Corso di Laurea in Ing. Meccanica (M/Z)
Prova Scritta di Analisi Matematica 2 del 23 giugno 2018
1. Determinare i punti di massimo e minimo assoluto della funzione f (x, y) = 2x − y 1 + 4x 2 + y 2 nel suo dominio nell’insieme
K = {(x, y) ∈ R 2 | y ≥ 0, x 2 + y 42 ≤ 1}.
2. Determinare le coordinate del baricentro del corpo solido
T = {(x, y, z) ∈ R 3 | x 2 + y 2 + z 2 ≤ 4z, z 2 ≤ 3(x 2 + y 2 )}
di densit` a di massa costante.
3. Data la curva semplice γ avente per sostegno l’intersezione del cilindro 4x 2 + y 2 = 2y con il piano z − x = 1 nella regione y ≥ 1 orientata in modo tale che il vettore T tangente alla curva nel punto P = (0, 2, 1) verifichi T · k < 0, determinarne versore tangente, normale e binormale in P . Calcolare il lavoro del campo F(x, y, z) = (z, (y − 1) 2 , x) lungo la curva γ.
4. Determinare la soluzione del problema di Cauchy ( y 00 − 4y 0 + 4y = 3x(e 2x + 1)
y(0) = y 0 (0) = 1
Risoluzione
1. La funzione f (x, y) = 1+4x 2x−y2+y
2 risulta definita e di classe C 2 in R 2 . Essendo la funzione continua in K, chiuso e limitato, dal Teorema di Weierstrass la funzione ammette massimo e minimo assoluto in K. Eventuali punti di massimo e minimo assoluti interni a K saranno punti stazionari della funzione, ovvero soluzioni del sistema
( ∂f
∂x (x, y) = 2(1+4x (1+4x
2+y
22)−(2x−y)8x +y
2)
2= 0
∂f
∂y (x, y) = −(1+4x (1+4x
2+y
22)−(2x−y)2y +y
2)
2= 0 ⇔
( 1 + 4x 2 + y 2 = (2x − y)4x 1 + 4x 2 + y 2 = (y − 2x)2y
che ammette come soluzioni i punti P ± = (± 2 √ 1 2 , ∓ √ 1 2 ). Abbiamo che P + 6∈ K mentre P −
`
e interno a K con f (− 1
2 √ 2 , √ 1
2 ) = − √ 1
2 .
Cerchiamo ora i punti di massimo e minimo assoluto sulla frontiera ∂K. Tale frontiera ` e l’unione del segmento S = {(x, 0) | x ∈ [−1, 1]} e dell’arco di ellisse E = {(x, y) | x 2 + y 42 = 1, y ≥ 0}. Abbiamo che
• lungo il segmento S, risulta che g(x) = f (x, y)| S = f (x, 0) = 1+4x 2x2, x ∈ [−1, 1], ` e funzione crescente in [− 1 2 , 1 2 ] e decrescente in [−1, − 1 2 ] e in [ 1 2 , 1]. Poich´ e f (± 1 2 , 0) = ± 1 2 e f (±1, 0) = ± 2 5 , ne segue che
min S f (x, y) = f (− 1 2 , 0) = − 1 2 e max
S f (x, y) = f ( 1 2 , 0) = 1 2 .
• l’arco E, si ha che f (x, y)| E = f (x, √
4 − 4x 2 ) = 2x−2
√ 1−x
25 = 2 5 (x − √
1 − x 2 ) = h(x), x ∈ [−1, 1]. La funzione ` e decrescente in [−1, − √ 1
2 ] e crescente in [− √ 1
2 , 1]. Dato che f (±1, 0) = ± 2 5 , si ha allora
min E f (x, y) = f (− √ 1
2 , √
2) = − 2
√ 2
5 e max
E f (x, y) = f (1, 0) = 2 5 .
In alternativa, potremo parametrizzare l’arco d’ellisse utilizzando le coordinate polari ellitiche, ponendo ϕ(θ) = (cos θ, 2 sin θ), θ ∈ [0, π], e cercare i massimi e minimi della funzione g(θ) = f (ϕ(θ)) = 2 5 (cos θ − sin θ) in [0, π]. Si ha g 0 (θ) = − 2 5 (sin θ + cos θ) e pertanto, essendo g 0 (θ) > 0 in [0, π] solo per θ ∈ ( 3π 4 , π], abbiamo che la funzione ` e crescente in [ 3π 4 , π] e decrescente in [0, 3π 4 ]. Poich´ e g(0) = 2 5 e g(π) = − 2 5 ne concludiamo che
min E f (x, y) = min
[0,π] g(θ) = g( 3π 4 ) = − 2
√ 2
5 e max
E f (x, y) = max
[0,π] g(θ) = g(0) = 2 5 .
Riunendo quanto ottenuto, poich´ e − √ 1
2 < − 2
√ 2
5 < − 1 2 , possiamo concludere che P − = (− 2 √ 1 2 , √ 1 2 ) ` e punto di minimo assoluto in K mentre ( 1 2 , 0) ` e punto di massimo assoluto
min K f (x, y) = f (− 1
2 √ 2 , √ 1
2 ) = − √ 1
2 e max
K f (x, y) = f ( 1 2 , 0) = 1 2 .
2. Per determinare le coordinate del baricentro del solido T = {(x, y, z) ∈ R 3 | x 2 + y 2 + z 2 ≤ 4z, z 2 ≤ 3(x 2 + y 2 )} osserviamo innanzitutto che risulta simmetrico rispetto all’asse z e poich´ e la densit` a di massa ` e costante, dette (x B , y B , z B ) le coordinate del baricentro, si ha che x B = y B = 0 mentre
z B = 1 µ(T )
Z Z Z
T
z dxdydz dove µ(T ) = Z Z Z
T
dxdydz
Per calcolare gli integrali possiamo integrare per strati osservato che T = {(x, y, z) ∈ R 3 | z ∈ [0, 3], (x, y) ∈ D z } dove D z = {(x, y) ∈ R 2 | z 32 ≤ x 2 + y 2 ≤ 4z − z 2 }. Otteniamo allora
Z Z Z
T
dxdydz = Z 3
0
( Z Z
D
zdxdy) dz = Z 3
0
µ(D z ) dz
= π Z 3
0
4z − z 2 − z 32 dz = π h
2z 2 − z 33 − z 93i 3 0 = 6π.
i 3 0 = 6π.
Quindi
z B = 6π 1 Z Z Z
T
zdxdydz = 6π 1 Z 3
0
z(
Z Z
D
zdxdy) dz = 6π 1 Z 3
0
zµ(D z ) dz
= 1 6 Z 3
0
4z 2 − z 3 − z 33 dz = 1 6 h
4
3 z 3 − z 4
4− z 124i 3 0
= 3 2
3. Osservato che l’equazione 4x 2 + y 2 = 2y ` e equivalente a 1/4 x2 + (y − 1) 2 = 1, una parametrizzazione della curva data ` e
ϕ :
x = 1 2 cos θ y = 1 + sin θ z = 1 + 1 2 cos θ
e poich´ e y ≥ 1 dovremo avere che θ ∈ [0, π]. Il punto P = (0, 2, 1) corrisponde allora a ϕ( π 2 ) e in tale punto abbiamo che ϕ 0 ( π 2 ) = (− 1 2 , 0, − 1 2 ) dato che ϕ 0 (θ) = (− 1 2 sin θ, cos θ, − 1 2 sin θ).
Pertanto T · k < 0 e la parametrizzazione scelta determina l’orientamento richiesto.
Abbiamo che il versore tangente in P ` e T = (− √ 1
2 , 0, − √ 1
2 )
Essendo ϕ 00 (θ) = (− 1 2 cos θ, − sin θ, − 1 2 cos θ) e dunque ϕ 00 ( π 2 ) = (0, −1, 0), otteniamo
ϕ 0 ( π 2 ) ∧ ϕ 00 ( π 2 ) =
i j k
− 1 2 0 − 1 2
0 −1 0
= (− 1 2 , 0, 1 2 )
e pertanto il versore binormale in P ` e
B = (− √ 1
2 , 0, √ 1
2 )
Infine il versore tangente ` e
N = B ∧ T =
i j k
− √ 1 2 0 √ 1 2
− √ 1
2 0 − √ 1
2
= (0, −1, 0).
Infine, il lavoro del campo F(x, y, z) = (z, (y − 1) 2 , x) lungo la curva γ ` e Z
γ
F · ds = Z π
0
F(ϕ(θ)) · ϕ 0 (θ) dθ
= Z π
0
(1 + 1 2 cos θ, sin 2 θ, 1 2 cos θ) · (− 1 2 sin θ, cos θ, − 1 2 sin θ) dθ
= Z π
0
− 1 2 sin θ(1 + 1 2 cos θ) + cos θ sin 2 θ − 1 4 cos θ sin θ dθ
= 1
2 (1 + 1 2 cos θ) 2 + 1 3 sin 3 θ + 1 8 cos 2 θ π 0 = −1
4. L’equazione data ` e equazione differenziale del secondo ordine a coefficienti costanti non omogenea. Per risolvere tale equazione determiniamo innanzitutto l’integrale generale dell’equazione omogenea associata y 00 −4y 0 −4y = 0. L’equazione caratteristica (λ−2) 2 = 0 ha per soluzione λ = 2, quindi l’integrale generale dell’equazione omogenea associata ` e
y 0 (x) = c 1 e 2x + c 2 xe 2x , c 1 , c 2 ∈ R.
Cerchiamo ora una soluzione particolare dell’equazione non omogenea della forma y p1(x)+
y p2(x) essendo y p1(x) soluzione particolare dell’equazione y 00 − 4y 0 − 4y = 3xe 2x e y p2(x) soluzione particolare dell’equazione y 00 − 4y 0 − 4y = 3x.
(x) soluzione particolare dell’equazione y 00 − 4y 0 − 4y = 3xe 2x e y p2(x) soluzione particolare dell’equazione y 00 − 4y 0 − 4y = 3x.
Utilizzando il metodo della somiglianza per determinare una soluzione dell’equazione y 00 − 4y 0 − 4y = 3xe 2x , cerchiamo tale soluzione della forma y p1(x) = x 2 (Ax + B)e 2x = (Ax 3 + Bx 2 )e 2x . Derivando due volte e sostituendo nell’equazione otteniamo A = 1 2 e B = 0.
Dunque, la soluzione particolare cercata ` e y p1(x) = 1 2 x 3 e 2x .
Per determinare la soluzione y p2(x) utilizziamo nuovamente il metodo della somiglianza, cercando tale soluzione della forma y p2(x) = Ax + B. Derivando due volte e sostituendo nell’equazione otteniamo A = B = 3 4 e dunque che una soluzione particolare ` e y p2(x) =
(x) = Ax + B. Derivando due volte e sostituendo nell’equazione otteniamo A = B = 3 4 e dunque che una soluzione particolare ` e y p2(x) =
3
4 (x + 1) L’integrale generale dell’equazione data ` e allora
y(x) = y 0 (x) + y p1(x) + y p2(x) = c 1 e 2x + c 2 xe 2x + 1 2 x 3 e 2x + 3 4 (x + 1)
(x) = c 1 e 2x + c 2 xe 2x + 1 2 x 3 e 2x + 3 4 (x + 1)
dove c 1 , c 2 ∈ R sono costanti arbitrarie. Infine, dato che y(0) = y 0 (0) = 1, otteniamo c 1 = 1 4 e c 2 = − 1 4 e la soluzione che verifica la condizione iniziale data ` e
y(x) = 1 4 e 2x − 1 4 xe 2x + 1 2 x 3 e 2x + 3 4 (x + 1)
Corso di Laurea in Ing. Meccanica (M/Z)
Prova Scritta di Analisi Matematica 2 del 14 luglio 2018
1. Data la funzione f (x, y) =
( xy2−x
2y
x
2+y
2se (x, y) 6= (0, 0)
0 se (x, y) = (0, 0) studiarne la continuit` a, la derivabilit` a parziale e nella direzione ~ ν = ( √ 1 2 , − √ 1 2 ), e la differenziabilit` a nell’origine.
2. Calcolare l’area della superficie cartesiana z = p4 − x 2 − y 2 , (x, y) ∈ D = {(x, y) ∈ R 2 | x 2 + y 2 ≤ 2x}.
3. Calcolare il lavoro del campo F (x, y) = (2x + 1, xy) lungo la curva semplice γ avente per sostegno la frontiera positivamente orientata del dominio D = {(x, y) ∈ R 2 | x 2 + y 2 ≤ 1, √
3x ≥ y + 1}.
4. Determinare la soluzione del problema di Cauchy ( y 0 = y 3 log(x − 1)
y(2) = 1
Risoluzione
1. Per verificare se la funzione risulta continua in (0, 0) proviamo che lim
(x,y)→(0,0) f (x, y) = f (0, 0) = 0. Passando alle coordinate polari, calcoliamo innanzittutto lim
ρ→0
+f (ρ cos θ, ρ sin θ).
Abbiamo lim
ρ→0
+f (ρ cos θ, ρ sin θ) = lim
ρ→0
+ρ(cos θ sin 2 θ − cos 2 θ sin θ) = 0, ∀θ ∈ [0, 2π], e il limite risulta uniforme rispetto a θ ∈ [0, 2π] essendo
|ρ(cos θ sin 2 θ − cos 2 θ sin θ)| ≤ ρ(| cos θ sin 2 θ| + | cos 2 θ sin θ|) ≤ 2ρ, ∀θ ∈ [0, 2π].
Quindi risulta lim
(x,y)→(0,0) f (x, y) = 0 e la funzione risulta continua in (0, 0).
Riguardo la derivabilit` a, osservato che f (x, 0) = 0 per ogni x ∈ R, possiamo concludere che la funzione risulta derivabile parzialmente rispetto ad x in (0, 0) con ∂f ∂x (0, 0) = 0.
Analogamente, essendo f (0, y) = 0 per ogni y ∈ R, la funzione risulta derivabile parzial- mente rispetto ad y in (0, 0) con ∂f ∂y (0, 0) = 0.
Abbiamo che la funzione risulta derivabile in (0, 0) lungo la direzione ~ ν = ( √ 1
2 , − √ 1
2 ) con
∂f
∂~ ν (0, 0) = lim
h→0
f ( √ h 2 , − √ h 2 ) − f (0, 0)
h = lim
h→0 h
32 √
2 + 2 h √
32 h 3 = √ 1 2
Possiamo concludere che la funzione non ` e differenziabile in (0, 0) in quanto non vale il Teorema del gradiente, essendo ∂f ∂~ ν (0, 0) = √ 1
2 6= ∇f (0, 0) · ~v = 0.
In alternativa, per stabilire se la funzione risulta differenziabile in (0, 0) potevamo verifi- care che
lim
(x,y)→(0,0)
f (x, y) − f (0, 0) − ∂f ∂x (0, 0)x − ∂f ∂y (0, 0)y
px 2 + y 2 = lim
(x,y)→(0,0)
f (x, y) px 2 + y 2 6= 0.
Per calcolare il limite utilizziamo le coordinate polari. Per ogni θ ∈ [0, 2π] abbiamo lim
ρ→0
+f (ρ cos θ, ρ sin θ)
ρ = lim
ρ→0
+(cos θ sin 2 θ − cos 2 θ sin θ) = cos θ sin 2 θ − cos 2 θ sin θ e quindi che il limite lim
(x,y)→(0,0) f (x,y)
√
x
2+y
2non esiste.
2. Per calcolare l’area della superficie S di equazione cartesiana z = p4 − x 2 − y 2 , (x, y) ∈ D = {(x, y) ∈ R 2 | x 2 + y 2 ≤ 2x} (detta finestra di Viviani), osserviamo che utilizzando le coordinate cartesiane, una parametrizzazione della superficie ` e data da
Φ :
x = u, y = v, z = √
4 − u 2 − v 2 ,
(u, v) ∈ D.
L’area ` e data allora da Z Z
S
dσ = Z Z
D
kΦ u (u, v) ∧ Φ v (u, v)k dudv
Poich´ e la parametrizzazione utilizza le coordinate cartesiane, posto f (x, y) = p4 − x 2 − y 2 , otteniamo immediatamente che
kΦ u (u, v) ∧ Φ v (u, v)k = p
1 + k∇f (u, v)k 2 = q
1 + ( √ −u
4−u
2−v
2) 2 + ( √ −v
4−u
2−v
2) 2
= q
1 + 4−u u22−v
2 + 4−u v22−v
2 = √ 4−u 22−v
2
Pertanto, dobbiamo calcolare l’integrale doppio (a)
−v
2= √ 4−u 22−v
2
Pertanto, dobbiamo calcolare l’integrale doppio (a)
Z Z
S
dσ = Z Z
D
kΦ u (u, v) ∧ Φ v (u, v)k dudv = Z Z
D
√ 2
4−u
2−v
2dudv A tale scopo possiamo utilizzare le coordinate polari centrate nell’origine
φ :
( x = ρ cos θ y = ρ sin θ
osservato che D = φ(T ) essendo T = {(ρ, θ) | θ ∈ [−π, π], 0 ≤ ρ ≤ 2 cos θ} (poich´ e da x 2 + y 2 ≤ 2x si ha ρ 2 ≤ 2ρ cos θ da cui ρ ≤ 2 cos θ). Otteniamo allora
Z Z
S
dσ = Z Z
D
√ 2
4−u
2−v
2dudv = Z Z
T
√ 2ρ
4−ρ
2dρdθ = Z π
−π
(
Z 2 cos θ 0
√ 2ρ
4−ρ
2dρ)dθ
= Z π
−π
h − p
4 − ρ 2 i 2 cos θ 0
dθ = 2 Z π
−π
1 − √
1 − cos 2 θ dθ = 2 Z π
−π
1 − | sin θ| dθ
= 4 Z π
0
1 − sin θ dθ = 4 [θ − cos θ] π 0 = 4π − 8.
In alternativa, potremo parametrizzare la superficie utilizzando le coordinate sferiche (usando la latitudine ¯ ϕ, invece che la colatitudine ϕ = π 2 − ¯ ϕ) come
Ψ :
x = 2 cos ¯ ϕ cos θ, y = 2 cos ¯ ϕ sin θ, z = 2 sin ¯ ϕ,
(θ, ¯ ϕ) ∈ E
(a) Nota, la superficie cartesiana non risulta di classe C 1 nel dominio D, le derivate ∂ x f (x, y) e ∂ y f (x, y)
non sono definite nel punto (2, 0) ∈ D. La definizione di area della superficie non risulta quindi applicabile,
potr` a essere generalizzata mediante il concetto di integrale improprio che potremo definire come limite
di integrali su domini approssimanti non contenenti la singolarit` a. Nel nostro caso l’integrale risulta
convergente (vedi sotto).
dove E = {(θ, ϕ) |, ¯ ϕ ∈ [0, π 2 ], − ¯ ϕ ≤ θ ≤ ¯ ϕ} (in quanto dalla condizione z ≥ 0 si ha
¯
ϕ ∈ [0, π 2 ], mentre da x 2 + y 2 ≤ 2x si ottiene cos ¯ ϕ ≤ cos θ da cui − ¯ ϕ ≤ θ ≤ ¯ ϕ) (b) . In questo modo risulta
kΨ θ (θ, ¯ ϕ) ∧ Ψ ϕ ¯ (θ, ¯ ϕ)k = 4 cos ¯ ϕ e dunque
Z Z
S
dσ = Z Z
E
4 cos ¯ ϕ dθd ¯ ϕ = Z
π20
( Z ϕ ¯
− ¯ ϕ
4 cos ϕ dθ)d ¯ ϕ
= 4 Z
π20
[θ cos ¯ ϕ] ϕ − ¯ ¯ ϕ d ¯ ϕ = 4 Z
π20
2 ¯ ϕ cos ¯ ϕ d ¯ ϕ = ... = 4π − 8.
Altra possibilit` a per parametrizzare la superficie ` e utilizzare le coordinate cilindriche
Γ :
x = ρ cos θ, y = ρ sin θ, z = p4 − ρ 2 ,
(ρ, θ) ∈ T.
con T = {(ρ, θ) | θ ∈ [−π, π], 0 ≤ ρ ≤ 2 cos θ} (dato che da z = p4 − (x 2 + y 2 ) si ottiene z = p4 − ρ 2 con 0 ≤ ρ ≤ 2, inoltre essendo x 2 + y 2 ≤ 2x si ha ρ 2 ≤ 2ρ cos θ e dunque ρ ≤ 2 cos θ). Abbiamo che kΓ ρ (ρ, θ) ∧ Γ θ (ρ, θ)k = √ 2ρ
4−ρ
2e dunque Z Z
S
dσ = Z Z
T
√ 2ρ
4−ρ
2dρdθ = Z π
−π
(
Z 2 cos θ 0
√ 2ρ
4−ρ
2dρ)dθ = ... = 4π − 8.
3. Calcoliamo il lavoro del campo F(x, y) = (xy, 2x + 1) lungo la curva semplice γ avente per sostegno la frontiera positivamente orientata del dominio D = {(x, y) ∈ R 2 | x 2 + y 2 ≤ 1, √
3x ≥ y + 1}. Abbiamo che γ = γ 1 ∪ γ 2 essendo γ 1 la curva semplice avente per sostegno l’arco di circonferenza e γ 2 la curva avente per sostegno il segmento.
(b) Tale parametrizzazione risulta di classe C 1 in tutto il dominio E.
Una parametrizzazione di tali curve ` e data da ϕ 1 (θ) = (cos θ, sin θ) con θ ∈ [− π 2 , π 6 ] e ϕ 2 (t) = (t, √
3t − 1) con t ∈ [0,
√ 3
2 ], una parametrizzazione della curva opposta di γ 2 . Si ottiene quindi che
Z
γ
F · ds = Z
γ
1F · ds − Z
−γ
2F · ds = Z
π6−
π2F(ϕ 1 (θ)) · ϕ 0 1 (θ) dθ − Z
√ 3 2
0
F(ϕ 2 (t)) · ϕ 0 2 (t) dt
= Z
π6−
π2
(2 cos θ + 1, cos θ sin θ) · (− sin θ, cos θ) dθ − Z
√ 3 2
0
(2t + 1, t( √
3t − 1)) · (1, √ 3) dt
= Z
π6−
π2
−2 sin θ cos θ − sin θ + sin θ cos 2 θ dθ − Z
√ 3 2
0
2t + 1 + √ 3t( √
3t − 1) dt
= cos 2 θ + cos θ − 1 3 cos 3 θ
π6−
π2− h
t 2 + t + t 3 −
√ 3 2 t 2 i
√ 3 2
0
= 1 8 (3 √
3 + 6) − 1 4 (2 √
3 + 3) = −
√ 3 8
In alternativa si poteva utilizzare il Teorema di Green e calcolare Z
∂D
+F · ds = Z Z
D
∂F
2∂x − ∂F ∂y
1dxdy = Z Z
D
y dxdy.
4. L’equazione differenziale y 0 = y 3 log(x − 1) ` e equazione a variabili separabili del tipo y 0 = a(x)b(y) con a(x) = log(x − 1) e b(y) = y 3 . Tale equazione ammette come soluzione singolare la funzione y 0 (x) = 0 per ogni x ∈ R. Le soluzioni non nulle dell’equazione saranno invece date (implicitamente) dalla formula
B(y) = A(x) + c, c ∈ R
dove B(y) ` e una primitiva di b(y) 1 = y 13 e A(x) una primitiva di a(x) = log(x − 1).
Scegliamo B(y) = − 2y 12 e A(x) = (x−1) log(x−1)−x, le soluzioni non nulle dell’equazione differenziale sono date implicitamente da
− 2y21 (x) = (x − 1) log(x − 1) − x + c, c ∈ R ⇔ |y(x)| = √ 2 √ 1
x−(x−1) log(x−1)+k , k ∈ R.
Poich´ e il dato iniziale y(2) = 1 > 0, la soluzione cercata sar` a positiva e quindi della forma
y(x) = √ 1
2 √
x−(x−1) log(x−1)+k , k ∈ R,
Determiniamo k ∈ R in modo tale che risulti y(2) = 1. Abbiamo y(2) = √ 2 √ 1 2+k = 1 da cui k = − 3 2 . La soluzione del problema di Cauchy ` e quindi
y(x) = √ 1
2 √
x−(x−1) log(x−1)−
32Corso di Laurea in Ing. Meccanica (M/Z)
Prova Scritta di Analisi Matematica 2 del 8 settembre 2018
1. Determinare i punti di massimo e di minimo assoluto, se esistono, della funzione f (x, y) = x log x + y log y nel triangolo rettangolo R di vertici i punti ( 1 3 , 1 3 ), ( 1 3 , 1) e (1, 1 3 ).
2. Calcolare Z Z Z
E
|z| dxdydz dove
E = {(x, y, z) ∈ R 3 | x 2 + y 2 + z 2 ≤ 3, x 2 + y 2 + z 92 ≤ 1}.
3. Dato il campo vettoriale F(x, y) = (x(x + 2y), x 2 + y) stabilire se conservativo e, nel caso, determinarne un potenziale. Calcolarne il lavoro lungo la curva semplice γ avente per sostegno la frontiera positivamente orientata del disco D = {(x, y) ∈ R 2 | x 2 + y 2 ≤ 1}
nella regione y ≥ 1 − x .
4. Determinare la soluzione del problema di Cauchy
( y 00 − 3y 0 = x + e x
y(0) = y 0 (0) = 1
Risoluzione
1. La funzione f (x, y) = x log x + y log y risulta definita e di classe C 2 in D = (0, +∞) × (0, +∞). Essendo la funzione continua in R ⊂ D, chiuso e limitato, dal Teorema di Weierstrass la funzione ammette massimo e minimo assoluto in D. Eventuali punti di massimo e minimo assoluti interni a D saranno punti stazionari della funzione, quindi soluzioni del sistema
( ∂f
∂x (x, y) = log x + 1 = 0
∂f
∂y (x, y) = log y + 1 = 0
che ammette come unica soluzione il punto P = ( 1 e , 1 e ), interno a R con f ( 1 e , 1 e ) = − 2 e .
Cerchiamo ora i punti di massimo e minimo assoluto sulla frontiera ∂R. Tale frontiera ` e l’unione dei segmenti C 1 = {(x, 1 3 ) | x ∈ [ 1 3 , 1]}, C 2 = {( 1 3 , y) | y ∈ [ 1 3 , 1]} e I = {(x, 4 3 − x) | x ∈ [ 1 3 , 1]}. Abbiamo che
• lungo il cateto C 1 , risulta che g 1 (x) = f (x, y)| C1 = f (x, 1 3 ) = x log x − 1 3 log 3, x ∈ [ 1 3 , 1],
`
e funzione crescente in [ 1 e , 1] e decrescente in [ 1 3 , 1 e ]. Poich´ e g 1 ( 1 3 ) = f ( 1 3 , 1 3 ) = − 2 3 log 3 e g 1 (1) = f (1, 1 3 ) = − 1 3 log 3, ne segue che
min C1
f (x, y) = f ( 1 e , 1 3 ) = − 1 e − 1 3 log 3 e max
C
1f (x, y) = f (1, 1 3 ) = − 1 3 log 3.
• lungo il cateto C 2 , in modo analogo, otteniamo che min C2
f (x, y) = f ( 1 3 , 1 e ) = − 1 e − 1 3 log 3 e max
C
2f (x, y) = f ( 1 3 , 1) = − 1 3 log 3.
Per determinare i punti di massimo e di minimo lungo l’ipotenusa I, possiamo studiare la funzione h(x) = f (x, y)| I = f (x, 4 3 − x) = x log x + ( 4 3 − x) log( 4 3 − x), x ∈ [ 1 3 , 1]. In alternativa possiamo utilizzare il metodo dei moltiplicatori di Lagrange osservato che
I = {(x, y) ∈ [ 1 3 , 1] × [ 1 3 , 1] | G(x, y) = x + y = 4 3 }.
Abbiamo quindi che i candidati punti di massimo e di minimo ”interni” al vincolo I, corrisponderanno ai punti stazionari della lagrangiana F (x, y, λ) = f (x, y) − λ(G(x, y) −
4
3 ) = x log x + y log y − λ(x + y − 4 3 ), ovvero alle soluzioni del sistema
∂F
∂x (x, y, λ) = log x + 1 − λ = 0
∂F
∂y (x, y, λ) = log y + 1 − λ = 0
∂F
∂λ (x, y, λ) = −(x + y − 4 3 ) = 0
⇔
λ = log x + 1 log x = log y x + y = 4 3
⇔
λ = log 2 3 + 1 x = 2 3
y = 2 3
L’unico candidato punto di massimo o di minimo (non estremale) del segmento I ` e per- tanto il punto Q = ( 2 3 , 2 3 ) dove f ( 2 3 , 2 3 ) = 4 3 log 2 3 = − 4 3 log 3 2 . Poich´ e 4 3 log 3 2 < 1 e + 1 3 log 3 (c) , da quanto sopra otteniamo che
min ∂R f (x, y) = f ( 2 3 , 2 3 ) = − 4 3 log 3 e max
∂R f (x, y) = f (1, 1 3 ) = f ( 1 3 , 1) = − 1 3 log 3.
Ricordando infine che f ( 1 e , 1 e ) = − 2 e e osservato che 4 3 log 3 > 1 > 2 e > 1 3 log 3 (d) , possiamo concludere che i punti (1, 1 3 ) e ( 1 3 , 1) sono punti di massimo assoluto in R mentre ( 2 3 , 2 3 ) ` e punto di minimo assoluto
min R f (x, y) = f ( 2 3 , 2 3 ) = − 4 3 log 3 e max
R f (x, y) = f ( 1 3 , 1) = − 1 3 log 3.
2. Per calcolare Z Z Z
E
|z| dxdydz dove
E = {(x, y, z) ∈ R 3 | x 2 + y 2 + z 2 ≤ 3, x 2 + y 2 + z 92 ≤ 1}, osserviamo innanzitutto che per simmetria abbiamo che RRR
E |z| dxdydz = 2 RRR
E
0z dxdydz dove
E 0 = {(x, y, z) ∈ E | z ≥ 0} = {(x, y, z) ∈ R 3 | x 2 + y 2 + z 2 ≤ 3, x 2 + y 2 + z 92 ≤ 1, z ≥ 0}.
(c) infatti
4
3 log 3 2 < 1 e + 1 3 log 3 ⇔ 4 3 log 3− 4 3 log 2 < 1 e + 1 3 log 3 ⇔ 3 log 3 < 3 e +4 log 2 ⇔ log 27 < 3 e +log 16 = log(16·e
3e)
e l’ultima disuguaglianza ` e verificata essendo 16 · e
3e> 16 · e > 32 > 27.
(d) per provare l’ultima disuguaglianza ` e sufficiente osservare che e 2 > 3 e quindi che 2 = log(e 2 ) > log 3
da cui 6 e > 2 > log 3
Per calcolare l’integrale RRR
E
0z dxdydz possiamo integrare per strati osservato che E 0 = E 1 ∪ E 2 dove
E 1 = {(x, y, z) ∈ R 3 | z ∈ [0, 3 2 ], (x, y) ∈ D z + }, D z 1 = {(x, y) ∈ R 2 | x 2 + y 2 ≤ 1 − z 92} E 2 = {(x, y, z) ∈ R 3 | z ∈ [ 3 2 , √
3], (x, y) ∈ D z − }, D z 2 = {(x, y) ∈ R 2 | x 2 + y 2 ≤ 3 − z 2 } Dalla propriet` a di additivit` a dell’integrale otteniamo allora
Z Z Z
E
0z dxdydz = Z Z Z
E
1z dxdydz + Z Z Z
E
2z dxdydz
= Z
320
z(
Z Z
D
1zdxdy) dz + Z
√ 3
3 2
z(
Z Z
D
2zdxdy) dz
= Z
320
zµ(D 1 z ) dz + Z
√ 3
3 2
zµ(D 2 z ) dz
= π Z
320
z(1 − z 92) dz + π Z
√ 3
3 2
z(3 − z 2 ) dz
= π h z2
2 − z 36
4i
320 + π h 3
2 z 2 − z 4
4i
√ 3
3 2
= 9 8 π.
Quindi
Z Z Z
E
|z| dxdydz = 2 Z Z Z
E
+z dxdydz = 9 4 π
3. Il campo F(x, y) = (x(x + 2y), x 2 + y) ` e definito e di classe C 1 nel suo dominio R 2 dove risulta irrotazionale dato che
∂F
1∂y = 2x = ∂F ∂x
2, ∀(x, y) ∈ R 2 .
Poich` e il dominio ` e semplicemente connesso, possiamo concludere che il campo ` e conser- vativo nel suo dominio. Per determinarne un potenziale U (x, y) in R 2 , osserviamo che tale funzione dovr` a soddisfare le condizioni
∂U
∂x = x(x + 2y) e ∂U ∂y = x 2 + y Dalla seconda delle due condizioni abbiamo che
U (x, y) = Z
x 2 + y dy = x 2 y + y 22 + c(x) e dalla prima
x(x + 2y) = ∂U ∂x = ∂x ∂ (x 2 y + y 22 + c(x)) = 2xy + c 0 (x)
Dunque c 0 (x) = x 2 da cui c(x) = x 33 + c, c ∈ R. I potenziali del campo F in R 2 saranno allora della forma
U (x, y) = x 2 y + y 22 + x 33 + c dove c ∈ R.
+ c dove c ∈ R.
Per calcolarne il lavoro lungo curva semplice γ avente per sostegno la frontiera positi- vamente orientata del disco D = {(x, y) ∈ R 2 | x 2 + y 2 ≤ 1} nella regione y ≥ 1 − x, osserviamo che, essendo F(x, y) campo conservativo nel suo dominio D e la curva con sostegno γ contenuto in D, dal Teorema sul lavoro di un campo conservativo si ha
Z
γ
F · ds = U (x 1 ) − U (x 0 )
dove U (x, y) ` e un potenziale del campo F(x, y) in D e x 0 e x 1 sono rispettivamente i punti iniziale e finale della curva. Essendo x 0 = (1, 0) e x 1 = (0, 1), otteniamo
Z
γ
F · ds = U (0, 1) − U (1, 0) = 1 2 − 1 3 = 1 6
4. L’equazione data ` e equazione differenziale del secondo ordine a coefficienti costanti non omogenea. Per risolvere tale equazione determiniamo innanzitutto l’integrale generale dell’equazione omogenea associata y 00 − 3y 0 = 0. L’equazione caratteristica λ 2 − 3λ = 0 ha per soluzioni λ = 0 e λ = 3, l’integrale generale dell’equazione omogenea associata ` e quindi
y 0 (x) = c 1 + c 2 e 3x , c 1 , c 2 ∈ R.
Cerchiamo ora una soluzione particolare dell’equazione non omogenea, utilizzando il metodo della somiglianza, della forma y p (x) = x(Ax + B) + Ce x = Ax 2 + Bx + Ce x . Derivando due volte e sostituendo nell’equazione otteniamo
y p 00 (x) − 3y p 0 (x) = 2A + Ce x − 3(2Ax + B + Ce x ) = −6Ax + 2A − 3B − 2Ce x ≡ x + e x
da cui A = − 1 6 , B = − 1 9 e C = − 1 2 . Dunque, la soluzione particolare cercata ` e y p (x) =
−x( 1 6 x + 1 9 ) − 1 2 e x e l’integrale generale dell’equazione data ` e
y(x) = y 0 (x) + y p (x) = c 1 + c 2 e 3x − x( 1 6 x + 1 9 ) − 1 2 e x
dove c 1 , c 2 ∈ R sono costanti arbitrarie. Infine, dato che y(0) = y 0 (0) = 1, otteniamo c 1 + c 2 − 1 2 = 1 e 3c 2 − 1 9 − 1 2 = 1, da cui c 1 = 26 27 e c 2 = 29 54 e la soluzione che verifica la condizione iniziale data ` e
y(x) = 26 27 + 29 54 e 3x − x( 1 6 x + 1 9 ) − 1 2 e x
Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica M/Z
Prova Scritta di Analisi Matematica 2 del 27 ottobre 2018
1. Data la funzione f (x, y) = xy(x + 2y) 2
(a) determinarne, se esistono, massimi e minimi relativi nel suo dominio,
(b) determinarne massimi e minimi assoluti nel triangolo di vertici (0, 0), (1, 0) e (0, 1).
2. Determinare le coordinate del baricentro del corpo solido
T = {(x, y, z) ∈ R 3 | x 2 + y 2 + z 2 ≤ 2z, z 2 ≥ 2(x 2 + y 2 )}
di densit` a di massa costante.
3. Data la curva ϕ(t) = ( 1+t t32, 1+t t22), t ∈ [−2, 2], stabilire se ` e semplice, chiusa e regolare.
), t ∈ [−2, 2], stabilire se ` e semplice, chiusa e regolare.
Determinarne vettore tangente ed equazione della retta tangente nel punto ϕ(1).
4. Determinare la soluzione del problema di Cauchy
( y 0 = y 2 − y
y(0) = 1 2
Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica M/Z
Prova Scritta di Analisi Matematica 2 del 9 gennaio 2019
1. Data la funzione f (x, y) = x xy−y2+y
2
(a) determinarne, se esistono, massimi e minimi relativi nel suo dominio, (b) determinarne massimi e minimi assoluti nel dominio
C = {(x, y) ∈ R 2 | 1 ≤ x 2 + y 2 ≤ 6, x ≥ y ≥ 0}
2. Determinare le coordinate del baricentro di un corpo piano disposto sul triangolo di vertici (0, 2) e (±1, 0) di densit` a di massa δ(x, y) = y.
3. Calcolare il lavoro del campo F(x, y, z) = (z, y 2 , (x − 2) 2 ) lungo la curva semplice γ avente per sostegno l’inetrsezione della sfera x 2 + y 2 + z 2 = 4x con il piano x − z = 2 nella regione y ≥ 0 percorsa in modo tale che il versore T tangente alla curva nel punto P = (2, 2, 0) verifichi T · k < 0.
4. Determinare la soluzione del problema di Cauchy
( y 00 + y 0 − 2y = xe −2x
y(0) = y 0 (0) = 1
Risoluzione
1. La funzione
f (x, y) = xy − y x 2 + y 2
risulta definita e di classe C 2 in D = R 2 \ {(0, 0)}. Eventuali punti di massimo e minimo assoluti interni in D saranno punti stazionari della funzione, soluzioni del sistema
( ∂f
∂x (x, y) = y(x
2+y (x
22)−(xy−y)2x +y
2)
2= 0
∂f
∂y (x, y) = (x−1)(x
2(x +y
2+y
2)−(xy−y)2y
2)
2= 0
che ammette come unica soluzione il punto P = (1, 0) dove f (1, 0) = 0. Poich´ e f (x, y) =
y(x−1)
x
2+y
2≥ 0 se e solo se x > 1 e y > 0 oppure x < 1 e y < 0, possiamo concludere che tale punto non ` e di massimo n´ e di minimo relativo e dunque che non ammette punti di massimo e di minimo nel suo dominio.
La funzione ` e continua nell’insieme compatto C. Dal Teorema di Weierstrass abbiamo quindi che esistono punti di massimo e di minimo assoluti in C. Eventuali punti di massimo e di minimo interni a C saranno punti stazionari, quindi per quanto provato, i punti di massimo e di minimo apparterranno alla frontiera.
Tale frontiera ` e l’unione dei segmenti S 1 = {(x, 0) | x ∈ [1, √
6]}, S 2 = {(x, x) | x ∈ [ √ 1 2 , √
3]} e dagli archi di circonferenza C 1 = {(x, √
1 − x 2 ) | x ∈ [ √ 1 2 , 1]}, C 2 = {(x, √
6 − x 2 ) | x ∈ [ √ 3, √
6]}.
Abbiamo che
• lungo il segmento S 1 , risulta che f (x, y)| S1 = f (x, 0) = 0, x ∈ [1, √
6], ` e funzione
costante;
• lungo il segmento S 2 , abbiamo f (x, y)| S1 = f (x, x) = x 2x2−x
2 = 1 2 (1 − x 1 ) ` e funzione crescente in [ √ 1
−x
2= 1 2 (1 − x 1 ) ` e funzione crescente in [ √ 1
2 , √
3] pertanto min S2
f (x, y) = f ( √ 1
2 , √ 1
2 ) = 1 2 (1 − √
2) e max
S
2f (x, y) = f ( √ 3, √
3) = 1 2 (1 − √ 1
3 )
• lungo l’arco di circonferenza C 1 si ha f (x, y)| C1 = f (x, √
1 − x 2 ) = (x − 1) √
1 − x 2 e tale funzione ` e crescente in [ √ 1
2 , 1]. Ne segue che min C
1f (x, y) = f ( √ 1 2 , √ 1 2 ) = 1 2 (1 − √
2) e max
C
1f (x, y) = f (1, 0) = 0.
• lungo l’arco di circonferenza C 2 si ha f (x, y)| C2 = f (x, √
6 − x 2 ) = 1 6 (x − 1) √
6 − x 2 e la funzione ` e crescente in [ √
3, 2] e decrescente in [2, √
6]. Poich´ e f ( √ 3, √
3) = 1 2 (1 − √ 1
3 ) >
0 = f ( √
6, 0), otteniamo min C1
f (x, y) = f ( √
6, 0) = 0 e max
C
2f (x, y) = f (2, √
2) = 1 6 √ 2 Possiamo quindi concludere che il punto ( √ 1
2 , √ 1
2 ) ` e punto di minimo assoluto in C mentre (2, √
2) ` e punto di massimo assoluto min C f (x, y) = f ( √ 1 2 , √ 1 2 ) = 1 2 (1 − √
2) e max
C f (x, y) = f (2, √
2) = 1 6 √ 2
2. Le coordinate del baricentro B di un corpo piano disposto sul triangolo T di vertici (±1, 0) e (0, 2) di densit` a di massa δ(x, y) = y sono date da
x B = 1 m(T )
Z Z
T
xy dxdy e y B = 1 m(T )
Z Z
T
y 2 dxdy
dove m(T ) = RR
T y dxdy ` e la massa del corpo. Osservato che il dominio T ` e simmetrico rispetto all’asse delle ordinate otteniamo che x B = 0. Per determinare l’ordinata y B , osserviamo che il dominio T ` e normale rispetto a y con
D = {(x, y) ∈ R 2 | y ∈ [0, 2], 1 2 y − 1 ≤ x ≤ 1 − 1 2 y}
abbiamo quindi che m(T ) =
Z Z
T
ydxdy = Z 2
0
Z 1−12y
1 2
y−1
ydx
! dy =
Z 2 0
y(1 − 1 2 y − ( 1 2 y − 1))dy
= Z 2
0
2y − y 2 dy = y 2 − 1 3 y 3 2
0 = 4 − 8 3 = 4 3 e dunque
y B = m(B) 1 Z Z
T
y 2 dxdy = 3 4 Z 2
0
Z 1−12y
1 2
y−1
y 2 dx
!
dy = 3 4 Z 2
0
y 2 (1 − 1 2 y − ( 1 2 y − 1))dy
= 3 4 Z 2
0
2y 2 − y 3 dy = 3 4 2
3 y 3 − 1 4 y 4 2
0 = 3 4 ( 16 3 − 4) = 1
3. Osservato che l’intersezione tra la sfera x 2 + y 2 + z 2 = 4x con il piano x − z = 2 per y ≥ 1 ` e
x 2 + y 2 + z 2 = 4x x − z = 2
y ≥ 0
⇔
y 2 + 2z 2 = 4 x = 2 + z y ≥ 0 una parametrizzazione della curva γ ` e data da ϕ(θ) = (2 + √
2 cos θ, 2 sin θ, √
2 cos θ) con θ ∈ [0, π]. Risulta allora
ϕ 0 (θ) = (− √
2 sin θ, 2 cos θ, − √
2 sin θ) e dato che P = (2, 2, 0) = ϕ( π 2 ) e ϕ 0 ( π 2 ) = (− √
2, 0, − √
2) risulta ϕ 0 ( π 2 ) · k < 0, dunque l’orientamento ` e quello richiesto. Abbiamo
F(ϕ(θ)) · ϕ 0 (θ) = ( √
2 cos θ, 4 sin 2 θ, 2 cos 2 θ) · (− √
2 sin θ, 2 cos θ, − √
2 sin θ)
= −2 sin θ cos θ + 8 cos θ sin 2 θ − 2 √
2 sin θ cos 2 θ e quindi il lavoro del campo lungo γ ` e
Z
γ
F · ds = Z π
0
F(γ(θ)) · ϕ 0 (θ) dθ = Z pi
0
−2 sin θ cos θ + 8 cos θ sin 2 θ − 2 √
2 sin θ cos 2 θ dθ
= h
cos 2 θ + 8 3 sin 3 θ + 2
√ 2
3 cos 3 θ i π 0
= − 4
√ 2
3
4. L’equazione differenziale y 00 + y 0 − 2y = xe −2x ` e equazione del secondo ordine lineare a coefficienti costanti non omogenea. Le soluzioni dell’equazione omogenea y 00 + y 0 − 2y = 0 associata sono
y 0 (x) = c 1 e x + c 2 e −2x , c 1 , c 2 ∈ R,
essendo λ 1 = 1 e λ 2 = −2 le soluzioni dell’equazione caratteristica λ 2 + λ − 2 = 0.
Per determinare una soluzione particolare dell’equazione completa possiamo utilizzare il metodo della somiglianza cercandola della forma y p (x) = x(Ax + B)e −2x . Derivando due volte e sostituendo nell’equazione otteniamo A = − 1 6 B = − 1 9 . Pertanto la generica soluzione dell’equazione y 00 + y 0 − 2y = xe −2x ` e
y(x) = c 1 e x + c 2 e −2x − x( 1 6 x + 1 9 )e −2x , c 1 , c 2 ∈ R, Infine, la soluzione che verifica la condizione iniziale y(0) = y 0 (0) = 1 ` e
y(x) = 28 27 e x − 27 1 e −2x − x( 1 6 x + 1 9 )e −2x
Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica M/Z
Prova Scritta di Analisi Matematica 2 del 30 gennaio 2019
1. Data la funzione f (x, y) = x 2 + y(1 − x 2 )
a) Determinarne, se esistono, massimi e minimi relativi nel suo dominio, b) Determinarne massimi e minimi assoluti nel dominio
D = {(x, y) ∈ R 2 | x 2 ≤ y ≤ 4}.
2. Calcolare Z Z
D
x 2 y
x 2 + y 2 dxdy essendo D = {(x, y) ∈ R 2 | 1 ≤ x 2 + y 2 ≤ 2, 0 ≤ x ≤ y}.
3. Data la curva piana ϕ(t) = (4 − t 2 , 4t − t 3 ), t ∈ [−2, 2], stabilire se risulta regolare, semplice e chiusa. Determinarne versore tangente e normale, curvatura e circonferenza osculatrice nel punto ϕ(1).
4. Determinare la soluzione del problema di Cauchy
( y 0 = 1+x xy2 + x − 1
y(0) = 1
Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica M/Z
Prova Scritta di Analisi Matematica 2 del 22 febbraio 2019
1. Data la funzione f (x, y) = x 2 (4 − 4y 2 − x 2 )
a) determinarne, se esistono, massimi e minimi relativi nel suo dominio, b) determinarne massimi e minimi assoluti nel dominio
D = {(x, y) ∈ R 2 | x 2 + y 2 ≤ 1, y ≥ 0}.
2. Calcolare Z Z
D
x 2 + y 2 dxdy essendo D = {(x, y) ∈ R 2 | x − x 2 ≤ y 2 ≤ 1 − x 2 }.
3. Dato il campo vettoriale F(x, y, z) = (log(z + 2y 2 ), z+2y 4xy2 − 1 y , z+2y x 2 + 2z), stabilire se risulta conservativo nel suo dominio, calcolarne il lavoro lungo la curva γ(t) = (t, t, 1), t ∈ [1, 2].
+ 2z), stabilire se risulta conservativo nel suo dominio, calcolarne il lavoro lungo la curva γ(t) = (t, t, 1), t ∈ [1, 2].
4. Determinare la soluzione del problema di Cauchy
( y 00 + 3y 0 = 18x + 4e x
y(0) = y 0 (0) = 1
Risoluzione
1. a) La funzione f (x, y) = x 2 (4 − 4y 2 − x 2 ) risulta definita e di classe C 2 in R 2 , gli eventuali punti di massimo e minimo relativi nel suo dominio saranno dunque punti stazionari, cio` e soluzioni del sistema
( ∂f
∂x (x, y) = 2x(4 − 4y 2 − x 2 ) − 2x 3 = 0
∂f
∂y (x, y) = −8x 2 y = 0 che ammette come soluzioni i punti P ± = (± √
2, 0) e P y = (0, y), y ∈ R, dove f (0, y) = 0 e f (± √
2, 0) = 4. Per stabilire se tali punti sono di massimo o minimo relativo, possiamo applicare il test delle derivate parziali seconde. Abbiamo
∂
2f
∂x
2(x, y) = 2(4 − 4y 2 − x 2 ) − 10x 2 , ∂x∂y ∂2f (x, y) = −16xy, ∂ ∂y
2f
2(x, y) = −8x 2 . Dato che
detHf (± √
2, 0) =
−16 0
0 −16
> 0
e −16 < 0 otteniamo che P ± sono punti di massimo relativo. Osserviamo invece che detHf (0, y) =
8 0 0 0
= 0
e quindi che il test delle derivate parziali seconde non ci permette di concludere se i punti P y (0, y) sono di massimo o minimo relativo. Abbiamo per` o che f (0, y) = 0 e che f (x, y) > 0 se x 42 + y 2 < 1, f (x, y) < 0 se x 42 + y 2 > 1 e f (x, y) = 0 se x 42 + y 2 = 1
+ y 2 > 1 e f (x, y) = 0 se x 42 + y 2 = 1
Possiamo pertanto concludere che i punti (0, y) con |y| < 1 sono punti di minimo relativo,
i punti (0, y) con |y| > 1 sono punti di massimo relativo mentre i punti (0, ±1) non sono
punti di minimo n´ e di massimo relativo.
b) La funzione ` e continua nell’insieme compatto D. Dal Teorema di Weierstrass possiamo allora concludere che esistono punti di massimo e di minimo assoluti in D. Da quanto sopra provato Gli unici punti stazionari interni a D sono i punti (0, y) con 0 ≤ y < 1, che risultano punti di minimo assoluti (in quando D ⊂ {(x, y) | x 42 + y 2 ≤ 1})
Determiniamo i punti di massimo e di minimo sulla frontiera ∂D. Tale frontiera ` e l’unione del segmento S = {(x, 0) | x ∈ [−1, 1]} e dell’arco di circonferenza C = {(x, √
1 − x 2 ) | x ∈ [−1, 1]}. Abbiamo che
• lungo il segmento S, f (x, y)| S = f (x, 0) = x 2 (4 − x 2 ), x ∈ [−1, 1], ` e funzione crescente in [0, 1] e decrescente in [−1, 0], dunque
min S f (x, y) = f (0, 0) = 0 e max
S f (x, y) = f (±1, 0) = 3.
• lungo l’arco di circonferenza C si ha f (x, y)| C = f (x, √
1 − x 2 ) = 3x 4 e tale funzione ` e crescente in [0, 1] e decrescente in [−1, 0]. Ne segue che
min C f (x, y) = f (0, 1) = 0 e max
C f (x, y) = f (±1, 0) = 3.
Possiamo quindi concludere che (±1, 0) sono punti di massimo assoluto in D mentre i punti (0, y) con 0 ≤ y ≤ 1 sono punto di minimo assoluto
min
D f (x, y) = f (0, y) = 0, y ∈ [0, 1], e max
D f (x, y) = f (±1, 0) = 3 2. Osserviamo innanzitutto che per simmetria risulta RR
D x 2 + y 2 dxdy = 2 RR
D
+x 2 + y 2 dxdy essendo D + = {(x, y) ∈ D | y ≥ 0}. Abbiamo inoltre che
Z Z
D
+x 2 + y 2 dxdy = Z Z
D
1x 2 + y 2 dxdy + Z Z
D
2x 2 + y 2 dxdy dove D 1 = {(x, y) ∈ R 2 | 0 ≤ y ≤ √
1 − x 2 , x ∈ [−1, 0]} e D 2 = {(x, y) ∈ R 2 | x − x 2 ≤
y 2 ≤ 1 − x 2 , x, y ≥ 0}.
Utilizzando le coordinate polari centrate nell’origine φ :
( x = ρ cos θ, y = ρ sin θ,
osserviamo che D 1 = φ(T 1 ) essendo T 1 = {(ρ, θ) | θ ∈ [ π 2 , π], 0 ≤ ρ ≤ 1}, mentre D 2 = φ(T 2 ) dove T 2 = {(ρ, θ) | θ ∈ [0, π 2 ], cos θ ≤ ρ ≤ 1} (poich´ e da x ≤ x 2 + y 2 ≤ 1 si ha ρ cos θ ≤ ρ 2 ≤ 1 da cui cos θ ≤ ρ ≤ 1). Otteniamo allora
Z Z
D
+x 2 + y 2 dxdy = Z Z
D
1x 2 + y 2 dxdy + Z Z
D
2x 2 + y 2 dxdy
= Z Z
T
1ρ 3 dρdθ + Z Z
T
2ρ 3 dρdθ = Z π
π 2
( Z 1
0
ρ 3 dρ)dθ + Z
π20
( Z 1
cos θ
ρ 3 dρ)dθ
= π 2 1
4 ρ 4 1 0 +
Z
π20
1
4 ρ 4 1
cos θ dθ = π 8 + 1 4 Z π2
0
1 − cos 4 θdθ
= π 4 − 1 4 Z
π20
cos 4 θdθ
Per calcolare l’ultimo integrale possiamo integrare per parti (e) ottenendo che Z
π20
cos 4 θdθ = 1 4 sin θ cos 3 θ
π20 + 3 4 Z π2
0
cos 2 θ dθ = 3 8 [sin θ cos θ + θ]
π 2