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PROGRAMMA DELLE ATTIVITA’

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Academic year: 2021

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PROGRAMMA DELLE ATTIVITA’

ANNO 2015

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PRESENTAZIONE DEL CSEI Catania

Il CSEI Catania è un ente senza scopo di lucro costituito nel 1975, nel quadro dell’intervento straordinario per lo sviluppo del Mezzogiorno, ad iniziativa del FORMEZ, della Cassa per il Mezzogiorno, dell’Università di Catania, della SVIMEZ e della Fondazione Politecnica del Mediterraneo.

Dopo la fase iniziale dedicata all’avvio e al consolidamento della struttura, realizzata con la diretta partecipazione delle istituzioni dell’Intervento Straordinario, il CSEI Catania ha acquisito una sua autonoma configurazione e hanno aderito al Centro diversi organismi pubblici che si occupano della gestione delle risorse naturali ed in particolare delle risorse idriche.

Con le leggi n. 234 del 1979, n. 33 del 1983 e n. 36 del 1984 la Regione Siciliana ha riconosciuto lo specifico ruolo del CSEI Catania nello svolgimento di attività di ricerca e formazione nel settore dell’ambiente.

Il Centro ha operato al servizio dell’Intervento Straordinario per il Mezzogiorno ed opera al servizio della Regione Siciliana, delle altre Regioni meridionali e dei propri Soci ed offre inoltre a enti pubblici e privati le proprie competenze per lo svolgimento di attività di ricerca, formazione e assistenza tecnica nelle aree di interesse del Centro medesimo.

Finalità del CSEI Catania è di contribuire a promuovere lo sviluppo socio-economico del Mezzogiorno d’Italia nell’area della gestione delle acque, dei sistemi di disinquinamento dell’ambiente idrico, dei sistemi di tutela dell’ambiente dall’inquinamento e in generale nell’area della gestione delle risorse naturali. Nelle suddette aree, il Centro si pone come organismo di servizio delle Regioni e degli Enti locali. Per perseguire tale finalità il CSEI Catania svolge attività di ricerca applicata, di formazione e di assistenza tecnico-organizzativa orientate allo sviluppo delle capacità operative e innovative degli organismi pubblici e privati che nel Mezzogiorno operano nell’area delle risorse naturali.

I Soci del Centro sono: A.CO.S.ET S.p.A. di Catania, AMA S.p.A. di Paternò, ATO 6 Caltanissetta, Consorzio di Bonifica Integrale Vallo Diano e Tanagro di Sala Consilina,Consorzio di Bonifica n. 2 Palermo, Consorzio di Bonifica n. 3 Agrigento, Consorzio di Bonifica n. 4 Caltanissetta, Consorzio di Bonifica n. 5 Gela, Consorzio di Bonifica n. 6 Enna, Consorzio di Bonifica n. 7 Caltagirone, Consorzio di Bonifica n. 8 Ragusa, Consorzio di Bonifica n. 9 Catania, Consorzio di Bonifica n. 11 Messina, Consorzio per il Servizio di Depurazione dei Liquami tra i Comuni di Giarre–Riposto- Mascali-Fiumefreddo di Sicilia-Sant’Alfio – Co.De.L., Fondazione “Emanuele GugginoPicone”

(già Fondazione Politecnica del Mediterraneo) di Catania, Università degli Studi di Catania, PROMO.TER.SUD. S.r.l., Ragusa.

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3 Premessa

In continuità con le iniziative degli anni scorsi, il programma delle attività per il 2015 prevede la prosecuzione dell'azione del CSEI Catania nelle seguenti aree di intervento: gestione dei sistemi idrici; risorse naturali e sviluppo dell'agricoltura; servizio idrico integrato; tutela dell'ambiente e gestione dei sistemi di disinquinamento; promozione e diffusione delle attività del Centro; servizi per attività di formazione e/o ricerca nelle aree di interesse del Centro. In particolare per il 2015 il CSEI Catania ha in programma le seguenti iniziative:

Gestione dei sistemi idrici:

• Seminario in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua 2015

Risorse naturali e sviluppo dell'agricoltura:

• Assistenza tecnica alle imprese per la gestione sostenibile delle risorse idriche nell’irrigazione di agrumeti

• BANDO PSR 2007/2013 - Misura 124 - ProgettoAgroTrack

• Progetto di ricerca “Interventi per lo sviluppo della frutticoltura in Sicilia” sottoprogetto

“Vocazionalità ambientale del territorio siciliano per lo sviluppo della frutticoltura”

• Seminario sulla “Diversificazione produttiva nell’areale della Sicilia orientale mediante l’introduzione della coltivazione fuori stagione di piccoli frutti”

• Seminario su “I contributi di bonifica: natura giuridica, riscossione e contenzioso tributario”

• Corso sulla progettazione e gestione degli impianti di microirrigazione per le colture agrarie

• Seminario su: “Misure e interventi strutturali e infrastrutturali per l’irrigazione nel Meridione d’Italia”.

• Progetto “Uso sostenibile dei sottoprodotti provenienti dalla lavorazione industriale degli agrumi.

• Convegno “Spazio agricolo come bene paesaggistico”

• Seminario divulgativo del Progetto “Uso sostenibile dei sottoprodotti provenienti dalla lavorazione industriale degli agrumi”.

Servizio idrico integrato

• Progetto di e-learning “Lifelong Learning Programme Centralized” – SottoprogrammaERASMUS, dal titolo: “University Enterprise Collaboration in the field of Bottled Water” Acronimo AQUASYN.

• Attività di ricerca, formazione e assistenza tecnica sull’attuazione delle legge 2/2013 dellaRegione Siciliana e sulla ridefinizione degli Ambiti Territoriali Ottimali per la gestione deiservizi idrici in Sicilia.

Tutela dell'ambiente e gestione dei sistemi di disinquinamento

• Progetto “Vigna Energetica”- VIENERGY - Programma Operativo Italia-Malta 2007-2013 - Bando 01/11 Progetto Strategico

• Attività di ricerca, formazione e assistenza tecnica sui sistemi di fitodepurazione per iltrattamento delle acque reflue di piccoli e medi insediamenti.

• Progetto “Potenziamento della rete tecnologica per il monitoraggio delle risorse idriche sotterranee a servizio delle imprese nella provincia di Ragusa (MORISO 2.0)”

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4 Promozione e diffusione delle attività del Centro

• Collana editoriale sulla gestione delle acque

• Sito web del CSEI Catania

Servizi per attività di formazione e/o ricerca nelle aree di interesse del Centro

• Attività di assistenza tecnica agli enti operanti nell’area dell’acqua e dell’ambiente.

• Attività di assistenza tecnica per la realizzazione del sistema di fitodepurazione per il trattamento terziario del centro commerciale IKEA di Bari.

• Assistenza tecnica per la realizzazione del sistema di fitodepurazione terziario per il trattamento ed il riuso delle acque reflue – Golf Resort di Carlentini (SR).

• Assistenza tecnica per la conduzione delle attività di ricerca per la valutazione tecnologica ed efficienza di filtri e ali gocciolanti tramite l’impiego di acque reflue depurate presso il campo sperimentale di microirrigazione con acque reflue depurate di San Michele di Ganzaria (CT) nell’ambito del progetto PON-SIBAR.

Le attività in programma per il 2015 comprendono :

• Iniziative di specifico interesse regionale per la cui realizzazione verrà utilizzato il contributo regionale dell’Assessorato Regionale ai Beni Culturali;

• Iniziative svolte su specifico incarico di altri Enti o realizzate con risorse finanziarie previste da bandi pubblici.

Nel seguito vengono illustrati separatamente obiettivi e articolazione delle attività programmate con fondi regionali e delle attività in corso di realizzazione e da realizzare con altri finanziamenti acquisiti dal CSEI Catania attraverso la partecipazione a bandi pubblici.

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PROGRAMMA DELLE ATTIVITA’

ANNO 2015

(con risorse finanziarie a carico del bilancio regionale)

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6 INDICE

1. Gestione dei sistemi idrici

1.1Seminario in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua 2015 2. Risorse naturali e sviluppo dell'agricoltura

2.1 Seminario sulla “Diversificazione produttiva nell’areale della Sicilia orientale mediante l’introduzione della coltivazione fuori stagione di piccoli frutti”

2.2 Seminario su “I contributi di bonifica: natura giuridica, riscossione e contenzioso tributario”

2.3 Corso sulla progettazione e gestione degli impianti di microirrigazione per le colture agrarie 2.4 Seminario su: “Misure e interventi strutturali e infrastrutturali per l’irrigazione nel Meridione

d’Italia”.

3. Servizio idrico integrato

3.1 Attività di ricerca, formazione e assistenza tecnica sull’attuazione delle legge 2/2013 della Regione Siciliana e sulla ridefinizione degli Ambiti Territoriali Ottimali per la gestione dei servizi idrici in Sicilia.

4. Tutela dell'ambiente e gestione dei sistemi di disinquinamento

4.1Attività di ricerca, formazione e assistenza tecnica sui sistemi di fitodepurazione per il trattamento delle acque reflue di piccoli e medi insediamenti.

5. Servizi per attività di formazione e/o ricerca nelle aree di interesse del Centro 5.1 Attività di assistenza tecnica agli enti operanti nell’area dell’acqua e dell’ambiente

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7 1. Gestione dei sistemi idrici

1.1 Seminario in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua 2015

Il CSEI Catania, nell’ambito delle manifestazioni per la Giornata Mondiale dell’Acqua 2015, che si terrà il 22.03.2015, pianificata sotto l’egida delle Nazioni Unite in diverse parti del mondo, organizzerà incontri e seminari per sensibilizzare l’opinione pubblica ed in particolare gli studenti delle scuole secondarie di 1° e 2° grado sul tema delle risorse idriche.

L’evento, che nel 2015 avrà come tema “Water and Sustainable Development”, si svolgerà con la partecipazione di esperti in materia di risorse idriche e sarà organizzato in collaborazione con il Di3A - Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente - dell’Università degli Studi di Catania e l’Assessorato Regionale delle Risorse Agricole ed Alimentari, Dipartimento Interventi Infrastrutturali in Agricoltura.

L’uso sostenibile ed il consumo consapevole delle risorse idriche diventa sempre più una esigenza inderogabile per il futuro del nostro Pianeta, molto si può e si deve fare per ridurre i consumi idrici per i vari usi. Molto si può fare a livello urbano per quanto riguarda gli usi civili, ma molto di più si deve fare nel settore industriale ed agricolo, basti pensare che in molte aree del nostro Pianeta, oltre l’80% delle risorse idriche è utilizzato per la produzioni agro-alimentari, indispensabili per il sostentamento della popolazione mondiale.

Il CSEI Catania con tale iniziativa intende diffondere la cultura dell’uso razionale delle risorse idriche e del risparmio idrico.

2. Risorse naturali e sviluppo dell'agricoltura

2.1 Seminario sulla “Diversificazione produttiva nell’areale della Sicilia orientale mediante l’introduzione della coltivazione fuori stagione di piccoli frutti”

Si svolgerà nel 2015 il seminario dal titolo “Diversificazione produttiva nell’areale della Sicilia orientale mediante l’introduzione della coltivazione fuori stagione di piccoli frutti”. L’incontro, organizzato dal CSEI Catania in collaborazione con l’Università degli Studi di Catania, vedrà gli interventi di numerosi ricercatori operanti presso istituzioni di ricerca che si occupano di frutticoltura nel territorio regionale e nazionale. Il seminario, alla sua seconda edizione, è rivolto a produttori agricoli, tecnici, e a operatori dell’intera filiera ortoflorofrutticola.

Saranno esposti in particolare i principali risultati del progetto Sicilberry 1 e Sicilberry 2 che vede il partenariato oltre, che dell’Assessorato Regionale anche dell’Università Politecnica delle Marche e la collaborazione dell’Università di Catania e della Cooperativa S. Orsola.

Con questo seminario si vuole raggiungere l’obiettivo di diffondere informazioni necessarie per favorire la diversificazione di produzioni fuori stagione nell’areale di Ragusa e Siracusa mediante l’introduzione di piccoli frutti. Ciò che è emerso già dal primo seminario riguarda essenzialmente la necessità di realizzare una adeguata formazione degli agricoltori nonché di indirizzarli verso scelte tecniche idonee per produzioni frutticole di qualità. E’ emersa, inoltre, la necessità di promuovere una organizzazione produttiva ad elevato livello qualitativo e commerciale utile per garantire più elevati livelli di reddito e per la gestione ordinaria degli impianti.

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2.2 Seminario su “I contributi di bonifica di natura giuridica, riscossione e contenzioso tributario”

I proprietari degli immobili compresi nel perimetro di contribuenza sono tenuti a corrispondere ai Consorzi di bonifica i contributi determinati in conformità ai procedimenti decisionali previsti dalla legge. Secondo dottrina e giurisprudenza consolidata questi contributi hanno natura tributaria, e vanno riscossi con la procedura prevista per i tributi iscrivibili nei ruoli dell’Agenzia delle entrate.

Nel caso di contestazioni da parte dell’obbligato la competenza a giudicare le questioni insorte spetta alle Commissioni tributarie, avendo la legge n. 448 del 2001 chiarito ogni dubbio in proposito.

Il Seminario, organizzato anche con la collaborazione dei Consorzi di Bonifica soci del CSEI Catania, è diretto ad approfondire le problematiche riguardanti:

• La determinazione dei contributi di bonifica con riferimento alle diverse attività svolte dai Consorzi, in particolare nei contesti in cui sono presenti contributi pubblici per le attività consortili che vengono a ridurre i carichi gravanti sui consorziati;

• Le possibilità di ricorso al giudice amministrativo avverso gli atti inerenti al procedimento per la definizione dei Piani di classifica;

• Le innovazioni normative in materia di contenzioso tributario, anche con riferimento alle procedure di riscossione.

Il Seminario è rivolto agli amministratori, dirigenti e consorziati dei Consorzi di Bonifica.

2.3 Corso sulla progettazione e gestione degli impianti di microirrigazione per le colture agrarie

Il CSEI Catania organizzerà, in collaborazione con il Dipartimento di Gestione dei Sistemi Agroalimentari e Ambientali dell’Università di Catania e con la Irritrol System Europe S.r.l. by TORO Ag Irrigation, il corso di formazione su "La progettazione e gestione degli impianti di microirrigazione per le colture agrarie". Il corso, della durata di due giorni, si terrà con il contributo dell’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana - Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana e il patrocinio di Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della Provincia di Catania.

Il corso sarà tenuto da docenti universitari e da tecnici del settore dell’irrigazione:

- prof. Giuseppe Cirelli – Università degli Studi di Catania (responsabile del corso);

- prof. Salvatore Barbagallo - Università degli Studi di Catania e Direttore del CSEI Catania;

- prof. Simona Consoli - Università degli Studi di Catania:

- dott. Piero Santelli - Technical Supervisor della Irritrol Systems Europe (Irritrol e Toro Ag).

Il corso è principalmente rivolto a operatori, imprenditori agricoli e a tecnici del settore dell’irrigazione, nonché agli studenti e neolaureati del corso di laurea magistrale in Scienze e Tecnologie Agrarie e di Salvaguardia del Territorio e dell’Ambiente.

Il corso si svolgerà in due giornate. Le principali tematiche del primo giorno riguarderanno la gestione dell’irrigazione, le basi d’idraulica, le condotte e i pezzi speciali, l’impianto di pompaggio e l’irrigazione a goccia. Nella seconda giornata verranno trattati i temi relativi ai sistemi di automazione per l’irrigazione e filtrazione nei moderni impianti irrigui.

Alla fine di ogni modulo sono previste delle esercitazioni ai fini della verifica di apprendimento su quanto esposto.

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2.4 Seminario su: “Misure e interventi strutturali e infrastrutturali per l’irrigazione nel Meridione d’Italia”

Il CSEI Catania, d’intesa e in collaborazione con l’Università di Catania e con l’Assessorato dell’agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea della Regione Siciliana, organizzerà un Seminario sul Tema “Misure e interventi strutturali e infrastrutturali per l’irrigazione nel Meridione d’Italia”. L’incontro si svolgerà a Catania e vedrà la partecipazione di autorevoli Autorità politiche e tecnici rappresentanti di importanti Enti a livello nazionale.

Obiettivo dell’incontro è quello di informare gli operatori del settore circa i programmi di sviluppo e le possibilità di finanziamento di opere per l’approvvigionamento irriguo nel meridione d’Italia.

I principali temi che saranno trattati riguarderanno i fondi europei per il finanziamento di opere irrigue, gli obiettivi e le risorse del Piano Irriguo Nazionale ed il ruolo dei Consorzi di Bonifica.

All’incontro parteciperanno dirigenti e tecnici dei Consorzi di Bonifica della Sicilia.

Quali relatori verranno invitati i massimi esponenti dell’Agensud, dell’ANBI e i Commissari dei Consorzi di Bonifica della Sicilia. Nel corso dell’incontro verranno analizzate le criticità della applicazione della recente legge nazionale di riforma dei Consorzi di Bonifica della Sicilia.

3. Servizio idrico integrato

3.1 Attività di ricerca, formazione e assistenza tecnica sull’attuazione delle legge 2/2013 della Regione Siciliana e sulla ridefinizione degli Ambiti Territoriali Ottimali per la gestione dei servizi idrici in Sicilia

Il CSEI Catania, anche su richiesta e sollecitazione dell’Assessorato dell’Energia e dei servizi di pubblica utilità, ha collaborato nel 2013 con il competente Dipartimento per la definizione di razionali criteri di attuazione della legge n. 2/2013 e più in generale per la riforma degli ATO idrici.

Nei numerosi incontri già svolti con gli Uffici di diretta collaborazione e con lo stesso Assessore al ramo è stato evidenziato come sia opportuno distinguere la disciplina attuativa della legge 2/2013 (che necessita di una immediata applicazione) da quella che è possibile elaborare in un arco temporale più ampio.

A) La prima disciplina di immediata elaborazione è imposta dal vincolo derivante dalla regolamentazione che ai sensi del comma 4 dell’art. 154 del Codice dell’ambiente (come modificato dal DL n. 179/2012) l’Autorità dell’energia elettrica e del gas (AEEG) ha dato alla materia della revisione delle tariffe idriche: secondo tale regolamentazione gli Enti d’ambito istituiti dalle Regioni in sostituzione delle soppresse Autorità degli ambiti territoriali ottimali entro il 31 marzo 2013 (o il 30 aprile quando ricorrono date condizioni) devono aggiornare o redigere, se non ancora esistente, il Piano economico finanziario di ciascun Piano d’ambito sulla base della metodologia del Metodo Tariffario Transitorio (MTT) disposto dall’AEEG stessa. Entro gli stessi termini i suddetti Enti d’ambito con una procedura cui partecipano anche i gestori devono predisporre la tariffa in conformità alla suddetta metodologia sulla base delle informazioni già raccolte ai sensi dell’apposito documento dell’AEEG (347/R/IDR), e trasmetterla alla medesima per l’approvazione.

L’esigenza di aggiornare le tariffe idriche è vivamente avvertita dagli enti gestori, in particolare da quei Comuni che continuano a gestire in economia il servizio idrico integrato (SII), e che hanno

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visto crescere il loro stress finanziario in quanto a causa dell’inflazione hanno dovuto fronteggiare le accresciute spese di gestione con entrate rimaste invariate nel loro importo.

A fronte di queste scadenze riguardanti le richiamate incombenze, non appare praticabile una proposta che comporti una immediata modifica nella perimetrazione degli esistenti ambiti territoriali ottimali (ATO), modifica che a sua volta obbliga ad una rielaborazione dei vigenti Piani d’ambito e dei Piani economico-finanziari, cioè a un’operazione che esige un consistente periodo di tempo per il suo completamento. D’altra parte non senza ragione la stessa legge regionale n. 2/2013 ha confermato la vigente perimetrazione provinciale degli ATO.

Stando così le cose, possono essere prese in considerazione due possibili soluzioni attuative.

1. Istituzione di nove Enti d’Ambito costituiti dai Sindaci dei Comuni appartenenti agli esistenti ATO, di cui si mantiene l’attuale perimetrazione, con un organo di coordinamento regionale. Questa soluzione avrebbe il vantaggio di non rendere necessaria nel breve termine l’elaborazione di nuovi piani di ambito ma consentirebbe di continuare a operare con i vecchi piani ( eventualmente da aggiornare). Il modello corrisponde a quello adottato dalla Regione Veneto con la legge regionale 27 aprile 2012 n. 17.

2. In alternativa si potrebbe ipotizzare l’istituzione di un unico Ente d’Ambito a livello regionale con la partecipazione alla relativa Assemblea di rappresentanze dei Sindaci degli enti locali siciliani, rappresentanze da scegliere con apposite procedure elettive. All’Ente regionale d’Ambito verrebbero attribuite le funzioni delle soppresse Autorità d’ambito, ma esso opererebbe sulla base dei piani d’ambito esistenti. Questa soluzione postula nella sostanza l’istituzione di “sub- ambiti”, della cui ammissibilità ai sensi della normativa nazionale vigente va fatto un approfondimento. Peraltro una soluzione di questo tipo è stata adottata dalla regione Toscana (legge regionale 28 dicembre 2011 n. 69) che ha istituito un unico ATO in sostituzione dei precedenti sei, ha dettato un’apposita disciplina per l’elezione dei rappresentanti dei sindaci nell’Assemblea della unica Autorità idrica Toscana e nel relativo Consiglio di indirizzo, ha istituito sei Conferenze territoriali (coincidenti con i preesistenti ATO) aventi tra l’altro il compito di definire la tariffa per il territorio di propria competenza da proporre all’Autorità idrica per l’approvazione. Non risulta che la citata legge regionale sia stata impugnata dallo Stato per vizi di legittimità costituzionale, e questo induce a ritenere praticabile anche la richiamata soluzione alternativa.

B) In una prospettiva di più lungo andare occorre riconsiderare l’adeguatezza della perimetrazione provinciale degli Ambiti o Sub-Ambiti, attesa la recente soppressione in Sicilia delle Province e considerato anche principio del rispetto dell’unità del bacino idrografico o del sub-bacino o dei bacini idrografici contigui, nonché della adeguatezza delle dimensioni gestionali, definita sulla base dei parametri fisici,demografici, tecnici, in conformità a quanto disposto dall’art. 147 del Codice dell’ambiente (DLgs 152/2006).

Con l’occasione andrebbe presa in considerazione anche l’esigenza del coordinamento della disciplina in materia di SII con quelle riguardanti la gestione dell’irrigazione collettiva effettuata dai Consorzi di bonifica e la gestione dei distretti idrografici.

I consorzi di bonifica oggi sono delimitati essenzialmente su base provinciale con l’eccezione di Gela e Caltagirone. Pensare di riordinarne la disciplina con accorpamenti su base provinciale costituirebbe la ripetizione dell’errore commesso a suo tempo con la legge di riforma di tali enti, errore oggi aggravato dal fatto che sono state abolite le Province regionali.

Alla luce delle considerazioni sopra riportate si potrebbe ipotizzare il percorso di seguito riportato.

Istituzione urgente dell’Autorità di Distretto Idrografico della Sicilia anche ai fini dell’aggiornamento del relativo Piano di gestione del Distretto (direttiva 2000/60 CE).

Dal Piano di gestione potrebbe ricavarsi la previsione di creazione di 5 o 6 sub-distretti per i quali prevedere le opere e gli interventi necessari per l’allocazione delle risorse idriche per gli usi civili,

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irrigui, industriali e ambientali, per la tutela delle acque e per la difesa dalle alluvioni (in applicazione del DLgs 49/2010 che ha recepito la Direttiva 2007/60 contro le alluvioni). All’interno di ogni sub-distretto dovrebbe essere assicurata la gestione unitaria dei servizi idrici, secondo le modalità previste dalla normativa vigente, e potrebbe operare un unico Consorzio di bonifica per la gestione dell’attività di bonifica e di irrigazione collettiva. In altri termini le riforme degli ATO idrici e dei Consorzi di Bonifica dovrebbero essere opportunamente coordinate almeno per gli aspetti legati alla delimitazione di ambiti e comprensori.

Ovviamente per ogni sub-distretto (ambito) dovrebbero essere costituiti organismi che consentano la partecipazione degli enti locali ai processi decisionali. Potrebbero essere costituiti Uffici periferici di sub-distretto per il controllo delle attività di competenza dell’Autorità.

La soluzione sopra prospettata porterebbe conseguentemente a rifare, nel lungo termine, i piani di gestione per ogni sub-distretto e la tariffa - da ridefinire in accordo ai criteri stabiliti dalla Autorità per l’energia elettrica e il gas -dovrebbe essere conseguentemente identica all’interno di ogni sub- distretto. Viceversa se si scegliesse di adottare un unico ambito regionale, la tariffa dovrebbe essere identica per l’intera regione con evidenti difficoltà connesse alle differenti situazioni nell’Isola.

Allo scopo di dare attuazione alle linee illustrate precedentemente, l’attività che il CSEI Catania ha avviato nel 2013, anche a supporto del Dipartimento regionale acque e rifiuti comprende:

a. elaborazione di criteri a supporto della elaborazione della legge e studio sulla definizione degli ambiti territoriali ottimali per la gestione dei servizi idrici in seguito alla abolizione delle province;

b. seminario di approfondimento e proposte per la gestione dei servizi idrici nei nuovi ambiti territoriali.

Lo studio, già avviato,ha l’obiettivo di individuare alcuni possibili criteri, in conformità a quanto previsto dalla legge 2/2013, di delimitazione degli ambiti territoriali ottimali per la gestione dei servizi idrici anche alla luce della abolizione delle province regionali.

Lo studio che verrà completato nel 2015 ha la finalità di formulare proposte di nuove delimitazioni che tengano conto:

1. Rispetto dell’unità di bacino o del sub-bacino;

2. Adeguatezza delle dimensioni dell’ambito sia in termini demografici per la gestione dei servizi idrici sia in termini di comprensori irrigui;

3. Unitarietà dei sistemi idrici sia per gli aspetti legati agli usi potabili che a quelli irrigui e , dove possibile, per l’unitarietà degli schemi di raccolta, depurazione e smaltimento delle acque reflue 4. Dimensioni degli ambiti tra loro comparabili.

Sulla base dei risultati dello studio, verrà organizzato un seminario di approfondimento e di illustrazione di possibili linee guida per la riforma della organizzazione dei servizi idrici in Sicilia.

Il Seminario sarà rivolto ad Amministratori di enti locali, gestori dei servizi idrici, professionisti e funzionari regionali.

Nel corso del Seminario verranno approfonditi i seguenti temi:

a. Strumenti di pianificazione delle acque e aggiornamento del Piano di distretto idrografico in Sicilia;

b. Lo stato attuale della gestione dei servizi idrici in Sicilia c. Possibili linee per una riforma degli ATO idrici in Sicilia

d. Interventi per la pubblicizzazione dei servizi idrici: limiti e possibilità

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4. Tutela dell'ambiente e gestione dei sistemi di disinquinamento

4.1 Attività di ricerca, formazione e assistenza tecnica sui sistemi di fitodepurazione per il trattamento delle acque reflue di piccoli e medi insediamenti.

Il CSEI Catania, da diversi anni su sollecitazione degli ATO idrici, di numerosi enti gestori dei servizi idrici, nonché di diverse categorie professionali (ingegneri, architetti, agronomi, chimici, ecc.), ha svolto attività di ricerca, formazione e assistenza tecnica nel settore della depurazione delle acque reflue urbane ed agroindustriali.

Nel settore della depurazione in Sicilia, in molti casi sono state utilizzate tecnologie di trattamento non idonee al contesto socio-economico e alle caratteristiche qualitative e quantitative delle acque reflue, privilegiando l’utilizzo di tecnologie di tipo tradizionale o intensivo (fanghi attivi, dischi biologici, ecc.) che a causa del loro contenuto tecnologico, sempre più spinto, sono caratterizzate da alti costi di gestione e manutenzione non sostenibili dalle comunità locali. Per tale motivo, come già avviene da qualche decennio in numerosi altre nazioni, particolare interesse avrebbe in Sicilia l’applicazione di trattamenti naturali come la fitodepurazione, il lagunaggio, l’accumulo in serbatoi.

Tali trattamenti vengono denominati anche estensivi in quanto i processi di depurazione di tipo chimico-fisico e biologico richiedono:

- lunghi tempi (da 1-2 giorni fino a qualche decina di giorni);

- estese superfici (da 1-2 m2/AE fino a 10 m2/AE).

Il notevole interesse per i trattamenti naturali quali la fitodepurazione è legato in particolare alle seguenti caratteristiche:

♦ relativa semplicità in fase di costruzione, di esercizio e di manutenzione

♦ notevole economicità in fase di esercizio e manutenzione;

♦ efficienza dei processi depurativi;

♦ affidabilità in diverse condizioni operative.

Numerosi esperti del settore hanno evidenziato che il fattore limitante per la realizzazione dei sistemi di trattamento naturali risulta essere, in molti casi, la disponibilità di terreno e non il costo di quest’ultimo. Pertanto, soprattutto nelle aree rurali della Sicilia, dove generalmente esiste un’ampia disponibilità di terreni marginali in prossimità dei centri abitati, i trattamenti naturali quali la fitodepurazione sarebbero la soluzione ottimale e sostenibile per il trattamento delle acque reflue dei piccolo e medi insediamenti si urbani che produttivi (agro-industrie), valorizzando perlatro nell’ambito della progettazione, costruzione e gestione manodopera locale.

Recentemente a livello internazionale si è progressivamente affermata la pratica di trattare e riutilizzare le acque reflue prodotte dagli insediamenti abitativi o produttivi isolati di piccole dimensioni (case sparse, villaggi turistici, agroindustrie, ecc.), direttamente vicino al punto di origine. Tali sistemi denominati “decentralizedsystems”, si contrappongono alla filosofia dei grandi sistemi di raccolta e depurazione centralizzati, che a partire dagli anni ’70 hanno avuto tanto successo anche in Italia. Il fallimento gestionale di taluni sistemi centralizzati, gli elevati costi di collettamento, l’elevato impatto ambientale sui corpi ricettori a causa della concentrazione puntuale degli scarichi, nonché la disponibilità delle acque reflue depurate in aree in cui non vi è interesse o possibilità di riutilizzo, ha comportato in alcuni casi una sostanziale revisione degli schemi depurativi privilegiando ove possibile, soluzioni decentralizzate attraverso l’impiego di sistemi di depurazione a bassa tecnologia ovvero di sistemi naturali. In tali casi il riuso delle acque depurate è principalmente finalizzato a:

♦ l’alimentazione degli scarichi dei wc tramite la realizzazione di reti duali;

♦ l’irrigazione delle aree a verde (“landscapeirrigation”).

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La fitodepurazione ha quindi ricevuto un crescente interesse da parte di tecnici ed amministratori e numerosi sono i casi di applicazione di tale tecnologia soprattutto nel nord e centro Italia. Nel Meridione, dove le caratteristiche climatiche sarebbero particolarmente favorevoli alla applicazione della fitodepurazione, di contro si registra ancora una modesta diffusione degli impianti di fitodepurazione anche a causa di una carente conoscenza da parte di tecnici ed operatori del settore.

Allo scopo di divulgare la tecnica della fitodepurazione e di supportare tecnici ed amministratori nella pianificazione, progettazione ed autorizzazione di sistemi di trattamento basati sulla tecnologia della fitodepurazione, l’attività che il CSEI Catania ha avviato nel 2013 e che proseguirà nel 2015 anche a supporto dei tecnici del Dipartimento dell’Ambiente dell’Assessorato Regionale del Territorio e dell’Ambiente e del Dipartimento delle Acque e dei Rifiuti dell’Assessorato Regionale dell’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità, sarà la seguente:

a. valutazione delle potenzialità di utilizzo dei sistemi di fitodepurazione per il trattamento delle acque reflue nel territorio delle regione siciliana;

b. corsi di formazione sulle tecniche di fitodepurazione delle acque reflue per piccole e medie comunità.

Nell’ambito dei corsi verranno approfonditi i seguenti temi:

• Nuovi orientamenti nella pianificazione e progettazione dei sistemi di raccolta, trattamento e smaltimento delle acque reflue;

• Lo stato attuale dei sistemi di fognatura e depurazione in Sicilia

• Le tecnologie di trattamento naturali per i piccoli e medi insediamenti

• I sistemi di fitodepurazione per il trattamento ed il riuso delle acque reflue urbane ed

• agroindustriali

• La progettazione e gestione dei sistemi di fitodepurazione

• Casi di studio

Nell’ambito delle attività predette verranno condotti studi e approfondimenti circa le potenzialità applicative dei sistemi di trattamento naturale delle acque reflue nei sistemi depurativi che fanno capo a Catania ed Acireale.

In particolare per ciò che riguarda il sistema di Catania, il CSEI Catania fornirà supporto alla SIDRA di Catania per valutare e formulare ipotesi di adeguamento dello schema depurativo.

Tale ipotesi riguarderà in particolare la possibilità di collettare a Catania i reflui prodotti in alcuni centri abitati etnei in aggiunta a quelli già previsti. Inoltre verrà valutata e studiata la possibilità di sostituire la condotta sottomarina già prevista con un sistema di trattamento terziario naturale di fitodepurazione con successivo riuso delle acque reflue.

A tale scopo verrà anche valutato il fabbisogno irriguo della Piana di Catania e verranno studiati i possibili collegamenti tra l’impianto di fitodepurazione e le reti irrigue collettive gestite dai Consorzi di Bonifica.

Per ciò che riguarda il sistema di Acireale verrà studiato uno schema depurativo alternativo a quello accentrato attualmente previsto ma non realizzato per difficoltà tecniche.

Ciò determinerà la formulazione di ipotesi di realizzazione di più impianti di depurazione decentralizzati la cui ubicazione verrà effettuata tenendo conto delle caratteristiche del territorio servito.

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5. Servizi per attività di formazione e/o ricerca nelle aree di interesse del Centro

5.1 Attività di assistenza tecnica agli enti operanti nell’area dell’acqua e dell’ambiente

Come negli anni passati il Centro offrirà a enti pubblici e privati le proprie competenze per lo svolgimento di attività di ricerca, formazione e assistenza tecnica nelle aree di interesse del Centro medesimo. Tali attività potranno concentrarsi nell'assistenza scientifica e organizzativa per la organizzazione di programmi formativi, di assistenza tecnica per la gestione di servizi, di partecipazione ad attività di ricerca. In perseguimento del suo specifico obiettivo di sostenere il miglioramento della gestione delle acque e dell’ambiente nel Mezzogiorno d’Italia in particolare aiutando gli enti a ciò predisposti, il CSEI Catania svolgerà su sua iniziativa o su richieste specifiche attività di assistenza tecnica sia, in primo luogo ai suoi soci sia agli altri organismi pubblici o privati che le richiedono o accolgono.

L’attività di assistenza tecnica riguarda principalmente i seguenti settori:

- servizio idrico integrato - riuso delle acque reflue

- valutazione della gestione e del servizio reso all’utenza - formazione specifica di personale aziendale su richiesta

In particolare negli ultimi anni il CSEI Catania ha proseguito l’attività di assistenza tecnica alle Autorità d’Ambito, soprattutto meridionali, con lo scopo di sostenerle a svolgere con efficienza ed efficacia i loro compiti.

Nel 2015 si prevede di continuare, su richiesta degli enti interessati, l'attività finalizzata prevalentemente ad:

- assistere gli enti interessati nella realizzazione, avvio e monitoraggio dei sistemi di riuso agricolo delle acque reflue urbane;

- assistere gli enti regionali e locali che si occupano di programmazione e gestione delle risorse idriche nella messa a punto di criteri e nella elaborazione di piani di emergenza idrica.

L'attività sul riuso agricolo delle acque reflue urbane, da effettuare su richiesta delle Amministrazioni provinciali e/o comunali, riguarderà:

- la pianificazione dell'uso delle acque reflue urbane;

- la valutazione della idoneità di sistemi di riuso proposti;

- il monitoraggio dell'esercizio di sistemi di riuso agricolo di acque.

L'attività sul Servizio Idrico Integrato, da effettuarsi su richiesta delle Autorità d'Ambito e/o di enti locali, riguarderà:

- l'assistenza nella fase di aggiornamento dei Piani d'Ambito;

- lo studio delle modalità di costituzione degli organismi di gestione del servizio idrico integrato;

- lo studio dei criteri e delle conseguenze dei nuovi criteri di tariffazione all'interno dell'Ambito;

- il Servizio Idrico Integrato all'interno dell'Ambito Territoriale Ottimale.

Nell'ambito dell'attività di assistenza tecnica il CSEI Catania effettuerà la organizzazione, in uno o più quaderni che verranno pubblicati dal Centro, del materiale più interessante prodotto nell'ambito delle attività di ricerca. Tali pubblicazioni verranno distribuite agli enti e ai partecipanti coinvolti nelle attività.

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PROGRAMMA DELLE ATTIVITA’

ANNO 2015

(con risorse finanziarie di altri Enti non a carico del bilancio regionale)

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16 INDICE

1. Risorse naturali e sviluppo dell'agricoltura

1.1 Assistenza tecnica alle imprese per la gestione sostenibile delle risorse idriche nell’irrigazione di agrumeti

1.2 BANDO PSR 2007/2013 - Misura 124 - Progetto AgroTrack

1.3 Progetto di ricerca “Interventi per lo sviluppo della frutticoltura in Sicilia” sottoprogetto

“Vocazionalità ambientale del territorio siciliano per lo sviluppo della frutticoltura”

1.4 Progetto “Uso sostenibile dei sottoprodotti provenienti dalla lavorazione industriale degli agrumi”.

1.5 Convegno “Spazio agricolo come bene paesaggistico”

1.6 Seminario divulgativo del Progetto “Uso sostenibile dei sottoprodotti provenienti dalla lavorazione industriale degli agrumi”.

2.Servizio idrico integrato

2.1Progetto di e-learning “Lifelong Learning ProgrammeCentralized” - Sottoprogramma ERASMUS, dal titolo: “University Enterprise Collaboration in the field of Bottled Water”

Acronimo AQUASYN.

3. Tutela dell'ambiente e gestione dei sistemi di disinquinamento

3.1 Progetto “Vigna Energetica”- VIENERGY - Programma Operativo Italia-Malta 2007-2013 - Bando 01/11 Progetto Strategico

3.2 Progetto “Potenziamento della rete tecnologica per il monitoraggio delle risorse idriche sotterranee a servizio delle imprese nella provincia di Ragusa (MORISO 2.0)”

4. Promozione e diffusione delle attività del Centro 4.1 Collana editoriale sulla gestione delle acque 4.2 Sito web del CSEI Catania

5. Servizi per attività di formazione e/o ricerca nelle aree di interesse del Centro

5.1 Attività di assistenza tecnica per la realizzazione del sistema di fitodepurazione per il trattamento terziario del centro commerciale IKEA di Bari.

5.2 Assistenza tecnica per la realizzazione del sistema di fitodepurazione terziario per il trattamento ed il riuso delle acque reflue – Golf Resort di Carlentini (SR).

5.3 Assistenza tecnica per la conduzione delle attività di ricerca per la valutazione tecnologica ed efficienza di filtri e ali gocciolanti tramite l’impiego di acque reflue depurate presso il campo sperimentale di microirrigazione con acque reflue depurate di San Michele di Ganzaria (CT) nell’ambito del progetto PON-SIBAR.

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17 1. Risorse naturali e sviluppo dell'agricoltura

1.1Assistenza tecnica alle imprese per la gestione sostenibile delle risorse idriche nell’irrigazione di agrumeti

Il Consorzio Euroagrumi O.P. Soc. Coop. Consortile di Biancavilla (CT) ha affidato al CSEI Catania,nel settembre 2013,l’incarico di “Assistenza tecnica alle imprese per la gestione sostenibile delle risorse idriche nell’irrigazione di agrumeti”, in attuazione del Programma Operativo 2014/2017 – Progetto esecutivo annualità 2015, il cui obiettivo è quello di promuovere pratiche colturali e tecniche di produzione rispettose dell’ambiente.

In particolare il CSEI Catania ha il compito di fornire indicazioni alle aziende sugli effettivi bisogni idrici delle colture agrumicole, informarle sulle tecniche innovative di irrigazione in aree caratterizzate da condizioni di carenza di risorse idriche e consigliarle sull’adottabilità di queste tecniche e sulle modalità di realizzazione di impianti di irrigazione aziendali.

Nel corso dell’attività di assistenza tecnica si procederà all’individuazione di selezionate aziende, a vocazione agrumicola, nelle quali effettuare le attività di:

- Valutazione degli effettivi fabbisogni irrigui mediante tecniche innovative;

- Applicazione di tecniche di irrigazione deficitaria;

- Individuazione di metodi irrigui ad elevata efficienza di adacquamento.

L’attività di assistenza tecnica, iniziata nel 2014, sarà svolta in quattro anni.

Nel 2015 verrà proseguita l’attività di sperimentazione e di diffusione alle aziende agrumicole di tecniche innovative di irrigazione localizzata. In particolare l’attività sarà orientata a introdurre metodi e tecniche finalizzati al risparmio idrico.

1.2 BANDO PSR 2007/2013 - Misura 124 - Progetto AgroTrack

Nell’ambito della Mis. 124 del PSR Sicilia, nel 2014 è stato avviato un progetto di trasferimento tecnologico denominato “AgroTrack”. La finalità del progetto è quella di definire informaticamente il processo di filiera per il comparto ortofrutticolo dettagliando le fasi che coinvolgono: aziende produttrici, aziende di distribuzione, magazzini di confezionamento, venditori al dettaglio, organismi di controllo della qualità, consumatori.

Ogni azienda che ha dato l’adesione al progetto potrà partecipare a uno o più processi di filiera, attraverso la gestione integrata in un unico sistema.

La gestione più snella e integrata dei processi di azienda, di magazzino e di distribuzione permetterà di conseguire una logistica innovativa senza ulteriori carichi amministrativi sulle varie aziende e alla eliminazione di flussi cartacei. Verrà inoltre realizzato un sistema per rendere disponibili sul web informazioni relative al processo di lavorazione.

In sintesi il Progetto Agrotrack consentirà di realizzare una piattaforma caratterizzata da:

a. Aggiornamento continuo delle tecnologie per l’identificazione dei prodotti alimentari;

b. Metodologie per la definizione degli standard dei prodotti e delle materie prime;

c. Individuazione di metodi per l’oggettivazione delle prove di controllo ; d. Integrazione dei protocolli al sistema di tracciabilità nazionale.

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Il progetto, coordinato dalla Promoter Sud, prevede la partecipazione di numerose aziende e da imprese specializzate nel settore informatico. Il CSEI Catania partecipa al progetto prevalentemente per l’attività di formazione e di disseminazione dei risultati.

In particolare nel corso del 2015 verranno organizzati incontri con aziende agricole per la diffusione dei risultati con particolare riferimento ai sistemi di tracciabilità dei prodotti orticoli.

1.3 Progetto di ricerca “Interventi per lo sviluppo della frutticoltura in Sicilia” sottoprogetto

“Vocazionalità ambientale del territorio siciliano per lo sviluppo della frutticoltura”

Nel dicembre 2011il Dipartimento degli Interventi Infrastrutturali per l’Agricoltura ha firmato la Convenzione tecnica scientifica con il CSEI Catania per la realizzazione del progetto

“Vocazionalità ambientale del territorio siciliano per lo sviluppo della frutticoltura”da svilupparsi all’interno del progetto di ricerca “Interventi per lo sviluppo della frutticoltura in Sicilia”

L’obiettivo del progettosvolto dal CSEI Catania è relativo alla valutazione della vocazionalità ambientale di selezionate aree del territorio siciliano alla introduzione di nuove cultivar di pesco, susino, albicocco, ciliegio, nespolo, lici e mango.

Nel corso del primo anno di attività del progetto, lo studio è stato impostato attraverso l’analisi, preliminare, delle principali criticità del comparto frutticolo esistente. Successivamente, sono state selezionate, mediante attenti studi ed analisi condotte dal gruppo di lavoro interdisciplinare che compone l’unità di ricerca, le specie frutticole da valutare nello studio di vocazionalità. Di queste sono state prodotte schede tecniche contenenti le principali caratteristiche ed i fabbisogni termici. E’

stato, poi, individuato l’approccio metodologico da seguire per l’analisi di vocazionalità. In particolare, l’approccio individuato è basato sull’analisi del regime termometrico del territorio in studio, attraverso cui è stato possibile individuare i seguenti indicatori: Chilling Unit (CU) utilizzato per la valutazione dei fabbisogno termico nella fase di dormienza delle diverse specie frutticole, GrowingDegree Hour - GDH mediante il modello ASYMCUR utilizzato quale indicatore di fabbisogno termico durante la fase di fioritura delle diverse specie frutticole e Developmental Unit - DU utilizzato quale indicatore di fabbisogno termico necessario per l’avvio della fase di maturazione delle specie. E’ altresì intuibile come tali modelli siamo strettamente legati alle caratteristiche più strettamente fisiologiche delle specie in esame.

La definizione dell’approccio metodologico ha richiesto un’accurata analisi della letteratura più recente e la ricognizione della disponibilità dei dati termometrici del territorio e del grado di accuratezza degli stessi. Per tale analisi si è chiesta la collaborazione del Servizio Agrometeorologico della Regione Siciliana (SIAS). Nel corso del primo anno di attività sono state realizzate mappe tematiche relative al solo indicatore Chilling Unit (CU) utilizzato, come detto, per la valutazione dei fabbisogno termico nella fase di dormienza delle diverse specie frutticole.

Nel corso del 2014, si è conclusa l’analisi delle Growing Degree Hour - GDH mediante il modello ASYMCUR utilizzato quale indicatore di fabbisogno termico durante la fase di fioritura delle diverse specie frutticole e Developmental Unit -DU utilizzato quale indicatore di fabbisogno termico necessario per l’avvio della fase di maturazione delle specie. I dati climatici necessari per le suddette valutazioni saranno messi a disposizione del SIAS della Regione Siciliana. Una volta determinati i suddetti indicatori, si è proceduto alla individuazione delle aree suscettibili a processi di riconversione e/o di sviluppo della frutticoltura.

Nel 2015 l’attività di ricerca verrà conclusa con la redazione della relazione finale contenente in particolare indicazioni sulle aree siciliane con maggiori potenzialità di sviluppo della frutticoltura.

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1.4 Progetto “Uso sostenibile dei sottoprodotti provenienti dalla lavorazione industriale degli agrumi”

Il CSEI Catania parteciperà al Progetto “Uso sostenibile dei sottoprodotti provenienti dalla lavorazione industriale degli agrumi”, finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico in ottemperanza a quanto disposto nel Decreto del Ministro dello Sviluppo Economico del 21/05/2014, che individuava le modalità per la concessione dei contributi ed i termini per la presentazione delle domande per i progetti di ricerca e sviluppo nel settore agro-industriale nelle aree di produzione della Sicilia orientale, con particolare riferimento al reimpiego sostenibile degli scarti provenienti dalla lavorazione industriale degli agrumi, ai sensi dell’articolo 1, comma 114, della legge 27 dicembre 2013, n. 147.

Il Progetto, presentato da due imprese (la Citrofood in qualità di Capofila e la Cinzia Alimentari in qualità di impresa partner), verrà realizzato con il contributo tecnico e scientifico, formalizzato attraverso contratti di ricerca, di tre Università (Catania, Palermo e Reggio Calabria) e di due Centri di ricerca (Corfilac e CSEI Catania).

Il progetto coinvolgerà inoltre l’industria alimentare DAIS, l’industria di produzione di bibite Sibat Tomarchio, l’industria agrumaria Ortogel, la Società di assistenza e consulenza alle imprese agrumarie Citrech, la Società Orange Fiber e l’Azienda Agraria Sperimentale dell’Università di Catania.

Il Progetto avrà inizio il 10/01/2015 ed avrà una durata di 30 mesi.

Il progetto verrà realizzato con il contributo scientifico e tecnico del Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente (Di3A) dell’Università di Catania, del Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali (SAF) dell’Università di Palermo, del Dipartimento di Agraria dell’Università di Reggio Calabria, nonché del supporto del CSEI Catania.

L’obiettivo del progetto è di mettere a punto prototipi industriali per l’utilizzazione innovativa e sostenibile dei sottoprodotti di lavorazione degli agrumi, nonché di elaborare linee guida che rendano sostenibile sotto il profilo economico e ambientale, mediante le opportune innovazioni, gli usi tradizionali del pastazzo.

Per il conseguimento di tale obiettivo sarà effettuata un’attività di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale, che consentirà di valutare l’idoneità e la fattibilità dell’uso del pastazzo per:

- alimentazione umana; l’attività riguarderà la valutazione delle tecniche di trasformazione del pastazzo di agrumi per ottenere prodotti che abbiano valenza nell’alimentazione umana;

tali tecniche riguardano nello specifico l’estrazione di pectine, di limonina e la produzione di fibre essiccate e di liquidi alimentari;

- valorizzazione del residuo solido di depolpatori; l’attività consentirà la messa a punto di prove enzimatiche per la trasformazione del residuo solido dei depolpatori in un concentrato funzionale di sostanze attive ad alto valore aggiunto;

- produzione di ammendante; l’attività consentirà di mettere a punto nuove tecniche per l’utilizzo del pastazzo di agrumi come ammendante e la velocizzazione del processo di compostaggio con estrazione di sostanze ad elevato valore aggiunto;

- trattamento naturale delle acque reflue agrumarie; l’attività sarà finalizzata alla messa a punto di un prototipo di sistema per il trattamento e lo smaltimento delle acque reflue di origine agrumaria con particolare riferimento a quelle derivanti dai processi innovativi di valorizzazione del pastazzo.

- produzione di tessuti;l’attività consentirà di mettere a punto, a livello semi-industriale, tecniche sostenibili di estrazione di cellulosa per la produzione di tessuti.

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I risultati delle attività progettuali consentiranno di trarre elementi utili al fine di consentire agli organi competenti di rivisitare la normativa vigente sull’utilizzo del pastazzo e di dare supporto all’emanazione dei decreti attuativi del D. Lgs. 69/2013, che rendano effettiva la qualificazione del pastazzo come sottoprodotto valorizzabile escludendolo dalla disciplina dei rifiuti.

Il progetto si compone di diverse attività. Il CSEI Catania si occuperà di realizzare alcune attività progettuali che fanno riferimento alle seguenti linee progettuali:

1. Diffusione dei risultati del Progetto;

2. Trattamento e reimpiego dei reflui agrumari.

Nell’ambito del Progetto, il Capofila Citrofood, in collaborazione e con il supporto tecnico- organizzativo del CSEI Catania, realizzerà un piano di informazione e diffusione dei risultati. Il progetto, infatti, prevede la realizzazione di prototipi che resteranno di esclusiva proprietà delle industrie che li realizzeranno; tuttavia alcuni risultati di generale interesse (quali ad esempio quelli relativi all’uso per ammendante, trattamento delle acque reflue agrumarie, ecc.) potranno essere diffusi con opportune iniziative finalizzate anche all’accrescimento delle conoscenze di soggetti non partecipanti al progetto stesso.

L’obiettivo del piano di diffusione dei risultati sarà quello di informare le industrie interessate (non solo quelle di trasformazione), i produttori agricoli e i soggetti che rivestono ruoli istituzionali di controllo circa le potenzialità di utilizzazione del pastazzo, i limiti di impiego, le modalità tecnico- operative e il bilancio costi/ricavi.

L’attività di ricerca, che verrà svolta presso gli impianti e sui terreni dell’industria Ortogel, sarà condotta dal partner di progetto Dipartimento Di3A - Università degli Studi di Catania (responsabile scientifico il prof. Giuseppe Cirelli), con la collaborazione del CSEI Catania, dell’ORTOGEL s.p.a. e la consulenza della Citrech. Obiettivo dell’attività è valutare, attraverso prove sperimentali, le potenzialità applicative delle tecniche estensive quali lagunaggio aerato e fitodepurazione per il trattamento delle acque reflue agrumarie ed in particolare la messa a punto di un prototipo per il trattamento secondario e/o terziario delle acque reflue agrumarie.

Nel corso dell’attività, saranno prese in esame le varie tecnologie disponibili per il trattamento delle acque reflue agrumarie evidenziandone i limiti e le potenzialità applicative per il raggiungimento degli obiettivi depurativi prefissati per legge nel rispetto della sostenibilità ambientale e della competitività dell’impresa di trasformazione agrumaria. Inoltre, saranno condotte delle indagini sperimentali in pieno campo su sistemi di lagunaggio aerato, in esercizio da alcuni anni nella Sicilia orientale nel territorio di Caltagirone, e su impianto prototipale di fitodepurazione da realizzarsi in prossimità del suddetto sistema di lagunaggio al fine di verificarne le potenzialità applicative.

Un seminario divulgativo è previsto nel mese di marzo 2015 (vedi cap. 2.10)

1.5 Convegno “Spazio agricolo come bene paesaggistico”

Il convegno si inserisce fra le attività del progettoLIFE+Leopoldia, condotto dall'Università degli Studi diCatania (partner beneficiario), dalla Lipu - Ente gestore dellaRiserva Naturale Biviere di Gela e dal Dipartimento regionaledello sviluppo rurale e territoriale - Assessorato regionaledell'agricoltura, dello sviluppo rurale e della pescamediterranea.

Il Progetto ha l'obiettivo di salvaguardare una piccola bulbosa, la Leopoldia gussonei attualmente presente solo in Sicilia, nel Golfo di Gela, e a rischio di estinzione a causa della forte pressione antropica. Da qualche decennio, nel territorio gelese sono avvenuti processi di trasformazione simili

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a quelli riscontrabili in molti altri luoghi dell'Europa: si sono verificate, nel tempo,modifiche del paesaggio dovute alla introduzione di attività scarsamente compatibili con lo stato originario dei luoghi,comportando la perdita dei valori umani e naturali che la Convenzione Europea del Paesaggio identifica come fattori identitari della popolazione locale ed elementi di base delle strategie e degli orientamenti per salvaguardare, gestire e pianificare il paesaggio.

Molti di questi paesaggi erano “spazi agricoli” di grande valore antropico oltre ad essere la base produttiva fondamentale delle passate generazioni. In altri casi sono i nuovi paesaggi agricoli che, per la loro bellezza e unicità, formano “spazi agricoli” già identificati dalle comunità. Attualmente molte attività, a livello politico e progettuale, sono indirizzate a riconoscere il valore di tali paesaggi per farne beni paesaggistici di pregio e fattori propulsivi delle economie locali.

Il convegno vuole intercettare l'interesse di studiosi,professionisti ed operatori sul tema riguardante lo “spazio agricolo come bene paesaggistico”, cioè il territorio rurale di qualità come luogo in grado di sostenere lo sviluppo delle comunità locali.

Il convegno, quindi, rappresenta un momento di riflessione e di confronto, contribuendo alla diffusione delle ricerche in atto finalizzate alla conservazione, alla riqualificazione e alla valorizzazione delle risorse agricole considerate come una

ricchezza per i paesaggi in generale e per quelli protetti in particolare.

1.6 Seminario divulgativo del Progetto “Uso sostenibile dei sottoprodotti provenienti dalla lavorazione industriale degli agrumi”

Nel marzo 2015 è previsto, a Grammichele (CT) presso l’Agriturismo Valle dei Margi, un seminario divulgativo del progetto“Uso sostenibile dei sottoprodotti provenienti dalla lavorazione industriale degli agrumi” in cui saranno presentate le seguenti relazioni:

• Il pastazzo: da scarto a risorsa

Sen. Giuseppe Compagnone, Componente Commissione Territorio e Ambiente – Senato della Repubblica

• Presentazione dei progetti di ricerca del MISE sul pastazzo Dott. Gabriella Pecorini, MISE – Roma

• Utilizzazione di fibre solubili ed essiccate per l’alimentazione umana Dott. Rosario Timpone, Citrech

Dott. Davide Tamburino, Cinzia Alimentari

• Estrazione di cellulosa dal pastazzo per la produzione di tessuti Dott. Enrica Arena e Adriana Santonocito, Orange Fiber

• Valorizzazione del residuo dei depolpatori dell’industria di trasformazione agrumaria Dott. Massimo Davella, Citrech

Dott.CarmeloCaratozzolo e Franco Ingrillì, Citrofood

• Utilizzazione del pastazzo come ammendante

Prof. Simona Consoli, Andrea Baglieri e Alberto Continella, Università di Catania

• Trattamento dei reflui agrumari mediante lagunaggio Prof. Giuseppe Cirelli, Università di Catania

Prof. Vincenzo Tamburino, Università Mediterranea di Reggio Calabria

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22 2. Servizio idrico integrato

2.1 Progetto di e-learning “Lifelong Learning Programme Centralized” SottoprogrammaERASMUS, dal titolo: “University Enterprise Collaboration in the field of Bottled Water” Acronimo AQUASYN.

Il CSEI Catania ha aderito ad un progetto di e-learning presentato dall’ente greco Action Synergy S.A. all’Unione Europea- Direzione Generale per l'Istruzione e la Cultura - relativo al programma

“Lifelong Learning Programme Centralized” - Sottoprogramma ERASMUS, dal titolo: “University Enterprise Collaboration in the field of Bottled Water”- Acronimo AQUASYN.

Il progetto ha l’obiettivo di sviluppare le conoscenze e le competenze del personale delle aziende che si occupano di imbottigliamento di acque minerali attraverso corsi di formazione sviluppati dalle università, promuovendo il trasferimento delle competenze dalle università partner del progetto alle imprese. Il Consorzio è composto da otto organizzazioni provenienti da sei paesi (Grecia, Cipro, Regno Unito, Italia, Spagna, Portogallo) e i principali soggetti del settore (università, imprese, UETP, organismi di ricerca). L’obiettivo del progetto, avente una durata temporale di 36 mesi, è il trasferimento delle conoscenze e competenze tra i tecnici delle diverse realtà territoriali e l’aggiornamento professionale del personale delle imprese ed agenzie che si occupano dell’imbottigliamento delle acque minerali nell’ambito dei Paesi del Mediterraneo.

Il progetto è stato avviato l’1 ottobre 2012 e avrà termine il 30 settembre 2015.

Il CSEI Catania, unico partner italiano, ha tra le altre cose il compito del controllo degli aspetti tecnici e finanziari del progetto, dell’aggiornamento del portale del progetto con i dati amministrativi e finanziari, la segnalazione di eventuali problemi al coordinatore del progetto, la preparare delle informazioni richieste dal coordinatore per le relazioni trimestrali, intermedie e finale e l’organizzare dei vari incontri transnazionali tra cui quello finale a Catania a conclusione del progetto. Inoltre si occuperà di tutto ciò che attiene lo svolgimento del progetto in Italia curandone l’azione divulgativa con la redazione e/o traduzione dei materiali di formazione in Italia (poster, depliant e sito web), l’organizzazione dei vari workshop in Italia per la formazione dei tutor, l’organizzazione dei comitati di pilotaggio per i corsi on-line e off-line, la compilazione dei questionari e la realizzazione delle interviste e la definizione degli indicatori per la valutazione, l’organizzazione di visite di studio ai laboratori delle aziende.

3. Tutela dell'ambiente e gestione dei sistemi di disinquinamento

3.1 Progetto “Vigna Energetica”- VIENERGY - Programma Operativo Italia-Malta 2007- 2013 - Bando 01/11 Progetto Strategico

Nell’ambito del Programma Operativo Italia-Malta 2007-2013 - Bando 01/11 Progetto Strategico - è stato approvato, ed è stato avviato nel mese di novembre 2012, il progetto denominato “Vigna Energetica”- VIENERGY. I partner coinvolti nel progetto sono l’Istituto Regionale Vino e Olio della Regione Siciliana (capofila), l’A.B.E. s.r.l. di Marsala (TP), il Corissia (PA) e il Ministry for Resources and Rural Affairs (Malta).

Il progetto si pone l’obiettivo generale di riduzione della dipendenza dalle fonti energetiche tradizionali e di sviluppo di tecnologia relativa alla produzione di energia da fonti rinnovabili, nonché gli obiettivi specifici di riduzione delle emissioni inquinanti e dei costi energetici di produzione, smaltimento dei rifiuti in modo ecologico, sviluppo di nuove fonti di reddito.

In particolare, nell’ambito del predetto Progetto, il CSEI Catania effettua la sperimentazione di sistemi naturali per il trattamento delle acque reflue enologiche in una cantina già selezionata in

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Provincia di Siracusa, l’azienda agricola Marabino, localizzata nella Val di Noto. A tale scopo è stato realizzato un impianto di fitodepurazione su cui,per l’intera durata del progetto, verrà valutata l’efficienza di rimozione degli inquinanti attraverso il prelievo e analisi di campioni di acque reflue in ingresso e in uscita dall’impianto. E’ stato messo a punto un protocollo sperimentale per il monitoraggio, il prelievo e l’analisi di campioni di acque reflue enologiche analizzando gli eventuali problemi costruttivi e gestionali legati al funzionamento dell’impianto. La ricerca consentirà inoltre di valutare la idoneità dell’acqua trattata ai fini dell’irrigazione di aree a verde all’interno della stessa azienda.

Dai primi risultati dell’attività sperimentale è emerso che l’impianto di fitodepurazione per il trattamento delle acque reflue enologiche della cantina Marabino ha mostrato buone efficienze di rimozione già dalle prime fasi di esercizio e un’ottima capacità buffer in presenza di punte di carico organico. Sono stati rilevati inoltre buoni abbattimenti dei principali inquinanti fin dalla prima fase di trattamento

L’attività di competenza del CSEI Catania comprende inoltre una analisi dei sistemi di trattamento e smaltimento esistenti nel territorio delle province di Siracusa e Ragusa. Attraverso rilevazioni e analisisono stati caratterizzati alcuni sistemi di trattamento e smaltimento esistenti nelle province in studio anche allo scopo di effettuare confronti con il sistema sperimentale che verrà realizzato e gestito nel corso del progetto. Anche tale attività proseguirà e verrà conclusa nel 2015.

3.2 Progetto “Potenziamento della rete tecnologica per il monitoraggio delle risorse idriche sotterranee a servizio delle imprese nella provincia di Ragusa (MORISO 2.0)”

Il CSEI Catania sarà coinvolto dal 2015 al 2018 nel progetto dal titolo “Potenziamento della rete tecnologica per il monitoraggio delle risorse idriche sotterranee a servizio delle imprese nella provincia di Ragusa (MORISO 2.0)”.

Il progetto consiste nel potenziamento della rete tecnologica per il monitoraggio degli acquiferi più significativi del territorio ibleo, da cui si approvvigionano le imprese della provincia di Ragusa.In particolare, il progetto valorizzerà la collaborazione tra il CSEI Catania e la Provincia Regionale di Ragusa - Settore 9° - Pianificazione del territorio e Infrastrutture, già avviata sulla base di un protocollo d’intesa per “La gestione congiunta della rete di rilevamento delle acque sotterranee nel territorio della provincia di Ragusa”.

Nell’ultimo decennio, a seguito di fenomeni legati allo sviluppo residenziale e turistico- ricettivo,all’incremento delle attività industriali, nonché alla massiccia diffusione delle colture in serra,l’ambiente naturale nel territorio ragusano ha subito notevoli mutamenti, ed in particolare le caratteristiche quali-quantitative delle risorse idriche, prelevate da fonti superficiali e sotterranee,appaiono fortemente degradate. Ciò è dovuto all’intensificarsi di attività di produzione e trasformazione dei prodotti agricoli e zootecnici, all’uso di fertilizzanti azotati e di prodotti fitosanitari, nonché allo spandimento indifferenziato sui suoli agricoli dei reflui zootecnici ed ingenerale dei reflui prodotti dalle industrie agroalimentari.

In tale contesto, la natura delle attività produttive, le modalità di rilascio e di propagazione della suddetta contaminazione nelle acque di falda e l’entità dei prelievi idrici per i diversi settori di utilizzo (agricolo, civile e industriale), insieme alla conoscenza delle caratteristiche idrogeologiche degli acquiferi del territorio, rappresentano elementi essenziali per definire lo stato quali quantitativo delle risorse idriche sotterranee del territorio ibleo e per intraprendere azioni di mitigazione dei fenomeni di inquinamento.

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