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Irrigazione area a verde

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Academic year: 2021

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(1)

Applicazione di tecniche di fitodepurazione per il trattamento ed il recupero di reflui enologici

Prof. Giuseppe Luigi CIRELLI

Università di Catania - Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente (Di3A)

(giuseppe.cirelli@unict.it)

Feudo di Santa Tresa – Vittoria (RG) 6 Maggio 2019

Attività finanziata dalla Regione Siciliana

Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana

Seminario

TECNICHE INNOVATIVE E SOSTENIBILI NEL TRATTAMENTO E RECUPERO DEGLI SCARTI E DEI REFLUI DELLA FILIERA VITIVINICOLA

(2)

Il trattamento delle acque reflue nei piccoli e medi insediamenti civili ed agro-industriali

Notevole variabilità del carico idraulico (volume di acque reflue) e del carico organico (kg BOD

5

/giorno) giornaliero e stagionale

Assenza di operatori qualificati

Smaltimento dei fanghi di depurazione

Rischio di lunghi periodi di fuori esercizio per guasti delle apparecchiature elettromeccaniche

Esigenza di tecnologie a basso costo di esercizio e manutenzione e a basso impatto ambientale (consumi energetici, emissione di CO

2

, ecc..)

Le soluzioni impiantistiche «intensive» adottate non sono idonee:

Modesta elasticità di esercizio

Elevati consumi energetici (elevata emissione di CO

2

)

Produzione di fanghi con costi di smaltimento elevati (fino a 80-

100 euro/m

3

)

(3)

Trattamenti naturali di depurazione delle acque reflue

I trattamenti naturali vengono denominati anche estensivi in quanto i processi di depurazione di tipo chimico-fisico e biologico richiedono:

- lunghi tempi di detenzione (da 1-2 giorni fino ad alcune decine di giorni);

- estese superfici (da 1-2 m

2

/AE fino a 10 m

2

/AE).

Numerose applicazioni sono state realizzate nel settore civile per:

- trattamento secondario di piccole comunità;

- trattamento terziario di medie e grandi comunità;

- affinamento batteriologico ai fini del riuso agricolo.

serbatoi di

accumulo lagunaggi

o

fitodepurazione

(4)

Fitodepurazione Fitodepurazione

Substrato Substrato

Vegetazione Vegetazione

Microrganismi Microrganismi

effluente effluente Refluo

•Abiotica

•Biotica

FITODEPURAZIONE

(5)

Classificazione dei sistemi di fitodepurazione: macrofite

Giacinto d’acqua

(Eichornia crassipes)

Papiro

(Cyperus papyrus)

galleggianti radicate sommerse

radicate emergenti

Peste d’acqua maggiore

(Hydrocharitaceae)

(6)

Che cosè una pianta da aree umide?

Caratteristiche delle macrofite

Macrofite: piante vascolari i cui

tessuti sono facilmente visibili

(7)

Sistema a flusso sommerso orizzontale (SFS-h)

Classificazione dei sistemi di

fitodepurazione: regime idraulico

Sistema a flusso sommerso verticale (SFS-v)

Sistema a flusso superficiale (FWS)

Flusso superficiale

Flusso subsuperficiale

(8)

Sistema a flusso superficiale (FWS)

Bacini di forma allungata e bassa profondità

Utilizzati prevalentemente come trattamento terziario

Prestazioni significativamente variabili con le stagioni (poco applicabile in climi rigidi) Problemi di impatto ambientale

Superficie occupata (oltre 3-4 m2/AE per un trattamento terziario) Pochi esempi di applicazione in Europa e in Italia

(9)

Sistemi a flusso superficiale

(10)

10

Superficie complessiva bacini 8.400 m

2

Francia

impianti di fitodepurazione “in cascata” su terrazzamenti

(11)

Purdue’s Kampen campo da Golf, West Lafayette, Indiana

3 impianti di fitodepurazione a flusso superficiale raccolgono le acque reflue di un centro urbano e di un resort per poi riutilizzarle per l’irrigazione del campo da golf

(Fonte: Zachary Reicher, Vickie Poole, Ron Turco, Amanda Lopez and Jon Harbor, Purdue University Nov 2000)

11

(12)

Sistemi a flusso sub-superficiale orizzontale (H-SSF)

bacini impermeabilizzati di forma rettangolare allungata e altezza intorno a 60 cm riempimento in materiale ghiaioso o misto ghiaioso-sabbioso

il liquame viene fatto fluire orizzontalmente in continuo attraverso il terreno in cui sono radicate le macrofite (prevalentemente Phragmites sp.)

funzionamento in condizioni di terreno saturo, ma con il livello idrico non affiorante

Semplicità ed economia gestionale Assenza di acqua libera (sviluppo di insetti modesto)

Superficie occupata: 4-5 m2/AE (trattamenti secondari) e 1-2 m2/AE (trattamenti terziari)

Molto efficace nella rimozione di sostanza organica e SST, meno per la rimozione dei nutrienti

Interessanti prestazioni nella riduzione della carica batterica

Molto utilizzato in Europa, numerose applicazioni anche in Italia

(13)

Tipologia di piante generalmente utilizzate: macrofite

Papiro

(Cyperus papyrus)

Cannuccia di palude

(Phragmites australis)

Mazza di tamburo

(Typha latifolia)

(14)

(fonte IRIDRA)

Sistema a flusso subsuperficiale orizzontale - HSSF

(15)

200 AE (circa 30 m3/giorno)

Progetto realizzato dal Prof. Marco Navarra e dal prof. Giuseppe Luigi Cirelli

(16)

Agriturismo Valle dei Margi

(17)

Sistemi a flusso sub-superficiale verticale (V-SSF)

bacini impermeabilizzati di forma rettangolare e altezza variabile da 40 a oltre 80 cm

riempimento in materiale ghiaioso e sabbioso, a volte con stratificazioni a granulometria variabile

il liquame viene fatto fluire verticalmente attraverso il terreno in cui sono radicate le macrofite (prevalentemente Phragmites)

funzionamento con cicli di riempimento-svuotamento in modo da migliorare al massimo l’aerazione del terreno

usati efficacemente come trattamento secondario o terziario

Presentano rendimenti migliori rispetto al flusso orizzontale (riduzione fino al 50%

delle superfici a parità di rendimento)

Sono in grado di nitrificare efficacemente, e spesso utilizzato a questo scopo in accoppiamento ai sistemi orizzontali

Distribuzione omogenea del liquame su tutta la superficie costituisce un problema idraulico di non facile soluzione

(18)

18 (fonte IRIDRA)

(19)

Sistema a flusso sub-superficiale verticale (IKEA, Catania)

(20)

IKEA Store - Catania

Impianto IKEA store di Catania

20

(21)

INQUINAMENTO PUNTUALE:

• Trattamento Secondario di:

- reflui domestici

- reflui municipali/civili

CAMPI DI APPLICAZIONE 1

(22)

INQUINAMENTO PUNTUALE:

- trattamento terziario di

affinamento per impianti di depurazione convenzionali

CAMPI DI APPLICAZIONE 2

(23)

INQUINAMENTO PUNTUALE:

• Trattamento

Secondario/Terziario di reflui agro-industriali

CAMPI DI APPLICAZIONE 3

(24)

Superfici occorrenti e consumi di energia di alcuni sistemi di depurazione Superficie

(m2/AE)

Consumi energetici [kWh/(AE anno)]

TRATTAMENTI PRELIMINARI 0,005÷0,01 0÷1,8

Fossa settica a monte di un trattamento secondario 0,1÷0,3 0

Fossa settica come trattamento a sé stante 0,8÷1,2 0

Fossa Imhoff a monte di un trattamento secondario 0,08÷0,1 0

Fossa Imhoff come trattamento a sé stante 0,2÷0,6 0

DEPURAZIONE CON SISTEMI NATURALI

Subirrigazione in terreni drenanti 5÷12 0÷1,101

Subdispersione a goccia 4÷10 5,5÷11,0

Subdispersione drenata 7÷15 0÷1,101

Filtrazione lenta intermittente senza ricircolo 2÷4 0÷1,102

Filtrazione lenta intermittente con ricircolo 1÷2 3÷7

Fitodepurazione verticale (secondario) Fitodepurazione verticale (terziario)

2÷3 0,7÷1

0÷1,102 0÷1,102 Fitodepurazione subsuperficiale orizzontale (secondario)

Fitodepurazione subsuperficiale orizzontale (terziario)

4÷5 0,7÷1

0 0 Fitodepurazione superficiale (secondario)

Fitodepurazione superficiale (terziario)

2÷3 0,5÷1

0 0

Evapotraspirazione 15÷50 0

Stagno facoltativo (secondario) Stagno facoltativo (terziario)

5÷60 2÷6

0÷1,103 0

Stagno aerobico (affinamento) 2÷4 0

Stagno anaerobico 0,2÷0,4 0

Stagno aerato aerobico-anaerobico Stagno aerato aerobico

0,6÷0,8 0,5÷0,7

20-40 30÷60 DEPURAZIONE CON SISTEMI IMPIANTISTICI

Filtro percolatore classico a basso carico 0,22÷0,40 0÷1,82

Dischi biologici 0,20÷0,35 0,35÷0,7

Filtro biologico aerato (BAF) 0,15÷0,20 55÷80

Percolatore sommerso aerato (SAF) 0,16÷0,22 55÷80

MBBR 0,16÷0,20 35÷70

Fanghi attivi ad aeraz. prol. (a flusso continuo e SBR) 0,22÷0,30 55÷80

Fanghi attivi MBR 0,18÷0,25 70÷120

Trattamento chimico 0,13÷0,16 1÷1,8

Filtrazione rapida 0,001÷0,002 1,3÷2

Superficie occupate e consumi di energia di alcuni sistemi di depurazione

(25)

25

INTERESSE APPLICATIVO DEI SISTEMI NATURALI

Relativa facilità di realizzazione anche da imprese locali

Assenza (quasi sempre) di apparecchiature elettro-meccaniche Ottima capacità “tampone” per assorbire le punte di carico

idraulico ed organico

Affidabilità nel rendimento ed elevata efficienza nella rimozione di alcuni inquinanti

Produzione di fanghi molto modesta (o assente)

Semplicità ed economicità di gestione e manutenzione Buon inserimento ambientale

Possibilità di recupero di aree marginali

(26)

Industria enologica

Il settore enologico produce consistenti quantità di reflui caratterizzati da ragguardevoli concentrazioni di sostanza organica.

Tali reflui, derivanti dal processo di vinificazione, se non opportunamente trattati, possono determinare gravi danni ambientali, se lo scarico avviene su corpo idrico, o notevoli problemi gestionali ai depuratori consortili se lo scarico avviene in fognatura.

Rendere questi scarichi compatibili con l’ambiente diventa importante per tutte le aziende, siano esse costituite da piccoli produttori che da grandi stabilimenti.

L’interesse crescente delle cantine alle problematiche dell’impatto ambientale

comporta la ricerca delle migliori soluzioni gestionali dei reflui attraverso la

definizione di obiettivi concernenti aspetti

legali, economici

e di

immagine.

(27)

Reflui prodotti in cantina

Acque reflue 186 Kg/hL di vino

Sottoprodotti lavorazione 28 Kg/hL di vino

Rifiuti solidi 2 Kg/hL di vino

Fonte: Progetto CIPE 2007-2008

Raspi

Vinacce Fecce

Uso agronomico Uso energetico

Distilleria Uso energetico Uso agronomico

Bioreattore a membrana

Sistema a fanghi attivi

Lagunaggio aerobico/anaerobico Fitodepurazione

Uso agronomico

Trattamento chimico-fisico

Trattamento biologico Imballaggi di

scarto

Solidi chiarificazione filtrazione, panelli

Ditte specializzate

(28)

Consumi idrici in cantina

Vinificazione in rosso Vinificazione in bianco

RICEVIMENTO UVA

PIGIATURA E DIRASPATURA

MACERAZIONE E FERMENTAZIONE

SVINATURA

FERMENTAZIONE MALOLATTICA

TRATTAMENTI

INVECCHIAMENTO

TORCHIATURA

RICEVIMENTO UVA

PIGIATURA E DIRASPATURA

CRIO-MACERAZIONE

SGRONDATURA

DEFECAZIONE

FERMENTAZIONE ALCOLICA

TRATTAMENTI PRESSATURA

INVECCHIAMENTO

Lavaggi

Lavaggi e raffreddamento Riscaldamento

IMBOTTIGLIAMENTO/CONFEZIONAMENTO PREPARAZIONE BLEND

INVECCHIAMENTO IN BARRIQUE

Consumo idrico

(L/hL di vino) Fonte

92-94 Sangiorgi et al., 1996 233 Fumi et al., 1995

43 Gasperi e Viglia, 1995 59-729 ANPA, 2001

(29)

Volume dei reflui prodotti in cantina

Lo scarico dei reflui in cantina risulta estremamente variabile sia da un punto di vista qualitativo chequantitativo.

La determinazione del volume delle acque prodotte in cantina non è agevole poiché le operazioni di cantina implicano consumi idrici estremamente variabili in relazione alla tecnologia adottata, alle dimensioni degli impianti di produzioni, ecc.

Generalmente, i consumi idrici per unità di uva lavorata risultano inversamente proporzionali alle dimensioni della cantina ed alla capacità lavorativa.

Sangiorgi e Balsari (1996) hanno stimato una produzione totale annua di reflui ripartibile per il 47% durante la vendemmia, il 22% durante la fase dei travasi ed il 31% durante l’imbottigliamento.

(30)

Principali caratteristiche qualitative dei reflui enologici (1)

La composizione chimica delle acque reflue rispecchia le sostanze contenute nell’uva (acini, raspi, semi, polpa) ed i prodotti residui dei vari processi di vinificazione, come lieviti, microrganismi, zuccheri, alcol etilico e metilico, formaldeide e butilaldeide, acetone, acido formico, acetico e tartarico, tartrati di potassio e calcio.

Inoltre, la qualità dello scarico è influenzata dalle sostanze impiegate nella lavorazione del vino come: carbone attivo, coadiuvanti di filtrazione, ferrocianuro di potassio, anidride solforosa e suoi sali, soluzioni alcaline, tensioattivi cationici.

Anche le caratteristiche chimico-fisiche dei reflui di cantina presentano un

elevato grado di variabilità legate alla tipologia di vino prodotto ed alle

modalità di lavorazione delle uve adottate.

(31)

Principali caratteristiche qualitative dei reflui enologici (2)

Il pH risulta tendenzialmente acido nelle acque provenienti dalle attività di lavorazione proprio per i processi di fermentazione mentre, al contrario, risulta significativamente alcalino nelle acque derivanti dal lavaggio di attrezzature e bottiglie.

Valori di pH variabili da 3,5 a 7,0

Alto contenuto di sostanze solide costituite da residui di foglie, bucce degli acini, semi e raspi, prodotti residui dei vari stadi di vinificazione, resti di sostanze che intervengono nella lavorazione del vino, soluzioni alcaline e tensioattivi impiegati nei lavaggi.

Valori di SST variabili da 12 a 7.300 mg/L

(32)

Principali caratteristiche qualitative dei reflui enologici (3)

Il COD durante la vendemmia raggiunge concentrazioni almeno 5 volte superiori a quelle registrate nel periodo primaverile ed estivo

BOD5 COD

BOD5/COD Fonte

(mg/L) (mg/L)

1.000-3.000 1.700-6.000 0,5-0,6 Farolfi, 1995

1.200-6.000 2.000-9.000 0,6-0,7 Fumi et al., 1995b

- 7.000-7.500 - Daffonchio et al., 1995

- 500-30.000 - Fumi et al., 1995a

Ridotto contenuto di nutrienti (N, P, K)

Presenza di molecole complesse (polifenoli, detergenti, disinfettanti).

(33)

Principali caratteristiche qualitative dei reflui enologici (4)

Carico inquinante e volumi degli scarichi di una cantina vinicola con una produzione annuale di 20.000 hL di vino (Farolfi, 1995).

400-500 litri di acque reflue per 1 hL di vino (Farolfi, 1995).

(34)

Principali caratteristiche qualitative dei reflui enologici (5)

Suddivisione percentuale del carico inquinante totale nelle principali fasi di

lavorazione dell’uva (Farolfi, 1995).

(35)

Il caso studio del progetto ViENERGY: la cantina Marabino

L’azienda agricola Marabino è localizzata nella Val di Noto nella zona sud orientale della Sicilia nel comprensorio Eloro DOC

& Noto DOC

La tenuta dell’azienda si estende per 30 ettari di cui 26 circa in produzione reimpiantati con i vitigni autoctoni della zona, Nero d’Avola e Moscato Bianco, e differenti cloni di Chardonnay

La produzione annuale di vini è pari a circa 120.000-150.000 bottiglie

(36)

La cantina Marabino: il sistema di trattamento dei reflui pre-esistente

Fossa settica

prefabbricata di tipo Imhoff, seguita da

condotta di

subirrigazione

(37)

La cantina Marabino: progettazione dell’impianto di fitodepurazione

Griglia

Letto di fitodepurazione a flusso sub-superficiale

verticale

Letto di fitodepurazione a flusso sub-superficiale

orizzontale

Vasca di fitodepurazione a flusso superficiale Vasca

Imhoff

Vasca di equalizzazione

Rapporto reflui di produzione/vino prodotto pari a circa 4,5/1 Volume di reflui trattati pari a circa 3 m3/giorno

V-SSF H-SSF FWS

Subirrigazione

Irrigazione area a verde

(38)

Area realizzazione dell’impianto di fitodepurazione

Impianto dimostrativo di fitodepurazione

Vasca di equalizzazione Pozzetto di

grigliatura Vasca

Imhoff

V-SSF (≈ 140 m2) H-SSF (≈ 60 m2)

FWS (≈ 30 m2)

La cantina Marabino: impianto dimostrativo di fitodepurazione

CSEI Catania - Il trattamento delle acque reflue enologiche con impianti di fitodepurazione

(39)

Impianto di fitodepurazione: trattamenti preliminari e primari

Pozzetto di grigliatura

Vasca Imhoff

Cestello di grigliatura

Vasca Imhoff

subirrigazione Uscita FWS Vasca Imhoff

Vasca di equalizzazione

Vasca di equalizzazione

Pompa sommersa

Temporizzatore

(40)

Vasca a flusso sub-superficiale verticale (V-SSF): fasi di realizzazione (1)

Tubazioni di drenaggio

Fori Ø 20 mm

Tubi di aerazione

(41)

Vasca a flusso sub-superficiale verticale (V-SSF): fasi di realizzazione (2)

Rizomi di Phragmites australis Messa a dimora di

rizomi di

Phragmites australis (4 rizomi/m2) Stratigrafia letto V-SSF

(42)

Tubazione di uscita con tappi a vite Fori Ø 8 mm

Mattonella 20 x 20 cm

Tubazione di distribuzione

Terreno naturale Inerbimento naturale

Vasca a flusso sub-superficiale verticale (V-SSF): fasi di realizzazione (3)

Tubazione di distribuzione

Rete in polietilene +

Rete in biojuta

(43)

Vasca a flusso sub-superficiale orizzontale (H-SSF): fasi di realizzazione (1)

Tubazione di distribuzione Tappi a vite

Fori Ø 20 mm

Pasta bentonitica

Tubazione di drenaggio

Fori Ø 20 mm

(44)

Vasca a flusso sub-superficiale orizzontale (H-SSF): fasi di realizzazione (2)

Cyperus papyrus (≈ 8 piante/m2)

Canna indica (≈ 8 piante/m2) Pietrame

lavico

Ghiaia 8-10 mm

Tubazione di uscita

Cyperus papyrus e Canna indica

(45)

Vasca a flusso superficiale (FWS): fasi di realizzazione (1)

Pietrame lavico

Iris pseudacorus (≈ 10 piante/m2)

Scirpus lacustris

(46)

Vasca a flusso superficiale (FWS): fasi di realizzazione (2)

Pozzetto di uscita

Pompa

Contatore volumetrico Tubazione di

uscita

Nymphaea alba

Tubazione di ingresso

(47)

Area a verde

Punica granatum;

Gaura spp.;

Phyllirea spp.;

Pistacia lentiscus;

Nerium oleander;

Convolvulus spp.;

Rosmarinum spp.;

Teucrium spp.;

Laurus nobilis;

Ficus carica;

Lavandula angustifolia.

Specie vegetali impiantate:

(48)

Attività sperimentale: metodologia

V-SSF H-SSF FWS

1 2 3 4 5

Frequenza di campionamento:

Punti di campionamento:

1. Ingresso grigliatura;

2. Ingresso V-SSF;

3. Ingresso H-SSF;

4. Ingresso FWS;

5. Uscita FWS.

Parametri chimico-fisici rilevati:

pH, C.E., SST, BOD5, COD, N-NH4, N-NO2, N-NO3, N-Norg, N-Ntot, P-PO4 mensile

(49)

Attività sperimentale: campionamenti delle acque reflue

MARZO 2014

(acque di lavaggio locali e imbottigliamento)

MAGGIO 2014

(acque di lavaggio locali e imbottigliamento) APRILE 2014

(acque di lavaggio locali e botti) Ingresso

grigliatura

Ingresso V-SSF

Ingresso H-SSF

Ingresso FWS

Uscita FWS

Ingresso

grigliatura Ingresso

V-SSF Ingresso

H-SSF Ingresso

FWS Uscita FWS

Ingresso grigliatura

Ingresso V-SSF

Ingresso H-SSF

Ingresso FWS

Uscita FWS

(50)

Attività sperimentale: campionamenti delle acque reflue

AGOSTO 2014 (vendemmia)

OTTOBRE 2014

(acque di lavaggio tini e botti) Ingresso

grigliatura Ingresso

V-SSF Ingresso

H-SSF Ingresso

FWS Uscita FWS

Ingresso

grigliatura Ingresso

V-SSF Ingresso

H-SSF Ingresso

FWS Uscita

FWS Ingresso

grigliatura Ingresso

V-SSF Ingresso

H-SSF Ingresso

FWS Uscita FWS

SETTEMBRE 2014 (vendemmia)

(51)

Attività sperimentale: risultati (1)

Il pH e la C.E. delle acque brute sono risultati estremamenti variabili nel periodo della vendemmia con valori compresi, rispettivamente, tra circa 5 ed 11

e tra circa 1.000 e 5.000 µS/cm

Il pH e la C.E. delle acque reflue in uscita dalla vasca di equalizzazione hanno presentato variazioni decisamente più ridotte

rispetto a quelle rilevate nelle acque brute Range pH: 4,7 – 7,7

Range C.E.: 560 – 1650 µS/cm

Esecuzione di operazioni di spurgo delle tubazioni di distribuzione delle acque reflue sul letto V-SSF

(52)

404

203 207

10 9 16

0 50 100 150 200 250 300 350 400 450

SST BOD5 COD

Concentrazioni medie (mg/L)

Ingresso grigliatura Ingresso V-SSF Ingresso H-SSF Ingresso FWS Uscita FWS

Attività sperimentale: risultati (2)

Le concentrazioni di SST in INGRESSO

all’impianto di trattamento sono risultate variabili tra 13 e 960 mg/L

Le concentrazioni di COD in INGRESSO all’impianto di trattamento sono risultate variabili tra

7 e 1700 mg/L

Le concentrazioni di SST in USCITA

all’impianto di trattamento sono risultate variabili tra 2 e 40 mg/L

Le concentrazioni di COD in USCITA

all’impianto di trattamento sono risultate variabili tra 3 e 50 mg/L

Si evidenzia un abbattimento dei SST e della sostanza organica già

dal primo stadio di trattamento

(53)

Risultati: limiti di legge

Giuseppe Cirelli - IWA 15th International Conference on Wetland Systems for Water Pollution Control, 4-9 Sept 2016, Gdańsk, Poland 53 WW Italian law

limits to discharge in surface water

bodies*

(mg/L)

% samples under discharge

limits

WW Italian law limits for

agricultural reuse (mg/L)

% samples under reuse

limits

TSS 80 10

Inlet VF 81 19

Outlet VF 94 56

Outlet HF 100 69

Outlet FW 100 81

BOD5 40 20

Inlet VF 50 31

Outlet VF 69 56

Outlet HF 94 88

Outlet FW 100 100

COD 160 100

Inlet VF 63 63

Outlet VF 88 81

Outlet HF 94 94

Outlet FW 100 100

NH4-N 15 2

Inlet VF 94 69

Outlet VF 100 81

Outlet HF 100 100

Outlet FW 100 100

* for industrial wastewater

A further reduction of the TSS and, therefore, the complete match to law limits could be achieved by adopting, in the terminal sub-surface section of FW, a gravel material with a diameter less than of 80-100 mm to increase the filtering surface.

The FW system has

proved to be

indispensable to meet the legal requirements for organic matter

The NH4-N concentrations were below the law limits already in VF and HF effluents

(54)

Marabino winery

(55)

Conclusioni

L’impianto di fitodepurazione per il trattamento delle acque reflue enologiche ha evidenziato un’ottima capacità tampone anche in presenza di elevate punte di carico organico ed idraulico; con una notevole efficienza di rimozione dei principali inquinanti già dalle prime fasi di esercizio

I risultati evidenziano che il sistema di fitodepurazione consente di rispettare i limiti imposti dalla normativa italiana allo scarico nei corpi idrici e, sebbene con qualche limitazione, anche nel caso del riuso.

Ai fini del riuso irriguo delle acque reflue trattate è necessario

incrementare l’efficienza di rimozione dei SST attraverso un aumento

della zona di filtrazione presente nella sezione terminale della vasca a

flusso superficiale

(56)

Attività finanziata dalla Regione Siciliana

Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana

Riferimenti

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