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massa m 2 = 1.00 kg, resta vincolato alla molla, e dopo averla compressa, inizia ad oscillare. Determinare:

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(1)

Universit` a degli Studi di Udine, Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale

A.A. 2017/2018, Sessione di Gennaio/Febbraio 2018, Esame di FISICA GENERALE 1 (12 CFU) Primo Appello, 24 Gennaio 2018, PROVA SCRITTA

TESTI E SOLUZIONI DEI PROBLEMI

PROBLEMA 1 Un oggetto, collegato ad una molla di costante elastica k = 4.00 · 10 4 N/m, inizialmente in posizione di riposo, esplode dividendosi in due frammenti. Di questi, il primo, di massa m 1 = 4.00 kg, viene proiettato in avanti con velocit` a v 1 = 12.0 m/s; il secondo, di

massa m 2 = 1.00 kg, resta vincolato alla molla, e dopo averla compressa, inizia ad oscillare. Determinare:

a) il valore ∆x della massima compressione della molla;

b) l’energia meccanica totale del sistema dopo l’esplosione.

Soluzione

L’esplosione `e un fenomeno impulsivo, durante il quale la forza elastica della molla pu` o essere trascurata, sicch´e le conseguenze possono essere valutate considerando l’oggetto come un sistema isolato. Applicando la legge di conservazione della quantit` a di moto, si ha:

m 1 v 1 − m 2 v 2 = 0,

dalla quale si ricava la velocit` a v 2 della massa m 2 un istante dopo l’esplosione e la sua energia cinetica v 2 = m 1 v 1

m 2

; K 2 = 1

2 m 2 v 2 2 = m 2 1 v 2 1

2m 2

.

Quindi, tenendo presente l’energia cinetica della massa m 1 , l’energia meccanica totale `e:

E tot = K 1 + K 2 = 1

2 m 1 v 2 1 + 1

2 m 2 v 2 2 = 1 2 m 1 v 1 2

 1 + m 1

m 2



= 1440 J.

La massima compressione della molla si ha quando, nella successiva fase di moto, la massa m 2 converte tutta la sua energia cinetica in energia elastica della molla:

1

2 k(∆x) 2 = K 2 = m 2 1 v 2 1

2m 2

⇒ ∆x =

s m 2 1 v 1 2

km 2

= 24.0 cm.

PROBLEMA 2 Un’asta omogenea di massa m = 5.00 kg e lunghezza ℓ = 100 cm reca agli estremi due masse puntiformi m 1 = 2.00 kg e m 2 = 3.00 kg. Ad un certo istante l’asta viene posta in rotazione con una velocit angolare iniziale ω 0 = 100 giri/min, attorno ad un asse ad essa ortogonale, passante per un punto a distanza x da m 1 . Nella rotazione l’unica sollecitazione alla quale `e soggetta l’asta consiste in una coppia frenante di momento costante M = 1.15 N · m.

Determinare:

a) il valore di x, x , affinch`e l’asta si fermi nel minor tempo possibile;

b) il tempo di cui al punto a).

Soluzione

Applicando la seconda legge della dinamica in forma angolare si ha I dω

dt = −M,

dove I e il momento d’inerzia del sistema rispetto all’asse du rotazione. Integrando tale equazione ricaviamo l’equazione oraria:

ω(t) = ω 0 − M

I t.

(2)

Il tempo di arresto t A si ottiene per ω = 0, quindi, t A = Iω 0

M .

Il momento d’inerzia del sistema rispetto all’asse di rotazione `e dato da:

I = 1

12 mℓ 2 + m  ℓ 2 − x

 2

+ m 1 x 2 + m 2 (ℓ − x) 2 .

Affinch´e l’asta si fermi nel minor tempo possibile, tale momento d’inerzia dev’essere minimo:

dI

dx = 0 ⇒ x = ℓ(2m 2 + m)

2(m + m 1 + m 2 ) = 55.0 cm.

Verificando che `e

d 2 I

dt 2 = 2(m + m1 + m2) > 0, possiamo dire che per x = x il momento d’inerzia del sistema `e minimo.

Conseguentemente, osservando che quando x = x il momento d’inerzia del sistema si riduce a I min = I(x ) = 1

12 mℓ 2 + m  ℓ 2 − x

 2

+ m 1 (x ) 2 + m 2 (ℓ − x ) 2 = 1.64 kg · m 2 . allora il tempo minimo di arresto `e:

t A,min = I min ω 0

M = 14.9 s.

acqua n moli di gas

H 1

h 0

h 1

PROBLEMA 3 Il recipiente schemattizzato in figura `e costituito da due cilindri ad asse verticale comunicanti alla base. Il cilindro di sinistra ha sezione A 1 = 0.100 m 2 e altezza h 1 = 50.0 cm ed `e chiuso alla sommit`a;

invece il cilindro di destra `e molto alto, `e aperto e ha sezione A 2 = 1.00 m 2 . Come si vede in figura, alla sommit`a del cilindro di sinistra si hanno n moli di un gas ideale mentre; nel resto del recipiente `e presente una quantit` a di acqua tale da raggiungere nel cilindro di destra la quota H 1 = 2.00 m. Sapendo che le pareti del recipiente sono permeabili al calore, che la temperatura del sistema `e pari a T = 300 K e che l’altezza del tratto del cilindro di sinistra occupato dal gas `e h 0 = 20.0 cm, determinare:

a) la pressione del gas;

b) il numero di moli di gas.

Supporre poi che a destra si aggiunga acqua lentamente fino a che il volume del gas diventi la met` a di quello iniziale. Determinare:

c) la quota che raggiunger`a l’acqua nel cilindro di destra;

d) il volume dell’acqua che si `e aggiunta;

e) la quantit` a di calore che scambiata il gas con l’ambiente circostante durante la compressione.

Soluzione

Tenendo presente la legge di Stevino, si vede immediatamente che la pressione dell’acqua alla quota h 1 − h 0

(e cio`e alla base del volume occupato dal gas) `e

p(h 1 − h 0 ) = p 0 + ρg [H 1 − (h 1 − h 0 )] = 1.18 · 10 5 Pa = 1.16 atm, dove si `e tenuto conto del fatto che la densit`a dell’acqua `e ρ = 1000 kg/m 3 .

Tale pressione corrisponde a quella del gas e quindi, essendo il suo volume pari a V gas = A 1 h 0 si avr`a n = p gas V gas

RT = p(h 1 − h 0 )A 1 h 0

RT = 0.946 mol.

(3)

Mano a mano che viene aggiunta acqua nel recipiente, il suo livello aumenter` a sia nel cilindro di destra che in quello di sinistra. Quando il volume del gas si sar` a ridotto a met` a di quello iniziale, essendo la sua trasformazione isoterma, la sua pressione sar` a raddoppiata. In tali condizioni, la base del volume occupato dal gas verr` a a trovarsi alla quota h 1 − h 0 /2 e a tale quota (in entrambi i cilindri) la pressione dovr`a essere la stessa. Applicando ancora una volta Stevino al cilindro di destra potremo scrivere

p(h 1 − 1 2 h 0 ) = 2p i = p 0 + ρg∆H ⇒ ∆H = 2p i − p 0

ρg = p 0

ρg + 2 [H 1 − (h 1 − h 0 )]

dove ∆H `e l’altezza della colonna di acqua nel cilindro di destra misurata a partire dalla quota h 1 − h 0 /2.

Conseguentemente, la quota raggiunta dall’acqua nel cilindro di destra sar` a H 1 = h 1 − 1

2 h 0 + ∆H = h 1 + 1

2 h 0 + 2p i − p 0

ρg = 2H 1 − h 1 + 3

2 h 0 + p 0

ρg = 14.1 m.

Confrontando le quote iniziali dell’acqua nei due cilindri con quelle attuali abbiamo che il volume dell’acqua aggiunta `e

∆V acqua = A 1 · h 0

2 + A 2 · (H 1 − H 1 ) = 12.1 m 3 = 1.21 · 10 4 dm 3

Tenendo presente che in una trasformazione isoterma il lavoro compiuto dal gas e il calore da esso scambiato si equivalgono, possiamo scrivere

Q = L = Z f

i

pdV = nRT Z V

f

V

i

dV

V = nRT ln  V f V i



= nRT ln  1 2



= −nRT ln 2 = −1.63 · 10 3 J.

PROBLEMA 4 Una sfera di raggio R = 20 cm contiene una carica netta nulla. Nel volume sferico di raggio R/2 concentrico con la sfera stessa `e distribuita uniformemente una carica Q = 5.0 · 10 −8 C; nel restante volume della sfera (il guscio sferico di raggi interno ed esterno R/2, R) `e invece distribuita uniformemente una carica −Q.

Determinare:

a) l’espressione del campo elettrostatico E(r) all’interno della sfera al variare di r, con 0 ≤ r ≤ R;

b) la differenza di potenziale (d.d.p.) ∆V tra il centro della sfera e la sua superficie esterna specificando quale dei punti `e a potenziale pi` u elevato.

Soluzione

Prima di tutto si noti che le densit`a volumiche di carica nelle due parti della sfera sono rispettivamente ρ 1 = Q

4

3 π(R/2) 3 = 6Q

πR 3 ; ρ 2 = − Q

4

3 π [R 3 − (R/2) 3 ] = − 6Q

7πR 3 = − 1 7 ρ 1 .

Conseguentemente, considerando una sfera di raggio r con 0 < r < R, la carica contenuta in essa potr` a essere espressa come segue

q(r) =

 

 

 

  ρ 1 · 4

3 πr 3 = 8Q

R 3 r 3 per 0 ≤ r ≤ R/2

Q + ρ 2 · 4

3 π r 3 − (R/2) 3 ) = 8Q 7

 1 − r 3

R 3



per R/2 < r ≤ R ,

Data la simmetria sferica della distribuzione di carica, per il calcolo del campo elettrostatico all’interno della sfera, possiamo utilizzare il teorema di Gauss. Si ottiene:

Φ E (r) = E(r) · 4πr 2 = q(r) ε 0

⇒ E(r) = q(r) 4πε 0 r 2 =

 

 

 

 

 2Q

πε 0 R 3 r per 0 ≤ r ≤ R/2 2Q

7πε 0 r 2

 1 − r 3

R 3



per R/2 < r ≤ R

.

(4)

Conseguentemente, la d.d.p. tra centro e superficie (esterna) della sfera si ricava come segue

∆V = V (0) − V (R) = Z R

0

E(r)dr = Z R/2

0

E(r)dr + Z R

R/2

E(r)dr =

= 2Q

πε 0 R 3 Z R/2

0

rdr + 2Q 7πε 0

"

Z R R/2

dr r 2 − 1

R 3 Z R

R/2

rdr

#

= Q

4πε 0 R + 2Q 7πε 0 R

 1 − 3

8



= 3Q

7πε 0 R = 3.85 · 10 3 V.

Come si vede ∆V `e maggiore di zero e quindi il potenziale del centro della sfera `e maggiore di quello della

sua superficie esterna. D’altronde, si vedeva immediatamente che le linee del campo elettrostatico sono

radiali e dirette dal centro verso l’esterno.

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