• Non ci sono risultati.

ExLibris. ENNIO FLAIANO ( ) nel centenario della nascita. Numero 9 ENNIO FLAIANO. aprile 2010

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "ExLibris. ENNIO FLAIANO ( ) nel centenario della nascita. Numero 9 ENNIO FLAIANO. aprile 2010"

Copied!
16
0
0

Testo completo

(1)

ENNIO FLAIANO aprile 2010 Il Notiziario del Sistema Bibliotecario Urbano di Brescia

ExLibris

ENNIO FLAIANO (1910-2010)

nel centenario della nascita

(2)

Ennio Flaiano (1910-2010), nel centenario della nascita

- Rassegna audio-video-bibliografica -

A cura di: Stefano Grigolato Maddalena Piotti Luigi Radassao

Brescia, aprile 2010

Pagina 2

(3)

Ennio Flaiano nasce a Pescara il 5 marzo 1910. Tra i vari spostamenti che caratterizzeranno la sua infanzia (Camerino, Senigallia, Fermo, Chieti) una tappa verrà fatta anche a Brescia, dove trascorrerà l’anno scolasti- co 1921/22. A Brescia tornerà nel 1939, in occasione di una mostra sulla Pittura del Rinascimento. Nell’articolo dedica un ampio spazio ad una positiva descrizione della cittàe dei suoi abitanti: “Lo svolgersi dei suoi porti- ci accoglienti, lo sfociare delle sue vie in piazze riparate e chiuse come saloni da ballo, il rispetto di un modulo latino degli edifizi basterebbero forse a convincere….

del carattere unico… di questa città. Ma si aggiunga a tutto questo quel senso comunale di accoglienza che è propria delle città libere, l’aria cordiale dei tanti giardini rustici che fanno da sfondo agli androni dei palazzi, le pitture che qualche casa conserva ancora sulla faccia- ta, ed ecco delinearsi un’architettura intima, nata dalla calma. Le case nitide ma non rigide, sono suggerite da un estro riposato come poteva essere il Settecento ve- neziano portato a secco, sulla terraferma, tra gente me- no accesa e più solida”. All'inizio degli anni '30 Flaiano conosce Mario Pannunzio, così come altre grandi firme del giornalismo italiano: inizia a collaborare per le riviste

"Oggi", "Il Mondo" e "Quadrivio". A partire dalla metà degli anni Trenta la sua firma compare su numerosi quotidiani e periodici, nelle rubriche di cronaca, costu- me, critica teatrale e cinematografica: dal 1933 al 1972 pubblica più di mille articoli. Specializzato in elzevi- ri, produsse opere narrative e varie prose tutte percorse da un’originale vena satirica ed un vivo senso del grot- tesco, attraverso cui vengono stigmatizzati gli aspetti paradossali della realtà contemporanea. Si unisce in matrimonio nel 1940 con Rosetta Rota, sorella del mu- sicista Nino Rota. Due anni più tardi nasce la figlia Lelè, che dopo solo pochi mesi inizia a manifestare i primi segni di una gravissima forma di encefalopatia. La ma- lattia comprometterà tragicamente la vita della figlia, la quale morirà nel 1992, a 40 anni: splendide pagine di Flaiano che raccontano di questa drammatica vicenda, si possono trovare nel suo lavoro "La Valigia delle In- die". Nel 1947 pubblica il suo primo romanzo, Tempo di uccidere, appassionato resoconto della sua esperienza in Etiopia, con cui sarà il primo vincitore del Premio Strega. La sua produzione narrativa è percorsa da un'originale vena satirica ed un vivo senso del grotte- sco, elementi attraverso cui stigmatizza gli aspetti para- dossali della realtà contemporanea. Acre, diretto e tra- gico, il suo stile è soprattutto quello di un ironico morali- sta. A lui si deve l'introduzione nella lingua italiana del detto "saltare sul carro del vincitore". Il nome di Flaiano si lega a doppio filo alla città di Roma, amata ma anche odiata. Lo scrittore è di fatto un testimone delle evolu- zioni e degli stravolgimenti urbanistici, dei vizi e delle virtù dei cittadini romani; Flaiano saprà vivere la Capita- le in tutti i suoi aspetti, tra i suoi cantieri, i locali della

"Dolce Vita" e le trafficate strade. L'esordio nel mondo del cinema avviene nel 1942, a fianco di Romolo Mar- cellini: negli anni successivi lavora a soggetti e sceneg- giature per film di registi quali Fellini, Zampa, Pagliero, Monicelli, Blasetti, Berlanga, Antonioni. In 25 anni di attività Ennio Flaiano scriverà alcune tra le più belle sceneggiature del cinema del dopoguerra. Meno nota, ma documentata da una mostra del 2003 a Cesenatico, è la produzione grafica di Flaiano: schizzi e disegni che venivano speso distribuiti agli amici, di cui 77 sono rac-

colti nel fondo Flaiano presso la Biblioteca Cantonale di Lugano. Dopo essere stato colpito nel 1971 da un pri- mo infarto, Flaiano inizia a rimettere ordine tra le sue carte: il suo intento è quello di pubblicare una raccolta organica di tutti quegli appunti sparsi che rappresenta- no la sua instancabile vena creativa. Muore a Roma il 20 novembre 1972, colpito da un secondo infarto che gli sarà fatale, lasciando moltissimo materiale inedito che verrà pubblicato dopo la sua morte. Di lui disse Enrico Vaime: “L'uomo più intelligente che abbia mai incontrato. Il più spiritoso. Reagiva alla cupezza del suo carattere con lucidità ironica e cinica”.

Ennio Flaiano a Brescia

L’infanzia di Ennio Flaiano (nato nel 1910) fu caratteriz- zata da continui spostamenti in collegi e località diver- se: l’anno scolastico 1921-1922 lo trascorse a Brescia, ospite della famiglia Senes. Rifacendosi a quel breve ma importante periodo nella sua formazione adolescen- ziale, nel 1955 scrisse il soggetto, marcatamente auto- biografico, Il bambino, intitolato anche L’inganno (il cui dattiloscritto è conservato nel Fondo Flaiano di Luga- no). Il 2 aprile 1955 Flaiano si recò appositamente a Brescia per visitare i luoghi della propria infanzia al fine di trarne ispirazione; nel frattempo prese contatti con il regista Luciano Emmer e Tullio Pinelli per la realizza- zione di un film tratto dal soggetto (trattamento e sce- neggiatura, dattiloscritti, sono sempre conservati nel Fondo Flaiano a Lugano). Il film, tanto voluto da Flaiano per motivi sentimentali, non verrà mai prodotto in quan- to lo scrittore temeva che la trasposizione cinematogra- fica di Emmer potesse alterare irrimediabilmente la spi- rito del soggetto originario. Il testo avrebbe dovuto es- sere stampato in volume, col titolo Il bambino cattivo, o anche L’anno di Brescia, nel 1969, come racconto, ma anche questa iniziativa editoriale non ebbe esito. Sol- tanto nel 1984 l’editore Frassinelli lo pubblicò all’interno di una raccolta di testi, Storie inedite per film mai fatti, a cura di Francesca Pino Pongolini. Il racconto è ambien- tato nel quartiere di S. Polo, allora ancora remota peri- feria cittadina immersa nella campagna, dove il prota- gonista Carlo, ragazzino benestante e trascurato dal padre vedovo, è ospite della famiglia Berutti.

Bibliografia:

E. F , Il bambino cattivo, a cura di Diana Ruesch, Milano, Libri Scheiwiller, 1999.

(4)

Ennio Flaiano a “Il mondo”

Ennio Flaiano fu romanziere, poeta, sceneggiatore di film che hanno fatto la storia del cinema, autore di teatro: ma tutte le sue espressioni letterarie ed artistiche sono l’esito di una misura giornalistica, il frutto di una lunga attività consu- matasi nelle redazioni di riviste e quotidiani prestigiosi quali Oggi e domani, Il Mondo, il Corriere della sera, L’Espresso, L’Europeo, Risorgimento liberale ed altre. In particolare dalle collezioni dell’emeroteca Queriniana possiamo docu- mentare l’attività giornalistica di Flaiano dalle pagine de Il Mondo: rivista di altissimo valore culturale, espressione dell’intellettualità laica, di area liberal radicale e socialista, fu definita da Giovanni Russo “l’unico grande, vero circolo di idee e di vita politica e letteraria che ha avuto l’Italia dal dopoguerra”. Tra i collaboratori: Ernesto Rossi, Paolo Pa- volini, Guido Piovene, Giovanni Comisso, Vitaliano Branca- ti, Bendetto Croce, Alberto Moravia, Vittorio Gorresio e molti altri. Con il fondatore e Direttore de Il Mondo, Mario Pannunzio, Flaiano condivise non solo il giorno esatto di nascita (5 marzo 1910, Pannunzio era nato un’ora prima), ma parecchie idealità etiche e civili. Flaiano fu dal 1949 ai primi anni ’50 redattore capo del settimanale e autore degli articoli di critica cinematografica, la cui antologia fu raccolta successivamente nel libro Lettere d’amore al cinema; inol- tre, grazie alle sue qualità di grafico e disegnatore, fu auto- re del “menabò”, cioè dell’impaginazione e della grafica.

Con Pannunzio, Flaiano si alternava nella scelta delle foto, la cui altissima qualità estetica e documentaria divenne proverbiale (“foto da Mondo”); grande merito di questo scrittore appassionato di arte fu aver dato dignità di giorna- listi ai reporters, e di aver intuito l’importanza della fotogra- fia come mezzo autonomo di espressione. Fascicolo dopo fascicolo, con il suo corrosivo umorismo intriso di scettico pessimismo, nei suoi articoli, scritti fino al 1961, Flaiano ha raccontato la Roma artistica e cinematografica, borghese e palazzinara del dopoguerra, con una attenzione ed un ri- spetto artigiano per la parola da far dire che scriveva gli articoli come Flaubert scriveva i suoi libri. Espressione di una élite intellettuale schiacciata tra opposti conformismi ideologici, l’avventura giornalistica de Il Mondo si arrestò nel 1966; quando la testata riprese le pubblicazioni nel 1969, si trattava di un mensile a carattere prevalentemente economico finanziario, profondamente diverso dalle proget- tualità editoriali originarie. L’avventura giornalistica di Flaiano continuerà prevalentemente sulle pagine del Cor- riere della sera, fino alla morte prematura nel novembre 1972.

Pagina 4

Bi-

bliografia:

E. F , Diario notturno, Milano, Adelphi, 1994.

E. F , Lettere d’amore al cinema, scelta e cura di Cristina Bragaglia, Milano, Rizzoli, 1978.

E. F , Nuove lettere d’amore al cinema, a cura di Guido Fink, Milano, Rizzoli, 1990.

Flaiano e il tempo del “Mondo”: atti del convegno, Pe- scara, 31 marzo-1 aprile 1989, a cura dell’Associazio- ne culturale Ennio Flaiano, Pescara, Fabiani, 1989.

Flaiano e “Oggi e domani”, a cura di Vito Moretti, scrit- ti di Renato Minore, Pescara, Ediars 1993.

G. R.// , Flaiano giornalista del “Mondo” e perso- naggio della Roma letteraria, in Ennio Flaiano: l’uomo e l’opera: atti del Convegno nazionale nel decennale della morte dello scrittore, Pescara 19-20 ottobre 1982, Pescara, Oggi e domani, 1983, pp.49-56.

Pagina 4

(5)

Ennio Flaiano al cinema

Un Marziano a Roma aveva dentro un'idea folgorante.

Scrittore, critico e giornalista, dimostrò il suo interesse per il cinema poco prima dell'inizio della seconda guerra mondiale, collaborando a qualche sceneggiatura. Nei primi anni del dopoguerra riprese tale attività, che in se- guito si sarebbe fatta più intensa, con Roma città libera, diretto nel 1946 da Marcello Pagliero, ma edito nel 1948, un film da cui trasparivano già i caratteri fantastici e grot- teschi della sua fantasia, istintivamente portata alla trasfi- gurazione satirica della realtà, con straordinari risultati espressivi. Proprio per queste caratteristiche, pur avendo collaborato a varie sceneggiature di indiscusso valore estetico, trovò la persona con cui esprimersi al meglio in Federico Fellini: fu infatti sceneggiatore di tutti i suoi film, da Luci del varietà (1951) a Giulietta degli spiri- ti (1965). In queste opere, e in particolare nelle ultime, il sodalizio estetico tra Flajano e Fellini diviene quasi per- fetto; il regista seppe infatti interpretare, attraverso le im- magini filmiche, le invenzioni barocche dello sceneggiato- re, sospese al limite fra mistificazione e cattivo gusto, ma senza mai sconfinarvi, come appare evidente ne Le ten- tazioni del dottor Antonio, un episodio di Boccaccio '70 (1961, autori vari).

Ha ricevuto importanti riconoscimenti: 1947-1948 Nastro d'Argento per il miglior soggetto (Roma città libera); 1952 Festival di Cannes, premio per la migliore sceneggiatura (Guardie e ladri); 1961 Nastro d'Argento per il miglior soggetto originale (La dolce vita); 1964 Nastro d'Argento per il miglior soggetto originale e per la migliore sceneg- giatura (Otto e mezzo). Ecco come lo ricorda Sergio Do- nati:

«Un disco volante atterra a Villa Borghese e ne scende l'Alieno, che è bello come Michael Rennie in Ultimatum alla Terra. Porta la saggezza e la civiltà di una razza su- periore, è pronto a diffondere scienza e filosofia infinita- mente più progredite. Il Marziano viene accolto con stu- pefatta venerazione e tutti se lo contendono, i giornali, i politici, i cenacoli intellettuali e i salotti mondani. Passano i giorni e il Marziano preso in un vortice di fatua ammira- zione s'incanaglisce, si ubriaca, tira coca, va a puttane.

Tempo un paio di mesi e tutti a Roma ce n'hanno le sca- tole piene dei suoi Messaggi, scantonano per non incon- trarlo, diventa una specie di barbone evitato come certi vecchi pugili suonati del Bar Sport che continuano a rac- contare sempre dell'unica volta che vinsero per kappaò…

Penso che davvero Flaiano, padre di tutti gli sceneggiatori, abbia preso l'ispirazione un po' dal film di Robert Wise, e un po' dalla vicenda di Faruk, il re egi- ziano che arrivò a Roma in esilio dorato su un magico tappeto di tesori, cortigiani e odalische suscitando curiosi- tà spasmodiche, assalti di paparazzi e autentici deliri mondani. Poi dopo un paio di mesi che lo si vedeva dap- pertutto, una mattina alle cinque passò solo solo e mezzo sbronzo per Via Veneto tra l'indifferenza dei paparazzi che fuori dall'Excelsior aspettavano di beccare Walter Chiari assieme ad Ava Gardner. Soltanto il vecchio par

cheggiatore che stava sempre davanti a Rosati alzò la testa a guardarlo senza curiosità e salutò stracca- mente: “'A Re”».

<http://www.mymovies.it/biografia/?a=21918>

(6)

Ennio Flaiano in Biblioteca

Autobiografia del blu di Prussia, a cura di Anna Longoni.

Milano: Adelphi, 2003.

Flaiano descrive luoghi dell'Abruzzo natio in cui la desola- zione è profondamente radicata e figure che, su quei fon- dali, paiono inesorabilmente votate all'autodistruzione: co- me l'intellettuale romantico e decadente che sospende un'assunzione fatale di veronal solo per la momentanea fioritura di una rosa, o il giovane, ultimo di sei fratelli, cui la famiglia non perde occasione di rinfacciare il suo status di indesiderato, di nato "a tavola sparecchiata".

Il cavastivale, a cura di Anna Longoni. Roma: Biblioteca del vascello, 1993.

Diario satirico di un viaggio non del tutto improbabile in una terra fantastica con tratti speculari a quella reale. Il narrato- re, novello Gulliver, ripercorre le strade di un’Italia camuffa- ta in scenari fabulosi ma drammaticamente reali. Un taccui- no in cui la satira diventa cronaca fedele di una pagina drammatica della nostra storia. Un Flaiano surreale e sin- golare.

Diario degli errori. Milano: Adelphi, 2002.

Disteso lungo l'arco di un ventennio (dal 1950 ai primi anni Settanta) e costruito avendo negli occhi i luoghi e i volti di tanti viaggi, il "Diario" brulica di pensieri che sperimentano tutte le forme possibili del rapporto tra la mente e la realtà.

Vi troviamo velenosi "calembour" concentrati come saggi, aforismi e massime perforanti e definitivi, microritratti di taglio, apologhi surreali e corrosivi, sequenze in zapping, tra incanto e sarcasmo. L'irrefrenabile tendenza all'autodi- struzione della specie umana pervade "Diario degli errori"

come un malinconico Leitmotiv: ma la crudele esattezza della tassonomia è in Flaiano venata dalla "pietas" del mo- ralista disilluso.

Diario notturno. Milano: Adelphi, 1994.

Nessun libro come il "Diario notturno" (1956) riesce a con- tenere in sé finemente distillata nella sostanza e nella for- ma, l'intera opera di Ennio Flaiano. Vi ritroviamo infatti tutti i costituenti primari del suo modo di essere, psicologico e letterario: il pessimismo lucido e dolente; la coscienza del nulla vissuta attraverso la quotidiana consunzione dei volti, dei luoghi, dei ricordi; la percettività del moralista di scuola francese, perso in un Paese che si preoccupa di tutt'altro. E vi ritroviamo tutte le forme che Flaiano prediligeva: il rac- conto ingegnoso e fulminante, l'apologo ora amaro ora grottesco, il taccuino di viaggio che intaglia immagini icasti- che, il dialogo corrosivo e sarcastico, l'aforisma che non si lascia dimenticare.

Una e una notte. Milano: Adelphi, 2006.

Due lunghi racconti in cui Flaiano rappresenta la crisi dell'individuo, sullo sfondo di una Roma sempre più desola- ta. In "Una e una notte", Graziano, giornalista in crisi, invia- to sul luogo in cui è atterrato un disco volante, scoprirà quanto sia vana l'illusione che un evento straordinario pos- sa mutare la propria vita e si convincerà che il suo disagio Pagina 6

non ha via d'uscita. Anche Adriano, il protagonista dai forti tratti autobiografici della seconda storia, è un in- tellettuale in crisi. I suoi inquieti pellegrinaggi lo porta- no ad incontrare l'amico regista al lavoro (Federico Fellini) o sulle spiagge di Fregene dove incontra i semplici pescatori.

Frasario essenziale per passare inosservati in so- cietà, introduzione di Giorgio Manganelli. Milano:

Bompiani, 1986.

La capacità di Flaiano di affacciarsi sull’orlo del tragico per poi distrarsene e lambire subito dopo il ridicolo e il risibile è quella che fa di lui uno scrittore di straordina- ria complessità. “Attento- dice Manganelli- come può essere attento un orafo, un miniaturista, un perfetto amanuense, alla piccola inquietudine, a quel dolore portatile che può accompagnare una vita, che non è incompatibile col riso, con la noia, con la morte”

Il gioco e il massacro. Milano: Bompiani, 1999.

Flaiano presenta questo libro, composto dal racconto lungo “Oh Bombay!” e dal riuscito romanzo breve

“Melampus”, sostenendo che i due manoscritti si com- pletano a vicenda e si riflettono l'uno nell'altro perché il primo è la trasformazione di un uomo, il secondo di una donna. Le loro storie, spiega, sono “sempre meno improbabili in una società dove la metamorfosi è una vita di ricambio, tra il gioco e il massacro” (EF).

Un marziano a Roma e altre farse. Torino: Einaudi, 1971.

La commedia di Flaiano rende una situazione psicolo- gica diffusa, parla di sé e del suo ambiente e della noia come condizione esistenziale ed emblematica, da cui i personaggi si riscuotono solo attraverso un erotismo meccanico, unico momento in cui hanno la percezione di “esserci”. Il marziano, proiezione fanta- stica di quella società, ne rispecchia le vicende .

Melampo. Torino: Einaudi, 1978.

Melampo è una trasparente favola moderna. Ne sono protagonisti Giorgio, uno scrittore italiano momenta- neamente in America per motivi di lavoro, e Liza, creatura tutta "bellezza e confusione", ex modella, ex dilettante di pittura, ex snob preoccupata di apparire sempre a suo agio, la quale, nel tentativo di rendere i rapporti umani più semplici e spontanei, si degrada a cane, si libera nella vitalità di un giovane animale, e diventa una presenza insostituibile nella vita dell'uo- mo. La psicologia della coppia, i rapporti con l'ambien- te, la solitudine, la ricerca di nuovi equilibri: l'apologo di Flaiano non fornisce risposte, ma le moltiplica in un gioco di specchi sempre dominato da un'intelligenza ironica e inquieta.

Le ombre bianche, a cura di Anna Longoni. Milano:

Adelphi, 2004.

Queste "ombre bianche", cioè "storie brevi, diverti- menti e dialoghi; infine occasioni, satire scritte negli ultimi quindici anni" che Flaiano radunò nel 1972 nella Pagina 6

(7)

Le ombre bianche, a cura di Anna Longoni. Milano:

Adelphi, 2004.

Queste "ombre bianche", cioè "storie brevi, divertimenti e dialoghi; infine occasioni, satire scritte negli ultimi quindici anni" che Flaiano radunò nel 1972 nella certezza che la realtà avesse ormai superato la satira, raccontano di «un

"io" che detesta l'inesattezza ed è stato sopraffatto dalla menzogna». Vi ritroviamo dunque il Flaiano più risentito, impassibile e feroce, capace come pochi di mostrarci le allucinazioni di cui siamo vittime: e mentre legge e sorride è come se uno spiffero gelido investisse d'improvviso il lettore, perché nei mostri messi in scena riconosce, non solo la realtà che lo circonda, ma a tratti, e con raccapric- cio, un po' di se stesso.

Ombre fatte a macchina. Milano: Bompiani, 1997.

Sono le migliori recensioni cinematografiche, quasi 300, dal 1939 al 1967, apparse su "Oggi", "Bis", "Cine illustra- to", "il Mondo" e altre pubblicazioni, una cavalcata lungo la storia sociale italiana dal tempo di guerra, al dopoguer- ra, al boom economico. Sfilano in queste pagine attori, registi, produttori più o meno noti: Totò, Walter Chiari, Gino Cervi, Marlene Dietrich, André Cayatte, Carlo Ponti, Carl Dreyer, Vittorio Gassman, Carmine Gallone, ma an- che gli spettatori hanno una parte non piccola, e la recen- sione sembra quasi una scusa per parlare dei grandi fatti della letteratura, della politica, del costume.

Opere, introduzione di Maria Corti. Milano: Bompiani, 1990.

I due volumi riportano, oltre a tutte le opere e i testi delle interviste rilasciate, anche la cronologia della vita di Flaia- no e un’analitica bibliografia dei suoi scritti e di quello che su di lui è stato scritto.

La solitudine del satiro. Milano: Rizzoli, 1973.

"Flaneur" come Baudelaire per le vie di Parigi, illuminista paradossale e lieve, Flaiano passeggia per Roma, e la guarda corrompersi stupidamente: luoghi comuni, acca- demismi, velleità, mode e vezzi di una cultura che, sul finire degli anni Sessanta, si parla e sparla addosso sono l'oggetto e il bersaglio di questo libro postumo. Miscella- nea di racconti, aneddoti, ricordi, graffianti definizioni e struggenti o disilluse passioni.

Soltanto le parole: lettere di e a Ennio Flaiano: 1933- 1972. Milano: Bompiani, 1995.

Nell’arco di 40 anni Flaiano ha affidato alle lettere una parte considerevole del suo pensiero, della sua lucida e disincantata visione del mondo. Non è difficile riconosce- re in quei dialoghi alcune tematiche care al narratore:

l’indignazione di fronte al reale, il conforto della noia, la solitudine di chi ha scelto di stare sempre “dalla parte sbagliata”, il rapporto con Roma. Il volume raccoglie un’ampia scelta dei carteggi conservati presso la bibliote- ca Cantonale di Lugano.

Lo spettatore addormentato, a cura di Simona Costa.

Milano: Bompiani, 1996.

251 recensioni teatrali di Flaiano dal 1939 al 1967, apparse su Oggi, Italia, Risorgimento liberale, Città libera, Secolo XX, L'Europeo, in cui l'autore ci rac- conta gli spettacoli teatrali, gli autori, i registi, gli at- tori. Pagine intrise di umorismo, sarcasmi, irriveren- ze. Le recensioni di Flaiano sono a tutto campo:

spaziano dalla commedia al dramma, dalla tragedia al varietà. In questi scritti passa tutta a società italia- na ed i grandi temi della letteratura s’innestano con le tensioni e gli ideali politici, le scelte di campo degli ultimi trent'anni.

Tempo di uccidere, prefazione di Maria Bellonci.

Torino: UTET, 2006.

In un'Africa spogliata di ogni esotismo e folclore, un tenente dell'esercito italiano vaga alla ricerca di un medico, guidato dal mal di denti. Si allontana dal campo, rimane solo, si perde. È così, per caso, che cominciano le avventure del protagonista di "Tempo di uccidere", indubbiamente il capolavoro di Ennio Flaiano. Un susseguirsi di casi fortuiti e banali crea le condizioni per le avventure del protagonista, un antieroe solitario che del caso diventa prigioniero e schiavo, tanto da arrivare a credere che la propria storia non sia nient'altro che il compiersi di un desti- no prescritto. Il romanzo, l’unico scritto da Flaiano, ottenne la prima edizione del Premio Strega.

L'opera completa di Paolo Uccello, presentazione di Ennio Flaiano, apparati critici e filologici di Lucia Tongiorgi Tomasi. Milano: Rizzoli, 1971.

Scritti su Flaiano:

Ennio Flaiano e la critica: ricognizioni bibliografiche:

1946-1992, a cura di Lida Buccella. Pescara: Ediars, 1993.

La critica e Flaiano, a cura di Lucilla Sergiacomo.

Pescara Ediars, 1992.

Ennio Flaiano: l' uomo e l' opera: atti del convegno nazionale nel decennale della morte dello scrittore, Pescara, 19-20 ottobre 1982. - 2. ed. - Pescara : Tipolitografia Fabiani, 1989.

Flaiano e il tempo del mondo : atti del convegno, Pescara, 31 marzo-1 aprile 1989 / Associazione culturale Ennio Flaiano, 1989

Flaiano vent' anni dopo: atti del convegno, Pescara, 9-10 ottobre 1992. Pescara: Ediars, 1993.

Flaiano e "Oggi e domani", a cura di Vito Moretti.

Pescara: Ediars, 1993.

(8)

Pagina 8

Ennio Flaiano in Mediateca

Un amore a Roma / regia di Dino Risi. - Roma : Gruppo editoriale L'espresso, 2008. - 1 DVD video (105 min.) Interpreti princ. Claudio Gora, Vittorio De Sica, Elsa Mar- tinelli, Jacques Sernas, Mylène Demongeot, Peter Bald- win, Enrico Glori, Gilberto Mazzi, Umberto Orsini, Maria Perschy, Renato Montalbano

Tempestoso amore tra giovane scrittore di una nobile famiglia decaduta e un'attricetta pigramente amorale.

Litigi, rappacificazioni, ma la gelosia lo rode. Finalmente la scaccia di casa. Triste solitudine. Cinico maestro della commedia italiana che fa un cinema declinato al maschi- le, Risi non era il regista più adatto per questo dramma psicologico, derivato da un romanzo (1956) di Ercole Pat- ti.

Il bidone / regia Federico Fellini. - Segrate : Mondadori video, 1993. - 1 videocassetta (92 min.).

Interpreti princ. Giulietta Masina, Broderick Crawford, Franco Fabrizi

A Roma Augusto, anziano bidonista che sente la miseria e l'abiezione del suo mestiere truffaldino, cerca di bidona- re i suoi nuovi compari che, dopo averlo pestato, lo ab- bandonano moribondo su una scarpata. Dopo I vitello- ni e La strada, Fellini ne riprende molti motivi tematici (solitudine, bisogno di comunicazione e di amore, deside- rio di salvazione, la Grazia) e stilistici (passeggiate nottur- ne, giostre di periferia, paesaggi dell'Appennino) che si ritrovano anche nel successivo Le notti di Cabiria.

Boccaccio '70 / regia Vittorio De Sica, Federico Fellini, Mario Monicelli, Luchino Visconti. - Segrate : Mondadori video, 1993. - 1 videocassetta (200 min.).

Interpreti princ. Sophia Loren, Peppino De Filippo, Anita Ekberg, Marisa Solinas, Romy Schneider, Tomas Millian, Romolo Valli, Paolo Stoppa

Scherzo in 4 atti, ideato da C. Zavattini e prodotto da C.

Ponti, che ha come filo conduttore la satira del moralismo e del puritanesimo. Il più vicino al tema è lo scatenato Fellini con “Le tentazioni del dottor Antonio”; con “Il lavo- ro” Visconti tira fuori un sarcasmo impietoso per lui insoli- to, mentre De Sica (“La riffa”) è il più divertente. Quando il produttore tolse l'episodio di Monicelli “Renzo e Lucia- na” (sceneggiato da G. Arpino e I. Calvino dal suo rac- conto L'avventura di due sposi) dall'edizione per l'estero, gli altri 3 decisero di non recarsi al Festival di Cannes per solidarietà.

La decima vittima / regia Elio Petri. - Roma : DNC, 2006. - 1 DVD video (90 min.).

Interpreti princ.: Marcello Mastroianni, Ursula Andress, Elsa Martinelli, Salvo Randone

Dal racconto La settima vittima (1954) di Robert Shec- kley: nel Duemila s'è costituito su scala mondiale un club privato i cui iscritti, accoppiati da un computer, si impe- gnano in una caccia mortale, alternativamente come cac- ciatori o vittime. A Roma una maliarda superorganizzata

bracca la sua decima vittima. Tolto il debole finale, imposto dal produttore Carlo Ponti, Petri ha vinto la rischiosa scommessa, grazie anche all'apporto di Ennio Flaiano in sceneggiatura, con un curioso e affascinante film dove la SF si mescola al western, al cinema di spionaggio, alla commedia romanesca.

La dolce vita / regia Federico Fellini. - Segrate : Mondadori video, 1993. - 1 videocassetta (165 min.).

Interpreti princ. Marcello Mastroianni, Anita Ekberg, Yvonne Fourneaux

Marcello, scrittore mancato che lavora per un gior- nale scandalistico con la scorta di un paparazzo (fotoreporter), fa incontri ed esperienze nella Roma mondana, cinematografara e intellettuale di via Ve- neto e dintorni. Viaggio attraverso il disgusto, cine- giornale e affresco di una Roma raccontata come una Babilonia precristiana, affascinante e turpe. Una materia da giornale in rotocalco trasfigurata in epica.

Uno spartiacque nel cinema italiano, un film-cerniera nell'itinerario felliniano con la sua costruzione ad affresco, a blocchi narrativi e retrospettivamente un film storico che interpreta con acutezza un momento nella storia d'Italia. Dopo lo scandalo ecclesiastico e politico, un successo mondiale. Lanciò, anche a li- vello internazionale, il termine “paparazzo”. Palma d'oro a Cannes e Oscar ai costumi di Piero Gherar- di. 3 Nastri d'argento 1961 al soggetto originale, M.

Mastroianni e P. Gherardi (scene).

Fantasmi a Roma / un film di Antonio Pietrangeli. - Dolmen home video, 2008. - 1 DVD video (97 min.).

Interpreti princ.: Eduardo De Filippo, Vittorio Gass- man, Sandra Milo, Marcello Mastroianni, Belinda Lee.

Cinque fantasmi, già proprietari di un nobile palazzo patrizio, si alleano con un pittore-fantasma del Cin- quecento per impedire la speculazione edilizia pro- gettata dall'ultimo discendente. Traducendo in film una sceneggiatura brillante e spiritosa A. Pietrangeli ha saputo narrare la sua favola surrealistica con un distacco e un'eleganza inconsueti alla commedia italiana. T. Buazzelli è doppiato da Giuseppe Rinaldi e L. Brignone da Lidia Simoneschi. 3 premi interna- zionali. Incompreso in Italia.

La fortuna di essere donna / regia di Alessandro Blasetti. - Milano : RCS, 2002. - 1 videocassetta (101 min.).

Interpreti princ.: Sophia Loren, Marcello Mastroianni, Charles Boyer, Titina De Filippo

Per farsi lanciare nel mondo del cinema, Antonietta va a letto con un fotografo. Sostenuto da una sce- neggiatura sapiente e spiritosa (Suso Cecchi D'Ami- co, Ennio Flaiano e Sandro Continenza), è una delle migliori commedie degli anni '50 con una squadra di ottimi interpreti.

(9)

Guardie e ladri / regia Mario Monicelli, Steno. - Milano : RCS, 2008. - 1 DVD video (101 min.).

Interpreti princ. Totò, Aldo Fabrizi, Ave Ninchi, Rossana Podestà, Tino Scotti, Carlo Delle Piane, Aldo Giuffré, Er- nesto Almirante, Mario Castellani

Totò è un ladruncolo napoletano che una bonaria guardia romana (A. Fabrizi) deve catturare, pena la perdita del posto. Dopo inseguimenti vari, i due fanno amicizia, sco- prendo di avere molti problemi in comune. Uno dei rari film di Totò che fu elogiato quasi all'unanimità dalla critica dell'epoca (Nastro d'argento a Totò e a Cannes premio alla sceneggiatura di V. Brancati, A. Fabrizi, E. Flaiano, R. Maccari, Steno e Piero Tellini) anche perché s'innesta- va nel filone neorealistico. “Ho favorito il passaggio di Totò al neorealismo, limitando le sue caratteristiche di comicità surreale che lo aveva caratterizzato in preceden- za. Sarà poi Pasolini a orientarlo più sul misterioso o sul magico, forse lo ha capito meglio di me” (M. Monicelli).

Ebbe noie dalla censura.

Giulietta degli spiriti / regia Federico Fellini. - Segrate : Mondadori video, 1993. - 1 videocassetta (132 min.).

Interpreti princ. Giulietta Masina, Mario Pisu, Sandra Milo, Valentina Cortese, Sylva Koscina

Una signora cattolica della borghesia romana, in vacanza a Fregene, partecipa a una seduta spiritica, sospetta che il marito la tradisca, entra in crisi d'identità finché è invita- ta a peccare in casa di un'amica di liberi costumi. Dall'a- nalisi di sé stesso in 8½ Fellini passa a quella del mondo della moglie, ma il transfert non gli riesce bene. Viaggio di Alice nel Paese delle Meraviglie (o di una Becassine che si smarrisce nei fumetti di Playboy) questo album da sfo- gliare risulta, nonostante le sorprendenti invenzioni e l'e- stro figurativo, non poco confuso, languido, sforzato, per- sino goffo come ritratto di donna e storia di una crisi ma- trimoniale. 4 Nastri d'argento: S. Milo, fotografia a colori (G. Di Venanzo alla memoria), scene e costumi (Piero Gherardi). David di Donatello a G. Masina.

Io, io, io... e gli altri / un film di Alessandro Blasetti. - Medusa home video, 2004. - 1 DVD video (116 min.).

Interpreti princ.: Nino Manfredi, Vittorio De Sica, Walter Chiari, Gina Lollobrigida, Marcello Mastroianni

Alle prese con un'inchiesta sull'egoismo dell'essere uma- no, noto giornalista-scrittore comincia a capire, dopo aver fatto un po' di autocoscienza, che anche lui deve cambia- re. Preoccupazioni morali (evidenti fin dal sottotito- lo Conferenza con proiezioni) e struttura narrativa fram- mentata caratterizzano quest'inchiesta sull'egoismo che è un po', nel bene e nel male, il testamento di A. Blasetti (1900-87).

Otto e mezzo / diretto da Federico Fellini. - Roma : L'Uni- tà, 1997. - 1 videocassetta (133 min.).

Interpreti princ. Marcello Mastroianni, Claudia Cardinale, Anouk Aimée, Sandra Milo

In crisi esistenziale e creativa, alle prese con un film da fare, un regista fa una sorta di mobilitazione generale di emozioni, affetti, ricordi, sogni, complessi, bugie. Un mi- sto tra una sgangherata seduta psicanalitica e un disordi-

nato esame di coscienza in un'atmosfera da limbo (F. Fellini). La masturbazione di un genio (D. Buzza- ti). Una tappa avanzata nella storia della forma ro- manzesca (A. Arbasino). Una costruzione in abisso a tre stadi (C. Metz). Un Ben Hur del cinema d'avan- guardia. Il tentativo di un autoritratto in forma fanta- stica. Il diario di bordo di un autore. Il rapporto su un ingorgo esistenziale. Un film sulla confusione e sul disordine della vita, uno dei massimi contributi a quel rinnovamento dei modi espressivi e alla rottura della drammaturgia tradizionale che ebbero luogo nel cinema a cavallo tra gli anni '50 e i '60. “L'enfer c'est les autres”, aveva detto Sartre. Fellini ribalta l'affermazione: la vita – e il cinema – sono gli altri, i vivi e i morti, gli esseri reali e le creature della fanta- sia. Bisogna accettarli tutti con amore, gratitudine, solidarietà. 2 Oscar: costumi (Pietro Gherardi), mi- glior film straniero. 7 Nastri d'argento: film, produtto- re, soggetto, sceneggiatura, S. Milo, musiche (N.

Rota), fotografia (G. Di Venanzo).

Peccato che sia una canaglia / regia Alessandro Blasetti. - Milano : Fabbri, 2004. - 1 videocassetta (94 min.).

Interpreti princ.: Sohpia Loren, Marcello Mastroianni, Vittorio De Sica

Tassista romano s'innamora di una bella ladra, figlia di un imbroglione e amica di balordi e, superando parecchie traversie e correndo il rischio di rovinarsi, finisce per sposarla. Commedia di caratteri più che di situazione, veicolo divistico per la coppia Loren- Mastroianni con lieta fine programmatica, è sostenu- ta da un'ammirevole scioltezza narrativa e da un ritmo agilissimo. Dal racconto Il fanatico (in Racconti romani, 1954) di Alberto Moravia, sceneggiato an- che da E. Flaiano, S. Cecchi D'Amico, S. Continen- za. 1° film di S. Loren come protagonista.

Lo sceicco bianco / regia Federico Fellini. - Segra- te : Mondadori video, 1993. - 1 videocassetta (83 min.).

Interpreti princ. Alberto Sordi, Brunella Bovo, Leo- poldo Trieste, Giulietta Masina, Ernesto Almirante Due sposini meridionali vanno in viaggio di nozze a Roma dove lei, accanita consumatrice di fotoroman- zi, va a far visita all'eroe dei suoi sogni. 1° film di F.

Fellini dopo la regia a mezzadria di Luci del varietà (1951). Irridente parata dei mediocri all'insegna di una vena caricaturale che qua e là diventa graffiante satira di costume. Un A. Sordi memorabile e una Roma ancora realistica, ma già deformata da un talento visionario. Da un'idea di M. Antonioni. Scritto da Fellini con T. Pinelli e E. Flaiano. 1° incontro Fel- lini - Nino Rota. Giulietta Masina nella particina di una prostituta: Cabiria.

Il segno di Venere / regia Dino Risi. - Segrate : Mondadori video, 1995. - 1 videocassetta (101 min.).

Interpreti princ. Sophia Loren, Franca Valeri, Vittorio De Sica, Alberto Sordi, Peppino De Filippo, Raf Val-

(10)

Pagina 10

lone, Tina Pica

L'intreccio fa perno su due cugine, una meridionale gio- vane e bella, l'altra settentrionale non più giovane e non bella. La seconda cerca in ogni modo di trovare marito ma inevitabilmente gli scapoli che trova le sono “soffiati”

dall'altra. Raccontato con garbo, recitato con discrezione, forbito di situazioni divertenti e di un dialogo spiritoso con un pizzico di farsa. Un'ottima F. Valeri a confronto con l'aggressività erotica di S. Loren. Scritto da E. Anton, E.

Flaiano, F. Valeri, D. Risi e C. Zavattini. “La regia era di Risi, ma c'era proprio un occhio di De Sica” (F. Valeri).

La strada / regia di Federico Fellini. - Roma : Filmauro home video, 2002. - 1 videocassetta (105 min.).

Interpreti princ.: Anthony Queen, Giulietta Masina, Ri- chard Basehart

L'ingenua e infantile Gelsomina è venduta a Zampanò, rozzo girovago che si esibisce nei paesini con giochi di forza e che la usa e ne abusa. Quando incontrano il Mat- to, equilibrista filosofo, Zampanò lo uccide. Gelsomina lo abbandona. È il film che diede rinomanza internazionale a F. Fellini: Leone d'argento a Venezia, 2 Nastri d'argento (produzione e regia), Oscar 1956 per il film straniero, da- to quell'anno per la 1ª volta. La voce di Zampanò è di Arnoldo Foà. Parabola cristiana sul peccato, apologo sul- la condizione umana in generale e della donna in partico- lare, è anche una picaresca escursione attraverso i pae- saggi dell'Appennino centrale.

Vacanze romane [Videoregistrazione] / regia di Wil- liam Wyler. - Paramount Home video, 2005. - 1 DVD vi- deo (113 min.).

Interpreti princ. Audrey Hepburn, Gregory Peck

Una principessa in visita ufficiale a Roma si sottrae alla sorveglianza dei dignitari e se ne va in incognito per la città in compagnia di un giornalista che fiuta il grande colpo. È il film che fece di A. Hepburn una star-grissino, premiata con l'Oscar insieme a Ian McLellan Hunter, au- tore del soggetto (e, con John Deighton, anche della sce- neggiatura che fu poi riscritta da Ennio Flaiano e Suso Cecchi D'Amico), e a Edith Head per i costumi. È un Accadde una notte in chiave monarchica.

I vitelloni / regia Federico Fellini. - Roma : L'unità, 1996.

- 1 videocassetta (104 min.).

Interpreti princ. Franco Interlenghi, Alberto Sordi, Franco Fabrizi, Leopoldo Trieste, Riccardo Fellini, Leonora Ruffo, Achille Majeroni, Paola Borboni, Carlo Romano

Sono cinque, in una cittadina romagnola dell'Adriatico, i giovanotti non ancora occupati, né ricchi né poveri, irre- sponsabili e velleitari figli di mamma. Che fanno? Piccoli divertimenti, piccole miserie, piccoli squallori, noia gran- de. Soltanto Moraldo va in città. Tra loro campeggia Al- berto (A. Sordi), punto di fusione di violenza satirica, grot- tesco, patetismo. F. Fellini fa col suo 2° film e mezzo uno scanzonato omaggio, distaccato ma non troppo, alla Ri- mini della sua adolescenza, reinventata sul litorale tirreni- co, vicino a Ostia. Leone d'argento a Venezia, 3 Nastri d'argento (regia, produzione e Sordi).

Vivi o, preferibilmente, morti / regia Duccio Tessa- ri. - Bresso : Hobby & Work, 2007. - 1 DVD video (101 min.).

Interpreti princ. Giuliano Gemma, Nino Benvenuti, Sydne Rome, Julio Pena, Antonio Casas

Costretti a vivere insieme almeno per sei mesi per riscuotere la pingue eredità del nonno, il gaudente Monty e il rozzo Ted cercano di adattarsi. Si metto- no, anzi, in società in imprese sempre più balzane. Il soggetto di questo western allegramente umoristico è di Ennio Flaiano. Tessari conduce il gioco con brio e non senza efficacia nelle scene più spettacolari.

Gemma e Benvenuti lo assecondano animosamen- te.

<Schede critiche di Morando Morandini>

(11)

Bibliografie delle opere di Flaiano

TEATRO

1946 La guerra spiegata ai poveri 1957 La donna nell’armadio 1960 Il caso Papaleo

1960 Un marziano a Roma. Einaudi

1972 La conversazione continuamente interrotta

NARRATIVA

1947 Tempo di uccidere, ed. Longanesi 1956 Diario notturno, ed. Bompiani 1959 Una e una notte, ed. Bompiani 1970 Il gioco e il massacro, ed. Rizzoli

1971 Un marziano a Roma e altre farse, ed. Rizzoli

1971 presentazione a L'opera completa di Paolo Uccello, ed. Rizzoli 1972 Le ombre bianche, ed. Rizzoli

OPERE POSTUME

1973 La solitudine del satiro ed. Rizzoli

1974 Autobiografia del blu di Prussica, scelta e cura di Cesare Garboli, ed. Rizzoli 1974 Melampus, con introduzione di Enzo Siciliano, ed. Rizzoli

1977 Diario degli errori, scelta e cura di Emma Giammattei, ed. Rizzoli 1978 Lettere d'amore al cinema,scelta e cura di Cristina Bragaglia, ed. Rizzoli 1979 Un bel giorno di libertà: cronache degli anni quaranta, ed. Rizzoli

1980 Un giorno a Bombay e altre note di viaggio, a cura di Rossana Dedola, ed. Rizzoli 1982 Il messia, a cura di Emma Giammattei, ed. All'insegna del pesce d'oro (Scheiwiller) 1983 Lo spettatore addormentato, raccolta di scritti teatrali, ed. Rizzoli

1984 Storie inedita per film mai fatti, a cura di Francesca Pino Pongolini, ed. Frassinelli 1986 Frasario essenziale per passare inosservati in società, ed. Bompiani

1986 Lettere a Lilli e altri segni, prefazione di Giuliano Briganti, ed. Archinto

1987 traduzione di Jules Laforgue, Amleto, ovvero Le conseguenze della pietà filiale, ed. Scheiwiller 1988 Un film alla settimana: 55 critiche da «Cine illustrato» (1939-1940), ed. Bulzoni

1989 Progetto Proust: una sceneggiatura per «La recherche du temps perdu», ed. Bompiani 1990 L'uovo di Marx: epigrammi, satire, occasioni, ed. Scheiwiller

1990 Nuove lettere d'amore al cinema, a cura di Guido Fink, ed. Rizzoli 1993 Il cavastivale, a cura di Anna Longoni, ed. Biblioteca del Vascello 1995 Soltanto le parole: lettere di e a Ennio Flaiano, 1933-72, ed. Bompiani 1995 L' occhiale indiscreto, a cura di Anna Longoni, ed. Bompiani

1996 La valigia delle Indie, ed. Bompiani

1996 Opere: scritti postumi, introduzione di Maria Corti, ed. «Classici» Bompiani 1996 Opere 1947-72, introduzione di Maria Corti, ed. «Classici» Bompiani 1997 Ombre fatte a macchina, a cura di Cristina Bragaglia, ed. Bompiani 2001 La notte porta consiglio e altri racconti cinematografici, ed. Bompiani 2002 Il bambino cattivo, a cura di Diana Ruesch, ed. Scheiwiller

2002 Satira e vita: i disegni del fondo Flaiano della Biblioteca di Lugano, ed. Pendragon 2002 Cristo torna sulla terra, postfazione di Carla Gallo Barbisio, ed. Quaderni di Cartevive

(12)

Pagina 12

2004 Scena all'aperto: sceneggiatura inedita da una novella di Marino Moretti, ed. Clueb

2008 Lettere a Giuseppe Rosato: 1967-72, con scritti su Flaiano e l'Abruzzo, ed. Rocco Carabba

CINEMA

1942 Pastor Angelicus di Romolo Marcellini (sceneggiatura e assistente alla regia) 1943 La danza del fuoco di Giorgio Simonelli (sceneggiatura)

1943 La primadonna di Ivo Perilli (sceneggiatura)

1943 Inviati speciali di Romolo Marcellini (sceneggiatura e assistente alla regia) 1945 L'abito nero della sposa di Luigi Zampa (sceneggiatura)

1945 Vivere ancora di Nino Giannini e Leo Longanesi (sceneggiatura) 1945 La freccia nel fianco di Alberto Lattuada (sceneggiatura)

1946 Mio figlio professore di Renato Castellani (attore)

1947 Il vento mi ha cantato una canzone di Camillo Mastrocinque (collaborazione ai dialoghi) 1948 Roma città libera di Marcello Pagliero (soggetto e sceneggiatura)

1949 Fuga in Francia di Mario Soldati (sceneggiatura)

1949 Cintura di castità di Camillo Mastrocinque (soggetto e sceneggiatura) 1950 Luci del varietà di Alberto Lattuada e Federico Fellini (sceneggiatura) 1951 Parigi è sempre Parigi di Luciano Emmer (sceneggiatura)

1951 Guardie e ladri di Mario Monicelli e Steno (sceneggiatura) 1952 Lo sceicco bianco di Federico Fellini (sceneggiatura) 1952 Fanciulle di lusso di Bernard Vorhaus (sceneggiatura) 1952 I vitelloni di Federico Fellini (soggetto e sceneggiatura) 1952 Il mondo la condanna di Gianni Franciolini (sceneggiatura)

1953 Destini di donne di Pagliero, Jaque e Delannoy (soggetto, sceneggiatura) 1953 Dov'è la libertà? di Roberto Rossellini (sceneggiatura)

1953 Vacanze romane di William Wyler (sceneggiatura non accreditata) 1953 Riscatto di Marino Girolami (sceneggiatura)

1953 Canzoni, canzoni, canzoni di Domenico Paolella (sceneggiatura) 1954 Villa borghese (1954) di Gianni Franciolini (soggetto e sceneggiatura) 1954 Vestire gli ignudi di Marcello Pagliero (sceneggiatura)

1954 La romana di Luigi Zampa (sceneggiatura)

1954 Camilla di Luciano Emmer (soggetto e sceneggiatura) 1954 Vergine moderna di Marcello Pagliero (sceneggiatura)

1954 Tempi nostri, episodio: Scena all'aperto di Alessandro Blasetti (sceneggiatura) 1954 La strada di Federico Fellini (collaborazione alla sceneggiatura)

1954 La donna del fiume di Mario Soldati (da un'idea di Flaiano) 1955 Calabuig di Luis Berlanga (soggetto e sceneggiatura)

1955 Continente perduto (1955) di gras, Moses e Bonzi (soggetto, sceneggiatura) 1955 L'ultimo paradiso di Folco Quilici (sceneggiatura)

1955 Il bidone di Federico Fellini (sceneggiatura)

(13)

1955 Peccato che sia una canaglia di Alessandro Blasetti (sceneggiatura) 1955 Il segno di Venere di Dino Risi (sceneggiatura)

1955 La fortuna di essere donna di Alessandro Blasetti (sceneggiatura) 1955 Totò e Carolina di Mario Monicelli (soggetto e sceneggiatura) 1955 L'arte di arrangiarsi di Luigi Zampa (revisione della sceneggiatura) 1957 Terrore sulla città di Anton Giulio Majano (sceneggiatura)

1957 Le notti di Cabiria di Federico Fellini (sceneggiatura) 1958 Racconti d'estate di Gianni Franciolini (sceneggiatura) 1958 Fortunella di Eduardo De Filippo (soggetto e sceneggiatura) 1959 Un ettaro di cielo di Aglauco Casodio (soggetto e sceneggiatura) 1960 Un amore a Roma di Dino Risi (sceneggiatura)

1960 La dolce vita di Federico Fellini (soggetto e sceneggiatura) 1961 La notte di Michelangelo Antonioni (sceneggiatura)

1961 La ragazza in vetrina di Luciano Emmer (sceneggiatura)

1961 Fantasmi a Roma di Antonio Pietrangeli (soggetto e sceneggiatura)

1962 Boccaccio 70, episodio: Le tentazioni del dott. Antonio di Federico Fellini (sceneggiatura) 1963 Hong Kong, un addio di Gian Luigi Polidoro (sceneggiatura)

1963 8 e ½ di Federico Fellini (soggetto e sceneggiatura) 1964 La ballata del boia di Luis Berlanga (sceneggiatura) 1964 Tonio Kröger di Rolf Thiele (sceneggiatura)

1964 Una moglie americana di Gian Luigi Polidoro (sceneggiatura) 1965 Giulietta degli spiriti di Federico Fellini (sceneggiatura)

1965 Signore & signori di Pietro Germi (sceneggiatura non accreditata) 1965 La decima vittima di Elio Petri (sceneggiatura)

1965 Wälsungenblut di Rolf Thiele (collaborazione alla sceneggiatura)

1965 Rapture di John Guillermin (collaborazione alla sceneggiatura non accreditata) 1966 Io, io, io... e gli altri di Alessandro Blasetti (collaborazione alla sceneggiatura)

1967 L'amore attraverso i secoli, episodi: Notti romane di Mauro Bolognini e L'età della pietra di Franco Indovi- na (soggetto e sceneggiatura)

1968 I protagonisti di Marcello Fondato (soggetto e sceneggiatura) 1969 Vivi o preferibilmente morti di Duccio Tessari (soggetto) 1969 Red di Gilles Carle (soggetto e sceneggiatura)

1969 Sweet Charity di Bob Fosse (tratto da Le notti di Cabiria) 1970 Colpo rovente di Pietro Zuffi (sceneggiatura)

1972 La cagna di Marco Ferreri (tratto da Melampus)

1983 Un marziano a Roma di Bruno Rasia e Antonio Salines (tratto dal romanzo omonimo) 1986 L'inchiesta di Damiano Damiani (tratto da un’idea di riscrittura del testo Anatole France) 1989 Tempo di uccidere di Giuliano Montaldo (tratto dal romanzo omonimo)

2006 L'inchiesta di Giulio Base (tratto da un’idea di riscrittura del testo di Anatole France) 2009 Nine di Rob Marshall (tratto da 8 e ½)

(14)

Pagina 14

(15)

1986 L'inchiesta di Damiano Damiani (tratto da un’idea di riscrittura del testo Anatole France) 1989 Tempo di uccidere di Giuliano Montaldo (tratto dal romanzo omonimo)

2006 L'inchiesta di Giulio Base (tratto da un’idea di riscrittura del testo di Anatole France) 2009 Nine di Rob Marshall (tratto da 8 e ½)

PROSA RADIOFONICA

1963 Il caso Papaleo, con Gianrico Tedeschi, Andreina Pagnani, Jone Morino, Roberto Pastore, regia di Luciano Mondolfo, trasmessa lunedì 18 febbraio 1963, sul terzo programma Rai, ore 22,45

(16)

Pagina 16

Aforismi

“Da giovane mi piaceva perdere tempo, andare a spas- so. Adesso mi piace scrivere. Quanto durerà? Mi accor- go che riuscivo meglio come passeggiatore”.

“Una volta credevo che il contrario della verità fosse l’errore e dell’errore la verità:ora mi accorgo che il con- trario di una verità può essere un’altra verità e dell’erro- re un altro errore”.

“Il peggio che può capitare ad un uomo di genio è di essere compreso”.

LA PAROLA E LA LETTURA

“Un libro sogna. Il libro è l'unico oggetto inanimato che possa avere sogni”.

“Leggere è niente, il difficile è dimenticare ciò che si è letto. E ormai non sono più gli autori ad allontanarsi dai loro libri, ma i lettori”.

“Io credo soltanto nella parola. La parola ferisce, la pa- rola convince, la parola placa. Questo, per me, è il sen- so dello scrivere”.

ITALIA E ITALIANI

“La situazione politica in Italia è grave ma non è seria”.

“Fra 30 anni l'Italia sarà non come l'avranno fatta i go- verni, ma come l'avrà fatta la televisione”.

“L'italiano, nella sua qualità di personaggio comico, è un tentativo della natura di smitizzare se stessa. Pren- dete il Polo Nord: è abbastanza serio preso in sé. Un italiano al Polo Nord vi aggiunge subito qualcosa di co- mico, che prima non ci aveva colpito”.

L’ESSENZA DELL’UOMO

“I giorni indimenticabili della vita di un uomo sono cin- que o sei in tutto. Gli altri fanno volume”.

“In questi tempi l’unico modo di mostrarsi uomo di spiri- to è di essere seri”.

“Noi viviamo, grazie a Dio, in un'epoca senza fede”.

“Ho poche idee, ma confuse”.

“L'amore è una cosa troppo importante per lasciarla fare agli amanti”.

“La stupidità degli altri mi affascina, ma preferisco la mia”.

“Oggi il cretino è pieno di idee".

“Certi vizi sono più noiosi della stessa virtù. Soltanto per questo la virtù spesso trionfa”.

“Oggi ho lasciato la mia famiglia perché ero stanco di sentirmi solo”.

“Coraggio, il meglio è passato”.

“Vivere è diventato un esercizio burocratico”.

“Il traffico ha reso impossibile l'adulterio nelle ore di pun- ta”.

“Una volta il rimorso veniva dopo, adesso mi precede”.

Riferimenti

Documenti correlati

Il grazie più profondo va ovviamente ai miei genitori, due persone che non mi hanno fatto mai mancare nulla, che mi hanno sempre offerto il massimo; un grazie particolare a tutto

1.4 Un esempio delle capacità del Leap Motion unito alla Realtà Aumentata 8 1.5 Vuforia con target

larmente dannoso per la salute umana nella stagione estiva in corrispondenza delle ondate di calore in quanto la tempe- ratura dell’aria in città, oltre a raggiunge- re

A randomized phase II study conducted in patients with advanced-stage NSCLC demonstrated promising efficacy with the combination of figitumumab, a mono- clonal antibody against

Sulla base dei rapporti stratigrafici, è stato tuttavia possibile riferire con sicurezza alcune sepolture in cassa alla fase alto- medievale in quanto tagliate dai muri

 Intervistando  le  persone  responsabili   all’interno  dei  network,  era  emerso  un  complesso  processo  di  selezione   in  base  al  quale  ogni  anno,

140 (bambina miracolata), Massimo (bambino miracolato), Reneé Longarini (la signora Steiner), Iris Tree (invitata casa Steiner), Leonida Rapaci (invitata casa

Tale capacità ad agire, come suggerito dai principi e dalle pratiche poc’anzi delineate, si sostanzia in un reale stakeholder engagement, che può essere raggiunto con una