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INAUGURAZIONE ANNO GIUDIZIARIO TRIBUTARIO

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Commissione Tributaria Regionale

Venezia

INAUGURAZIONE

ANNO GIUDIZIARIO TRIBUTARIO 2017

Venerdì 10 marzo 2017 ore 9,30

Sala Congressi – Cassa di Risparmio di Venezia - Mestre, via Torino 164

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Programma degli Interventi

Ore 09:30 Dott. Carmine Scarano

Presidente f.f. della Commissione Tributaria Regionale di Venezia

Cons. Massimo Scuffi Per il C.P.G.T.

Sig. Francesco Staltari

Per il MEF - Segreteria della Commissione Tributaria Regionale di Venezia

Ore 10:30 Coffee break

Ore 11:00 Interventi programmati

Dott. Pierantonio Fadel

Per l’Associazione Magistrati Tributari

Dott. Agostino Del Signore Per l’Unione Giudici Tributari

Dott.ssa Federica Romano Per il Comitato Unico di Garanzia

Avv. Paolo Maria Chersevani Per l’Ordine degli Avvocati di Venezia

Dott. Massimo Da Re

Per l’Ordine dei Commercialisti e degli Esperti Contabili di Venezia

Prof. Antonio Viotto

Per l’Università degli studi di Venezia

Prof. Roberto Schiavolin

Per l’Università degli studi di Padova

Prof. Sebastiano Maurizio Messina Per l’Università degli studi di Verona

Avv. Umberto Santi

Per la Camera degli Avvocati Tributaristi del Veneto

Dott. Pierluigi Merletti Per l'Agenzia delle Entrate

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RELAZIONE DEL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE TRIBUTARIA

REGIONALE DEL VENETO 2017

Autorità, gentili Signore e Signori

In apertura di questa cerimonia mi sia consentito porgere un sentito saluto ed un ringraziamento agli intervenuti anche da parte dei Presidenti delle Commissioni Tributarie Provinciali, dei Giudici di primo e secondo grado, nonché quello della Direzione amministrativa e del Personale che vedono in questa presenza un segno di particolare attenzione ed apprezzamento verso coloro che profondono il proprio quotidiano impegno nella giustizia tributaria.

Non posso esimermi dal rivolgere un sentito apprezzamento nei confronti del personale amministrativo delle Commissioni Tributarie del Veneto e ringraziare tutti per il lavoro che viene svolto con professionalità e dedizione in un difficile contesto organizzativo, peculiare della Pubblica Amministrazione, nel quale solo uno sforzo comune ed un impegno costante possono assicurare funzionalità al sistema.

Devo infine ringraziare la Cassa di Risparmio di Venezia per il fattivo contributo che ha consentito la realizzazione di questa cerimonia.

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La situazione delle CT nel Veneto

In occasione dell’inaugurazione del 2016 è stata sottolineata la situazione particolarmente difficile della Commissione Tributaria Regionale che ha visto ridursi in modo considerevole il numero delle Sezioni operanti a seguito del naturale esodo dovuto a trasferimenti, promozioni e pensionamenti senza il verificarsi di un auspicabile e naturale ricambio.

Particolarmente avvertita è la mancanza di giudici tributari che rende estremamente difficile formare i collegi giudicanti1.

A questo si aggiunga la necessità di mantenere in vita la Sezione Staccata di Verona, situazione che contribuisce a creare ulteriori difficoltà per il funzionamento della Commissione Tributaria Regionale.

Sotto questi aspetti la situazione generale è peggiorata.

Va segnalato il caso particolarmente grave della CTP di Venezia che, a fronte di un carico di 3270 ricorsi, ha il Presidente titolare sospeso per motivi disciplinari e una totale assenza di Presidenti di Sezione.

Credo che il CPGT dovrebbe farsi carico di questa situazione di vera emergenza.

L’inaugurazione dell’anno giudiziario rappresenta il bilancio dell’attività svolta nell’anno trascorso sotto il profilo statistico e costituisce momento di riflessione per individuare i punti critici sui quali lavorare per il miglioramento del servizio giustizia reso ai cittadini contribuenti.

Vedasi Tabella 1

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Risulta in calo il trend dei ricorsi depositati in primo grado al 30 giugno 2016, mentre il numero degli appelli pendenti presso la CTR, è aumentato di oltre 400 fascicoli2.

Sono stati definiti con sentenza n. 7.716 ricorsi in primo grado e n. 1799 in appello, con una media di sentenze riformate pari al 35%.

Appare in aumento la tendenza alla presentazione di istanze di sospensione dell’esecutività delle sentenze, motivate prevalentemente dalle difficoltà economiche derivanti dalla situazione finanziaria delle imprese caratterizzata, tra l’altro, da scarsa liquidità3.

Si torna a ripetere quanto detto nella precedente inaugurazione: troppo spesso i ricorsi in appello tendono a riproporre pedissequamente le motivazioni svolte in primo grado, incorrendo nell’inevitabile inammissibilità del gravame, per pura trascuratezza dei motivi di censura che devono essere posti a base dell’impugnativa.

Per contro, in alcuni casi è dato rilevare una persistenza nel contenzioso da parte dall’Amministrazione Finanziaria dovuta a pura inerzia burocratica, che finisce per riversare sul contribuente un onere aggiuntivo, oltre a quello di un accertamento rivelatosi ingiusto ed aggravare le Commissioni di un lavoro inutile che potrebbe essere evitato.

Non casualmente il contenzioso tributario pendente presso la Corte di Cassazione costituisce oltre la metà dell’intero carico di lavoro dei giudici di legittimità.

Vedasi Tabella 2 Vedasi Tabella 3

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IL PROCESSO TELEMATICO

Nei giorni 2 e 3 marzo 2017 si è tenuto un corso sul processo. telematico organizzato alla sede di Venezia dal CPGT per i giudici tributari del Veneto.

I l risultato è stato molto positivo e va sottolineato che questa iniziativa ha rotto il ghiaccio nei confronti di una realtà ormai attuale.

L’impatto del processo telematico rispetto al processo tradizionale è ancora molto basso, ma non c’è dubbio che, coll’andar del tempo, sia destinato ad aumentare sensibilmente per la celerità delle procedure, la certezza degli atti e le molteplici opportunità che il sistema offre al giudice ed alle parti per l’organizzazione del lavoro.

L’UFFICIO DEL MASSIMARIO

Per quel che riguarda l’Ufficio massimario, si può dar conto che dal 15 aprile 2016 è finalmente tornato operativo l’Ufficio massimario della CTR e che ad oggi ha provveduto, avvalendosi della collaborazione di un Comitato di redazione composto da personalità del mondo accademico e professionale, ad esaminare la totalità delle 1296 sentenze depositate nel 2016, dalle quali è scaturito un importante numero di massime, le cui bozze sono in corso di esame presso i magistrati dell’Ufficio, mentre per una buona parte ne è già stato disposto l’invio in banca dati. In particolare, 75 massime sono già disponibili sul CED della Corte di Cassazione in Italgiureweb.

Devo rivolgere un particolare ringraziamento al Presidente di Sezione dott. Lanfranco Tenaglia ed al sig. Francesco Staltari che hanno fattivamente operato per realizzare questa iniziativa ed a tutti i professionisti che stanno collaborando con grande competenza, dimostrando quanto la materia tributaria possa costituire terreno di incontro e di civile confronto.

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CONCLUSIONI

Un sistema tributario efficiente, che assicuri le necessarie entrate evitando insopportabili pressioni nei confronti dei contribuenti onesti ed ingiustificate scappatoie per i più agguerriti evasori, è imprescindibile per un paese moderno non solo per una motivazione di ordine economico ma anche per un evidente obbligo di giustizia sociale.

Sotto questo profilo la giustizia tributaria è di fondamentale importanza ma fatica a trovare il giusto equilibrio per insensibilità di quel mondo politico che, a parole, sbandiera grandi riforme, ma nei fatti è incapace di affrontare seriamente il problema.

Come detto l’anno precedente è avvertita l’esigenza di fornire una precisa identità ai giudici tributari, eliminando la discriminazione tra giudici togati e non, assicurare una effettiva indipendenza e sottrarre al MEF il controllo della giustizia tributaria.

E’ necessario uscire dall’ambiguità di fondo di una magistratura onoraria costituita da soggetti già impegnati in una diversa attività professionale, così da mantenere una sorta di giudice dopolavorista a cottimo la cui figura risulta irrimediabilmente pregiudicata da un sistema che non può ancora funzionare a lungo.

Eppure il giudizio tributario risulta uno strano paradosso costituito da inadeguatezza ed efficienza, che però lo fanno risultare più rapido rispetto a quello civile, realizzando l’obiettivo di rendere giustizia in tempi sensibilmente più brevi.

Anche il ruolo della Corte di Cassazione va rivisto alla luce del pesante arretrato esistente nella materia tributaria che si riflette negativamente sulla giurisdizione civile e penale.

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A nulla è valsa la soppressione della vecchia Commissione Tributaria Centrale che ha agonizzato per anni autoalimentandosi con la creazione di un incredibile arretrato che è stato eliminato dalle Sezioni decentrate presso le CTR.

Le Commissioni Tributarie decidono su questioni di grande rilevanza economica e di assoluta complessità sotto il profilo tecnico giuridico, che richiedono elevata professionalità e specializzazione nella materia tributaria, ma soprattutto si avverte la necessità di un giudice dedicato a tempo pieno, che possa tutelare i diritti dei contribuenti nei confronti del fisco e garantisca un corretto utilizzo della leva fiscale che risponda ai criteri di una moderna economia.

Si fa un gran parlare della riforma della giustizia tributaria ma le iniziative emerse finora, si caratterizzano pe superficialità e improvvisazione, risultando velleitarie, confusionarie e, alla fine, irrealizzabili.

Credo che tutti i giudici tributari esigano una necessaria riflessione ed un preciso impegno politico sulla assoluta esigenza di una riforma di questa giurisdizione non più rinviabile.

Nel frattempo il sistema continuerà a poggiare sull’impegno e sul senso morale dei singoli giudici senza fornire loro strumenti adeguati, compensi dignitosi e status corrispondente alle funzioni svolte.

Giunto al termine della mia breve relazione

DICHIARO

aperto l’anno giudiziario tributario 2017 nella Regione Veneto.

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Inaugurazione AGT 2017-Veneto

Intervento rappresentante CPGT –dott. Massimo Scuffi

Ringrazio e saluto tutte le Autorità Istituzionali presenti, i magistrati tributari e quelli degli altri ordini giudiziari, le autorità politiche, gli esponenti del mondo accademico, i rappresentanti del libero Foro, dell’Ordine dei Commercialisti e dell’Avvocatura dello Stato, i rappresentanti delle Associazioni dei magistrati con particolare attenzione a quelle che operano nella magistratura tributaria, il personale delle segreterie e degli uffici delle commissioni tributarie del Veneto con il suo Presidente

EFFICIENZA DELLA GIURISDIZIONE

Vorrei iniziare trattando della efficienza della giurisdizione e fornendo un quadro sommario della corposità e complessità del lavoro svolto dalle Commissioni tributarie nell’anno 2016.

Premetto che la giustizia tributaria conta un organico di 3152 unità (di cui 1629 togati ordinari e 1523 laici)che trattano un volume costante di affari dell’ordine di 32 miliardo di euro.

I processi pendenti al 31 dicembre sono stati in totale 468.839, di cui 318.192 nel grado Provinciale (-13%) e 150.647 in quello Regionale(-1%).

I nuovi processi iscritti a ruolo nel corso del 2016 sono stati 232.992, di cui 164.101 nel grado Provinciale e 68.891 in quello Regionale.

Nell’anno sono state, infine, decise controversie per un totale di 294.280 di cui 232.077 nel grado Provinciale e 62.212 in quello Regionale.

I provvedimenti cautelari decisi nel grado provinciale sono stati 53.548 (concessi il 43,39%); nel grado regionale 2230 (concessi il 28,7%).

I dati parlano da soli.

Si tratta di una giurisdizione laboriosa e virtuosa, che non accumula arretrato e che anzi ha un indice di smaltimento superiore a quello degli ingressi,confermando un forte recupero dell’arretrato, quest’anno attestatosi su percentuale (12%) quasi doppia rispetto al precedente periodo .

Purtroppo questi dati lusinghieri non si ripropongono nella sede di legittimità gravata di ben 43.000 ricorsi pendenti (quindi quasi la metà di tutto l’arretrato civile) con sopravvenienze dell’ordine di 11000 ricorsi annui che impediscono una efficace aggressione delle giacenze.

Tanto e’ che e’ stata avanzata l’ipotesi di creazione di una sezione tributaria bis composta da giudici

“aggregati” (che si vorrebbe reclutare tra magistrati ed avvocati dello Stato a riposo dimenticando, però, l’apporto che potrebbero fornire i giudici tributari in servizio già utilizzati con successo per smaltire l’enorme contenzioso della Commissione centrale, per eliminare nell’arco di 5 anni un arretrato che rischia di far diventare la cassazione civile una cassazione tributaria.

Forse in questo momento storico occorrono però strumenti ancor più incisivi quali l’adozione di rinnovati filtri di ingresso alla sede di legittimità e forti strumenti di deflazione preventiva transitanti da meccanismi di chiusura bonaria delle liti fiscali pendenti(come e’ avvenuto per la rottamazione delle cartelle)e/o dall’

ampliamento del valore(fino ad almeno €.50.000) delle liti da assoggettare a mediazione anche in via delegata (come avviene nei giudizi ordinari),creando apposita sezione che garantisca la effettiva “terzietà”

per invogliare l’utilizzo di questa forma definitoria in aggiunta alla conciliazione (riservata al giudice in entrambi in gradi di giudizio).

ORGANIZZAZIONE E CONCORSI

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Sul piano organizzativo il Consiglio ritiene indispensabile ,e ha fatto formale domanda all’autorità ministeriale in tale senso, avviare la procedura per una revisione generale della rete territoriale e delle piante organiche delle Commissioni tributarie.

Si tratta di un obbiettivo essenziale ed urgente, che produrrà presumibilmente una diminuzione complessiva dei costi dell’organizzazione tributaria ormai inadeguata sul territorio.

Il momento e’ opportuno e si colloca in significativa concomitanza con la apertura del bando(esterno) per tutte le categorie previste dalla legge ai fini della copertura di 202 posti di giudice e che ha visto un numero straordinario di domande di accesso(quasi 14.000).

Sono stati da tempo utilmente collocati nei ruoli tutti i magistrati (esclusivamente togati) che avevano partecipato ai vecchi bandi (compresi i c.d. sovrannumerari) ed è stato avviato questo nuovo concorso, tenendo conto della necessità di ricoprire le restanti scoperture di organico.

Si auspica che nelle more venga approvata una nuova tabella per la valutazione dei titoli, come il Consiglio ha già richiesto, al fine di valorizzare i requisiti professionali specifici sulla anzianità.

Il Consiglio invero ha sempre tenuto un passo sostenuto nel riempire le vacanze di organico, anche negli incarichi direttivi e semidirettivi, compatibilmente con la complessità delle procedure e la durata delle decretazioni ministeriali.

TRATTAMENTO ECONOMICO

Ormai dolorosamente rituale è la doglianza sui compensi dei giudici tributari, da tutti pressoché unanimemente definiti inadeguati, per la evidente sproporzione con la qualità e quantità di opera prestata dal giudice tributario , ma anche per l’irrazionalità dell’erogazione, nei criteri e nei tempi.

Va segnalato ,in particolare, l’ormai acclarato fallimento della erogazione di una frazione del compenso alle c.d. “commissioni virtuose”, che ha determinato uno sviamento dalla valutazione della laboriosità individuale e ha provocato calcoli inimmaginabili e ritardi cosmici nell’erogazione in concreto del dovuto.

E’ urgente pertanto la revisione dei criteri di determinazione e liquidazione dei compensi, trasferendo ad un piccolo aumento del compenso fisso e in maniera più significativa al compenso variabile le risorse derivanti del contributo unificato versato dai ricorrenti .

Vi e’ del resto una sostanziale concordanza anche con l’Amministrazione finanziaria per un utilizzo globale di tali entrate al fine di incrementare indistintamente la retribuzione di tutti i giudici tributari (non derivandone aumenti di spesa e semmai semplificandosi le operazioni di conteggio).

DEONTOLOGIA

Si innesta a questo punto la delicata problematica del controllo della “deontologia” del magistrato che si abbina ai principi di autonomia e indipendenza (cioè alla tanto conclamata terzietà).

Questo profilo merita la massima attenzione coinvolgendo la condotta del magistrato (tributario) ed il suo apparire come tale.

Il Consiglio ha fatto costante applicazione delle regole che sottendono il regime delle incompatibilità e che rispondono all’esigenza – avvertita anche dall’opinione pubblica - di assicurare l’imparziale esercizio della funzione giurisdizionale che potrebbe risultare - specie per il giudice laico -indirettamente condizionato da interessi di natura professionale, da rapporti di parentela e quant’altro.

Il Consiglio continua a svolgere una verifica attenta e capillare delle dichiarazioni sostitutive dell’atto di notorietà eliminando – una volta accertate – le posizioni di incompatibilità mediante comminatorie di decadenza ovvero individuando la diversa sede cui trasferire il giudice.

Nel 2016 sono stati conclusi 90 procedimenti di incompatibilità e ne pendono 68.

Sul piano disciplinare, dolorosamente registrati alcuni fortunatamente isolati episodi di malcostume , il Consiglio ha condotto una opera di severo e tempestivo intervento, anche grazie alla rimodulazione sanzionatoria ed alla tipizzazione delle condotte illecite contenute nel Regolamento recentemente approvato,

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assumendo con immediatezza i provvedimenti cautelari necessari e – non appena consentito – quelli definitivi, a tutela dell’onorabilità e della dignità della magistratura tributaria, che è la prima a subire detrimento da questi episodi.

Il Consiglio ha anzi deliberato, sia in riferimento ad un caso concreto già verificatosi, sia come indirizzo generale, la volontà di costituirsi parte civile, insieme all’Autorità ministeriale, ma distintamente da essa, quale portatore di un proprio interesse istituzionale giuridicamente rilevante, nei procedimenti penali nei quali fossero imputati i giudici tributari.

Si tratta, ovviamente, di un gesto etico, non del frutto di una pulsione risarcitoria ,per stigmatizzare condotte criminose di taluni che con il loro operato danneggiano quello specchiato di migliaia di magistrati che operano con diligenza e sacrificio

A parere del Consiglio, è ,comunque, necessario un ulteriore passaggio legislativo verso la giurisdizionalizzazione del procedimento disciplinare, meglio individuando anche il soggetto promotore dell’azione specifica, ora ripartita senza specificazioni fra Presidenza del Consiglio dei Ministri e Presidenza delle Commissioni regionali .

Al momento pendono presso il Consiglio n. 81 affari disciplinari e sono stati adottati 9 provvedimenti cautelari di sospensione dalle funzioni.

La tutela della giurisdizione e’ stata poi affidata ad un serrato regime di ispezioni ordinarie , come espressione non di un occhiuto controllo gerarchico che il Consiglio non può né vuole esercitare, ma come momento di verifica diretto dei procedimenti che le Commissioni dedicano alla emanazione delle decisioni e dei dati più salienti di ciascun ufficio, specie con riguardo alla tempestività e produttività,

Finora sono state svolte n. 5 ispezioni ordinarie e ne sono programmate fino alla fine dell’anno in corso altre 8.

Si sta in parallelo incentivando un rapporto di proficua e continua collaborazione con i capi degli uffici giudiziari territoriali.

FORMAZIONE ED AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Sulla formazione dei giudici tributari va subito detto che l’aggiornamento professionale per dotarli di un corredo tecnico giuridico idoneo ad affrontare con la dovuta preparazione la controversia fiscale e’ da sempre obbiettivo primario del Consiglio.

L’aggiornamento va sempre mantenuto alto - non solo nell’interesse dell’utenza - ma anche dello stesso giudice in osservanza della nuova disciplina sulla responsabilità civile dei magistrati (L.18/2015) che annovera nel concetto di colpa grave anche la violazione manifesta della legge nazionale e del diritto europeo.

In questa ottica va innanzitutto o segnalata l’importanza che l’attività istituzionale del Consiglio attribuisce alla pratica redazionale dei massimari

I massimari locali – fondamentali patrimoni di conoscenza ed utili strumenti di lavoro per giudici e difensori nell’individuazioni degli orientamenti giurisprudenziali dei vari distretti - non solo hanno trovato apposito spazio nel sito istituzionale del Consiglio dedicato al Repertorio generale di giurisprudenza di merito ma il materiale più significativo (rielaborato da prescelti coordinatori degli Uffici del massimario )confluisce sul sito Italgiure grazie ad apposita convenzione stipulata con la Corte di Cassazione consentendo così ai giudici tributari – attraverso quell’avanzato motore di ricerca - l’accesso al “dato giuridico globale” grazie alla molteplicità di banche dati che quel sito contiene .

II rafforzamento degli Uffici del massimario - architrave di un sistema di approfondimento ragionato della giurisprudenza delle Corti di merito - si innesta tra tutte quelle iniziative organizzate dal Consiglio in funzione della costruzione di uno status di magistrato tributario adeguato alla complessità della legislazione fiscale che richiede alta professionalità per fornire risposte certe e coerenti su problematiche variegate e complesse.

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Il Consiglio ha seguito allo scopo molte strade, anche per la acquisita consapevolezza che ai tradizionali percorsi formativi, che pur sono stati rafforzati, è necessario aggiungere esperienze nuove di elevato profilo.

Con grande soddisfazione, e’ stato organizzato l’anno scorso e si replica quest’anno il corso di formazione presso la Corte Costituzionale, con la diretta collaborazione del Giudice delle Leggi, onde consentire ai magistrati tributari una adeguata padronanza delle complesse tecniche di formulazione dei sospetti di costituzionalità sulle norme, aperto a cento giudici tributari .

Specifiche sessioni formative su questioni comuni di diritto civile e di diritto tributario sono state programmate di intesa con la Scuola superiore della magistratura pur esse aperte ai magistrati che non siano stati sorteggiati per la prima iniziativa.

Vanno ancora ricordate le importanti collaborazioni in via permanente istituite con gli Atenei (tra i quali l’Università degli Studi di Milano i cui corsi annuali di formazione e perfezionamento dei giudici tributari e dei professionisti abilitati alla difesa tributaria hanno raggiunto la XIV^ edizione), i protocolli di intesa siglati con gli ordini professionali (quali l’UNCAT e CNDCEC) per attuare una formazione congiunta su comuni tematiche, le convenzioni con il MIUR per promuovere nelle scuole il tema della legalità fiscale, la partnership editoriale con una importante casa editrice che vede il Consiglio protagonista.

La competenza istituzionale del Consiglio viene in tal modo arricchita con apporti qualificati di tutti i mondi, scientifici e professionali, con cui la magistratura tributaria dialoga quotidianamente nell’esercizio delle sue funzioni.

La formazione e’ un continuum composito che annovera poi cicli di incontri decentrati di approfondimento organizzati periodicamente su base regionale.

L’Amministrazione delle Finanze ha stanziato allo scopo somme considerevoli di sostegno consentendo di abbattere i costi delle iniziative didattiche e favorire un aggiornamento gratuito (e dunque più incentivante) tramite la copertura dei costi di trasporto ed alloggio dei partecipanti .

Si pensa tra l’altro e di rendere questi eventi formativi obbligatori a valere come titolo preferenziale per trasferimenti e progressione in carriera.

In questo contesto di aggiornamento permanente si iscrive l’avvio in tutte le regioni del processo telematico con corsi di apprendimento predisposti in stretta intesa e collaborazione con la Dgt e la Sogei .

Questo programma di “modernizzazione” nella gestione della litigiosità fiscale attraverso la

“digitalizzazione” generalizzata va salutata con soddisfazione per i benefici che arrecherà in termini di trasparenza, semplificazione e celerità delle procedure .

Va peraltro segnalato che, oltre alla formazione, andrebbero forniti ai giudici tributari anche quelle dotazioni che meglio consentano di praticare ed approfondire il lavoro con le nuove tecnologie .

LE RIFORME

Il Consiglio ha preso atto, con una serie di audizioni in Parlamento ,dei vari progetti di riforma della giurisdizione .

Essi investono ,innanzitutto, il “piano processuale” dove è stato ripreso l’esame del progetto Glendi- Pagliaro di rivisitazione del D.lgs. 546/92 (già revisionato dal D.lgs. 156/2015 in attuazione della delega fiscale ai cui lavori il Consiglio ha attivamente partecipato) che presenta interessanti spunti sulla riorganizzazione per legge della sezione tributaria come giurisdizione autonoma sul modello tedesco del Bundesfinanzhof in funzione di una gestione più razionale del lavoro, una miglior distribuzione dell’organico, un più affidabile esercizio della nomofilachia .

Ma ciò che più interessa la giustizia tributaria è il piano “ordinamentale” dove si prospetta un totale ribaltamento della filosofia che ispira il D.lgs. 545/92 vuoi con il passaggio di tutta materia a sezioni specializzate della giurisdizione ordinaria previa soppressione delle attuali Commissioni tributarie (progetto Ermini) vuoi con la creazione presso rinominati Tribunali e Corti di appello tributarie –inquadrati sotto l’egida della Presidenza del Consiglio dei Ministri - di un corpo di giudici professionali con competenza esclusiva reclutati per pubblico concorso tramite prove scritte ed orali e trattamento economico adeguato alla funzione (progetto Nannicini)

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Si tratta - come si vede-di proposte di radicale mutamento della giurisdizione tributaria (cui si aggiungono altre varianti tecniche intermedie ) indotte dalle criticità che presenta l’attuale sistema nel suo complesso . Spetta ovviamente al governo ed al Parlamento la formulazione delle proposte definitive ma all’organo di autogoverno è deputata la valutazione delle differenti possibilità al fine di esprimere i pareri che gli competono per legge anche nell’ottica di una collaborazione istituzionale.

Ed allora va rimarcato -da un lato- che il grado di merito nella sua attuale composizione e’ l’unico a rispettare il canone della ragionevole durata del processo ;dall’altro che il tecnicismo connaturato alla lite fiscale (soprattutto sotto il profilo economico/contabile) esige pluralità di culture e contributo di più saperi giudicanti (quale che sia poi il rapporto togato/laico da prediligere nei collegi “misti”)e ciò per garantire una decisione non solo giuridicamente corretta ma anche tecnicamente adeguata .

Si auspica ,dunque, che venga vagliato con attenzione se la eliminazione della attuale struttura della magistratura tributaria (alla quale possono essere senz’altro apportati dei correttivi) non finisca per rivelarsi un boomerang rispetto agli obbiettivi di efficienza, qualità e celerità dei giudizi che il legislatore intende soddisfare.

CONCLUSIONI

Vorrei perciò concludere questo breve resoconto non solo ribadendo con soddisfazione i risultati positivi raggiunti, ancor più significativi se comparati alla sobrietà dei mezzi messi a disposizione, ma rimarcando che - in questo clima di annunciati cambiamenti - il Consiglio contribuirà senza riverse ad appoggiare una giusta spinta riformatrice che rafforzi la giustizia tributaria fondamentale per lo sviluppo e l’equilibrio economico del paese e per la tutela dei diritti fondamentali dei cittadini.

Rafforzamento che dovrà però garantire la piena realizzazione dell’indipendenza del giudice dei tributi e la sua professionalità specialistica che costituiscono patrimonio ineludibile della giustizia fiscale.

E con questo auspicio pongo termine al mio intervento ringraziando a nome del Consiglio i presenti per l’attenzione.

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INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO TRIBUTARIO 2017 RELAZIONE DELLA SEGRETERIA

Mentre rivolgo il mio personale saluto e ringraziamento alle Autorità presenti ed a tutti gli intervenuti, reco a tutti il saluto del direttore generale delle Finanze, prof.ssa Lapecorella, del Direttore della Giustizia tributaria, dott. Sirianni e della Dirigente della Segreteria, d.ssa Spina, impossibilitati tutti a partecipare direttamente a questa cerimonia. Unitamente ai saluti porto il loro ringraziamento per i risultati ottenuti e l’augurio di un buon lavoro per l’anno che andiamo a cominciare.

Un particolare ringraziamento va al gruppo Intesa San Paolo che ormai da anni ci mette a disposizione questa sala congressi.

Il mio intervento, che sarà sintetico, è rivolto a rappresentare l’apporto reso dalla Segreteria della Commissione nel 2016; apporto che, ovviamente, è chiamata a dare anche quest’anno, nell’attuazione delle linee guida del CPGT e del Dipartimento delle Finanze contribuendo a realizzarne il contenuto e perseguendone gli obiettivi.

Preliminarmente, però vorrei segnalare la progressiva diminuzione dell’arretrato cumulato al 31.12.2016 presso le CC.TT. venete. Come si osserva dalla tabella sottostante l’arretrato delle CC.TT. del Veneto è diminuito di oltre il 20% nel triennio 2014/2016. Tale cospicuo risultato è stato ottenuto per un duplice ordine di motivi: il primo si riscontra in una diminuita litigiosità (dovuta anche all’efficienza degli strumenti deflattivi quali la mediazione obbligatoria per le liti di valore fino a 20.000 €) come si evince dal drastico calo intervenuto nel 2016 nel numero di ricorsi presentati; il secondo può senz’ombra di dubbio essere rilevato nell’accresciuta produttività delle Commissioni venete.

VENETO 2014

2015 2016

Controversie pendenti all’1/1

13.778 13.049 12.313

Controversie pervenute nel periodo

9.060 9.029 6.846

Controversie decise nel periodo

9.789 9.765 8.265

Controversie pendenti al 31/12

13.049 12.313 10.894

Ad accrescere ancor di più, nel futuro più immediato, la produttività delle Commissioni credo possa concorrere anche l’introduzione del Processo Tributario Telematico che, come annunciato durante la scorsa cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario tributario, ancorché in epoca successiva rispetto a quanto inizialmente previsto, è stato attivato in Veneto il 15 dicembre 2016. Al riguardo occorre ricordare che agli inizi dello scorso dicembre si è svolto, a cura del Dipartimento delle Finanze, un convegno di presentazione della piattaforma telematica cui hanno partecipato oltre 400 operatori del settore. A fronte di tale cospicua adesione mi sarei aspettato un maggior utilizzo del Processo telematico da parte di tutti gli operatori, pubblici e privati, mentre a tutt’oggi i fascicoli processuali formati digitalmente presso la Commissione regionale si riducono a poche unità.

Un’eccessiva timidezza nell’utilizzo dello strumento pare derivare, da quanto si è appreso da parte degli operatori, dalla necessità di notificare l’atto introduttivo del giudizio in forma digitale (quindi un file firmato digitalmente notificato tramite casella di posta certificata ad un’altra casella di posta certificata), condizione questa necessaria per utilizzare l’apposita architettura SIGIT. Naturalmente, e qui penso alle abitudini di chi esercita la professione forense, è noto che nei giudizi civili si possono effettuare notifiche di atti cartacei in modo tradizionale e poi dall’originale notificato estrarre un atto digitale da depositare sulla casella PEC del tribunale in sede di costituzione. La grande differenza tra il sistema operativo della giustizia civile e il PTT consiste proprio nella nascita digitale di tutto il fascicolo, a partire dall’atto introduttivo per proseguire poi con la

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costituzione in giudizio tramite la Piattaforma SIGIT, che in brevissimo tempo, oltre a restituire la ricevuta di avvenuta presentazione dell’atto, fornisce il numero di iscrizione a Ruolo Generale.

Mi corre l’obbligo sottolineare come in questo periodo transitorio, è possibile che una parte adotti modalità telematica e controparte si costituisca in giudizio con metodi tradizionali. In tale evenienza, viene garantita dagli uffici di segreteria delle CC.TT. la trasformazione di tutti gli atti cartacei in formato digitale, così da completare la formazione del fascicolo informatico, cui ha diritto di accedere via internet la parte c.d. digitale, mentre l’altra per visionare il fascicolo dovrà continuare a recarsi di persona presso gli Uffici.

Per quanto concerne l’attività dei giudici sui fascicoli informatici, devo ricordare che oltre alla recentissima attività formativa curata dal CPGT, questi potranno sempre contare sul supporto del personale di segreteria per tutte quelle esigenze che dovessero nascere dall’utilizzo della piattaforma telematica.

Per concludere, mi fa piacere ricordare che con il prossimo 15 luglio, a completamento delle procedure di attivazione nelle regioni Marche e Val d’Aosta e nelle Province autonome di Trento e Bolzano, il PTT sarà operativo in tutto il paese. Ciò fa ritenere che il periodo transitorio non avrà una durata indefinibile, ma porta a prevedere che il PTT possa assumere carattere di obbligatorietà in un tempo ragionevolmente breve e fa nascere, con l’auspicio di un uso intensivo della piattaforma, l’invito agli operatori di utilizzare senza timori le nuove procedure.

L’accesso alla piattaforma SIGIT avviene tramite internet attraverso il Portale della Giustizia Tributaria accessibile al seguente indirizzo www.giustiziatributaria.gov.it . Il portale che rappresenta una sorta di biglietto da visita universale della giustizia tributaria, dei suoi uffici e della sua attività consta di due sezioni: una pubblica, rivolta a tutti gli utenti, che contiene tutte le informazioni sul processo tributario e tutte le attività che vi ruotano attorno; una seconda sezione, cui si accede previa registrazione, che consente l’accesso alla piattaforma del PTT.

Sempre sul portale è consultabile una rassegna di giurisprudenza che raccoglie e aggiorna periodicamente le segnalazioni effettuate dalle CC.TT.RR. distintamente per macro-aree: Nord, Centro e Sud-Isole.

Nel corso del 2016, questa Segreteria, oltre ad aver segnalato 53 sentenze, dalle quali sono state ricavate altrettante massime, ha coordinato l’attività delle consorelle dell’area Nord provvedendo ad inviare alla redazione oltre 75 decisioni emesse nell’ambito territoriale di appartenenza.

Se nella relazione dello scorso anno si è dato conto delle novità legislative che avevano interessato il processo tributario per effetto dell’esercizio della delega conferita al governo con la legge n.

23/2014 ed esercitata con D.lgs. 156/2016, nel corso del 2016, proprio per effetto delle intervenute modifiche normative, è stata rilasciata una nuova versione della Carta dei Servizi delle Commissioni Tributarie, reperibile anch’essa sul Portale della Giustizia Tributaria.

La Carta dei Servizi rappresenta, per questa amministrazione, una grande operazione di trasparenza con la quale si evidenziano i servizi erogati e le modalità di erogazione, illustrandone gli standard qualitativi e i tempi necessari al compimento.

La Carta è stata redatta avendo ben presente davanti, quale faro illuminante, i principi recati dall’art. 97 cost., di modo che l’erogazione dei servizi debba avvenire secondo quei criteri di efficacia, efficienza ed imparzialità che debbono necessariamente caratterizzare l’azione di una moderna amministrazione pubblica.

Alla luce di queste premesse non può che confermarsi l’impegno degli uffici di segreteria delle Commissioni tributarie venete di promuovere relazioni con il cittadino/ricorrente ispirate a fiducia, collaborazione e trasparenza.

Quello che posso coseguentemente affermare è che la Carta dei Servizi rappresenta “il patto di qualità degli uffici di segreteria delle Commissioni tributarie” e “consente al cittadino che affronta il processo tributario di conoscere i servizi e le loro modalità di erogazione al fine di poter esercitare consapevolmente i propri diritti”1. Allo stesso tempo, la Carta diventa lo strumento per

1 Il virgolettato è tratto dalla Carta dei Servizi delle Commissioni Tributarie – Versione 03 – 3 giugno 2016 consultabile

su www.giustiziatributaria.gov.it

(19)

valutare l’operato degli uffici chiamati ad applicarla e promuovere le iniziative necessarie al miglioramento dei servizi offerti.

Avviandomi alla conclusione di questa rassegna di attività, non posso tralasciare tutta l’operatività che impegna questa segreteria nell’accertamento, liquidazione, e riscossione del Contributo unificato di iscrizione a ruolo nel processo tributario. Questa, che all’apparenza può sembrare un’attività marginale, invero assorbe importanti risorse dell’ufficio, tenuto conto altresì del fatto che quest’ufficio opera quale agente della Corte di Cassazione per gli omessi/carenti versamenti in ordine all’impugnazione delle sentenze emesse da questa CTR, nonché per la riscossione dell’ulteriore contributo dovuto in caso di ricorso manifestamente infondato od inammissibile liquidato in sentenza dal giudice di legittimità ex art. 13, comma 1-quater del D.P.R. 115/2002 (Testo unico in materia di spese di giustizia).

Per il periodo di riferimento delle rilevazioni dedicate alla cerimonia inaugurale (01.07.2015 / 30.06.2016) le tabelle sottostanti danno una chiara indicazione delle difficoltà che si incontrano nella gestione di un tributo:

CUT AVVISI BONARI

IRROGAZIONE SANZIONI

notifiche effettuate 119

8 1

importo richiesto 160.630,00 203.979,60

atti pagati 57

9

importi pagati 75.320,00

3.339,60

CU RADDOPPIO CASSAZIONE

INVITI AL PAGAMENTO

notifiche effettuate

28

importo richiesto

30.290,00

atti pagati

2 1

importi pagati

18.248,00

CU CARENTE/

OMESSO CASSAZ.

INVITI AL PAGAMENTO IRROGAZIONE

SANZIONI

notifiche effettuate

18

12

importo richiesto

22.446,74

40.150,00

atti pagati

8

3

importi pagati

3.159,58

744,33

TOT. ATTIVITA' 258 457.496,34 98 100.811,51

Quel che emerge immediatamente è che a fronte dell’emissione di 258 atti contenenti una pretesa di quasi cinquecentomila euro solo 98 sono stati adempiuti volontariamente col versamento di poco più di centomila euro (circa il 20%). A fronte della restante posta sono già state effettuate 99 iscrizioni a ruolo per complessivi € 230.020,00 dei quali non è dato conoscere l’esito2. Ci conforta il fatto che in epoca di rottamazione delle cartelle, si dovrebbe incassare qualcosa.

La questione più sorprendente, però, consiste nella circostanza che quasi 350.000,00 € di crediti tributari non incassati non siano stati oggetto di contestazione di fronte alle competenti CC.TT.PP., mentre gli unici due ricorsi/reclami pervenuti nel periodo, sono stati definiti con la procedura di mediazione ex art. 17 bis del D.lgs. 546/1992.

A mio modestissimo avviso, è proprio questo il collo di bottiglia dove va ad incastrarsi la riscossione dei tributi in Italia, più che la celerità dei procedimenti di merito o la lentezza di quelli di legittimità. Evidentemente c’è qualcosa di assolutamente inefficiente nella normativa o nelle procedure di riscossione, il che vale a dire che siamo di fronte ad un fallimento dello Stato, laddove

2 Il dato aggregato sul totale delle iscrizioni a ruolo effettuate da questo ufficio a decorrere dal luglio 2011 evidenzia

una riscossione nell’ordine dell’1,1%

(20)

non appare più in grado di adempiere a quella che è una delle sue funzioni primarie: il reperimento delle risorse necessarie a garantire l’erogazione di servizi ai cittadini.

Nel nostro caso (il tributo di iscrizione a ruolo) siamo dinnanzi ad un paradosso: a fronte del mancato pagamento del tributo sulla giustizia, la macchina giudiziaria comunque svolge il proprio compito rendendo la decisione sulla domanda rivolta dal cittadino.

Nel ringraziare gli ascoltatori auguro a tutti un buon proseguimento dei lavori e restituisco la parola al Presidente Scarano.

(21)

Tab . 1 Organic o d e lle C o m m is sio n i T rib u ta rie d e l V e n e to

Organico delle Commissioni Tributarie del Veneto

Situazione al 30/06/2016

Commissione Tributaria

Giudici Tributari

Presidenti di Sezione

Vicepresidenti

Giudici

totale

n. sezioni attive

n. sezioni congelate 1 2 7

10

2

0 4 5 10 19 5 10 1 2 7 10 2

1 5 4 11 20 5

4 0 3 13 16 4 10 3 3 8 14 3

7 3 1 9 13 4 6 10 6 29 45 12 22 Tot. Gen.

27

26

94

147

(22)

Tab . 2 Attivit à d e lle C o m m is sio n i T rib u ta rie d e l V e n e to

Attività delle Commissioni Tributarie del Veneto

BELLUNO

PADOVA

ROVIGO

TREVISO

VENEZIA

VERONA

VICENZA 113

2528

690

1089

3548

903

2029 141

1076

215

887

1111

906

1136 ricorsi definiti con provvedimento ( C )

ricorsi definiti con sentenza

totale

125

1652

477

889

1293

992

2288 %

119 95,20%

1482 89,71%

445 93,29%

844 94,94%

1190 92,03%

908 91,53%

2127 92,96% %

6 4,80%

170 10,29%

32 6,71%

45 5,06%

103 7,97%

84 8,47%

161 7,04% 3 46 11 49 96 100

20 128

1698

488

938

1389

1092

2308 126

1906

417

1038

3270

717

857 44 119 101

132

94

115

167

CTR 2337 2159 1799 1673 93,00% 126 7,00% 69 1868 2628 321

Legenda

A) Colonna comprensiva dei ricorsi g posti in udienza per i quali la sentenza non è stata ancora depositata; B) Ricorsi depositati nel periodo considerato; C) Ricorsi con provvedimento depositato; le sentenze depositate vengono distinte a seconda della trattazione del ricorso in udienza; D) Sommatoria colonna 'totale' e colonna 'ricorsi esauriti con Ordinanza o Decreto' del punto C) ; E) A + B - D ; F) Totale udienze svoltesi nel periodo 01/07/2015- 30/06/2016.

(23)

Tab . 3 Altr a T ip o lo g ia d i g iu d iz i

Tipologia

REVOCAZIONI

OTTEMPERANZA PARTICOLARITA'

1 18

4

NOMINE CTU 1 5 12

SOSPENSIVE totali decise

accolte

respinte 73 70 39

31 374

374

139

235 88 100 42

58 468

438

228

210 485

268

138

130 432

358

183

175 n.p.

711

389

322

questione di legittimità costituzionale 1 CTR 1 84 83 33 50

C.T.R .

SENTENZE APPELLATE RIFORMATE

SENTENZE APPELLATE CONFERMATE 35%

65%

RINUNCE AUTOTUTELA 1

periodo di riferimento: 01/07/2015 - 30/06/2016

(24)

Tab . 4 Suddivision e d e i r ic o rs i e sa u rit i c o n s e n te n za d e p o sit a ta s o tto il p ro filo d e lla materi a d e l c o n te n d er e 2 0 1 5 -2 0 1 6

Suddivisione dei ricorsi esauriti con sentenza depositata sotto il profilo della materia del contendere 2015-2016

Tipologia

CLASSAMENTO

ICI

PUBBLICITA'

RIFIUTI-TIA

ACQUE

DOGANE

IRAP

SANZIONI

REGISTRO

IVA

IMPOSTE DIRETTE

IMPOSTE DIRETTE + I.V.A.

VARIE

totale Ricorsi definiti con sentenza depositata

9 17

3

2

2

3 20

58

11

125 58 118 28 11 2 54 119 5 97 297

779

84

1.652 40 10 49 15 4 27 58 226 59

488 22 76 11 6 18 94 66 129

424

43

889 110

130

40

85

228

153

76

199

368

1.389 43 135 17 31 17 157 12 95 100

315

70

992 33 598 2 90 273

1292

2.288 19 102 12 10 25 311

159

46

1081

103

1.868 261

651

121

192

2 342

1449

25

613

1122

4543

0 370

9.691

(25)

Tab . 5 Suddivision e d e i r ic o rs i d e fin iti c o n s e n te n za d e p o sit a ta n e l p e rio d o 01/07/201 5 - 3 0 /0 6 /2 0 1 6 in re la zio n e a ll'esit o d e l g iu d iz io

Suddivisione dei ricorsi definiti con sentenza depositata nel periodo 01/07/2015 - 30/06/2016 in relazione all'esito del giudizio

ricorsi DEFINITI con sentenza

BELLUNO

PADOVA

ROVIGO

TREVISO

VENEZIA

VERONA

VICENZA

REGIONALE 41 564

108

259

380

231

553

757 51 442

195

249

350

425

545

677 11 213 59 156

198

108

387

177 20 302 44 173

346

160

461

187 1 4

9 16 2 4 40 5

2 1 111 9 48 75 63 16

39 125

1652

417

889

1389

992

1962

1848

(26)

Tab . 6 Fascicol i p e n d e n ti 2 0 1 4 /2 0 1 6

VENET O

201 4

201 5

201 6

Controversie pendenti all’1/1

13.77 8

13.04 9

12.31 3

Controversie pervenute nel periodo

9.06 0

9.02 9

6.84 6

Controversie decise nel periodo

9.78 9

9.76 5

8.26 5

Controversie pendenti al 31/12

13.04 9

12.31 3

10.89 4

(27)

Tab . 7 Accertament o L iq u id a zio n e R is co ss io ne Contribut o U n ific a to T rib u ta rio

CUT

AVVISI BONARI

IRROGAZIONE SANZIONI

CU RADDOPPIO CASSAZIONE

INVITI AL PAGAMENTO

IRROGAZIONE SANZIONI

CU CARENTE OMESSO CASSAZ.

INVITI AL PAGAMENTO

IRROGAZIONE SANZIONI

TOTALE ATTIVITA'

RUOLI notifiche effettuate

119

81

28

0 18

12

258

99 importo richiesto

160.630,00

203.979,60

30.290,00

0,00

22.446,74

40.150,00

457.496,34

230.020,00 atti pagati

57

9 21

8

3 98

dato non disponibile importi pagati

75.320,00

3.339,60

18.248,00

3.159,58

744,33

100.811,51

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