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LE FABBRICHE E
IDISEGNI
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ANDREA PALLADIO
RACCOLTI ED ILLUSTRATI
DA OTTAVIO BERTOTTI SCAMOZZI
» OPERADIVISA INQUATTROTOMICONTAVOLA INHA MS
RAPPRESENTANTI
LE PIANTE,
IPROSPETTI, E GLI SPACCATI.
TOMO TERZO.
»
.• Iz~
4
IN VICENZA
T796.PER GIOVANNI ROSSI
Coi»licenzade’Superiori.
XXX
INDICE
DELLE FABBRICHE
CONTENUTE NEL TOMO TERZO
.Tav.I.
IL
III.Pianta,Prospetto,eSpaccato. Palazzo delN- H.Foscari alla Malcontenta,sul- laspondadelfiume Brenta.
Spiegazione pag. 8.
IV. V.VI. Pianta, Prospetto,e Spaccato. Fabbrica de1Nobb.Coo:Trissini in Meledo,nel
Vicentino - - - - - - - XX.
VII. Vili.IX.Pianta, Prospetto,e Spaccato.Fab- brica de‘Nobb.Coo:Sarego allaMiega,
nel Colognese
---
X5«X. XI. Pianta,e Prospetto. Fabbrica delNob, Marchese RapettainCampìglia, nelVi-
tentino - -
-- -- --
- t6.XII, XIII.XIV.Pianta, Prospetto, eSpaccato. Pa- lazzo delNob„Co: Antonin Antonini,
in Udine- - - - -. - - lSL
XV. XVI. XVII.Pianta,Prospetto, eSpaccato. Fab- bricadelNob.Co; Adriano Tie nenella
Villa di Cicogna
--- a
x.XVIII. XIX.Pianta, Prospetto,eSpaccato.Fabbri- cadel N. H.
Emo
inFanzolo,nelTre-•viziano - - a^.
XX. XXI. XXII. Pianta,Prospetto,eSpaccato,Pa- lagio inMaser nel Trevigiano, della
N.D.Basadonna Manin - 2,8.
XXIII. XXIV, Pianta, e Prospetto. Fabbrica del
IV
N.H. PietroGradenigoin Angarano,
nel Vicentino
...
Tav,
XXV.
XXVI. XXVII. XXVIII. Pianta, Prospetti ,e Spaccato. Palazzode’N.N. H.S. Zeno inCesalto,nelTrevigiano-XXIX. XXX
•XXXI.
Pianta, Prospetto, eSpaccato.
Fabbrica del N. H. Luigi Corner in Piombino,nel Trevigiano -
XXXII. XXXIII. XXXIV.
XXXV. XXXVI.
Piante ,Prospetto, e Spaccati.Fabbricadi S. E.
CavalierMorosini inMaroeo,nelTre- vigiano
XXXVII. XXXVIII.
XXXIX.
XL. Pianta, Prospet- to,eSpaccati. Fabbrica delNob.Co:Saregoa Santa Sofà,nel Veronese XLI. XLII. XLIII. Pianta, Prospetto,e Spaccato.
Fabbricade’N. N.H.H. Mocenigoalla Fratta,nelPolesine -
XLIV. XLV. XLVI.Pianta, Prospetto, e Spaccato.
Fabbrichetta di S. E.XolinnelBorgo diSanta Croce di Padova
....
XLVII.
XLV
III. XLIX.Pianta, Prospetto , eSpac- cato. FabbricadelNob.Co:Orazio Por- to inVancimnglio,nel Vicentino. « LI, LII. Pianta, Prospetto,eSpaccato. Fabbri- cadi S.E.Giacomo FoscariniCavalier vicinoaStrà,nel Padovano . . -Pag. t$.
5 7
.
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°.44.
*8.
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-59-
PRE-
PREFAZIONE*
X».
I O
sonointimamente persuaso,che un complesso diDisegni tratti dalleOpere giàesistenti nonaltrondepud acquistarve- ropregio,e produr verautilità, cheda molta esattezza,eda una fedeltà atuttaprova.
E
difatti sono questii punti, die- troa’qualii buoni Criticimisurano il meritodelleOpere disi- mil fatta.Quantigrandiosi Libri,edispendiosissimi diArchitet- tura non marcisconopolverosi ne* pluteidellegrandi Biblioteche, perché spogli dell*aurea fedeltànei Disegni?L* ordine da
me
tenuto neldisporre le Fabbriche di questoTomo
èil medesimo cheho praticato ne*duepubblicati:ho
se- parate cioè le Fabbriche,che indubitabilmente sono d’invenzio- ne delPalladio,da quellesupposte di suoDisegno; perché ri-tengono delladi luimaniera,esi possono giustamentechiama- re dellasuaScuola.
Nellaserie dellesue invenzionisi vedràla
somma
perizia eh’egli possedevadi quanto puòconfluire alletreessenzialissime par- ti di una Fabbrica,cioè allasodezza,alcomodo, eallabellez- za;
comodo
peraltro* relativoalmodo
di fabbricare diquetem- pi,ne* quali lamagnificenza dellecasedimostrava quellade*pa- droni diesse, laloro opulenza,e cooperavaall*ornamento del- le Città edelle Ville,che perle Fabbriche stesse quindinome
acquistarono.La Fabbricadi Sua EccellenzaFoscari non moltolungi dalle Gambarare, la.primadi questo terzo.
Volume
n*éun bellesem- pio, comelo sonoquelledegliEccellentissimiComari nella Vil- la dì Piombino, di Sua EccellenzaEmo
aFanzolo, del Conte Antonini in Udine,diSua EccellenzaLeonardo Mocenigo nella Villadi Maroco;la superba Fabbrica dalui inventata perMon-*signorDanielee Fratello Barbaro nellatanto rinomata lor Villa di Maser, decorata, oltre alla giudiziosa distribuzione, di un
Tempio
rotondo consuuttosul gusto antico, il qualeverrà daTom. III.
A
Té
me
pubblicatonel quartoTomo
di questaCollezione insieme con altriTempj
dal medesimo Palladio ideati ed eseguiti.
Oltre allepredette Fabbriche, si ammireràla bellainvenzione perSua EccellenzaAngarano, chefu inparteeretta nellaVilla di Angarano,ed una in Campiglia peril Sig.Marchese Mario Repetta;l’altradisegnataper iSignoriConti Francesco, e Lo- dovicofratelli Trissini nella VilladiMeledo; oltread altreFab- brichedi suo Disegno,delle qualisiparlerà airespettiviluoghi.
Non
v’-hafra’piùihtclligenti,nè fra gli amanti delbello e dell’ordinario chinon rimanga contento della ragionevolerego- latezza delle partiche compongono gli ornamenti degli edifizj Palladiani.
II nostro Palladio studiò la natura, studiò cioè gl’insegna- menti della natura medesima suggeriti agli uominiperripararsi dalle ingiuriedelle stagioni,ed esaminòque’ principjche furono poi nobilitati e ridotti dall’ingegno eccitato dalla opulenza in tempi di lusso; onde nacquerolesuperbeOpere degli Egizj,de*
Greci, e de’
Romani
;seppeil di lui genioaggiungere a siffatti principjun’eleganza riconosciutaper tuttasua.
Superfluo renderebbesieh’ iovolessi dimostrare la varietàdelle distribuzioni interne che riconosconsi nelle Piante contenute in questo
Tomo.
Le forme delle Logge, degli Atrj, le Sale,i Portici, leStanzesono inognuna di bellaproporzione,crile- vasi conle respettivealtezze,che proporzionatesono da alcuna delle tre medie, cioè Aritmetica, Geometrica, ed Armonica.
Talvolta 1’Autore feceanche uso dellacontroArmonica,se il
bisogno Iorichiedeva.
Egli non fusemprecostantenelproporzionare leColonnede' suoi Ordini,e le loroTrabeazioni,
ma
seppe maestrevolmente modificare\t scrittesueregole con accrescimenti, ed opportune diminuzioni adattate alle situazioni delle Fabbriche, e agli usi delle medesime;ed ebbesemprelaprecauzione,chelevariepar- ti,che compongono un Edilizio,fossero conformi alla massadell’Edilizio medesimo; imperciocchél’eccedenzadiesse Io
rem
de goffo epesante,ela non benecalcolatadiminuzionegracile emeschino.Siammirerà anchenelle Sacome
,la varietà delle gentili sue
.combinazioninelladisposizionede’membri componentiiSopraor- nati,le Basi, iCapitelli, leImposte, e gliStipiti
.
Meritano altresìriflessione gli accrescimenti da esso lui usati negli Aggettidelle Cornici,ed alcunavoltaleloro diminuzioni costantementepraticate nelle Cornici interne,come verrà parti- colarmentedimostrato colleSacome dellasoprannominata Fabbri- cadi Maser, ove risplendono i ricchi ornamenti d’ogni sorta d’intagli
.
Frale moltecosedegnediammirazionech’ioritrovo nelno- stroArchitetto,la principaleparmiunacertaarmoniafra la lun- ghezzaedaltezzade’suoi Prospetti,che non lascianascere de- siderio di accrescimenti, nè di diminuzioni. Sidirà forseche quelleproporzioni nonconosciute sienostateda luipraticatesen- zadeterminatiprincipj? o prctenderassi di attribuirlea solodo- no di natura,la qualeabbialofornitodi ungenio tantoarmo- nico,chela mente,a cui perla viadegli occhi vengono rap- presentatiglioggetti,sia fattagiudice delleideeconcepite,e da ciòne risultasse,chetutto quello,chevenisse daluipresciclto
,
avessenecessariamente apiacere? Su questo punto mifo lecito di azzardare un miopensiero, sottomettendolo alla criticadegl’
illuminati Intendenti 1.
- Riflettoin primo luogo che tutte le invenzioni del Palladio levediamo regolatedadimensioni fraloro armoniche.Esaminia-
mo
,per esempio, le proporzioni delleStanze,cioè delle loro larghezzeelunghezze,evedremoche daquestedue proporzio- nate dimensioni egliha tratte le altezze,con certedeterminate regole, dallequali risulta bellezza-t
aNonaltro intese d» diteildivinoMichelmge- *verI§f/fttneglieeehl,tntnntlldinsita i loBuenuottilllotihfc disse,tchehtftgnsvs falche gliauh*
,
« ntn1$wj»ì gindicsnt•
A
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4
Sarebbe superfluo f annoverare le proporzioni de’suoi cinque Ordini, elegraziose distribuzioni delleloro parti, prese,com’
egli dice»dalle Fabbricheantiche, eda luiridotte forseamag- -gioreleganza e semplicità,le quali riescono proporzionate fra loroe con tuttoil complesso dell’Ordine
.
Con
questi principjcredo di potercongetturare,che ancheiltutto de’ Prospettidellesue Fabbriche siasimmetrizzato con re- gole certeeindubitabili da lui conosciute emesse in pratica, quantunquenon manifestatenelsuoTrattato di Architettura.
11nostro dotto Architetto avea studiato conprofonda atten- zioneVitruvio, il quale nel suo scientifico Trattato vuoleche gli Architettisieno intelligenti delleproporzionimusicali*.
L
accurato Leon-Batista Alberti insegna queste proporzioni ,additandoleconpiu ragioneagliArchitetti perle dimensionidei- -lelinee, acciò riescanocorrispondenti edarmonichefra loro nel- lecomposizioni degliEdifizj. Eglidice adunque:„ Il finimen- -» toappressodi noièuna certa corrispondenzadilinee in fra
•*» di loro, conlequali sonomisuratele quantitàche unaè la lunghezza,l’altra lalarghezza, c 1‘altra 1*altezza ....Que’
medesimi numeri certo,per iquali avvieneche il concerto del- le voci riescegratissimo agliorecchi degli uomini,sono quegK stessi ehempionoanchegli occhi e1’animo di piaceremaravi- glioso J. Forse il Palladio,studiosissimo,com’èstato, di quell’
Autore+,avràadoperate le regole daesso Alberti,e da altri Autori indicatenel proporzionare iltutto insiemede* suoi Edifi- ci»enel combinarecon armonichemisure tutteleparticheli
compongono
f. . • . .•.
’
ritiaviotib.r.nt!Proemi’*,eL«.V.np.j.
L Archiviar»”1"linguaFiorentinadiLeor.RnHudaCosimoAlbertiBartoli.ufdot*
*"V Fr*ntx,corraneeschiSa^
flcicjj#j.tini.IX.cap.6.
4FalladionelProemiode’ruoiquattro Libri.
5„EquestaquantoCitta cheallagrandezzasiamaggiore,non*idiè Chiesacapacitàina
un pezzoielechiesedi S.Gio;ePaolo in Veneti*
,cdclliPiatijcheunoChiesegran*
dijsfme',tono mfnortdiquattroFncinque buzzaaondequestaFabbricanon porrà se nonfarebellissima vista,econtento grandi*»
limo perlabellaformaaquelli,«heentre- rannoinChiesa;perciocché secondo chele piopoizionidellevocisonoarmoniadelle orecchie,cosiquelle dellemisttresonoarmo- niadegliocchinostri,laqualesecondoil sud costume sommamentedilettasenza saper- li>1petchè,fuorichedafacili,chetei*
J Anche loScamozzi fa menzione diqueste proporzioni musi- cali*, additandole solamentepergli ordini di Architettura; e dimostra qual relazionee convenienzadebbanoavere fra diessi, nefa alcuna menzione dellacorrispondenzaeh' io crederei neces- sariafra lalunghezza c l’altezza diun Prospetto, efra lesue * partied il Tutto, perottenere un'armonicaproporzione 7.
Ho
notati ilumi, dovesembrommi di ritrovaresiffatte pro- porzioni;le hoaccennate chiamandoli coi nomi franoipiù usa- ti, cioèQuinta,Dupla, Tripla, Quadrupla, Terza minoreec.lasciandoperi Matematici,eMaestri di Musicaledenominazio- niderivate da’Greci, di DiapentefDiatcssaron3 Diapason,eDis- diapason.
. Io paleso questo miopensiero cosialla sfuggita, ben inten- dendo chetaleidea meritadi esseresaminata giudiziosamente, e da unatesta ragionatrice. Trattandosi peròdi cosadi fatto,non
si puòcertamentefarcognizionevera e soda dellamateria, se noncol mezzo di prudenti e continue osservazioni delle Opere Palladiane. Lasciando ugni prevenzione,mi studiai di analizzare le proporzioni delle parti dialcuni Edifizj descritti e disegnati inquesto Volume, esempre,dovemiècaduto inacconcio,ho ripetutala osservazione collemedesime viste. Dietro alletraccio da
me
segnateinvito gliAmatoridell’Architettura avoler ricet>caretal verità,da cui grande utile ridonderebbe alla teoria,e allapratica della nostraProfessione. Frutto ben degno di tali ricerche sarebbeil poterattingere con certa facilità adun fonte inesaustoque* tratti, dai quali nasceiltesoro della bellezza. Que- sta,che nelleOpere delgran Maestro si manifestamente appa-
4ìi«odi saperTeragionidellecote,«•4•*
Scritturariportata nclfa vira del Palladio scrit- 7Jf fadalchiarissimoSrg.TommasoTernaria
>
pubblicataioVenezia!'annoi7#a. pressoGrani- tarisuPasquali
.
€tìLaondeilrette emezzovieneadestere fu propoi riorealdiecicomeilterzoalctoar- to,ecomeadirelaacsquirfrerap&ragon*- 1»eli*proporzione dupla“•Scamozzi Pax-
re IT.lib.VI.eap*.rtf.
Ilbelramerò,detto Euritmia,ettpetrdgra- Ioso,eComodaformanellecomposizioni deimembri, quest*sifaquandoimembri deli*Opera sono convenienti,comedall” altez- zaallalarghezza,dallalarghezzaallalun- ghezza,e infineogni cosarispondaalsuo compimento proprio*1.Vftruviotradottoda Sonici BarberoLib.I.cip**»
6
riscc,dipendenellevariesue forme da uncerto sistemadi leg- gi esistentiin natura,51codice dellequalisembra fondato sopra alcuniprincipj assai più fermi di quelgenio,che volgarmente buongusto si chiama
.
L’organo visuale nonpotrebb’egliesserelo stromcntoattoa trasportare al comune sensorioeall’anima l’impressionericevuta daglioggetti esteriorisimmetrizzatiinmaniera,eh’ eccitar potes- sero l’idea dell’armonia;appunto comecerteondulazioni cagio- nate nell’ariadalla vibrazionedicertecorde, o dallavivaazio- nedell’organovocale umano, mediante lostromento dell’udito, innoirisvegliano lagrata idead’un suono, o di uncanto ar- monioso?
E
comenel cantoenel suono la cosidetta armonia nasce dal buon usodelle musicali proporzioni,che quantunque varie, pursono fermein natura;così I’armonianell’Architettu- rapuò dallestessefacilmente derivare*.
Seinutileinoltre si rende1’esamedelle Opereinnalzate dagl’
insignì Architetti,quelledel Palladiomeritano d’esserecontem- plateconmaggiordiligenza. Imperciocchéle Fabbriche, chetro- viamo disegnate nel suo Trattato diArchitettura,sono molto discordanti dalleloro esecuzioni,esenza scala di piedi perpo- terle misurare,con pochi numeri dinotanti le altezze elarghez- ze*
come
altre volteabhiamo osservato, e ripienedi significanti varietà, dimodochéappenasi puòtrarnequalche profitto.
Taleincontrastabile veritàfu riconosciutadamolti, cpartico- larmenteda un dottoArchitettoFrancese delsecolo scorso,che Inunasuabell’opera l’ha enunziatanel seguente
modo
„
Fa d’uopoqui d’osservarche il Vignola avendo composto„ilsuo libroverso gli ultimi anni della sua vita, le di lui
„ prime Fabbrichenon corrispondonoalbuongustode’suoiPro-
„ fili, buongustoeh’ egli aveva acquistato mercéunaconsuma-
IVeggins! leletteredeiCo; lur.ceicoRicaliTtivigiar.odateall*lece InTterùo1'aonorjtj.
fttGiulioTieuto.
7
„ tasperienza;e che quest’operaè ad esso tanto vantaggiosa,
„ quantoil librodel Palladio; così maleseguito,sembra dimi-
„ nuita,se siconfronti colle sueFabbriche; l’altastima che
„ debbesi aun Architetto di tantafama* .
A
questo terzo Volume verrà dietro,quanto più presto pc*me
sipotrà, ilquarto contenente iTempli inventati dalPalla*dio, edaltri pubblici eprivati Edifizj,fraiquali si distingue- ranno quattro invenzioni del nostro Autore per la Facciata di S. Petronio di Bologna, leChiese del Redentore,e'di S.Gior- gio Maggiore,la Facciata di Sj Francesco detto dellaVigna
,
1’AtrioCorintio con laSagrestia del Conventodella Carità di Venezia ec.
Nel formarquest’Opera,che miriuscì,adir vero,in prati*
capiù-laboriosadi quello iomi fossi a principio immaginato,
non ho risparmiato certamentené diligenza,né fatica,per sod- disfare alle miepromesse, eper aprireun campo agl’intendenti diquest’Arte, onde poterraccogliere que’lumi, e quelle verità che mancanocertamentein moltealtre Opere dital natura.
»Corad*AtchiieAdrc qui compientitesOrdre»
deVignolc«reedesCommenuiie8cc.Pai A. C. Bariler Architele daRoy;TomePie-
mie!: MoorelleSeTioiafètre Editioa:tie'fa- ce.AlaHayej Che* PieneGosieSeJeae ììcaulme171*.
8
PALAZZO
DJS. E. IL
S1CK0K
FRANCESCO FOSCARI
ALLA MALCONTENTA
(SULIA
SPONDA DEL FIUME BRENTA.
T
;A
nobile FabbricachediamodisegnatanelleTavoleI. II.III.èdi ragione dell’Eccellentissima Gasa Foscari, e presentemente posseduta daSua Eccellenzail Sig. Francesco Foscari.Ella èsi.
tuata alla Malcontenta,non molto lontana dalleGambarare,ed haun aspetto chemettetosto curiosità di vedere delle interne sue parti 1*armonica disposizione. Questaèuna diquelle produ- zioni di Palladio che poconellaesecuzione sono dissomiglianti dallemisure de’ suoi Disegni,se si eccettuinole Scaleinterne,
_
, lequali lo sononella forma e nellagrandezza. Il Tavola T. primo. _.Piano terreno ,,, ,...
, ehea volto, viene impiegato perCucine,Tinelli, Dispense,edaltri luoghi inservienti ai bi- sogni della Famiglia.L’altezza di questo Pianoé piedi ioon- de 4. Perdue magnifiche Scale esterne,le quali montanone’
fianchi dellaLoggia,eh’ é lunga due larghezze e due terzi,si passa nellaSalainvoltataa crociera. L’altezza diquesta Salaè quantola metà dellasualunghezza, c l'impostatura della volta eguagliala sualarghezza. Fiancheggiano1’eleganteSala acroce duecomodi egrandiosiAppartamenti,composti ognuno di due decoroseStanze avolto,e di uno Stanzino anch'esso involta- to:1’altezza delleCamere maggiorisi avvicina allamediapro- porzionale contro-armonica;le minori, chehanno levolteacu- pola, sono altepocopiù d’una larghezza eun terzo; gliStan- zini,che hannosopra gli Ammezzati,sono altiuna larghezza
_
,• e tre quinti. Nell’ultimo Pianosi trovanotantiStan-
TavolaA. . . , _
Zini atetto,quante sonolesottoposteStanze; eper giu-
giugnerea questivi sonodelie Scalette interne che vannodall’
altoal basso
.
La
Loggia, eh’è d’Ordine Ionico,ha cinque intercolunnjnel Prospetto, e due per ciascunfianco: quello di mezzo è di j diametrimeno
un ottavo, e gli altri di 2 eunsesto, quan- tunquesieno disegnatidal Palladio,il maggiore di3 diametri
,
egli altri di 2 e un quarto. Egli disegnò anchele Colonne
di 9 diametrie unquarto,e sono eseguite di 9
meno
un’on- cia. La Trabeazione,che nel Libro del Palladio è disegnatala quintaparte dellaColonna, la troviamo 2 onde maggiore,ma
peròdistribuitasecondo le sue regole. L’ Atticochegira tutto all’intorno dellaFabbrica, e checontiene,come abbiamo detto, degli Stanzini,è stato disegnato dall’Autore alto piedi 8 tre ' quarti, e inesecuzione egli è 6 onde minore.Sopra di questo Atticos’innalza ungrazioso Luminareche rende lucidauna Sa- la superiore, col mezzo della quale hanno comunicazionegli Appartamentidegli Stanzini postisopra del Piano nobile: e sic-come il Pianodiquesta Salaèpiù altodelPiano deidettiStan- zini atetto, siascende allamedesima Sala con de’gradini na- scosti nellavolta di sotto,chehanno il loro principiodoveso- no le Portedi essi Stanzini, le quali si vedono nello Spaccato Tavola III.,e chepajooo sproporzionate, perchè inparte resta- no nascoste4.
La
TrabeazioneJonica convertita regna ancorane’ fianchi del- la Fabbrica,e ripiglia tutt’isuoi membri, nel Prospetto poste- riore,per quellasolaporzioneperò cherisale nel corpo di mez- zo,la quale si vedenella Pianta,Questa Trabeazione vienein- terrotta da un gran Finestrone arcuato che illuminalaSala no- bile, aperto nella mezzarìa del Prospetto, come si comprende nelloSpaccato, dalqualesivede che anche in questa FacciataAAi«Vaninonpiace rjuelLumiiureposto sopra iaCornicedell'Attico,sembrandoloroeh*
eglifacciauna meschina comparsanellagran- diositàdiquestaEabbate*.E poidicono:
Toro.ITT.
B
rctchè terminarlo con un Froatìjpiaio,«e «e.
retrova unalno copralaLoggia?Maaidi- menticano-,(hevediamopraticatolotie»o nelPanteondiRoma•
IO'
Tavola 3.
vi
.
é n
i
FrondsPizio»cd sopradescrìtto Luminaresì- milc allaltro della Facciataprincipale
.
Le
piccole varietà,.chesiscoprono inquesta nobileabitazio- ne frail Disegno delPalladio ela sua esecuzione, possiamora- gionevolmente supporle provenienti dall’Inventore medesimo; im- perciocchéegli famenzionediMcssierBattistaVeneziano,e diMes- sierBattistaFranco celebriPittori, checo’loro Pendìiornaronole partiinterne di questo Palazzo*; onde épresumibile ch’ella fossecompiutaquandoisoprannominatiPittori
l’avevano dipinta.
TAVOLA
I. Pianta.TAVOLA IL
Prospetto.*
A
' Cornkcchc coronala Fabbrica.( B. Cornice delLuminare.
TAVOLA
III.Spaccato.
Misurene’DisegnidelPalladio.
Loggia larga
lunga - . . . . Stanzelunghe - . . . . Stanze quadrate
Stanzinilunghi larghi
Salaa croce lunga perun lato - -piedi1z.
32.
24.
- 16.
* 16.
- 12.
46.6.
per1’altro - Zoccoche contieneilPianoterreno Intercolunnio maggiore - - - Intercolunnjminori - . Attico -
3 2- 1 1.
6.
4.6.
9*
Misure eseguite.
piedi11.9.
31.3.
23.2.
15*8.
15.8.
9.9.
45- 30.8.
*3- f 5-«-f 4-4-
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8.3.7
Tomn1s50Trauma,cheilrati».
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'«““ectIlnomediAndrei aneomi^iu,.a,jton, re .nceinVeneri,.Pc]eonfroneo amepare, elaprima Opera ch’egli ordt-
,n patti Ili statoilP»Uaxode
Tostiti pressolaMalcontenti,Lanovitàde!T idea,lanobiltàdeldisegno,lerarepitture chef*adornano. Ioreserooggettodimolto pregio.£dancheoggidì*dopoilgirodi duger.t’anni epiù,faaobilecompariscenza<4
• VitedeipiùcelebriArchitetticScultori ec.
scrittedaTommasoTerranea. InVeneaia 1778» Nella StamperiadiCarloPalese.
FABBRICA
«DEIMOBILI SIGILOJ{IC07s[Tr
TRISS INI
A M E L E D O.
Se
laFabbricadisegnata dalPalladio a! Co:Lodovico eFra-telliTrisjini perla loroVilla diMeledo avesse avutalasuaese- cuzione, certamente ellaandrebbe del pari perilcomplessode’
suoi pregicolla Rotonda deiSignoriMarchesi Capra, descrittac disegnata nelsecondo
Tomo
diquest’Opera. Questa Fabbrica,
che dovevaesserposta sopra unacollinctta di facilissima ascesa situatain mezzoad unaspaziosa pianura,cbagnata da unfiu- micello,sipuò denominareun’altraRotondaaccresciuta dimag- giori comodi,decorata da Porticidi porzione di circolo chela fiancheggiano» e da Logge contenenti numerose Tavola4.
adiacenze
Una
Salarotondadi 36 piedi di diametro,quattro bendi- sposti Appartamenti,, quattro eleganti Logge,due sporgenti,e due incassate, quattro Anditi, eparecchieScale per ascendere agli Ammezzatie agli Stanziniatetto,compongono
il primo Piano. Sottodiquesto vi sonole Cucine,ei Tinelli, edaltri luoghi:enel Pianosuperioreinominati Stanzinia tetto,che sonoalti, secondo chediceilPalladio,piedi 7, dai quali siva ad unaringhiera sostenutada Colonne dimezzorilievochecir- condala Sala. L* altezzadidetta Salaè undiametroequattro quinti. Le ColonneCorintiedelle Logge hanno didiametropie- di z onde6,sono alte piedi z5,c la loro Trabeazione la quinta parte; il cheforma lasomma
di piedi 30. Le Finestre dell’Attico non si potrebberoeseguire nel luogoove l’Autorelehadisegnate;imperciocché tuttol’OrdineCorintio è piedi
30-
Detraendo dunqueda questa quantità piedi 8 per l’altezza de-B
zgliStanzini e legnami del Coperto, le Finestredi essi Stanzini non potrebberostare dove sono disegnatenel Libro del Palla- dio.Difatti se laTrabeazionec5 piedi, e l'altezza di questiStan.
Zini soli 7 piedi,il lumedelle Finestresarebbe eguale al Piano, esenz’alcun poggio.
Non
puòcredersi,cheunMaestrocosìpe- ritoed avvertito abbiatrascuratoundifetto sìrimarcabile; echi conosce il Palladio,s’immaginerà piuttosto,che ciòsia accadu- to perla infedeltà dei DisegnidelleTavole, cheserviredoveva- no peiquattro Libridi Architettura. Per correggere questodi-^
sordine, disegnai nellaTavola V., che dimostra laav a
Facciataprincipale,le FinestrecosìaltedalPianode- gli Stanzini, cherestiloro uncomodo poggio, e sonosegnate nella Trabeazione‘convertita,
modo
usato invarieFabbriche del Palladio;il che puògiustificarelà mia condotta. Le due Log- ge d’Ordine Jonico, chetendono alia circonferenza, formerebbe- roun
graziosissimo aspetto,e i Portici d’Ordine Toscano per gli usi rurali,dei quali uno certamente è stato fabbricato al tempo delPalladio 4, costituirebbero un Tutto di sorprendente magnificenza.‘ v-’
Riflettasi,che treOrdiniil nostro Autore hapostiinopera perquestasua vaga invenzione; cioè il Toscano per i Portici
,
dietroai quali vi sonoi Fenili, le Cantine, leScuderie,i luo- ghida Castaldi,c due internamente ben distribuite Torri, da
lui chiamateColombare, chenella Pianta si vedono segnate
A
; nelle Logge di porzionedi circoloegli fece usodell’Ordine Io- nico-,ein quelle dellaFabbricaprincipale, delCorintio piùno- bileepiùgentile. Osservisi lavarietà de’Piani,sopra de’ qualiTavola 6 anc*riekbero dispostele diverse parti che costituiscono questaFabbrica,le quali unite,come sono, elegan- tementeinsieme,formerebbero una bellissima composizione, la
->>l» seguenteFabbricaAlcominciatadalCd: diArchitetturadi AndreaPalladi»
Francesco,eCo:LodovicofratelliTimidi Lib.11.cap.n.pag.«a.inVeneeia,af- ta Ale ledo
,Villa deiVicentino"..I«putito pieno Eartoloeuncu Catarnpell» t«»i.
*3 quale verrebberiputatauna delie più vaghe fralenumeroseprò*
duzionidel singolare talento del nostroArchitetto
,
, , «
TAVOLA
IV. Fiama.TAVOLA
V. Prospetto. ... ( A. Capitello Toscano delle Colonne
TAVOLA
VI.Spaccato.
( dei Portici
.
( B. Base.
/ - ~
—
—
v
fabbrica alla miega
VILLA DEL COLOGNESE
deirodilisigtìok?
comi
S A R E G O-
'T
iA seguente Fabbricaéstata disegnata dal Palladio,come
.ri- levasida’ suoiLibri,,per il Coi Annibaie Sarego,e se ne co- minciò anchein queltempo 1’esecuzione.Non
so poiperquali contrariecombinazioni ella sia rimasta imperfetta, c trascurata inmodo
, cheiltempo la ridusse presso all’ultima sua distru- zione prima chefosse terminata. Ciò forse sara provenuto per esserella posta in una dispiacevole situazione, e attorniatada mal concicstradequasi in tuttelestagioniimpraticabili. Faba- samento aquesta Fabbricaun semplicissimoPicdistal- Ta\ola y.jq^SOpra di cui è erettoil primo Piano,diviso in Stanze dibelleproporzioni, Sala,Gallerie,e Loggia,il tutto a volta. Ilsecondo,che hai Soffitti piani di legno, contiene la medesimadivisione- V’è un altro Piano superiorecon degli Stanzini per allogarvila Famiglia;c questi sono solamenteso- pra leCamere; imperciocché la. Sala superiore comprende tutte
14
duequelle altezze. Le Cantine,le Cucine, le Dispense sono contenutenell’altezzadelPiedistallo, edalcun pocovanno sot- to terra.
Semplicissimaè l’invenzionedellaFacciata,ornata Tavola ,
j. tjue
L
0gget l’Una Jonica, efaltra Corintia,che vieneterminatacon un proporzionato Frontone. Gl'Intercolunnj fonici sonomaggiori unadecima partedidue diametri,equcl-T
lIo dimezzo un poco minore ditre. NelLibro del avo a9.
pajja<iiotr0viamoquesto marcato con numeri
, largo poco
meno
di 4 diametri: gli altrine hanno 5 eunquarto.Le Colonne,chein esecuzione hannoil diametro un’onciami- noredelle disegnate dalPalladio, sonoalte
9 diametri,
meno
z quinti. La Trabeazione è eseguita, giustaallesue regole,col- laquintaparte. Le ColonneCorintie dellaLoggiasuperioreso- no alte 1o diametri piùun’oncia e mezza; e1’Autore leha disegnatedi soli 9 diametri,e poco più di unquarto. I So- praornati,non riflettendoa qualchepiccolavariazione, provenu- taforsedalla esecuzione,sonodivisi secondoisuoiinsegnamen- ti. LeFinestre ele Porte sonosemplici,cioè senz’alcunorna- mento. La Trabeazione Jonica, ìf Basi Attiche di tutti due gli Ordinisonosagomatesecondo isuoi precetti.Non
ho date le Sagomedei Sopraornatidell’Ordine Corintio, perchénon ho potuto rinvenirnealcun pezzo fraimiseriavanzidiquel nobile edifizio: hotrovati bensìde’ Capitelli Corintj,iquali miparve- ro tantolontani dal gusto diquell’Autore,ecosi poco adatta- tialla presente Fabbrica,cherisolsidi nonvolerne pubblicareilDisegno,supponendolio d’altra Fabbrica,o di Disegnodinon molto intelligente Artefice.Se per non mancareall’impegnoas- suntomi non mifossi trasportato consollecitudine ad esaminare questaFabbrica, non avrei forse potuto più farne il necessario confronto coiDisegni dell’Autore; imperciocché ella è ridotta quasi agliultimi momenti disuaesistenza. E’ vero che sarebbe- rorimasti i sopraddetti Disegni,
ma
non si avrebbe potuto ri-15 scontrarele variazionidellaesecuzione, né riconoscerei patenti erroritrascorsi nelleTavolepubblicate dal Palladio, cheamag- giore intelligenza,secondo il metodo intrapreso,si troveranno registrati quia piedi
.
Deggioper altroavvertire,chepervariazioni intendola pò- sizione delledue Scale, e1’aggiunta di unaScaletta a chioccio- la, cheancoraesistono;eche 1’errore nei numericonsistenell’
essere gl’Intercolunnj contrassegnati dal Palladio di 6 piedi c mezzo,cioè di 3 diametri un quarto,e quellomaggiore poco
meno
di 4 diametri,quando lasomma
di questepartinon può esserecontenutanella lunghezza della Loggia, perchè1’Autore l’ha disegnatadipiedi 40, e lapredettasomma
arriverebbe in- torno apiedi5o emezzo. Riflettasi,comeinaltro luogoho accennato, che ne’quattroLibri dell’insigne nostro Architetto sono incorsivarjerrori di enumerazione; e cheper questara- gione sovente, edinoltreperqualche variazione da luipratica- tanellesue esecuzioni,e pergli arbitrj presi dagli Esecutori
,
si ritrovano le Fabbriche discordanti in molte parti da’suoi Disegni
.
TAVOLA
VII. Pianta,TAVOLA
Vili.Prospetto,
TAVOLA
IX. Spaccato.( A. Base Attica dell’Ordine Jonico. ( B. Capitellodelmedesimo Ordine.
( C. Trabeazione Jonica.
(D,Base dell’Ordine Corintio.
i6 lo
Misure ne1DisegnidelPalladio
.
Misure eseguite.
Stanzemaggiori lunghe- -piedi27. piedi24.6.
Stanze quadrate - - - - 16. 16. perunIato, 15.6. perl’altro.
Stanzini lunghi - - - - x6. x 5. 6.
larghi <• - 12. 10.9.
Salalarga
---
- 20. 19.6.lunga
---
- 40. 38.6.Loggia larga - - - - 15. x4* 8.
lunga- - - - - 40. 3 9*
DiametrodelleColonneIoniche 2.1.f *• 7 Altezza delle medesime - • 18. *7-6.“
Trabeazione - 3.9. 3-4-
7
AltezzadelleColonneCorintie 15
.
16.4.7 n
FABBRICA DISEGNATA DAL PALLADIO CHE FU
E n Err ^
IN CAMPIGLI A,
VILLA DEL VICENTINO.
Co*
lumi ricavati dal Librodel Palladio io mi trasportai in Canapìglia, Villadel Territorio Vicentino, peresaminarelaFab- bricadaesso ideataperil Sig. Francesco Repeta. Restaisorpre- so di trovare bensì una grandiosa Fabbrica,ma
lontanissimadal geniodel nostro Autore, possedutaattualmentedal Sig.Marche- se AntonioRepeta. Nello stessomomento
fui avvertito, chela Casadisegnata dal Palladio più nonesisteva per cagione di un terribile incendio che la distrusse,ariserva di alcune Colonne Ioniche rispettate dal fuoco che presentemente ancoraesistono nell’accennataFabbrica. Per poterpubblicarequest’Opera nella miamia Collezione, ho dovutoappigliarmi ai Disegni lasciatici dall’
Autore nel Librosecondo pag. 6x,riducendoli in forma mag- giore per più chiaraintelligenza,e trascrivendo anche la ristret- * tadescrizioneeh’ egli ne fece, per riportarlaa’miei Leggitori
.
Diceil Palladio: La Fabbrica sottoposta è irtCampiglia
,
'Luogo delVicentino,
&
èdelSig. MarioRepeta, ilquale haeseguitoin questaFabbrica l’animodella felicememoriadelSig.Francesco suo Padre. Le colonnede'portici sono di OrdineDorico:gl’ìnterco« lunnj sono quattro diametri di colonna. Negliestremi angoli del coperto,ovesi veggonoleloggicfuoridi tutto ilcorpodella ca- sa, vi vanno due colombare&
leloggie. Nelfianco rincontro al- lestallevi sono stanze,dellequali altresono dedicate allaConti- nenza, altreallaGiustizia,&
altre adaltre Virtù,con gli Elo- gje Pitture, checiò dimostrano,partedelle qualiè opera diMes- ser Battista Maganza Vicentino, Pittore, ePoetasingolare, ilche è stato fattoaffineche questoGentil huomo, il (pialericeve molto volentieri tutti quelli, chevannoa ritrovarlo,possa alloggiare i suoi forastieri,&
amicinella camera di quella Virtù, allaquale essigliparerannohaver più inclinatol’animo.Ha
questa Fabbri- TavolasoCala como^lt^ dipotere andare pertutto alcoperto;e perchè laparte perVabitazione delPadrone,e quella perVusodi Villa sono diun istessoOrdine, quanto quellaperde di grandezza per nonesserepiùeminente di questa,tanto questa di Villa accresce del suodebito ornamento, e dignità,facendosi ugualea quelladel Padrone con bellezzadi tuttaVopera.Comoda
egrandiosaé la presenteinvenzione;imperciocchévi e unOrdine Dorico che da treIati circonda un ampio Cortile ornato di Colonnealte 7 diametri e mezzo conlaloro corri- spondente Trabeazione; gl’intercolunnjsono delgenere Areosti- los
.
Visonospaziosi Portici, mediantei quali il Padrone della Casa puòandar senzaincomodoad esaminar i proprjaffari,e chesomministrano undeliziosopasseggio. Buon numerodiStan- ze visi trovanoper uso de’Padroni,edaltreper alloggiarvi de-
Tom. IH.
C
i8
gliOspiti; oltreadegliStanzini atetto indicati dalle varieSca- lettechesi vedono segnatenella Pianta,iqualiè probabileche , servissero perla bassaFamiglia. Ledue Logge, e i
Tavola jt.
ducpiccoli Appartamenti a quelle corrispondenti,sa- rannostaticomodicdilettevoli. Dalla saggia distribuzionedique- sta solidaFabbrica risultano
comodo
ed eleganza,pregi tanto spesso lodatinel nostroArchitetto•TAVOLA
X. Fiorita.
TAVOLA
XI. Prospetto.palazzo
DEL TiOBlL SIGNOR,CO^TE
ANTONIN ANTONINI
IN UDINE METROPOLI DEL FRIULI.
NBL
secondo Libro al capo terzo dell*Opera pubblicata dalPalladio si trova la descrizione diuna Fabbrica accompagnata dalleTavole relative, disegnata per il Sig.Floriano Antonini
,
Cavaliere di Udine. QuestaFabbrica, cheha avuto il suoprin- cipio durantela vitadelPalladio, ebbe compimento molto tem- po dopo,ed in guisa tantolontana dall’idea dell’Autore,che appena sipuò riconoscerlapercosa sua. Recastupore, come ha recato inaltre occasioni,ilvedere che anche la porzioneese- guitaalsuo tempo siadiversa inmolteparti dai Disegniehegli ha pubblicati,
come
a suo luogo dimostreremo. Il Pianoterre- nodi questo bell’Edifizioècompartito nel seguentemodo
.V
ha un Atrioquadrato,con quattro ColonneJoniche, Tavola /a.
(.jlcrencjono proporzionata1*altezzaalla lunghezzae
19 larghezza, ed è ornato di quattro nicchie; dueAppartamenti
,
formati ognuno ditreStanzedidiversa ed armonica dimensio- ne;due Scale che terminanoal Piano nobile, e due Stanzini ad uso dipassatoio;un Andito,ed una Loggiaposteriore. Il
Piano superiore hala medesimadivisione;sopraleStanzedies- sovi sono degli Stanzini atetto,ai qualisi ascendeper delle Scalette che hanno principioal Piano nobile, e la situazione dellequali ho contrassegnata ne'due passatizj colla lettera
A
.
La
Salacomprende l’altezzadelleStanzee degli Stanzini,co-me
sidimostra nelloSpaccato. Sottoal Piano terrenovi sono de’ sotterraneidi comodissimouso, equestigirano solamentesot- to agli Appartamenti.
La
Facciatavieneornatanelmezzo da due OrdinidiColon- ne dimezzo
rilievo, il primoIonico coifustibugnatidiRusti- co; laTrabeazioneèla quintaparte diesseColonne. In questo^
i ?primo Ordine,che sicredefabbricato neltempo che avo a•r5*
vjvevàjj
p
ajfa£j;0#s; trovano leFinestre frapposte al- le Colonne moltopiùlarghe di quelle che sono disegnate nel Librodell’Autore,imperciocchéin quello si vede un sufficiente spaziofrail lume diesse Finestreele Colonne;enella esecu- zioneegli èdisoletreoncie,quantunquenegl’intcrcolunnjdi- segnati dall’Autore,enella loroesecuzionesiravvisiundivario quasi insensibile, Le Finestre,chesi vedono nelprimo Ordine nelledueale dellaFacciata, sono di composizione Rustica,ed hanno soprauna Cornice;possiamo supporle peròideate dal Pal- ladio, benchénonornatecol solito di luigusto: forsecosìegli leavrà volute perfarle uniformi alcorpo di mezzo,edaglian- goli della Fabbrica,cherestano almeno apparentemente fortifica- rida quella Rusticastruttura.
Il secondoOrdine, eh’ é Corintio, ha le Colonne lunghe 9 diametriequattro quinti; il loro diametro é minorequasi la sestaparte delle sottoposteColonne Ioniche. DellaTrabeazione Corintianon v’é di fabbricato che il solo Architrave,ilqualeé
C
zao
alto quasi
£
del diametro di esseColonne;ilresto dellaTra- beazione ho dovuto disegnarlo secondoi precettidall'Autorepre- scritti per quest’ordine;imperciocchénelDisegnoilPalladionon Fhamarcata connumeri.Due
Finestresi vedono inquestose- condo Piano,i di cuiornamenti si dimostrano agl’Intendenti,
non d’invenzione del Palladio,
ma
della scuola del Boromini*
eh’ é vaga,
ma
moltodiscordante dal geniodel nostro Autore- ed io lehadisegnate secondoladiluimaniera.NeiPalazzo eseguitonon vi éFrontispizio,
ma
da.unrozzo muraccio,eda unasgraziata Cornice egli vien terminato: io hocreduto di doverlopubblicarecolmiodisegno secondo f idea del Palladio.
Tavola r$.
N
°n hoformato Disegno della Loggiaposteriore, perchénell’Ordinee nella distribuzione leColonneso- no simili aquelledella Facciata,colladifferenzache quivisono di mezzo rilevo,enella Loggiasonoisolate. TuttigliApparta- menti terreni, eilsotterraneo sono avolto; leStanzemaggio-ri sono aun dipresso alte secondola prima maniera prescritta dal Palladio perquelle Stanze che sonopiùlunghe che larghe, cioè con lamediaproporzionale Aritmetica
.
Questa vaga e nobile Fabbricamerita d’esser annoverataFra lemigliori del nostro Architetto;e meriterebbe molto maggior considerazioue,se fossefinitain tuttelesue partisecondo l’idea concepitadal suoInventore»
tavola
xii. Pianta*TAVOLA
XIII. Prospetto>TAVOLA XIV
. Spaccato,2X
Misurane*Disegnidel Palladio. Misureeseguite.
Atrioquadrato
....
-piedi32. piedi31. 2%
Stanze maggiorilunghe- - 28. 26.X1.
larghe- - 1 7* 15.11.
Stanzeminori lunghe - - 14. 21. 3.
Stanzini notati pererrore- 17. 10. xo.
Passatizjlarghi - - - 8. 8. 4.i
Anditolargo
---
- 12.3. ZI. l.L ColonneJonicheesternealte - 19. x8. 2.Colonne Corintie del.secondo
Ordinealte - - - - - 16. 15. 8.
FABBRICA
', »
DEL TiOBÌLSIGNOR COISTE
ADRIANO TIENE
. .t/. * i.
NELLA SUA VILLA DI CIGOGNA
.\
*1 Roviamo
nel Librosecondo delleOperedelPalladioiDise- gni diuna Fabbrica, fattiadistanza del Co: Francesco Tiene» la quale, perquanto dice l’Autore, ebbe in que tempi il suo principio. Io ne presento ilDisegno nelle seguenti tre TavoleXV.
XVI. XVII.,trascrivendoanche, per maggiorintelligenza, quanto dicel'Autore intorno ad essaal Lib.II.cap. 15.Lase- guente Fabbricaè delCo:Odoardo&
Co: TeodorofratellideTh
le- ni inCigognasua Villa,la qual Fabbricafu principiata dalCo:_
, Francesco loropadre. LaSala ènelmezzo dellaCasa ,Tavolaj 5.r , *
,_ , ...
&
haintornoalcune colonneJoniche, sopra le quali e unpoggiuoloalpari del pianodellestanzedì sopra, livoltodi questa Salagiunge sino sottoil tetto: le stanze grandi hannoi volti a schifoje le quadrate amezzo codino3e si alzanoinma-do, chefannoquattro torricdlenegli angolidellaFabbrica: i ca- merini hanno soprailoromezzati,leporte de’qualirispondono al mezzodelle scale. Sonolescale senzamuro nel mezzoj eperchè la Salaperricevere illumedi sopraè luminosissima, esse anco- rahanno lumeabbastanzatetantopiùcheessendo vacuenelmez- zo) ricevono illume anco di sopra; in uno de’ coperti che sono perfianco delcortile visonolecontine, e i granari e nell’altro lestallee iluoghi perlaVilla. Quelledueloggiache,comebrac- cia,escono fuordellaFabbrica, sonofatteperunirla casadelpa- drone conquelladiVilla: sonoappressoquestaFabbrica duecorti- li diFabbricavecchia conportici,l’unoperlotrebbiar de*gra- ni,e Valtro perlafamiglia più minuta.
E‘facilcosail comprendere dallasopraddettadescrizione, che questaFabbrica ebbeprincipio, viventeilPalladio;
ma
ebbeun
principiocosì tenue che nonsi potrebbe trarnealcunlume sen- za idisegni del suoArchitetto: imperciocché non vié di fab- bricato senon una delledueLogge ad Archi,cioè quella con- trassegnatanella Tavola
XV.
colla letteraE;
oltre diche questa piccolaporzioneeseguitaèdiversificata io molte parti dal Dise- gni del Palladio,tanto nellaPianta quanto nell’Alzato. Egli formòquesteLogge larghepiedi x6, esono eseguitepiedi 17,onde
3.DiquattroArchi vediamo formati iloro Prospetti, e ne troviamoinesecuzione cinque.L’Ordineda lui indicatoper quelledue Logge,ilquale deveesserelo stessoOrdine disegna- to per i duePortid, che, com’egli dice,sono fatti perunire la casadelpadrone conquella diVilla,
l’Ordine, dico,èil Io- nico; evediamoposti in esecuzionede’ PilastriDorici, conso- prauna Cornice architravata,unico esempio da