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Conseguenze del Teorema di Lagrange 1)Criterio di monotonia Sia f(x):[a,b]R, continua in [a,b], e derivabile in (a,b). Allora: f è crescente in [a,b]  f’(x) 0 x[a,b] f è decrescente in [a,b]  f’(x) 0 x[a,b] Dimostrazione. Sia e siano con . Per il Te

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Academic year: 2021

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(1)

Conseguenze del Teorema di Lagrange

1) Criterio di monotonia

Sia f(x):[a,b]R, continua in [a,b], e derivabile in (a,b).

Allora:

f è crescente in [a,b]  f’(x) 0 x[a,b]

f è decrescente in [a,b]  f’(x) 0 x[a,b]

Dimostrazione.

Sia e siano con . Per il Teorema di Lagrange

0 )

(

x

f x1,x2[a,b]

x

2

x

1 : ) , ( 1 2

0 x x

x

) )(

( ) ( )

(x2 f x1 f x0 x2 x1

f    

0

0 ) (

fx0e x2x1ma

) ( )

(x2 f x1

f

Conseguenze del Teorema di Lagrange, Criterio di monotonia

(2)

Viceversa.

Sia crescente in . Allora

Facendo il limite per si ha )

(x

f [ ba, ]

ha si b a h x

x,  ( , ),

) 0 ( )

(   

h

x f h x f

0 )

( 

x f

0 h

Analoga dimostrazione per

f è decrescente in [a,b]  f’(x) 0 x[a,b]

Conseguenze del Teorema di Lagrange, Criterio di monotonia

f è decrescente in [a,b]  f’(x) 0 x[a,b]

Analoga dimostrazione per

Si ha inoltre

strettamente crescente

strettamente decrescente

(x)0 f

(x)0 f

Conseguenze del Teorema di Lagrange, Criterio di monotonia

(3)

2) Sia f(x):[a,b]R, derivabile in (a,b).

f è costante  f ’(x) = 0 x(a,b)

3) Sia x0 (a,b) e

Se esiste un intorno destro (sinistro), in cui

e un intorno sinistro (destro) in cui , allora x0 è un punto di minimo (massimo) relativo.

Conseguenze del Teorema di Lagrange

0 ) ( 0

x f

0 )

( 

x f

0 )

( 

x f

- +

x0 f

f’

+ -

x0 f

f’

x

0

minimo relativo x

0

massimo relativo

Conseguenze del Teorema di Lagrange

(4)

Esercizio

Determinare i punti di massimo o di minimo relativo per la funzione f(x)x312x

Esercizio

Determinare un intervallo in cui è crescente

x x x

f 2 cos

cos ) 2

(

(5)

Teorema di Cauchy

Siano

i) f e g sono continue in [a,b];

ii) f e g sono derivabili in (a,b).

Allora se g(x)0, x(a,b),

) ( ) (

) ( ) ( ) (

) (

0 0

a g b g

a f b f x g

x f

 

: ]

, [ :

,g a b R

f

: ) ,

0 (a b

x

Teorema di Cauchy Dimostrazione.

Si consideri la funzione ausiliaria

Essendo

), , (

, 0 )

(x x a b

g   



 

 

 ( ( ) ( ))

) ( ) (

) ( ) ) (

( )

( )

(

g x g a

a g b g

a f b a f

f x

f

x

).

( ) (

g b g a

allora

(6)

Teorema di Cauchy

Inoltre

i) è continua in [a,b];

ii) è derivabile in (a,b);

iii) )

(x )

(x

) ( )

(

ab

0 ) ( : ) ,

( 0

0  

x a bx cioè

) ( ) (

) ( ) ( ) (

) (

0 0

a g b g

a f b f x g

x f

 

Teorema di de l’Hopital

Siano f(x), g(x) derivabili in [a,b]-x0:

0 ) ( )

(

lim

lim

0 0

x g x

f

x x x

x

) ( )

(

lim

lim

0 0

x g x

f

x x x

x

Se esiste il limite

oppure



'( ) ) (

lim

'

0 g x

x f

x x

finito o infinito

Allora

) ( '

) ( ' )

( )

(

lim

lim

0

0 g x

x f x

g x f

x x x

x

Il teorema è valido anche per x x0+ o x x0- , e per x  (f e g derivabili in intervalli illimitati )

(7)

Esercizio

Calcolare il limite 0 3

limsin x

x x

x

Esercizio

Calcolare il limite

 

) 1 ln(

1

limln 2

x x

x



(8)

Esercizio

Calcolare il limite x x

x ln

lim

0

Funzioni convesse e concave

a b

Funzione convessa

epigrafico

O

Definizione

Sia , si chiama epigrafico (o sopragrafico) di f l’insieme

(x,y)R2:x[a,b] e yf(x)

. R

b a x

f( ):[ , ]

epi f:=

f è convessa in [a,b] se il suo epigrafico è un insieme convesso

] 1 , 0 [ ], , [ , ), ( ) ( ) 1 ( ) ) 1

(( t x1tx2 t f x1 tf x2 x1x2ab t f

x1 x2

(9)

Funzioni convesse e concave

a b

Funzione concava epigrafico

O

Analogamente:

f è concava in [a,b] se il suo epigrafico è un insieme concavo

] 1 , 0 [ ], , [ , ), ( ) ( ) 1 ( ) ) 1

(( t x1tx2 t f x1 tf x2 x1 x2ab t f

x1 x2

Funzioni convesse e concave

a b

Funzione convessa

epigrafico

O

Definizione

Sia f(x) derivabile in [a,b],

f è convessa in [a,b] f(x) f(x0) f(x0)(xx0), x,x0[a,b] Cioè ∀x il grafico di f sta al di sopra della retta tangente

(10)

Funzioni convesse e concave

a b

Funzione concava

O

Definizione

Sia f(x) derivabile in [a,b],

f è concava in [a,b] f(x) f(x0) f(x0)(xx0), x,x0[a,b] Cioè ∀x0 il grafico di f sta al di sotto della retta tangente ad f(x) in (x0,f(x0))

Derivata seconda

La derivata seconda di una funzione f(x) rappresenta la velocità di variazione della pendenza del grafico di f(x)

. R

R ) 1 0

( 

f  Curvatura del grafico di f(x) in x=0

(11)

Criterio di convessità Sia f:[a,b]→R,

a) Se f è derivabile in (a,b) allora

) (

) ( )

(concava f x ècrescente decrescente convessa

è

f  

) , ( ), 0 ) ( ( 0 ) ( )

(concava f x f x x a b

convessa è

f       

b) Se f è derivabile due volte in (a,b) allora

Utilizzando il segno di si può stabilire se x0 è un punto di massimo o un punto di minimo relativo per f(x)

) (x f 

Sia f(x) derivabile due volte con derivata continua in un intorno di x0∊(a,b):

se

se

relativo minimo

di punto è

x x

f x

f( 0)0, ( 0)0 0

relativo o

assim m di punto è

x x

f x

f( 0)0, ( 0)0 0

Infatti, supponiamo che con

Per il Teorema della permanenza del segno: in è convessa in I:

0 ) ( , 0 )

( 0   0

x f x f

.

)

(x continua f 

0 )

( 

 x

f

I

(

x

0,

)

(12)

Ma

cioè x0 è di minimo relativo per f.

) ,

( , ), ( ) ( , 0 )

( 0    000  0 

x f x f x x x x x

f

Criterio per i punti di massimo e di minimo relativo

Sia f:(a,b)→R, derivabile n volte in x0 ∊ (a,b), n ≥ 2, e tale che in x0 tutte le derivate tranne l’n-esima siano nulle. Allora:

( ) 0

0 ) (

0 0

(n)

0 0

(n)



relativo massimo

di è x x

f

ativo minimo rel di

è x x

e f pari n

se

Se n è dispari x0 non è punto di estremo (si dice flesso a tangente orizzontale.

(13)

Definizione.

Sia f:(a,b)→R e x0 ∊ (a,b) un punto di derivabilità per f(x) oppure

x0 si dice di flesso se esiste un intorno destro di x0 in cui f è convessa (concava) ed un intorno sinistro in cui f è

concava (convessa) . .

) ( 0 

x f

Se x0 è di flesso per f , ed esiste allora f (x0),

0 ) ( 0

 x f

Esercizio

Calcolare i punti di estremo e i punti di flesso della funzione f(x)=x3 + 2x

(14)

Studio del grafico di f(x)

1) Dominio di f(x), intersezioni con gli assi cartesiani, 2) Simmetrie;

3) Limiti agli estremi del dominio (eventuali asintoti) 4) Studio della derivata prima (crescenza, decrescenza,

punti di estremo locale)

5) Studio della derivata seconda: Concavità e convessità, flessi

Studio del grafico di f(x), Asintoti

Se esiste una retta di equazione y=mx+q:

Allora y=mx +q si definisce asintoto obliquo per f(x).

Si ha

( ) ( )

0

lim   

f x mx q

x

); lim (

x x m f

x

q f x mx

x

lim ( )

(15)

Studio del grafico di f(x), Asintoti

Se si chiama asintoto orizzontale

Se l’asintoto orizzontale non c’è (il limite sopra è infinito) allora potrebbe esserci quello obliquo.

Se si chiama asintoto verticale

con x0 punto di accumulazione per f l

y l

x

x f  

( ) , lim

0

, ) ( lim

0

x x x

x f

x  

Esercizio

Si disegni il grafico della funzione 2

3

) 1 ( ) 2

( x

x x

f

(16)

Esercizio

Si disegni il grafico della funzione f(x)xex

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