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Comune di Trezzano Sul Naviglio

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Academic year: 2022

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(1)

Comune di

Trezzano Sul Naviglio

Trascrizione Seduta Commissione Ambiente

del 18 Gennaio 2021

[Il verbale si compone di Nr. 40 pagine compresa la coperti na e dichiarazione fi nale e sono numerate da 1 a 40]

Elaborazione e Trascrizione a cura di: Microvision S.r.l – Via F. Filzi, 80 - 94016 Pietraperzia (EN)

(2)

Presiede la seduta il Presidente della Commissione Ambiente, consigliere: Coppo Maurizio.

Il Presidente:

Faccio l'appello. Allora cominciamo da quelli che vedo.

L'assessore Cristina De Filippi, presente;

Oliviero Camisani: presente;

Cristina Cavagna; presente;

Alice Grumelli, presente;

Ivano Padovani, presente;

Russomanno Giuseppe, presente;

Manuel Rosato, presente;

Giorgio Lazzaro, presente.

Ho nominato tutti. Possiamo cominciare.

Consigliere Camisani Oliviero:

No, devi dire anche chi è assente, perché te l'ha comunicato. La Villa Zina.

Il Presidente:

Ah, sì. Assente Zina Villa, giustificata. Sì. E basta, poi non c'è nessun'altro.

L'ordine del giorno, il primo punto, è il "REGOLAMENTO COMUNALE PER LA TUTELA DEL VERDE".

Nessuno di voi mi ha mandato delle note.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Non ho capito, scusi Presidente.

Il Presidente:

Sì. E' il regolamento comunale per la tutela del verde. Regolamento del verde, chiamiamolo. C'è qualcuno che ha qualcosa da dire?

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Io ho delle note da far presente.

Consigliere Padovani Ivano:

So che delle note io le avevo inviate.

Il Presidente:

Le note le hai inviate, mi pare che l'abbiano messe corrette.

Consigliere Padovani Ivano:

Sì sì, era per precisare.

Il Presidente:

Allora manca il numero delle pagine, perché nell'indice c'è il riferimento ai capitoli ma non ha il numero delle pagine. E quello lo mettiamo poi quando verrà messo giù bene. Poi, mi pare, che manchino due o tre aree cani che vanno aggiunte. Anzi tre o quattro aree cani che vanno aggiunte all'elenco che c'è allegato. Poi mi sembra che il signor Russomanno abbia delle note da dire? Sì.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Posso?

(3)

Il Presidente:

Sì sì, prego.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Grazie Presidente. Grazie a tutti quanti voi. Io vorrei dei chiarimenti su alcuni articoli. Iniziando dall'articolo 4:

manifestazioni all'interno degli spazi verdi pubblico. Volevo sapere se, perché già sono stati individuati, quali sono le aree a verde dove si possono fare iniziative, manifestazioni. Non penso che si possono fare in tutte le aree a verde di Trezzano. Penso che il Comune abbia identificato delle aree a verde dove fare manifestazione.

Il Presidente:

Allora diamo la risposta. L'assessore.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Posso farle? Sono un po’ tante.

Il Presidente:

Ah, ok ok. Allora fa prima l'elenco.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

O se le vuol segnare e poi mi risponde, o mi risponde man mano, che ne so.

Il Presidente:

No no, va bene.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Quindi se ci sono delle aree a verde, magari già identificate, di segnalarle, dove è possibile fare iniziative. Ci sono delle aree che sono predisposte a fare, che si possono fare, e delle aree dove magari non si può fare niente.

All'articolo 5, invece, quando si parla nelle aree pubbliche e private è fatto obbligo di garantire le operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria, quali pulizie da erbe, infestanti, ramaglie e foglie e taglio dell'erba.

Sulle aree pubbliche, secondo me, è facile avere il controllo, l'amministrazione ce l'ha. Ma sulle aree dei privati, come si fa ad avere? Cioè non riesco a capire, è un po' qualcosa di bello da scrivere ma di poco controllabile.

Perché non è che possiamo andare nei giardini dei privati a vedere se taglia l'erba o non taglia l'erba. Quindi la vedo una bella frase che riempie la bocca, però nella sostanza poi, secondo me, è difficile fare controllo delle aree private. E quindi proporrei magari di modificare. Sempre all'articolo 5, la vegetazione può trapassare il limite, cioè parliamo di proprietà privata, il limite fra la proprietà privata e la proprietà pubblica quando l'oggetto dei rami sia a quota superiore ai 3 metri dal piano stradale. Anche questo, cioè Trezzano è un po' invasa da tante situazioni del genere, ma chi controlla questa roba? Cioè o abbiamo un ufficio Ecologia bello sostanzioso, e invece dalle parole dell'assessore e l'ho anche intrapreso in una delle Commissioni fatte, che l'ufficio Ecologia è molto... c'è poco personale diciamo per poter fare un'azione di controllo del genere. Cioè la cosa che dico io, è bello scrivere, però poi bisogna essere concreti dopo. Perché se noi scriviamo cose e poi non riusciamo a fare, è meglio forse non scrivere. Cioè se le scriviamo poi dobbiamo essere nelle condizioni di poterlo fare. Articolo 6, qui c'è per l'abbattimento delle potature. La parte dove... io sono d'accordo di procedere prima di farlo con una serie di adempimenti etc.. Non sono molto d'accordo nell'imporre al privato una relazione di un tecnico agronomo. Perché dico questo? La relazione solo ci costa 200 euro minimo. Cioè per abbatterà una pianta, oltre che... una volta che viene fuori il Tecnico Comunale che ti dà il parere che si può fare, cioè la relazione dell'agronomo non la vedo... cioè è una spesa in più da parte del cittadino quando si può farne a meno insomma. Quindi di eliminare la relazione del tecnico agronomo al punto sei, perché secondo me già presentare una serie di documentazione, esce il tecnico del Comune, fa la sua verifica, ti dice puoi farlo. Fare

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anche una relazione di un tecnico agronomi la vedo una cosa superflua, cioè molto in più e molto costosa per un cittadino. Poi abbiamo l'articolo sei sempre: qualora le ragioni dell'abbattimento appaiono non sufficientemente motivate, l'amministrazione comunale può richiedere una perizia. Beh, in questo caso magari ci può anche stare. Però farla a priori, cioè mi obbliga a priori di darti una perizia di un tecnico agronomo, secondo me... cioè quando è proprio indispensabile, che magari è difficile da interpretare eccetera, valuterà il Tecnico del Comune se c'è bisogno o meno della relazione del Tecnico Agronomo. Ecco, un'altra cosa invece che non sono favorevole, si ripete in più parti questo passaggio. Anche nell'articolo 6 si ripete, alla fine dell'articolo 6: per gli interventi effettuati direttamente dall'amministrazione comunale non si applicano le disposizioni procedurali di cui ai punti precedenti. Cioè noi chiediamo ai nostri cittadini di fare una serie di cose, di procedure, poi se invece dobbiamo agire noi, e non in emergenza, in emergenza posso capire, si fa e basta, c'è un'emergenza. Però per tutto il resto il Comune non è obbligato a rispondere delle procedure che sono previste in questo regolamento. Io credo che, invece, anche l'amministrazione, tranne in caso di emergenza, un temporale, cadono 10 alberi, bisogna provvedere ci mancherebbe. Però per il resto obblighiamo i cittadini nostri ad una serie di procedure e di adempimenti. Per quanto riguarda invece gli interventi effettuati direttamente dall'amministrazione comunale le disposizioni procedurali di cui ai punti precedenti. Secondo me non sono d'accordo, perché anche l'amministrazione comunale deve rispettare ciò... (Audio intermittente) regolamento.

Il Presidente:

Stavo cercando, non trovo quel passaggio.

Dott. Rosato Manuel:

Articolo 6, ultimo capoverso.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Gli impianti in sostituzione. Qualora la parte dove è scritto, la parte finale quasi: "qualora il competente servizio Ambiente verifichi che gli impianti in sostituzione siano impossibili o inattuabili, per elevata densità arborea o per carenza di spazio, o condizioni idonee, il proprietario dovrà mettere a dimora le piante in un altro sito o in un'area di proprietà comunale". Cioè se non è possibile sostituire perché a suo tempo le hanno messe troppo vicine e, quindi, crescendo poi si ha il problema di toglierne qualcuna, eccetera. Cioè imporre di mettere in un'area comunale, cioè secondo me invece lui va a sanare una situazione che siccome uno magari non si rende conto, perché molti, come avete fatto anche voi sulla Vigevanese, avete messo 300 alberi manco a 1 metro di distanza l'uno dall'alto, poniamo il caso che fra 10 anni tutti attaccano quegli alberi, ci troveremo con degli alberi uno attaccato all'altro e, probabilmente, ci troveremo la possibilità pure noi di doverli sfoltire. Cioè errori che in passato si sono fatti tantissimi sul territorio di Trezzano. Quindi qualora c'è veramente, cioè se uno tira via l'albero per sfizio, sono d'accordo con voi, ma se uno lo tira per sanare una situazione, lo leva e chiede chiaramente tutte le procedure per togliere eccetera, perché imporgli poi gli andare a piantumarne altri in parchi comunali o dove l'amministrazione comunale decide di farlo? Cioè non lo vedo una cosa sensata, secondo me. Perché lui va a sanare una situazione che si è creato, magari io compro una casa con un giardino e chi prima di me ha fatto l'errore di mettere 50 piante in un'area dove ne bastavano 30, perché dopo si toccano, si soffocano, si danneggiano, o creano anche altri problemi, io vado a sanare una situazione, io prima devo calcolare pure di mettere le piante altrove. E secondo me non è corretto. Articolo 10: salvaguardia delle siepi, delle macchie arbustive. Cioè anche per togliere una siepe o per modificarla, il privato deve chiedere parere.

Cioè io capisco siepi pubbliche ma siepi private andare a chiedere al Comune se posso togliere una siepe, cioè stiamo parlando di una siepe, ma magari di una recinzione, perché modificare la recinzione, perché già lo fai, perché comunque per modificare una recinzione ci si rivolge all'edilizia privata, perché magari bisogna fare delle modifiche strutturali eccetera. Ma andare a chiedere parere per la siepe, mi sembra un po' eccessivo. Sempre all'articolo 10, anche qua si ripete quel principio che dicevo prima, la partita finale dell'articolo 10 comma 4:

"Per gli interventi effettuati direttamente dall'amministrazione comunale non si applicano le disposizioni procedurali". Secondo me è da togliere. Poi, ecco, qui facciamo riferimento a una bella cosa: patrimonio

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arborio sottoposto a tutela. Quindi parliamo di storico-culturale. Ecco, io farei, non so se già c'è, magari c'è già, in Comune già c'è, un inventario delle piante storiche culturali. Cioè noi conosciamo a Trezzano, e Camisani ne sa qualcosa sicuramente, quali sono più o meno le piante che hanno uno storico, che hanno un storico su quell'albero, perché magari è tanti anni che è là; perché magari ha una sua storia culturale sopra, eccetera.

Magari di fare un inventario e di mettere già un albo, dove noi diciamo... Non so se già c'è, ripeto, può darsi pure che ci sia già in Comune. Ma io non mi ricordo che c'è. In modo tale che non si perde tempo, sappiamo già che quella pianta va tutelata perché è una pianta storica e non si tocca per nessuno motivo insomma, tranne per le situazioni che deve essere potata, piuttosto che messa in sicurezza, eccetera. Però, secondo me, sarebbe più opportuno, perché poi alla fine è sempre il parere di una persona che arriva e ti dice qual è il suo parere etc.. Nel Comune non è che ne abbiamo 50.000 di piante storiche, quindi fa fatto un albo, va fatto un inventario, secondo me, e vanno messe già in tutela in partenza. E uno sa che in quella casa, in quel in quel pezzo di terreno, in quell'area, in quel parco, magari con una targhetta anche sopra che si evidenzia la sua importanza rispetto a una pianta normale. Il punto 13, articolo 13: obbligo di cura e difesa sanitaria. La parte finale, proprio la frase finale dell'articolo 13: il diserbo chimico è in genere vietato. Cioè o è vietato o non è vietato. Perché io mi ricordo che anche la società che ci faceva prima il diserbo sui marciapiedi nostri comunali, prima si faceva un sempre chimico, poi ho visto ad un certo punto non lo facevano più, lo facevano con un altro tipo, tagliavano l'erba. Io mi ricordo feci una interrogazione all'assessore, alla De Filippi, e lei mi rispose che il diserbo chimico non si può più fare. Allora togliamolo in genere, mettiamo solo "il diserbo chimico è vietato" senza "in genere".

Perché "in genere" dà il dubbio che si possa fare o non si possa fare. Se non si può fare, perché è vietato per legge, noi applichiamo la legge e non lo facciamo fare. Articolo 15, qui già entriamo in un discorso diverso.

Perché qui già entriamo in un discorso diverso. Perché qua entriamo in interventi edilizi e, quindi, è giusto applicare il discorso che facevamo prima, che era all'articolo 8. E' diversa la situazione, perché qui stiamo facendo una costruzione nuova in un'area verde, allora è giusto anche che qualora nell'ottica risultasse impossibile l'impianto di alberi e arbusti nelle quantità su indicate, previo accordo con il Comune in alternativa può essere autorizzata la piantumazione delle suddette essenze in un'area pubblica. Cioè qui uno per edificare quello che è, un residenziale, o non lo so, non è giusto che penalizza il verde. E quindi se lo fa è giusto che... Cioè questa è la differenza tra l'articolo 8, che parlavamo prima, dopo imponiamo al privato, qualora trova una situazione che comunque è stata già iniziata e impostata male, è un discorso. Ma qua stiamo facendo un discorso nuovo, c'è verde e tu lo sai modificando con una trasformazione, è giusto che il Comune, e qui sono d'accordo. Ma non sull'articolo 8. L'articolo 16. Anche qua scriviamo belle cose, però secondo me sono difficile da controllare, perché chi controlla? Dove scriviamo "nel caso di scavo nella zona delle radici a distanza inferiore a quelle minime stabilite, si deve procedere con particolari precauzioni, quali lo scavo a mano e il rispetto alle radici portanti, evitando tagli e danneggiamenti". E' chiaro che in caso di scavo se ad un albero gli tagliamo le radici significa che muore insomma. Anche là, chi controlla? Io sono d'accordo sul principio, però ci vorrebbe che su ogni cantiere gli uffici vanno a fare sopralluoghi e vanno a vedere nel momento in cui avviene il taglio, lo scavo. Cioè sono situazioni difficili, secondo me, da controllare, perché non abbiamo un organico tale che lo possa fare. Cioè non riusciamo a controllare cose molto più semplice di queste. E quindi su questa roba ho un po’ qualche difficoltà a comprendere. Articolo 18: convenzione per la gestione e manutenzione delle aree a verde. "L'amministrazione comunale incentiva la partecipazione diretta di privati nelle opere di manutenzione delle aree a verde pubblico e nella gestione dei servizi ad esse inerenti. A tal fine l'amministrazione ha la facoltà di affidare a persone fisiche o giuridiche, previa specifica richiesta formale, la manutenzione delle aree a verde". E lo fanno tantissimi Comuni. Ma i Comuni si sono dotati di un regolamento.

Cioè nel momento in cui il privato, che sia un'associazione, che sia una banca, che sia un imprenditore, chiunque esso sia, gli viene detto: ok, ti affidiamo la gestione di quell'area, ma devi rispettare questo regolamento. Noi ce l'abbiamo il regolamento per affidare la gestione delle aree a privati? Questa è la cosa che mi chiedo. Quindi se facciamo questo principio, dobbiamo dotarci, come hanno fatto altri Comuni della zona, di un regolamento. Di cui la parte finale dice: "L'affidamento è regolato da apposita convenzione predisposta". Non è la convenzione. La convenzione bisogna farla per forza per affidargli un'area ad un privato per la gestione. Ma bisogna dotarsi il Comune di un regolamento da rispettare. E quindi, secondo me, va fatto

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prima il regolamento, se non ce l'abbiamo, e poi l'affido. Poi l'articolo 22, ed ho finito: lavoro di volontariato.

"Gli interventi continuati nel tempo finalizzati alla manutenzione del patrimonio verde esistente dei manufatti, devono costituire oggetto di appositi atti stipulati dall'amministrazione comunale e i volontari". Siamo sempre là. C'è un altro aspetto qua che è importante secondo me. Nel momento in cui affidiamo a dei volontari la manutenzione di alcune aree che sono di proprietà comunale, secondo me il Comune deve dotarsi di un'assicurazione. Perché se i volontari si fanno male su quell'area ne risponde la proprietà. La proprietà è il Comune di Trezzano in questo caso. Quindi magari è da trovare una formula come aggiungere. Cioè se uno mentre zappa, mentre fa, è facile che si può far male, si fa male su un'area nostra e noi abbiamo autorizzato quel volontario a fare quel lavoro. Quindi secondo me l'amministrazione deve dotarsi di una polizza assicurativa in questo caso che tutela chi va a fare volontariato su aree comunali. Basta. Poi il resto bene o male sono tutte cose standard e, quindi, condivisibili. Però su questi punti qua, magari ho creato anche un po' di confusione forse, ma me lo sono letto e riletto e su alcune cose faccio un po' fatica a comprendere. Grazie comunque.

Il Presidente:

Grazie a lei. Chi vuole rispondere? Credo che ci sia una parte per tutti, per Cristina, per Lazzaro e per Rosato, nelle risposte.

Assessore De Filippi Cristina:

Per quanto riguarda le aree a verde, che era la prima domanda sull'articolo 4. Giusto?

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Sì.

Assessore De Filippi Cristina:

Era la prima richiesta che faceva il consigliere.

Il Presidente:

L'articolo 4, sì.

Assessore De Filippi Cristina:

Sull'articolo 4. Allora, abbiamo delle aree a verde che abbiamo definito per quanto riguarda, ad esempio, il posizionare le giostre piuttosto che lo spettacolo del Circo. Allora il Parco Clivia per quanto riguarda la giostra e anche la piazza, che non è area a verde, però avevamo identificato anche quella. E per quanto riguarda il circo, invece, avevamo identificato il Parco del Centenario. Se sbaglio, Lazzaro... Ok. Mi sembra solo quello, se non sbaglio, vero?

Arch. Lazzaro:

Giusto.

Assessore De Filippi Cristina:

Ok. Per quanto riguarda le manifestazioni. Allora, rispetto alle manifestazioni che possono essere indicate come feste, diciamo, del quartiere, se vogliamo. Ecco, diciamo che in linea di principio vengono utilizzati quasi tutti i parchi. Perché comunque se parliamo non di installazioni di giostre o circhi, ma se stiamo semplicemente parlando di manifestazioni che vedono, appunto, che so io, la festa proprio del quartiere, con l'hobbista piuttosto che, ecco lì diciamo che i parchi in generale vengono utilizzati quasi tutti. Abbiamo utilizzato il Clivia, così come il Virgilio. Sono quelli più utilizzati. Il TR1, alcune volte. Il TR1, tra l'altro, è organizzato, è strutturato, perché ha anche il palco per le manifestazioni. Quindi in generale è così.

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Consigliere Russomanno Giuseppe:

Posso risponde un attimo?

Assessore De Filippi Cristina:

Certo.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Sono d'accordo con lei su quanto riguarda i Comitati di quartiere. Ma l'articolo fa riferimento a giostre, giochi, quindi circo. Cioè se noi già abbiamo identificato, li possiamo già mettere nel regolamento, in modo tale che uno sa che quell'area la può utilizzate per farci una dimostrazione di circhi, piuttosto che di giostre, piuttosto che di giochi.

Assessore De Filippo Cristina:

Ok. Diciamo che per il Circo, il Centenario...

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Poi i Comitati di quartiere non è che fanno chissà che cosa. Si fanno piccoli eventi.

Assessore De Filippi Cristina:

Certo, fanno giusto la festicciola di quartiere. Ecco.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Se dobbiamo complicargli la vita pure a loro, diventa difficile.

Assessore De Filippi Cristina:

Ecco, appunto, evitiamo di complicarla.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Pigliamo a chi magari potrebbe fare dei danni più che altro, ma i Comitati di quartiere non penso che fanno danni.

Assessore De Filippi Cristina:

No, infatti. Per quanto riguarda, appunto, il Circo, avevamo individuato il Centenario. E per le giostre, l'unico spazio che avevamo individuato, era il parco Clivia, la parte piastrellata, proprio all'inizio del Parco Clivia, all'ingresso, c'è una parte cementata, che può essere utilizzata e che spesso utilizzano per il gonfiabile più che altro. Mettono lì il gonfiabile. E basta. Altre zone dove vengono messe le giostre non ci sono.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Se ritenete giusto, magari le inseriamo.

Assessore De Filippi Cristina:

Va bene.

Il Presidente:

Ok.

Assessore De Filippi Cristina:

Ok.

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Il Presidente:

Punto 5.

Assessore De Filippi Cristina:

Allora per quanto riguarda l'articolo 5, io penso che forse non è molto chiaro probabilmente quello che c'è scritto, magari dobbiamo modificare la frase. Però non è che io vado all'interno del giardino del signor Rossi e gli dico che deve pulire il giardino. Perché non credo proprio.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Però come è scritto qua c'è qualcuno che andrà a farlo.

Assessore De Filippi Cristina:

Ecco, sì. Cioè l'intento era quello di dire: se il signor Rossi ha l'albero pincopallo e taglia un ramo, e il ramo va al di là del suo giardino e finisce sulla strada, è il signor Rossi che se lo deve andare a tirare su e lo deve buttare.

Cioè non è l'amministrazione che lo deve fare. Cioè forse effettivamente non è chiaro.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

No, questo viene spiegato nella parte successiva, dove c'è scritto "la vegetazione può attraversare il limite massimo di 3 metri", e quindi è lui che deve provvedere. Però nella prima, dove è scritto "nelle aree pubbliche e private è fatto obbligo di garantire le operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria, pulizia di erbe infestanti, ramaglie, foglie e il taglio dell'erba". Come si fa andare a controllare una roba del genere? Boh.

Assessore De Filippi Cristina:

Allora, per quanto riguarda, appunto, la parte pubblica, mi sembra chiaro che lo dobbiamo fare. Per quanto riguarda la parte privata, appunto, ripeto, cioè se io parlo di siepe che fuoriesce o se...

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Quella sì, si è sempre fatto.

Assessore De Filippi Cristina:

E quella è evidente, e poi si è sempre fatto. Oppure se parlo, appunto, di rami che fuoriescono anche dal cancello di una villa privata, io posso dire al privato: scusa, li devi tagliare, perché se il pedone passa si fa anche male. Ecco, quello lo posso fare. Cioè anzi forse lo devo fare.

Dott. Rosato Manuel:

Posso? Nel senso che questo trafiletto è dettato anche da alcune situazioni, da alcune, da parecchie situazioni dove per esempio ci sono delle unità abitative, per esempio le ville unifamiliari abbandonate. E quindi questo che cosa significa? Significa che magari c'è gente, ci è capitato eh, anziani in case di riposo, oppure lungodegenti o meno, e nessuno si occupa appunto di fare la manutenzione di queste unità immobiliari. Questo trafiletto quindi è finalizzato proprio a quello. Cioè dove c'è quel particolare stato di abbandono, dove nessuno si prende cura di questa situazione, noi possiamo così intervenire. Perché sicuramente se poi di fianco ci sono i vicini, i vicini magari, appunto, ci hanno sempre sollecitato più di una volta a dire: ma lì la villetta è in abbandono, l'erba infestante poi porta zanzare, ratti, tutte queste cose qui. E quindi...

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Manuel, se lo specifichiamo così va bene. Però così non è specificato.

Dott. Rosato Manuel:

Vabbè, allora lo specifichiamo.

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Consigliere Russomanno Giuseppe:

E' giusto anche così.

Dott. Rosato Manuel:

Allora lo specifichiamo meglio.

Il Presidente:

Lo aggiungiamo.

Consigliere Russomanno Manuel:

Va bene.

Arch. Lazzaro:

Manuel!

Consigliere Camisani Oliviero:

Scusate, non è il pezzo che dice "interventi necessari a tutelare la pubblica incolumità". Credo che sia quello, no?!

Dott. Rosato Manuel:

"Nelle aree pubbliche e private è fatto l'obbligo di garantire le operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria, quali pulizie ed erbe infestanti, ramaglie e foglie, taglio dell'erba, eliminazione di parte legnose e secche pericolanti, interventi necessari a tutelare la pubblica incolumità" Cioè la pubblica incolumità e anche il pubblico decoro, qualcosa del genere, per essere ancora più incisivi. Non lo so.

Consigliere Camisani Oliviero:

Dal punto di Russomanno direi che è corretto aggiungendo la pubblica incolumità e il pubblico decoro. A quel punto ci stan tutti e due.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Magari specificare in caso di abbandono, in caso di...

Dott. Rosato Manuel:

In caso di evidente stato di abbandono. Qualcosa del genere.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Esatto, esatto.

Arch. Lazzaro:

Se posso intervenire? Dato se noi dobbiamo intervenire sui privati per intimargli di fare qualcosa. Il regolamento potrebbe essere che il Comune può diffidare per rimuovere in casi in cui sia il pericolo e anche ripristinare il decoro. Perché se il regolamento del Consiglio dà mandato a poter fare un provvedimento di ordinanza. Perché sennò il privato perché dovrebbe fare una cosa e rispettarla? E se poi lui non lo fa e il Comune ritiene, interviene, e poi gli chiede i soldi ovviamente. Perché se no noi ci troviamo con le armi spuntate.

Potremmo intervenire solo nei casi di pericolo.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

No, io sono d'accordo nei casi che citava prima, perché effettivamente è capitato in passato pure che ville

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sequestrate, ad esempio, prima di essere assegnate al Comune o ad un altro ente, sono stati per anni abbandonate. E anche là il Comune fa, poi chi lo paga il Comune? Cioè diventa una spesa in più per noi. Però comunque è giusto magari in quel caso inserire un procedimento del genere. Dove non sono molto d'accordo e andare ad imporre il taglio dell'erba al privato, che magari dice: guarda è di 20 cm. taglia l'erba che deve essere di 10.

Consigliere Camisani Oliviero:

Erbe infestanti!

Il Presidente:

Sono erbe infestanti.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Anche il taglio dell'erba c'è scritto eh.

Assessore De Filippi Cristina:

Sì, c'è scritto taglio dell'erba.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Ramaglie, foglie e taglio dell'erba.

Arch. Lazzaro:

Secondo me, in quel caso lì, più che un intervento sostitutivo, vedo bene una bella multa dei Vigili.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Eh, forse è meglio.

Consigliere Camisani Oliviero:

Esatto.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Va bene, comunque questa è la mia idea. Andiamo avanti.

Il Presidente:

Articolo 6.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

L'articolo 6 sono le operazioni del tecnico agronomo.

Dott. Rosato Manuel:

Questa è una questione di scelta.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Cioè noi al cittadino già gli chiediamo di fare una serie di procedure, poi gli facciamo fare una spesa... cioè più di quella che costa per tagliare l'alberello magari. Cioè, non so. Nel caso, ripeto, di altre situazioni, posso capire, però...

Dott. Rosato Manuel:

Magari potremmo cancellare qui, dove c'è appunto la relazione di un tecnico agronomo e lasciare poi, invece,

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l'opzione agli uffici, dove diceva prima il consigliere Russomanno.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Non deve essere un obbligo, allora sì.

Dott. Rosato Manuel:

Qualora le ragioni dell'abbattimento appaiono non sufficientemente motivate, allora l'amministrazione può richiedere una perizia.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Esatto. Va bene. Sono d'accordo.

Assessore De Filippi Cristina:

Ok.

Dott. Rosato Manuel:

Magari non fissarla come una relazione già obbligatoria praticamente.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Cioè tanto una volta che esce il Tecnico del Comune se dice che c'è bisogno della relazione dell'agronomo, fa anche la relazione dell'agronomo, ci mancherebbe. però non deve essere un dato che deve farlo per forza insomma, a tutti i costi sempre.

Il Presidente:

Articolo 6 era questo, sì.

Assessore De Filippi Cristina:

Sì.

Il Presidente:

Il 6 di aggiungere quindi.

Dott. Rosato Manuel:

Articolo 6, quindi togliere dal primo periodo la relazione di un tecnico agronomo e, invece, lasciare poi la parte sottostante, dove c'è la facoltà da parte degli uffici di poter richiedere l'incremento qualora...

Assessore De Filippi Cristina:

Sì, c'è già scritto. C'è già: "Qualora le ragioni dell'abbattimento..." eh.

Dott. Rosato Manuel:

Esatto.

Il Presidente:

Quindi basta togliere questo versetto.

Assessore De Filippi Cristina:

Basta togliere quello.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

(12)

Già c'è dopo. C'è già dopo.

Assessore De Filippi Cristina:

Sì sì, c'è già dopo.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Dopo c'è: "Qualora le ragioni sull'abbattimento appaiono non sufficientemente motivate l'amministrazione comunale può..." e qui è giusto insomma.

Il Presidente:

Certo.

Assessore De Filippi Cristina:

Sì.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Lo togliamo qua e lasciamo quell'articolo.

Assessore De Filippi Cristina:

Sì sì.

Il Presidente:

Ok, allora togliamo questo "la relazione di un tecnico agronomo". Ok. Poi? Articolo 8.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

No, prima c'è un altro, all'articolo 6 sempre.

Dott. Rosato Manuel:

Sempre sull'articolo 6.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

La parte che l'amministrazione non è obbligata a rispettare questo regolamento. Non so se è corretto o meno così. Però io non credo che... anche l'amministrazione debba rispettare le regole. Diciamo agli altri di farlo, ma noi non lo facciamo.

Dott. Rosato Manuel:

Sì, però l'amministrazione praticamente però che cosa fa? Opera in forza di un contratto. Per cui a monte c'è già una... ci sono già delle norme contrattuali: il capitolato speciale d'appalto, il progetto di manutenzione del verde o meno. Per cui da questo punto di vista diciamo che l'amministrazione è già tutelata. Perché se approviamo un progetto di manutenzione del verde con un capitolato ed è conforme a quello che è il servizio pubblico, potremmo anche...

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Posso interromperti?

Dott. Rosato Manuel:

Sì.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

(13)

Potrei fare degli esempi anche del passato recente e vecchio. Si sono abbattuti alberi che erano sani, buoni, forti, per nessun motivo. Per motivi magari, boh, che non si capisce. E quindi, secondo me, se anche l'amministrazione prima di farlo rispetterebbe un po' queste norme che stiamo cercando di adottare con questo regolamento, forse si evitano queste situazioni. Perché abbiamo visto strade diventare strade private, togliere alberi insomma. Quindi non sono cose normali. Cioè solo perché l'amministrazione comunale può fare, poi hai voglia di contestare dopo, a chi contesti? Se invece anche l'amministrazione comunale rispetta un po' quello che stiamo cercando di far rispettare ai cittadini di Trezzano, questo regolamento, non sarebbe una cattiva idea. Poi è chiaro, è una scelta politica questa eh, per amor del cielo.

Il Presidente:

Beh, però c'è scritto "fermo restando la necessità di acquisire un preventivo assenso degli uffici comunali competenti".

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Eh, però abbiamo visto come funziona. Comunque vabbè. Io dico la mia, poi per l'amor del cielo, eh, non voglio imporre niente a nessuno. Però in passato e in presente, molto presente, molto vicino, abbiamo visto situazioni tipo. Poi c'è stato detto: eh, ma erano morte; eh, ma erano marce dentro; eh, ma erano qua; eh, ma erano là. Giusto per tacitare un po' anche le situazioni, secondo me, sarebbe opportuno... Però, vabbè, pigliamo atto.

Assessore De Filippi Cristina:

Lo vediamo questo, dai. C'è anche da dire che quando sono stati tagliati gli alberi, per quanto mi riguarda, le relazioni dell'agronomo sono sempre state fatte. Non mi sembra che noi abbiamo tagliato alberi senza farci fare la relazione. O sbaglio Manuel?

Dott. Rosato Manuel:

No no, abbiamo tutte le relazioni.

Assessore De Filippi Cristina:

Abbiamo tutte le relazioni. Per cui quello che si chiede al cittadino, cerchiamo di farlo anche noi. Poi, va bene, su questa cosa ci possiamo un attimo vedere.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Va bene.

Assessore De Filippi Cristina:

Articolo 8.

Dott. Rosato Manuel:

8.

Assessore De Filippi Cristina:

Ecco, rispetto all'articolo 8, allora, io penso che invece... Allora, noi di solito quando facciamo, cioè quando ci viene richiesto di tagliare, chiediamo anche al cittadino di ripiantare l'albero che ha tagliato. Devo dire che non abbiamo mai trovato cittadini che hanno detto no non vogliamo...

Consigliere Russomanno Giuseppe:

No, ma qui è specificato un po’ un caso particolare. Cioè quando ci sono degli alberi, qua dice: "qualora il competente Servizio Ambiente verifichi che gli impianti di sostituzione siano impossibili o inattuabili per elevata

(14)

densità arborea o per mancanza di spazio". Cioè queste sono quelle situazioni che ci troviamo degli alberi, ripeto, quando sono stati messi erano degli alberelli, quando poi sono cresciuti erano diventati degli alberi veramente... quindi non si è valutato a monte, alla piantumazione, che comunque gli alberi sarebbero cresciuti.

Per cui, allora per mancanza proprio... anche per dare più vita agli alberi che rimangono e migliorare una situazione, non è peggiorarla, non si può imporre ad un cittadino di andare a piantumare alberi in parchi comunali. Mentre invece dopo, al punto che parliamo di edilizia, e qui Lazzaro ci può dare un supporto dopo, è diverso, perché là è un'area a verde, la stai trasformando, e allora se mi permetti mi togli 10 alberi di qua, non puoi metterli qua, ma me le metti dove dico io. Ma nel caso invece di andare a sanare una situazione che è migliorativa per le piante che restano secondo me. Almeno io così la leggo, così la interpreto.

Assessore De Filippi Cristina:

Però non è sempre così, perché a volte il cittadino taglia l'albero perché è morto, perché è malato.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Quella è un'altra cosa! E c'è un passaggio poi su questa roba qua. Lì sono d'accordo che deve sostituire, etc..

Assessore De Filippi Cristina:

Dice che sono due cose diverse.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Sì, e questo invece è un passaggio fatto... io la leggo così. Perché quando leggo "impossibile, non attuabile per elevata densità arborea", vuol dire che ci sono più albero e più piante attaccate vicino, o per carenza di spazio, o condizioni idonee, il proprietario dovrà mettere e dimora etc.. Cioè, secondo me, il proprietario che in una situazione del genere va a sanificarla, anzi a tutela degli alberi che restano, perché gli dà la possibilità di crescere, di non morire, di sopravvivere e di svilupparsi. Di dare lo spazio giusto per farlo espandere. Anche la pianta ha bisogno dei suoi spazi, è un po' come i cristiani eh. Non solo noi abbiamo bisogno di spazi. E quindi, secondo me, questa parte qua, quando si ha una situazione così, insomma, io lo obbligherei a sistemarla, perché deve sistemare e la sistema, però non lo obbligherei a piantumare in spazi comunali le piante che magari toglie. Ma non perché le vuole togliere per sfizio, le toglie perché va a sanare la situazione.

Consigliere Camisani Oliviero:

Eh, però quello lo deve dichiarare un agronomo allora. Cioè se è così, ha ragione Russomanno.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Anche se c'è il sopralluogo del tecnico comunale lo può valutare.

Assessore De Filippi Cristina:

Allora possiamo definire che se sana una situazione, è un discorso; se mi toglie l'albero, perché è morto...

Consigliere Russomanno Giuseppe:

No, è chiaro, se mi toglie lo deve rimettere, ci mancherebbe!

Assessore De Filippi Cristina:

Ok.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Invece così va a migliorare e a rendere più vivibile il resto delle piante che restano, perché penalizzarlo pure? Fa una bella cosa, secondo me.

(15)

Il Presidente:

Mi pare che non ci sia altro.

Assessore De Filippi Cristina:

Ok. Poi? Cosa c'era ancora'

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Articolo 10, sulle siepi.

Assessore De Filippi Cristina:

Ah, 10. Cioè anche le siepi, secondo me, fanno parte delle piante. Quindi non lo so.

Dott. Rosato Manuel:

Cioè questa è per me una scelta. Cioè è condivisibile la considerazione del consigliere Russomanno. Però, appunto, cioè le siepi fino a adesso noi non le abbiamo mai...

Assessore De Filippi Cristina:

Non le abbiamo mai autorizzate.

Dott. Rosato Manuel:

Esatto.

Assessore De Filippi Cristina:

Eh, infatti.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Anche perché uno se tira via una siepe è perché magari deve rifare la recinzione. Poi, è chiaro, è interesse anche suo dopo magari a rimetterla una volta fatti i lavori che deve fare e sistemarla.

Dott. Rosato Manuel:

Poi, di solito, la siepe anche si entra in un contenzioso tra privati, perché di solito la siepe segna sempre il confine...

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Segna i confini. Non è facile spostare una siepe.

Dott. Rosato Manuel:

Esatto.

Assessore De Filippi Cristina:

Vabbè, forse potremmo mantenere la questione della potatura.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

La potatura sicuramente.

Dott. Rosato Manuel:

Sì, quello sì.

Assessore De Filippi Cristina:

(16)

Quella sì, perché perlomeno manteniamo... eh Consigliere Russomanno Giuseppe:

Il decoro, sì.

Assessore De Filippi Cristina:

Il decoro. Eh, infatti.

Dott. Rosato Manuel:

Quindi eliminiamo il comma 2 praticamente?

Assessore De Filippi Cristina:

Eliminiamo il comma 2.

Consigliere Camisani Oliviero:

Io al comma 1, perché penso sia dove si riferisce Russomanno "le siepi e le macchie arbustive a prevalenza", in area non urbanizzata.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

No, ma io non parlo di siepe autoctona. Cioè se parliamo, ad esempio, delle siepe quelle dove ci sono delle piante che vanno salvaguardate. E' chiaro che là... cioè a parte che ne risponde l'amministrazione. Cioè quello è un altro discorso, eh. Parliamo di siepe, il classico alloro, oppure...

Assessore De Filippi Cristina:

Quello della villetta.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Quello della villetta insomma, eh.

Consigliere Camisani Oliviero:

Però è da chiarire che è in area urbana. Perché ci sono anche delle siepi lungo i corsi d'acqua esterni all'urbano. Cioè grazie al cielo a Trezzano c'è anche una parte esterna, dove ci sono ancora delle teste di Fontanile. Quindi per dire quelle andrebbero...

Assessore De Filippi Cristina:

Quindi tu dici? Le siepi e le macchie arbustive...?

Consigliere Camisani Oliviero:

A prevalenza specie autoctone devono essere salvaguardate e tutelate. Lì "arbustive e a prevalenza...",

"situate nei parchi urbani e nelle aree extraurbane". O "aree agricole", se preferite.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Io l'articolo 2 lo interpreto come una siepe normale di recinzione. Con 1, invece, sono d'accordo con Camisani, perché tipo il Sambuco, per amor del cielo, non si discute neanche. Però l'articolo 2 lo interpreto, invece, come una siepe di recinzione.

Assessore De Filippi Cristina:

Ok. Allora togliamo l'articolo 2...

(17)

Consigliere Russomanno Giuseppe:

E' complicato da gestire pure. Come diceva Manuel, la maggior parte sono confini, quindi andiamo a toccare i confini.

Assessore De Filippi Cristina:

Allora togliamo l'articolo 2 e lasciamo l'articolo 1, l'articolo 3 che sono le potature...

Dott. Rosato Manuel:

E cambiamo la numerazione dei commi dell'articolo 10.

Assessore De Filippi Cristina:

Sì, cambiamo la numerazione. Ok.

Arch. Lazzaro:

Stavo pensando una cosa, mentre parlavate. Dato che quella norma che cui parlava Russomanno, dell'esclusione dell'amministrazione comunale e del rispetto del regolamento.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Si ripete ancora qua adesso.

Arch. Lazzaro:

No, stavo pensando, se toglierla e mettere una frase all'ultimo articolo "entrata in vigore e norme finali", in cui si dice se il Comune deve rispettare il contratto di servizio o di regola il Comune deve attenersi. Anziché metterlo in negativo, metterlo in positivo e metterlo alla fine. Se no diventa articolo per articolo, sembra quasi che il Comune in certi articoli c'è e in alcuni non c'è.

Consigliere Camisani Oliviero:

Forse è meglio.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Condivido.

Dott. Rosato Manuel:

Sì.

Arch. Lazzaro:

Così evitiamo di scrivere in maniera diversa l'articolo nell'articolo, mettiamo come norma finale, così uno sa come deve attenersi.

Assessore De Filippi Cristina:

Va bene.

Dott. Rosato Manuel:

Quindi togliamo anche il comma 4 in questo caso.

Arch. Lazzaro:

Sì.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

(18)

E' più corretto.

Arch. Lazzaro:

E, in più, aggiungerei quella cosa che ha detto Rosato, ovvero nel rispetto delle norme contrattuali della manutenzione del verde. Perché così non si creerà mai conflitto tra questo regolamento e il contratto del gestore.

Assessore De Filippi Cristina:

E lo mettiamo nell'ultimo.

Arch. Lazzaro:

Sì.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Nell'ultimo punto.

Arch. Lazzaro:

Sì, entrata in vigore e norma finale. Con le norme finali.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

va bene.

Dott. Rosato Manuel:

Sì, va bene. Poi le riscriviamo con calma.

Assessore De Filippi Cristina:

Sì.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Va bene, ci mancherebbe.

Dott. Rosato Manuel:

In riferimento al contratto di servizio.

Il Presidente:

Non troppa calma però.

Dott. Rosato Manuel:

No, nel senso per riscrivere l'articolo.

Assessore De Filippi Cristina:

Sì, lo riscriviamo in italiano.

Arch. Lazzaro:

Il concetto è chiaro comunque.

Il Presidente:

Sì sì sì.

(19)

Assessore De Filippi Cristina:

Poi c'era l'articolo 12.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Sulle piante storiche.

Assessore De Filippi Cristina:

Sulle piante storiche. Si può fare?

Arch. Lazzaro:

Posso intervenire su questo argomento? Perché potrebbe essere...

Assessore De Filippi Cristina:

Sì.

Arch. Lazzaro:

Per evitare almeno fraintendimenti, le normative per individuare gli alberi monumentali, perché stiamo parlando di questo. Per gli alberi monumentali c'è un criterio e c'è un censimento che può fare la Regione Lombardia su segnalazione della Città Metropolitana.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Lo fa l'ERS anche comunque.

Arch. Lazzaro:

Sì, esatto. L'ERS per conto della Città Metropolitana. Per evitare di fraintendere, se noi qui intendiamo tutela monumentale, allora c'è tutto un suo regime e noi non possiamo scrivere niente, perché non abbiamo competenza. Se invece vogliamo capire, cioè dire qualcosa di diverso che non sia l'albero monumentale, perché ci potrebbero essere degli alberi che non sono abbastanza grandi da essere tutelati sotto il profilo dei monumenti ma che non sono così insignificanti da essere come tutti gli altri alberi. Una sorta di via di mezzo.

Dott. Rosato Manuel:

Sì. Noi nel 2016 avevamo fatto anche una campagna di censimento, nella quale chiedevamo ai privati di autodenunciarsi su quelli che per loro potevano essere degli alberi monumentali. Però non abbiamo avuto riscontro. Magari potremmo anche riproporla, perché comunque lì ce l'aveva chiesto Città Metropolitana all'epoca. Ci aveva detto: bene, allora lanciate in censimento sia per il vostro patrimonio che per il patrimonio dei privati, vedendo se qualcuno si denuncia e qualcuno fa si va avanti mostrando se ci sono alberi con queste caratteristiche. Potremmo magari provare a riproporlo. Non lo so.

Assessore De Filippi Cristina:

Sì.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Ma il regolamento come lo scriviamo?

Dott. Rosato Manuel:

Ehhhh....

Arch. Lazzaro:

Se siete d'accordo ci mettiamo insieme io e Manuel e potremmo fare una cosa che tiene conto... cioè da un

(20)

lato agevola, perché noi adesso abbiamo fatto il nuovo volo del database topografico. Quindi sappiamo esattamente gli alberi posizionati.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Ah buono, buono.

Arch. Lazzaro:

E quindi potremmo rilanciare la campagna, ma, in più, l'idea potrebbe essere che chi ha un albero monumentale all'interno di un'area...

Dott. Rosato Manuel:

Dichiara di averlo, sì.

Arch. Lazzaro:

Che dichiara di averlo, quindi lo censiamo, potremmo nella variante 2 dargli degli incentivi.

Consigliere Camisani Oliviero:

Sì, se no, uno non lo denuncia.

Arch. Lazzaro:

Se no non si denuncia perché vede soltanto l'aspetto dei casini...

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Negativo.

Arch. Lazzaro:

Negativo. Così da un lato chi ce l'ha, finché lo conserva può trarre dei vantaggi.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Poi è patrimonio di tutti anche se è in casa sua.

Arch. Lazzaro:

Esatto. Quindi potrebbe essere una sorta... perché c'è una norma del '39 sugli alberi paesaggistici che stabiliva che se noi imponiamo un vincolo di tutela, anche se nazionale, questo deve essere comunque indennizzato.

Allora quindi potremmo col PGT farla diventare una cosa in cui li facciamo questi alberi soggetti a tutela.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Bene.

Il Presidente:

Ok.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

E intanto qui come scriviamo in regolamento?

Il Presidente:

Camisani doveva dire qualcosa?

(21)

Consigliere Camisani Oliviero:

Sì, l'idea di Manuel, che mi sembra buona. Direi però di coinvolgere la cittadinanza. Nel senso che la pianta che si trova nell'X posto, può essere anche suggerita dal cittadino.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Certo.

Consigliere Camisani Oliviero:

Ad esempio io vi dico i quattro che sono davanti al cimitero vecchio, i quattro rimasti, perché una volta quel viale arrivava fino a Loirano, cioè quelli sarebbero da tutelare, perché son piante che hanno 90-100 anni. Tra i 90 e i 100 secolo di vita. E' patrimonio pubblico. Quindi prendo un esempio che...

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Concreto.

Consigliere Camisani Oliviero:

...nello specifico pubblico potrebbe essere sfuggito. Oppure certi Cimbri o anche gli abeti che sono di proprietà privata e che possono essere segnalati. Poi dopo, è chiaro, se ne parla con la proprietà da parte del Comune. E l'idea di Lazzaro direi che è ottima, perché effettivamente, cioè il privato dice: "sì, io lo devo tenere, lo devo manutenere, ma a fronte di che cosa? Aiutatemi". Questo mi pare una buona idea.

Il Presidente: Ok

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Va bene.

Dott. Rosato Manuel:

Magari quando riscriviamo tutto, ve lo rimandiamo di nuovo prima dell'approvazione finale eh, non è che lo ritroviamo direttamente in Consiglio. Su questo penso che sia...

Assessore De Filippi Cristina:

Sì.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

No no, almeno lo guardiamo eh.

Dott. Rosato Manuel:

Certo.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Sempre articolo 13, la storia del diserbo...

Dott. Rosato Manuel:

Sì, il diserbo è chimico. Punto. Il diserbo non si fa chimico, è vietato.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Allora togliamo "in genere".

Il Presidente:

(22)

Sì, togliamo "in genere".

Assessore De Filippi Cristina:

Togliamo "in genere".

Dott. Rosato Manuel:

Sì sì.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

L'articolo 15 l' abbiamo già spiegato prima, perché facevamo riferimento con l'articolo 8, perché ormai è nuovi interventi nuovi, quindi ci può stare.

Il Presidente:

Il 16.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Il 16 è il caso di Scavoli.

Dott. Rosato Manuel:

Sì.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Lì condivido quello che è scritto, però vedo che, insomma, si fa fatica poi a controllare questa roba.

Assessore De Filippi Cristina:

Però io direi che noi dobbiamo essere propositivi. Cominciamo a metterla, nella speranza di avere anche chi controlla. Forse. No?!

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Fate pressione sull'amministrazione come ufficio Ambiente...

Assessore De Filippi:

Appunto, proviamoci almeno.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Allargare l'ufficio Ambiente. Allargarlo.

Assessore De Filippi:

Allargare l'ufficio Ambiente.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Chiedete qualche tecnico in più, qualche geometra in più magari.

Assessore De Filippi:

Eh, infatti. Sarebbe cosa gradita e giusta anche.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Se volete, facciamo una interrogazione in Consiglio come minoranza, che stimoliamo la maggioranza a assumere qualche agronomo, qualche geometra, che ne so, insomma quello che serve, ecco.

(23)

Assessore De Filippi:

Vabbè. Noi ci proviamo. Ci proviamo.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

In queste situazioni qua non c'è il colore politico eh.

Assessore De Filippi:

No, infatti.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

O uno la sente, o non la sente. Se la senti tu, la fai, se no non la fai.

Il Presidente:

Sono d'accordo.

Assessore De Filippi:

Ok. Poi c'era?

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Il 18.

Dott. Rosato Manuel:

Articolo 18, sulla regolamentazione della conduzione di aree verdi a favore di privati.

Assessore De Filippi:

A persone fisiche. Però noi non ne abbiamo di persone fisiche, perché noi abbiamo dato, i due parchi che abbiamo dati, li abbiamo dati ad associazioni. L'abbiamo dato uno a Salvambiente...

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Scusami se ti interrompo. Ho visto che molti Comuni hanno un regolamento.

Assessore De Filippi:

Beh, possiamo farlo un regolamento.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Anche a dei privati stessi. Perché alcuni hanno le Banche, alcuni hanno delle grosse aziende sul territorio che si fanno carico. Per cui però noi gliele regolamentiamo come deve tenerle, non deve essere una scelta sua.

Tranne la Plena Grazia.

Assessore De Filippi:

Sì sì, va bene, dai, un regolamento ci possiamo impegnare. Giusto Coppo?

Consigliere Russomanno Giuseppe:

E' vero che gli altri Comuni quello che hanno lo vediamo se lo possiamo condividere.

Assessore De Filippi:

Coppo è specialista in regolamenti.

(24)

Il Presidente:

Sì.

Arch. Lazzaro:

E in più, sulla cosa che ha detto Russomanno, secondo me un regolamento per l'affidamento della gestione, potrebbe essere l'occasione per mettere queste cose che richiedeva, ma, in più, per aprire lo scenario delle sponsorizzazioni. Perché le rotatorie, possono essere sottratte dal ridurre i costi dell'appalto di servizio e avere, tra virgolette, un ritorno. Però per essere fatte serve una disciplina a sé stante. Quindi quando facciamo uno potremmo anche fare quello delle rotatorie.

Assessore De Filippi:

Ok.

Consigliere Russomanno Giuseppa:

E quindi come scriviamo qua? Che ci doteremo di un regolamento?

Assessore De Filippi:

Sì.

Dott. Rosato Manuel:

Però non è più un regolamento sul funzionamento dell'ufficio dei servizi. Quindi quello lì, secondo me, a questo punto il Consiglio - e mi permetto di suggerire, poi ovviamente è una scelta - però magari il Consiglio dice: va bene, però queste cose qui previa adozione di apposito regolamento. Però il regolamento secondo me essendo appunto degli uffici dei servizi poi diventa di competenza della Giunta.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Beh, ma se stasera ci proponiamo di adoperarci tutti affinché si possa fare un regolamento, possiamo anche...

Dott. Rosato Manuel:

Sì. Però nel senso che nell'articolo possiamo scrivere "previa adozione di ulteriore regolamento".

Assessore De Filippi:

Sì, possiamo scrivere così.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Va bene.

Il Presidente:

Mi impegno a trovarlo.

Dott. Rosato Manuel:

Perché si tratterebbe di approvare uno schema di convenzione.

Arch. Lazzaro:

Esatto.

Dott. Rosato Manuel:

Nello schema di convenzione tu le norme pattuensi che tu hai con l'interlocutore, per dire, tu mi devi tagliare l'erba ogni 15 giorni; mi devi fare questo e quell'altro insomma. Quindi è più una cosa operativa, che stabilisce

(25)

i rapporti fra l'amministrazione e chi intende adottarsi un'aiuola a questo punto. Un'aiuola, un'area a verde.

Quindi direi che "previa specifica richiesta formale, previa adozione di regolamento sulle modalità..."

Il Presidente:

Ma noi abbiamo già delle rotonde con scritto questo...?

Dott. Rosato Manuel:

Allora noi abbiamo una delibera di Giunta che è abbastanza datata.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

E' vecchia. L'hanno fatta con la Giunta Pirani, l'avevamo fatta noi.

Dott. Rosato Manuel:

Esatto.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Ero io assessore all'Ambiente.

Dott. Rosato Manuel:

Esatto.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Era un modo per cercare... però non è quella la procedura corretta comunque. Allora era meglio che niente.

Assessore De Filippi:

Sì sì, c'è una delibera vecchia, è vero. L'avevamo vista.

Dott. Rosato Manuel:

E qualcuno ce l'abbiamo ancora che fa una manutenzione di aiuole o meno. Però, va bene. Quindi potremmo scrivere appunto: previa adozione di regolamento sulle modalità di conduzione dell'area. Poi lo scriviamo in italiano.

Il Presidente:

Sì, Camisani.

Consigliere Camisani Oliviero:

Scusate, mi è venuto in mente adesso mentre se ne parlava. Visto che è aumentata anche l'attenzione da parte di parecchi cittadini, se in quello inserirete la possibilità che un cittadino contribuisce, e lo fa poi l'amministrazione comunale, ma per dire adotta un albero. Quindi non un cespuglio. Cioè lo adotta e che il Comune dice: ok, questo qui è adottato da Pinco Pallino. Pinco Pallino contribuisce alla manutenzione e al resto. Questo dà l'idea del coinvolgimento anche da parte della cittadinanza a quella che è la manutenzione e alla gestione del verde.

Il Presidente:

Rientra nell'articolo 22 dove si parla di volontariato.

Consigliere Camisani Oliviero:

Volontariato è che uno lo fa direttamente.

(26)

Consigliere Russomanno Giuseppe:

In Emilia Romagna, Camisani, c'è un regolamento del genere, fatto dalla Regione Emilia Romagna proprio, dove molti, nelle zone dove sono alberi di ciliegio, alberi da frutta, i cittadini hanno adottato l'albero e lo curano, fino alla fioritura e poi anche frutta. Insomma è una bella cosa anche. Si spendono pure dei soldi per fare la manutenzione vicino, devo dire la verità.

Assessore De Filippi:

Non ci può stare dentro questo regolamento che dobbiamo fare? No?

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Non lo so come si può mettere giù.

Consigliere Camisani Oliviero:

Quanto meno lasciare una finestra possibile, che poi dopo verrà normata. Però prevedere un'idea così, secondo me, potrebbe essere utile.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Io avevo adottato pure chi vigila a distanza.

Consigliere Camisani Oliviero:

Come?

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Non potendo esserci io, pagavo chi li manuteneva. Me li avevo adottati io in Emilia Romagna. La verità.

Il Presidente:

Io invece li ho fatto piantare.

Arch. Lazzaro:

Secondo me, se ho capito bene, Camisani...

Dott. Rosato Manuel:

Quello che chiede Camisani, secondo me, è descritto all'articolo 22 comma B.

Arch. Lazzaro:

Esatto. Oppure anche... 22 hai detto?

Dott. Rosato Manuel:

22 comma B. "Gli eventi continuativi nel tempo finalizzati alla manutenzione del patrimonio verde esistente o dei manufatti".

Arch. Lazzaro:

Ah.

Dott. Rosato Manuel:

"Sono possibili oggetto di appositi atti stipulati fra l'amministrazione comunale e i involontari che seguiranno tale intervento".

(27)

Arch. Lazzaro:

Ecco. No, ma secondo me, scusate...

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Vabbè, questo è molto allargato però, eh.

Arch. Lazzaro:

Perdonatemi. Se ho capito, adesso chiedo a Camisani, lui dice c'è il volontario perché ha la forza, ce la fa, ha il tempo, ha anche la passione, e va. Poi ci potrebbe essere quello che non ha più le forze per andare a fare direttamente, però vuole comunque concorrere alla conduzione. Secondo me, invece, nell'articolo 20, un comma scritto bene, che non apre troppo, lascia la possibilità di un'eventuale... come se uno dicesse fa un lascito volontario a favore delle aree verdi.

Consigliere Camisani Oliviero:

Sì, faccio l'adozione di quell'albero, perché, non so, mi ricorda il mio papà. Ipotesi.

Arch. Lazzaro:

Sì sì sì, una sorta di eh eh, perché è un contributo volontario. Poi chiederemo a Zendra. Però a quel punto sarebbe un'entrata liberale. Quindi il privato sa che sta concorrendo per qualche ragione particolare al verde.

Così se lo vuole fare, il regolamento lo prevede. Non è una sponsorizzazione in senso di: io mi faccio carico di un lavoro. Ma io concorro alla conduzione. Quasi una tassazione volontaria. Perdonatemi il termine, ma è quello.

Non è obbligatoria, se la vuole fare una tantum, la può fare.

Il Presidente:

Sì.

Dott. Rosato Manuel:

Chiamiamola donazione.

Arch. Lazzaro:

Esatto, bravo. Donazione!

Dott. Rosato Manuel:

Donazione, sì.

Arch. Lazzaro:

Che potrebbe servire poi se c'è la spesa, non so, dell'assicurazione. Queste cosette qua, che saltano fuori dal regolamento, lui si finanzia anche per...

Dott. Rosato Manuel:

Quindi aggiungiamo il comma 5 praticamente all'articolo 22 sulle donazioni.

Arch. Lazzaro:

Esatto.

Il Presidente:

E lo mettiamo anche nel titolo: affidamento, donazione e sponsorizzazione.

Arch. Lazzaro:

(28)

A Modena è obbligatoria per chiunque è proprietario di un cane registrato.

Assessore De Filippi:

Ma dai?!

Arch. Lazzaro:

Sì, le aree verdi le finanziano così, la pulizia e la gestione. Chiunque ha un cane dà un tot annuale per le aree cani.

Assessore De Filippi:

Mi sembra una bella idea. Pensiamoci.

Il Presidente:

Mi basterebbe che pulissero l'area cane quando vanno col cane.

Consigliere Cavagna:

Ma anche in giro, così almeno evitiamo...

Il Presidente:

Che raccogliessero nelle aree ai cani.

Consigliere Camisani Oliviero:

Brava Cavagna, hai ragione.

Arch. Lazzaro:

Adesso vi siete allargati, io l'ho detta che è una cosa...

Assessore De Filippi:

Ma tu non dovevi dirla però, eh.

Arch. Lazzaro:

Così è un'IRPEF aggiunta.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Entriamo nei ranghi che è meglio.

Il Presidente:

Sì, dai.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

L'articolo 22, la parte finale...

Dott. Rosato Manuel:

L'assicurazione.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

La prima pagina, cioè la parte che i volontari su indicazione dell'amministrazione vanno a curare, a potare, a fare, a tagliare l'erba. Quindi io dico: se si fanno male?

(29)

Il Presidente:

Un'assicurazione dovremmo averla.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Eh, questo dico io.

Assessore De Filippi:

C'è l'abbiamo.

Il Presidente:

C'è l'abbiamo?

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Di essere tranquilli insomma. Ecco.

Consigliere Camisani Oliviero:

Scusate, le varie associazioni che hanno... adesso io sto pensando a Salvambiente rispetto al Centenario.

Assessore De Filippi:

Dà l'assicurazione?

Consigliere Camisani Oliviero:

Nella convenzione c'è scritto che devono avere l'assicurazione, se no non c'è convenzione.

Dott. Rosato Manuel:

No, certo, quella è quella dell'associazione. Però, per esempio, questo qui lo facciamo col nostro... faccio un passaggio col nostro ufficio Assicurazione appunto, perché anche per esempio quando vengono i ragazzi, gli studenti a fare scuola-lavoro. Per esempio a noi l'assicurazione scatta in automatico. Basta fare la comunicazione e dire: guarda che dal giorno X. Quindi noi abbiamo questo tipo di polizze. Che dal giorno X ci saranno nei nostri uffici Tizio, Caio e Sempronio, e quindi logicamente l'assicurazione si attiva in automatico. Prova a vedere col nostro ufficio Assicurazione che cosa... senza alzare né premio e né polizza. Non c'è aumento di premio da questo punto di vista. Per cui lo vediamo un attimo questa roba qua.

Consigliere Padovani Ivano:

Scusate, tornando al punto 20, perché poi siete passati al 22. Al punto 20 comma 4, manca, l'avevo già segnalato, manca la parola "zone".

Il Presidente:

Sì, è vero.

Consigliere Padovani Ivano:

L'avevo già segnalato l'altra volta.

Il Presidente:

Sì.

Consigliere Padovani Ivano:

No, più che altro, è una stupidata eh, però magari...

(30)

Il Presidente:

"Aree verdi e zone".

Dott. Rosato Manuel:

Alla fine.

Consigliere Padovani Ivano:

No no, al punto 4 all'inizio dice "nelle di trasformazione".

Dott. Rosato Manuel:

Ah, nelle aree.

Consigliere Padovani Ivano:

Quindi "Nelle zone di trasformazione urbanistica".

Dott. Rosato Manuel:

"Nelle aree di trasformazione urbanistica".

Consigliere Padovani Ivano:

Credo sia "zone" no?

Dott. Rosato Manuel:

No, aree.

Consigliere Padovani Ivano:

O aree. Quello che è. Manca una parola ecco, solo questo.

Assessore De Filippi:

Manca una parola, sì.

Il Presidente:

Sì. Aggiungiamo "zone".

Consigliere Padovani Ivano:

No, ha detto "area".

Dott. Rosato Manuel:

Aree! "Aree di trasformazione urbanistica".

Il Presidente:

Aree. Bene. Meglio, è più corretto. Va bene. Ok.

Arch. Lazzaro:

Forse è meglio toglierlo quello "per residenziali". Mettiamo in generale che vale dappertutto. Perché se dovessimo avere delle zone industriali, comunque un po' di verde lo devono fare.

Il Presidente:

Assolutamente.

(31)

Assessore De Filippi:

Metti di edilizia.

Il Presidente:

Allora di Edilizia e basta.

Dott. Rosato Manuel:

No, nelle aree di trasformazione urbanistica.

Arch. Lazzaro:

Esatto.

Dott. Rosato Manuel:

Senza, togliere "riguardanti interventi di edilizia residenziale".

Arch. Lazzaro:

Esattamente.

Dott. Rosato Manuel:

Togliamo tutto quello.

Il Presidente:

Togliamo "riguardanti interventi".

Dott. Rosato Manuel:

Sì, che fa "delle aree di trasformazione urbanistica che prevedono la realizzazione a scomputo degli oneri".

Il Presidente:

Togliamo "riguardanti interventi di edilizia residenziale", lo togliamo.

Assessore De Filippi:

Ok.

Il Presidente:

Quindi son compresi anche quelli industriali.

Arch. Lazzaro:

Esatto, perché potrebbe capitare che sono più quelle che in futuro possono concorrere, che le altre.

Il Presidente:

Ok.

Assessore De Filippi:

Perfetto.

Dott. Rosato Manuel:

E poi il comma B lo arricchiamo con l'assicurazione del comma 22.

Consigliere Russomanno Giuseppe:

(32)

Va bene.

Assessore De Filippi:

Ok, c'è altro?

Consigliere Russomanno Giuseppe:

Io vi ringrazio comunque per avermi ascoltato.

Assessore De Filippi:

Grazie per i suggerimenti. È giusto così.

Il Presidente:

Vediamo di metterlo giù in italiano.

Assessore De Filippi:

Sì, sistemarlo.

Il Presidente:

Al più presto.

Assessore De Filippi:

Qualcun'altro ha qualcosa da dire sul regolamento? A posto. Che Padovani aveva già mandato, aveva già detto.

Consigliere Padovani Ivano:

Sì. Ecco, non so se avevate già fatto queste correzioni, perché io ho ancora la vecchia versione. Le avete già fatte? Perché c'era da riorganizzare gli articoli.

Assessore De Filippi:

Sì sì. L'abbiamo fatto.

Consigliere Padovani Ivano:

Ok. Va bene.

Il Presidente:

Ma gliela ho mandata io la versione.

Consigliere Padovani Ivano:

Eh, non so che fine ha fatto, l'ho cercata, non l'ho trovata. Però fa niente.

Il Presidente:

Poteva richidermela e gliela avrei rimandata.

Consigliere Padovani Ivano:

Nooo, fa niente. Intanto c'avevo i miei appunti.

Assessore De Filippi:

Sì, comunque le avevamo guardate le sue...

Consigliere Padovani Ivano:

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