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Academic year: 2022

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Economia locale Rubrica

45 La Stampa - Ed. Novara 06/10/2021 GLI IMPRENDITORI AL MINISTRO DI MAIO "SULL'EXPORT BISOGNA FARE SQUADRA,"

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45 La Stampa - Ed. Novara 06/10/2021 I NUOVI MANAGER DELLA FARMACEUTICA SI FORMANO ALL'UNIVERSITA' DI NOVARA

4

47 La Stampa - Ed. Vercelli 06/10/2021 AMAZON, STIPENDI PIU' ALTI AI LAVORATORI E L'HUB LOGISTICO DI VERCELLI SI ESPANDE

5

47 La Stampa - Ed. Vercelli 06/10/2021 STRUMENTI DI SOSTEGNO E COMPETITIVITA' PER LE AZIENDE 6 39 La Stampa - Ed. Torino 06/10/2021 INTEL, L'ASSIST DI CONFINDUSTRIA "QUI E' L'IDEALE" (C.Luise) 7

Economia nazionale Rubrica

1 Il Sole 24 Ore 06/10/2021 CONTI PUBBLICI, PRIMI RILIEVI: CRESCITA OK, RISCHIO DEBITO

(G.Trovati)

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1 Il Sole 24 Ore 06/10/2021 RIFORMA PER IRPEF, IVA, IRAP, CATASTO LA LEGA DISERTA,

DRAGHI: SPIEGHERA' (M.Mobili/G.Trovati)

10

3 Il Sole 24 Ore 06/10/2021 DRAGHI TIRA DRITTO SUL CATASTO "NESSUNO PAGHERA' DI

PIU'" (B.Fiammeri)

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6 La Stampa 06/10/2021 IL NUOVO FISCO (P.Baroni) 18

15 Il Sole 24 Ore 06/10/2021 LE PREVISIONI DELL'FMI: "RIPRESA PIU' MODERATA E RISCHI ACCENTUATI" (G.Di Donfrancesco)

21

1 Primo Piano Banche 06/10/2021 SCENARIO BANCHE E RISPARMIO GESTITO 22

Prime pagine Rubrica

1 Il Sole 24 Ore 06/10/2021 PRIMA PAGINA DI MERCOLEDI' 6 OTTOBRE 2021 24

1 Corriere della Sera 06/10/2021 PRIMA PAGINA DI MERCOLEDI' 6 OTTOBRE 2021 25

1 La Repubblica 06/10/2021 PRIMA PAGINA DI MERCOLEDI' 6 OTTOBRE 2021 26

1 La Stampa 06/10/2021 PRIMA PAGINA DI MERCOLEDI' 6 OTTOBRE 2021 27

1 Il Giornale 06/10/2021 PRIMA PAGINA DI MERCOLEDI' 6 OTTOBRE 2021 28

1 Il Fatto Quotidiano 06/10/2021 PRIMA PAGINA DI MERCOLEDI' 6 OTTOBRE 2021 29

1 Corriere di Torino (Corriere della Sera) 06/10/2021 PRIMA PAGINA DI MERCOLEDI' 6 OTTOBRE 2021 30

1 La Repubblica - Ed. Torino 06/10/2021 PRIMA PAGINA DI MERCOLEDI' 6 OTTOBRE 2021 31

39 La Stampa - Ed. Torino 06/10/2021 PRIMA PAGINA DI MERCOLEDI' 6 OTTOBRE 2021 32

Sommario Rassegna Stampa

Pagina Testata Data Titolo Pag.

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Data Pagina Foglio

06-10-2021

LA STAMPA 45

NOVARA-vco

Mercoledì scorso il titolare degli Esteri ha incontrato un gruppo dì rappresentanti del mondo produttivo novarese alla Igor Fra i temi sul tavolo la promozione e la tutela del Made in Italy, la chiusura post Covid della Cina e la formazione tecnica

Gli imprenditori al ministro Di Maio

"Sull'export bisogna lare squadra"

IL CASO

FILIPPO MAS SARA CAMERI

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romozione e scuola.

Due sono i temi prin- cipali sollevati dall'imprenditoria lo- cale nell'incontro con Luigi Di Maio, ministro degli Affa- ri esteri. Mercoledì scorso il responsabile del dicastero ha visitato l'azienda Igor gor- gonzola di Cameri, dove l'ad Fabio Leonardi ha riunito colleghi di altri settori per condividere con Di Maio ur- genze e proposte del territo- rio. «Il ministero degli Affari esteri è essenziale nel soste- gno al Made in Italy- premet- te Leonardi -. Il suo braccio operativo è l'Ice, l'agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane. Que- sta struttura ha ottime com- petenze e presidia tutti i mer- cati, ma nessuno come noi imprenditori conosce pro- dotti e canali distributivi.

Chiediamo di rafforzare il si- stema Paese, di organizzare tavoli strategici che coinvol- gano consorzi e associazioni di categoria. Ognuno di noi dovrebbe poter dedicare par-

te della propria agenda alla promozione». Leonardi insi- ste sul fare squadra, l'unica via per l'export. «Sui consu- mi interni non si può cresce- re più di tanto - dice - ma sul- le vendite all'estero c'è mar- gine. Tramite Assolatte (il ti- tolare di Igor è consigliere de- legato all'internazionalizza- zione, ndr) stiamo già lavo- rando con ministero e Ice.

Prima le aziende non veniva- no ascoltate, ma da qualche tempo l'approccio della poli- tica è cambiato. Anche sui co- sti esagerati delle materie prime serve una svolta».

In rappresentanza del mondo agroalimentare no- varese a casa Igor c'era an- che Marco Brugo Ceriotti, amministratore dell'azienda risicola di famiglia e neopre- sidente del gruppo giovani imprenditori di Confindu- stria Novara Vercelli Valse- sia: «Esportiamo in tutto il mondo e la qualità del Made in Italy è riconosciuta. Pur- troppo però a volte ci con- frontiamo con la concorren- za locale di alcuni mercati esteri in cui si vendono pro- dotti con riferimenti visivi al nostro Paese, ma che non hanno nulla a che fare con noi. Bisogna insistere sulla tutela. India e Pakistan - pro-

FABIO LEONAROI

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AMMINISTRATORE DELEGATO C) IGOR GORGONZOLA

Prima le aziende non venivano ascoltate, ma da qualche tempo l'approccio della politica è cambiato

segue - hanno ottenuto che il riso Basmati possa essere prodotto solo sui loro territo- ri. L'auspicio è che anche noi un giorno potremo protegge- re così le nostre varietà. En- trare in Cina è comunque un grande passo avanti e sulle importazioni ci sentiamo sal- vaguardati». Un riferimento alla Cina è stato accennato a Di Maio anche da Franco Tar- taglino, ad della Baglioni. Il gruppo di San Pietro Mosez- zo, leader nella fornitura di serbatoi e contenitori specia- li in pressione, opera in 12 stabilimenti distribuiti in tre continenti. «In Cina è attiva una nostra consociata, ma da due anni il Paese è blinda- to perla pandemia e il proble- ma dei visti - avverte Tartagli- no -. L'abbiamo segnalato a Di Maio, che con il ministero sta spingendo per risolvere la situazione».

Poi c'è il grande capitolo sulla scuola, su cui tutti con- vergono. Gli imprenditori ri- badiscono le difficoltà a in- gaggiare tecnici specializza- ti. «Saldatori e carpentieri dobbiamo formarli noi in ca- sa» rimarca l'ad della Baglio- ni, mentre nel comparto in cui opera la Igor si fatica per esempio a trovare manuten- tori. L'appello rivolto a Di

MARCO BRUGO CERIOTTI AMMINISTRATORE RISO CERIOTTI

In alcuni mercati si vendono prodotti con riferimenti visivi al nostro Paese, ma che non c'entrano nulla

Maio, da condividere questa volta con il ministero dell'I- struzione, è di adeguare i programmi. A questo propo- sito proprio nel Novarese si è aperta la strada lanciando a settembre il corso di mecca- nica a indirizzo meccatroni- ca, automazione e robotica all'istituto Omar di Oleggio.

Il nuovo laboratorio che si sta attrezzando ha richiesto un investimento di 267 mila euro, di cui oltre 1'80% stan- ziati da un gruppo di big dell'imprenditoria locale:

Igor, Meritor, Esseco, Coli- nes (tutte e quattro rappre- sentate al confronto con Di Maio, dove c'era anche MC prefabbricati), Caleffi-Cristi- na rubinetterie, Rochling e Comoli Ferrari. Dalla Meri- tor di Cameri, la riflessione del managing director Gian Luca Alberti: «La sinergia pubblico-privato si può svi- luppare in diversi ambiti, compresa la scuola. A Oleg- gio formeremo periti mecca- tronici, una figura ancora non riconosciuta ma che avrà sbocchi professionali ri- levanti con l'Industria 4.0.

All'onorevole Davide Grip- pa, che ha accompagnato Di Maio, abbiamo proposto di sottoporre al Miur la propo- sta dell'approvazione ufficia- le. L'obiettivo è creare una re- te con altri istituti di Novara, Vco e Vercelli». —

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

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Data Pagina Foglio

06-10-2021

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14 Maurizio e Fabio Leonardi (con il camice bianco) insieme al ministro Luigi Di Maio e all'onorevole Davide Crippa durante la visita alla Igor. Sotto il ministro con gli altri imprenditori novaresi

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Quotidiano

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06-10-2021 LA STAMPA 45

NOVARA-VCO

IN TRENTA DA TUTTA ITALIA PER FREQUENTARE IL MASTER

I nuovi manager della farmaceutica si formano all'università di Novara

BARBARA COTTAVOZ

NOVARA

Il master crea i manager dei farmaci, destinati a seguire la loro produzione nelle aziende private o a valutarli (vaccini compresi) negli en- ti pubblici. Sono una trenti- na e arrivano da tutta Italia i primi iscritti al corso post laurea in Discipline regolato- rie e market access, uno più longevi dell'Università del Piemonte Orientale e del di- partimento di Scienze del farmaco di Novara. Da qui escono i super-professioni- sti che decidono come ci cu- reremo domani.

Il master prevede lo studio

delle regole per la produzio- ne, la validazione e l'immis- sione nel mercato di medici- ne ma anche di rimedi omeo- patici, cosmetici, medical de- vice (come i kit diagnostici) e integratori, oggi molto utiliz- zati. Il mercato privato ha ne- cessità di avere persone for- mate a conoscere tutti i passi richiesti da un dossier di ap- provazione del farmaco, gli enti decisori devono saper dialogare con l'industria far- maceutica. E proprio per far

«incontrare» al meglio i due mondi, rispetto all'edizione 2020, il master ha aumenta- to le lezioni tenute da esperti che lavorano nel settore pub- blico, portando prospettive diverse. Siccome molte ri-

II professor Franco Genazzani, organizzatore del corso

chieste di partecipazione ar- rivano da chi già lavora in azienda i corsi si tengono il venerdì e il sabato (e durano da novembre 2021 a settem- bre 2022).

Il master è organizzato dal direttore di Scienze del far- maco Upo, Armando Genaz- zani, oggi membro dell'Agen- zia italiana del farmaco e dell'Agenzia europea deime- dicinali e da poco nominato dalla Regione Piemonte re- sponsabile scientifico del suo neonato Centro di farma- covigilanza, e dal professor Pier Luigi Canonico, già re- sponsabile del dipartimento e adesso a capo dell'I- SPOR-Rome Chapter, socie- tà scientifica che si occupa di

farmacoeconomia e accesso al mercato. «Molti di coloro che hanno concluso il ma- ster negli anni scorsi - com- menta Genazzani - oggi rico- prono posizioni rilevanti nel- le aziende farmaceutiche ma il corso è pensato anche come aggiornamento per chi è già affermato in ambito professionale». «Il corso non solo è un trampolino per gli studenti che lo frequentano - conclude Canonico - ma lo è anche per le aziende che ac- colgono gli stagisti o per le quali già lavorano gli studen- ti, poiché in un mondo così veloce come quello farma- ceutico l'aggiornamento e la formazione sono due aspetti di primaria importanza». —

O RIPRODUZIONE RISERVATA

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Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

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06-10-2021 LA STAMPA 47

VERCELLI

L'azienda Usa annuncia un aumento dell'8 per cento sulla retribuzione d'ingresso per gli assunti a tempo indeterminato Sono iniziati i lavori di ampliamento del polo MXP3 di Larizzate: in programma nuovi 70 mila metri quadri di magazzino

Amazon, stipendi più alti ai lavoratori E l'hub logistico di Vercelli si espande

IL CASO

ROBERTO MAGGIO VER CEI AJ

mazon comunica di avere aumentato lo stipendio a tutti i di- pendenti che lavo- rano nella rete di centri logi- stici sparsi in Italia, compre- so il centro di distribuzione di Larizzate, a Vercelli. L'in- cremento della retribuzione ha preso il via nel mese di ot- tobre e ammonta all'8% in più rispetto a quanto previ- sto dal CCn1 (Contratto col- lettivo nazionale di lavoro) del settore, e porta lo stipen- dio mensile d'ingresso dei di- pendenti da 1.550 a 1.680 eu- ro lordi. Ad annunciare cifre e dettagli di quest'operazio- ne, che rientra nella revisio- ne periodica degli stipendi, è la stessa Amazon Italia. Nel magazzino MXP3 di Vercelli l'incremento della retribuzio- ne mensile coinvolge i 600 magazzinieri assunti a tem- po indeterminato.

Negli ultimi dieci anni, fan- no sapere dal quartier gene- rale Amazon. «l'azienda si è confermata uno dei principa- li creatori di posti di lavoro del Paese, con oltre 12.500 dipendenti a tempo indeter- minato. Abbiamo offerto, e offriamo opportunità profes- sionali stabili e ben retribui- te, con una retribuzione d'in- gresso tra le più alte del setto- re e numerosi benefit che in- cludono sconti per i dipen- denti su Amazon.it e un'assi- curazione integrativa contro gli infortuni. Amazon offre ai

Nel polo logistico di Amazon a Larizzate, alle porte di Vercelli, lavorano 600 magazzinieri a tempo indeterminato propri dipendenti ulteriori

opportunità come il pro- gramma Career Choice, che copre fino al 95% del costo delle rette e dei libri di testo, per un importo fino a 8.000 euro in quattro anni - dice Stefano Perego, responsabi- le Amazon Eu Operations -.

Siamo orgogliosi di annun- ciare che stiamo incremen- tando la retribuzione d'in- gresso in tutta la nostra rete logistica. Ci impegniamo per offrire ai nostri dipendenti un ambiente di lavoro sicu- ro, moderno e inclusivo, con

salari competitivi, benefit e ottime opportunità di cresci- ta professionale».

Recentemente la società statunitense ha anche annun- ciato l'ampliamento del sito logistico creato nel 2017 a Vercelli, in virtù della cre- scente domanda di clienti in Italia. Ai 100.000 metri qua- drati di capannoni esistenti da quattro anni verranno ag- giunti, a partire da questo mese, ulteriori 70.000 metri quadrati: il potenziamento servirà non solo perle attivi- tà di magazzino, ma anche

per la creazione di un nuovo parcheggio destinato agli au- toarticolati. Ed è in program- ma anche l'ampliamento dell'area riservata all'Innova- tion Lab, il laboratorio in cui gli ingegneri specializzati studiano i robot e le soluzio- ni perla sicurezza nei luoghi di lavoro da esportare negli altri magazzini di Amazon in Italia e in Europa. I lavori di costruzione della nuova struttura termineranno en- tro la fine del 2023 e porte- ranno con sè la creazione di ulteriori 250 posti di lavoro

a tempo indeterminato, che andranno a sommarsi ai 600 posti ad oggi esistenti e co- municati da Amazon. In Pie- monte sono 2.400 i dipen- denti Amazon complessivi, tutti a tempo indetermina- to. L'ampliamento dell'area cade nel quarto anniversa- rio di presenza di Amazon a Vercelli, e la società ha deci- so di festeggiare organizzan- do numerose iniziative rivol- te ai dipendenti grazie an- che alla collaborazione di di- verse realtà locali. —

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06-10-2021 LA STAMPA 47

VERCELLI

DAL MISE

Strumenti di sostegno e competitività per le aziende

Le imprese italiane posso- no contare su due strumen- ti importanti che il Ministe- ro dello Sviluppo economi- co mette a disposizione per sostenere il rilancio, l'occu- pazione e la crescita econo- mica del Paese.

«A seguito del via libera agli incentivi Mise che sono diventati operativi, soster- remo le imprese finanzian- do due strumenti importan- ti: i nuovi contratti di svilup- po, con la clausola per quel- le imprese che si impegne- ranno ad assumere in via prioritaria i lavoratori di aziende in crisi e il fondo Grandi Imprese in Difficol- tà, per il rilancio delle azien- de in temporanea difficol- tà, o in amministrazione straordinaria, a causa dell'e- mergenza Covid - spiega il viceministro allo Sviluppo economico, Gilberto Pichet- to -. Il governo ha un proget- to molto chiaro e penso che tutta l'economia possa trar- ne vantaggio».

Intanto Pichetto, in sinto- nia con Confindustria sotto- linea come serva un patto di legislatura.

«Per aumentare il poten- ziale di crescita e incorag- giare nuovi investimenti si deve insistere sulla libera- lizzazione dell'economia italiana e sul sostegno alla competitività delle impre- se, strumenti fondamenta- li. L'urgenza è concentrar- si soprattutto su quest'ulti- ma priorità: e' il momento che tutte le forze politiche accettino una discussione sul tema e abbiano una vi- sione comune per una nuo- va strategia più moderna e innovativa».P. G. —

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Quotidiano

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LA STAMPA

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TORINO

L'ECONOMIA

Intel, l'assist

di Confindustria

"Qui è l'ideale"

Incassare l'approvazione di Con- findustria nazionale per amplia- re il fronte dei consensi intorno alla candidatura di Torino a ospi-

tare un eventuale stabilimento di Intel. E stata questa la missio- ne del presidente del Piemonte, Alberto Cirio, che ha voluto in-

contrare - ieri mattina - il presi- dente nazionale di Confindu- stria Carlo Bonomi.

CLAUDIA LUISE - P. 49

IERI IL FACCIA A FACCIA CON IL PRESIDENTE DELLA REGIONE CIRIO

Intel, l'assist di Confindustria

"Il Piemonte luogo più adatto"

Il presidente Bonomi a Torino: "Ci sono grandi opportunità da cogliere"

CLAUDIA LUISE

Incassare l'approvazione di Confindustria nazionale per ampliare il fronte dei consen- si intorno alla candidatura di Torino a ospitare un eventua- le stabilimento di Intel. E sta- ta questa la missione del pre- sidente del Piemonte, Alber- to Cirio, che ha voluto incon- trare il presidente nazionale di Confindustria Carlo Bono- mi. Bonomi è arrivato in piaz- za Castello dribblando le do- mande sulle questioni politi- che ma poi ha spiegato l'im- portanza dell'incontro nato perché «ci sono grandi oppor- tunità che dobbiamo coglie- re insieme, pubblico e priva- to». La prima è proprio Intel.

«Riteniamo che il Piemonte sia il luogo più adatto per una serie di motivazioni: pri- mo ovviamente perché la vo- lontà politica è importante in questo processo che è una ga- ra nazionale, quindi il fatto che il premier abbia già dato questa indicazione è un en- dorsement molto forte. Poi per la tradizione manifattu-

REPORTERS

II governatore Cirio con il presidente di Confindustria Carlo Bonomi riera. Quindi ci sono tutte le

condizioni perché anche In- tel possa dare questa valuta- zione positiva». Considera- zioni accolte con favore da Ci- rio, che così ha raggiunto il suo obiettivo: «Le sfide si vin- cono quando la squadra è più numerosa possibile».

Intel non è stato l'unico te-

ma affrontato. Tra le questio- ni di cui si è discusso, anche del progetto di Italvolt di co- struire una fabbrica di batte- riea Scarmagno. Con l'acqui- sizione dell'area da parte dell'imprenditore svedese che ha fondato l'azienda, Lars Carlstrom, è iniziata an- che l'interlocuzione con il mi-

nistero dello Sviluppo Econo- mico. «Abreve—spiega ilvice- ministro allo Sviluppo econo- mico Gilberto Pichetto — il mi- nistro Giorgetti riceverà Carl- strom, per vagliare il suo dos- sier e iniziare la valutazione tecnica». Una partita sostenu- ta sia dalla Regione sia da Confindustria Canavese e che anche Bonomi reputa in- teressante per il territorio.

Sullo sfondo restano le questioni nazionali, il Pnrr in particolare. «Le riforme sono fondamenta importanti ed è per questo che ho più volte ri- chiamato la politica a non di- strarsi troppo nei processi elettorali ma a rimanere con- centrata anche su quello che serve al Paese, a non mettere le bandierine. Oggi speria- mo si sia andati oltre», dice Bonomi guardando alla chiu- sura della campagna per le amministrative e aggiungen- do che «si stavano rallentan- do i processi, soprattutto quelli di riforma necessari per rendere il Paese moder- no, efficiente e inclusivo» . —

O:RIPROOUAONE RISERVATA

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Conti pubblici, primi rilievi:

crescita ok, rischio debito

Nadef

Upb: incognite inflazione e pandemia. Bankitalia:

concentrarsi sui saldi

Ufficio parlamentare di bilancio (Upb) e Banca d'Italia sulla stessa lunghezza d'onda durante le audi- zioni alle commissioni Bilancio di Camera e Senato sulla Nadef, che oggi va al voto in Aula: gli obiettivi del governo sulla crescita sono re- alistici, ma poggiano su «ambizio- si» programmi di rilancio degli in- vestimenti, che potrebbero scon- trarsi con pandemia, andamento dei consumi e inflazione. Rischi che andrebbero a colpire soprat- tutto la variabile debito. Bankita- lia: concentrarsi sui saldi.

Gianni Trovati —a pag. 8

Le audizioni

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UPB

Tra le incognite inflazione e dinamica della pandemia Per l'Upb i14,7%di crescita indicato per l'anno prossimo si può raggiungere. Ma, ha sottolineato il presidente Giuseppe Pisauro, su tutto l'impianto pesano «rischi significativi» al ribasso. Le incognite principali, arrivano da una dinamica della pandemia ancora in parte imprevedibile e dai tanti possibili inciampi nell'attuazione del Pnrr. La fiammata dell'inflazione può poi mettere un freno al motore dei consumi interni

BANKITALIA

Bene sostegni a economia, ma migliorare saldo primario Nell'attuale fase «una politica di bilancio orientata al sostegno temporaneo dell'attività è nel complesso condivisibile», ma dato l'elevato debito accumulato,

«quando la ripresa ecceda le aspettative andrebbe considerata la possibilità di un miglioramento più accentuato del saldo primario». Così il capo del dipartimento economia e statistica della Banca d'Italia, Eugenio Gaiotti, in audizione alle commissioni bilancio di Camera e Senato

CORTE DEI CONTI Selezionare le misure a cui destinare le risorse

«II percorso di recupero disegnato» nella Nadef,

«pur considerando le incertezze sul fronte sanitario, è condivisibile e compatibile con gli

andamenti rilevati finora». É il giudizio della Corte dei Conti, per la quale è

«indispensabile un'attenta selezione degli interventi a cui destinare le risorse secondo criteri di priorità coerenti con gli obiettivi di crescita equa sostenibile e duratura»

0 ISTAT

Realizzabile crescita del 6% nel 2021

«In presenza di una crescita acquisita per i primi due trimestri pari al 4,7%, i segnali positivi per il terzo trimestre rendono realizzabile il livello di crescita programmatica del 6% per l'anno corrente descritto nella Nadef». Lo ha affermato il presidente dell'Istat, Gian Carlo Blangiardo, in audizione sulla Nadef. II Cnel elenca invece sette «priorità» a partire dal rilancio dell'occupazione e da un «consolidamento»

strutturale della crescita

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

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II Sole

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Upb, crescita ok ma rischi sul debito

Nadef. Per l'Ufficio parlamentare di bilancio passivo 2024 al 149,3% del Pil, 3,2 punti sopra i calcoli del governo. Nel 2022 l'Eurosistema acquisterà 93 miliardi di titoli italiani, contro i 190 di quest'anno. Bankitalia: con il Pil sopra le attese bisogna concentrarsi sui saldi

Gianni Trovati

ROMA

Gli obiettivi del governo sulla crescita sono realistici ma poggiano su «am- biziosi» programmi di rilancio degli investimenti, e sono circondati da ri- schi superiori al solito alimentati da pandemia, andamento dei consumi e inflazione. Rischi che si concentrano sulla variabile chiave per il futuro dei nostri conti pubblici: il debito.

L'Ufficio parlamentare di bilancio e Banca d'Italia hanno suonato la stessa musica nelle audizioni alle commissioni Bilancio di Camera e Se- nato sulla Nadef che oggi andrà al vo- to in Aula L'Upb ieri ha comunicato la validazione del quadro programma- tico 2021-2022, dopo l'ok al tenden- ziale arrivato nelle scorse settimane dopo che il Mef aveva corretto le pri- me stime. 11 4,7% di crescita indicato per l'anno prossimo, mezzo punto sopra il tendenziale, secondo l'Auto- rità sui conti si può raggiungere. Ma, ha sottolineato il presidente dell'Upb Giuseppe Pisauro, su tutto l'impianto pesano «rischi significativi» al ribas- so, che rispetto al passato hanno

«maggiori probabilità di realizzazio- ne». Le incognite principali, che non riguardano tanto il 2021 quando 11 6%

è considerato «realizzabile» anche dall'Istat, arrivano da una dinamica

della pandemia ancora in parte im- prevedibile e dai tanti possibili in- ciampi nell'attuazione del Pnrr, di cui la Nadef assume invece una realizza- zione piena (com'è inevitabile). La

Nel 2022 il Tesoro, coperto quest'anno dalla Bce, dovrà collocare sul mercato 37 miliardi di emissioni nette

fiammata dell'inflazione può poi mettere un freno al motore dei consu- mi interni, e congelare la principale variabile di segno positivo rappre- sentata invece dall'alto risparmio ac- cumulato nella pandemia e ora in cer- ca di nuovi impieghi.

La ricerca puntuale dei segni del fu- turo nelle diverse componenti dell'eco- nomia risponde in Italia a un obiettivo dominante: capire che cosa succederà al debito pubblico. E secondo l'Upb la risposta non è del tutto rassicuran- te: perché nello scenario elaborato dal- l'Authority su stime alternative di cre- sdta reale e inflazione la discesa del de- bito sarebbe più lenta di quella pro- grammata dal governo, e il rapporto con il Pil si attesterebbe nel 2024 al 149,3%, cioè 3,2 punti sopra la linea tracciata dalla Nadef. Il tutto, per di più, in uno scenario di progressiva norma- GLI INVESTIMENTI PUBBLICI

La crescita media annua nel prossimo triennio nella Nadef. Obiettivo ambizio- so secondo Bankitalia che richiede una tempestiva applicazione delle riforme.

lizzazione delle politiche fiscali e mo- netarie, che l'anno prossimo portereb- be l'Eurosistema ad acquistare 93 mi- liardi di debito italiano (48 come rein- vestimento) contro i i90 di quest'anno.

In pratica il Tesoro, coperto integral- mente da Francoforte nel 2021, dovreb- be trovare sul mercato compratori per 37 miliardi di emissioni nette nel 2022.

Proprio per queste ragioni, sempre ieri in audizione, Bankitalia ha sottoli- neato per bocca del capo del diparti- mento Economia e statistica Eugenio Gaiotti che il debito «rimane un'in- trinseca fragilità del nostro Paese», per cui quando l'economia va meglio del previsto «andrebbe valutata con decisione la possibilità di trarne van- taggio per accelerare la riduzione» del peso del passivo sul Pil. Anche perché il programma della Nadef poggia nel

2022-24 su un «ambizioso» aumento dell'il% annuo degli investimenti pubblici: una crescita poderosa realiz- zabile solo con «una tempestiva ed ef- ficace» applicazione delle riforme.

Il «percorso di recupero>> tracciato dal governo è <<condivisibile», concorda la Corte dei conti avvertendo però che que- sto «non annulla le scelte impegnative»

perii prossimo futuro. Scelte die Cnel elenca in sette «priorità» a partire dal ri- lancio dell'occupazione e da un «conso- lidamento» strutturale della crescita.

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LA RISOLUZIONE DI MAGGIORANZA Sono oltre una decina le priorità indica- te dalla maggioranza nella bozza di risoluzione alla Nadef che sarà votata oggi dalle Camere.

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Ira Lega diserta. Draghi: spiegherà

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Il Sole

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Riforma per Irpef, Iva, Irap, catasto La Lega diserta, Draghi: spiegherà

Come cambia il fisco

Il Cdm approva la delega, strappo del Carroccio Letta: fatto gravissimo Il premier: non vogliamo aumentare il gettito globale ma diminuirlo

Il governo ha approvato la legge delega che punta a riformare il si- stema fiscale: 18 mesi per ridurre il cuneo fiscale, semplificare l'Ires, archiviare l'Irap, sostituire le addi- zionali con sovraimposte e riunire in codici unici le leggi tributarie.

Assenti nel Com i ministri della Le- ga, critici perla revisione del Cata- sto (ma una clausola esclude im- patti sulla tassazione). Draghi: Sal- vini celo spiegherà. —alle pagine 2-6

LE MISURE IN ARRIVO

REDDITI

Taglio Irpef, si comincia con il cuneo fiscale Poi via alla revisione delle aliquote

IMPRESE

L'addio all'Irap sarà graduale Apre

il cantiere per semplificare 1'Ires

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VALORE AGGIUNTO

L'Iva cambia faccia

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CATASTO

Nuovi valori patrimoniali sulla casa e caccia agli immobili non dichiarati

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Catasto, Iva e taglio Irpef Riforma del fisco al via

Cdm Al governo approva la legge delega (senza la Lega): 18 mesi per ridurre il cuneo fiscale, semplificare l'Ires, archiviare l'Irap e sostituire le addizionali con sovraimposte. Possibili fondi da tax expenditures e Iva

Marco Mobili Gianni Trovati

ROMA

Il cuore strategico della legge delega sulla riforma fiscale approvata ieri dal consiglio dei ministri è l'intervento sull'Irpef e sul cuneo fiscale, cinque punti più alto della media europea come ricordato dal ministro dell'Eco- nomia Daniele Franco. L'occhio del ciclone politico che ha agitato la mag- gioranza fino all'uscita della Lega dalla riunione di governo è invece la revisione del Catasto, anche se ac- compagnata dalla clausola che esclu- de un impatto sulla tassazione (si ve- da l'articolo sotto). Ma nei dieci arti- coli della delega, sotto la veste snella di un testo di nove pagine in tutto, c'è l'ambizione di ripensare alla radice il sistema delle tasse italiane. Per rico- struirlo su un impianto chiaramente duale, che aggreghi da un lato i redditi da lavoro e dall'altro quelli prodotti dall'impiego del capitale, in una bi- partizione che toglierebbe spazio alle tante tasse piatte e cedolari oggi in vi- gore ma potrebbe aprire le porte al ri- torno dell'Iri, l'imposta sul reddito dell'imprenditore. E investirebbe con una nuova tassazione proporzionale uniforme i trattamenti ora differen- ziati su rendite e patrimoni. Opera- zione titanica, da chiudere sul piano normativo nei 18 mesi di vita residua di una legislatura che a febbraio sarà al giro di boa dell'elezione del nuovo Capo dello Stato. E da portare avanti con una caccia serrata alle risorse da aggiungere ai due miliardi sul 2022 e al miliardo sul 2023 oggi ufficialmen- te disponibili nel fondo per la riforma.

La stessa delega suggerisce due stra- de: il riordino delle tax expenditures

LE DIRETTRICI

Alla base dell'operazione i principi di progressività, semplificazione, lotta all'evasione e stimolo alla crescita

e quello dell'Iva, che potrebbero fi- nanziare altri decreti attuativi in un meccanismo dei vasi comunicanti previsto dal testo approvato ieri.

Ma per l'avvio del taglio al cuneo fiscale i tempi potrebbero essere più stretti grazie ai nuovi spazi di bilancio della manovra. Sul punto, che domi- na l'agenda della rifoi lila, gli obiettivi fissati dalla delega sono due «ridu- zioni graduali»: quella delle aliquote medie effettive dell'Irpef, prima di tutto per favorire l'occupazione gio- vanile e femminile con forme di in- centivo per i «secondi percettori di reddito», e quella concentrata sulle

«variazioni eccessive» delle aliquote marginali. La foi ii iulazione rimanda al taglio della terza aliquota, quella del 38% (ii punti in più rispetto allo scaglione precedente) che colpisce i7 milioni di titolari di redditi fra i 28mila e i 55mila euro lordi all'anno.

Ma il tema delle «variazioni eccessi- ve» potrebbe spingere anche a un ri- pensamento della FlatTax degli auto- nomi, che a chi supera i 65mila euro impone con il suo addio aliquote

marginali a quattro cifre.

La «progressività» è del resto uno dei quattro principi cardine fissati dall'articolo i della delega insieme a funzione pro-crescita delle misure, semplificazione e lotta all'evasione.

All'esigenza di spingere la crescita in modo strutturale risponde nelle in- tenzioni del governo anche l'insieme di interventi pensati per il fisco delle imprese. Due su tutti: il «graduale su- peramento» dell'Irap, su cui però la delega non si spinge in ++evitando an- che di citare la possibile fusione con l'Ires ma sottolineando la garanzia sul finanziamento del «fabbisogno sani- tario»; e la «revisione» dell'Ires, per semplificarne il funzionamento anche

OCCUPAZIONE

Taglio alle imposte sui redditi per incentivare l'occupazione giovanile e femminile e limare i salti di aliquota

rafforzando il processo di avvicina- mento dei valori civilistici e fiscali. La revisione si dovrà occupare poi delle regole sugli ammortamenti, di quelle sulle variazioni del conto economico che incidono sul piano fiscale, e di un riordino che punti ad armonizzare i diversi sistemi di tassazione per evita- re che il fisco incida in modo distorsivo sulle scelte delle imprese.

Nella lista dei compiti che saranno affidati al governo dopo il via libera parlamentare alla delega entra anche la riforma delle imposte indirette. Sul- l'Iva, testovarato ieri si limita a evoca- re una «razionalizzazione» che po- trebbe però ridurre il numero delle ali- quote e variare la distribuzione dei pa- nieri anche per contrastare le operazioni elusive messe in atto per gonfiare le detrazioni. In gioco entrano anche le accise, in particolare quelle sui prodotti energetici messi oggi sotto stress dall'aumento dei prezzi, per ar- monizzarle al Green New Deal.

Nel nuovo fisco abbozzato dalla delega non ci sarebbe più spazio perle addizionali locali all'Irpef, sostituite con sovraimposte per semplificarne la gestione e per evitare i disallinea- menti fra le basi imponibili nazionali e territoriali. Un'altra novità per il fi- sco locale arriverebbe dall'addio alla quota dell'Imu che oggi le imprese versano allo Stato. Con il ridisegno, l'intera Imu tornerebbe ai Comuni.

Sempre nel nome della semplifica- zione la riforma punta a cancellare un lungo elenco di microtasse, da quella sulla laurea ai canoni sull'acqua, e a riu- nire in codici unici le migliaia di norme tributarie che il continuo lavorio fiscale di questi anni ha sparso in almeno 800 leggi diverse.

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Nella legge delega

Imposte sui redditi

Meno Irpef sui ceti medi e spinta all'occupazione

Duplice obiettivo per la riforma dell'Irpef: una riduzione generalizzata delle aliquote effettive, in particolare per incentivare l'occupazione giovanile e femminile, e una revisione per tagliare i salti delle aliquote marginali. Sotto esame finisce quindi prima di tutto l'aliquota del 38%, che chiede ai 7 milioni di italiani con redditi compresi fra 28mila e 55mila euro u punti in più rispetto al 27% che caratterizza lo scaglione precedente. Sempre in fatto di imposta sui redditi, la legge delega mette ufficialmente in agenda il riordino delle tax expenditures, che potrebbe rappresentare un passaggio cruciale per aumentare le risorse a disposizione dei tagli di aliquota. L'esame sugli sconti dovrà tener conto delle loro finalità e della loro «efficienza» sul funzionamento complessivo dell'imposta. Anche i regimi di tassazione del risparmio andranno armonizzati per combattere l'elusione.

Imposta sul valore aggiunto

Razionalizzare il prelievo con meno aliquote Iva

La delega si pone l'obiettivo ambizioso di rimodulare, semplificare e soprattutto

razionalizzare anche l'Imposta sul valore aggiunto.

Secondo quanto prevedere la delega approvata ieri, infatti, la razionalizzazione del prelievo su consumi e prestazioni di servizi dovrà portare a una revisione del numero delle aliquote Iva (oggi sono 4 di cui tre agevolate una ordinaria al 22%) in relazione anche alla distribuzione delle differenti basi imponibili tra queste, così da ridurre fenomeni di evasione odi elusione dell'imposta, ancora oggi considerata la pèiù evasa dagli italiani. L'intervento sulle imposte indirette si apmplierà anche alle accise e In particolare a quelle applicate alla produzione e sui consumi dei prodotti energetici e dell'energia elettrica, particolarmente soggette a rincari dei prezzi. Il sistema, promette il Governo, sarà revisionato, in coerenza con l'European Green Deal.

Fisco locale

Addio alle addizionali, e Imu tutta ai Comuni

Il fisco riformato punta ad archiviare il sistema delle addizionali regionali e comunali all'Irpef. Al loro posto entrerebbero delle «sovraimposte»: in pratica, non un'aliquota in più, ma un tassello aggiuntivo rispetto all'Irpef nazionale. Il cambio non modificherebbe il gettito, ma non sarebbe solo nominalistico. Prima di tutto, eviterebbe il

disallineamento attuale delle basi imponibili, con le deduzioni riconosciute solo a livello nazionale che quindi impongono due calcoli diversi per l'lrpef statale e locale (determinando a volte l'addizionale anche a carico di soggetti esenti dall'Irpef

nazionale). Di conseguenza, sarebbe semplificata anche la gestione del sistema peri sostituti

d'imposta. La riforma riattribuirebbe poi ai Comuni la quota statale dell'Imu, oggi versata dalle

imprese; anche qui il riordino non cambierebbe il carico fiscale ma semplificherebbe il sistema.

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Riscossione

Fusione nelle Entrate e superamento dell'aggio

Il capitolo sulla riscossione del Ddl di delega è attraversato da un filo rosso: rendere il sistema più efficiente. Un obiettivo che avrà una ricaduta pratica anche per il contribuente, con il

superamento dell'attuale sistema dell'aggio della riscossione. Anche perché sul punto è arrivato anche un monito della Corte costituzionale (sentenza 120/2021). Un recupero di efficienza da

operare favorendo l'uso delle più evolute tecnologie e delle forme di integrazione e interoperabilità dei sistemi e del patrimonio informativo funzionali alle attività della riscossione ed eliminando duplicazioni organizzative, logistiche e funzionali, con conseguente riduzione di costi. A tendere però il traguardo deve essere la fusione di agenzia delle Entrate-Riscossione nelle Entrate, in modo da superare l'attuale sistema duale tra soggetto deputato al recupero ed ente creditore.

Attività produttive

Irap da superare

ma senza colpire la sanità

Tra le tante indicazioni contenute nel documento sulla riforma fiscale approvato dalle Camere e recepite nella delega c'è il superamento dell'Irap. Sul punto, però, la delega approvata ieri non dice altro, e non si spinge a sposare l'ipotesi di una fusione dell'Ires nell'Irap, discussa dalle commissioni Finanze di Camera e Senato. Questa idea ridurrebbe di tre miliardi il carico fiscale complessivo, con l'addio all'Irap oggi versata dai soggetti che non rientrano nel campo di applicazione dell'Ires. Per gli altri, il cambio sarebbe solo nominale e non

modificherebbe il conto complessivo. I critici di questo progetto sottolineano però l'aumento derrallquota nominale dell'Ires necestario per inglobare l'Irap, che rischierebbe di avere un effetto negativo sul piano dell'immagine internazionale del fisco italiano. Una clausola di garanzia assicura il finanziamento alla sanità.

2 miliarc

Imprese

Ires semplificata

e nuovi ammortamenti

L'obiettivo della semplificazione investe il riesame dell'Irap. Sul punto la legge delega chiede prima di tutto un alleggerimento degli adempimenti amministrativi a carico delle imprese, anche con un intervento per rafforzare il processo di avvicinamento dei valori civilistici e fiscali. Sotto esame finirà in particolare la disciplina sugli ammortamenti. Una serie di modifiche è prevista anche per le regole che guidano le «variazioni in aumento e in diminuzione» dell'utile o della perdita risultante dal conto economico quando si tratta di determinare il reddito imponibile. In questo caso l'obiettivo è di «adeguare la disciplina ai mutamenti intervenuti nel sistema economico»

allineandola a quella in vigore nei principali Paesi europei, anche per aumentare la competitività del sistema sul piano internazionale.

L'armonizzazione del fisco sulle imprese dovrebbe anche contrastare le azioni elusive

Fisco del mattone

Catasto trasparente

ma senza cambi di tasse

Duplice obiettivo per la revisione del Catasto inserita dal governo nella legge delega nonostante l'opposizione della Lega. Il testo punta ad attribuire agli immobili nuovi

«valori patrimoniali» e «rendite attualizzate»

in linea con i valori di mercato, con un meccanismo successivo di aggiornamento periodico. I nuovi valori, però, non inciderebbero sulle tasse, che

continuerebbero a essere parametrate sulle rendite attuali. Si chiede poi di mettere in campo nuovi strumenti e incentivi per facilitare agenzia delle Entrate e Comuni nella caccia agli immobili «fantasma», esistenti ma sconosciuti al Fisco, e nei controlli agli immobili che nella realtà sono diversi rispetto alla loro fotografia catastale e ai terreni edificabili accatastati come agricoli.

LE RISORSE PER IL 2022

L'attuazione della delega fiscale dovrà essere fatta nei limiti delle risorse previste dalle disposizioni finanziarie che poggiano su 2 miliardi nel 2022 e 1

miliardo dal 2023 a valere sul Fondo speciale per interventi in materia fiscale e sulle eventuali risorse ag- giuntive da maggiori entrate perma- nenti certificate dalla Nadef

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