PIANO TRIENNALE di ATTIVITÀ del CNR
2014– 2016
Introduzione ... 3
1. Sintesi degli obiettivi fissati per il triennio 2014-‐2016: Il processo di programmazione ... 4
2. Gli obiettivi di efficienza 2014-‐1016 ... 11
2.1. Programmazione per obiettivi: dalla programmazione razionale al controllo di gestione efficiente ... 11
2.2. Dematerializzazione: l’innovazione a servizio della amministrazione ... 14
2.3. Valorizzazione ed empowerment del ricercatore e del tecnologo ... 16
2.4. Verso l’internazionalizzazione dell’ente ... 19
2.5. Valorizzazione della ricerca ... 22
2.6. La riorganizzazione ... 25
3. La gestione delle risorse umane e razionalizzazione della spesa ... 27
3.1. La gestione del patrimonio immobiliare ... 27
3.2. Il quadro delle risorse finanziarie ... 34
3.2. Le risorse umane per la realizzazione delle attività ... 40
3.2.1. La dotazione organica ... 40
3.2.2. Completamento dell’utilizzo dei budget assunzionali 2010 -‐2011 ... 46
3.2.3. Programmazione triennale del fabbisogno di personale 2012 – 2016 ... 46
3.2.4. Dematerializzazione ... 63
3.2.5. Formazione del personale ... 68
3.2.6. Le politiche di pari opportunità: Il Comitato Unico di Garanzia (CUG) ... 71
4. Gli obiettivi scientifici ... 73
4.1. Scienze del sistema Terra e Tecnologie per l'Ambiente ... 73
4.2. Scienze Bio-‐Agroalimentari ... 79
4.3. Scienze Biomediche ... 89
4.4. Scienze Chimiche e Tecnologie dei Materiali ... 94
4.5. Scienze Fisiche e Tecnologie della Materia ... 102
4.6. Ingegneria -‐ ICT e tecnologia per l'Energia e Trasporti ... 109
4.7. Scienze Umane e sociali -‐ Patrimonio Culturale ... 118
Appendici
A -‐ Le Aree Tematiche Dipartimentali B -‐ I Progetti Bandiera e di Interesse C -‐ Infrastrutture di interesse europeo D -‐ Le Collaborazioni Internazionali E -‐ Le partecipazioni Societarie F – Le attività di terza missione
Introduzione
Il Piano Triennale di Attività 2014-‐2016 costituisce il documento di programmazione a breve medio termine attraverso la definizione degli obiettivi strategici dell’Ente per il triennio in oggetto,
sia dal punto di vista gestionale sia dal punto di vista scientifico.
Tali obiettivi strategici sono in linea con le finalità strategiche a lungo termine e con le politiche di ricerca nazionali ed internazionali. In questo contesto, ovviamente, non si può prescindere dagli indirizzi contenuti nel PNR, ancora in fase di definizione e in H2020 al fine di porre il CNR e il sistema di ricerca nazionale in una posizione competitiva a livello europeo ed internazionale.
Il punto di partenza per la definizione della programmazione dell’Ente consiste nella coerenza con quanto declinato nel Documento di Visione Strategica, che definisce le seguenti direttrici da perseguire nel medio-‐lungo termine:
• Potenziare e valorizzare la ricerca scientifica;
• Ampliare, irrobustire, qualificare la comunità di ricercatori;
• Concorrere alla realizzazione di un sistema italiano della ricerca scientifica;
• Operare per lo sviluppo e la crescita del Paese.
In linea con questi scopi generali, il CNR ha intrapreso già nel 2013 importanti iniziative gestionali, che vedranno il loro proseguimento nell’aggiornamento degli obiettivi strategici per il prossimo triennio.
Durante lo scorso anno, e in una ottica di revisione dei processi e di ottimizzazione della efficienza amministrativa e razionalizzazione della spesa, la gestione dell’Ente si è focalizzata sul raggiungimento di obiettivi strategici specifici, finalizzati a seguire da una parte un panorama della ricerca che si muove con velocità e dall’altra a fronteggiare le contingenze socio-‐economiche che l’Europa in generale e l’Italia in particolare stanno ancora attraversando.
Gli obiettivi posti si sostanziano in risultati di gestione ottenuti dall’Ente nel suo complesso attraverso la messa a sistema delle competenze della Rete Scientifica e dell’Amministrazione.
All’interno di queste finalità strategiche si delineano gli obiettivi strategici del triennio, da cui discenderanno obiettivi operativi di competenza sia della Rete Scientifica (Obiettivi scientifici), sia
1. Sintesi degli obiettivi fissati per il triennio 2014-‐2016: Il processo di programmazione
Il sistema degli obiettivi di efficienza si basa su un processo integrato di miglior funzionamento interno, da raggiungere attraverso una razionalizzazione e un aumento dell’efficienza delle attività gestite e promosse, accompagnato a una rafforzata capacità di relazioni esterne, sia verso la realtà scientifica, economica e sociale nazionale, sia nelle reti e nelle relazioni internazionali.
Con l’avvio del nuovo Programma Quadro europeo e con la definizione dell’impianto del nuovo PNR nazionale, peraltro programmato sulla stessa scadenza temporale di quello europeo, molti punti fermi e building blocks sono definiti in un contesto più ampio. Cionondimeno spetta all’ente, per la sua natura, dimensione e collocazione istituzionale, rendere tali indicazioni coerenti con la propria autonoma programmazione. A solo titolo di esempio tre attività delineate nel nuovo PNR, quali la riaffermata professionalità dei ricercatori, il lancio di grandi progetti nazionali e il trasferimento da realizzare anche attraverso la mobilità, vedono l’Ente in una posizione privilegiata in quanto soggetto deputato, allo stesso tempo, a progettare, promuovere e a eseguire azioni in coerenza con questi obiettivi.
Il processo di programmazione che sottende al presente Piano Triennale ha come punto di partenza, come già detto in precedenza il Documento di Visione Strategica (DSV) e le sue quattro direttrici principali. Gli obiettivi di efficienza del triennio, che verranno esposti a seguire, presentano una corrispondenza, non univoca, rispetto alle quattro direttrici DSV. Gli obiettivi di efficienza per il triennio sono stati declinati in modo tale da farne discendere delle azioni concrete e realizzabili e per le quale si fornisce in questo piano un focus per l’anno in corso con la prospettiva al medio termine.
Risulta ovvio pensare che gli obiettivi di efficienza, per quanto in parte legati alle attività della Amministrazione, debbano essere condivisi e abbiano ricadute anche sulla rete scientifica, che invece declina le sue attività secondo i Progetti scientifici di Dipartimento. Il processo di programmazione per obiettivi appena descritto è rappresentato nelle figure a seguire
Per quanto riguarda le priorità strategiche di carattere scientifico, l’Ente si propone nel 2014 di favorire l’interazione intra-‐dipartimentale promuovendo appositi progetti interdipartimentali che promuovano l’interdisciplinarietà delle attività di ricerca dell’Ente, in linea con quanto sta avvenendo nel panorama internazionale della ricerca. L’interazione trasversale fra le diverse competenze presenti nell’Ente non potrà che favorire le eccellenze e aumentare la competitività del CNR.
Prima iniziativa di questa natura è il Progetto interdipartimentale di cui è capofila il Dipartimento di Scienze Bio-‐Agroalimentari dedicato all’Esposizione Universale 2015 di Milano.
L’attività del CNR per EXPO 2015 si configura come l’opportunità di poter comunicare a una platea internazionale i principali risultati della ricerca e dell’innovazione nei settori di interesse della manifestazione. La partecipazione dell’Ente all’esposizione è anche una opportunità per mostrare l’integrazione della rete scientifica del CNR con il sistema pubblico e privato della ricerca italiana e internazionale. In altre parole, il CNR partecipa a EXPO mostrando al pubblico i risultati e le frontiere dell’innovazione sul tema “Nutrire il pianeta, Energia per la vita”, e posizionandosi sul piano nazionale e internazionale come piattaforma e supporto all’intero sistema italiano della ricerca.
I Paesi che hanno aderito a EXPO attendono dalla manifestazione alcuni risultati strategici nel settore agroalimentare per sé, e in quanto elemento portante di altri settori, tra cui di estrema importanza sono l’economia, la salute e l’ambiente:
• riconoscere il ruolo dell’Italia come punto di riferimento per le politiche agricole e dell’alimentazione;
• riconoscere e caratterizzare l’eccellenza del Made in Italy agroalimentare;
• cogliere nell’impegno italiano sulla qualità e la sicurezza alimentare la vera sfida per gli anni futuri;
• trasformare l’incontro di uomini, imprese, idee e soluzioni che saranno presenti ad EXPO in una visione più ampia dei problemi e dei rapporti tra l’uomo e il pianeta.
La creazione di un progetto interdipartimentale dedicato all’Esposizione Universale di Milano deve mettere al centro questi obiettivi strategici, indicando come il CNR si proponga di coordinare le relative iniziative scientifiche e di comunicazione, nel periodo immediatamente precedente EXPO, durante la manifestazione, e sino alla creazione di progetti e nuovi strumenti di lavoro per gli anni futuri.
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Obiettivi di efficienza 2014-2016
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Agroalimentari Scienze'Biomediche
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• Tecnologie)e)processi)per) l’ambiente
• Progetto) interdipartimentale) ambiente)e)salute,)pias
• Interoperabilità)dati)
• Energia
• Fusione)Termonucleare) Controllata
• Trasporti
• ICT
• Sistemi)di)Produzione
• Costruzioni
• Sensoristica
• Nuovi)Materiali
• Aerospazio
• Matematica)Applicata
• Genomica
• Agricoltura)Sostenibile
• Food
• Progetto)Interdipartimentale) EXPO)2015
• Malattie)Cardiopolmonari
• Neuroscienze:)basi)molecolari)ed)applicazioni)cliniche
• Oncologia:)meccanismi)e)tecnologie)applicate
• Immunologia)e)infettivologia
• Medicina)molecolare
• InnovazioneMintegrazione)tecnologica)in)medicina
• Epidemiologia)e)ricerca)sui)servizi)sanitari
• Funzione,)regolazione)ed)evoluzione)dei)genomi)eucariotici
• Struttura,)funzione)e)progettazione)di)proteine,)acidi)nucleici)e)loro)complessi)sopramolecolari
• Meccanismi)molecolari)e)segnali)nel)controllo)di)proliferazione,)differenziamento)e)morte)cellulare
• Modelli)animali)per)lo)studio)di)processi)4isioMpatologici)e)del)comportamento
• Meccanismi)di)adattamento)e)stress)e)biodiversità
• Bioinformatica)e)biologia)computazionale
Scienze'Chimiche'e' Tecnologie'dei'
Materiali
Scienze'Fisiche'e' Tecnologie'della'
Materia
Scienze'Umane'e' Sociali,'Patrimonio'
Culturale
• Progettazione+di+nuove+molecole+con+speci4iche+
proprietà+biochimiche
• Sistemi+polimerici+nanostrutturati,+
multicomponente+e+membrane+per+applicazioni+
funzionali+e+strutturali
• Prodotti+e+processi+innovativi+per+una+chimica+
sostenibile
• Sistemi+nanorganizzati+con+proprietà+
elettroniche,+fotoniche+e+magnetiche
• Progettazione+molecolare+di+nano+sistemi+
organizzati+
• Tecnologie+abilitanti+nel+drug+discovery;+
sviluppo+ed+applicazione+delle+tecnologie+
sperimentali+molecolari+per+biomarker,+drug+e+
• Sensori+e+dispositivi
• Scienze+e+tecnologie+quantistiche
• Materiali+innovativi
• Sistemi+e+materiali+complessi,+materia+
sof4ice,+bio4isica+e+reti
• Sistemi+laser+e+dispositivi+fotonici
• Progettazione,+realizzazione+di+
strumentazione+e+sviluppo+di+nuove+
metodologie
• Plasmi
• Storia+delle+idee+e+della+terminologia+4iloso4icoBscienti4ica
• Lingua+italiana:+modelli,+archivi+testuali+e+lessicali
• Innovazione+nell’apprendimento
• Culture+euromediterranee
• Innovazione+e+competitività+nell’economia+italiana
• Diritto,+innovazione+tecnologica+e+cultura+giuridica
• Cooperazione+internazionale,+integrazione+regionale,+federalismo+e+autonomie
• Società,+scienza,+cultura,+globalizzazione
• Migrazioni
• Il+territorio+e+gli+insediamenti+in+Europa+e+nel+Mediterraneo
• Il+manufatto+come+testimonianza+storica+e+materiale+del+patrimonio+culturale
• Diagnosi,+intervento+e+conservazione+del+patrimonio+culturale
• Formazione+e+creazione+del+bisogno+di+patrimonio+culturale
• Fruizione+e+valorizzazione+del+patrimonio+culturale
descrittivi dei Dipartimenti dell’Ente. In breve questi si possono sintetizzare come segue.
Dipartimento di Scienze del Sistema Terra e Tecnologie per l’Ambiente: in un’ottica di rafforzamento delle attività programmatiche già in essere e lo sviluppo di nuove progettualità, il Dipartimento assumerà un ruolo guida nella macroarea di riferimento con la predisposizione e il coordinamento scientifico di grandi progetti ambientali di respiro nazionale sulle tematiche relative al cambiamento climatico, ai rischi e alla ricerca marino-‐marittima. Sono da sottolineare importanti iniziative come il Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA) e il coordinamento e la gestione scientifica dell’infrastruttura Artica “Stazione Dirigibile Italia”, il Cluster Tecnologico Nazionale Aerospazio, attività di ricerca marino-‐marittime, il progetto VIGOR sulle risorse geotermiche nelle regioni della convergenza, etc. Da sottolineare importanti collaborazioni con il mondo imprenditoriale e altri Enti pubblici.
Dipartimento di Scienze Bio-‐Agroalimentari: l’offerta scientifica del Dipartimento consente di rispondere adeguatamente alla grande sfida globale di “raddoppiare le produzioni agroalimentari dimezzando le risorse necessarie”.
Il DiSBA dovrà fornire contributi alla soluzione di problemi di rilevanza planetaria, quali l’aumento delle produzioni agricole e l’ottimizzazione dell’uso delle risorse limitati, in un mondo in cui fame e mancanza di acqua costituiscono già adesso fattori di enorme importanza. Dal punto di vista della
“food science”, il DiSBA dovrà inoltre contribuire a individuare le condizioni e i processi tecnologici più utili al miglioramento della qualità dei prodotti, al prolungamento della loro shelf-‐life e allo sviluppo di nuove tipologie di prodotto a elevato valore aggiunto al fine di aumentare i fattori che determinano il successo delle nostre produzioni, primi tra tutti la qualità, la tipicità e la sicurezza alimentare.
Dipartimento di Scienze Biomediche: Il DSB riunifica gli obiettivi, le metodologie e gli approcci più tipici della medicina (di base ed applicata) con quelli caratteristici delle scienze biologiche che si focalizzano sui meccanismi alla base dei fenomeni naturali, preferibilmente, ma non esclusivamente attraverso un’analisi a livello molecolare. Le principali tematiche di ricerca su cui il Dipartimento si fcalizzerà nel breve-‐ medio termine sono: Bioinformatica, Biochimica e Biologia Molecolare applicate alle Scienze della Vita e alla Biomedicina; librerie molecolari, farmaci “intelligenti”; Imaging molecolare e clinico; Microbioma umano e nuovi antibiotici; Nanomedicina e medicina rigenerativa
Dipartimento di Scienze Chimiche e Tecnologie dei Materiali: Nel prossimo triennio è fondamentale per il Dipartimento implementare le proprie conoscenze in modo da rafforzare la competitività del sistema paese in tre settori basilari per lo sviluppo della Chimica e delle Tecnologie dei Materiali: “Chimica Sostenibile, Materiali Avanzati e Tecnologie Abilitanti, Nanomedicina”. In particolare la necessità di ridurre il “time to market” deve focalizzare le nostre attività di ricerca su un Technology Readiness Level medio-‐alto in modo da potenziare le attività di dialogo con l’impresa se non addirittura favorire la creazione di nuove imprese innovative.
Dipartimento di Scienze Fisiche e Tecnologie della Materia: il Dipartimento si propone come Struttura di riferimento, a partire dalla scala nazionale, per lo sviluppo dei temi dell’Ottica, della Fisica Atomica e Molecolare, della Materia Condensata, dei Biomateriali, dei Sistemi complessi, della Biofisica e Materia Soffice e della Scienza dei Materiali, con particolare focalizzazione nello sviluppo di Materiali avanzati e nella progettazione e costruzione di dispositivi, sensori e strumentazione.
Il Dipartimento opera soprattutto per la promozione di queste tematiche, che si sovrappongono alle cosiddette Key Enabling Technologies (KETS) di Horizon 2020 su scala europea, favorendo aggregazioni e sinergie con Istituzioni, Gruppi ed Aziende Internazionali, con la finalità di creare nuova Progettualità Europea ed Internazionale e nuove Infrastrutture di Ricerca e di favorire un appropriato e congruo utilizzo di quelle già esistenti
Dipartimento di Ingegneria -‐ ICT e tecnologia per l'Energia e Trasporti: l'attività di ricerca del dipartimento si basa su un approccio interdisciplinare e olistico che include tutta la catena della ricerca: dalla produzione di nuova conoscenza, allo sviluppo di nuovi processi e prodotti fino alla valorizzazione della conoscenza con l'obiettivo di supportare la crescita socio-‐economica del Paese.
Pertanto, la programmazione del dipartimento DIITET si articola su tre linee: i) produzione di nuova conoscenza, ovvero perseguire l’eccellenza nella scienza, mantenere la leadership industriale europea e affrontare le sfide della società; ii) valorizzazione della conoscenza, processo che avviene simultaneamente all’avanzamento delle conoscenze attraverso la collaborazione con l’imprenditoria nazionale; e iii) supporto ai ministeri e alla pubblica amministrazione attraverso collaborazioni strategiche .
Dipartimento di Scienze Umane e sociali -‐ Patrimonio Culturale: l’approccio interdisciplinare del DSU ha ricadute operative a diversi livelli di scala (locale, regionale, nazionale e internazionale) a
specializzazione tematica e la dislocazione geografica spingono gli Istituti a intrecciare rapporti scientifici con entità di vario tipo, nazionali e internazionali. Nel triennio 2014-‐2016 si prevedono aggregazioni consorziali della roadmap ESFRI, intergovernative e interuniversitarie con l’obiettivo di dare corpo a un’ampia proposta italiana per i settori SSH/CH.
2. Gli obiettivi di efficienza 2014-‐1016
Gli obiettivi strategici per il triennio 2014-‐2016 possono essere sintetizzati nei seguenti punti, declinati nei paragrafi seguenti:
1. Programmazione per obiettivi: dalla programmazione razionale al controllo di gestione efficiente
2. Dematerializzazione: l’innovazione a servizio della amministrazione 3. Valorizzazione ed empowerment del ricercatore (o tecnologo) 4. Verso l’internazionalizzazione dell’ente
5. La valorizzazione della ricerca.
2.1. Programmazione per obiettivi: dalla programmazione razionale al controllo di gestione efficiente
Il primo obiettivo strategico, dal quale discende la formulazione dei seguenti, è quello di arrivare strutturare le attività dell’Ente per macro-‐obiettivi strategici, declinati successivamente attraverso un processo di concertazione tra vertici, amministrazione e Rete scientifica.
Rimanendo all’interno dei vincoli imposti dall’appartenenza alla Pubblica Amministrazione, il CNR, in quanto maggiore Ente di ricerca italiano, deve rappresentare un punto avanzato in termini di efficienza ed efficacia di processo. L’introduzione di processi di valutazione a tutto tondo è il punto di partenza non solo per introdurre di miglioramento per la gestione di attività e processi, ma anche per rappresentare una best practice nella PA.
Il primo passo per la definizione di una programmazione più razionale ed efficiente consisterà nella approvazione dei nuovi Regolamenti, che definiranno compiti e processi relativi alla programmazione delle attività.
Il CNR inoltre effettuerà una revisione del processo di programmazione, generando un “piano di gestione per obiettivi”, finalizzato a un controllo di gestione delle risorse dell’Ente.
La prima sfida da affrontare sarà la gestione del transitorio, per il quale si prevede di coinvolgere rete scientifica e amministrazione al fine di rendere organico e coerente il cambiamento.
una struttura che meglio rispecchi sia la organizzazione reale delle attività di ricerca sia con prospettive strategiche atte a rendere gli Istituti CNR e le loro attività competitivi in vista dei nuovi programmi e relativi strumenti di finanziamento nazionale ed europei. Il dialogo con l’Amministrazione permetterà un fluido passaggio del sistema esistente verso un sistema di gestione più razionale che non solo aiuterà un più efficiente svolgimento delle attività ma anche di garantire quelle funzioni di controllo indispensabili ai vari livelli decisionali (Istituti, Dipartimenti, Amministrazione) esistenti e non prescindibili.
Una programmazione per obiettivi infatti ha il vantaggio di poter monitorare lo stato di avanzamento delle attività di ricerca sia dal punto di vista scientifico, anche attraverso la raccolta sistematica dei dati relativi agli output di ricerca, sia dal punto di vista gestionale, permettendo un monitoraggio periodico delle risorse economico-‐finanziarie e della allocazione delle risorse umane.
Finora il processo di programmazione ha avuto un unico momento di definizione. Successivamente un continuo dialogo offline tra rete e amministrazione ha permesso di stabilire in corso di esercizio necessità, criticità e opportunità delle strutture CNR. Sistematizzare e strutturare questo dialogo, unitamente a un monitoraggio sistematico, rappresenta un importante passo per l’ottimizzazione delle risorse e lo snellimento del processo gestionale. Questo obiettivo si ricollega fortemente al porre l’innovazione degli strumenti informatici in una posizione prioritaria al fine di snellire le pratiche amministrave e fornire un servizio efficiente ad uso di tutti gli attori coinvolti.
Logica di definizione dei nuovi Regolamenti
In particolare il nuovo Regolamento di amministrazione, finanza e contabilità dovrà, recependo le disposizioni del D.Lgs. 31 maggio 2011, n. 91, statuire una nuova struttura del bilancio tale da consentire una rappresentazione delle spese per missioni e programmi, dove le prime rappresentano le funzioni principali e gli obiettivi strategici da perseguire ed i secondi gli aggregati omogenei di attività volte a perseguire le finalità individuate. Al contrario delle missioni che sono fissate dal MEF, i programmi, secondo le indicazioni dei decreti ministeriali emanati a corollario del citato Decreto legislativo, sono individuabili a discrezione dell’Ente tenuto conto delle proprie mission istituzionali. In tal senso l’orientamento, seguito in prima approssimazione già in sede di formulazione del Bilancio di previsione per l’esercizio 2014, è stato di far coincidere tali programmi con le aree disciplinari corrispondenti con i dipartimenti oltre che con l’Amministrazione Centrale dell’Ente.
Oltre l’adozione di una nuova struttura di bilancio come sopra descritta, che induce naturalmente alla programmazione delle attività per obiettivi, l’Ente si doterà altresì, sempre in ottemperanza ai dettami del D.Lgs. 91/2011, di un sistema di indicatori di risultato misurabili e riferiti ai programmi
Inoltre il nuovo Regolamento di organizzazione e funzionamento disciplinerà il processo di pianificazione delle attività che coinvolgerà tutti i soggetti interessati (Dipartimenti, Istituti, Amministrazione dell’Ente) finalizzato a definire e determinare dei micro-‐obiettivi, compatibili e coerenti con i programmi del bilancio, e riferiti a centri di imputazione finanziaria ed economico-‐
patrimoniale più particolareggiati e ad una “filiera progettuale”, associata ai programmi, semplificata rispetto a quella finora adottata ed articolata su solo due livelli di dettaglio.
In altri termini l’introduzione delle nuove Regole permetterà il ribaltamento dell’attuale processo di programmazione in un “piano di gestione per obiettivi”, che permetterà di applicare modelli di controllo di gestione anche attraverso l’introduzione della contabilità analitica, essenziale alla misurazione degli obiettivi oltre che dell’efficienza ed efficacia dell’attività.
Definiti e regolamentati gli aspetti generali, la seconda fase sarà costituita operativamente dalla individuazione puntuale delle missioni e dei programmi di bilancio nonché della individuazione sia dei centri di imputazione e della “filiera progettuale” che degli indicatori di risultato; attività queste che imporranno la partecipazione necessaria sia degli Organi di governo dell’Ente che dei Dipartimenti in qualità di strutture deputate alla programmazione, al coordinamento ed alla vigilanza dell’attività e produzione scientifica.
In tale fase si procederà infine all’adozione di un piano dei conti integrato finanziario ed economico-‐
patrimoniale, così come d’altronde imposto dal già citato D.Lgs. 91/2011, che costituisce un presupposto della contabilità analitica e che a sua volta comporterà una profonda revisione del sistema informativo-‐contabile in uso nell’Ente.
2.2. Dematerializzazione: l’innovazione a servizio della amministrazione
La dematerializzazione e la semplificazione amministrativa sono adempimenti di Legge per tutte le PA.
Questi processi rappresentano per il CNR obiettivi prioritari e costituiscono il nucleo centrale degli interventi di modernizzazione dell’amministrazione, da attuare mediante l’adozione di strategie, policy, standard, strumenti tecnici e tecnologici innovativi.
La semplificazione delle procedure amministrative e il conseguente miglioramento dell’interazione tra l’amministrazione e l’utenza interna ed esterna al CNR rende possibile, tra l’altro, una più efficace esposizione di output e outcome, accrescendo la visibilità dell’Ente e generando, in tal modo, valore aggiunto.
Le linee di sviluppo saranno infatti improntate alla filosofia “Open-‐government”, tanto in termini di trasparenza quanto di partecipazione diretta.
Per giungere a tali risultati si potenzieranno gli sforzi finalizzati all’automazione dei procedimenti gestiti dal CNR, con lo scopo di rendere il sistema sempre più efficiente e pronto a raccogliere le sfide del tempo. Le caratteristiche essenziali saranno: scalabilità, modularità, affidabilità e adeguati livelli di servizio. Tali peculiarità e l’elevato grado di innovazione del sistema potrà favorire il CNR nella sua missione di trasferire conoscenza scientifica e tecnologica al sistema paese.
Il nuovo assetto del sistema informativo potrà garantire:
• più efficace supporto all’azione amministrativa;
• migliore supporto alle decisioni per gli organi di governo dell’Ente;
• supporto strategico alla missione istituzionale di generare, preservare e trasmettere la conoscenza prodotta dall’Ente;
• migliore integrazione tra i processi di governance, quelli amministrativo-‐gestionali e quelli specifici delle attività di ricerca della rete scientifica CNR;
• una migliore visibilità istituzionale per effetto della compatibilità con analoghi sistemi nazionali e internazionali.
Rispetto al grado di sviluppo del sistema, molte azioni sono state già intraprese e avranno maggiore impulso nel prossimo triennio, soprattutto per quanto riguarda l’integrazione di sottosistemi e componenti. L’obiettivo sarà quello di ottenere un sistema integrato dove, tra l’altro, sarà possibile correlare azioni organizzative, spesa e risultati della ricerca.
In linea con la normativa vigente e con le indicazioni degli organismi nazionali ed europei competenti in materia di digitalizzazione della PA e di trasparenza, il CNR ha avviato, attraverso il
concretizzano in un quadro di interventi improntati ai principi fondamentali dell’Open Government e rispondenti all’esigenza di realizzare un sistema informativo integrato, che consentirà di gestire sotto controllo di configurazione i processi dell’Ente.
Inoltre, il CNR è impegnato nel progetto della “Science & technology digital library”, inserito tra le iniziative dell’Agenda digitale italiana, che ha come obiettivo la realizzazione di una biblioteca digitale aperta al sistema della R&S e alla società civile.
Il processo di riordino del CNR e il nuovo assetto organizzativo ha determinato una discontinuità che dovrà essere gestita attraverso idonee misure attuative. Si rende necessario anzitutto ottimizzare i processi funzionali dell’amministrazione mediante una loro efficace revisione. Tale revisione avrà ricadute rilevanti sugli interventi mirati alla dematerializzazione dei procedimenti e alla gestione documentale. Un ulteriore ambito di intervento riguarderà proprio la documentazione prodotta dall’Ente nell’ambito delle proprie attività. L’uso di tecnologie abilitanti quali la firma digitale e la posta certificata sta già incentivando l’utilizzo di un sistema automatizzato e integrato con il sistema di protocollo informatico.
Sono state infine avviate realizzazioni sperimentali di sistemi per la gestione e la conservazione di documenti amministrativi e di archivi aperti dei prodotti della ricerca. A tale scopo sono in fase di sviluppo piattaforme in grado di gestire flussi di lavoro automatizzati e, al contempo, di semplificare i procedimenti amministrativo-‐gestionali dell’Ente.
Le procedure di dematerializzazione dei processi amministrativi
In ambito CNR, al fine di semplificare i procedimenti amministrativi e renderli più efficienti, già dal 2007 è stata attivata l’applicazione denominata SIPER (Servizi In linea per il PERsonale). Al fine di ottemperare alle previsioni in materia, implementando l’applicativo SIPER, si sta provvedendo all’informatizzazione di diversi processi, alcuni dei quali già pienamente operativi ed altri in fase di predisposizione, consentendo l’invio e la ricezione on-‐line anche di documenti a rilevanza giuridico-‐
amministrativa. Sono già disponibili numerosi servizi attraverso la piattaforma SIPER e molti altri sono in fase di implementazione e potranno essere messi a disposizione del personale CNR entro il 2014. Ulteriori dettagli vengono forniti nei paragrafi dedicati al personale.
2.3. Valorizzazione ed empowerment del ricercatore e del tecnologo
Il CNR ha sempre avuto fra le sue priorità la valorizzazione di tutte le professionalità di cui si avvale e nel contempo, l’accrescimento della capacità competitiva nell’ambito della gestione della ricerca pubblica. In questo contesto ora più che mai si rende necessario porre particolare attenzione alla risorsa rappresentata dal personale ricercatore e tecnologo.
È fondamentale, ad esempio, porre attenzione a quelle che sono le prospettive di carriera di ricercatori e tecnologi attraverso la programmazione di processi di crescita professionale, sempre nell’inquadramento di procedure selettive.
La figura del tecnologo si dovrà arricchire di quelle professionalità che permettano all’Ente di valorizzare al pieno i risultati della ricerca. Questo processo potrà concretizzarsi con la strutturazione di programmi di formazione ad hoc che permettano di ottenere il massimo dagli output delle attività svolte dai ricercatori.
Anche le procedure di reclutamento dovranno essere oggetto di procedure mirate, ricorrendo, ad esempio a canali che garantiscono l’eccellenza, quali i vincitori di Grant ERC.
Altro punto di forza dovrà risiedere nel favorire la mobilità del ricercatore, che ha come ovvio risultato non solo la creazione di network, fondamentali per attività di ricerca di qualità, ma costituiscono una importante crescita professionale e l’instaurazione di collaborazioni importanti per l’avanzamento della conoscenza.
Il patrimonio costituito dalle risorse umane deve essere preservato. A questo fine il CNR ha intenzione di introdurre una nuova figura nel suo organico, ovvero il ricercatore emerito, dando vita ad nuova comunità di saperi preziosa e insostituibile per l’Ente.
Valorizzare la ricerca è sempre meno un’azione separata, e sequenziale, rispetto alla generazione di conoscenza o alla risposta diretta a una domanda o a una commessa di ricerca. Puntare al successo nelle azioni di valorizzazione implica una visione unitaria e integrata dei processi che sono sottesi all’intero ciclo produttivo della ricerca. Una visione che sia in grado di anticipare, già nella fase della progettazione e programmazione, un’attenzione verso i possibili utilizzi e sia in grado di cogliere le opportunità e affrontare e superare i potenziali ostacoli. Il cardine di tale azione poggia su una professionalità dei ricercatori e tecnologi estesa a campi e competenze che non possono essere demandati ad altri, se non per specifiche esigenze o conoscenze specialistiche. Il CNR deve essere in grado di fare leva sulla vastità e distribuzione delle proprie competenze interne, e delle relazioni e reti esterne, in coerenza con i moderni paradigmi del crowdsourcing e dell’open innovation, per
concretezza agli indirizzi statutari e regolamentari. I processi di valorizzazione, infatti poggiano su tre pilastri che, partendo dalla capacità, e le modalità, di produzione di risultati scientifici e tecnologici di interesse per gli utilizzatori, si avvalgono di strutture e competenze professionali per realizzare le iniziative vere e proprie di trasferimento, che di norma non seguono percorsi standard e sempre di più richiedono adattamenti a contesti e problemi specifici, curando in ogni caso il ritorno sull’ente, sotto forma di benefici economici o di input per attività future.
Si sta progressivamente superando il tradizionale dualismo tra le carriere scientifiche vere e proprie e le funzioni maggiormente vocate alla collaborazione e alla consulenza. Il CNR è nella posizione di accrescere il patrimonio di competenze dei propri ricercatori, rafforzandone una diffusa capacità di ricercatore/trasferitore con opportune azioni di formazione e con il supporto di specifiche conoscenze incardinate su tecnologi, non a caso una figura che è stata recentemente introdotta dalla riforma nelle università. La correlazione registrata tra eccellenza scientifica e capacità (e interesse) a trasferire, accompagnata da modalità di mobilità e interscambio tra i diversi ambienti di ricerca, costituisce una forte motivazione per puntare all’eccellenza nel reclutamento e al sostegno su sviluppi di carriera basati sul merito e sul riconoscimento della pluralità delle funzioni svolte.
Questo va affiancato da un monitoraggio e una tracciabilità delle diverse attività, confrontato con le risorse impiegate e con i contesti disciplinari, geografici ed economici in cui si opera, che siano propedeutici a processi di valutazione che abbiano l’obiettivo sia di premiare il merito, sia di sostenere e intervenire sulle realtà più problematiche al fine del miglioramento complessivo della performance misurata sulle opportune scale temporali.
Investire sul capitale umano, ringiovanendo e qualificando ove possibile la struttura del personale, non significa però rinunciare all’opportunità costituita da ricercatori altamente professionalizzati che, giunti al termine della loro carriera, costituiscono una risorsa sia verso il sistema economico, come nel caso di posizioni equivalenti a quelle dei business angel, sia all’interno dell’ente a supporto della trasmissione delle conoscenze e della qualificazione dei gruppi di ricerca. Formalizzare in maniera più stabile queste collaborazioni, istituendo la figura del ricercatore emerito, rappresenta quindi un obiettivo per rendere più stabili e proficui i rapporti di collaborazione.
Le azioni previste da H2020 e dal nuovo PNR, ponendo al centro una nuova relazione tra ricerca e innovazione e finalizzando quest’ultima alla realtà, alla competizione e al mercato, sono coerenti con questo disegno e costituiscono un terreno condiviso e foriero di un contesto favorevole anche ai fini del supporto economico alle iniziative dell’ente.
che valorizzino tutte le professionalità di cui si avvale e nel contempo, accrescano la capacità competitiva nell’ambito della gestione della ricerca pubblica.
I piani formativi elaborati annualmente mirano ad assicurare al personale in servizio strumenti e supporti necessari all’avvio e al prosieguo dell’attività professionale in un’ottica di accrescimento delle competenze amministrative, tecniche, scientifiche e per il trasferimento tecnologico, attraverso corsi di contenuto generale, necessari al potenziamento e sviluppo delle specifiche competenze delle strutture e percorsi specifici di accrescimento e sviluppo delle diverse professionalità presenti nelle strutture dell’Ente. I piani tengono, inoltre, conto delle iniziative di formazione e sviluppo professionale proposte dai Dipartimenti dell’Ente, come stabilito nello stesso Statuto del CNR.
L’intera gestione del ciclo della formazione del personale del CNR tende, inoltre, anche al raggiungimento di obiettivi di efficienza. Ulteriori dettagli sul piano della formazione e sulle azioni per il medio termine sono esposte nel paragrafo relativo al personale.
2.4. Verso l’internazionalizzazione dell’ente
Il CNR non può assolutamente prescindere dalle strategie sovranazionali nell’ambito di Europa 2020 per ricerca e innovazione, al fine di rafforzare il processo di internazionalizzazione dell’Ente. Il CNR, per sua missione e caratteristiche, ha un ruolo centrale nella rappresentanza del Paese e della ricerca italiana in Europa e a livello internazionale.
L’Unione Europea ha adottato un approccio innovativo per il finanziamento della Ricerca e dell’Innovazione, nel settennato 2014-‐2020, che prevede il coordinamento di diversi strumenti. Nel sistema complesso messo in opera dal programma Horizon 2020, anche il co-‐finanziamento nazionale, le sinergie con le Iniziative di Programmazione Congiunta e i fondi strutturali mirano ad ottenere un forte impatto socio-‐economico, favorendo una maggiore competitività europea sul mercato globale e la soluzione di grandi sfide sociali.
Il finanziamento e la gestione delle attività di ricerca sono passati da un approccio lineare ad uno matriciale, da tematico ad interdisciplinare, e richiedono pertanto ingegneria di sistema, trasversalità e cooperazione fra le diverse strutture operative. Ogni azione per essere efficiente ed efficace dovrà coinvolgere una massa critica in termini di risorse umane, infrastrutture e finanziamenti, e dovrà essere guidata da una strategia coerente nella gestione di tutte le attività legate alla ricerca.
Il CNR intende allinearsi alle strategie europee per la Ricerca e l’Innovazione identificate dal documento programmatico Europa 2020, e messe in opera tramite Horizon 2020, al fine di rafforzare il processo di internazionalizzazione dell’Ente. Per la sua missione e le caratteristiche che gli sono proprie, esso svolge un ruolo guida nella rappresentanza della ricerca italiana in Europa e a livello internazionale. Consolidare ulteriormente la propria posizione a livello europeo ed internazionale dipende non solo dal potenziamento della presenza dell’Ente a Bruxelles, ma anche dalla capacità di creare una rete a livello nazionale, attivando un fattivo dialogo con istituzioni ed imprese.
Il coordinamento con i diversi Ministeri, per azioni inerenti la ricerca e l’innovazione è un fattore dal quale non si potrà prescindere. In quest’ottica, sarà rafforzata la collaborazione con il MIUR, nell’ambito di azioni specifiche, quali le Joint Programming Initiatives e gli ERA-‐NET.
Sarà anche assicurata la partecipazione dell’Ente alle politiche di cooperazione con i Paesi dell’area di Vicinato e con altre regioni di interesse nazionale, ove la dimensione europea acquista carattere strategico.
Strumento essenziale per l’internazionalizzazione dell’Ente è anche lo sviluppo di adeguate politiche del personale. Favorirne la mobilità in entrata e in uscita e riconoscerne le esperienze maturate all’estero ai fini della carriera, anche attraverso la piena adesione ai principi della Carta Europea dei Ricercatori e il Codice di condotta per il loro reclutamento, stimola la crescita del talento ed è quindi un elemento strutturante dell’eccellenza.
La realizzazione dello Spazio Europeo della Ricerca passa necessariamente attraverso un progressivo adeguamento e avvicinamento delle normative nazionali, in cui gli enti di ricerca dovranno svolgere il loro ruolo di stimolatori e attuatori. L’attività sviluppata in ambito europeo da diversi gruppi di lavoro a cui il CNR partecipa, riveste particolare significato in questa prospettiva.
Particolare attenzione verrà posta allo sviluppo tecnologico che ne può scaturire, perseguendo un collegamento diretto ed efficace fra l’internazionalizzazione della ricerca e l’impatto sulle capacità competitive del paese.
Tale azione sarà accompagnata, attraverso l’attività di Foresight Scientifico e Tecnologico internazionale, avviata dal CNR nel 2012, dall’individuazione e analisi di tematiche emergenti e delle loro potenzialità di sviluppo tecnologico, in una prospettiva a lungo termine. Messe a confronto in ambito internazionale, le nuove idee e le comunità scientifiche sorte trasversalmente intorno ad esse potranno offrire un terreno fertile alla programmazione della ricerca a livello nazionale, nel solco tracciato dalla programmazione europea.
Nel quadro del processo di sviluppo della propria internazionalizzazione, l’ Ente intende rafforzare lo strumento degli Accordi Bilaterali di Cooperazione Scientifica e Tecnologica fra il CNR ed Enti omologhi stranieri, anche supportando la creazione di sinergie per aumentarne l’impatto a livello internazionale.
Sempre allo scopo di incrementare l’ azione cooperativa dell’ Ente in ambito internazionale, è in programma l’attivazione di un nuovo importante strumento relativo allo sviluppo di Laboratori Congiunti internazionali.
Resta obiettivo costante la promozione della Mobilità di breve durata di giovani ricercatori attraverso il Programma Short-‐Term Mobility, la presenza della comunità scientifica italiana nell’utilizzo delle Grandi Infrastrutture di ricerca e la sua partecipazione agli Organismi internazionali non governativi, lo sviluppo di nuovi Programmi e Progetti Internazionali, come il Progetto Diplomacy.
Per quanto attiene i rapporti bilaterali, va inoltre incrementato il dialogo con il MIUR ed il MAE, con le rappresentanze straniere in Italia e con gli Addetti scientifici italiani all’estero -‐ anche attraverso una diretta partecipazione alle Commissioni Miste Intergovernative – nel quadro dell’attivazione di azioni comuni di cooperazione in R&I a livello internazionale in cui possa essere assicurato un maggiore coordinamento nazionale e un migliore utilizzo dei finanziamenti focalizzati su obiettivi comuni.