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, I TRIESTE ANNUARIO PER GLI ANNI SCOLASTICI ~5 e ATTI UFFICIALI DELLA SCUOLA

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,

I

R. LICtO ffMM_ IHILf ,,RICCARDO PlllfRI"

TRIESTE

ANNUARIO

PER GLI ANNI SCOLASTICI

1924-~5 e 1925-26

ATTI UFFICIALI DELLA SCUOLA

(2)

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRIESTE

(3)

R. LWrn ffMMINILt ,,RICCARDO PlllfRI"

TRIESTE

ANNUARIO

PER GLI ANNI SCOLASTICI

1924-25 e 1925-26

ATTI UFFICIALI DELLA SCUOLA

PARENZO STAB. TIP. G. COANA & FIGLI

1927

(4)

EDITRICE LA PRESIDENZA DELLA SCUOLA

(5)

I.

Per la premiazione delle migliori alunne

(11 dicembre 1925)

Pnrole dette dalla Preside Prof. Maria Menghinl

Questa a cui ho 1nvitato le alunne, i loro Insegnanti e i lo.ro genitori, più che una solennità scolastica, è una festa di famiglia. E voi lo capite dal fatto che mancano qui la pompa e le forme di una cerimonia, e lo capite anche dalla qualità delle persone a cui ho limitato l' invito. Io sono nemica, in genere, dell' esteriorità e credo fermamente nelJ' efficacia dei sentimenti spontanei, che sorgono più facilmente e sono più intensi nell'intimità. La scuola è anch'essa una famiglia, che

ha <;Ome la casa un sacro focolare, che, come la famiglia, ha·

dolci consuetudini di vita semplice, regolata, uniforme, che, come la famiglia, ·senza rumore, senza. apparenze, custodisce e alimenta una grande fiamma. E chi ne .fece due cose separate, assegnando ali' una il compito d'insegnare l'amore, e all'altra il compito d'insegnare il vero, e quasi l'una ali' altra contrap- pose, non vide molto addentro nel problema educativo. La fa- miglia si continua nella scuo]a: nell'amore, di cui l'animo lentamente s'imbeve nella comunione coi famigliari, è alta sorgente di verità, poichè il vero non è cosa esterna che si afferri, ma nasce nel crogiuolo di tutte le nostre forze interiori riunite, e d' altra parte il sapere illumina della luce intellet- tuale l' istinto naturale e, facendolo cosciente di sè, lo rafforza e lo dirige.

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- 4-

Non senza motivo io ho qui riunito insieme alle alunne.

genitori e fnsegnanti, ehi fu cbJamato da. natura. a educare e adempie a.I suo ufficio con la saggezza che è nella. vita vis- suto e col felice intuito che è nell'amore, e chi per vocazione diede aJr educare l'animo suo e adempie ali' ufficio nella h1r-

mentata ricerca dei mezzi migUori. E gli uni e gli altri cercanù, non Rempre sapeudnlo, la stessa: cosa: costruire il tramite per cui sia possibile comunicare coll' a.nimo dell'adolescente. destare le sue forze, mettei·le in moto, aprire ]e vie varie, molteplici, i1npreveì.iute alla sua capacH~i. ài pensare1 alla sua capacità di senUre. perchè egli, servendosi di sè, giunga a noi e ci sor- passi, facendosi scalino cle1la nostra espedenza e della nostra cult,ura. In questo sforzo che le generazioni adulte rinnovano per offrfre alle generazioni crescenti la possibilità <li nuove conquiste nel carnp) del progresso umano, è il ·significato più profondo delr educazione, e lo sforzo si compie nella casa e nella scuola, e ciò che avvince e affeziona. l' una ali' altra que- ste due indistruttibili js~ituzioni è la sensazione viva della ne- cessità dell' aiuto a conseguire lo scopo.

In un tempo non lontano cl.a noi, per una reazione giusti- ficabile all' abuso dell'istruzione formale, ai riprovevoli, mai abbastanza riprovevoli, metodi mnemonici e meccanici, per cui si sostituiva la retorica alla riflessione e s'incoraggiava il papagal~ismo, assopitore dell'intelligenza e soffocatore di ogni personale iniziativa, per reaziol1e alla consuetudine invalsa delle distinzioni minute e pedantesche che affaticano la mente e la lasciano vuota di co11cetti, si cominciò a chiedere a gran voce a che servisse l'istruzione che nelJa scuola s' impart.iva e giustamente Ri dichiarò che la scuola rimaneva estranea a.lJa vita, che essa era la luce della cande]a che pretendeva sostituirsi alla luce del sole, che si poteva uscire dalla scuola dolt.i ed essere affatto impreparati a risolvere i problemi quo- tidiani dell' es.istenza e senza armi di fronte alle lotte che essa presenta.

E si aveva ragione. Nla purtroppo, più che a modificare i metodi~ in cui era l'errore, s'intese a rimaneggiare la qualità della cultura. Si domandò e si vol.le l'istruzione utile. E su quel!" utile si equivocò. Utile doveva significare: che fa sen-

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tfre netJa vita la sua benefica influenza.. che è guida. a.li' ope- rare e nonna al giudicare; utile sign:iflcò invece per i pilt:

che serve a farsi largo nel mondo: a conquista.re in esso il proprio posto.

altra parte le mutate cond.izioni dei tempi, per Je quali la vita si fece progre8sivn.111ente J.iiù intensa e pili difficile, richiesero ad ognuno, ed anche allei donne, un con- tributo di opera sociale e imposero ad ognuno, anche alle"

donne, la necessità d-i un lavoro rimunerativo. E c.t conseguire.

questo seopo valeva.no a.ssai p'iù che le eserc.itazioni letterarie, assai .pil.1 che la, conoscenza delle umaue lett.ere, assai pil.1 del- l'arte. e delle istorie, le cognizioui util.i, cioè .le cognizioni scientifiche, che hanno una diretta applicazione nella vita. E si andò a scuola sopra.tutto per prepararsi all'·eserdzio di una profess.ione e si aspi_rò più che a tutto al conseguìrnento di un diploma.

Ma così anche si smarrì il vero concetto dell'educazione, che è il primo, essenziale compito della scuola. Non che edu- care non significhi anche prepara.l'e H giovane al disimpegno di quelli che saranno i suoi doveri professionali. p1·ovocare in lui" l'adattamento alle condizioni dell'ambiente .i 11 cui dovrò.

svolgere l'azione sua, ma. ciò st,esso IHHl è possibile senza cit- tenerè quel complesso cli formazioni sp.iritua.li che sono la ma- turità del pensiero riflesso, Ja serenità del giuclizio, la ric- chezza dell'ideare, ed ancora la libera injzintiva, la costanza, la fermezza nell'operare, e su tutto il pron1o e abitua.le do- minio di sè, co'se che noi con un nome solo chiamiamo per- sonalità e che fanno, esse veramente, de11' uomo un vincitore nelJa. vHa.. Questo deve fare la scuola, perchè essa non è fu- cina di artieri o di professionisti o d'impiegati, ma fucina di anime. La scuola., a.ncorchè offra i1 mezzo per mettersi a posto per guadagnare il pane, non trova in questo risultato iJ suo fine. Essa, accanto alla fa.migtia, accanto a.Ho Staio, esercita una delle pill vHaJj funzioni sociali, rappresenta uno dei più alti ideali umanitari, e perciò so1ta.nto essa è sa.era, perciò soltanto potè essere chiamata un santuario.

Se <1uesto è vero, chi può osar di negare il di1·it:to al- l'esistenza ad un istituto scolastico che, come il Liceo femmi- nile, è, si può ,dire, scuola di cultura ne.I senso etimologico

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Il

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!

I,

<le1la parola, scuola in cui si coltiva la mente e

r

anima con questo solo, con questo stesso scopo·? Non è l'educazione per sè opera che merit-i la pena di dedicarvi le migJiori energie?

Ogni problema sociale è in fondo problema di educazione.

Donde può sperare una nazione prosperità nella pace, salute nel pericolo, se non dalla saldezza degli animi temprati al la- voro e al sacrificio? E quale è la tempera se non l'opera educativa'? E chi può dunque parlare di scuola che non ha un fine determinato, quando questo fine è l' educazione·i - L' edu- cazione in questo caso, della donna, Ia•quale s· a.vvia, per suo destino naturale, all'esercizio di una professione che, disse benissimo Ferdinando Pasini1 accumula in sè tutte le profes- sioni e tutte quante le vale.

Del resto la verità di quanto ho detto è, confessata o no, nell'animo dell'Insegnante che è veramente educatore. Al di sopra e al di fuori dei conflitti teoriCL into'rno alla funzione scolastica, ai programmi <li studio, alle riforme di ordinamenti e di metodi. egli sa e sente in modo ben chiaro e definito ciò che deve dare, ciò che si vuole da lui: amore della scuola e fede nella sua efficacja, interesse alla vita spirituale degli alunni, dedizione di sè, delJe proprie forze spirituali e morali; attirare i giovani nella propria luce e attendere da essi luce, farsi, lavorarsi nell'esercizio quot.idiano con opera di lima e di cesello, e godere del proprio sacrificio e t.rovare in esso la ragione di vjvere.

Ed ecco emergere nella memoria di voi tutti la figura di Quegli che alla privazione del lavoro, divenuto ragione di vita.

non trovò compenso. Il lavoro per quest.a tempra di uomini, il proprio lavoro, la cura giornaliera assidua in cui il pensiero ha chiarito e affermato sè stesso, che ha dato alla coscienza il senso deJJa vita e alla personalità operante ha rivelato il proprio "alare, il lavoro che è alimento delr' anima, che è l'a- nima stessa ne] suo modo di farsi manifesla, diviene una fede, un culto, e ciò che ne costituisce H risultato, dalle operazioni minime, quali sarebbero la disposizione materiale da darsi agli oggetti o la tenuta di un registro, alle cose massime, quali Ja dimostrazione di una teoria o l'esecuzione di un deliberato, portano impressi i caratteri del!' ideale che accende il pensiero e guida la mano.

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- 7 -

Noi onoriamo nelJa memorhL dì E. Zencovich l'uomo, che eletto di ingegno e ge11eroso di cuore. trova. il suo ambiente naturale nella. sfent Ruperìore dell'idealità, e insieme piangiamo sulla :-;ventura umana che, unenrlo Ja fralezza del corpo alJa pot,en1,a dell'anima, !e spezza le ali chiudendole il volo.

Non poteva megJjo il Liceo Pitteri tener vivo e desto il suo ricordo, che consacrando a Lui questa. festa intima della scuola., jn cui nel suo nome .vengono premiate Je giovinette che dimostrarono di amare lo stud.io e seppero in una severa.

regola. di Javoro disciplinare l' esube1·anza ~ l'irrequietezza del- 1' età. E miglior forma non poteva assumere H JJremio, di questo dono di un libro, che è cosa piccola per H suo valore economico, che è anche piccolo contributo ali' edificio della 1,;ultura, ma il coi significato ideale è veramente grande. Il premio, ·per guanto apprezzato esso sia, non è mai proporzio- nato cdla somma. degli sforzi e ali' entità delle rinunce e dei sacrifici sostenuti ne1 tempo che ha durato il lavoro, e lo spirito dovrebbe ben presto dich·iarare il fallimento delle sue operazioni economiche, se dovesse misurare sull' entità dei premj l'entità degli sforzi. La vera. ~ immancabile ricom- pensa o, per meglio dire, il vero riconoscimento del valore delle nostre azioni noi lo troviamo, per un verso negli effetti pratici di esse, per un altro in quella tal voce della coscienza divenuta, per la sua universale verità, un luogo comune. al-

!' indidzzo della quale le vuote espressioni delle esercitazioni retoriche ebbero il pot~re di suggerire discreti sorrisi, e che altro non è se non .il consenso che il nostro io superiore, il nostro io ideale dà a quel nostro povero io empirico che, sbattuto com' è nella tempesta dei dubb.i e nel dramma eterno delle passjoni, ha pur trovato modo di camminare nella scia luminosa tracciata dal primo.

Ogni premio che da quello indicato sia diverso, non è che simbolico, Clò che non capirono tutte le teorie idealistiche che lo combatterono come tutte le teorie realistiche che lo dife- sero : non capirono che nessun soldato fece serenamente getto della vita per una medaglia al valore, come nessuno scolaro durò per un intero anno nella fatica dello studio per il dono di un libro o per una menzione onorevole. Questo dono che

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- $ -

vi si fa di un libro significa che a voi è.apèrta 1a. Yìa del sa.- pere. che vi si crecte degne ormai cli godere delle ineffabili gioie dello spirit.o: che vi si crede atte a comunicare co.l pen- siero dei grandi.

Ma, per l' occasione particola.re .in cui jJ premio vi viene conferit.o, esso ha un significato pil1 profondo e un senso

pil.1 umano: è l'azione benefica, prolungata oltre la vita, di

un'anima eletta verso Ja gioventi.1 che predilesse1 è insegna- mento consacrato dalJa maestà dt.1lla morte. è u11a, specie di testamento ideale, fatto in nome <li Chi non ha pili pa1·ola per esprimere la sua volontà, che diversa non sarebbe da questa:

invitare gli a.dolescenti allo studio, aiL1ta.rli a trane da esso le sotidìsfazioni· che insieme a poche altre, meritano la pena del nostro dolore.

I Jibri che vi si donano non sono romanzi. l1 romanzo.

fatte poche Pcce1.ioni, è libro che att.ira, che dile1ta., è innega- bile, eppure è libro· che una volt.a letto non ricerchiamo pHi.

Vi sono invece }ibri c'he ci accompagnano nella vita carne qualche cosa di necessario, a. cui spesso la. nostra mente ri- torna i.n una comprensione sempre diversa e sempre più c:0111- pleta del contenuto; che finiscono colr essere conficlent.i ed arnici a cui chiediamo volta. a volta godimento, conforto. ap- provazione. Mentre il romanzo ci scuote. ci trascina nell' af- fannoso succedel'si delle scene che corrono al1o scioglimento della. situa1.ione, si che noi, il pH1 delle volte. pur commo- vencloci. rimaniamo spettatori passivi, questi libri hanno i1 potere di condurci inavvedutamente a!Ja meditnzione; lente passano le pagine, l' occhio spesso si ferma sulle righe senza vederle e febbrile invece e veloce lavora il pensiero, introdotto d'un tratto in un ordine di idee ancora lnesplorato. o· assil- lato dal ·dnbbio, o felicemente sorpreso della rivoluzione di un vecchio vrob1ema. Questi libri c.:i dvelano il mondo e rivelano noi a noi stessi, e ciò succede perchè essl sono i più fecleJi i più profondi ·interpreti del!' umanità. Commedia Divina chialllÒ Dante quelJa. che era, che è Ja commedia umana nel. suo eterno carnrninn verso il trionfo ciel/o spirito.

Non vi meravigli dunque che noi abbiamo scelto !' opera maggiore del maggiore poeta. E del maggiore italiano. È pur

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vero che Dante fu uomo del IV[edioevo. come è vero che la sua. poesia. varca i confini del tempo e dello spazio, facendosi intendere da tutti gli uomini. ma. e verissimo aHresì chP. l' i- t-a.lianit-à., l'eredità rlella gloriosa stirpe, ha in lui, nel suo pen- siero. neJla sua arte. ne11a sua lingua

r

incarnazione pill per- fetta. Dante è l'Italia, e lo sentiva Trento, quando gli erigeva i1 suo bel monumento, e lo sentiva Trieste quanrlo appendeva.

tiella tomba del Grancle Ja sua lampada votiva.

E poi scegliemmo un aHro poeta: G, Card11cci, poeta nel- l'anima, di cui le prose sono spesso più poetiche <li ce,-t.e sue stt>sse poesie. che rlalla stoda dei popoH, dalJa stoda del suo popolo. dalla storia dell'umanità, trasse la lirica e J' epopea del suo verso, or sereno ·e Hmpido come il pensiero, or tra- volgente e cupo come la passione. Egli vi farà, non dico co- no8cel'e, ma sen1il'e, arnare la storja; .la .stor.ia che non è un ramo della cultura, rna la cultnra st~ssa, poichè la vita, dico la vita non materialmente vissuta, ma coscienziosamente viR- suta, è la stoda. òella vHa..

IJ terzo volume è. una rassegna illustrata di arte nntica di di Casimiro Ada111i. - Se il mondo un giorno fosse orbato dell' a.rte, se gli uomini perdessero il senRo della bellezza e le creature del genio [1rtistico, divenute nude pen.:e:zioni di realtà materiale) non avesse!'o pE.1 la v.irtù di eccitare la fan- tasia, un grande, incolmabile vuoto si farebbe nella nostra E'Sistenza e noi perderemmo una òelJc leve pil.1 posse1lii ad operare la nostra ascensione. A.nHue l'arte signilìca salvarsi dalla volgarit~. avere in serbo sempre un antidoto alle amarezze e agli scoramenti, poter ridonare alle impressioni la freschezza e la vigoria pr.i111itiva qu1-1lchc volt;.1, spente da!l' as- sillo dell'analisi fatta. abito dPll' 'intelletto; significa essere ric- chi di una ricchezza incalcolabile, che st.a nel possedern una sol'gente di godimento chP non può esaurirsj e che nessuno ci può togliere o contrastare. Amare l'arte, per un italiano, si- gnifica essere italiano, poichè l'Italia è la patria de11' arte.

l.llfine io vi ho promesso che avrei estratto a sorte fra, <li voi un quarto libro. Esso è u1io scritto recent-e di Ettore

.Jannj, intitolato · Savoia. F'u composto per celebrare una

rkorrenza che è nel!' animo di tutti ogg.i, il ventic.inquesimo

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anno di regno di Vitt. Emanuele Hf. Esso contiene la. storia de.Ila sua dinastia. Pocbt=1 dinastie poterono contare figure no- bilissime in numero così rJJevante con1e questa di Ca.sa Savoia.

il cui territorio fu, fino rt poco pit.1 di mezzo secolo fa.. così piccolo. Piccolo era lo Sta.to. ma grandi i suoi Principi, e per- ciò era segnato a quel piccolo Stato un luminoso avvenire.

Alta virtù di Re salvò pill volte .l'Italia net corso degli :crnni: il coraggio eroico, la lealt.à perfetta, .il sacrificio di sè, la generosità de] cuore1 la pronta e saggia visione del dovere a volta a voJta incornbent.e hanno un illustre rappreseutantc nei Sovrani <li Casa Savoia e t.utti unitamente conobbero e sovra tutto l'amore pel loro popolo; e iJ popolo lo sentì e ricordò i suoj Re con appellativi di vir.U.1, che possono parer modeste quando appartengono al privati. che c:ostHuìscono il piL1 vero vanto per J' uomo che un trono separa clagll altri suoi simili. Per amare bisogna sapere, bjsognn. conoscere, e se voi Jeggerete questo libro, ricambierete con piL1 intensità l'affetto che. chiuso da anni. per dura necessità, nel euore degli ultimi Re d'Italia verso questa bella Trieste, prediletta dalla natura, pulsante dì vHa operosa e feconda. così schiet- tamente Haliana nell'indole e nello spfrHo deJla sua gente, potè manifestarsi commosso, grato e riverente il giorno che il Re Soldato pose il piede su questa terra e le ca1npa1ie di S. Giusto salutarono il suo esercito Jiberatore.

Io so che nelle generazioni di scolare che si successero nel Liceo femminile cli Trieste, per lunghj anni. gli anni del dolore e. del sacrificio, gl' Insegnanti, alcuni dei quali sono vo- stri Insegnant,i, con coraggio e con ardore mantennero desta ]a santa fiamma deJ patdottismo. Le pareti e gli archivi di questo Istituto o·ffrono in gran copia al visitatore documenti ed attest.ati del fervore di sentimenti e di azione con cui esso ha sempre partecipato ad ogni iniziati va di carattere patriot- tico; dicono l'amore delle giovinette triesti1J8' per l' It,dia e l' amorn delle giovinette Haliane per le sorelle riconquistate;

sicchè si può ben dire che degnamente

r

Istituto porta il no- me di "R. Pittéri "

Ora i1 tempo delle trepidazioni, del pericolo, delle aspira- zionj soffocate è passato, e Trieste ha veduto t·P,aJizzare il so-

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gno secolare. rna. S0 a voi non t.occarono i giorni a.gita!i o tormen!osj, non per queslo vi è Jecito ignora.rii; Ja \:osfra lra11- ciuillità presente fu pagata a. caro prezzo, e altro modo voi non avet.e di -essere grate, di mostrarvi degne de.lle tradizioni gloriose della vostra. città e della vostra scuola, che lo studio volenteroso. il lavoro disciplinato, dél. cui trarrete coscienza sempre pili chiara dei vostri doveri di donne, rli cittadine. cti italiane.

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- 1:2 -

Il.

Personale Insegnante

Anno 1924-25

Preside supplente Dott. Valeria Piazza;

Dott. Valeria Piazza - Italiano e Latino - Ord.

Dott. Nina De Rin -Italiano e Latino - Suµ.

Dott. Luigi Candotti -Filosofia e Storia - Ord.

Dott. Irene lacchia -Filosofia e Storia -Ord.

Prof. Andromaca=Vatova Candotti -Francese - Ord. Prof. Margherita Sablich=Andrich -Inglese - !ne.

Dott. Raffaello Battaglia -Storia dell' Arte -!ne.

Prof. Maria Filli -Disegno - Ord.

Prof. Erminia Cuccagna -Lavoro ed Econ. dorn. - Orci. Prof. Marcella dei Valle -Musica e Canto corale - !ne. Prof. Clelia Lolli=Borghi -Strumento Musicale - !ne.

Prof. Tilly Proschko -Danza - !ne.

Bibliotecario

Dott. Luigi Condotti Segretaria

slg.na Margherita Cumàr

Anno 1925-26

Preside: Dott. Maria Mcnghini.

Dott. Maria Menghini - Filosofia e Storia Dott. Luigi Candotti -Filosofia e Storia - Ord.

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- 13 -

Dott. Valeria Piazza - Ilal.iano e Latino - Ord.

Dott .. Rina Usiglio -Italiano e Latino - Sup.

Prof. Andromaca Vatova=Candotti -Francese - Ord.

Prof. Margherita Sablich=Andrich - Inglese -Inc.

Dott. Raffaello Battaglia -Storia dell' A ,·te - !ne.

Prof. Maria Filli - Disegno - Ord.

Prof. Erminia Cuccagna -Lavoro ed Econ. dom. - Ord.

Prof. Marcella Del Valle - Musica e Canto cornle -!ne.

Prof. Clelia Lolli=Borghi - Strumento musicale - Inc.

Prof. Tilly Proschko -Danza -!ne. Bibliotecaria

Dott. Valeria Piazza

Segretaria sig.na Margherita Cumàr

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- 14 -

III.

Al unne is critte

Classe la 13

Aono 1924-25 Classe 2a 8

Classe 3" 4

Classe 1n 9

Aooo 1925-26 Classe 2" 11

Classe 3" 8

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- 15 --

IV.

Elenco delle alunne licenziate

Anno 1924 • 25

1. Nadigh Teresa 2. Stuparich Rita 3. Tamaro Iole 4. \Valther Lisa

Anno 1925-26

1. Beuck Marta 2. lahnel Alice 3. Leitner Edoarda 4. Leitner Niaria 5. IYiargaris Giorgia 6. Miclaucich Eleonora 7. Rosso Italia 8. Samiz Regina

\

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-- 16 -·

V.

Elenco d elle alunne frequenta nti

Anno 1926 • li

CLASSE l'

1. Angeli Gigliola 2. Coen Olga 3. Fi ozi Clara 4. Fischi Margherita 5. Fragiacomo Laura ti. de Grisogono Rita 7. Levi Dora 8. Margaris Nidia 9. Notarangelo Lucilla IO. Oblack Renata 11. Ravasini Ida

CLASSE

1. Brncchetti Anita 2. Cosolo Tiziana 3. Cuzzi Cesarina 4. Flammiger Tea 5. Nadigh Elvezia 6. Tedeschi Itala 7. Zanzola Alma

2'

(19)

- 17 -

CLASSE 3•

1. Braiuca Margherita 2. Faroltl. Clio 3. Katz Carlotta 4. Gatti Neera 5. Lemesich Nelda 6. Lovrinovich Gemma 7. Pollitzer Mariangela 8. Zanetti Ada

(20)

18 -

vr.

ORARIO

MATERIE D'INSEGNAMENTO

Lingua e letteratura italiana e latina Storia e Geografia

Filosofia, Uiritto ed economia politica

!.

I Stol'ia dell' al'le

Lingua francese Lingua inglese Disegno

Musica, canto e danza.

Strumento musicale , Lavoro ed economia. domestica

Ore settimanali II I

I

III

I somma I

6 6 6 18

3 3 3 9 '

3 3 3 9

2 2 2 6

4 4 4 12

4 I 4 4 12

3 3 I 3 9

2 2 2 6

2 2 2

!

6

I 3 3 2 f 8 i

- , - - - 1

24 ; 24 23

I

71

I

Somma

I I

. I

L'insegnamento della lingua inglese della storia dell'arte e dello strnmento musicale sono facoltativi,

(21)

- 19 -

VII.

Tasse scolastiche

Esame d' ammissione Immatricolazione

Frequenza per ciascuna classe.

Esame d'idoneità Esame di licenza

Tassa di diploma di licenza

L. 100 50

" 200 50 60 20

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VIII.

Libri di testo per l'anno 1926= 27

CLASSE I.

Italiano. -Rime. soni. ghi-Segati. - Boccaccio. -·Barbera. .A. Dante. Divina GalleNovelle -tti. STassotoria della scelte Commedia. Comm. Casini. S«nsoni. La del Gerusalemme letteratuDecamerone. ra italiana. Alblib-erata. San-Petrarca. ri-.

Latino. de. Libro ginnasiale. - F. VI. -Maggù1i. Sallustio. Terzo De bello lugulibro di lettura per la 4" clrtbino. Virgilio. Easse nei-

Filolecchi. sofia. -- Omodeo. Esperienza Plntone. Critone ed Eutift-one. Trad. A.cri. etica del Vangelo. Latern. Val-

Storia. -Segati. Barbagallo. Manuale di Storia del Medioevo. Al brighi - C. Scimbucco. Letture storiche. 1

°

e 2° vol. Bar- bera.

Francese. E,lit. libraria. Trieste -- E. Goineau. Grammatica H. J',lfalot. della lingua francEn famille. Flammarion. ese p. I.

Inglese. G. Doglio/ti Frati. - P. Bardi. Grammati- In England. -ca della lingua inglese. Lattes. Torino. Laterza.

Storia dell' arte. Le - Cavalletti. Arte italiana. M. E. voi. J.

Monnier.

CLASSE Il.

Italiano. -Discorsi e il Dante. PrinComm. cipe (brani scelti). Casini. Sanson-. Parini. i. - Macchia,ielliIl Giorno . e J

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- 21 -

alcune Odi. Ed. libera. - Goldoni. Alcune commedie Id.

Manx.oni. Promessi Sposi Id. - GaUetti. Storia della let- teratura italiana. Albrjghi Seg.

Latino, - Cesare. De bello civili. - Virgilio. Eneide. Librp VI.

- Id. Georgiche. Librn IV. - O,cerone. Una orazione. - .Agostino Silvani. Storia della letteratura latina pet· schemi

in 12 tav. ·

Filosofia. - JJlatone. Il Fedone. Trad. Acri. Vallecchi. - Des Cartes. 11 discorso sul metodo. Trad. e note Saitta Laterza.

- B. Croce. Breviario di estetica. Laterza.

Storia. - Bal'bagallo. Manuale di storia mecl. e moderna.

Vol. IL Albrigl1i-Segati. -- C. Sambucco. Letture storiche.

v. 2° e 3° Tomo I - Barbera.

Francese. - H. Goineau. Grammatica della. lingua francese p. I e li. Edito!'. Libr. Trieste. - A. Daudet. Les lettres de mon 111oulin. Nelson. - 111otière. Le malade imaginaire.

Corneille. Le Ciel.

Inglese. - P. Bardi. Grammatica della lingua inglese. Laterza.

C. J!òrmichi. Letture inglesi. Vallardi.

Storia dell'arte. - Cavallett·i. Arte italiana. Le Monnier.

CLASSE Ili.

Italiano. - Dante. Comm. Casini. Sansoni. - Alfieri. Trage- die. Ed. libera. - Leopardi. Poesie. Id. - Foscolo. I Se- polcri. Note Ferral'i. Sansoni. - Cardu.cci. Consigliata

!'Antologia Carducciana di Mazzoni e Picciola. Zanichelli.

Pctscol-i. Poesie con nnte di Pietrobuono. Zanichelli. - Man- xoni. Li l'iche. Ed. libera. - A. Galletti. Storia della lette- ratu rn italiana. Albrighi-Segati.

Latino. - Cesare. De bello civili. - Virgilio. L'Eneide. Li- bro VJ. - Vù:qilio. Georgiche. Librn IV. - Omxio. Sa- ti rc. - A. Silvani. Storia della letterat.ura latina per schemi.

Filosofia. -- Locke. Estratti dal Saggio sull'intelletto umano a eura di Dentice d'Arcadia. •- Krint. La fon<lazione della metafi.sica dei costumi (G. Viclari) Paravia. - Fichte. Sulla missione del dotto. Carabba Lanciano,

(24)

- 22 -

Storia. -- Barbagallo. Manuale di Storia modema e contem- poranea. Albrighi-Segati. -- C. Sambucco. Letture storiche.

- Voi. 3° •romo 1° e 2°. Barbera.

Francese. - Pariselle. Précis d' histoire de la littérature fran- çaise. - A. Vaudey. Les classiques fran1sais. Signorelli.

- A. France. Le cri me de Syl vestre Bonnard. - E. Ro- stand. Cyrano de Bergerac.

Inglese. - P. Bardi. Grammatica della lingua inglese. Laterza.

C. Formichi. Letture inglesi. Vallardi.

Storia del!' arte. - Cavaltotti. Arte italiana. Le Monnier.

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- 23 ---

IX.

Programmi per l' ammissione alla I" classe

LINGUA ITALIANA

l'rot•a scritta :

Relazione sopra un argomento familiare a.11a cand1dat.a (quattrn ore).

Prova orale:

1. Lettura ad alta voce con senso e corretta pronuncia d'un passo di prosa e poesia.

Spiegazione del passo letto (autori del XIX sec. e contem- poranei).

2. La candidata dovrà mostrare di conoscere per let.tura diretta le seguenti opere o scelta di opere, esponendo il conte- nuto di parti o dj episodi indicati dalla Commissione, con speciale rjguardo ai personaggi, ai caraLteri, a.i costumi. ai sen- tfrnenti morali e religiosi, e leggenrlone e dichia.randone qual•

che passo. a) Settembrini: B-icordanxe. o PeJlico: Le mù pri- yioni, o D'Azeglio. I ,,nù·i ricordi, o un altro testo cli memorie

autobiografiche del periodo del Risorgimento; b) Omero: Iliade e Qd,issea (episodi), Shakespeare: UtÙl. tragedia d'argomento ro- mano; Alfieri: una tragedh.1, d'argomento antico; e) Ariost~:

Orlanrto Furio:so (sei cantj), Goldoni: una commedia; Parhii:

Il Giorno (sceHa.), Foscolo: Sonetti; Manzoni : J 7n·omessi sposi;

3. Recitazione a memoria cl' una poesia. di grande valore H.J'- tistico.

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- 24 -

LINGUA LATINA Prosa scritta :

Versione dal latino di un bl'ano di contenuto narrativu con senso compiuto. È concesso soltanto 1' uso del vocabolario (durata quattro ore).

Prova orale:

1. Lettura, esposizione e traduzione dl favole. aneddot.ti. raL:- conti con brevi illust1·azioni di carattet'e mot·ale. ~torièo, 8Celti dalle opere di Cornelio, Fedro, Valer.io jl,fossimo. Eutroµio. 2.

Nel mondo dei miti e delle leggende classiche : letture ili u- strative scelte dalle Metamorfosi di Ovidio e da Livio. 3. Armi.

soldati e guerra presso i Romani: larghe letture illustrative del De belto gallico di Cesare. 4. Recitazione a memoria di qual- cuno dei più bei luoghi dei classici tradotti.

STORIA

Conversazione e relazione di letture fat.te su· qualcuno dei seguenti argomenti :

l. Vita, costumi, religione degli antichi popoli odentaJi, con particolare riguardo alle vicende del popolo ebreo ed alla sua religione. 2. Vita pubblica e privata, uRi e costumi, go- verni, religione dei Greci. 3. ·vita pubblica e pdvata, usi e co- stumi, ordinamento statale e religione dei Romani.

GEOGRAFIA

L'esame comprenderà una prova grafica alla lavagna, un saggio di lettura di. carte geografiche e topografiche e una conversazione sui seguenU argomenti:

l. 11 sistema solare: Sole, Terra e Luna, a.Itri pianeti e satelliti. Le stelle, le comete, gli uranoliti. 2. L'Europa in ge- ne,:a.Je. 3. J/ Italia in partjcolare: confini, superficie, coste, oro- grafia, clima, coltivazioni, industrie, commerci, importazione ed esportazione. Popolazione, religione: governo, regioni, città prin- cipali e monumenti artistici di esse. Vie di comunicazione. C:o-

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- 2;) --

lon.ie. Emigra1,ione. 4. I continenti extraeuropei: caratteristiche fisiche, ricchezze naturali, divh;ioni politiche. Terre polari. 5.

Relazione di letture geografiche riferentisi agli argomenti del pl·ogramma.

DISEGNO

La prova consisterà in una semplice composizione 'deco- rativa a. tinte pia.tte con element.i ornamentali geometrici o na- turali, o tolti da oggetti comun.i; che le candidate eseguiranno senza mo~ello, adattando la decorc1.zi9ne ad una forma. geo.me- trica, che l'esaminatore stabilirà a.Il' inizio de.Ila. prova (quat- tro ore).

MUSICA E CANTO CORALE

La candidata deve:

a) scrivere sotto dettatura rit1uka brevi e facili µroposi•

zioni nei tempi semplici (fondame11tali) 2/4, 3/4, 4f.t. b) leggere a prima vista un facile solfeggio scritto nelJe chiavi di sol e di fa (alternato) coll'impiego dei tempi con1posti (a moyimenti ternari):

li/

8 , <J/81 12/8 : e) cantare a prfrna vista un facilissimo solfeggio in chiave di violino con estensione vocale molto li- mitata e scritto jn una t.onaJHà che non porti più di due die- sis e di due bemolli jn chiave; d) dare prova, di conoscere gli elementi delta teoda musicale: scale maggiori e minori, tona1ità. jntervalli, accordi r>rincipali.

STRUMENTO MUSICALE

La candidata deve :

a) eseguire uno studio estratto a sorte fra i tre da lej 1i- bera.mente sce.lti nelle seguenti ope1·e 25 studi elementari di Bert-ini (opera 137), i 30 nuovi studi di meccanismo di Czerny (opera 849) ed i 15 studi cli Kohler (opera 224); b) eseguire uu pezzo estratto a ~orte fra. i B da lei scelti ne1le seguenti opere:

Clementi, sonaLine (le più facili; Stoihclt, ::;onatine; op. 49; Schumann, Album per la g-ic,venti.1; e) Leggere a. p.rima vista

un· brano faciliss'irno di musica per piano.

(28)

- 26 -

X.

Programmi per la ta, 2•, 3• da sse dell'anno 1 926 ~ 27

ITALIANO

C!,asse I. - Letture: Vante. Notizie generali della Divina Com- media ed episodi dell'Inferno. La Vita nuova. - Boccae- c-io. Alcune novelle. - Petrarca,. Rime - Tasso. Alcuni passi della_ Gerusalemme liberat.a. - .Manzoni. I Promessi Sposi.

Classe Il. - Letture : Dante. Episodi del Purgatorio - Mrwhia-

·velli. Brani dei Discorsi e del Principe. - Pa,rini. Il Giorno.

- Goldoni. Una commedia. - Mantoni. I Promessi Sposi.

Clnsse III. - Letture: Dante. Episodi del Paradiso. - Alfi.eri.

Una tragedia. - Leopardi. Alcune poesie. - Foscolo. I Se- polcri. - Poesie del Carducci e del Pascoli. - De Srmdis.

La Giovinezza.

Alcuni brani della Divina Commedia e alcune poesie di autori moderni a memoria.

L' insegnante darà le notizie necessarie all' i nq uad ra- mento storico degli autori, servendosi allo scopo della Storia della Letteratura italiana del GaJletti.

LATINO

C!,asse I. - Letture: Sa/1-ustio. De bello Jugurthino. - Il libro 6' dell'Eneide di Virgilio. Possibilmente alcune lettere di Cicerone.

Cl!Lsse II. - Letture: Cesare. De bello civili. - Virgilio. L' E- neide (I. VI) e le Georgiche (I. IV) - Una orazione di Ci- cerone.

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- 27 --

Classe III. -- Letture: Cesa,-e. De bello Civili. - Vù:qi:tio. Le Georgiche. - Ora-x.io. Al0une satire.

Per ogni classe saranno date, togliendole per quanto sa1·à possibile dalle letture, notizie intorno alla vita pub- blica e privata, alla cultura e alr arte dei Romani..

FILOSOFIA

Classe I. -- La vit-a umana e la filosofia. La filosofia e le altre scienze. I grandi problemi filosofici.

Il problema morale nell'antichità e nel cdstianesimo.

Lettura del Critone e del\' Eutifrone. - Lettura di estratti del Vangelo.

Classe I l. - Il_ problema delJa conoscenza nella filosofia greca e nel medio evo, il rinascimento filosofico, il 600 filosofico. Empirismo e ra~ionalismo. - Lettura ,li Bacone e di Des- , Cartes. - Il problema estetico. - L'arte nella vita dello

spirito .. - Teorie intorno all'arte. - Lettura del Breviarjo di estetica di B. Croce. - l,a morale e il diritto.

Clnsse III. - Dogmatismo e criticismo. idealismo. Lettura del Saggio del Locke - Della Fondazione della metafisica dei costumi <li Kant. - Della Missione del dotto di Fichte. - La filosofia italiana dell' ot.tocento. - Brnve esposizione dei concetti principali dell'economia politica.

STORlA E GEOGRAFIA

C/as,e f. - Dal 476 alla formazione ,!elle Signorie. - Caratteri della civiltà medievale. - La vita e il pen~iero nel me- dioevo. -- Letture.

La dist.ribuzione delJe razze sulJa terra. - Popoli e civiltà diverse. - Nazioni e Stati. - Loro condi7.ioni so- ciali, politiche, economiche. - Letture.

Classe Il. - Dal periodo delle Signo,·ie alla Rivoluzione francese. - La vita sociale, i1 pensiero, 1' arte in Italict nel periodo del Rinascimen lo e nel 600. - Letture.

Distribuzione di prodotti - vie di comunicazione - emigrazione e colonizzazione con 8peciale riguardo all'lta.-

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- 2S -

Ha. - La vita. economica in Ttalia. <lal t 870 ;ù nostri giorni.

Classe III. - · Dalla Rivoluzione francese ai nostri giorni. - La guerra mondiale. -- Vittorio Veneto. - Assetto eut·opeo dopo la. guerra.' mondiale. - l nuovi confini e il nuovo posto dell'Italia nel mondo civile. - I problemi della pro- duzione e dell' economia nazionale.

STORIA DELL'ARTE

Classe I. - Le catacombe. - La pittura sjmbolica. - BasiJichc.

rotonde, battisteri. - I grandi musaici. - Sarcofagi.

Porte in legno. - A.vorL - I rnonllmeuti bizanlini di Ra- venna. - Periodo romanico. -- Arc:hitettura -caratteri re- gionali. •- Le cattedrali. - Scultura - senso decorativo - accenni al naturalismo. - Porte di bronzo. - Superioritit dell'arte meridionale,

Pedodo got.ico. - Caratteri del1' architettura gotica in Itali'a - tipi regionali..- Nicola Pisano e la. scultura. go- tica. - Giovanni Pisano. - 11 campanile di Giotto.

Classe Il. - La Pittura. - Origini romaniche. - Ca.vailini e scolari. - Cimabue - Duccio - Scuola fiorentina e senese.

- Giotto e scolari. - Ma.rtini - Lorenzetti e seguaci.

li Rinascimento, - Ritorno allo spirito classico, -··

Brunelleschi,_ - Michelozzo, - Alberti - Rosellino, -·

Gli scultori: Ghiberti - Donatello - F. Robbia - Pollaiolo - Verrocchio - 11. da Fiesole.

La pittura del 400 - L'Angelico e il tradizionalismo trecentesco. - :Masa<.;cio e la riforma della pittura. Le va- rie scuole pittoriche.

Classe III, - L'arte del 500. ,- Bramante - Sansovino - S, Gallo - Peruzzi - La sculLUra - Ce\Jini - Michelangelo -J ,a pi\lu ra - Leonardo · Raffaello - Michelangelo - Miche- langelo e 1' inizio del barocco. --Brrninì e scolari. - Giatn- bologna, -- Pittura, I leonardeschi - Coneggio ' -Pittura veneta - Giorgione - Tiziano - Tiepolo -I Carracci - Ca- ravaggio. - Cenai sull' arte moderna.

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- 29 - LINGUA FRANCESE

Classe 1. - Pronuncia - ortografia - esercizi di lettura - det- tati - morfologia sino ai verbi frregolari --traduzioni - riassunti di letture - poesie a memoria.

Classe Il. - Verbi irregolari - sintassi. Letture - Daudet.

Les lettres de mon moulin. - Gomeille. Le Cid. - Molière.

Le malade imagina.ire. - Dettati. - Traduzioni. - sunti dj letture orali e scritti. -- Poesie a memol'ia. - Esercizi di conversazione.

Classe III. -- Brevi cenni di storia letteraria: 600, 700, 800. - Lettura di brani dell'Antologia e di opere intere: France.

Le crime de Sylvestre Bonnard. -- Rostand. Cyrano. - Corneilte. Le Cid. - Traduzioni - componimenti - -poesie a men1oria.

Nella. 2'1 e 38 classe sarà usata sempre la lingua fran- cese.

LINGUA INGLESE

Classe I. - Origine della lingua inglese. - Regole di pronun- cia. - Grammatica. - ri· parte : morfologia. - Facili Jettu1·e. - Brevi brani a memoria.

Classe Il. ---Grammatica. Parte Ila sin tassi. - Traduzioni e conversazione. - Branl a memoria. - Letture: John Gil- pin di W. Gowper. - Robinson Cr~soe di D. Defòe. - Pre- judice cli ./. Aus/en.

Lette-ratura: dai pdmordi molto brevemente fino a Milton.

Classe 111. - TraduzionL - Conversazione. - Brevi componi- menti. - Esercizi di memoria. - Letture: David Copper- fìeld di Ch. Dickens. - The Ancient Mariner di Colcrùlge.

- Vanity Fair di 'Phackeray. - Letteratura: da M.ilton ai nostri giorni.

DISEGNO

Classe I. - Nozioni generali sull' ornmnentazione. - Esercizi di preparazione per l' interµretazione decorativa di fol'me na- turali. -- Norme da. seguire neJla composizione decorativa

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- 30 -

di superfici (superfici illimitate, cerchio, quadrnt,o) - De- corazione di superfici ilUmitate: carte colorate, taµpezzede, stoffe. - Copia dal vero di vasi, oggetti, fiori, animali imbàlsamati con ispeciale riguardo all' effetto decorativo.

Classe II. - OsserVazioui sulla. composizione di fregi: orizzon- tali, verticali. - Copia dal gesso, di bassorilievi ornamentali.

Composizione di fregi. - Copia dal vero di gruppi di og- getti, fiori, animali: sempre volgendo l'attenzione ad otte- nere l'effetto decorativo voluto. - Avviamento alla com- posizione decorativa, con scelta libera del sogg·etto da parte delle allieve. - Disegni per illustrazioni, xilografie, decorazioni su vasi, disegni per lavori femminili.

Classe III. - Decorazioni di superfici illimitate. - composizioni complicate per il triangolo, quadrato, poligoni divarsi, cerchio. - Copia dal gesso di teste e di animali. - Com- posizioni decorative di maggior difficoltà: j]lustrazioni, xi- lografi.e, pannelli decorativi, tappetti, ricami decorativi a colorj, oggetti cli uso domestico che si distinguano per la forma elegante, intonata all'ambiente per il quale sono destinati. - Nozioni sulle varie tecniche di arti industriali - Brevi cenni storici sul1e industrie artistiche.

MUSICA E CANTO CORALE

Classe I. - Scale maggiori e minori, tonalità, intervalli, accordi maggiori o minori, di VII dominante. - Abbellimenti. - Pratica. - Lettura misurata, - Dettato ritmico (temp- semplici) Lemoine I B. - I Cori del Nabucco e dei Lom- bardi. -- Qualche canzone di Schubert (le più facili).

Classe II. - Riyolti degl' intervalli e degli accordi. - Nozioni sul setticlavio. - Trasporto di 1i, e I tono - Alcuni e- lementi di acustica. - - Pratica. - Lettura melodica e mi- surata. - Dettato ritmico. - Leruorine I B. - Ancora qualche canzone di Schubert e le più facili di Schumann. Classe III. - Ripetizione della teoria, -- Fisiologia della voce

- Classificazione della voce. - Pratica. - Lettura melo- dica e misurata a pl'ima vista, - Dettato ritmico nei tempi ccmposti. Lemoine F. VI B. - Arie antiche italiane. -

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- 31 -

Qualche coro del Menrlelssuhn. - In tutti i corsi saranno impartite nozioni brevi di storia de1la. musica.

LAVORO ED ECONOMIA DOMESTICA

Classe I. - Insegnamento del cucito con saggi delle varie cu- citure. - Esecuzione di capi di biancheria. - Lavori a rete con ricamo sulla rete. - Sfllat.o siciliano, con diversi punti di ricamo ornamentali.

La casa. - Distdbuzione degli ambienti e Joro mai nutenzione jgienica. - Mobilio, arredi e loro conservazione e pulitura. - Cura degli abiti e della biancheria.

Classe Il. - Continuazione degli esercizi di cucito. - Taglio ed esecuzione di una camkia. da neonato con punti deco- rati vi. - Saggi di smerli eseguiti col chiaccheri no. Lavori fantasia con diversi punti cli rica1no.

L'alimentazione. - Alimenti sani. - Loro valore nu- tritizio e commerciale - aUmenti nocivi e pericolosi. - Be- vande -conservazio11e e preparazione. - Animali domestici.

Classe III. - Lezioni di taglio della biancheria. - Punto ad ago con reticelle. - Ripetizione di tutti i purrti di cu- cito. - Ideazione di ]avori con tutti i punti di ricamo. -

Continuazione dell' alimentazione. - Amministrazione della casa. - Archivio domestico. - Piccola mano d'opera familiare e rapporti speciali che ad essa si connettono. - Ripetizione

DANZA

Nelle tre classi in modo progressivo:

Esercizi tecnki per la disClpliha del corpo : esercizi di ri- lassamento e di tensione - slanci - andatura varia e salt.o.

Esercizi per lo sviluppo del senso della direzione e della linea.

- Esercizi ritmici. -- Att.eggiarnenti e movimenti classici.

Saranno impartite nella 3:1 classe brevi nozioni storiche intorno alla danza.

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-·-32 -

Xl.

Cassa scolastica ,, Eugenio Zencovich "

La Cassa scolastica, in totale conformità del R. D. 30 aprile 1924 n. 965, fu istituita nel novembre del 1925. :\'ell' adunanza del Consiglio dei Professori, tenutasi il 25 di quel mese, fu approvato lo Statuto prnpost.o dalla Preside e nominato il Con- siglio a·Amministrazione. L'uno e l'altro ottennero poi nell' a- prile 1926 l'approvazione dell'Autorità Superiore.

La consistenza patrimoniale era all'inizio dell'anno sco- lastico di L. 3922.60, cli cui la più gran parte investita in titoli del Consolidato 5

°io

per il valore nominale di L. 2300, Fu versata nella Cassa la somma di L. 2400 (investite anch' esse in cartelle rlel Consolidato) che costituiva il Fondo Zencovich, generosa elargizione della famiglia Zencovich che, destinandola all'acquisto di libri premio per le migliori alunne, intese cli onorare con essa la memoria cli un caro perduto, il Prof. Eu- genio Zencovich, del vecchio Liceo Femminile insegnante per parecchi anni, da _molte generazioni di scolare venerato, dai Colleghi altamente stimato.

· Avendo il Fondo e la Cassa finalità analoghe. di buon grado i Sig.ri Zencovich assentirono all'assorbimento del primo nella seconda che fu, in base a proposta della Preside, accolta ali' ùnanimità dal Consiglio dei Professori ed approvata dal Superiore Ministero in data 12 febbraio, intitolata al nome di Eugenio Zencovich.

Durante il corso dell'anno diedero incremento al capitale i contributi di alcuni p1·ivati, fra i quali innanzi tutti la stessa famiglia Zencovich e i contributi di Istituti cittadini; gli uni e

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gli altri risultano dal sottoposto elenco. Rendo qui pubbliche grazie agli oblatori, i quali. beneficando la Cassa del Liceo fem- minile, scuo]a che accoglie eJementi che appartengono al1e classi agiate, mostrano di comprendere la funzione ·assegnata alla provvida istituzione, voluta dallo Stato, che s" intitola Cassa scolastica. la quale ha scopi che oltrepassano per numero e importanza, quello della beneficenza e che si riassumono nel concorso allo svHuppo e a.J miglioramento della scuola, nell' in- tegrazione dell' opera dell'insegnamento media.nt.e vari mezzi, rame gite istruttive. proie.zioni luminose, µremi, acquisto di materiale didaU.ico, lib l'i ecc. rrali mez.zi sono di grande valore, poichè vivificano e concretizr.ano la noziOne appresa in modo per neces~ità sempre un po' astratto e schema!ico, danno mo- v.imento alla scuola, svegliano nei Profes8ori e negli alunni spirito d" iniziativa, ed è quindi giusLo che tali scopi nella legge precedano quello della beneficenza, poichè la scuola è innanzj tutto un istituto educativo. Questa osservazione è diretta a di-

~t-ruggere il malinteso per cui alcuni, pel'suasi che la funzione della Cassa scolastica si esaurisca nella beneficenza, ritengono eh' essa sia un fuori luogo nel Liceo femminile.

Verso la fine dell'anno il ricavato di una festa scolastica,_ di c·ui è cenno aHrove, elevò di oltre 1600 Lire il capitale.

Nel giugno veniva raggiunta ed anzi superata la somma.

di L. 10.000, µe1· ceri il 23 dello stesso mese il Consiglio d" Am- ministrazione deliberava di inoltrare al Ministero della P. I.

rlomanda di erezione deJla Cassa. in Ente Morale.

Oggi la co11sistenza patrimoniale della Cassa è di circa 11400 Lire.

STATUTO D E LLA CASSA

Art. 1. - La Cassa scolastica del R. Liceo femminile R.

Pitteri si prefigge i seguenti scopi; I. L'integrazione dell' azione educat.iva svolta rlalla scuola per mezzo di gite ·ct-• interessP.

artistico, storit:o, patriottico, di corsi Complementari e facoltativj, di proiezioni luminose -- 2. l'accrescimento del materia.le :-òi- dattico cii particolare interei:;se a cui non si sia potuto provvedere

I I I

I

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- 84 -

colla dotazione minist.eriale - 3. l'acquisto di libri od oggetti destinat.i alla premiazione delle migliori alunne - 4. l'aiuto economico alJe alunne di disagiata condizione che dimostrino buone attitudini allo studio.

Art. 2. - Al funzionamento della Cassa provvede un Con- siglio di Amministrazione, le cui mansioni sono quelle indicate dal!' articolo 105 del K D. 30 aprile 1924 n. 96[,: esso arpmi- nistra il patrimonio della Cassa e provv~de al suo incremento

~ eroga le rendite secondo i fini statutari - stabilisce quale parte delle rendit,e e delle elargizioni debba essere erogata e quale parte destinata a!I' aumento del patrimonio compila annualmente il rendiconto entro il novembre e lo presenta al R Provveditore agli studi.

Art. 3. -· Il Consiglio d'Amministrazione è nominato dal Collegio. dei Professori. La deliberazione è presa a maggio- ranr.a di voti. A pa, ità prevale il voto del Presidente.

Art. 4. - Il Consiglio d'Amministrazione è composto al massimo di 5 membri, compreso H Presidente, che, a norma del citato decreto (art. 104) è il Preside dell'Istituto.

Due membri sono eletti fra i docenti titolari del Liceo, due, la cui nomina non è necessaria, fra le persone o i rappresen- tanti degli Enll, che figurino fra i maggiori oblatori o in c1ua- lunque modo abbiano dimostrato d' interessal'Si coli' azione al- i' incremento della Cassa.

Art. 5. - Il Consiglio elegge nel suo seno il Segretario e il Cassiere.

Art. 6. - li Consiglio d'Amministrazione si aduna almeno tre volte all'anno, e inoltre ogni qualvolta il Presidente lo crede necessario .. Le deliberazioni sono valide quando siano present.i 3 membri e sono prese a maggioranza.

A1•t. 7. -- Il patrimonio della Cassa è costituito dalle ela1·- gizioni -di Enti pubblici e privati cittadini; dal ricavato di eventuali feste, spettacoli, lotterie organizzate in favore della Cassa stessa, dagli in te ressi del Capitale messo a frutto.

Art, 8. - Poichè a norma dell'art. 106 del citato Decreto .l'anno finanziario della-Cassa comincia il 1° ottobre e ·termina il,,30 settembre, il rendiconto sarà notificato al Collegio degli Insegnanti entro il novembre.

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- 35 --

N. all'art. 1. - Il num. 4 fu voluto dalla Giunta Regionale per l' Istruzione media,

<!onslglio d' Amministrazione Pres-idente: la Prnsi.de Prof. Maria Menghini Consiglieri: Prof. Valeria Piazza - Cassiera

Prof. Maria Filli - Segretaria Prof. Vincenzo Zencovich

Oblatori dell' anno 1925•26 Ist-ituti cittadini :

Cassa di Risparmio Triestina.

Assicurazioni. Generali Unione Adriatica di Sicur.tà Banca Commerciale Italiana.

Privati:

Alessandro Zencovich Famiglia Gladulic Famiglia Galvan

L. 300 200 200 100

L. 300 50 50

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- :3G -

XII.

Doni ministeriali

1924 • lS

Venturi - Arte it.aliana (2 v.); Reinach - A pollo: Foligno - Dante; Ricci -Roma; [,,opold -Religione; Omero -Iliade 12 v.) ; 500 fotografie - Scultura e Pittura; l apparecchio di ))roiezione: 6 quadri raffiguranti la vit.a. gli usi e i cos~umi dei Romani; 1 Cosmografo; Abbonamento alla Rivista ,. Leonardo" anna.ta 1925.

1925 • l6

'Po&ti -La guerra italo-austriaca; Macco!le • Il bambino nel- 1' arte; Cirao Arbib - Il Beato Angelico; Album contenente vedute della città cli Copenaghen; Boselti - Pe,· la Dante e per la Vittoria; Oriani - Lotta politica in Italia (3 v.); Vi/lari - L'Italia; Abbonamento Rivista ,Leonardo" annata 192tl; Sergi - Prime civiltà; Ualtegari -Messico; Jocrgensen -S. Francesco; Aristofane - Commedie 4 voi.; Valori - La guerra dei tre Im- peri; Mùciatelti -Monte de l'Orazione; Wolff -I monti pallidi ; S. Bonaventura - Vita di 8. Francesco.

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- 37 -

XIII.

Acqu isti 1924=25 per la biblioteca e abbonamenti

RIVISTE: La CrHica; Italia che sc1·ive; Le vana; Educa- zione nazjonale; Minerva; La Pa1·ola.; Le Vie d' ItaUa; Le Vie

fl.' Italia. e dell'America Latina; BOilettino Reale Soc. Geogra-

fica ftaliana; Nuova Rivista Storica; La Scuola. al Confine.

Ojetti - Le più belle pagine voi. XVII; Dcwcel/otti -Napo- leone anedottico; Bor,crse -Studi di letteratura moderna; Pa- owli -(4 volumi di poesie); D'Annumio - Le faville del maglio;

,r,,-,rrrndello - Nove11e per un anno; Galletl't - Poesia e arte; Til-

9/w1· - Scena e vita; J{ilaneS'i - Cuccioli spersi; Vossler -Let- teratura italiana contemporanea; Pasilli - D'Annunzio; Ford - La mia vita e la mia opera; Prancc - Le Jivre de mon ami;

Le petit Pierre, lVIonsieur Bergeret; Albertax-:;i -Merciaina; Me- tani -Arte in famig'ia; 'J.~unaro - I monumenti romani.

Per l'insegnamento rnusfoa.Je: Schubert - Melodie; S~hu- mann .iVleJodie; P,:1,risott-i - Arie antiche; Le11wi1w - Solfége des soJféges.

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- 38 -

XIV.

CRONACA

Biblioteca Gida Rossi. ~ La biblioteca delle alunne è una delle cose più belle che possegga il Liceo. In un elegante scaffale a. vetri in noce intarsiato sono contenuti 700 volumi rilegati in te]a rossa. Vi sono raccolte le opere degli autori italiaQi più noti di storfa~ letteratura, filosofia, arte moderna. e contemporanea1 più una collezione di scritti letterari fioriti dalla guerra, e la scelta rivela la competenza e l'intelligente interessamento con cui fu fatta. Essa è un dono magnifico che l'Istituto magist.rale Laura Bassi di Bologna fece alle alunne del Liceo Femminile il 3 novembre Hl19, primo anniversario della redenzione triestina, per onorare, nè si poteva in rnodo migliore, una sua insegnante, la Prof. Gida Rossi. Con questo dono le giovinette bolognesi salutarono le sorelle redente a cui Je barriere della servitù politica non avevaoo potuto vie- tare di vivere italianamente nel mondo dello spirito.

Raccolta di diapositive. - Nell'anno 1925 il Ministero della P. I. donò al Liceo un apparecchio per proiezioni lumi- nose. Jl. numero delle diapositive raccolte per illustrare le le- zioni è di 400, distinte in serie: Roma antica, Roma moderna, Pompei, V!;!nezia, arte veneziana, Ffrenze, Verona ecc .. pano- rami italici ecc.

Mostra didattica. - Il Liceo partecipò alla Mostra di- dattica in Firenze uell' aprile 1925 con un diagramma rappre- sentante la storia dell'Istituto dal 1913-14 al 1923-24 con la serie degli Annuan' delle stesso periodo, e con una ra~colta di

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disegni eseguiti dalle alunne. La scuola. fu premiata con me- daglia d'argento.

eerimonie e Feste scolastiche. - t t dicembre 1924 - Premiazione delle rnigliori alunne nell'anniversario deJla morte del Prof. E. Zencovich (v. Cassa scolastica).

21 aprile 1925. - Commemorazione del Natale di Roma (Prof. V. Piazza).

1 t maggio 1925. Festa di beneficenza pro " Nidi R. E- Jena ". - Il programma comprese la recitazione di una com- media di Nicodemi : Le tre Grazie, cori ed esercizi di ginna- stica ritmica. Il l"icavato netto fu di L. 1044.

28 ott.obre 1925. - Commemorazione della Marcia su Rn- ma (Prof. M. Menghini).

2 novembre 1925. - Una rappresentanza de1la scuola si reci1 al cimitero pee rendere omaggio alle tombe dei Triestini morti combattendo per la patria.

3 novembre HJ25. - Le alunne parteciparono alla ceri- monia di consacrazione della targa commemorativa dell'ingresso della prima nave HaHana, l',, A uda-ce . i , nel porto di Trieste, cerimonia svoltasi sul molo che di quella nave porta il nome, e subito dopo, nei giardini pubblìci, allo scoprimento del busto dc R. Pitt.éri.

11 dicembre 1925. - Premiazione delle alunne.

20 aprile 1926. - Commemorazione della giornata colo- niale !Prof. M. Menghini).

24 maggio 1926. - Commemorazione dell'entrata in guerra del!' Italia (Prof. M. Menghioi).

7 giugno 1926. - Festa ,. pro Cassa Scolastica", Il pro- gl'amma comprese esereizi di recitazione in lingua italiana, francese, inglese, recitaz_ione deJla ,, Sagra di Santa Gorizia", di Locchi, esecuzione di pezzi di musica aJ piano, cori, esercizi di ginnastica ritmica, estrazione a sorte di lavori di pittura e di ricamo eseguiti dalle alunne. Il ricavato netto fu di L. 1628.

Visite. - 27 aprile 1925. - Visita ai "Nidi R. Elena•, a c:ui Jc alunne portarono doni di indumenti eseguiti da loro.

Prim. 1925. - Visita all'esposizione di lavori d'arte na- zionale al Circolo artistico,

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6 giugno 1925. - Gita d' istrnzione alla Grotta di Postumia.

31 ottobre 1925. - Visita all'esposizione d'arte nei Giar- dini pubblici

14 maggio 1926. - Visita al museo scientifico della città..

Sottoscrizioni, - 26 novembre 1925. - Raccolta del dollaro pel pagamento del debito di guena. Fu versata fra in- segnanti e alunne la somma di L. 525 (21 dolla1·i).

21 dicembre J925. - La vendita del fiore simbolico. la Margherita, diede un ricavato di L. 63.

27 febbraio 1926. - Per l'erezione del monumento a Ce- sare Battisti l' Ist.ituto sottoscrisse la somma di L. 135.

Marzo 1926 - La partecipazione delle alunne ali' acquisto del magnifico "Album ricordo della guerra italiana·' edito a.

cura della S. A. C. ciechi di guerra, fru1tò il possesso del!' Album stesso, estratto a sorte fra le scuole medie cli Trieste.

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XV.

La ricchezza morale di S. Francesco

(Bnrno della confen~nza te11uta nella Università. Popolnre cli Triesl;e dalla Preside Prof. Maria Menghlni nell'aprile 192G)

... La Chiesa canonizzò FranceRco ò' AR~:risi; l'arte e la poesia contemporanea e posteriore s'ispirano largarnente alla sua figura. la filosofìa riconobbe in lui la sorgente di un pro- fondo movimento spirituale. Ciò dopo .la sua morte. Lui

vivente: la gente poverella gli s' accrebbe rapidamente jntornu;

tu!to il mondo, ctice frate 1\iJasseo, gli va dietro e ogni persona lo vuole vedere, udire corno attirata., affascinata dalla sua parola semplice e disadorna. Pare mfraco.lo a S. Bonaventura ed è veramente uno òi qu.ei miracoli che .la. RincerHà. e J' ar- dorP della tecle sanno opet'are.

Se infatti la figura cli Frnncesco d'Assisi occupò posto così eminente nella storia del!' urn,wit.à, la ragione ·non ne va rh.:ercata nel!' originaJitù. delle vedute. cl;e per sè stessa del resto non è mai stata i:rnfficiente a dar vfrtl1 al pens.iero di lasciar t.racce profonde nella storia. Non va ricercata nella sua predicazione una dottrina che pretenda alla soluzione degli eterni problemi della co11os0enza e deJla vita. Non è neppure una teoria quella di Francesco; è un canto, è un esempio, è una regola, non una teoria. Nessuna parola egli doveva dire che non fosse nel Vangelo, nessuna novella a.n- nunc.:iare che non fosse stata annundat.a undici secoJi prima cli lui. E' lo spirito del Vangelo che alit.a forte nel suo petto e si esprime. nel linguaggio non dei flotti, ma de] popoJo,

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senza e o fasi declamatoria, senza fioriture. colla vjgoria che è propria della conviozione sicura.

Quando Ja predicazione francescana volle divenire una dottrina teologica, essa come tale, rientrò nel movimento della scolaStica, e sebbene vi permanesse il p l'imiti vo carattere mistico, e rappresentas~e una reazione al pre\·alente intellet- tua1ismo, perdette ogni efficacia morale e si distaccò dalla folla. Ognuno sente che l'intima comunione con Dio, che è, secondo S. Bonaventura, l'ultimo grado dell' ascensione del-

!' intelletto verso Dio stesso, specie di visione mentale che cornincir~ là ove termina il potere della ragione e a produrre o almeno a preparare la quale non si vede a che servano i precedenti gradl, non è, non è più il prorompente inno di lode al Creatore rlell' umile fratice!lo. la cui anima si dilata nella completa comprensione del!' ordine e della bellezza dell' uni- verso, e che canta, al pari di Dante "la Gloria di Colui che tutto muove". Nessun dubbio mai in S. Francesco; nessun bisogno di giustificare a sè stesso la fede. La fede veniva a lui dal sole radiante, dal!' acqua umile e casta, dal fuoco forte e giocondo, dai fiori coloriti, da tutte le cose del Creato, diritta, schietta, senza turbamenti, perchè pieno di fede era il suo cuore. "Puro e semplice intelletto, dirà più tardi Fra Jaco- pone, ne va suso tutto sc.:hiettu - sag1ie al divina! cospetto - senza loro filosofia". _Ma il rilluto della lllosofia non salvava

JacopC1 □ e dalla santa pazzia, e il credente fanatico che augu- rava a sè stesso le più ributtant.i malattie e si flagellava e si faceva flagellare, contrasta ai nostri occhi cùn la figura ilare e serena rii Francèsco che benedice la vita

Il non aver preteso ad un sistema filosofico, e l'aver in- clinato verso l'azione più che verso il pensiero, e pjù ancora il non aver condiviso iJ desiderio, comune a tar1ti nel suo tempo, di additare a!lo sdegno delle genti la mala condotta dei cattivi crist.iani e dei cattivi sacerdoti, saJvò la sua. predi- cazione dal pericolo del]' accusa di eresia, e permettendogli di rimanere in g,embo alla Chiesa, risparmiò a lui il dolore di turbare le coscienze, di gettal'le nel dubbio angoscioso, e gli concesse di offrire a piene mani la messe di cui la sua vita era feconda: pace e carità.

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L'ardore religioso degli ordini monastic.i sorgenti a mili- ta.re jn favore della Chiesa1 dice j) De Ruggero, ha molti caratteri in comune con alcuni atteggiamenti spit-itua.li che vengono condannati come eretici e che minacciano l'unità della Chiesa. :Ma la. tendenza a. differenziarsi dagli altri, se- guendo l' ispi1·azione individuale, e la. necessità di combattere le argomentazioni degli avver~ari, sospinge tali attegg-iamenti a contrastare con molti pr.incipi ortodossi, onde se eresie 11011 erano o non avevano intenzione di eRsel'e sul nascere, lo di- vengono poi. "La dottrina Valdese, scrive Felice Tocco~ era.

in continuo movimento; nuovi canoni s· andavano agginn- gendo. secondo i bisogni della polernica ". E via via. che i canoni crescevano di numero, la medeshna. dottrina s· allon- tanava dalla Chiesa Cattolica.

E' llOlo che il precetto fondamentale della regola. france- scana è la povertà. Dal giorno che, ancor giovinetto, cil'alo dal padre a comparire in giudizio dinanzi al Vescovo Guido e al Capitolo della Cattedrale. spontaneamente rinunciò all' ere- dità. palcrna e si spogJiò perfino della veste che aveva indosso restituendola al padi·e) Francesco trovò nel nulla possedere la condizione alia. vera vila deJlo spirito, sicchè di dì in dì amò più forte la povertà.. e voJJe che i suoi discepoli 11011 si disco- stassero da lei e 111orenllo, lei, la cosa che aveva più rara, lasciò in testamento ai suoi eredi legittimi, i frati minorL Quando1 tornato da 8. Giovanni d' Acri, ove si era recato con la speranza di convertire gl· i11t'edeli, seppe che non pochi dei suoi seguaci si laschtva110 i11dut're a. rneno rjgida interpreta- zione della regola cd erano inclini a dunirsi in un convento, come g:l"i aHri ordi1ii monastici, e già a Bologna era stata co- struita una casa che già. era chiamata ., la casa. dei frati"

sdegnato ne cacciò tutti, pel'l:hè vedeva il pericolo nascosto iu quella prirna affer11iazjo11e di proprietà.

Ora all(:he i Valdesi predicavano e praticavano Ja povertà e perciò s] chiamavano i poveri cli L;ione; anche Pietro Valdo iniziò il suo apostolato col far getto di tutte le sue ricchezze, la qual cosa affermava essergli causa di liberazjone da. ogni angoscia e iia ogni rna.le; e non è solo dei Valdesi. tale con- cetto. Nè solo Poveri, 111a. anche Umiliati i Valdes'i si chiama-

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