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V = e  ⇒⇒⇒⇒ 2 e ⇒⇒⇒⇒ −−−− −−−− e e ++++ ++++ 3 ββββ I −−−− −−−− ++++ e = r I V = e ++++ ββββ I

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Academic year: 2021

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(1)

ESERCIZIO E1: Il circuito opera in regime stazionario. Si desidera determinare analiticamente la relazione VAB=ƒƒƒƒ(ES,IS) fra la tensione VAB e i generatori indipendenti ES e IS; a) si motivino adeguatamente le risultanze con cui si caratterizza la succitata relazione VAB=ƒƒƒƒ(ES,IS); b) nella ipotesi che siano assegnati i seguenti valori: R1 =1ΩΩΩΩ; R2 =2ΩΩΩΩ; R3 =5ΩΩΩΩ; rm =3Ω; βΩΩΩ βββ =3; IS = 4A;

ES=10V, si determini la potenza elettrica relativa ai due generatori pilotati, specificando poi se trattasi di potenza erogata o assorbita; c) si verifichi la validità del teorema di Tellegen.

A) Primo Metodo. Si fa ricorso al principio dei potenziali di nodo;perquestafinalitàinfigura1asisono evidenziati i potenziali dei nodi di interesse nei confronti del nodo B assunto come nodo di riferimento, nonché i versi di tutte le correnti nei lati di interesse.

Per ispezione diretta si evince che:

e

3

= r

m

I

2 ;

V

AB

= e

1

Con riferimento alla individuazione effettuata dei nodi, la definizione delle correnti nei lati di interesse è espressa dalle relazioni che di seguito si esplicitano:

3 3 2

R I = − e

;

2 1 2

2

R

e R

I = − V

AB

= −

 

 

 −

− =

− =

=

2 1 1

1 1 1

2 1

1 3

1 1

·

R e R

r R e R

I r e R

e

I e

m m

 

 

 +

= +

=

2 1

1 2 1 1 1

1 1

· · 1

R r R

e R

e R r R

I e

m m

La legge di Kirchhoff delle correnti applicata al nodo 2 consente di relazionare nelle forme come di seguito riportate:

3

3

I

I

I

S

+ = β

⇒ ⇒ ⇒ ⇒

I

S

= ( β 1 I

3

 

 

 −

=

3

2

1

( R

I

S

β e

⇒ ⇒ ⇒ ⇒

3

2

1 (

R I

S

− β e

=

Il potenziale e2 del nodo 2 è, pertanto, legato alla sorgente ideale indipendente di corrente IS dalla relazione di seguito indicata:

) 1 ( )·

1

(

3

2 3

2

β β

= −

− ⇒

=

S

S

I e R

R I e

L’applicazione della legge di Kirchhoff delle correnti al nodo 1 fornisce le seguenti scritture:

2 1

1 1

1 2 1 3 2 2

1 1 1

1 2 1 3 1 2

2

3

R R

e r R e R

e R e R

R e r R e R

e R I e

I

I + = ⇒ − β − = +

m

⇒ − β = + +

m

β

La sostituzione dell’espressione del potenziale e2, precedentemente determinato, nella relazione ora ricavata consente di ottenere il legame analitico richiesto dalla traccia; si ottiene, infatti:

2 1

1 1

1 2 1 3

3

) 1

( R R

e r R e R

e R

I

R

S m

+ +

− =

− β β

⇒ ⇒ ⇒ ⇒

1

2 1 1 2

1 · 1 ) 1 (

· e

R R

r R R

I

S m

 

 

 + +

− =

− β

β

Svolgendo i necessari passaggi e le dovute semplificazioni algebriche si perviene alle scritture:

1 2

1 2

1

·

) 1 (

· e

R R

r R R

I

S

+ +

m

− =

− β

β

S

m

r I R R

R e R

) )·(

1

(

1 2

2 1 1

+ +

= − β

β

Ricordando quanto già dedotto per ispezione diretta e, precisamente che

V

AB

= e

1 si conclude che:

A

R3

R2 rmI2

(figura – 1) ES

R1

VAB

B I2

++++

−−−− ++++

−−−−

ββββ I

3

I3

IS

A≡≡≡≡1

R3

R2

rmI2

(figura – 1a) ES

R1

VAB

B I2

++++

−−−− ++++

−−−−

ββββ I

3

I3

IS

e

3

e

2

3

2

I1

e

1

VββββI3

(2)

S m

AB

I

r R R

R

V R ·

) )·(

1

(

1 2

2 1

+ +

= − β

β

B) Secondo Metodo. Si ricorre all’applicazione del bipolo equivalente di Thevenin. In ossequio al principio del bipolo equivalente di Thevenin il circuito di figura 1 ammette l’equivalente rete che

si evidenzia con la figura 1b da cui si evince che ricavati i parametri ETH e RTH il valore della tensione richiesta VAB è determinato dalla relazione:

2 2

·

R R

E V R

TH TH

AB

= +

B1) Calcolo di ETH

La rete che si deve esaminare a questo riguardo è riportata in figura1c.La messaavuoto della rete originaria privata del bipolo R2 implica che sia I2=0A da cui si deduce che anche rmI2=0V e che, pertanto, il generatore di tensione pilotato dalla corrente I2 deve considerarsi spento e quindi modellato dal bipolo cortocircuito, come mostrato in figura 1d.

Per ispezione diretta si evince la relazione che intercorre fra le correnti I1 e I3, ovvero:

I

1

= ββββ

·

I

3. L’applicazione della legge di Kirchhoff delle correnti al nodo ααα valida le scritture seguenti: α

3

3

I

I

I

S

+ = β

⇒ ⇒ ⇒ ⇒

I

S

= β I

3

I

3

⇒ ⇒ ⇒ ⇒

I

S

= ( β − 1 )· I

3

⇒ ⇒ ⇒ ⇒

I

3

= I

S

( β − 1 )

L’ applicazione della legge di Ohm alla resistenza R1 consente, ora, di determinare la relazione che esprime la tensione ETH; si ottiene infatti quanto segue:

3 1 1

1

I R I

R

E

TH

= = β

TH

R I

S

E ( 1 )

1

= − β

β

B2) Calcolo di RTH. La rete da esaminare è mostrata in figura 1e, in cui si sono spente le sorgenti indipendenti esterne, ovvero si è modellato col bipolo cortocircuito il generatore di tensione ES

e col bipolo circuito aperto il generatore di corrente IS. Atteso quanto premesso, ancora il ricorso all’ispezione diretta consente di evidenziare che il generatore dipendente di corrente ββββI3 pilotato dalla corrente I3 è collegato in serie con la resistenza R3; pertanto, dovrà risultare soddisfatta la condizione:

I

3

= ββββI

3, dalla quale si ha:

(1 −−−− ββββ)

·

I

3

= 0

, da cui discende necessariamente

I

3

= 0

.

A

R3

r

m

I

2

(figura – 1c) ES

R1

ETH

B

++++

−−−− ++++

−−−−

ββββ I

3

I3

IS

I1

I2=0

A

R3

(figura – 1d) ES

R1

ETH

B

++++

−−−−

ββββ I

3

I3

IS

I1

α α α α

A

R3

R2

rmI2

(figura – 1) ES

R1

VAB

B I2

++++

−−−− ++++

−−−−

ββββ I

3

I3

IS

A

R2

(figura – 1b)

E

TH VAB

B I2

++++

−−−−

R

TH

Thevenin

(3)

Si conclude, così, che anche il generatore dipendente di corrente ββββI3 deve considerarsi spento e,

pertanto, modellabile col bipolo circuito aperto. Quanto sopra esposto è riportato nella figura 1f la quale costituisce la rete definitiva da analizzare per il calcolo della resistenza equivalente RTH. Sempre per ispezione diretta si evince chelospegnimentodelgeneratore di correnteββββI3 pilotatoin corrente comporta che I2=I1=ITX. La legge di Kirchhoff delle tensioni applicata all’unica maglia della rete di figura 1f consente di relazionare come di seguito riportato.

TX TX

m TX I

I I m

TX

r I R I V r I R I

V

2

=

1 1

 

( 1=

2=

TX

)

− =

1

⇒ ⇒ ⇒ ⇒

V

TX

= r

m

I

TX

+ R

1

I

TX

In ossequio alla definizione di Resistenza Equivalente di Thevenin si perviene alla relazione:

TX TX m

TX TX TX

m A I V TX E

TX

TX

I

I R r I

I R I

r I

R V

S s

(

1

1 )

0 , 0 (

= +

= +

=

=

=

R

TX

= ( r

m

+ R

1

)

Comegiàindicato nella figura1b,sièoraingradodideterminareil legame analiticoVAB=ƒƒƒƒ(ES,IS) richiesto dalla traccia; infatti, sempre dall’analisi del circuito di figura 1b e in ossequio al significato di bipolo equivalente di Thevenin, basta relazionare come segue:

) 1 (

· ·

·

1

2 1

2 2

2

− +

= +

= +

β β

S

m TH

TH AB

I R R r R

R R

R E

V R

⇒ ⇒ ⇒ ⇒

S

m

AB

I

r R R

R

V R ·

) )(

1

· (

2 1

2 1

+ +

= − β

β

C) Terzo Metodo. Si ricorre all’utilizzo del bipolo equivalente di Norton. In ossequio al principio del bipolo equivalente di Norton il circuito di figura 1 ammette l’equivalente rete che si evidenzia con la figura 1g dalla quale si evince che, conosciuti i parametri IN e RN, il valore della tensione richiesta VAB viene

determinato dalla relazione:

2

2

·

R R

I R V R

N N N

AB

= +

C1)Calcolo di IN. La rete che al riguardo è da analizzare è quella riportata in figura 1h in cui si evidenzia che il lato costituito dalla resistenza R2 della rete originaria è sostituito dal bipolo cortocircuito. Per ispezione diretta si evince, inoltre, che deve considerarsi IN=−−−−I2. L’applicazione della legge di Kirchhoff delle correnti al nodo αααα consente di definire la relazione seguente:

3

3

I

I

I

S

+ = β

⇒ ⇒ ⇒ ⇒

I

S

= β I

3

I

3

⇒ ⇒ ⇒ ⇒

I

S

= ( β − 1 )· I

3

⇒ ⇒ ⇒ ⇒

I

3

= I

S

( β − 1 )

L’applicazione della legge di Kirchhoff delle correnti al nodo A consente di relazione come segue:

A

R3

r

m

I

2

(figura – 1e) R1

B VTX

++++

−−−− ++++

−−−−

ββββ I

3

I3

I1

I2

ITX

A

R3

r

m

I

2

(figura – 1f) R1

B VTX

++++

−−−− ++++

−−−−

I3

I1

I2 ITX

++++

A

R3

R2 rmI2

(figura – 1) ES

R1

VAB

B I2

++++

−−−− ++++

−−−−

ββββ I

3

I3 IS

Norton

A

R2

(figura – 1g)

I

N

VAB

B I2 RN

(4)

3

1

I

I

I

N

+ = β

N

I

S

I

N

I I

I

= −

=

3

( 1 )

1

β

β β

L’applicazione della legge di Kirchhoff delle tensioni alla maglia di destra, di cui in figura 1h viene indicato il verso di percorrenza, definisce la seguente scrittura:

1 1 )

( 1 1

2

R I

2

r I R I

I

r

m

=  

I

I

N

m N

=

=

, da cui:

N S

N S

N

m

R I R I

I I R I

r

1 1 1

) 1 ( )

1

( −

= −

 

 

 −

= −

β β β

β

Svolgendo i necessari passaggi algebrici si ottiene:

) 1 (

1

=

1

+ β

β

S

N N

m

I I R

R I

r

) 1 ) (

(

1 1

= −

+ β

β

S

N m

I I R

R r

La relazione del legame analitico che intercorre fra la corrente IN del generatore equivalente di Norton e le sorgenti indipendenti della rete in esame assume la forma seguente:

) )·(

1

(

1

1

R r

I I R

m S

N

= − +

β

β

⇔ ⇔ ⇔ ⇔

) )·(

1 ( ) (

· 1 ) 1

(

1

1 1

1

R r

I R R

r I R R

I E

m S m

S TH

TH

N

= − +

+

= −

= β

β β

β

C2)Calcolo di RN. La rete da esaminare è ancora quella riportata nella figura 1f; infatti si ha che:

R

N

= (1/G

N

) = R

TH

Con riferimento alla figura 1g, è ora possibile procedere per determinare l’espressione analitica del legame VAB=ƒƒƒƒ(ES,IS) richiesto dalla traccia; si valida, infatti, la seguente scrittura:

) )·(

1

· ( ) (

)

·(

·

1 1

2 1

1 2

2 2

R r

I R R

R r

R r R R

R I R V R

m S m

m N

N N

AB

+ + − +

= +

= +

β

β

⇒ ⇒ ⇒ ⇒

) )·(

1 (

·

2 1 2 1

R R r

I R V R

m S

AB

= − + +

β β

D) Quarto Metodo. Si ricorre all’utilizzo del Principio di Sovrapposizione degli Effetti facendo, quindi, agire una sola sorgente indipendente esterna alla volta.

D1) Agisce IS con ES=0V. La rete da esaminare è riportata in figura 1i in cui il generatore ES viene modellato col bipolo cortocircuito. L’applicazione della legge di Kirchhoff delle correnti al nodo

αα

αα definisce la seguente relazione:

3

3

I

I

I

S

+ = β

I

S

= ( β − 1 )· I

3

)

1

3

= I

S

( β − I

Parimenti, la legge di Ohm applicata alla resistenza R2

fornisce la scrittura di seguito riportata:

' 2

2

( V ) R

I = −

AB

L’applicazione della legge di Kirchhoff delle tensioni alla magliadi destra, di cui nellafigura1i si riporta il verso di percorrenza, consente di relazionare come di seguito riportato:

1 1 2

'

r I R I

V

AB

m

=

⇒ ⇒ ⇒ ⇒

2 '

1 '

1 ' 2

1

R

r V R V R

I r

I V

AB

m

=

AB

m AB

=

L’applicazione della legge di Kirchhoff delle correnti al nodo A consente di definire le relazioni di seguito esplicitate:

1 2

3

I I

I + =

β

1 ' 2 2

'

) 1

( R

I r V R V

I

S AB AB

m

=

− − β

β



 

 −

=

− −

2

'

1 1 '

2 '

) 1

( R

V R r R V R V

I

S AB AB m AB

β β

Lo svolgimento dei necessari passaggi e semplificazioni algebriche consente di definire le scritture:

A

R3

rmI2

(figura – 1h) ES

R1 IN

B I2

++++

−−−− ++++

−−−−

ββββ I

3

I3 IS

I1

α α α α

++++

A

R3

R2 rmI2

(figura – 1i) R1

V’AB

B I2

++++

−−−−

ββββ I

3

I3 IS

α α α α

I1

++++

(5)

2 1

'

1 '

2 '

) 1

( R R

V r R V R V

I

S AB AB m AB

+

+

− = β

β

'

2 1

2

1

·

) 1

(

AB

m

S

V

R R

r R R

I 

 

 + +

− = β

β

Si giunge, pertanto, alla seguente relazione conclusiva:

S m

AB

I

r R R

R

V R ·

) )·(

1

(

1 2

2 ' 1

+ +

= − β

β

D1) Agisce ES con IS=0A.La reteda analizzare è riportata in figura1m nella quale il generatore IS èmodellatocolbipolo circuito aperto.Dall’ ispezione diretta al nodo αααα si evince immediatamente che:

ββββ I

3

= I

3

⇒ ⇒ ⇒ ⇒

(1 −−−− ββββ )

·

I

3

= 0

⇒ ⇒ ⇒ ⇒

I

3

= 0

Quanto ottenuto implica che il generatore dipendente di corrente ββββI3 pilotato dalla corrente I3 deve ritenersi spento; quindi, consegue, ancora per ispezione diretta al nodo A di figura 1n, la relazione seguente: I1=I2. L’applicazione della legge di Kirchhoff delle tensioni alla maglia di destra , di cui in figura 1n è pure indicato il relativo verso di percorrenza, consente di scrivere ciò che di seguito si riporta:

2 2 1 1

2

R I R I

I

r

m

= +

⇒⇒⇒⇒

R

1

I

1

+ R

2

I

2

+ r

m

I

2

= 0 0

( R

1

+ R

2

+ r

m

I

2

=

⇒⇒⇒⇒

I

2

= 0

Il risultato conseguito, contestualmente all’applicazione della legge di Ohm ai capi della resistenza R2, implica l’ovvia seguente conclusione:

V I

R

V

AB"

= −

2 2

= 0

Il Principio di Sovrapposizione degli Effetti consente di concludere con la seguente relazione:

"

'

AB AB

AB

V V

V = +

⇒ ⇒ ⇒ ⇒

V

AB

= V

AB'

Sostituendo la relazioni che esprime la tensione V’AB in funzione delle sorgenti esterne si ottiene quanto segue.

) )·(

1 (

·

2 1 2 1

R R r

I R V R

m S

AB

= − + +

β β

a) La tensione VAB è funzione della sola sorgente ideale indipendente di corrente IS in quanto il generatore ideale indipendente di tensione ES “collegato in serie” con il generatore dipendente ideale di corrente ββββI3 pilotato dalla corrente I3 è equivalente al solo generatore ideale ββββI3. b) Ai fini della determinazione della potenza elettrica relativa ai due generatori pilotati, facendo i riferimenti alle relazioni ottenute con la procedura risolutiva del principio dei potenziali di nodo, la sostituzione dei dati forniti dalla traccia consente di pervenire ai seguenti valori:

r V R R

I R V R

e

m S

AB

2

6 12 6

· 2

4

· 2

· 3 ) 3 2 1 )·(

1 3 (

4

· 2

· 1

· 3 )

)·(

1 (

·

2 1

2

1 1

= = =

+ +

= − + +

= −

= β

β

I V V R

e

AB S

10

2 4

· 5 ) 3 1 (

4

· 5 ) 1 (

3

·

2

= − = −

= −

= −

= β

e

R A

I e 2

5 10 5

10

3

3 2

 = =

 

 −

=

= R A

V R

I e

AB

1

2 2

2 2

2

= −

1

= − = − = −

e

A

R r R

I e

m

5

2

· 5 2 2

1 3 1 · 1 2

·

2 1

1 1

 = =

 

 +

 =

 

 +

=

Il calcolo della potenza afferente i due generatori pilotati richiede la definizione della convenzione per il coordinamento della tensioneedellacorrenteaimorsettideigeneratori pilotati.Adottata la

A

R3

R2 rmI2

(figura – 1m) R1

V”AB

B I2

++++

−−−−

ββββ I

3

I3

α α α α

I1

++++

++++

−−−−

ES

A

R3

R2 rmI2

(figura – 1n) R1 V”AB

B I2

++++

−−−−

I3

α α α

α

I1

++++

++++

−−−−

ES

(6)

convenzione dei generatori (active sign convention) e, considerato che la legge di Kirchhoff delle tensioni applicata alla maglia di sinistra della rete di figura1a porge la seguente relazione:

2

0

3

1

+ =

+ V e e

E

S βI

V

I

e

1

e

2

E

S

2 ( 10 ) 10 2 10 10 2 V

3

= − − = − − − = + − =

β

si ottengono le scritture che di seguito si esplicitano:

W E

e e I V

I

P

I 3 I 3

·(

1 2 S

) 3 · 2 · 2 12

3

3

= β

β

= β − − = =

β (erogata)

W I

I r P

r I m

m 2

(

1

) 3 ·( 1 )·( 5 ) 3 · 5 15

2

= − = − − = =

(erogata)

b) Ai fini della verifica del Teorema di Tellegen è necessario determinare le altre potenze relative ai restantibipolicomponentilareteoriginariadifigura1a.Assumendoancheper i duegeneratori ideali di tensione ES e di corrente IS la convenzione dei generatori, mentre per le resistenze R1, R2 e R3 la convenzione degli utilizzatori (passive sign convention) si ottengono le relazioni che di seguito si esplicitano:

W I

e P

I S

S

=

2

= − 10 · 4 = − 40

(erogata)

⇒ ⇒ ⇒ ⇒

P W

IS

= + 40

(assorbita)

W I

E P

E S

S

= β

3

= 10 · 3 · 2 = 60

(erogata)

W I

R

P

R 1 12

1 · 5

2

25

1

= = =

(assorbita)

W I

R I

I R I

V

P

R AB

(

2

)

2 2

·(

2

)

2 22

2 ·( 1 )

2

2 · 1 2

2

= − = − − = = − = =

(assorbita)

W I

R I I R I I R I

e

P

R 2 3

(

3 3

3 3 3

·

3 2 32

5 · 2

2

5 · 4 20

3

= − = − − = = = = =

(assorbita)

Il Teorema di Tellegen afferma che È NULLA la POTENZA TOTALE in un circuito. La relazione che esprime analiticamente l’asserto del teorema assume, pertanto, le seguenti forme equivalenti:

= 0

k

P

k

i

P

ierogata

=

j

P

jassorbita

Nel caso specifico relativo alla rete lineare di figura 1 si ottiene:

W P

P P

P

P

erogata I rmI IS ES

i i

12 15 40 60 47

2

3

+ + + = + − + =

∑ =

β

W P

P P

P

R R R

j jassorbita

25 2 20 47

3 2

1

+ + = + + =

∑ =

OSSERVAZIONE. Il bilancio delle potenze, dato che il generatore indipendente ideale di corrente funge da bipolo utilizzatore attivo e, come già sopra indicato, assorbe potenza, può essere espresso anche nella forma seguente:

W P

P P

P

erogata I rmI ES

i i

12 15 60 87

2

3

+ + = + + =

∑ =

β

W P

P P P

P

I R R R

j jassorbita

40 25 2 20 87

3 2 1

3

+ + + = + + + =

∑ =

β

(7)

ESERCIZIO E2: Con i riferimenti coordinati delle tensioni edelle correnti,espressi dalleusuali convenzioni alle porte 1 e 2 del doppio bipolo mostrato in figura 2, si desidera determinare: a) i parametri della matrice R della formulazione controllata in corrente; b) se esiste la matrice G relativa alla duale formulazione controllata in tensione; c) per quali valori di µµµµ l’equivalente di Thevenin alla porta 1 è costituito dalla sola RTH; d) per quali valori di µµµµ l’equivalente Thevenin alla porta 2 è costituito solo da un generatore ideale di tensione ETH di cui si desidera conoscere l’espressione analitica.

La formulazione controllata in corrente, relativa al doppio bipolo mostrato in figura 2, è espressa dalla seguente relazione costitutiva:

DBR:

 

+

=

+

=

2 22 1 21 2

2 12 1 11 1

I R I R V

I R I R V

Le variabili indipendenti sono rappresentate dalle correnti I1eI2,invece le variabili dipendenti sono le tensioni V1 e V2, Si tratta, cioè, di determinare la matrice dei parametri resistivi R caratteristica del doppio bipolo, rappresentato con la figura 2a, equivalente,alcircuito a due porte che è proposto dalla traccia.

a1)PrimoModo:MetododelleProve Semplici.

È la procedura che attiene alla definizione degli stessi parametri, cioè alla relazione costitutiva;

infatti, la determinazione dei parametri Rij viene effettuata a coppie imponendo il funzionamento a vuoto, dapprima della porta d’uscita e poi della porta d’ingresso.

Calcolo di R11 e di R21. Giova ricordare che per questa finalità la rete da analizzare è riportata in figura 2b in cui, come sopra indicato, la porta di uscita è posta a vuoto (I2 =0A), mentre la porta di ingresso è alimentata dal generatore ideale indipendente di corrente I1; infatti, in ossequio ai legami costitutivi del doppio bipolo, si validano le posizioni seguenti:

A

I

I

R V

1 0 11 1

2=

=

A

I

I

R V

1 0 21 2

2=

=

Per ispezione diretta si evince che VX =R·I, come stabilito dalla legge di Ohm; si deduce poi che la corrente che interessa il generatore dipendente di tensione µµµµVX controllato dalla tensione VX è ancora tutta e sola la corrente I1, come risulta evidente applicando la legge di Kirchhoff delle correnti al supernodo ΣΣΣΣ o al nodo αααα, ottenendo appunto:

3 2

1

I I

I + =

I

1

+ 0 I =

3

I

1

= I

3

La regola del partitore resistivo di corrente applicata alle tre resistenze interne al supernodo ΣΣΣ consente di esplicitare le seguenti relazioni: Σ

1 1

1

3

2 3

2 I I

R I R R R R

R

I

R

R = =

+ +

= +

e 1 1 1

3 1

3 I I

R I R R R R

I R = =

+

= +

µ

µµ µVX

I2

R

V

2

R R

R I1

V

1

++++

−−−−

VX

(figura – 2)

R12I2 R21I1

V

I

2

V

2

R11 R22

I

1

V

1

++++

−−−−

++++

−−−−

(figura – 2a)

µ µµµVX

I2=0 R

V

2

R R

R I1

V

1

++++

−−−−

VX

(figura – 2b) I

I3=I1

IR

Σ Σ Σ Σ ++++

++++

α

α

α

α

(8)

L’applicazione della legge di Kirchhoff delle tensioni alla maglia relativa alla porta di ingresso, di cui in figura 2b si è indicato il verso di percorrenza, consente di relazionare come segue:

3

1

V RI RI

V − µ

X

=

R

+

⇒ ⇒ ⇒ ⇒

V

1

= µ RI + RI

R

+ RI

1

Procedendo con le dovutesostituzioni, effettuati i relativipassaggialgebrici si perviene alleseguenti scritture:

1 1

1 1

3

2

3 I RI

I R R

V = µ + +

1 1

3 2

3 R R I

V R

 

 + +

= µ

⇒ ⇒ ⇒ ⇒

1

·

1

3

5 RI

V

 

 +

= µ

In ossequio alla definizione costitutiva del parametro R11 si ottiene

I R I RI

R V

A I

3 · 5

· 1 3 5

1 1 1 0

11 1

2

 

 

 +

=

 

 

 +

=

=

=

µ

µ

⇒ ⇒ ⇒ ⇒

R · R

3 5

11

 

 +

= µ

L’applicazionedellaleggediKirchhoff delletensioni alla maglia relativa alla portad’uscita,di cui in figura 2b si è indicato il verso di percorrenza, consente di relazionare come segue:

1

2

V RI RI

V − µ

X

= +

⇒ ⇒ ⇒ ⇒

V

2

= µ RI + RI + RI

1

V

2

= ( 1 + µ ) RI + RI

1

Procedendo con le dovutesostituzioni, effettuati i relativipassaggialgebrici si perviene alleseguenti scritture:

1 1

2

( 1 ) I 3 RI

R

V = + µ +

2

·

1

3 3

1 RI

V

 

 + +

= µ

2

·

1

3

4 RI

V

 

 +

= µ

In ossequio alla definizione costitutiva del parametro R21 si ottiene:

I R I RI

R V

A I

3 · 4

· 1 3 4

1 1 1 0

21 2

2

 

 

 +

=

 

 

 +

=

=

=

µ

µ

R · R

3 4

21

 

 +

= µ

Calcolo di R22 e di R12. Giova ricordare che per questa finalità la rete da analizzare è riportata in figura 2c in cui la porta d’ingresso è posta a vuoto (I1=0A), mentre la porta di uscita è connessa al generatore ideale indipendente di corrente I2; infatti, in ossequio ai legami costitutivi del doppio

bipolo, si validano le posizioni seguenti:

A

I

I

R V

2 0 12 1

1=

=

A

I

I

R V

2 0 22 2

1=

=

Per ispezione diretta si evince che VX =−−−−R·I, come stabilito dalla legge di Ohm; si deduce poi che la corrente che interessa il generatore dipendente di tensione µµµµVX controllato dalla tensione VX è ancora tutta e sola la corrente I2, come risulta evidente applicando la legge di Kirchhoff delle correnti al supernodo ΣΣΣΣ o al nodo αααα, ottenendo appunto:

3 2

1

I I

I + =

0 + I

2

= I

3

I

2

= I

3

La regola del partitore resistivo di corrente applicata alle tre resistenze interne al supernodo ΣΣΣ consente di esplicitare le seguenti relazioni: Σ

2 2

2

3

2 3

2 I I

R I R

R R R

R

I

R

R = =

+ +

= +

e 2 2 2

3 1

3 I I

R I R R R R

I R = =

+

= +

L’applicazione dellalegge di Kirchhoffdelletensioniallamaglia relativa alla porta d’uscita,dicui in figura 2c si è indicato il verso di percorrenza, consente di relazionare come segue:

3

2

V RI RI

V − µ

X

=

R

+

⇒ ⇒ ⇒ ⇒

V

2

= − µ RI + RI

R

+ RI

2

Procedendo con le dovutesostituzioni, effettuati i relativipassaggialgebrici si perviene alleseguenti scritture:

µ µµ µVX

I1=0 R

V

2

R R

R

I2

V

1

++++

−−−−

VX

(figura – 2c) I

I3=I2

IR

Σ Σ Σ Σ ++++

++++

α α α

α

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