Conclusioni e Sviluppi futuri
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Conclusioni e Sviluppi futuri
A seguito delle varie prove condotte sui campioni sintetizzati possiamo concludere dicendo che i risultati ottenuti sono stati sostanzialmente buoni.
Delle due vie usate per la sintesi di un polimero energetico abbiamo visto che la seconda, ovvero la modifica di polimeri precostituiti, è effettivamente più sicura in quanto polimero e copolimero azidati sono meno sensibili a frizione e ad impatto rispetto ai corrispondenti monomeri energetici.
Nonostante il fatto che il gocciolamento del monomero in fase di sintesi favorisca la polimerizzazione cationico vivente, la quale a sua volta consente di ottenere un prodotto a peso molecolare controllato e praticamente privo di oligomeri ciclici, non siamo stati in grado di ottenere una polimerizzazione che procedesse solo con questo meccanismo. In tutte le nostre sintesi, infatti, si è ottenuto un prodotto contenente quantità variabili di oligomeri ciclici, il che significa che, almeno in parte, la polimerizzazione procede con meccanismo a monomero attivato. Questo è confermato anche dal fatto che si è ottenuta una distribuzione dei pesi molecolari piuttosto ampia e con valor medio inferiore a quello atteso sulla base della concentrazione di catalizzatore.
Con la produzione di copolimeri ECH/BBrMO si ottengono effettivamente materiali migliori del BBrMO per quanto riguarda il potenziale impiego nel settore dei leganti per propellenti solidi. Infatti l’introduzione del gruppo ECH ha portato alla formazione di un polimero amorfo, dall’aspetto semisolido. In effetti sarebbe stato meglio se avesse avuto la consistenza di un olio viscoso, in quanto il polimero, oltre all’azione di legante deve anche assolvere alla funzione di fluidificante, per le fasi di impasto e colaggio del propellente. E’ comunque facilmente prevedibile che questo possa ottenersi semplicemente aumentando il contenuto relativo di monomero ossiranico rispetto a quello ossetanico, avendo cura di cercare il rapporto ideale, al quale corrisponda la giusta viscosità con il massimo contenuto energetico possibile. Infine, per quanto riguarda la fase finale di sintesi del polimero energetico, sappiamo che i due gruppi cloro e bromo, risultano facilmente sostituibili con il gruppo azidico.
Tramite le analisi condotte sui campioni esaminati abbiamo dimostrato che effettivamente molte delle catene lineari presentano gruppi OH terminali e che una buona parte di queste è di-idrossi terminata. Questo ha permesso, a seguito della reazione di reticolazione, la produzione di materiali reticolati di consistenza gommosa, così come richiesto ad un legante per propellenti solidi compositi.
Conclusioni e Sviluppi futuri
88 Eventuali sviluppi futuri riguardo al presente lavoro di tesi sono pertanto:
- Di sviluppare in maggior modo il discorso della titolazione per caratterizzare il n° gruppi OH;
- Di cercare di controllare meglio la fase di sintesi e il gocciolamento con prove in maggiori quantità e senza bagno di ghiaccio, permettendo così uno smaltimento del calore migliore in modo da favorire il meccanismo AMM; - Verificare che la procedura di azidazione non alteri il n° di gruppi funzionali