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PROGRAMMA DELLE ATTIVITA’

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Academic year: 2021

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PROGRAMMA DELLE ATTIVITA’

ANNO 2016

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PRESENTAZIONE DEL CSEI Catania

Il CSEI Catania è un ente senza scopo di lucro costituito nel 1975, nel quadro dell’intervento straordinario per lo sviluppo del Mezzogiorno, ad iniziativa del FORMEZ, della Cassa per il Mezzogiorno, dell’Università di Catania, della SVIMEZ e della Fondazione Politecnica del Mediterraneo.

Dopo la fase iniziale dedicata all’avvio e al consolidamento della struttura, realizzata con la diretta partecipazione delle istituzioni dell’Intervento Straordinario, il CSEI Catania ha acquisito una sua autonoma configurazione e hanno aderito al Centro diversi organismi pubblici che si occupano della gestione delle risorse naturali ed in particolare delle risorse idriche.

Con le leggi n. 234 del 1979, n. 33 del 1983 e n. 36 del 1984 la Regione Siciliana ha riconosciuto lo specifico ruolo del CSEI Catania nello svolgimento di attività di ricerca e formazione nel settore dell’ambiente.

Il Centro ha operato al servizio dell’Intervento Straordinario per il Mezzogiorno ed opera al servizio della Regione Siciliana, delle altre Regioni meridionali e dei propri Soci ed offre inoltre a enti pubblici e privati le proprie competenze per lo svolgimento di attività di ricerca, formazione e assistenza tecnica nelle aree di interesse del Centro medesimo.

Finalità del CSEI Catania è di contribuire a promuovere lo sviluppo socio-economico del Mezzogiorno d’Italia nell’area della gestione delle acque, dei sistemi di disinquinamento dell’ambiente idrico, dei sistemi di tutela dell’ambiente dall’inquinamento e in generale nell’area della gestione delle risorse naturali. Nelle suddette aree, il Centro si pone come organismo di servizio delle Regioni e degli Enti locali. Per perseguire tale finalità il CSEI Catania svolge attività di ricerca applicata, di formazione e di assistenza tecnico-organizzativa orientate allo sviluppo delle capacità operative e innovative degli organismi pubblici e privati che nel Mezzogiorno operano nell’area delle risorse naturali.

I Soci del Centro sono: A.CO.S.ET S.p.A. di Catania, AMA S.p.A. di Paternò, ATO 6 Caltanissetta, Consorzio di Bonifica Integrale Vallo Diano e Tanagro di Sala Consilina,Consorzio di Bonifica n. 2 Palermo, Consorzio di Bonifica n. 3 Agrigento, Consorzio di Bonifica n. 4 Caltanissetta, Consorzio di Bonifica n. 5 Gela, Consorzio di Bonifica n. 6 Enna, Consorzio di Bonifica n. 7 Caltagirone, Consorzio di Bonifica n. 8 Ragusa, Consorzio di Bonifica n. 9 Catania, Consorzio di Bonifica n. 11 Messina, Consorzio per il Servizio di Depurazione dei Liquami tra i Comuni di Giarre–Riposto – Mascali-Fiumefreddo di Sicilia-Sant’Alfio – Co.De.L., Fondazione “Emanuele GugginoPicone”

(già Fondazione Politecnica del Mediterraneo) di Catania, Università degli Studi di Catania, PROMO.TER.SUD. S.r.l., Ragusa.

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3 Premessa

In continuità con le iniziative degli anni scorsi, il programma delle attività per il 2016 prevede la prosecuzione dell'azione del CSEI Catania nelle seguenti aree di intervento: gestione dei sistemi idrici; risorse naturali e sviluppo dell'agricoltura; servizio idrico integrato; tutela dell'ambiente e gestione dei sistemi di disinquinamento; promozione e diffusione delle attività del Centro; servizi per attività di formazione e/o ricerca nelle aree di interesse del Centro. In particolare per il 2016 il CSEI Catania ha in programma le seguenti iniziative:

Gestione dei sistemi idrici:

• Seminario in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua 2016

Risorse naturali e sviluppo dell'agricoltura:

• Assistenza tecnica alle imprese per la gestione sostenibile delle risorse idriche nell’irrigazione di agrumeti

• Corso sulla progettazione e gestione degli impianti di microirrigazione per le colture agrarie

• Seminario su: “Misure e interventi strutturali e infrastrutturali per l’irrigazione nel Meridione d’Italia”

• Progetto “Uso sostenibile dei sottoprodotti provenienti dalla lavorazione industriale degli agrumi”

• Seminario: “L’uso efficiente delle risorse idriche in agricoltura: innovazioni nelle tecniche di monitoraggio e gestione dei processi”

• Seminario: “La gestione sostenibile dell’irrigazione aziendale attraverso tecniche di irrigazione deficitaria”

• Seminario su “Le Agroenergie e la valorizzazione delle biomasse”

• Studio sulla razionalizzazione dell’approvvigionamento idrico dei sistemi irrigui collettivi gestiti dai Consorzi di Bonifica della Sicilia orientale

Servizio idrico integrato

• Progetto di e-learning “Lifelong Learning Programme Centralized” – SottoprogrammaERASMUS, dal titolo: “University Enterprise Collaboration in the field of Bottled Water” Acronimo AQUASYN

• Attività di ricerca, formazione e assistenza tecnica sull’attuazione delle legge 19/2015 in materia di risorse idriche in Sicilia

Tutela dell'ambiente e gestione dei sistemi di disinquinamento

• Attività di ricerca, formazione e assistenza tecnica sui sistemi di fitodepurazione per iltrattamento delle acque reflue di piccoli e medi insediamenti

• Progetto “Potenziamento della rete tecnologica per il monitoraggio delle risorse idriche sotterranee a servizio delle imprese nella provincia di Ragusa (MORISO 2.0)”

• Seminario:“Applicazione dei Sistemi Informativi Territoriali (SIT) per la gestione dell’ambiente e del territorio agricolo”

• Seminario sull’adeguamento, rinaturazione e manutenzione dei corsi d’acqua naturali Promozione e diffusione delle attività del Centro

• Collana editoriale sulla gestione delle acque

• Sito web del CSEI Catania

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Servizi per attività di formazione e/o ricerca nelle aree di interesse del Centro

• Attività di assistenza tecnica agli enti operanti nell’area dell’acqua e dell’ambiente

• Attività di assistenza tecnica per la gestionedel sistema di fitodepurazione per il trattamento terziario del centro commerciale IKEA di Catania

• Assistenza tecnica per la realizzazione del sistema di fitodepurazione terziario per il trattamento ed il riuso delle acque reflue – Golf Resort di Carlentini (SR)

Le attività in programma per il 2016 comprendono:

• Iniziative di specifico interesse regionale per la cui realizzazione verrà utilizzato il contributo regionale dell’Assessorato Regionale dell’Istruzione e Formazione Professionale;

• Iniziative svolte su specifico incarico di altri Enti o realizzate con risorse finanziarie previste da bandi pubblici.

Nel seguito vengono illustrati separatamente obiettivi e articolazione delle attività programmate con fondi regionali e delle attività in corso di realizzazione e da realizzare con altri finanziamenti acquisiti dal CSEI Catania attraverso la partecipazione a bandi pubblici.

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PROGRAMMA DELLE ATTIVITA’

ANNO 2016

(con risorse finanziarie a carico del bilancio regionale)

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6 INDICE

1. Gestione dei sistemi idrici

1.1Seminario in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua 2016 2. Risorse naturali e sviluppo dell'agricoltura

2.1 Corso sulla progettazione e gestione degli impianti di microirrigazione per le colture agrarie 2.2 Seminario su: “Misure e interventi strutturali e infrastrutturali per l’irrigazione nel

Meridione d’Italia”.

2.3Seminario: “L’uso efficiente delle risorse idriche in agricoltura: innovazioni nelle tecniche di monitoraggio e gestione dei processi”

2.4Seminario: “La gestione sostenibile dell’irrigazione aziendale attraverso tecniche di irrigazione deficitaria”

2.5 Seminario su "Le Agroenergie e la valorizzazione delle biomasse"

2.6Studio sulla razionalizzazione dell’approvvigionamento idrico dei sistemi irrigui collettivi gestiti dai Consorzi di Bonifica della Sicilia orientale

3. Servizio idrico integrato

3.1 Attività di ricerca, formazione e assistenza tecnica sull’attuazione delle legge 19/2015 in materia di risorse idriche in Sicilia

4. Tutela dell'ambiente e gestione dei sistemi di disinquinamento

4.1Attività di ricerca, formazione e assistenza tecnica sui sistemi di fitodepurazione per il trattamento delle acque reflue di piccoli e medi insediamenti.

4.2 Seminario: “Applicazione dei Sistemi Informativi Territoriali (SIT) per la gestione dell’ambiente e del territorio agricolo”

4.3 Seminario sull’adeguamento, rinaturazione e manutenzione dei corsi d’acqua naturali 5. Servizi per attività di formazione e/o ricerca nelle aree di interesse del Centro

5.1Attività di assistenza tecnica agli enti operanti nell’area dell’acqua e dell’ambiente

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7 1. Gestione dei sistemi idrici

1.1 Seminario in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua 2016

Il CSEI Catania, nell’ambito delle manifestazioni per la Giornata Mondiale dell’Acqua 2016, pianificata sotto l’egida delle Nazioni Unite in diverse parti del mondo, organizzerà un incontro per sensibilizzare l’opinione pubblica ed in particolare gli studenti delle scuole secondarie e di studenti universitarisul tema delle risorse idriche.

L’evento, che nel 2016 avrà come tema “Water and Jobs”, si svolgerà nel mese di marzo con la partecipazione di esperti in materia di risorse idriche e sarà organizzato in collaborazione con il Di3A - Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambientedell’Università degli Studi di Catania e l’Assessorato Regionale Acqua ed Energia.

L’uso sostenibile ed il consumo consapevole delle risorse idriche diventa sempre più una esigenza inderogabile per il futuro del nostro Pianeta, molto si può e si deve fare per ridurre i consumi idrici per i vari usi. Molto si può fare a livello urbano per quanto riguarda gli usi civili, ma molto di più si deve fare nel settore industriale ed agricolo, basti pensare che in molte aree del nostro Pianeta, oltre l’80% delle risorse idriche è utilizzato per la produzioni agro-alimentari, indispensabili per il sostentamento della popolazione mondiale.

I temi che verranno affrontati nel corso del seminario riguarderanno:

• Acqua e agricoltura

• Acqua per il consumo umano

• Riuso delle acque reflue

• L’acqua e le donne

Il CSEI Catania con tale iniziativa intende diffondere la cultura dell’uso razionale delle risorse idriche e del risparmio idrico.

In occasione del Seminario, verranno distribuiti gadget ai partecipanti.

2. Risorse naturali e sviluppo dell'agricoltura

2.1 Corso sulla progettazione e gestione degli impianti di microirrigazione per le colture agrarie

Il CSEI Catania organizzerà, in collaborazione con il Dipartimento di Gestione dei Sistemi Agroalimentari e Ambientali dell’Università di Catania e con la Irritrol System Europe S.r.l. by TORO Ag Irrigation, un corso di formazione su "La progettazione e gestione degli impianti di microirrigazione per le colture agrarie". Il corso, della durata di due giorni, si terrà con il patrocinio dell’ Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della Provincia di Catania.

Il corso sarà tenuto da docenti universitari e da tecnici del settore dell’irrigazione:

- prof. Giuseppe Cirelli - Università degli Studi di Catania (responsabile del corso);

- prof. Salvatore Barbagallo - Università degli Studi di Catania e Direttore del CSEI Catania;

- prof. Simona Consoli - Università degli Studi di Catania;

- dott. Piero Santelli - Technical Supervisor della Irritrol Systems Europe (Irritrol e Toro Ag).

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Il corso è principalmente rivolto a operatori, imprenditori agricoli e a tecnici del settore dell’irrigazione, nonché agli studenti e neolaureati del corso di laurea magistrale in Scienze e Tecnologie Agrarie e di Salvaguardia del Territorio e dell’Ambiente.

Il corso si svolgerà in due giornate. Le principali tematiche del primo giorno riguarderanno la gestione dell’irrigazione, le basi d’idraulica, le condotte e i pezzi speciali, l’impianto di pompaggio e l’irrigazione a goccia. Nella seconda giornata verranno trattati i temi relativi ai sistemi di automazione per l’irrigazione e filtrazione nei moderni impianti irrigui.

Alla fine di ogni modulo sono previste delle esercitazioni ai fini della verifica di apprendimento su quanto esposto.

2.2 Seminario su: “Misure e interventi strutturali e infrastrutturali per l’irrigazione nel Meridione d’Italia”

Il CSEI Catania, d’intesa e in collaborazione con l’Università degli Studi di Catania e con l’Assessorato dell’agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea della Regione Siciliana, organizzerà un Seminario sul tema “Misure e interventi strutturali e infrastrutturali per l’irrigazione nel Meridione d’Italia”. L’incontro si svolgerà a Catania e vedrà la partecipazione di autorevoli Autorità politiche e tecnici rappresentanti di importanti Enti a livello nazionale.

Obiettivo dell’incontro è quello di informare gli operatori del settore e in particolare dei Consorzi di Bonifica del Meridione d’Italia circa i programmi di sviluppo e le possibilità di finanziamento di opere per l’approvvigionamento irriguo nel meridione d’Italia.

I principali temi che saranno trattati riguarderanno i fondi europei per il finanziamento di opere irrigue, gli obiettivi e le risorse del Piano Irriguo Nazionale ed il ruolo dei Consorzi di Bonifica.

Quali relatori verranno invitati i massimi esponenti dell’Agensud, dell’ANBI e i Commissari dei Consorzi di Bonifica della Sicilia. Nel corso dell’incontro verranno analizzate le criticità della applicazione della recente legge nazionale di riforma dei Consorzi di Bonifica della Sicilia.

2.3 Seminario: “L’uso efficiente delle risorse idriche in agricoltura: innovazioni nelle tecniche di monitoraggio e gestione dei processi”

Gli scenari di cambiamento climatico che sono stati delineati negli ultimi anni pongono all’agricoltura del meridione d’Italia una serie di interrogativi sul futuro che tale settore avrà negli ambienti mediterranei nei prossimi decenni.

Da un lato, l’ipotesi di un cambiamento significativo nel regime pluviometrico, in termini di quantitativi annui così come in termini di distribuzione stagionale, prefigura situazioni di sempre maggiore carenza di risorse idriche da destinare all’attività irrigua, sollecitando lo sviluppo di tecniche orientate alla massimizzazione dell’efficienza nell’uso dell’acqua.

In tale contesto, il CSEI Catania organizzerà un Seminario per approfondire ed analizzare queste ipotesi, utilizzando strumenti avanzati che permettano di descrivere e di migliorare l’uso delle risorse idriche in agricoltura.

Nell’ambito del Seminario, attraverso un approccio di tipo interdisciplinare, saranno presentate alcune tra le principali metodologie per il monitoraggio e la gestione dei processi che hanno luogo nel sistema continuo suolo-pianta-atmosfera. In particolare, sarà valutato l’impiego di tecniche di

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stima e di misura dei flussi evapotraspirativi a partire dai meccanismi di trasporto interni alla pianta fino agli scambi con l’atmosfera. Sarà valutato il ruolo di tecniche irrigue di tipo deficitario, analizzando la risposta produttiva e fisiologica di colture arboree ed erbacee alla contrazione programmata delle risorse. Sarà valutato il ruolo cardine della caratterizzazione idrologica dei suoli ai fini della gestione del processo irriguo. Infine, verrà dato spazio alla presentazione di nuove soluzioni impiantistiche nel campo della microirrigazione aziendale che rendano più adeguati ed efficienti i meccanismi di distribuzioni idrica.

Il Seminario verrà svolto in collaborazione con il Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente dell’Università degli Studi di Catania.

2.4 Seminario: “La gestione sostenibile dell’irrigazione aziendale attraverso tecniche di irrigazione deficitaria”

Il tema del miglioramento dell’efficienza dell’irrigazione è oggetto di numerose ricerche, anche e soprattutto applicate in aree del bacino del Mediterraneo. L’irrigazione deficitaria (DI) è stata indicata quale strategia, tra le più promettenti, utile a migliorare la produttività dell’acqua di irrigazione, riducendo al contempo i volumi somministrati. La maggior parte delle applicazioni di DI, su colture da pieno campo o da frutto, è relativa alle tecniche denominate PRD (irrigazione deficitaria parziale) e RDI (irrigazione deficitaria regolata). In particolare la PRD, che consiste nel bagnare, alternativamente, una parte dell’apparato radicale delle colture, mentre l’altra è mantenuta in asciutto, favorendo l’incremento dei livelli di concentrazione di acido abscissico (ABA) nelle piante trattate, consente di mantenere inalterati vigore e livello produttivo, rispetto a piante irrigate più tradizionalmente. La tecnica RDI si basa, invece, sulla somministrazione di fissati livelli di deficit soltanto nel corso di quelle fasi fenologiche dello sviluppo delle piante, le quali risultino meno sensibili alle condizioni di stress idrico. L’uso di strategie di DI, combinato con l’applicazione di sistemi di irrigazione altamente efficienti (microirrigazione superficiale e sub- superficiale) può effettivamente contribuire a stabilire nuovi ed ottimali paradigmi d’uso delle risorse idriche in aree caratterizzate da una limitata disponibilità di risorse.

Tali tematiche saranno trattate nell’ambito di un Seminario che il CSEI Catania organizzerà nel 2016 in collaborazione con il Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente dell’Università degli Studi di Catania.

Il focus dell’incontro, che coinvolgerà docenti e ricercatori esperti nella gestione di tecniche di irrigazione deficitaria, sarà quello di presentare esperienze di utilizzo dell’irrigazione deficitaria su diverse tipologie colturali mediterranee, e di analizzare gli effetti prodotti in termini fisiologici, produttivi e qualitativi.

Il seminario sarà rivolto a tecnici che operino nel settore della gestione delle risorse idriche in agricoltura, liberi professionisti, studenti delle lauree magistrali e dei corsi di dottorato di ricerca.

Il Corso verrà organizzato con il patrocinio dell’Ordine dei dottori agronomi e forestali della Provincia di Catania.

2.5 Seminario su "Le Agroenergie e la valorizzazione delle biomasse"

Il tema della valorizzazione ai fini energetici delle biomasse di scarto, prodotte in grande misura dalle aziende agricole e forestali, dalle aziende zootecniche, nonché presenti nella frazione umida dei rifiuti solidi urbani, ha assunto una importanza strategica nella gestione sostenibile della filiera agroalimentare.

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Attualmente la destinazione finale di gran parte di questa biomassa è la discarica, e solo in minima parte alcune delle discariche presenti sul territorio siciliano sono attrezzate per la valorizzazione della FORSU – Frazione Organica da Rifiuto Solido Urbano – per la produzione di compost.

L’evoluzione tecnologica consente oggi di massimizzare il riutilizzo delle biomasse residuali e di scarto e tutti i sottoprodotti della filiera agroindustriale, forestale e zootecnica per la produzione di energia (biogas, gassificazione, biometano).

La normativa vigente e di quella in corso di approvazione consentono oggi di avere tempi certi per l’approvazione delle iniziative imprenditoriali tramite la procedura autorizzativa semplificata e la tariffa omnicomprensiva per la vendita dell’energia incentivata. Sono altresì valorizzati la cogenerazione di energia termica in aggiunta all’energia elettrica e, fatto di notevole valore per l’indirizzo delle politiche industriali nel campo delle agroenergie, i piccoli impianti.

Notevoli sono le potenzialità e la convenienza economica per il recupero degli scarti agricoli e agroindustriali, degli scarti derivanti dalla manutenzione dei boschi e dalla potatura delle specie arboree, dei reflui zootecnici, della FORSU derivante dalla raccolta differenziata negli ambiti dei servizi di nettezza urbana.

Tali materiali dovranno essere valorizzati presso piccoli impianti “di prossimità”, che consentano un misurato utilizzo del territorio, senza stravolgerne la natura con la creazione di strutture impattanti dal punto di vista ambientale e paesaggistico, evitando sproporzionati costi di trasporto, e creando “isole agroenergetiche” nei comuni più grandi (oltre 50,000 abitanti), o in aree equidistanti da unioni di comuni minori.

Semplici processi autorizzativi già vigenti ed un complesso di economie e sinergie, come la riduzione dei costi di conferimento in discarica, la possibilità di creare piccole reti di riscaldamento, la produzione di sottoprodotti riutilizzabili in agricoltura, sommati alla possibilità di creare un nuovo tessuto agroindustriale e artigianale fatto di coltivatori, progettisti, lavoratori dell’edilizia, dei montaggi meccanici, elettrici, strumentali, gestori d’impianto, a corollario della possibilità di ridurre l’impatto ambientale degli scarti agroindustriali, potranno generare per il mondo agricolo, forestale, degli allevatori, così come per i Comuni, un reddito integrativo che, nella maggior parte dei casi, si somma al mancato costo di conferimento, per migliorare il risultato economico ed avviare gli operatori economici verso la creazione di un ciclo virtuoso di trasformazione delle vulnerabilità in opportunità.

Il CSEI nel 2016 intende organizzare un seminario per sensibilizzare gli operatori economici e le forze politiche ad abbracciare con convinzione il principio che è possibile integrare il reddito delle aziende agricole e delle amministrazioni comunali attraverso il corretto utilizzo degli scarti e dei sottoprodotti agricoli, forestali, zootecnici e della FORSU attraverso una serie di relazioni sui seguenti temi:

- La gassificazione delle biomasse legnose

- La digestione anaerobica degli scarti agricoli e della frazione umida dei rifiuti urbani - Valorizzazione delle biomasse legnose: la torrefazione

- Progetti integrati di filiera per la valorizzazione ai fini energetici delle biomasse - Le opportunità offerte dalla programmazione europea – PSR Sicila 2014-2020 - La comunicazione per la formazione della coscienza del risparmio energetico

2.6 Studio sulla razionalizzazione dell’approvvigionamento idrico dei sistemi irrigui collettivi gestiti dai Consorzi di Bonifica della Sicilia orientale

In Sicilia, anche negli anni normali dal punto di vista idrologico, la disponibilità di risorse idriche per l’irrigazione risulta insufficiente rispetto ai fabbisogni con conseguenti danni alla produzione agricola. Carenze di risorse idriche per l’irrigazione, anche molto gravi, hanno interessato sia le aree irrigue attrezzate con reti collettive, sia le aree ubicate in prossimità dei centri abitati irrigate con

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acque sotterranee. Accanto alla progressiva diminuzione delle risorse idriche utilizzabili si rileva la bassa efficienza complessiva, stimata intorno al 40%, delle reti di adduzione e distribuzione irrigua.

L’ammodernamento strutturale e funzionale dei sistemi irrigui rappresenta una delle principali misure per contrastare l’insufficiente disponibilità idrica in agricoltura.

Tale situazione costringe gli agricoltori a reperire, ove possibile, risorse idriche integrative il cui uso risulta spesso costoso e poco razionale. Numerosi sono, ad esempio, gli invasi aziendali ed interaziendali realizzati dagli agricoltori negli ultimi anni, al fine di mitigare le sempre più frequenti condizioni di prolungata carenza idrica, dei quali non si tiene conto nella gestione complessiva delle risorse allocabili al comparto irriguo.

A fronte di tali premesse e con l’obiettivo di migliorare l’efficienza dei sistemi irrigui, alcuni anni fa i Consorzi di bonifica della Sicilia Orientale hanno stipulato un accordo per la gestione unitaria delle risorse idriche nei sistemi irrigui collettivi. L’attuazione di tale accordo necessita della definizione delle modalità e delle condizioni attraverso cui realizzare scambi, integrazioni ed incrementi delle risorse idriche disponibili nei sub-sistemi idrici presenti.

Più recentemente, una norma regionale prevede la costituzione di un unico Consorzio di Bonifica che riunirà tutti i Consorzi della Sicilia Orientale.

Allo scopo di rendere concreto l’accordo stipulato tra gli enti consortili della Sicilia Orientale (Consorzi di Bonifica di Catania, Siracusa, Enna, Ragusa e Caltagirone), lo studio si pone i seguenti obiettivi:

- caratterizzare i sistemi collettivi di adduzione e distribuzione gestiti dai diversi Consorzi di Bonifica, con particolare riferimento all’individuazione delle fonti di approvvigionamento, degli schemi idrici impiantistici, delle interconnessioni tra sub-sistemi realizzate e/o realizzabili, ecc...;

- valutare i fabbisogni irrigui su vasta scala, tenendo conto sia delle aree attrezzate, sia delle moderne conoscenze sui fabbisogni unitari colturali;

- sperimentare nuove tecniche di bilancio idrico e di bilancio energetico per la stima dei fabbisogni irrigui a scala aziendale;

- valutare l’adeguatezza delle risorse idriche collettive disponibili in relazione ai fabbisogni irrigui;

- individuare gli interventi per affrontare i periodi di carenza di risorse sia attraverso l’incremento di risorse idriche collettive, sia attraverso la realizzazione di interconnessioni tra sub-sistemi per consentire il trasferimento spaziale delle risorse idriche durante periodi di carenza;

- valutare i benefici economici realizzabili dalla razionalizzazione e dalla integrazione delle risorse idriche gestite dai diversi Consorzi di Bonifica;

Lo studio è articolato nelle seguenti due linee di ricerca:

1. Caratterizzazione dei sistemi irrigui collettivi della Sicilia orientale e definizione di regole per la gestione delle risorse idriche nei periodi di deficienza;

2. Valutazione dei fabbisogni irrigui mediante tecniche di bilancio idrico ed energetico.

“Caratterizzazione dei sistemi irrigui collettivi della Sicilia orientale e definizione di regole per la gestione delle risorse idriche nei periodi di deficienza”

Con riferimento ai comprensori irrigui gestiti dai Consorzi di Bonifica della Sicilia Orientale (Catania, Siracusa, Enna, Ragusa e Caltagirone), verrà preliminarmente effettuata l’acquisizione delle informazioni disponibili allo scopo di caratterizzare e descrivere i sistemi irrigui gestiti dai Consorzi. Si procederà, successivamente, alla valutazione, per ciascun ente consortile, dei possibili incrementi delle disponibilità idriche derivabili attraverso il completamento di opere esistenti e/o attraverso nuove realizzazioni. Verranno effettuate valutazioni economiche circa l’incremento della

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redditività netta indotta dall’irrigazione a seguito di una migliore gestione ed integrazione delle risorse collettive disponibili.

Le informazioni acquisite per le aree irrigue oggetto d’indagine e relative alle disponibilità idriche a breve e medio termine, ai volumi idrici consegnati alle utenze, ai fabbisogni idrici colturali, ecc..., verranno informatizzate mediante la messa a punto di un data base che ne consentirà una migliore fruibilità.

I risultati attesi dell’attività di studio riguarderanno:

- l’elaborazione di una cartografia aggiornata (attraverso l’implementazione di Sistemi Informativi Territoriali) contenente la descrizione degli impianti idrici gestiti dagli enti consortili della Sicilia Orientale; tale cartografia dovrà essere integrata con quella già esistente nell’ambito del SIAS;

- la valutazione dei fabbisogni colturali e dell’adeguatezza delle risorse idriche collettive destinate al loro soddisfacimento;

- l’individuazione di possibili interventi per l’incremento delle disponibilità idriche nel settore irriguo (interconnessioni tra sub-sistemi, integrazione delle risorse collettive con quelle private, ecc...);

- l’individuazione dei criteri per l’attuazione della gestione unitaria delle risorse idriche collettive disponibili;

- la valutazione dei benefici economici derivanti dalla auspicata integrazione e gestione unitaria delle risorse collettive, nonché le possibili soluzioni per superare i vincoli normativi che limitano lo scambio di risorse tra sistemi differenti.

“Valutazione dei fabbisogni irrigui mediante tecniche di bilancio idrico ed energetico”

L’attività di ricerca relativa alla linea 2 ha l’obiettivo di sperimentare tecniche di bilancio idrico (attraverso l’applicazione del modello IRRISIAS) ed energetico, unitamente all’utilizzo di tecniche di remote sensing. La sperimentazione verrà condotta per la stima dei fabbisogni idrici di colture agrumicole presso il distretto irriguo “nuovo estendimento” (esteso per 1550 ha) ricadente nell’area della Piana di Catania. La stima dei fabbisogni idrici colturali verrà condotta con riferimento a due differenti scenari spaziali:

azienda agraria: si procederà alla installazione di stazioni di misura automatiche per la stima delle principali componenti del bilancio energetico del sistema suolo-pianta-atmosfera e del bilancio idrico del terreno (mediante l’applicazione del modello IRRISIAS);

comizio irriguo: attraverso l’acquisizione di immagini telerilevate (da sensori ad alta risoluzione) si procederà all’integrazione delle informazioni radiometriche di origine satellitare con dati agro-meteorologici rilevati in situ.

Le informazioni acquisite verranno interfacciate con un sistema informativo geografico (GIS) che consentirà l’elaborazione di carte tematiche.

I risultati attesi dell’attività di studio riguarderanno:

- la valutazione dell’applicabilità delle tecniche di bilancio (idrico ed energetico), unitamente a tecniche di remote sensing per la stima dei flussi di evapotraspirazione da colture agrumicole;

- la valutazione dei fabbisogni colturali (in termini di evapotraspirazione ETc) e dei valori del coefficiente colturale (Kc), utilizzando tecniche di bilancio idrico ed energetico, a livello di azienda agraria;

- la valutazione dei fabbisogni irrigui a livello comiziale, integrando le informazioni reperite in situ (Kc, dati climatici) con dati radiometrici di origine satellitare;

- la valutazione delle prestazioni del sistema di distribuzione irrigua in termini di soddisfacimento dei fabbisogni colturali;

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- l’individuazione di possibili criteri di gestione dell’irrigazione (a livello sia aziendale che comiziale) per rendere più adeguato ai fabbisogni il sistema di distribuzione idrica.

3. Servizio idrico integrato

3.1 Attività di ricerca, formazione e assistenza tecnica sull’attuazione delle legge 19/2015 in materia di risorse idriche in Sicilia

Il CSEI Catania, anche su richiesta e sollecitazione dell’Assessorato Regionale dell’Energia e dei servizi di pubblica utilità, ha collaborato nel 2013 con il competente Dipartimento per la definizione di razionali criteri di attuazione della legge n. 2/2013 e più in generale per la riforma degli ATO idrici.

Nei numerosi incontri svolti con gli Uffici di diretta collaborazione e con lo stesso Assessore al ramo è stato evidenziato come sia opportuno distinguere la disciplina attuativa della legge 2/2013 (che necessita di una immediata applicazione) da quella che è possibile elaborare in un arco temporale più ampio.

La prima disciplina di immediata elaborazione è imposta dal vincolo derivante dalla regolamentazione che ai sensi del comma 4 dell’art. 154 del Codice dell’ambiente (come modificato dal DL n. 179/2012) l’Autorità dell’energia elettrica e del gas (AEEG) ha dato alla materia della revisione delle tariffe idriche: secondo tale regolamentazione gli Enti d’ambito istituiti dalle Regioni in sostituzione delle soppresse Autorità degli ambiti territoriali ottimali entro il 31 marzo 2013 (o il 30 aprile quando ricorrono date condizioni) dovevano aggiornare o redigere, se non ancora esistente, il Piano economico finanziario di ciascun Piano d’ambito sulla base della metodologia del Metodo Tariffario Transitorio (MTT) disposto dall’AEEG stessa. Entro gli stessi termini i suddetti Enti d’ambito con una procedura cui partecipano anche i gestori dovevano predisporre la tariffa in conformità alla suddetta metodologia sulla base delle informazioni già raccolte ai sensi dell’apposito documento dell’AEEG (347/R/IDR), e trasmetterla alla medesima per l’approvazione.

L’esigenza di aggiornare le tariffe idriche è vivamente avvertita dagli enti gestori, in particolare da quei Comuni che continuano a gestire in economia il servizio idrico integrato (SII), e che hanno visto crescere il loro stress finanziario in quanto a causa dell’inflazione hanno dovuto fronteggiare le accresciute spese di gestione con entrate rimaste invariate nel loro importo.

A fronte di queste scadenze riguardanti le richiamate incombenze, non appare praticabile una proposta che comporti una immediata modifica nella perimetrazione degli esistenti ambiti territoriali ottimali (ATO), modifica che a sua volta obbliga ad una rielaborazione dei vigenti Piani d’ambito e dei Piani economico-finanziari, cioè a un’operazione che esige un consistente periodo di tempo per il suo completamento. D’altra parte non senza ragione la stessa legge regionale n. 2/2013 ha confermato la vigente perimetrazione provinciale degli ATO.

Nel 2015, la Regione Siciliana ha emanato la legge 11 agosto “Disciplina in materia di risorse idriche”.

Tale legge contiene il riordino delle competenze amministrative individuando nuovi criteri per la delimitazione degli ambiti territoriali ottimali e dettando norme per la gestione del servizio idrico integrato. Inoltre propone nuovi modelli tariffari per la copertura dei costi del servizio idrico.

La legge regionale 19/2015 è stata, per alcune parti significative, impugnata dal Consiglio dei Ministri; pertanto occorrerà assumere importanti decisioni a livello regionale prima di dare completa attuazione alla legge oggi comunque vigente.

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Allo scopo di dare un concreto contributo alla attuazione della legge e proporre soluzioni per superare le obiezioni date dall’impugnativa, il CSEI Catania promuoverà uno studio e un seminario di approfondimento anche con il coinvolgimento del Dipartimento Regionale acque e rifiuti.

Nel corso del Seminario verranno approfonditi i seguenti temi:

a. Strumenti di pianificazione delle acque e aggiornamento del Piano di distretto idrografico in Sicilia;

b. Lo stato attuale della gestione dei servizi idrici in Sicilia c. Possibili linee per una riforma degli ATO idrici in Sicilia

d. Interventi per la pubblicizzazione dei servizi idrici: limiti e possibilità

4. Tutela dell'ambiente e gestione dei sistemi di disinquinamento

4.1 Attività di ricerca, formazione e assistenza tecnica sui sistemi di fitodepurazione per il trattamento delle acque reflue di piccoli e medi insediamenti.

Il CSEI Catania, da diversi anni su sollecitazione degli ATO idrici, di numerosi enti gestori dei servizi idrici, nonché di diverse categorie professionali (ingegneri, architetti, agronomi, chimici, ecc.), ha svolto attività di ricerca, formazione e assistenza tecnica nel settore della depurazione delle acque reflue urbane ed agroindustriali.

Nel settore della depurazione in Sicilia, in molti casi sono state utilizzate tecnologie di trattamento non idonee al contesto socio-economico e alle caratteristiche qualitative e quantitative delle acque reflue, privilegiando l’utilizzo di tecnologie di tipo tradizionale o intensivo (fanghi attivi, dischi biologici, ecc.) che a causa del loro contenuto tecnologico, sempre più spinto, sono caratterizzate da alti costi di gestione e manutenzione non sostenibili dalle comunità locali. Per tale motivo, come già avviene da qualche decennio in numerosi altre nazioni, particolare interesse avrebbe in Sicilia l’applicazione di trattamenti naturali come la fitodepurazione, il lagunaggio e l’accumulo in serbatoi.

Il notevole interesse per i trattamenti naturali quali la fitodepurazione è legato in particolare alle seguenti caratteristiche:

• relativa semplicità in fase di costruzione, di esercizio e di manutenzione

• notevole economicità in fase di esercizio e manutenzione

• efficienza dei processi depurativi

• affidabilità in diverse condizioni operative

Numerosi esperti del settore hanno evidenziato che il fattore limitante per la realizzazione dei sistemi di trattamento naturali risulta essere, in molti casi, la disponibilità di terreno e non il costo di quest’ultimo. Pertanto, soprattutto nelle aree rurali della Sicilia, dove generalmente esiste un’ampia disponibilità di terreni marginali in prossimità dei centri abitati, i trattamenti naturali quali la fitodepurazione sarebbero la soluzione ottimale e sostenibile per il trattamento delle acque reflue dei piccolo e medi insediamenti sia urbani che produttivi (agro-industrie), valorizzando peraltro nell’ambito della progettazione, costruzione e gestione la manodopera locale.

Recentemente a livello internazionale si è progressivamente affermata la pratica di trattare e riutilizzare le acque reflue prodotte dagli insediamenti abitativi o produttivi isolati di piccole dimensioni (case sparse, villaggi turistici, agroindustrie, ecc.), direttamente vicino al punto di origine. Tali sistemi denominati “decentralizedsystems”, si contrappongono alla filosofia dei grandi sistemi di raccolta e depurazione centralizzati, che a partire dagli anni ’70 hanno avuto tanto

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successo anche in Italia. Il fallimento gestionale di taluni sistemi centralizzati, gli elevati costi di collettamento, l’elevato impatto ambientale sui corpi ricettori a causa della concentrazione puntuale degli scarichi, nonché la disponibilità delle acque reflue depurate in aree in cui non vi è interesse o possibilità di riutilizzo, ha comportato in alcuni casi una sostanziale revisione degli schemi depurativi privilegiando ove possibile, soluzioni decentralizzate attraverso l’impiego di sistemi di depurazione a bassa tecnologia ovvero di sistemi naturali. In tali casi il riuso delle acque depurate è principalmente finalizzato a:

• l’alimentazione degli scarichi dei wc tramite la realizzazione di reti duali;

• l’irrigazione delle aree a verde (“landscapeirrigation”).

La fitodepurazione ha quindi ricevuto un crescente interesse da parte di tecnici ed amministratori e numerosi sono i casi di applicazione di tale tecnologia soprattutto nel nord e centro Italia. Nel Meridione, dove le caratteristiche climatiche sarebbero particolarmente favorevoli, di contro si registra ancora una modesta diffusione degli impianti di fitodepurazione anche a causa di una carente conoscenza da parte di tecnici ed operatori del settore.

Allo scopo di divulgare la tecnica della fitodepurazione e di supportare tecnici ed amministratori nella pianificazione, progettazione ed autorizzazione di sistemi di trattamento basati su questa tecnologia, l’attività che il CSEI Catania ha avviato negli anni passati e che proseguirà nel 2016 anche a supporto dei tecnici del Dipartimento dell’Ambiente dell’Assessorato Regionale del Territorio e dell’Ambiente e del Dipartimento delle Acque e dei Rifiuti dell’Assessorato Regionale dell’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità, sarà la seguente:

a. valutazione delle potenzialità di utilizzo dei sistemi di fitodepurazione per il trattamentodelle acque reflue nel territorio delle regione siciliana;

b. corsi di formazione sulle tecniche di fitodepurazione delle acque reflue per piccole e medie comunità.

Nell’ambito dei corsi verranno approfonditi i seguenti temi:

• Nuovi orientamenti nella pianificazione e progettazione dei sistemi di raccolta, trattamento e smaltimento delle acque reflue

• Lo stato attuale dei sistemi di fognatura e depurazione in Sicilia

• Le tecnologie di trattamento naturali per i piccoli e medi insediamenti

• I sistemi di fitodepurazione per il trattamento ed il riuso delle acque reflue urbane ed

• agroindustriali

• La progettazione e gestione dei sistemi di fitodepurazione

• Casi di studio

4.2 Seminario: “Applicazione dei Sistemi Informativi Territoriali (SIT) per la gestione dell’ambiente e del territorio agricolo”

I Sistemi Informativi Territoriali (SIT) sono utilizzati, sempre più diffusamente, a supporto delle attività di gestione che competono alle amministrazioni pubbliche o a enti privati.

I SIT sono sistemi dinamici che possono essere facilmente implementati e aggiornati con informazioni utili per intraprendere azioni di pianificazioni e di monitoraggio del territorio su vasta scala di applicazione.

In campo ambientale, i SIT possono essere utilizzati per il monitoraggio del rischio idrogeologico, per la valutazione di fonti di contaminazione puntuale di corpi idrici e per l’analisi del territorio agricolo e la gestione delle risorse idriche.

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Le potenzialità applicative dei SIT possono essere migliorate attraverso l’integrazione con informazioni, sulle superfici monitorate, provenienti da piattaforme satellitari o da approcci di proximalsensing.

Su tale tema il CSEI Catania organizzerà un Seminario in collaborazione con il Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente dell’Università degli Studi di Catania.

Nell’ambito del Seminario, dopo una introduzione sulle peculiarità di SIT open source, saranno presentate diverse applicazioni in campo ambientale, con riferimento alla protezione e valorizzazione degli agro-ecosistemi e alla determinazione di eventuali condizioni di rischio che li possano interessare.

Il Seminario sarà rivolto a tecnici che operino nel settore pubblico e privato, liberi professionisti, studenti delle lauree magistrali e di corsi di dottorato di ricerca.

4.3 Seminario sull’adeguamento, rinaturazione e manutenzione dei corsi d’acquanaturali Con la direttiva 2000/60/CE e successivamente con il D.Lgs.vo152/06 e sue modifiche e integrazioni, si individuano norme, strutture ed attività articolate e complesse miranti ad una adeguata gestione dei bacini idrografici.

A livello internazionale e nazionale è stato ormai riconosciuto che occorre affrontare il tema dell’assetto dei corsi d’acqua e del territorio con un approccio di tipo integrato e multi-obiettivo, considerando cioè contemporaneamente, oltre agli aspetti idraulici, anche quelli geomorfologici ed ambientali al fine di raggiungere l’obiettivo dello stato buono per tutti i corsi d’acqua richiesto agli Stati Europei dalla Direttiva Quadro sulle Acque (2000/06/CE); mettere ciò in pratica richiede però di modificare i metodi di pianificazione, progettazione e gestione dei corsi d’acqua, alla ricerca di un nuovo punto d’equilibrio tra esigenze diversificate.

La riqualificazione fluviale, nelle azioni specifiche di adeguamento, rinaturazione e manutenzione del corso d’acqua, deve essere intesa come un’insieme di soluzioni progettuali e pianificatorie che permettono di raggiungere obiettivi socio-economico-produttivi, di sicurezza idraulica, di disponibilità idrica, di qualità dell’acqua e geomorfologici, andando nel contempo nella direzione del miglioramento ambientale dei corsi d’acqua riavvicinandoli il più possibile alla loro condizione naturale di ecosistemi che evolvono nel tempo, integrati e comunicanti con il territorio circostante, a tutto vantaggio della qualità delle acque per la rimozione degli inquinanti, della sicurezza idraulica e per il mantenimento della biodiversità. L’elemento propulsore di questa nuova politica non è solo

“ambientale”, ma innanzitutto economico, di bilancio costi/benefici: si è preso atto che i costi degli interventi del classico approccio ingegneristico non sono compensati dai benefici. Riqualificare i corsi d’acqua e il relativo territorio dunque “conviene” anche dal punto di vista economico. Questo punto di forza sta alla base dell’idea che la riqualificazione fluviale, intesa come modifica sostanziale del rapporto tra uomo e natura, non è solo un’azione tesa all’obiettivo ambientale, ma anche un potente mezzo per ridurre i rischi e i costi.

Le modifiche recentemente apportate alle norme, le attuazioni realizzate con esiti molto diversi ma che hanno offerto esperienze la cui conoscenza appare molto utile, le incertezze comunque ancora diffuse su competenze e modalità di coordinamento hanno indotto il CSEI Catania a programmare la realizzazione di un seminario di approfondimento e di riflessione che sia anche di scambio di informazioni ed esperienze.

Il seminario si propone l’obiettivo di trattare i temi dell’adeguamento, rinaturazione e manutenzione dei corsi d’acqua con riferimento sia agli aspetti idraulici ed idrologici connessi alla realizzazione di opere di sistemazione idraulica in alveo sia a quelli più propriamente ecologici sia, infine, a quelli connessi alla qualità delle acque fluviali, al fine di contribuire a un’evoluzione nel modo di gestire i corsi d’acqua e il territorio. In particolare sembra opportuno approfondire le problematiche

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connesse all’adeguamento o manutenzione dei corsi d’acqua naturali anche come seguito ai seminari tenutisi negli scorsi anni sulla gestione degli invasi.

Il seminario è rivolto agli operatori degli enti addetti o interessati sia alla pianificazione, programmazione e controllo che alla gestione operativa dei bacini idrografici ed in particolare dei corsi d’acqua.

5. Servizi per attività di formazione e/o ricerca nelle aree di interesse del Centro

5.1 Attività di assistenza tecnica agli enti operanti nell’area dell’acqua e dell’ambiente

Come negli anni passati il Centro offrirà a enti pubblici e privati le proprie competenze per lo svolgimento di attività di ricerca, formazione e assistenza tecnica nelle aree di interesse del Centro medesimo. Tali attività potranno concentrarsi nell'assistenza scientifica e organizzativa per la organizzazione di programmi formativi, di assistenza tecnica per la gestione di servizi, di partecipazione ad attività di ricerca. In perseguimento del suo specifico obiettivo di sostenere il miglioramento della gestione delle acque e dell’ambiente nel Mezzogiorno d’Italia in particolare aiutando gli Enti a ciò predisposti, il CSEI Catania svolgerà su sua iniziativa o su richieste specifiche attività di assistenza tecnica sia, in primo luogo ai suoi soci sia agli altri organismi pubblici o privati che le richiedono o accolgono.

L’attività di assistenza tecnica riguarda principalmente i seguenti settori:

• servizio idrico integrato

• riuso delle acque reflue

• valutazione della gestione e del servizio reso all’utenza

• formazione specifica di personale aziendale su richiesta

In particolare negli ultimi anni il CSEI Catania ha proseguito l’attività di assistenza tecnica alle Autorità d’Ambito, soprattutto meridionali, con lo scopo di sostenerle a svolgere con efficienza ed efficacia i loro compiti.

Nel 2016si prevede di continuare, su richiesta degli enti interessati, l'attività finalizzata prevalentemente ad:

- assistere gli enti interessati nella realizzazione, avvio e monitoraggio dei sistemi di riuso agricolo delle acque reflue urbane

- assistere gli enti regionali e locali che si occupano di programmazione e gestione delle risorse idriche nella messa a punto di criteri e nella elaborazione di piani di emergenza idrica L'attività sul riuso agricolo delle acque reflue urbane, da effettuare su richiesta delle Amministrazioni provinciali e/o comunali, riguarderà:

- la pianificazione dell'uso delle acque reflue urbane - la valutazione della idoneità di sistemi di riuso proposti

- il monitoraggio dell'esercizio di sistemi di riuso agricolo di acque

L'attività sul Servizio Idrico Integrato, da effettuarsi su richiesta delle Autorità d'Ambito e/o di enti locali, riguarderà:

- l'assistenza nella fase di aggiornamento dei Piani d'Ambito

- lo studio delle modalità di costituzione degli organismi di gestione del servizio idrico integrato

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- lo studio dei criteri e delle conseguenze dei nuovi criteri di tariffazione all'interno dell'Ambito;

- il Servizio Idrico Integrato all'interno dell'Ambito Territoriale Ottimale

Nell'ambito dell'attività di assistenza tecnica il CSEI Catania effettuerà la organizzazione, in uno o più quaderni che verranno pubblicati dal Centro, del materiale più interessante prodotto nell'ambito delle attività di ricerca. Tali pubblicazioni verranno distribuite agli enti e ai partecipanti coinvolti nelle attività.

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PROGRAMMA DELLE ATTIVITA’

ANNO 2016

(con risorse finanziarie di altri Enti non a carico del bilancio regionale)

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20 INDICE

1. Risorse naturali e sviluppo dell'agricoltura

1.1 Assistenza tecnica alle imprese per la gestione sostenibile delle risorse idriche nell’irrigazione di agrumeti

1.2 Progetto“Uso sostenibile dei sottoprodotti provenienti dalla lavorazione industriale degli agrumi”

2.Servizio idrico integrato

2.1Progetto di e-learning “LifelongLearning ProgrammeCentralized” - Sottoprogramma ERASMUS, dal titolo: “University Enterprise Collaboration in the field of Bottled Water”

Acronimo AQUASYN

3. Tutela dell'ambiente e gestione dei sistemi di disinquinamento

3.1 Progetto“Potenziamento della rete tecnologica per il monitoraggio delle risorse idriche sotterranee a servizio delle imprese nella provincia di Ragusa (MORISO 2.0)”

4. Promozione e diffusione delle attività del Centro 4.1 Collana editoriale sulla gestione delle acque 4.2 Sito web del CSEI Catania

5. Servizi per attività di formazione e/o ricerca nelle aree di interesse del Centro

5.1 Attività di assistenza tecnica per la gestione del sistema di fitodepurazione per il trattamento terziario del centro commerciale IKEA di Catania

5.2 Assistenza tecnica per la realizzazione del sistema di fitodepurazione terziario per il trattamento ed il riuso delle acque reflue – Golf Resort di Carlentini (SR)

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21 1. Risorse naturali e sviluppo dell'agricoltura

1.1Assistenza tecnica alle imprese per la gestione sostenibile delle risorse idriche nell’irrigazione di agrumeti

Su incarico della Cooperativa Euroagrumi, il CSEI Catania svolge una attività il cui obiettivo è la valutazione degli effetti dell’applicazione di tecniche di irrigazione deficitaria su giovani piante di agrume (età 4 anni), al fine di attestare la validità della tecnica.

L’attività di ricerca è condotta presso l’Azienda “Tre Moretti – Bonomo”, sita in C.da S. Nicola (Motta S. Anastasia, Ct). Nel 2016 proseguiranno i rilievi fisiologici e produttivi sulle piante di agrume sottoposte al regime di irrigazione deficitaria definito PRD (PartialRootzoneDrying). Sarà valutata la produzione dal punto di vista qualitativo e quantitativo per evidenziare eventuali riduzioni o peggioramenti rispetto alle tesi ben irrigate. Saranno effettuati rilievi di indice di area fogliare, conduttanza stomatica e potenziale xilematico per definire le condizioni di stress idrico a cui le piante irrigate in PRD potrebbero essere sottoposte. Si valuterà l’efficienza e l’uniformità dell’impianto di irrigazione messo a punto ad hoc presso l’azienda in studio, con l’obiettivo di verificarne le prestazioni e la rispondenza al regime PRD.

Nell’ambito dell’attività di assistenza tecnica sarà organizzato un seminario sui temi dell’irrigazione deficitaria applicata su agrumeti. Il seminario sarà rivolto a tecnici di enti pubblici e privati operanti nel settore della gestione delle risorse idriche, a studenti di lauree triennali e magistrali e studenti di dottorato di ricerca.

1.2Progetto “Uso sostenibile dei sottoprodotti provenienti dalla lavorazione industriale degli agrumi”

Il CSEI Catania sta partecipando al Progetto “Uso sostenibile dei sottoprodotti provenienti dalla lavorazione industriale degli agrumi”, finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico in ottemperanza a quanto disposto nel Decreto del Ministro dello Sviluppo Economico del 21/05/2014, che individuava le modalità per la concessione dei contributi ed i termini per la presentazione delle domande per i progetti di ricerca e sviluppo nel settore agro-industriale nelle aree di produzione della Sicilia orientale, con particolare riferimento al reimpiego sostenibile degli scarti provenienti dalla lavorazione industriale degli agrumi, ai sensi dell’articolo 1, comma 114, della legge 27 dicembre 2013, n. 147.

Il Progetto, presentato da due imprese (la Citrofood in qualità di Capofila e la Cinzia Alimentari in qualità di impresa partner), è realizzato con il contributo scientifico e tecnico del Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente (Di3A) dell’Università di Catania, del Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali (SAF) dell’Università di Palermo, del Dipartimento di Agraria dell’Università di Reggio Calabria, nonché del supporto del CSEI Catania.

Il progetto coinvolge inoltre l’industria alimentare DAIS, l’industria di produzione di bibite SibatTomarchio, l’industria agrumaria Ortogel, la Società di assistenza e consulenza alle imprese agrumarie Citrech, la Società Orange Fiber e l’Azienda Agraria Sperimentale dell’Università di Catania.

Il Progetto ha avuto inizio il 10/01/2015 ed avrà una durata di 30 mesi.

L’obiettivo del progetto è di mettere a punto prototipi industriali per l’utilizzazione innovativa e sostenibile dei sottoprodotti di lavorazione degli agrumi, nonché di elaborare linee guida che

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rendano sostenibile sotto il profilo economico e ambientale, mediante le opportune innovazioni, gli usi tradizionali del pastazzo.

Per il conseguimento di tale obiettivo, durante il 2016 si proseguirà con le attività di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale, già avviate nel 2015, che consentiranno di valutare l’idoneità e la fattibilità dell’uso del pastazzo per:

- alimentazione umana: l’attività riguarda la valutazione delle tecniche di trasformazione del pastazzo di agrumi per ottenere prodotti che abbiano valenza nell’alimentazione umana; tali tecniche riguardano nello specifico l’estrazione di pectine, di limonina e la produzione di fibre essiccate e di liquidi alimentari;

- valorizzazione del residuo solido di depolpatori: l’attività consiste nella messa a punto di prove enzimatiche per la trasformazione del residuo solido dei depolpatori in un concentrato funzionale di sostanze attive ad alto valore aggiunto;

- produzione di ammendante: l’attività consiste nella messa a punto di nuove tecniche per l’utilizzo del pastazzo di agrumi come ammendante e la velocizzazione del processo di compostaggio con estrazione di sostanze ad elevato valore aggiunto;

- trattamento naturale delle acque reflue agrumarie: l’attività è finalizzata alla messa a punto di un prototipo di sistema per il trattamento e lo smaltimento delle acque reflue di origine agrumaria con particolare riferimento a quelle derivanti dai processi innovativi di valorizzazione del pastazzo.

- produzione di tessuti: l’attività consentirà di mettere a punto, a livello semi-industriale, tecniche sostenibili di estrazione di cellulosa per la produzione di tessuti.

I risultati delle attività progettuali consentiranno di trarre elementi utili al fine di consentire agli organi competenti di rivisitare la normativa vigente sull’utilizzo del pastazzo e di dare supporto all’emanazione dei decreti attuativi del D. Lgs. 69/2013, che rendano effettiva la qualificazione del pastazzo come sottoprodotto valorizzabile escludendolo dalla disciplina dei rifiuti.

Il progetto si compone di diverse attività. Il CSEI Catania, nel 2016, si occuperà di proseguire le attività già avviate nel 2015 che fanno riferimento alle seguenti linee progettuali:

1. Diffusione dei risultati del Progetto;

2. Trattamento e reimpiego dei reflui agrumari.

Per quanto concerne l’attività inerente alla divulgazione dei risultati, il CSEI Catania collaborerà con la Citrofood al fine di organizzare il secondo evento divulgativo che permetterà di far conoscere, a tutti i soggetti interessati, i risultati progettuali conseguiti nel 2016.

Per quanto attiene all’attività di ricerca, questa verrà svolta presso gli impianti e sui terreni dell’industria Ortogel e sarà condotta dal partner di progetto Dipartimento Di3A - Università degli Studi di Catania , con la collaborazione del CSEI Catania, dell’ORTOGEL s.p.a. e la consulenza della Citrech. Obiettivo dell’attività è valutare, attraverso prove sperimentali, le potenzialità applicative delle tecniche estensive quali lagunaggio aerato e fitodepurazione per il trattamento delle acque reflue agrumarie ed in particolare la messa a punto di un prototipo per il trattamento secondario e/o terziario delle acque reflue agrumarie.

In particolare, presso i terreni della Ortogel sarà realizzato un impianto di fitodepurazione, la cui ipotesi progettuale prevede la realizzazione di un impianto sperimentale a scala pilota a flusso sub- superficiale orizzontale (H-SSF), seguito da un letto filtrante a flusso sub-superficiale verticale (V- SSF) ed un ulteriore bacino di fitodepurazione a flusso superficiale (FWS).

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23 2. Servizio idrico integrato

2.1 Progetto di e-learning “Lifelong Learning Programme Centralized” SottoprogrammaERASMUS, dal titolo: “University Enterprise Collaboration in the field of Bottled Water” Acronimo AQUASYN.

Il CSEI Catania ha aderito ad un progetto di e-learning presentato dall’ente greco Action Synergy S.A. all’Unione Europea- Direzione Generale per l'Istruzione e la Cultura - relativo al programma

“Lifelong Learning ProgrammeCentralized” - Sottoprogramma ERASMUS, dal titolo:

“UniversityEnterpriseCollaboration in the field of Bottled Water”- Acronimo AQUASYN.

Il progetto, avviato nel 2012, verrà concluso nel 2016.

Il progetto ha l’obiettivo di sviluppare le conoscenze e le competenze del personale delle aziende che si occupano di imbottigliamento di acque minerali attraverso corsi di formazione sviluppati dalle università, promuovendo il trasferimento delle competenze dalle università partner del progetto alle imprese. Il Consorzio è composto da otto organizzazioni provenienti da sei paesi (Grecia, Cipro, Regno Unito, Italia, Spagna, Portogallo) e i principali soggetti del settore (università, imprese, UETP, organismi di ricerca). L’obiettivo del progetto, avente una durata temporale di 36 mesi, è il trasferimento delle conoscenze e competenze tra i tecnici delle diverse realtà territoriali e l’aggiornamento professionale del personale delle imprese ed agenzie che si occupano dell’imbottigliamento delle acque minerali nell’ambito dei Paesi del Mediterraneo.

Il CSEI Catania, unico partner italiano, ha avuto il compito del controllo degli aspetti tecnici e finanziari del progetto, dell’aggiornamento del portale del progetto con i dati amministrativi e finanziari, della segnalazione di eventuali problemi al coordinatore del progetto, della preparazione delle informazioni richieste dal coordinatore per le relazioni trimestrali, intermedie e finali. Ha inoltre organizzato un incontro transnazionale a Catania in vista della conclusione del progetto.

Nel 2016 il CSEI Catania si occuperà dell’azione divulgativa con la redazione e/o traduzione dei materiali di formazione in Italia (poster, depliant e sito web).

3. Tutela dell'ambiente e gestione dei sistemi di disinquinamento

3.1Progetto “Potenziamento della rete tecnologica per il monitoraggio delle risorse idriche sotterranee a servizio delle imprese nella provincia di Ragusa (MORISO 2.0)”

Il CSEI Catania sarà coinvolto dal 2016 al 2018 nel progetto dal titolo “Potenziamento della rete tecnologica per il monitoraggio delle risorse idriche sotterranee a servizio delle imprese nella provincia di Ragusa (MORISO 2.0)”.

Il progetto consiste nel potenziamento della rete tecnologica per il monitoraggio degli acquiferi piùsignificativi del territorio ibleo, da cui si approvvigionano le imprese della provincia di Ragusa.In particolare, il progetto valorizzerà la collaborazione tra il CSEI Catania e la Provincia Regionale di Ragusa - Settore 9° - Pianificazione del territorio e Infrastrutture, già avviata sullabase di un protocollo d’intesa per “La gestione congiunta della rete di rilevamento delle acque sotterranee nel territorio della provincia di Ragusa”.

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Negli ultimi anni, nell’ambito di un progetto di cooperazione transfrontaliera Italia-Malta, aventecome area di studio il territorio ibleo, il CSEICatania, in collaborazione con l’Università degli Studi di Catania, l’ARPA di Ragusa e con laRegione Siciliana, ha realizzato una rete di monitoraggio delle caratteristiche quali-quantitativedegli acquiferi ragusani. Tale rete si compone di una serie di pozzi, alcuni realizzati ex novo, altrigià gestiti dalla Provincia di Ragusa, per un totale di 12 siti di interesse. I risultati del monitoraggioeffettuato hanno evidenziato una forte pressione antropica a scapito delle falde sotterranee e deicorpi idrici superficiali del territorio, sia in termini di prelievi idrici, sia di possibili cause dicontaminazione. Tali pressioni sono risultate particolarmente accentuate nell’ambito dei baciniminori fra Irminio e Scicli, sul torrente Modica Scicli e nella zona di Donnalucata, in cui siregistrano condizioni di marcato inquinamento delle acque dovute agli scarichi puntualiprovenienti dagli impianti di depurazione di acque reflue dei comuni limitrofi e ad attività agricoledi tipo intensivo. Il sovra-fruttamento delle acque ha anche causato fenomeni di eccessivoabbassamento dei livelli di falda, soprattutto nelle zone costiere del territorio, con conseguentifenomeni di intrusione salina. La concentrazione di nitrati riscontrata nei pozzi della rete dimonitoraggio è risultata, inoltre, ben al di sopra degli standard di qualità ambientale.

Più in generale, nell’ultimo decennio, a seguito di fenomeni legati allo sviluppo residenziale e turistico-ricettivo,all’incremento delle attività industriali, nonché alla massiccia diffusione delle colture in serra,l’ambiente naturale nel territorio ragusano ha subito notevoli mutamenti, ed in particolare lecaratteristiche quali-quantitative delle risorse idriche, prelevate da fonti superficiali e sotterranee,appaiono fortemente degradate. Ciò è dovuto all’intensificarsi di attività di produzione etrasformazione dei prodotti agricoli e zootecnici, all’uso di fertilizzanti azotati e di prodottifitosanitari, nonché allo spandimento indifferenziato sui suoli agricoli dei reflui zootecnici ed ingenerale dei reflui prodotti dalle industrie agroalimentari.

In tale contesto, la natura delle attività produttive, le modalità di rilascio e di propagazione dellasuddetta contaminazione nelle acque di falda e l’entità dei prelievi idrici per i diversi settori diutilizzo (agricolo, civile e industriale), insieme alla conoscenza delle caratteristiche idrogeologichedegli acquiferi del territorio, rappresentano elementi essenziali per definire lo stato quali quantitativo delle risorse idriche sotterranee del territorio ibleo e per intraprendere azioni dimitigazione dei fenomeni di inquinamento estendendo l’analisi condotta nell’ambito del progetto sopra citato anche ad altre aree particolarmente vulnerabili della Provincia di Ragusa .

I risultati ottenuti nell’ambito del progetto citato, costituiscono sicuramente un punto di partenza importante per le attività che, nelcontesto dei Patti Territoriali, si propone di avviare con il progetto MORISO 2. La numerosità dei pozzi facenti parte della reteesistente è, naturalmente, esigua rispetto alla problematica da trattare e l’ampliamento della retestessa appare fondamentale al fine di poter delineare un chiaro quadro della problematica didegrado ambientale che sembra stia caratterizzando gli acquiferi della Provincia di Ragusa.

Nell’ambito delle problematiche descritte, e relative al marcato degrado quali-quantitativo delleacque sotterranee della Provincia di Ragusa, il progetto si pone come obiettivo principale ilpotenziamento di una rete tecnologica per il monitoraggio degli acquiferi più significativi delterritorio ibleo, da cui si approvvigionano le imprese.

La rete, che potenzierà quella esistente gestita dalla Provincia di Ragusa, interesserà due aree delterritorio ibleo: la prima area, relativa alla fascia costiera del territorio, in cui saranno valutati ifenomeni di intrusione salina e di contaminazione delle acque sotterranee da prodotti di scartodell’attività serricola (nitrati, fitofarmaci, pesticidi); la seconda area, relativa al bacino del

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