M O N.
N» EL
Borgo di Santa CrocediPadovasitrovaeretta inuna
Corticellalaseguente Fabbrichetta,la qualeviencontemplata di Disegno delPalladio.Cosìviene qualificatadalgranconoscitore delle Operedi quel MaestroilSig.
Tommaso
Temanza, Scritto-redelladi luiVita;eper tale fupubblicatadall’ArchitettoN.N.
nel
Tomo
IX.dellasuaOpera.Questo Palazzino*che porta in fronteuncarattere dibuon, gusto, hail suo internogiudiziosamente compartito nel seguen-te
modo
: perunasufficiente Scalaesternasi arrivaaduna Ter-razza scoperta,col mezzodella quale perunaornata Portasientra inunaSaladi mediocre grandezza,ma
peròproporzionataalrestodellaFabbrica.Stanze,cStanzinidi Tavola 44.
55 diversiproporzione e grandezza, ed una privataChiesetta
for-mano
il Pianonobile,sopra dicui vi sono alcuni Stanzini,e sotto Luoghidaservigio, i qualihanno comunicazione fraloro col mezzodi ristrettissime Scalette. Il suo Prospettoèornatoda un Ordine Ionico aPilastri postisoprade’ Piedistalli,la Cimasa de’quali,ricorrendo quantoèlunga la Facciata, for-Tavola 45.ma
ornamento ai poggi risalienti delle Finestre, che sono fregiatecon Mensole,c Frontispizj,la di cui proporzione édi due larghezzemeno
un quinto. La Porta la qualeé alta poco più di duelarghezze,haanch’essale Mensole, e’1 Fron-tispizio. Perle due Porticcllearcuate postevicino agliangoli del-la Facciata si entrane’Luoghi terreni; sopradi queste Porte vi sonodue Tabernacoli,contenenti Statue,esono ornatidi Pila-striniIonici. Leproporzionidell’Ordine Ionicosono alcun poco discordanti dalleregole usate dal Palladio,e da lui prescritte; imperciocché troviamoi Piedistallialtila terzapartede’ Pilastri,
iquali hannodi proporzione 9 diametri, ed un poco crescenti di z terzi. LaTrabeazionecorrispondeallaquinta partedell’ al-tezza di essi Pilastri;
ma
lasua divisione,cioè dell’Architrave,Fregio,e Cornice, nonèsecondoilprecettodel nostroAutore perl’OrdineIonico; imperciocché l’altezza del Fregio é quasi maggioredi quelladell’Architrave
.
Mirandoil bel Prospetto diquestoPalazzino,a colpo d’ oc-chio, eglipiace, ediletta;
ma
esaminandonele sue parti sepa-ratamente,i riflessivi Conoscitorivi trovano dichenonrimaner pienamente contenti.
'
Non
approvano, peresempio,lepiccolealettedellaFabbrica,
che non hannoalcuna connessioneconessa,fuorché lasua Cor-nice,laqualeinclinataformaun pezzodi Frontispizio,che im-propriamente si appoggia sopra I’Architrave dell’Ordine Ionico
.
I due Tabernacolili giudicanotroppo vicini agliangoli: gli ag-gettidegliornamenti Ionici,i quali permancanza diluogo re-stano internati ne’muri dellaFabbrica principale, non possono
56
soddisfare; leNicchiecontenenti ledue Statue vengono giudica-tetroppo basse inproporzionedegliornamenti che co-Tavola4.
jjtuttoinsiemede’Tabernacoli.
Non
vedo-no volentieriledue Porticelle arcuate, perchétroppo vicine agli angoli,se vogliamo supporledella Facciata; e se vogliamo giu-dicarle dellealette, dicono eh’ essesono due aggiunte meschine inproporzione del Corpo principale.Non
sembrano loro del gu-sto delPalladio le Finestrerotondedella Facciata,che i Fran-cesichiamanoyeux de Bacuf.
Le predettecriticheosservazioninonsono peròsufficienti a to-gliere il veromerito di questonobile Palazzino, il qualeinvita chiunquelovedea contemplarne lasua struttura,ela suavaga composizione.
Non
osereidi escluderlo dalleinvenzionidel Pal-ladio;ma
inclinerei acrederlo dellasuaScuola,oppureunasua capricciosaidea, forseadattataal gustodel Padrone di esso Pa-lazzino; mentrevi si ravvisa, benché di lontano,il genio del nostro Autore.A. Basede’ Pilastri Ionici ,
E. Cimasade’medesimiPiedistalli .
FAB-.FABBRICA
57 V OST IVANCIMUGLIO
VILLALONTANA DA VJCENZACINQUEMISLIà.
Il
Nob. Sig. Co:Orazio daPorto che possedèinVicenzauna delle piti nobiliinvenzioni del nostro insigne Architetto, come abbiamoveduto nelprimoTomo
di quest’opera,oltreai bellis-simiPalazzi cheha in Tiene, in Brendola,e allaFavorita, pos-sedèanche nella Villadi Vancimuglio una Fabbrica,che tanto si avvicinaalla maniera semplice del Palladio, chedamolti vie-neconsiderataper suainvenzione;io peròla hoposta nel nu-merodi quelle che credo della suaScuola, parendomi eh’ ella nonabbiaquella singoiarcorrezioneedeleganza, onde soglionsi distinguere leproduzionidiquelrinomato Architetto.Tavola
Una k°
sgia»un Andito,una Sala, e sei Stanze avo a 47.Eversa g ran dezzaoccupanotuttoilPianonobile di questa Fabbrica.
La
Loggiaè lunga due larghezze,e quasila nona parte;la Salaèlunga unalarghezza e un settimo, edè altaquanto lasua larghezza: leStanze maggiori sono lunghe pocomeno
diuna larghezzae 1 terzi,esonoinvoltatea con-ca,la di cui altezzaèricavata collamedia proporzionale Arit-metica;lemediocri sonoquadre,esono alte una larghezzae un quinto,i dicui Voltisono rotondi; e quelle minori sono anch’essequadrate',edhanno l’impalcatura di legno,sopra le quali vi sono degli Ammezzati, acuisiascende perledue Sca-letteinternechedanno comunicazioneaiLuoghiterreni,edagli Stanzini a tetto posti sopragli Appartamenti.Un
Basamento,
checontiene tutti iluoghi daservigio,rileva da terrail primo Piano, percui si ascendeperuna comodaScalaesternache tcr-Tavola 8m,naa^aLoggia; ledi cuiColonne,che sonod’
Or-’dine Jonico,hannodidiametro piedi2 oncie 6
mez-Tom. III.
H
za,sonoalte 9 diametri e z terzi;gl’intercolunnjminori sono larghi 2 diametrie 5 sesti, equello maggiore
3 eunquinto.
La
Trabeazioneèaltaunquinto dell’altezza dellaColonna. Dal-ladivisione delle parti,chelacompongono, pareeh’ ellasia piut-tostosecondoleregole dello Scamozzi, che forma lasua divi-sione in 15 parti; mentreilPalladio,secondole sueregole,la divide in 12. I Capitelli sonoun poco calanti inaltezza dai precetti del Palladio:la Base èun pococrescente dimezzo dia-metro:la Porta maggiore hauna proporzionedi 2 larghezze c la quattordicesima parte;ele Finestresonoalte 2 larghezze.Questosì
comodo
Palazzino,contemplato tutto insieme, tie-ne una forma,una divisione,eduna eleganza che non dispia-ce;ma
nelle sue partivisitrova qualche inconvenienza chenon
ècombinabilecollapurità chemiriamo nelleOpere delPalladio;imperciocchévediamo leColonnesenz’alcunasignificanteragione due terzi piùaltedi 9 diametri; cioèdi quellaproporzione as-segnata dal Palladio, e dallamaggior partede’Maestri all*
Ordi-T
v^nc Ionico. LaScala esternasembra provvisionale,
men-avoa#g.treKsa nQn jia connessionc col restodella Fac-ciata; anzichéi poggi della medesimasiuniscononellamezzarìa delleColonne,e nascondonoparte dellasua Base:ipoggi frap-posti agl’Intcrcolunn) sembranod’esser presi ad imprestito.
Le
dueFinestreapertenelle dueale dellaFacciatasonotroppo vici-ne agli angoli; imperciocché oltre alla non plausibile loro posi-zione,quelle aprituresioppongono allasolidità, parte essenzia-lissima inogni Fabbrica; delche nemiriamo gli effettifunesti nelleduefessure causate dalle dueFinestreche hannoindeboliti gliangoli della Facciata, essendovi stateapertetroppo vicine.
Questemieosservazioniadaltrooggettonon sonoestese,che per dimostrareaigiovani studentidell’Architettura quantosiafecilcosa1*
incorrere ininconvenienze checontaminanolabellezzadiunEdifizio.
Non
si puònegare però all’Architetto diquesta Fabbricail do-vuto merito; imperciocché chiaramentesidistinguech’eglihacon-59 dotta lasua invenzionesulle traccede*buoni Maestri, e che un po’piùd’attenzioneeh’ egli avesse usato nella disposizion delle parti checompongonola Facciata
,questa sarebbestataunain»
venziondegna de*riflessidegl*Intendenti
.
TOSTA VJELLA