La flessione produttiva ha inte-ressato il comparto delle colture erba-cee (-8,0%), quello delle arboree (-5,5%) e soprattutto delle foraggere (-16,5%), mentre il settore zootecnico

è rimasto su livelli stazionari (-0,2%). Nell’ambito delle produzioni erbacee, i cereali hanno maggiormente risentito della siccità (-14,3%), per cui si è registrata una forte caduta produttiva per tutte le colture ed in particolare per il grano tenero (-23,2%), duro (-12,7%), mais (-14,9%), orzo (-13,8%). Flessioni produttive si sono

avute anche per le leguminose da gra-nella (-2,1%).

Le colture industriali sono diminuite di circa il 22%, con forti cali produtti-vi per il girasole (-30,8%) e la soia (-25,0%). Molto negativa anche la campagna bieticola (-43,9%), parzial-mente bilanciata dal recupero della resa polarimetrica. In leggera flessione

Risultati Produttivi

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Produzione ai prezzi di base per comparti, 2003

Italia Variazione % 2003/02

mio. euro % quantità prezzi

Erbacee 14.739 31,7 -8,0 8,7 Arboree 10.507 22,6 -5,5 5,4 Foraggere 1.811 3,9 -16,5 6,5 Zootecnia 14.765 31,8 -0,2 3,5 Servizi annessi1 2.642 5,7 1,3 2,3 Silvicoltura 399 0,8 -5,2 2,1 Pesca 1.621 3,5 5,0 3,6 TOTALE 46.484 100,0 -4,4 5,5

1Tra questi, contoterzismo attivo e passivo, confezionamento prodotti agricoli, manutenzione parchi e giardini, servizi annessi all’allevamento,

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Produzione agricola ai prezzi di base per principali settori (mio. euro), 2003

Cereali e legumi secchi2

Ortaggi3 Colture industriali4 Florovivaismo Vite Olivo Frutta e agrumi Foraggere Carni Latte Uova e altri5 Servizi annessi6 TOTALE1 4.964 7.153 989 2.557 3.564 2.130 3.888 1.811 9.354 4.415 997 2.642 44.464 11,2% 16,1% 2,2% 5,8% 8,0% 4,8% 8,7% 4,1% 9,9% 21,0% 5,9% 2,2%

1Il valore non comprende i comparti della silvicoltura e della pesca. 2Valore legumi secchi pari a 66 mio. euro.

3Incluse patate (555 mio. euro) e legumi freschi (310 mio. euro).

4Barbabietola da zucchero (338 mio. euro), tabacco (370 mio. euro), semi oleosi, fibre tessili e altri prodotti

indu-striali (281 mio. euro).

5Di cui miele (16 mio. euro) e lana (11 mio. euro).

6Tra questi, contoterzismo attivo e passivo, confezionamento prodotti agricoli, manutenzione parchi e giardini, nuovi

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le colture floricole (-0,9%) e il vivai-smo (-0,2%). Per il settore orticolo, si è avuta una stasi produttiva (0,4%), contrassegnata da forti cali produttivi per carciofi (-14,6%), patate, cipolle, aglio e porro (-15,5%), piselli (-9,3%) e fagioli (-7,3%). Viceversa si sono verificati aumenti sensibili per pomo-doro (15,4%), poponi (14,5%), zuc-chine (10,5%), finocchi (5,8%) ed indivia (5,0%).

Le coltivazione arboree hanno risenti-to del calo della produzione frutticola (-15,2%), olivicola (-7,9%) e vitivini-cola (-0,9%). Per il settore olivicolo, i benefici dell’annata di carica sono sta-ti fortemente ridimensionasta-ti dalle avverse condizioni climatiche. Per la frutta, si è verificata una sensibile diminuzione di quasi tutte le produ-zioni: albicocche (-44,3%), susine (-29,2%), ciliegie (-18,75), pesche (-15,2%), mele (-11,5%) e pere (-11,0%).

Le foraggere hanno registrato una accentuata flessione (-15,7%) a moti-vo della siccità. Nel settore zootecnico,

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Principali produzioni vegetali 2003*

Quantità Valore1

000 t var. % 2002/01 mio. euro var. % 2003/02

Frumento tenero 2.517 -23,2 671 -17,1 Frumento duro 3.727 -12,7 1.109 -9,3 Mais 8.985 -14,9 1.841 -9,5 Riso 1.360 -0,8 438 -8,6 Barbabietola da zucchero 7.137 -43,9 338 -20,8 Tabacco 124 -1,5 370 3,1 Soia 425 -25,0 176 -10,8 Girasole 242 -30,8 83 -31,1 Patate 1.604 -7,3 555 -10,5 Pomodori 6.634 15,4 1.206 24,0 Uva tavola 1.176 3,2 562 7,5

Uva da vino venduta 3.537 1,2 994 4,5

Vino2(000 hl) 18.937 -1,7 1.993 2,9 Olive vendute 294 -10,2 157 -8,5 Olio2 484 -7,4 1.946 -4,9 Mele 1.947 -11,5 722 -9,2 Pere 822 -11,0 411 -8,5 Pesche e nettarine 1.357 -14,7 636 -1,6 Arance 1.962 13,8 667 19,9 Limoni 549 12,8 277 24,6 Mandarini e clementine 589 2,5 266 7,1 Actinidia 365 -3,9 272 1,9

* I dati sono provvisori.

1Ai prezzi di base

2Secondo la nuova metodologia SEC95, rientrano nel settore "agricoltura" il vino e l’olio prodotto da uve e olive proprie

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si è verificata una elevata crescita delle carni suine (6,1%), mentre è diminuita la carne di coniglio, sel-vaggina e carni minori (-1,3%). In leggera flessione la produzione di lat-te vaccino (-0,4%); più accentuata quella di latte ovicaprino (-3,9%). In diminuzione il miele (-5,4%).

Per la silvicoltura l’andamento pro-duttivo ha presentato una flessione delle tagliate del 5,2%.

Nei paesi della UE 15 il volume della produzione agricola è diminuito del 3,3% rispetto al 2002. La diminu-zione ha interessato soprattutto il comparto delle colture vegetali

6,3%) ed in particolare i cereali (-10,6%), la barbabietola da zucchero 8,4%), le patate 8,8%), la vite (-10,2%) e l’olivo (-23,8%). Per i nuo-vi paesi membri, UE 10, si è registra-ta una flessione media di circa il 10% della produzione agricola com-plessiva (esclusa Polonia e Malta).

Principali produzioni zootecniche, 2003

Quantità1 Valore2

000 t var. % 2002/01 mio. euro var. % 2003/02

Carni bovine 1.617 0,4 3714 4,6

Carni suine 1.902 6,1 2400 1,8

Carni ovi-caprine 78 -3,9 415 46,1

Carni avicole 1.371 -6,8 1923 -0,8

Carni di coniglio e selvaggina 400 -1,3 849 9,2 Uova (milioni di pezzi) 12.637 -1,7 969 6,3 Latte vaccino3(000 hl) 105.250 -0,4 3949 0,2

Latte ovicaprino (000 hl) 6.277 -3,9 466 2,3

Miele 70 -5,4 16 2,3

1Peso vivo per la carne. 2Ai prezzi di base. 3Incluso latte bufalino.

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Produzione agricola a prezzi base nei paesi della UE, 2002

Produzione Consumi intermedi % Consumi intermedi/

mio. euro % mio. euro % Produzione

Belgio 7.056 2,2 4.385 2,8 62,1 Danimarca 8.348 2,6 5.051 3,2 60,5 Germania 41.454 13,2 24.943 16,0 60,2 Grecia 12.189 3,9 2.938 1,9 24,1 Spagna 37.335 11,9 13.619 8,7 36,5 Francia 64.813 20,6 33.207 21,2 51,2 Irlanda 5.746 1,8 3.114 2,0 54,2 Italia 43.639 13,9 14.511 9,3 33,3 Lussemburgo 256 0,1 129 0,1 50,4 Olanda 20.114 6,4 11.034 7,1 54,9 Austria 5.704 1,8 3.086 2,0 54,1 Portogallo 6.258 2,0 2.993 1,9 47,8 Finlandia 4.288 1,4 2.658 1,7 62,0 Svezia 4.710 1,5 3.235 2,1 68,7 Regno Unito 24.465 7,8 13.344 8,5 54,5 UE 15 286.375 91,1 138.247 88,5 48,3 Polonia 13.241 4,2 8.324 5,3 62,9 Ungheria 6.077 1,9 3.975 2,5 65,4 Nuovi paesi UE1 28.013 8,9 17.926 11,5 64,0 UE 25 314.388 100,0 156.173 100,0 49,7

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Nel 2003 i prezzi dei mezzi di produ-zione utilizzati dagli agricoltori – con-sumi intermedi e investimenti – sono aumentati mediamente del 2,2%. Gli incrementi più accentuati si sono riscontrati per gli investimenti (+2,6%), in particolare per opere di miglioramento fondiario (+4,2%) e fabbricati agricoli (+3,3%). I prezzi dei consumi intermedi sono cresciuti mediamente dell’1,7%. Incrementi più accentuati si sono registrati per carbu-ranti (3,4%), mangimi (2,1%), spese veterinarie (3,7%), materiali e manu-tenzioni fabbricati e macchine (2,1%). Il costo del lavoro dipendente in agri-coltura è aumentato del 4,1%, mentre si è verificata una diminuzione della massa reddituale lorda, retribuzioni ed oneri (- 2,2%), a motivo della flessio-ne dell’input di lavoro dipendente flessio-nel settore.

I prezzi alla produzione dei prodotti venduti dagli agricoltori hanno pre-sentato, in media, un aumento del 5%, superiore alla crescita dell’indice gene-rale dei prezzi al consumo (+2,7%).

Prezzi e Costi

Numeri indici (base 1995 = 100)

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120

110

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Costo lavoro dipendente Investimenti Consumi intermedi Prezzi agricoli alla produzione

2003 2002 2001 2000 1999 1998 1997

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Gli incrementi hanno riguardato soprattutto il comparto delle colture vegetali (+5,8%) ed in maniera più accentuata gli ortaggi (+10,9%). Per questi ultimi, si registrano consistenti aumenti per cavolfiore (+21,2%), carciofi (21,0%), lattuga (17,7%), spinaci (17,0%), cavoli (16,7%), ecc. Consistenti anche gli aumenti del comparto frutticolo (5,9%), con punte per albicocche (32%), pesche (28,0%)

e nettarine (25,5%). I prezzi dei cerea-li sono cresciuti mediamente dell’1,7 %, quelli delle patate da consumo del 5,1%. I prezzi delle produzioni vinico-le sono aumentati del 2,8% e quelli delle produzioni olivicole del 3,5%. In crescita anche i prezzi di fiori e piante (5%) e dei semi oleaginosi (3%). Nel comparto zootecnico, in media, i prez-zi sono aumentati del 3,8%, presen-tando una più accentuata dinamica

per vitelli (6,1%), pollame (12,1%), conigli e selvaggina (15,1%). Presso-ché stazionario o in lieve flessione il comparto del latte, mentre per le uova si segnala un incremento del 9,4%. L’evoluzione della ragione di scambio dell’agricoltura, misurata dal rapporto fra l’indice dei prezzi alla produzione e quello dei consumi intermedi, ha pre-sentato un miglioramento rispetto all’anno precedente.

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Il sistema agricolo - alimentare costi-tuisce un complesso di attività in cui l’agricoltura interagisce con tutti i set-tori ad essa collegati: produzione di mezzi tecnici (fertilizzanti, antiparas-sitari, mangimi, energia, ecc.), indu-stria alimentare, distribuzione al con-sumo e ristorazione collettiva. Per il 2003 la dimensione economica del complesso agricolo - alimentare viene stimata in circa 203 miliardi di euro, pari al 15,6 % del PIL. Le prin-cipali componenti sono rappresentate da circa 30,9 miliardi di Valore Aggiunto (VA) agricolo, 15,6 miliardi di Consumi intermedi agricoli, 16,4 miliardi di Investimenti agroindu-striali, circa 26,6 miliardi di VA del-l’Industria alimentare, 31,6 miliardi di VA dei Servizi di ristorazione e 69,9 miliardi di valore della commer-cializzazione e distribuzione.

Nel caso si utilizzassero i valori ai prezzi di mercato, il VA dell’agricoltu-ra e quello dell’industria alimentare sarebbero alquanto dissimili dai dati a prezzi base, con valori,

rispettiva-mente, di circa 28,0 e 34,8 miliardi di euro. Il valore complessivo delle atti-vità agricolo - alimentari risulterebbe di circa 208 miliardi di euro; in que-sto caso, inoltre, emergerebbero i

con-tributi alla produzione agricola ed i contributi alla produzione dell’indu-stria alimentare che sono pari, rispet-tivamente, al 2,3% ed allo 0,5% del totale agricolo-alimentare.

VA dell'Agricoltura Consumi intermedi agricoli Commercio e distribuzione VA Industria alimentare VA Servizi di ristorazione Imposte indirette settori agroindustriali Contributi alla produzione1

Investimenti agroindustriali TOTALE 30.882 15.602 69.924 26.631 31.561 10.716 1.185 16.440 202.941 7,7% 15,2% 0,6% 8,1% 34,5% 13,1% 5,3% 15,5%

* Nell’agricoltura è compresa la silvicoltura e la pesca, mentre nell’ industria alimentare sono comprese le bevande e il tabacco.

1Solo "altri contributi" (conto interessi, calamità naturali, aiuti nazionali e regionali, ecc.) e contributi ai settori extragricoli (tabacco, bieticoltura,

vino, trasformazione pomodoro, ecc.).

Principali componenti del sistema agroindustriale* ai prezzi di base (mio. euro), 2003

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Secondo il Censimento ISTAT dell’In-dustria e Servizi 2001, il settore del-l’industria alimentare e bevande annovera circa 67.000 imprese con un aumento dell’8,1% sul 1991. In media, si hanno 6,6 addetti per impre-sa ed una produzione di quasi 1,5 milioni di euro, per impresa. L’indu-stria del tabacco, secondo i dati cen-suari, conta 77 imprese, con una fles-sione del 27,4% sul 1991. L’occupa-zione nel comparto ha raggiunto, nel 2003, circa 491.000 unità di lavoro, ed una incidenza del 9,4% sul totale industria, in senso stretto. Permango-no forti squilibri di diffusione territo-riale: nel Centro-Nord si concentrano, rispettivamente, il 73% degli occupati e il 75% del valore aggiunto ai prezzi base dell’industria alimentare italiana, per cui l’espansione delle attività di trasformazione nel Mezzogiorno assu-me una priorità strategica.

Nel 2003 la produzione dell’industria alimentare e delle bevande ha registra-to un aumenregistra-to in quantità dell’1,3%, a fronte di una dinamica negativa del

Industria Alimentare

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* Incluse bevande e tabacco.

1A prezzi base.

2In complesso, ai prodotti ed altri contributi alla produzione.

Fonte: stime su dati ISTAT.

(mio. euro) Produzione totale1 Valore aggiunto1 Contributi produzione2 99.500 26.631 991 VA dell'industria alimentare in % su VA del totale industria

VA dell'agricolturag 0,1 86,2 UL (000) Occupati totali di cui dipendenti 491,2 442,7

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totale produzione industriale (-0,8%). L’industria del tabacco ha fatto regi-strare un notevole incremento (7,3%). Il valore aggiunto complessivo, ai prezzi di base, ha superato i 26.600 milioni di euro, con un incremento, in valore, del 5,9% sul 2002. L’incidenza del VA dell’industria alimentare sul VA dell’industria in senso stretto (atti-vità estrattive e manifatturiere) e del-l’agricoltura è pari, nel 2003, rispetti-vamente al 10,1% ed all’86,2%. A livello di singolo comparto si sono verificati aumenti delle quantità pro-dotte: per il riso lavorato (6,2%), il lattiero–caseario (2,9%) e la macella-zione di bestiame e carni (2,2%). In flessione la produzione di ortofruttico-li (-2,8%), la fabbricazione di oortofruttico-li e grassi, vegetali e animali (-3,5%), lo zucchero (-35,0), il vino (-2,7%) ed i mangimi (-2,9%). La quota di fattu-rato esportato ha raggiunto il 14% cir-ca, mentre l’industria europea esporta in media il 18% del proprio fatturato, con una punta del 22% nel caso della Francia.

Fatturato dell’industria alimentare per settori (mio. euro), 2003

1Di cui, I’Infanzia e dietetici 1.165 milioni di euro, bevande gassate 1.700, caffè 2.000, acque minerali 3.000. 2Incluse le cooperative e le filiere corte (agricoltori - produttori).

Fonte: stime Federalimentare, maggio 2004.

Altri comparti1

Lattiero-caseario Dolciario

Conserve animali (salumi) Vino2 Carni bovine Mangimistico Avicolo Pasta Conserve vegetali Olio di oliva e di semi Molitorio Surgelati Birra Zucchero Succhi di frutta Riso Ittici

TOTALE 103.000 mio. euro (%)

33.606 13.500 10.050 7.165 5.200 5.300 4.300 4.600 3.170 3.500 2.900 2.700 1.905 1.680 860 923 800 841 32,7 13,1 9,8 7,0 5,0 5,1 4,2 4,5 3,1 3,4 2,8 2,6 1,8 1,6 0,8 0,9 0,8 0,8

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Nella Unione Europea, l’agroindustria rappresenta uno dei settori di punta sotto l’aspetto dell’occupazione e del valore aggiunto. La Gran Bretagna ha contribuito al valore aggiunto comuni-tario con il 22,2% del totale nel 2000, seguita dalla Germania (19,8%), dalla

Francia (15,1%) e dalla Spagna (10,1%). L’Italia non rappresenta che l’8,7%, anche a motivo di una sottosti-ma del contributo delle piccole fabbri-che locali. Il settore del tabacco nella UE ha generato nel 2000 un valore aggiunto di circa 7,8 miliardi di euro

Produzione in Italia per comparti (in quantità) Var. 2003/02 % Lavorazione granaglie1 0,5 Pasta -1,8 Riso lavorato 6,2 Biscotti e panificazione 0,0 Lavorazione ortofrutticoli2 -2,8

Oli e grassi vegetali e animali -3,5 Macellazione bestiame e lav.ne carni 2,2 Lattiero-caseario3 2,9 Produzione zucchero -35,0 Dolciario 7,2 Condimenti e spezie 7,0 Vino4 -2,7 Birra 7,4

Acque minerali e bibite analcoliche 9,1

Mangimi -2,9

TOTALE 1,3

1Incluse semole di grano duro e prodotti amidacei. 2Inclusi succhi di frutta e ortaggi (var. -8,6%). 3Inclusa fabbricazione gelati (var. -2,6%). 4Da uva non autoprodotta.

Industria alimentare nell’UE, 2001

Produzione Occupati

Paesi numero Var. % 2001/91 numero Var. % 2001/91

Carni 3.672 -2,4 57.769 3,0

Frutta e ortaggi 1.933 21,7 30.317 -17,9

Oli e grassi 4.416 -6,4 16.216 -15,0

Lattiero-caseario 3.927 -9,5 54.936 -6,8

Granaglie 1.966 -26,7 12.310 -16,3

Alimenti per animali 607 8,8 9.097 -11,8

Panetteria e pasticceria 37.476 11,3 154.336 5,5

Zucchero 14 -6,7 4.360 -24,1

Paste alimentari 5.250 15,6 22.407 -4,6

Vino 1.994 -18,0 17.865 -18,2

Acque min. e analcolici 329 -26,7 11.475 -12,6

Altro 5.352 69,2 55.697 -6,5

TOTALE INDUSTRIA ALIMENTARE 66.936 8,1 446.785 -4,2

Fonte: elaborazioni su Censimento industria e servizi, ISTAT.

(48)

ed una occupazione di oltre 51.000 addetti. Nel 2003, rispetto al 2002, la produzione dell’industria alimentare e bevande nella UE è rimasta media-mente stabile, mentre l’occupazione ha registrato un leggero arretramento.

46

Industria alimentare nell’ UE*, 2000

Produzione Valore aggiunto Occupati VA/occupato

milioni euro 000 unità 000 euro

Industrie di cui:

carne 111.798 21.524 604 35,6

lattiero - caseari 87.300 14.600 273 53,5

ortofrutta 34.214 8.493 187 45,4

pane, pasta e altro1 142.745 47.227 1.069 44,2

grassi 20.692 2.750 43 63,9

bevande 92.000 27.300 311 87,8

UE 102 31.596 7.825 766 10,2

UE 153 593.721 142.411 2.738 52,0

* Nel totale è esclusa l’industria del tabacco.

1Zucchero, marmellate, thè, caffè,alimenti dietetici e per l’infanzia.

2Cipro, Estonia, Ungheria, Lituania, Polonia, Rep. Slovacca, Slovenia; non sono disponibili dati per Rep. Ceca, Lettonia, Malta. 3UE 15, 2001.

(49)

La rete commerciale al dettaglio fisso, con attività prevalente nel settore ali-mentare, presentava, al 31 dicembre 2003, una consistenza di circa 191.000 esercizi, con una flessione dello 0,6% rispetto all’anno preceden-te.

Analizzando il comparto secondo la specializzazione merceologica, si

evi-denzia un andamento regressivo con-centrato soprattutto nelle categorie “carne e prodotti a base di carne” (-2,0%), “pane e pasticceria” (-2,1%) e “altri esercizi specializzati” (-4,9%). Quest’ultima categoria viene bilancia-ta dalla crescibilancia-ta degli esercizi non spe-cializzati a prevalenza alimentare (1,6%), categoria generica che

inclu-de, oltre alle grandi e medie superfici alimentari, la gran parte delle nuove aperture del settore. In aumento risul-tano gli esercizi commerciali specia-lizzati in vini, oli e bevande (+2,2%). A livello di ripartizione territoriale, si registrano tendenze diversificate tra il Centro-Nord, dove la consistenza del-la rete alimentare presenta una

fles-Distribuzione

Nord Centro Sud e isole Italia

numero % numero % numero % numero %

Frutta e verdura 8.578 12,6 4.775 14,3 9.626 10,8 22.979 12,1

Carne e a base di carne 11.396 16,8 6.370 19,1 20.629 23,1 38.395 20,1 Pesci e prodotti della pesca 1.538 2,3 1.395 4,2 5.107 5,7 8.040 4,2

Pane e pasticceria 6.080 8,9 2.062 6,2 4.840 5,4 12.982 6,8

Vini, oli e bevande 2.264 3,3 1.021 3,1 1.986 2,2 5.271 2,8

Altri alimentari 7.883 11,6 3.291 9,9 11.259 12,6 22.433 11,8

Alimentari non specializzati 30.208 44,5 14.372 43,2 35.917 40,2 80.497 42,2 IN COMPLESSO 67.947 100,0 33.286 100,0 89.364 100,0 190.597 100,0

% su Totale esercizi 23,8 23,4 28,8 25,8

DENSITÀ1 382 332 231 303

* Sedi ed unità locali.

1Abitanti/esercizio alimentare.

Fonte: Osservatorio Nazionale del Commercio, Ministero delle Attività Produttive.

Esercizi commerciali alimentari, 2003*

(50)

sione di circa l’1,5%, ed il Mezzogior-no, dove si ha un incremento dello 0,8%, concentrato soprattutto negli esercizi non specializzati a prevalenza alimentare (5,9%).

Nel 2003 il valore delle vendite ali-mentari del commercio fisso al detta-glio è cresciuto del 4,6%, con una dif-ferenziazione tra le piccole superfici (+2,3%) e la grande distribuzione (+5,3%). Per il complesso della rete

alimentare, si registra una maggiore dinamica nel Nord (+5,0%).

La grande distribuzione

Al 1° gennaio 2003 sono stati censiti 6.892 supermercati, contro 6.804 del-l’anno precedente (+1,3%). L’incre-mento, si è concentrato nel Nord (+4,0%), mentre nel Centro-Sud si è verificata una flessione (-1,7%). È

aumentata la superficie complessiva di vendita, che ha superato i 5,8 milioni di mq (+1,8%), con un totale di oltre 124.000 addetti (+2,4%). Si riscontra un incremento anche per gli ipermercati, che hanno raggiunto 381 unità (+6,1%), con una superficie complessiva di vendita di oltre 2,2 milioni di mq (+5,3%) e circa 66.300 addetti (+4,6%). Tale crescita si è però concentrata nel Nord, ove la

con-Unità operative Sup. di vendita1 Addetti1

Numero di unità Sup. di vendita

numero var. % mq var. % numero var. % per 100.000 mq/1.000

2003/02 2003/02 2003/02 abitanti abitanti

Nord 3.956 4,5 4.824.441 6,3 118.981 5,8 15,2 185,6

Centro 1.463 -1,5 1.534.765 -3,2 38.912 -0,4 13,2 138,7

Sud e isole 1.854 -2,0 1.714.046 -1,1 32.643 -1,7 9,0 83,1

TOTALE 7.273 1,5 8.073.252 2,7 190.536 3,1 12,6 139,9

* Supermercati ed ipermercati. Dati al 1° gennaio 2003.

1Superficie e addetti riferiti al complesso dei reparti, alimentare e non alimentare.

Fonte: Osservatorio Nazionale del Commercio, Ministero delle Attività Produttive.

Grande distribuzione alimentare per ripartizione territoriale, 2003*

(51)

sistenza è aumentata del 12,3%, la superficie del 9,9% e gli addetti dell’ 8,6% circa.

Nel 2003 le vendite nei supermercati sono aumentate, in valore, del 5,3% rispetto al 2002, quelle negli ipermer-cati del 3,9% e quelle negli hard disco-unt del 5,3%, contro il più modesto aumento (+2,3%) negli esercizi alimen-tari tradizionali (piccole superfici). Per la rete distributiva all’ingrosso, l’Osservatorio nazionale del commer-cio, al 31 dicembre 2003, ha rilevato circa 11.400 esercizi specializzati in materie prime agricole (cereali, semen-ti, fiori, ecc.) ed animali vivi; ad essi si aggiungono circa 47.700 esercizi con la specializzazione in frutta, altri prodotti alimentari e bevande. Crescente impor-tanza assumono, inoltre, gli interme-diari del commercio, che annoverano nell’alimentare, bevande e tabacco cir-ca 40.000 esercizi.

Commercio ambulante e forme speciali di vendita alimentare, 2003*

Tipologia Esercizi % % su tipologia

Ambulante fisso 32.693 73,7 35,8 Ambulante mobile 6.933 15,6 17,6 Per corrispondenza 3.033 6,8 48,9 Vendita a domicilio 598 1,3 11,2 Distributori automatici 1.135 2,6 55,2 TOTALE1 44.392 100,0 30,8

* Consistenze al 31/12/2003, sedi di impresa ed unità locali iscritte al registro delle imprese.

1Escluse le attività di vendita non specificate nel registro delle imprese.

Fonte: Osservatorio Nazionale del Commercio, Ministero delle Attività Produttive.

(52)

50

Nel 2003 la spesa delle famiglie italia-ne per geitalia-neri alimentari e bevande è stata di circa 121.000 milioni di euro, con un incremento in valore del 3,5%. Il livello complessivo dei consumi, a prezzi costanti, è cresciuto dello 0,8%. Si sono registrati aumenti soprattutto

per pane e prodotti a base di cereali (+2,3%), lattiero-caseari e uova (+1,6%), oli e grassi (+3,0%), acque minerali, bevande gassate e succhi (+2,0%), mentre gli ortaggi e patate sono rimasti pressoché stazionari (+0,2%). Sono diminuiti i consumi di

carne (-0,8%) e di frutta (-1,9%). La quota dei consumi alimentari in valore sulla spesa totale delle famiglie è scesa al 15,3 %, contro il 19,5% del 1993. La spesa per i servizi di ristorazione (mense, ristoranti e fast-food), secondo stime ISTAT, è stata nel 2003 di circa 57.500 milioni di euro, con un incre-mento del 3,5%, dovuto sostanzial-mente all’effetto prezzi, essendo rima-sta invariata la quantità. Tra il 1993 ed il 2003 l’incidenza di questa voce, in rapporto al valore dei consumi ali-mentari, è salita dal 34,8% al 47,4%, circa, mostrando un profondo cambia-mento nelle abitudini dei consumatori. Le categorie più rilevanti, in termini di spesa, sono la carne (26.000 milioni di euro), il pane e trasformati di cereali (21.200 milioni), i lattiero-caseari ed uova (16.400 milioni). Rispetto al 1993, diminuisce il peso della carne, ortaggi e patate, oli e grassi, vino ed altre bevande alcoliche, mentre aumenta per pane e prodotti a base di cereali, pesce, frutta, acque minerali e bevande analcoliche.

Consumi Alimentari

Struttura dei consumi alimentari, 2003

Prodotti % sulla spesa Tasso % medio annuo di variazione 2003/93

alimentare quantità prezzi

Carne 21,5 -1,0 2,3

Pane e trasformati di cereali 17,5 1,7 2,1

Lattiero-caseari e uova 13,5 0,2 3,0

Ortaggi e patate 11,3 0,5 3,7

Pesce 7,0 0,6 3,0

Frutta 6,5 -0,6 3,6

Zucchero e dolciari1 6,5 1,5 3,1

Acque minerali e altre bevande2 4,9 2,1 2,3

Oli e grassi 4,8 -0,5 3,2

Vino e bevande alcoliche 4,7 -1,8 3,7

Caffè, tè e cacao 1,5 -0,1 2,9

Altri alimentari3 0,3 -0,6 2,2

IN COMPLESSO 100 0,2 2,8

1Marmellata, miele, sciroppi, cioccolato e pasticceria. 2Bevande gassate, succhi, ecc.

(53)

A livello territoriale, emergono signifi-cative differenziazioni in ordine alla spesa media effettiva delle famiglie,

calcolata dividendo la spesa totale per l’acquisto di un bene per il numero delle famiglie che hanno sostenuto

quella spesa. Risulta che la spesa media mensile per l’acquisto di carne di vitello e vitellone è più elevata nel Nord-Ovest (48,6 euro) e meno nel Nord-Est (36,9 euro). Nel Mezzogior-no si rileva la spesa effettiva più bas-sa per i bas-salumi (circa 28 euro), mentre nel settentrione, essa è maggiore (cir-ca 33 euro).

La spesa media effettiva per l’acqui-sto di frutta e verdura non è molto variabile a livello territoriale, tuttavia l’importo più elevato si rileva al Cen-tro per la frutta fresca (oltre 40 euro al mese). Le spese sostenute per l’ac-quisto di oli e grassi confermano la diffusione della dieta mediterranea; in tutte le ripartizioni geografiche si rag-giunge una spesa di circa 21/24 euro per l’olio di oliva, a fronte di circa 18 euro complessivi, per olio di semi, burro, margarina ed altri grassi. Per il vino, si ha una spesa media effettiva di oltre 27 euro, con un massimo di 33,1 euro al Nord-Ovest ed un minimo di circa 21 euro al Sud.

Consumi alimentari nella UE (Kg pro capite)*

Prodotti Italia Francia Spagna Grecia Germania Regno Austria UE-15 Unito

Cereali e derivati1 124,1 84,8 77,6 152,9 83,8 87,9 80,3 90,6

Riso lavorato2 6,0 5,3 6,5 5,1 3,3 4,8 3,3 5,0

Patate2 43,0 50,5 86,8 86,1 68,6 101,7 55,6 75,3

Ortaggi3 218,5 n.d. 193,6 310,6 92,5 n.d. 100,4 n.d.

Frutta fresca e agrumi3 140,8 n.d. 116,2 171,7 108,1 n.d. 92,8 n.d.

Latte4 70,6 97,2 131,9 n.d. 90,8 131,3 98,8 n.d. Formaggi 21,1 25,1 9,2 n.d. 20,2 8,9 16,9 n.d. Uova 12,6 15,1 17,8 10,9 13,5 12,8 13,8 13,6 Burro 3,0 8,3 0,8 n.d. 6,5 3,0 4,7 n.d. Carni totale 93,0 107,8 136,1 82,3 89,0 82,6 96,8 95,9 bovina 24,7 27,8 16,1 17,8 12,3 18,6 18,6 17,9 suina 38,6 36,5 67,9 27,9 53,7 25,1 55,9 43,1 Oli e grassi vegetali 26,6 14,8 47,8 n.d 14,7 n.d n.d. n.d. Zucchero5 25,2 33,1 28,0 34,8 34,3 36,0 38,9 32,9

Vino6 51,7 56,3 34,0 23,5 23,9 18,0 29,9 32,3

51

* I dati sono riferiti alla campagna 2001/02 per i prodotti di origine vegetale; al 2002 per i lattiero-caseari, uova e carne.

1Cereali e derivati in equivalente farina. 2Francia, media UE 2000/01.

3Italia, Spagna 1999/00; Grecia 1998/99; altri paesi 2000/01. 4Compresi altri prodotti freschi, crema esclusa.

5Equivalente zucchero bianco.

(54)

Nel 2003 il saldo negativo della bilan-cia agroindustriale dell’Italia è di 7.400 milioni di euro. L’anno si è caratterizzato per una lieve contrazio-ne delle vendite a fronte di una limita-ta, anche se di segno opposto, varia-zione degli acquisti, mentre si eviden-zia una certa “stasi” del complesso degli scambi con l’estero. Sono peggio-rati tutti gli indicatori di performance commerciale: il grado di copertura commerciale è passato da 73,5 a 71,5; la propensione ad esportare è scesa da 26,5 a 25,4, mentre il grado di autoapprovvigionamento è variato da 91,3 a 90,8. Anche la propensione ad importare ha registrato una contrazio-ne (-0,6 punti percentuali), dovuta soprattutto all’aumento della produ-zione agroindustriale (+3%).

La variazione negativa degli scambi agroalimentari nasconde un dato mol-to variabile con le diverse aree geogra-fiche. Per quanto riguarda le esporta-zioni, le aree verso le quali si accusa una riduzione più sensibile sono il Centro-Sud America (-11,7%) e i

Pae-si Terzi Mediterranei (-11,4%). Al contrario, le vendite dell’Italia non si sono ridotte molto nei confronti di aree che rappresentano un mercato di sbocco più consolidato per i nostri

prodotti; in particolare, si sono ridotte del 3% le esportazioni nel Nord Ame-rica, mentre, in ambito UE, che assor-be la maggior parte delle vendite agroalimentari italiane all’estero

Commercio Estero

Bilancia agroindustriale e sistema agroindustriale*

1995 2002 2003

AGGREGATI MACROECONOMICI

AGGREGATI MACROECONOMICI

Totale produzione agroindustriale1 (P) 54.805 70.937 73.115

Importazioni (I) 23.703 25.545 26.019

Esportazioni (E) 13.527 18.777 18.596

Saldo (E-I) -10.176 -6.768 -7.423

Volume di commercio2 (E+I) 37.230 44.322 44.615

Consumo apparente3 (C = P+I-E) 64.981 77.705 80.538

INDICATORI (%)

Grado di autoapprovvigionamento4 (P/C) 84,3 91,3 90,8

Propensione a importare5 (I/C) 36,5 32,9 32,3

Propensione a esportare6 (E/P) 24,7 26,5 25,4

Grado di copertura commerciale7 (E/I) 57,1 73,5 71,5

* Milioni di euro correnti, i dati relativi alla produzione agroindustriale e al commercio comprendono anche la voce "tabacco lavorato".

1PLV agricoltura, silvicoltura e pesca e valore aggiunto dell’industria

alimentare a prezzi base (vedi glossario)

2Somma delle esportazioni e delle importazioni

3Produzione agroindustriale più le importazioni e meno le esportazioni 4Rapporto tra produzione e consumi

5Rapporto tra importazioni e consumi 6Rapporto tra esportazioni e produzioni 7Rapporto tra esportazioni e importazioni

(55)

(65%), le esportazioni restano sostan-zialmente stabili. Guardando alle importazioni, l’aumento più evidente si registra per i Paesi Terzi Mediterra-nei (+14%), mentre Mediterra-nei confronti del-l’UE, rispetto a cui le importazioni ita-liane contano per il 68%, gli acquisti sono aumentati del 4,5%.

A livello merceologico si nota come il settore primario pesi per il 35% dal lato degli acquisti e per il 22% da quello delle vendite, a testimonianza delle netta dominanza dei prodotti trasformati rispetto a quelli agricoli. In particolare, il maggiore peso dei prodotti primari, per quanto riguarda gli acquisti, evidenzia il ruolo dell’Ita-lia, nel commercio agroalimentare, di paese soprattutto trasformatore che importa materie prime agricole ed esporta prodotti dell’industria alimen-tare a più alto valore aggiunto. Distinguendo i prodotti in funzione del segno del saldo commerciale, si può analizzare il commercio agroalimenta-re italiano tra beni di esportazione o importazione netta. Tra i primi si

Peso della componente agroalimentare negli scambi totali dell’Italia con le diverse aree, 2002

MONDO UE 15 Nuovi Paesi Membri UE Altri Paesi Europei (non Mediterranei) Paesi Terzi Mediterranei Nord America Centro e Sud America Asia (non Mediterranei) Africa (non Mediterranei) Oceania Altri 7,3% 10,5% 8,8% 12,3% Export Import 4,3% 5,7% 6,5% 4,5% 3,2% 5,8% 8,9% 8,5% 2,8% 35,6% 3,1% 3,9% 12% 21% 6,9% 34,4% 2,8% 11,5%

53

(56)

Import Export Sn* (%)

Cereali 1.440 62 -91,7

di cui da seme 66 14 -64,9

Legumi ed ortaggi freschi 674 781 7,4

di cui da seme 147 49 -49,9

Legumi ed ortaggi secchi 90 25 -56,1

Agrumi 240 87 -46,7

Frutta fresca 982 1.812 29,7

Frutta secca 381 156 -42,0

Vegetali filamentosi greggi 317 13 -92,4 Semi e frutti oleosi 438 15 -93,5

di cui da seme 6 5 -8,4

Cacao, caffè, tè, droghe e spezie 602 33 -89,5 Fiori e piante ornamentali 363 458 11,5

Tabacco greggio 147 260 27,6

Animali vivi 1.392 43 -94,0

di cui da riproduzione 82 22 -58,0 di cui da allevamento e da macello 1.287 15 -97,7 di cui altri animali vivi 23 6 -56,9 Altri prodotti degli allevamenti 456 38 -84,8 Prodotti della silvicoltura 729 102 -75,5

di cui legno 480 10 -96,0

Prodotti della caccia e della pesca 809 154 -68,0

Altri prodotti 135 114 -8,3

TOTALE SETTORE PRIMARIO 9.194 4.152 -37,8

Import Export Sn*

(%)

Derivati dei cereali 571 2.573 63,7 di cui pasta alimentare 23 1.181 96,2 Zucchero e prodotti dolciari 1.015 664 -20,9 Carni fresche e congelate 3.182 557 -70,2

Carni preparate 164 680 61,1

Pesce lavorato e conservato 2.359 250 -80,8 Ortaggi trasformati 671 1.229 29,3 Frutta trasformata 437 700 23,1 Prodotti lattiero-caseari 2.692 1.369 -32,6 di cui latte 639 4 -98,8 di cui formaggio 1.153 1.087 -3,0 Oli e grassi 1.725 1.080 -23,0 Panelli, farine di semi oleosi 930 157 -71,1

Bevande 1.144 3.704 52,8

di cui vino 232 2.640 83,9

Altri prodotti dell’industria alimentare 1.935 1.483 -13,2 TOTALE INDUSTRIA ALIMENTARE 16.825 14.444 -7,6 TOTALE BILANCIA AGROALIMENTARE 26.019 18.596 -16,6 Tabacchi lavorati 1.380 14 -98,0 TOTALE AGROINDUSTRIALE 27.286 18.608 -18,9

* Sn = saldo normalizzato (vedi glossario).

Commercio estero per principali comparti agricoli-alimentari (mio. euro), 2003

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