Corso di Laurea in Ing. Meccanica (M/Z)
Prova Scritta di Analisi Matematica 2 del 15 giugno 2019
1) Determinare, se esistono, i punti di massimo e minimo assoluto della funzione f (x, y) =
xy
(x
2+y
2)
2nell’insieme
K = {(x, y) ∈ R 2 | 1 ≤ x 2 + y 2 ≤ 4, x ≥ 0, y ≥ −x}.
2) Determinare le coordinate del baricentro del corpo piano E = {(x, y) ∈ R 2 | x 3
2+ y 2 ≤ 1, x ≥ |y|}
di densit` a di massa costante.
3) Data la curva semplice γ avente per sostegno l’intersezione del cilindro x 2 + 4y 2 = 2x con il piano z − y = 1 nella regione x ≥ 1 orientata in modo tale che il vettore T tangente alla curva nel punto P = (2, 0, 1) verifichi T · k > 0, determinarne versore tangente, normale e binormale in P . Calcolare il lavoro del campo F(x, y, z) = ((x − 1) 2 , z, y) lungo γ.
4) Determinare la soluzione del problema di Cauchy (
y 0 = x+1 6y −
3√
y
4(x−2)(x+1)
y(1) = 8
Risoluzione
1. La funzione f (x, y) = (x
2+y xy
2)
2risulta definita e di classe C 2 in D = (R 2 \ {(0, 0)}.
Essendo la funzione continua in K ⊂ D, chiuso e limitato, dal Teorema di Weierstrass la funzione ammette massimo e minimo assoluto in K. La funzione non ammette punti di massimo e minimo assoluti interni a K, in quanto non ammette punti stazionari della funzione dato che il sistema
( ∂f
∂x (x, y) = y(x
2+y
2(x )
22−4x +y
22) y(x
4 2+y
2) = y(y (x
22+y −3x
2)
23) = 0
∂f
∂y (x, y) = x(x
2+y
2(x )
22−4xy +y
2)
24(x
2+y
2) = x(x (x
22+y −3y
2)
23) = 0 non ammette soluzioni in D.
Cerchiamo ora i punti di massimo e minimo assoluto sulla frontiera ∂K. Tale frontiera
`
e l’unione dei segmenti S 1 = {(x, −x) | x ∈ [ √ 1
2 , √
2]} e S 2 = {(0, y) | y ∈ [1, 2]} e degli archi di circonferenza C 1 = {(x, y) | x 2 + y 2 = 1, x ≥ 0, y ≥ −x} e C 2 = {(x, y) | x 2 + y 2 = 14 x ≥ 0, y ≥ −x}
Abbiamo che
• lungo i segmento S 1 , si ha che g 1 (x) = f (x, y)| S
1= f (x, −x) = − 4x 1
2` e funzione crescente in [ √ 1
2 , √
2]. Ne segue che min S
1f (x, y) = f ( √ 1
2 , − √ 1
2 ) = − 1 2 e max
S
1f (x, y) = f ( √ 2, − √
2) = − 1 8 .
• lungo il segmento S 2 la funzione ` e invece identicamente nulla g 2 (x) = f (x, y)| S
2= f (0, y) = 0 per ogni y ∈ [1, 2], dunque
min S
2f (x, y) = max
S
2f (x, y) = 0.
• una parametrizzazione dell’arco C 1 ` e data da x = p1 − y 2 , y ∈ [− √ 1 2 , 1]. Ne segue che f (x, y)| C
1= f (p1 − y 2 , y) = h 1 (y) = yp1 − y 2 , y ∈ [− √ 1
2 , 1] e tale funzione ` e crescente in [− √ 1
2 , √ 1
2 ], decrescente in [ √ 1
2 , 1], y = √ 1
2 ] ` e punto di massimo con h 1 ( √ 1
2 ) = f ( √ 1
2 , √ 1
2 ) = 1 2 . Poich´ e h 1 (− √ 1 2 ) = f ( √ 1 2 , − √ 1 2 ) = − 1 2 mentre h 1 (1) = f (0, 1) = 0, otteniamo che
min C
1f (x, y) = f ( √ 1 2 , − √ 1 2 ) = − 1 2 e max
C
1f (x, y) = f ( √ 1 2 , √ 1 2 ) = 1 2 .
• in modo analogo, una parametrizzazione dell’arco C 2 ` e data da x = p4 − y 2 , y ∈ [− √
2, 2]. quindi f (x, y)| C
2= f (p4 − y 2 , y) = h 2 (y) = 16 y p4 − y 2 , y ∈ [− √
2, 2] e la funzione ` e crescente in [− √
2, √
2], decrescente in [ √
2, 2], y = √
2] ` e punto di massimo con h 2 ( √
2) = f ( √ 2, 1 √
2) = 1 8 . dato che h 2 (− √
2) = f ( √ 2, − √
2) = − 1 8 mentre h 2 (2) = f (0, 2) = 0, risulta
min C
2f (x, y) = f ( √ 2, − √
2) = − 1 8 e max
C
2f (x, y) = f ( √ 2, √
2) = 1 8 .
In alternativa, per parametrizzare i due archi si potevano utilizzare le coordinate polari, ot- tenendo f (x, y)| C
1= f (cos θ, sin θ) = cos θ sin θ, θ ∈ [− π 4 , π 2 ] e f (x, y)| C
2= f (2 cos θ, 2 sin θ) =
1
4 cos θ sin θ, θ ∈ [− π 4 , π 2 ], e determinare i massimi e minimi di tali funzioni.
Riunendo quanto ottenuto possiamo concludere che il punto ( √ 1 2 , √ 1 2 ) ` e punto di massimo assoluto in K mentre ( √ 1
2 , − √ 1
2 ) ` e punto di minimo assoluto min K f (x, y) = f ( √ 1
2 , √ 1
2 ) = 1 2 e max
K f (x, y) = f ( √ 1
2 , − √ 1
2 ) = − 1 2 . 2. Per determinare le coordinate del baricentro (x B , y B ) del corpo piano
E = {(x, y) ∈ R 2 | x 3
2+ y 2 ≤ 1, x ≥ |y|}
di densit` a di massa costante, osserviamo innanzitutto che per simmetria abbiamo che
y B = 0
L’ascissa ` e invece data da
x B = 1 µ(E
Z Z
E
d dxdy dove µ(E ) = RR
E dxdy. Per calcolare gli integrali doppi possiamo utilizzare le coordinate ellittiche
Φ :
( x = √ 3 cos θ y = sin θ
osservato che E = Φ(T ) essendo T = {(ρ, θ) | ρ ∈ [0, 1], θ ∈ [− π 3 , π 3 ]}, dato che il punto (
√ 3 2 ,
√ 3
2 ) corrisponde alle coordinate ellittiche (1, ρ 3 ). Otteniamo allora µ(E ) =
Z Z
E
dxdy = Z Z
T
√ 3ρ dρdθ = √ 3
Z 1 0
ρ dρ Z
π3−
π3dθ = √ 3 h
ρ
22
i 1 0
2π 3 = √ π
3
e quindi
x B = µ(E) 1 Z Z
E
x dxdy =
√ 3 π
Z Z
T
3ρ 2 cos θ dρdθ = 3
√ 3 π
Z 1 0
ρ 2 dρ Z
π3−
π3cos θ dθ
= 3
√ 3 π
h ρ
33
i 1 0 [sin θ]
π 3
−
π3= 3 π ≈ 0, 95
In alternativa, per calcolare gli integrali doppi si poteva osservare che il dominio E ` e normale rispetto a y con E = {(x, y) ∈ R 2 | y ∈ [−
√ 3 2 ,
√ 3
2 ], |y| ≤ x ≤ p3(1 − y 2 )}.
3. Una parametrizzazione della curva semplice γ avente per sostegno l’intersezione del cilindro x 2 + 4y 2 = 2x con il piano z − y = 1 nella regione x ≥ 1 ` e data da ϕ(t) = (1 + cos t, 1 2 sin t, 1 + 1 2 sin t) con t ∈ [− π 2 , π 2 ]. Poich´ e ϕ 0 (t) = (− sin t, 1 2 cos t, 1 2 cos t) (nota, la curva non ` e parametrizzata mediante ascissa curvilinea dato che kϕ 0 (t)k = sin 2 t +
1
2 cos 2 t 6≡ 1) e P = (2, 0, 1) = ϕ(0), abbiamo che ϕ 0 (0) = (0, 1 2 , 1 2 ) e dunque la condizione T · k > 0 ` e verificata, l’orientamento ` e pertanto quello richiesto. Abbiamo che
T(0) = ϕ 0 (0)
kϕ 0 (0)k = (0, √ 1
2 , √ 1
2 )
Inoltre, essendo ϕ 00 (t) = (− cos t, − 1 2 sin t, − 1 2 sin t) e dunque ϕ 00 (0) = (−1, 0, 0), da cui ϕ 0 (0) ∧ ϕ 00 (0) = (0, − 1 2 , 1 2 ) e
B(0) = ϕ 0 (0) ∧ ϕ 00 (0)
kϕ 0 (0) ∧ ϕ 00 (0)k = (0, − √ 1
2 , √ 1
2 )
Ne segue che N(0) = B(0) ∧ T(0) = (−1, 0, 0).
Il lavoro del campo F(x, y, z) = ((x − 1) 2 , z, y) lungo γ ` e data da Z
γ
F · ds = Z
π2−
π2
F(ϕ(t)) · ϕ 0 (t) dt
= Z
π2−
π2
(cos 2 t, 1 + 1 2 sin t, 1 2 sin t) · (− sin t, 1 2 cos t, 1 2 cos t) dt
= Z
π2−
π2− sin t cos 2 t + 1 2 cos t( 1 2 sin t + 1) + 1 4 cos t sin t dt
= h cos
3t
3 + 1 2 ( 1 2 sin t + 1) 2 − 1 8 cos 2 t i
π2−
π2
= ( 1 2 sin π 2 + 1) 2 = 9 4
4. L’equazione differenziale y 0 = x+1 6y −
√
3y
4(x−2)(x+1) ` e equazione di Bernoulli con α = 4 3 . Os- serviamo che la funzione identicamente nulla ` e soluzione dell’equazione ma non del prob- lema di Cauchy, le soluzioni non nulle saranno invece date considerando la funzione incog- nita z(x) = y 1−α (x) = y −
13(x) = √
31
y(x) . Con tale sostituzione otteniamo che le soluzioni non nulle sono date da y(x) = z −3 (x) = z
31 (x) . Risulta allora y 0 (x) = −3z −4 (x)z 0 (x) e dunque
y 0 = x+1 6y −
√
3y
4(x−2)(x+1) ⇔ −3z −4 z 0 = 6z x+1
−3− (x−2)(x+1) z
−4⇔ z 0 + x+1 2z = 3(x−2)(x+1) 1
L’equazione nell’incognita z ` e equazione differenziale lineare e ammette come integrale generale
z(x) = e −A(x)
Z
1
3(x−2)(x+1) e A(x) dx + c
con A(x) primitiva di a(x) = x+1 2 . Poich´ e il dato iniziale ` e x 0 = 1 > −1, possiamo scegliere come primitiva A(x) = 2 log(x + 1) = log((x + 1) 2 ) ottenendo
z(x) = e − log((x−1)
2)
Z
1
3(x−2)(x+1) e log((x+1)
2) dx + c
= (x+1) 1
21 3
Z
x+1
x−2 dx + c
= (x+1) 1
21 3
Z
1 + x−2 3 dx + c
= (x+1) 1
21
3 (x + 3 log(2 − x)) + c
dove c ∈ R, dato che il dato iniziale `e x 0 = 1 < 2. Poich´ e la soluzione deve verificare la condizione iniziale z(1) = y(1) −
13= 8 −
13= 1 2 dovremo avere c = 5 3 . La soluzione del problema di Cauchy proposto ` e quindi
y(x) = z
31 (x) = 1
1
3(x+1)2
(x+3 log(2−x)+5)
3= (x+3 log(2−x)+5) 27(x+1)
6 3.
Corso di Laurea in Ing. Meccanica (M/Z)
Prova Scritta di Analisi Matematica 2 del 13 luglio 2019
1) Data la funzione f (x, y) = x 2 + 2y 2 − 2|x|y − x, determinare se esistono punti di massimo e di minimo relativo nel suo dominio, determinarne i punti di massimo e di minimo assoluto in R = [0, 2] × [0, 1].
2) Calcolare l’area della superficie ottenuta dalla rotazione dell’arco di circonferenza (x − 3) 2 + z 2 = 4 con x ≤ 3 attorno all’asse z di un angolo di 2π radianti.
3) Dato il campo vettoriale F(x, y, z) = (2x − z
2x log y
2, z xy
2− log y, z 2 + 2z log y x ), determinarne il dominio, stabilire se il campo risulta irrotazionale e conservativo nel suo dominio e in caso affermativo determinarne un potenziale.
4) Determinare la soluzione del problema di Cauchy
( y 00 + y 0 = x − sin x + 2,
y(0) = y 0 (0) = 1.
Risoluzione
1. La funzione f (x, y) = x 2 + 2y 2 − 2|x|y − x risulta definita e continua in R 2 . Osservato che
f (x, y) =
( x 2 + 2y 2 − 2xy − x se x ≥ 0 x 2 + 2y 2 + 2xy − x se x < 0
ne deduciamo che ` e di classe C 2 su tutto il suo dominio eccetto nei punti dell’asse delle ordinate. I punti di tale asse non risultano n´ e di massimo n´ e di minimo infatti f (0, y) = 2y 2 risulta crescente per y > 0 e decrescente per y < 0. Ne segue che ogni punto (0, y 0 ) con y 0 6= 0 non `e punto di massimo n´e di minimo. Anche l’origine (0, 0) non `e punto di massimo n´ e di minimo, in quanto risulta punto di minimo per la funzione ristretta all’asse delle ordinate ma, essendo f (x, 0) = x 2 − x = x(x − 1), non risulta punto di minimo per la funzione ristretta all’asse delle ascisse. Eventuali punti di massimo e minimo relativo in R 2 \ {x = 0} saranno invece punti stazionari della funzione, ovvero soluzioni dei sistemi
∂f
∂x (x, y) = 2x − 2y − 1 = 0
∂f
∂y (x, y) = 4y − 2x = 0 x > 0
e
∂f
∂x (x, y) = 2x + 2y − 1 = 0
∂f
∂y (x, y) = 4y + 2x = 0 x < 0
Il primo sistema ammette come soluzione il punto P = (1, 1 2 ) mentre il secondo non ammette soluzioni. Per determinare la natura del punto stazionario P = (1, 1 2 ) valutiamo il determinante hessiano in R 2 ∩ {x > 0} . Per x > 0 si ha
∂ 2 f
∂x 2 (x, y) = 2, ∂ 2 f
∂x∂y (x, y) = −2, ∂ 2 f
∂y 2 (x, y) = 4 otteniamo
detHf (1, 1 2 ) =
2 −2
−2 4
= 4 Quindi P = (1, 1 2 ) ` e punto di minimo relativo con f (1, 1 2 ) = − 1 2 .
Essendo la funzione continua sul rettangolo R = [0, 2] × [0, 1] chiuso e limitato, dal Teorema di Weierstrass la funzione ammette massimo e minimo assoluto in R. Per quanto provato sopra, la funzione ammette un punto di minimo relativo interno a R ma nessun punto di massimo. Cerchiamo i punti di massimo e minimo assoluti sulla frontiera ∂R.
Tale frontiera ` e l’unione dei segmenti S 1 = {(x, 0) | x ∈ [0, 2]}, S 2 = {(2, y) | y ∈ [0, 1]}, S 3 = {(x, 1) | x ∈ [0, 2]} e S 4 = {(0, y) | y ∈ [0, 1]}. Osservato che R si trova nella regione x ≥ 0, abbiamo che
• lungo il segmento S 1 , risulta che f | S
1(x, y) = f (x, 0) = x 2 − x, x ∈ [0, 2], `e funzione decrescente in [0, 1 2 ] e crescente in [ 1 2 , 2], quindi
min S
1f (x, y) = f ( 1 2 , 0) = − 1 4 e max
S
1f (x, y) = f (2, 0) = 2.
• lungo il segmento S 2 , si ha che f | S
2(x, y) = f (2, y) = 2y 2 − 4y + 2, y ∈ [0, 1], `e funzione decrescente in [0, 1], dunque
min S
2f (x, y) = f (2, 1) = 0 e max
S
2f (x, y) = f (2, 0) = 2.
• lungo il segmento S 3 , abbiamo che f | S
3(x, y) = f (x, 1) = x 2 − 3x + 2, x ∈ [0, 1], `e funzione decrescente in [0, 3 2 ] e crescente in [ 3 2 , 2], pertanto
min S
3f (x, y) = f ( 3 2 , 1) = − 1 4 e max
S
3f (x, y) = f (0, 1) = 2.
• lungo il segmento S 4 , si ha che f | S
4(x, y) = f (0, y) = 2y 2 , y ∈ [0, 1], ` e funzione crescente in [0, 1], quindi
min S
4f (x, y) = f (0, 0) = 0 e max
S
2f (x, y) = f (0, 1) = 2.
Riunendo quanto ottenuto, ricordando che nel punto di minimo relativo interno f (1, 1 2 ) =
− 1 2 , otteniamo che P = (1, 1 2 ) ` e punto di minimo assoluto in R mentre Q = (0, 1) e R = (2, 0) sono i punti di massimo assoluto
min T f (x, y) = f (1, 1 2 ) = − 1 2 e max
T f (x, y) = f (0, 1) = f (2, 0) = 2.
2. La superficie ottenuta dalla rotazione dell’arco di circonferenza (x − 3) 2 + z 2 = 4 con x ≤ 3 attorno all’asse z di un angolo di 2π radianti pu` o essere parametrizzata usando le coordinate cilindriche una volta determinata una parametrizzazione della curva. La curva (x − 3) 2 + z 2 = 4 con z ≥ 0 ammette come parametrizzazione ϕ(t) = (3 + 2 cos t, 2 sin t), t ∈ [ π 2 , 3π 2 ]. Otteniamo quindi una parametrizzazione della superficie ponendo
Φ :
x = (3 + 2 cos t) cos θ y = (3 + 2 cos t) sin θ z = 2 sin t
, (t, θ) ∈ D = [ π 2 , 3π 2 ] × [0, 2π].
Risulta allora kΦ t (t, θ) ∧ Φ θ (t, θ)k = (3 + 2 cos t)kϕ 0 (t)k = 2(3 + 2 cos t) e quindi A(S) =
Z Z
S
dσ = Z Z
D
2(3 + 2 cos t) dtdθ = 2 Z 2π
0
dθ Z
3π2π 2
3 + 2 cos t dt
= 4π [3t + 2 sin t]
3π π2
2
= 4π(3π − 4)
In alternativa, detta γ la curva di sostegno l’arco di circonferenza e γ B l’arco di circon- ferenza descritto dal baricentro della curva durante la rotazione, dal teorema di Guldino, si ottiene direttamente
A(S) = L(γ) · L(γ B ) = L(γ) · 2π x B = 2π Z
γ
x ds = 2π Z
3π2π 2
(3 + 2 cos t)kϕ 0 (t)k dt
= 4π Z
3π2π 2