• Non ci sono risultati.

Indice 3 Lo stato dell'arte C. Rapacioli

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "Indice 3 Lo stato dell'arte C. Rapacioli"

Copied!
16
0
0

Testo completo

(1)
(2)

3 Lo stato dell'arte C. Rapacioli 4 10 domande a: Angelo Peruzzi

6 Il Portiere nel settore giovanile (II Parte) M.Amoroso 9 La motivazione: relazione con l'atleta E.Malenchini 10 Situazioni tattiche nell'allenamento

del portiere L. Llopis 14 Esercitazioni coordinative nella preparazione del portiere R. De Bellis - G. Bistazzoni

In copertina illustrazione di alessandro pieri Responsabile Magazine: Roberto Furia Artwork e impaginazione: Socio Apport

Hanno collaborato a questo numero:

C. Rapacioli, M. Amoroso, E. Malenchini, R. De Bellis, G. Bistazzoni, L. Llopis

Per coloro che volessero pubblicare i loro personali articoli, inviare richiesta a Roberto Furia: furiaroberto@yahoo.it

Il materiale inviato (foto, loghi e testi) non verrà restituito, ogni articolo inviato non dovrà superare di massima le due pagine.

La riproduzione di immagini è autorizzata a condizione che ne venga citata la fonte.

Apport

Via Capo di Mondo, 56 Firenze

Via G. Frescobaldi, 5 Città di Castello (PG) Fax.: 075 6309850

CF 94092620485 www.apport.it

Indice

Il consiglio di APPORT sempre sensibile ai progetti di solidarietà ha deciso di appoggiare in modo fattivo il progetto 3T.

Il progetto guidato direttamente da alcuni amici bresciani ha come obiettivo quello di avviare un processo di sviluppo atto ad assicurare agli abitanti di Tolomè l’autosufficienza alimentare, culturale e socio sanitaria.

Tolomè è un piccolo villaggio di circa 2900 abitanti, di cui un terzo sotto i 16 anni, situato negli altipiani del Togo Il progetto 3T ha portato in questi anni a Tolomè un acquedotto che permette agli abitanti di non utilizzare più l’acqua inquinata del vicino fiume.

Ha costruito 3 nuove scuole con biblioteca e mensa scolastica utilizzata da 390 bambini

E’ stato portato anche un generatore di corrente di 25kw che permette di illuminare abitazioni e alcune strade principali e sostituire le vecchi lampade a petrolio

E’ stato poi installato un nuovo dispensario con annesso laboratorio di analisi alimentato con pannelli fotovoltaici che garantiscono le prestazioni sanitarie tutto il giorno.

Sono state portate a Tolomè anche attrezzature agricole come trattori, aratri, erpici, motozappe e altre piccole attrezzature oltre ad un impianto di irrigazione per garantire più raccolti durante l’anno.E’stato realizzato un magazzino per la conservazione del materiale ed è stato insegnata come la coltivazione di alcuni cereali a 70 persone

Questa è quanto 3T ha fatto dal 2000 ad oggi con grazie a 123 volontari andati in Togo per 265 volte dedicando 5208 giornate di lavoro.

Per il 2010 si prevede di realizzare un pannello fotovoltaico di 3kw, l’ampliamento del dispensario, della scuola, della mensa e in agricoltura l’inserimento di coltivazioni ortofrutticole ed all’allevamento.

A Tolomè il calcio è uno degli sport più diffusi, i ragazzi giocano a piedi nudi e spesso con palloni improvvisati.

APPORT nel 2009 ha rinnovato il suo magazzino cambiando lo sponsor tecnico.

Il consiglio ha deciso, nel suo piccolo di dare un aiuto concreto a al progetto 3T consegnando in occasione della prima serata del Master di Brescia parte dell’abbigliamento tecnico e alcuni palloni per i ragazzi di Tolomè.

Questa collaborazione con il progetto proseguirà ulteriormente in futuro.

Progetto 3T

(3)

3 Cari associati,

siamo ormai al termine del secondo anno di mandato di questo consiglio e mi sento di dire che APPORT ha fatto passi da gigante.

Al momento di andare in stampa, abbiamo ormai raggiunto la considerevole cifra di quasi 1400 soci che comprendono sia dilettanti che professionisti accumunati dal desiderio di confrontarsi e migliorarsi e di vedere finalmente riconosciuta una professionalità troppo spesso sottovalutata.

Questo è il secondo numero del nostro giornalino rinnovato nella grafica e nei contenuti e che nel sua primo numero ha suscitato unanimi consensi.

Questo grazie alla preziosa opera di un associato che ha messo a disposizione di APPORT la propria preziosa professionalità.

Il nostro sito ha avuto negli ultimi 6 mesi un incremento di viste pari al 100% gli articoli e le interviste sono numerosi e sempre più interessanti.

Quest’anno il consiglio ha ritenuto opportuno di rivedere le modalità operative di organizzazione degli stage, ritenendo di proporrli in maniera selezionata coprendo tutte le zone d’Italia.

Manca ancora la Sardegna in questo nuovo corso, ma posso affermare che prima della fine del 2010 riusciremo ad organizzare un evento anche li.

A tal proposito sia negli stages sia nelle documentazioni tecniche abbiamo sempre cercato di proporre confronti stimolanti con l'obiettivo di creare nei partecipanti una mentalità che non porti alla copia nuda e cruda di una ricetta di lavoro, ma che permetta al di personalizzare i contenuti e le modalità operative.

Penso che, come fatto da qualcun altro, proporre allenamenti già confezionati da copiare ed eseguire sia limitante e poco stimolante anche se talvolta molto più comodo e rapido ma che non presuppone alcuna possibilità di crescita professionale.

Nello scorso mese di Marzo si è svolto a Coverciano il primo corso per preparatori dei portieri della Federazione, alla quale erano giunte moltissime domande d’ammissione.

I primi 40 accettati hanno avuto la possibilità di confrontarsi con i tecnici delle nazionali e gli istruttori della scuola allenatori durante i 5 giorni del corso ed ottenendo alla fine l’iscrizione nell’albo speciale della Federazione che a partire dal 2011 permetterà di essere tesserato come preparatore dei portieri.

A tal proposito nei progetti della Federazione c’è l’intenzione di organizzare altre 2 sessione di corso prima della fine del 2010 e almeno ulteriori 3 nel 2011, per poi esaminare se estenderli a livello locale.

Premio Apport alla Carriera

A giorni si apriranno le votazioni per l’assegnazione del premio APPORT, da quest’anno si andrà ad aggiungere ai 5 già assegnati nello scorso anno il Premio alla Carriera.

In questa prima edizione il consiglio ha deciso di assegnare a Piero Battara ex preparatore dei portieri di Bologna e Sampdoria con la seguente motivazione : “Per essere stato il primo a creare una figura specifica dedicata all’allenamento dei portieri e con il merito di aver creato a Bologna una fucina di giovani portieri che si sono poi espressi ad altissimi livelli.”

La consegna del premio avverrà nel corso di APPORTGARDA2010 Per quanto riguarda le modalità di votazione del premio nell’ultima pagina di questo giornalino potete trovare tutte le informazioni necessarie.

Con la speranza di vedervi sempre più numerosi e attivi sono ad augurarvi buone ferie con la speranza che la stagione si chiuda con il raggiungimento degli obiettivi prefissati e in particolare quella che andrà ad iniziare sia per voi ricca di soddisfazioni.

Lo stato dell'arte...

Claudio Rapacioli Presidente Apport

Pietro Battara

(4)

Per la rubrica 10 domande A….. abbiamo il grande onore di avere uno dei migliori portieri che il panorama nazionale ha espresso negli ultimi 15 anni.

31 presenze con la nazionale italiana, coronate con la vittoria del campionato del mondo del 2006 in Germania.

478 partite in serie A con le maglie di Roma, Verona, Juventus, Inter e Lazio.

Con la Juventus nella stagione 1992-1993 arriva il primo successo internazionale, con la vittoria in Coppa Uefa. Nella stagione 1994-1995 vince il suo primo scudetto, completando la stagione dopo la vittoria in Coppa Italia. Nel 1995 vince la Supercoppa Italiana.

Nel 1996 vince la Champions League, nella finale di Roma contro l'Ajax para due rigori decisivi per la conquista della coppa, dopo che i tempi regolamentari e quelli supplementari si erano chiusi sull'1 a 1.

Sempre nel 1996 vince anche la Supercoppa Uefa e la Coppa Intercontinentale, rispettivamente conto Psg e River Plate.

Nel 1996-1997 e nel 1997-1998 vince con la Juventus due scudetti di seguito e una Supercoppa Italiana.

Nella stagione 2000-2001 sono i Campioni d'Italia della Lazio ad acquistare Peruzzi. Con la squadra capitolina gioca per sette anni, collezionando più di 200 presenze. Nel 2001 vince la Supercoppa Italiana(4-3 all'Inter), nel 2004 vince la Coppa Italia (2-0 e 2-2 nella doppia finale con la Juventus).

Chiude la sua carriera il 20 maggio 2007 dopo un Lazio-Parma.

Vince il premio per il miglior portiere italiano della Aic nel 1997, 1998, 2007 e il Guerin d’oro nel 2007.

Attualmente è collaboratore tecnico di Mr. Marcello Lippi nello staff della nazionale italiana.

Ringraziamo Angelo per la collaborazione e le belle risposte ricche di suggerimenti che ci ha fornito.

1) Si vedono sempre più spesso battere punizione dal limite dell'area dove gli avversari per ostruire la visuale del portiere allungano con 1/2 uomini la barriera avversaria.

Quali accorgimenti secondo te deve usare il portiere per affrontare questa situazione?

Penso che la prima cosa da fare sia quella di accorciare la propria barriera, quindi se si forma una barriera di 5 uomini se ne dovranno togliere 1 o anche 2. Un altro accorgimento potrebbe essere nel gridare al 3° uomo di barriera di allargare leggermente le gambe in modo da poter scorgere la palla.

Comunque si dovrà avere sempre come obbiettivo: la visione più possibile della palla e, fondamentale, proteggere il proprio palo senza mai muoversi prima che la palla venga calciata.

Statisticamente sono più i gol che vengono realizzati dalla parte del portiere che non quelli sopra la barriera.

2) Ciao Angelo, apprezzavo moltissimo i tuo modo di affrontare le situazioni di 1vs1, come vivevi queste situazioni e secondo quanto e come sono allenabili, se si quali esercitazioni utilizzavi o ritieni più efficaci?

Premessa; questa è una situazione di gioco molto complessa e ci vorrebbe il campo e non carta e penna per poterla descriverla bene. Comunque cercherò di spiegare alcuni accorgimenti che mi sono stati utili durante la mia carriera.

Spesso mi è stato chiesto da quale parte in uscita ci si deve tuffare, a mio avviso se un avversario punta verso la mia destra dovrò tuffarmi a destra e viceversa a sinistra.

Quindi si dovrà cominciare ad allenare la corsa o chiusura verso l’avversario che punta a rete, che dovrà essere fatta sempre su gli avampiedi con il corpo inclinato in avanti e sempre quando la palla è lontana dal piede dell’avversario in modo da non farci trovare in movimento se calcia, altra cosa da allenare è la direzione di corsa, cioè su un avversario che punta la porta in direzione

10 domande a:

Angelo Pruzzi

Associati Apport

della nostra destra si dovrà puntare uscendo, la sua spalla destra, cioè effettuare una corsa all’interno dell’avversario in modo che quando si effettuerà la parata non si andrà fuori dallo specchio di porta.

Le mani dovranno essere nella parata sempre protese in avanti e rigide per l’impatto con la palla , la testa dovrà accompagnare le mani e non irrigidirsi tenendola all’indietro. Una volta effettuato l’intervento si dovranno portare leggermente le ginocchia verso il torace per proteggersi se l’avversario non riesce a saltarci e perché con le gambe piegate si riesce a alzarsi prima.

3)Il modello strutturale di riferimento dei portieri attuali prevede N.1 con stature molto importanti. Ipoteticamente se arrivasse un portiere strutturalmente più simile a te nella società professionistica in cui operi gli daresti la possibilità di giocare e se si cosa guardersti?

Sicuramente se ha delle doti importanti lo prenderei in considerazione a meno che non sia un “tappo”. Comunque c’è da dire che da circa un decennio la statura del portiere si è notevolmente alzata, questo penso che dipenda:

a) dalle nuove generazioni che morfologicamente per quanto riguarda l’altezza sono meglio strutturati.

b) perché anche il calcio negli ultimi anni è diventato molto più fisico e meno tecnico.

4) Quali sono secondo lei i pregi e i difetti tecnici più evidenti dei portieri moderni in particolare nei professionisti?

Rimane difficile per il mio carattere criticare o cercare difetti nei portieri che giocano in serie A, perché quasi tutti sono degli ottimi portieri con diversi pregi.

Quello che posso sottolineare è che la tecnica sembra sia stata lasciata un po’ da parte, spesso si vedono errori per un approccio alla parata sbagliato su una palla che rimbalza davanti, per una presa difettosa o per una corsa laterale sbagliata.

5) Ti sei trovato ad esordire giovanissimo in serie A a S. Siro in un Milan-Roma, quali sono i ricordi delle emozioni provate e cosa puoi consigliare ai giovani che si trovano catapultati dalla sera alla mattina dal settore giovanile alla prima squadra?

Per come è avvenuto quell’esordio le emozioni sono state tantissime e contrastanti. Da un lato c’era la preoccupazione e la gioia di giocare in uno degli stadi più belli del mondo; dall’altro il contrasto con quello che era successo.(petardo Tancredi).

Quando Pruzzo che era con me in panchina mi disse: “ancora sei con la tuta addosso, svegliati! Non lo vedi che devi entrare!”

il cuore mi si fermò e la testa cominciò a fare un milione di ragionamenti. Tornando al consiglio da dare, vorrei ricordare un fatto. Anche l’anno dopo l’esordio avendo giocato alcune partite di campionato e aver firmato il mio primo contratto da professionista nella mia testa c’era sempre la stessa domanda: “Riuscirò un giorno a diventare un calciatore?”.

6) Nelle situazioni di palla inattiva quanto deve essere l’allenatore e quanto deve essere il portiere in base alle proprie convinzioni e sicurezze che sceglie le posizioni da assumere e i compagni da utilizzare?

Per quanto riguarda le marcature degli avversari sulle palle inattive penso che debba decidere l’allenatore se le vuole a zona o a uomo, sui restanti uomini cioè ipoteticamente quello del palo o quelli nelle zone ritenute pericolose, il portiere si deve imporre.

Deve valere la regola che l’area di rigore è la zona del portiere e come tale si deve avere il comando e la forza per gestire gli uomini come si vuole, anche perché se si subisce gol quasi sempre la colpa si cerca in primis nel portiere, perciò tanto vale fare di testa propria.

7) Finalmente la Federazione ha riconosciuto ufficialmente la figura del preparatore dei portieri, che significato ha secondo te questo riconoscimento e quali possono essere gli sviluppi futuri?

Ha tantissimo significato, perché la federazione ha capito che il portiere ha un ruolo diverso da tutti gli altri e quindi è giusto che ci siano persone qualificate che allenano.

In questo corso si spiegano le linee guida generali per poter

(5)

5 allenare bene un portiere e penso che ne trarranno giovamento

i portieri più giovani.

Molto spesso nei settori giovanili i portieri sono allenati non al meglio o cosa peggiore si cerca di allenarli come se fossero portieri di serie “A”, facendoli tuffare da palo a palo e tralasciando la tecnica, cosa basilare per un giovane.

8) Nella valutazione dei un portiere del settore giovanile quali sono gli elementi che secondo te distinguono un portiere di

“talento” da uno “normale”?

E’ difficilissimo stabilire se un bambino di 12/13 anni abbia le qualità e possa diventare un grande portiere.

È logico che allenandolo puoi subito vedere se è predisposto per diventare portiere e questo penso che qualsiasi allenatore che abbia allenato portieri per svariati anni possa valutarlo.

Detto questo, stabilire che c’è un <metro di giudizio per valutare un bimbo che diventerà un grande portiere> penso sia sbagliato, perché ogni ragazzo ha le sue caratteristiche e poi la testa che un ragazzo ha a 13 anni può darsi che sia totalmente all’opposto a 18 anni, così i suoi ideali e i suoi sogni.

9) Hai fatto un percorso di carriera durato 15 anni utilizzando palloni che nelle diverse stagioni sono variati parecchio.

Dacci un giudizio su come sono cambiati i palloni e se negli anni è cambiato anche il modo di parare adattandolo maggiormente “all’attrezzo”?

Il pallone in questi anni è cambiato moltissimo. Spesso sento dire che oggi i palloni sono molto più leggeri, cosa sbagliatissima.

I palloni di oggi non sono più di solo cuoio ma sono di un misto di cuoio e materie plastiche, il peso è rimasto invariato altrimenti non potrebbero essere omologati. Le materie plastiche come naturale, sono diverse dal cuoio e questa variante ha modificato le traiettorie della palla quando viene calciata. Stabilito questo è normale che il portiere si è dovuto adattare, modificando i suoi allenamenti. Notando bene, essendo la palla più veloce, i portieri tendono a uscire meno, sono costretti a mettere le mani rigide per respingerli dato che bloccarli è difficile. Anche nel posizionamento in porta si tende sui tiri da lontano a stazionare nei pressi della riga di porta perché il pallone tende a perdere forza improvvisamente cadendo così in modo molto più arcuato di una volta.

10) Sei stato un portiere con grande capacità di uscita e ottima lettura delle traiettorie alte.

Quando hai cominciato ha giocare i giocatori erano più tecnici, ritengo che la velocità e traiettorie dei cross del tuo primo periodo di carriera fossero diverse da quando hai smesso, vero?

Le traiettorie e le velocità attuali quanto inducono ancora il portiere ad uscire o questo fondamentale tecnico risulta attualmente di più difficile esecuzione rispetto al passato?

Praticamente ho risposto nella domanda precedente, le traiettorie sulle palle alte con palloni diciamo di nuova generazione sono molto più veloci e imprevedibili, perciò si tende a uscire meno.

Comunque ritengo che per un portiere il tempo di uscita sia basilare per la sua formazione.

Una attenta e veloce lettura del cross può traformare un portiere medio in un grande portiere.

(6)

Il Portiere nel settore giovanile

Seconda parte. La prima parte è stata pubblicata nel numero di Gennaio.

M. Amoroso FC Internazionale Milano

(7)

Il Portiere nel settore giovanile

M. Amoroso FC Internazionale Milano

7

(8)

Il Portiere nel settore giovanile

M. Amoroso FC Internazionale Milano

(9)

9 Nel primo articolo che ho scritto: “La motivazione”, in un’edizione

precedente di Apport News, sottolineavo l’importanza di costruire una relazione con l’atleta per lavorare sulla sua motivazione.

La costruzione di questa relazione passa inevitabilmente attraverso la comunicazione che abbiamo con lui stesso, per questo è molto importate conoscere quali siano gli aspetti fondamentali che vengono utilizzati nella comunicazione.

Parliamo così dei livelli della comunicazione: il linguaggio verbale, ossia il codice linguistico, le parole che utilizziamo; il linguaggio paraverbale, intendendo il volume, il tono, il ritmo, la velocità con cui parliamo; infine il linguaggio non verbale, quando ci riferiamo alla gestualità, al linguaggio del corpo, alla prossemica, alla cronogenia (gestione del tempo).

E’ fondamentale che tutti questi livelli siano coerenti per far arrivare correttamente il messaggio al nostro interlocutore, se non lo sono allora il senso delle nostre parole può essere interpretato diversamente da quello che in realtà vogliono dire.

Facciamo degli esempi concreti per rendere più chiaro questo concetto: dico al mio atleta che mi fido di lui ma mentre gli parlo non lo guardo negli occhi, oppure uso un tono squalificante, oppure derisorio, in queste situazioni quello che l’atleta capisce è in realtà che io non mi fido di lui.

Si tenga conto che in questi casi, quando i tre livelli non sono coerenti, il verbale, ossia le parole utilizzate, influiscono solo per il 7% su quello che effettivamente capisce l’interlocutore, mentre il 38% è il risultato del paraverbale e il 55% per certo quello del non verbale.

Questo ci deve far capire che se vogliamo allenare, se vogliamo lavorare sulla motivazione, dobbiamo anche imparare a comunicare, cosa che non può non iniziare da una conoscenza delle sue caratteristiche fondamentali.

La motivazione:

Relazione con l'atleta

E. Malenchini Psicologo

Guardando molti allenatori mi rendo conto, che purtroppo molto spesso, anche stimati professionisti, siano carenti da questo punto di vista; troppo spesso ancora oggi, molti allenatori credono che si debba “alzare la voce” per poter raddrizzare le cose, non capendo che questo è solo un modo di comunicare e non il modello da utilizzare con tutti.

A questo punto si apre un importante capitolo sulla capacità di ascolto: se vogliamo essere dei bravi comunicatori nella nostra relazione con l’atleta, non possiamo prescindere dal saper ascoltare, che non significa solo sentire l’altro, ma vuol dire cercare di uscire dalle proprie convinzioni ( e quanto questo sia difficile lo sappiamo tutti quanti ) per cercare di capire cosa vuol dire veramente l’altro, anche empaticamente.

Ascoltare dovrebbe essere insegnato a scuola, facendoci capire fin da piccoli come spesso nelle nostre interazioni noi mettiamo in gioco le nostre convinzioni, i nostri pregiudizi, i nostri “limiti”

che impediscono di ascoltare realmente l’altro.

Non dobbiamo poi dimenticare che la motivazione è nutrita dalla passione con cui si fanno le cose, dall’entusiasmo che abbiamo nel fare un lavoro, uno sport, suonare, recitare.

In tutto questo diventa importante il divertimento componente fondamentale per tenere alta la motivazione.

E’ compito dell’allenatore quindi dare importanza anche a questo aspetto, non avere soltanto la mente concentrata sul carico, sull’applicazione, sull’intensità degli allenamenti ma creare anche situazioni in cui l’allenamento sia gioia, sia novità, sia divertimento.

Programmare l’allenamento vuol dire pensare anche alle fasi di recupero, che non deve essere un recupero solo ed esclusivamente fisico ma soprattutto mentale, spesso si parla di fatica mentale e ormai tutte le teorie sulla psicologia dello sport hanno chiarito che la performance è il frutto di un’integrazione mentale, fisica, emotiva.

Allenare è veramente un lavoro difficile, perché presuppone l’integrazione delle conoscenze di diversi ambiti, chi lo vuole fare con professionalità non può prescindere da questo.

(10)

Luis Llopis Portugal preparatore dei portieri della 1^ squadra dell’ Atletich Bilbao ruolo svolto in precedenza presso il Real Madrid C.F., Real Sociedad S.A.D e Real Unión de Irún, e la Federación Guipuzcuana e nel C.D. Hernani.

1. INTRODUZIONE

Negli ultimi decenni, l’allenamento calcistico e in particolar modo quello del ruolo del portiere ha avuto una specializzazione con un’eccessiva attenzione alla tecnica tanto da considerarlo un f a t t o re f o n d a m e n t a l e n e l l a v a l u t a z i o n e a c a u s a dell’individualizzazione che ha avuto la prestaszione anche nello spor t collettivo. (Giménez y Saénz-López, 1999).

Tuttavia negli ultimi anni nel calcio si apprezza una corrente di autori che attribuiscono alla tattica il ruolo di insegnamento del gioco (Garganta y Pinto, 1997; Pacheco, 2004; Sainz de Baranda y cols., 2003, 2005; Wein, 1995), e che si concretizza con la capacità del giocatore dimostra nel prendere decisioni di fronte ai problemi o alle situazioni che si presentano durante la gara.

(Ardá y Casal, 2003).

A questo proposito, nell’allenamento del portiere, si dovrà sviluppare un’intelligenza di gioco, “saper leggere il gioco”

significa che il portiere percepisca tutte le possibili soluzioni che possono accadere durante la gara. Cio implica a sua volta che il portiere impari a pensare colletivamente. Deve tener conto, che il talento non ha nulla a che vedere con la tecnica “isolata”

se non con l’interpretazione di tutte le azioni che si sviluppano sul campo, con la capacità di trovare la migliore soluzione ad ogni problema che si presenta e effettuarne la corretta esecuzione (Llopis, 2005). Pertanto, per la comunicazione e in definitiva, le relazioni che si stabiliscono tra i compagni e avversari, favoriscono il lavoro di amalgama con la squadra e si sviluppano ad un livello maggiore, sarà necessario che le situazioni di allenamento facilitino una serie di risposte a problemi di gioco, che permettano al portiere una rapida interpretazione quando detti stimoli avvengono nella gara. Pertanto, lo sviluppo delle situazioni tattiche nell’allenamento del portiere aiutano ad apprendere le azioni tecnico-tattiche dentro uno spazio e in un tempo adeguato, in modo contestualizzato al gioco, così da utilizzare il perchè, il percome e il quando (Lillo, 2000).

2. OBIETTIVI DELL’ALLENAMENTO

1 Aiutare il portiere al fine conosca tutte le opzioni che si possono presentare durante il gioco.

2 Aiutare il portiere al migliorare la relazione e la conoscenza del gioco prendendo decisioni.

3 Aumentare la concentrazione mentale del portiere nel seguire il gioco.

4 Sviluppare nel portiere la capacità di anticipazione.

3. PROGRESSIONE NELLA SESSIONE DI ALLENAMENTO

Per migliorare gli obiettivi e i contenuti tecnico-tattici nella sessione di allenamento si stabilisce una progressione in 3 fasi: analitica, mista e globale.

Questa è una progressione che va dalla situzione più semplice (metodo analitico) passando per uno stadio intermedio di situazione un po’ più complessa della precedente (metodo misto), fino ad arrivare a situazioni di gioco molto simili alla realtà delle azioni che si verificano durante la gara. (metodo globale).

Luis Llopis Portugal Preparatore portieri Athletic Bilbao Prima squadra

Situazioni tattiche

nell'allenamento del portiere

A. ANALITICA: Questi esercizi si utlizzeranno durante la sessione di allenamento del portiere per l’automatizzaizone del gesto tecnico. Si tratta di una attività realizzata con o senza pallone e dove non esiste nessuna tipo di opposizione e che si sviluppa la forma più semplice che si intende migliorare.

B. MISTA: Questi esercizi si utilizzeranno nella sessione di allenamento del portiere per automatizzare il gesto tecnico contestalizzato (riferimento con la porta). Si tratta di un’attività realizzata con pallone e dove esiste una collaborazione- opposizione e che si sviluppa nella forma più complessa dell’aspetto di gioco che si intende migliorare creando situazioni di presa di decisione.

C. GLOBALE: Sono situazioni di gioco con palla e che si manifestano simili alla gara (compagni ed avversari) Inoltre per progettare una situazione prossima alla realtà del gico si devono tenere in conto fattori importanti come l’età dei giocatori e portieri, il livello che presentano, gli obiettivi e la tappa in cui si trovano o il livello specifico rispetto al lavoro da sviluppare.

Secondo questi fattori si possono disegnare situazioni con diversi livelli di difficoltà con o senza opposizione, con parità o inferiorirtà numerica ecc. che modificheranno la difficoltà dell’esercizio in funzione dello stimolo che percepisce il portiere e la complessità della presa della decisione. (Numero di parametri, tempo per decidere etc).

Con l’utilizzazione delle differenti metodologie il portiere sperimenterà di volta in volta situazioni con un processo di apprendimento che porterà i seguenti benefici: Una conoscenza teorico pratica del gioco.

1. Una valorizzazione delle azioni tecnico-tattiche realizzate durante il gioco.

2. Una correzione e perfezionamento delle azioni al mutare delle situazioni di gioco.

ESEMPI DI ESERCIZI.

I diversi esercizi che si propongono sono un esempio di come si può portare avanti un lavoro con contenuti diversi che saranno:

Orientamento offensivo di uscita (analitico 1, misto 3, misto 4, misto 5), gioco di piede (globale 7).

Anticipazione nel passaggio tra le linee (misto 1), Riduzione dell’angolo di tiro (misto 1, misto 2, misto 4, misto 5, globale 1).

Disimpegno sulla porta (misto 1, misto 4, misto 5, globale 8).

Metodologia Analitica

Metodologia Mista

Metodologia Globale Situazioni

Semplificate Situazioni con

presa di decisione Situazioni simili alla realtà del gioco Esercizi e compiti chiusi Esercizi e compiti aperti

Situazioni di Gioco - Gioco Situazioni di Gioco

1. Metodologia: Analitica

Obiettivo: Migliorare lo spostamento, visione periferica Situazione numerica: 1 portiere + 1 allenatore

Descrizione dell'esercizio:

1. Il portiere effettua un passaggio medio con il piede 2. L'allenatore dei portieri blocca il pallone e gioca una palla per una presa alta al portiere.

3. Il portiere effettua una presa alta e,

successivamente, effettua un rilancio con le mani, nella porticina.

(11)

11 2.

Metodologia: Analitica

Obiettivo: Migliorare lo spostamento, visione periferica e lettura della posizione corporale del possessore del pallone.

Situazione numerica: 2 portiere + 1 allenatore Descrizione dell'esercizio:

1. Il portiere effettua un passaggio al portiere (A).

Il portiere effettua un controllo orientato e e effettua un passaggio con i piedi al portiere 2 (B).

Il portiere effettua uno spostamento laterale per effettuare una deviazione (C).

Successivamente bloccaun pallone alto lanciato dal portiere 2 (D), e realizza un appoggio con la mano nella porticina.

2. L'allenatore dei portieri blocca il pallone e gioca una palla per una presa alta al portiere.

3. Il portiere effettua una presa alta e,

successivamente, effettua un rilancio con le mani, nella porticina.

3.

Metodologia: Mista

Obiettivo: Visione periferica, anticipazione del portiere nel passaggio tra le linee, riposizionamento sulla porta, riduzione dell’angolo di tiro e uscita orientamento difensivo.

Situazione numerica: 6 portieri + 1 allenatore Descrizione dell'esercizio:

A)1. L’allenatore dei portieri esegue un passaggio ad un punta (portiere P5).

2. La punta ritorna la palla all’allenatore che a sua volta realizza un passaggio tra le linee all’altra punta (portiere P2).

3. Il portiere (P1) deve anticipare la punta e intercettare il passaggio tra le linee.

B)1. Una volta bloccata la palla, il portiere effettuerà un passaggio con la mano a uno degli esterni (P6), che si trova in una zona laterale del campo.

C)1. L’esterno si trasforma in avversario ed effettua un cross verso il centro area.

2. le due punte (P2 e P5) cercano di segnare.

3. Il portere effettua una presa alta con l’opposizone di P2 e P5.

D)1. Una volta effettuata la presa , il portiere inizia, l’azione di attacco sul lato opposto (uscita- orientamento), effettuando un passaggio all’altro giocatore (portiere) posto sulla fascia (P3).

(12)

4.

Metodologia: Mista

Obiettivo: Visione periferica, riduzione dell’angolo di tiro, riposizinamento in porta e uscita con

orientamento offensivo.

Situazione numerica: 3 portieri + 1 allenatore Descrizione dell'esercizio:

1. Una punta (portiere P2) realizza un pasaggio con i piedi al portiere, che orienta il controllo e dall’uscita difensiva verso l’altro portiere (P3).

2. Il centrocampista centrale (portiere) effettua una presa alta, e passa con le mani verso l’altra punta, posizionato davanti all’area.

3. Con un altro pallone, l’allenatore dei portieri effettua un passaggio che passa di interno veloce al portiere sulla fascia, e immediatamente dopo l’allenatore può effettuare due opzioni:

3a. Realizzare un tiro verso la porta dalla media distanza, che il portiere deve bloccare o deviare a seconda delle scelte recuperando la por ta.

3b. Realizzare un passaggio con l’interno al Portiere P3.

5.

Metodologia: Mista

Obiettivo: Visióne periferica, riduzione dell’angolo di tiro, riposizinamento in porta e uscita con

orientamento offensivo.

Situazione numerica: 3 portieri + 1 allenatore Descrizione dell'esercizio:

A)1. La punta che si trova spalle alla porta effettua un passaggio all’allenatore dei portieri che effettua un cross per il portiere che deve effettuare una presa alta e successivamente inizia un’attacco con un passaggio di mano verso l’altro portieri posizionato lateralmente che a sua volta la passerà all’allenatore dei portieri.

2. L’allenatore deI portieri effettua un tiro dalla media distanza per il portiere che effettua una presa o una deviazione

B)1. La punta che trova spalle alla porta effettua un passaggio all’allenatore dei portieri che effettua un cross per il portieri che effettua una presa alta e successivamente inizia un’azione offensiva con un passaggio di mano verso l’altro portiere che la ripasserà all’allenatore dei portieri.

2. L’allenatore dei portieri effettua un passaggio per la punta che punta verso la porta per giocarsi un 1vs1 con il portiere.

6.

Metodologia: Globale

Obiettivo: Lavoro di copertura , spostamento, miglioramento della situazione 1vs1 e uscita con i piedi

Situazione numerica: 10 giocatori (6+4) + 1 portiere Descrizione dell'esercizio:

1. In partita dove nell’area grande possono entrare solo gli attaccanti tramite uno scambio e una volta che sono entrati e il difensore solo in quel momento può entrare nella zona.

E)1. L’esterno si converte in avversario e dopo avere effettuato il controllo si converte in avversario e gioca un passaggio, all’allenatore dei portieri, que gioca un passaggio a una delle 2 punte, che finalizzerà l’azione di attaccoo meglio realizzerà una situazione di 1vs1 o un 2vs1.

F)1. Una volta effettuato l’attacco il portiere 4, al comando dell’allenatore dei portieri, effettua un tiro a palombella verso la porta indipendentemente dalla posizione del por tiere, il quale effettua un riposizonamento nella porta e secondo la situazione effettua una presa o una deviazione.

(13)

13 7.

Metodologia: Globale

Obiettivo: Utilizzo del gioco aereo nella costruzione della fase di attacco, lavoro di tecnica podalica in situazione pericolosa, uscita e ripartenza offensiva.

Situazione numerica: 12 giocatori (6+6) + 2 portiere Descrizione dell'esercizio:

1. Partita dove la squadra è obbligata a giocare con il portiere prima di iniziare l’azione offensiva.

8.

Metodologia: Globale

Obiettivo: Migliora il riposizionamento in porta.

Situazione numerica: 8 giocatori (4+4) + 1 portiere Descrizione dell'esercizio:

1. Partita dove il portiere è obbligato a tenere una posizione avanzata (fuori dell’area piccola) e potrà entrare solo dopo che il giocatore ha effettuato il tiro verso la porta. Inoltre il gol è valido solo con un tiro alto.

ABBONAMENTO ANNUALE ALLA RIVISTA NUOVO CALCIO A PREZZO SUPER SCONTATO

Anche quest'anno i soci che hanno rinnovato la quota entro i termini hanno ricevuto il mini abbonamento di 3 numeri alla prestigiosa rivista Nuovo Calcio. Terminata la ricezione dei 3 numeri l'editore ci ha riservato l'offerta di sottoscrivere un abbonamento annuale a 12 numeri ad un prezzo molto interessante. Per aderire all'offerta ritagliare e inviare il cupon sotto riportato

(14)

All’interno della stessa disciplina spesso si riscontrano ruoli talmente diversi nella realizzazione della performance da separare nettamente quelle che sono le richieste organico muscolari degli atleti. Nel caso del portiere queste differenze sono talmente marcate da necessitare di preparazioni tecniche e fisiche completamente diverse.

La realizzazione pratica del ruolo (tuffi, uscite basse o alte, parate ecc..), il numero di interventi e la tipologia, il tempo che trascorre tra un intervento e il successivo…

La performance del portiere si realizza attraverso situazioni di sforzi di alta-intensità e velocità di esecuzione, gesti che necessitano di coordinazione ottimale di tutto il corpo.

Quindi gesti coordinativi esplosivi seguiti da periodi di minore intensità e pause.

Gli attimi ad alta intensità di esecuzione determinano la qualità dell’atleta. Per questo motivo occorre evidenziare come nelle esercitazioni rivolte al portiere abbiamo la necessità di fondere gli aspetti coordinativi con quelli legati all’esecuzione veloce del movimento fondendo così le capacità condizionali con quelle coordinative.

Bisogna sottolineare però che quando occorre insegnare un movimento o un gesto tecnico bisogna lavorare prima sull’esecuzione del movimento in maniera corretta e successivamente farlo eseguire velocemente.

Da varie analisi e ricerche risulta evidente come per migliorare la performance di un portiere occorra stimolare e migliorare la rapidità e agire sulla coordinazione e sulla realizzazione esplosiva del gesto. Questo deve essere raggiunto proponendo esercizi specifici.

Questi obiettivi sono necessari negli adulti e primari soprattutto nel periodo prepuberale (5-12 anni). In questi anni infatti non solo possiamo apportare modificazioni che resteranno permanenti nel tempo ma risulterebbe molto più difficile ottenere gli stessi risultati passata la pubertà. Il principio è quello di proporre esercitazioni in cui i giovani portieri e gli atleti già formati siano costretti ad elaborare i loro movimenti attraverso l’adattamento e la trasformazione del gesto a seguito della continua variazione dello stimolo.

Le esercitazioni andranno a migliorare non solo la velocità di esecuzione ma anche la qualità coordinativa del movimento che non dimentichiamo incidono sulla reale efficacia di una azione di gara. Insieme al miglioramento della rapidità si lavorerà sulla capacità di correggere, combinare trasformare e adattare il movimento o il programma motorio in situazioni variabili.

Questa situazione si riscontra poi in gara dove la variabilità dello stimolo è alla base dei giochi sportivi e soprattutto del ruolo del portiere che deve avere doti coordinative e esplosive per compiere i suoi gesti tecnici.

Alla base di queste esercitazioni deve esserci una corretta tecnica di esecuzione del gesto.

Ma una volta che il movimento è appreso, cioè quando il nostro atleta è in grado di realizzarlo, deve essere rapportato a situazioni mutevoli e variabili che presuppongono un nuovo momento di apprendimento.

L’esercitazione per essere eseguita dovrà sempre richiedere grande concentrazione da parte del portiere. In questo modo l’attivazione del sistema nervoso centrale che gestisce il movimento sarà molto alta e andremo a aumentare anche il numero di fibre muscolari reclutate e migliorare la frequenza dello stimolo relativo alla contrazione.

Questo significa un numero maggiore di fibre muscolari sempre più numerose e sempre più forti e soprattutto un reclutamento maggiore di fibre veloci: vale a dire una migliore attivazione nervosa.

Alla base della rapidità e della coordinazione vi è (fisiologicamente)

Esercitazioni coordinative nella preparazione del portiere

Roberto de Bellis Preparatore atletico UC Sampdoria Prima squadra Guido Bistazzoni Preparatore portieri UC Sampdoria Prima squadra

un continuo controllo dell’esecuzione motoria gestita dai sistemi di controllo posturale e dell’equilibrio che saranno “stressati”

con le nostre esercitazioni al fine di raggiungere gli obiettivi elencati.

L’importante è che ogni esercizio non venga ad essere un movimento automatizzato, cioè eseguito senza pensare. Per questo motivo occorrerà variare, cambiare e combinare uno schema motorio semplice (come ad es.camminare) o una abilità motoria (skip, gesto tecnico…) per ampliare il patrimonio motorio del nostro atleta.

Le regole generali di questa metodologia di lavoro propongono i seguenti principi metodologici che elenchiamo brevemente.

Variazione dell’esecuzione del movimento: scegliere una posizione di partenza inusuale come far compiere una capriola all’indietro ad esempio o far compiere una giravolta tra i paletti.

Combinare le abilità motorie: far eseguire due movimenti in maniera alternata o aggiungere nuovi elementi ad un esercizio già appreso. Un esempio pratico è dato dall’esercizio in cui il portiere combina lo skip e la calciata con movimenti degli arti superiori.

Esercitarsi sotto pressione temporale: far eseguire delle esercitazioni a tempo o controllando la velocità di esecuzione Variare il canale di presa dell’informazione: limitare il controllo visivo per cui bendare un occhio al portiere o eseguire dei tiri coprendo con un telo la traiettoria iniziale del tiro. (foto n.141-154 vedi tu)

Variare le condizioni esterne o conosciute: far eseguire delle parate tirando con palloni a rimbalzo differente come pallamano, basket, tennis o a peso differente ma colore uguale (foto n.139- 154) . Partire in due giocatori distanti e di questi ne calcia uno soltanto.

In questo modo andremo a formare una ottima base coordinativa

(15)

15 Esercitarsi sotto pressione temporale: far eseguire delle

esercitazioni a tempo o controllando la velocità di esecuzione.

Variare il canale di presa dell’informazione: limitare il controllo visivo per cui bendare un occhio al portiere o eseguire dei tiri coprendo con un telo la traiettoria iniziale del tiro.

Variare le condizioni esterne o conosciute: far eseguire delle parate tirando con palloni a rimbalzo differente come pallamano, basket, tennis o a peso differente ma colore uguale.

Partire in due giocatori distanti e di questi ne calcia uno soltanto.

In questo modo andremo a formare una ottima base coordinativa partendo già dalle prime fasce di età e garantendo sia al giovane portiere che a quello professionista uno stimolo specifico che agisca sulle componenti importanti che sono alla base della performance.

Rispetto agli esercizi classici della rapidità, pur mantenendo

costante la precisione dei movimenti modificheremo le esecuzioni attraverso lo spazio di toccata (paletti o cinesini con distanze diverse o particolari) e un numero maggiore di differenziazione che coinvolga movimenti diversi per gli arti (inferiori e superiori).

In pratica andremo a utilizzare i primi due principi metodologici elencati prima e vale a dire quello della variazione dell’esecuzione del movimento e quello della combinazione delle abilità motorie aumentando la difficoltà rispetto gli esercizi classici della rapidità.

Per chi vuole approfondire:

esercitazioni per l’adattamento e la trasformazione del gesto calcistico.

Libro e dvd. Calzetti mariucci

(16)

Il premio APPORT è nato lo scorso anno ed ha avuto immediatamente un grandissimo successo mediatico e di partecipazione.

Lo scopo del premio è quello di valorizzare la figura del Portiere per il quale non esiste un premio specifico attribuito da persone qualificate e sopratutto premiare il lavoro fin troppo oscuro del Preparatore dei Portieri.

Il grande valore di questo riconoscimento sta nel fatto che la valutazione è fatta da centinaia di tecnici specifici che premiano i risultati ottenuti sul campo dai colleghi.

NOVITA’ 2010

Tra tutti i soci votanti saranno estratti 5 nominativi che riceveranno un bellissimo premio

Anche per il 2009-2010 il PREMIO APPORT verrà assegnato abbinandolo a 5 categorie principali:

1. Al miglior Portiere della serie A scelto da tutti gli associati 2. Al miglior Portiere della serie B scelto da tutti gli associati 3. Al miglior Portiere del campionato Primavera scelto da tutti i preparatori dei portieri delle squadre primavera, sulla base di quanto visto nel corso delle fasi eliminatorie della categoria.

4. Al Preparatore dei Portieri della serie A che nella stagione in corso ha influito maggiormente sul rendimento del suo/suoi portiere/i, scelto dai Soci e da una commissione tecnica creata appositamente.

5. Al Preparatore dei Portieri della serie B che nella stagione in corso ha influito maggiormente sul rendimento del suo/suoi portiere/i, scelto da una commissione tecnica creata appositamente.

Premio Apport 2010

MODALITA’ DI VOTAZIONE DEL MIGLIOR PORTIERE DI SERIE A E B

Tutti i Soci in regola con il pagamento della quota sociale potranno esprimere il voto di preferenza per il portiere che ritengono come migliore per la serie A e per quello della Serie B.

I soci potranno inoltrare il proprio voto dal 15 maggio al 15 giugno 2010 attraverso la scheda cartacea sotto riportata o scaricabile dal sito oppure tramite voto telematico.

MODALITA’ DI VOTAZIONE DEL MIGLIOR PREPARATORE DI SERIE A E B

Il voto sarà congiunto e sarà espresso dai soci e da una commissione tecnica.

Tutti i Soci in regola con il pagamento della quota sociale potranno esprimere il voto di preferenza per il Preparatore che maggiormente ha influito nel rendimento del proprio portiere per il campionato serie A e per il campionato di Serie B.

I Soci potranno votare dal 15 maggio al 15 giugno 2009 attraverso la scheda cartacea sotto riportata o scaricabile dal sito oppure tramite voto telematico.

La commissione tecnica, costituita all’uopo dal consiglio direttivo esprimerà le proprie valutazioni che verranno ponderalmente sommate a quelle dei soci, determinando così la valutazione finale.

Ogni componente della commissione avrà a disposzione un voto per ciascuna categoria.

La commissione si riunirà entro il mese di settembre 2010 MODALITA’ DI VOTAZIONE DEL MIGLIOR PORTIERE PRIMAVERA

La valutazione del miglior Portiere del campionato Primavera verrà espressa tramite il voto di tutti i Preparatori dei Portieri che lavorano in questa categoria e sarà basata su quanto visto nelle fasi eliminatorie relativamente ai portieri del proprio girone.Sarà richiesto loro di esprimere 3 preferenze alle quali andranno rispettivamente 3,2 e 1 punto a seconda dell’ordine di classificazione. La classifica finale sarà calcolata compensando i voti dei 3 gironi.

Terminato lo scrutinio i risultati verranno pubblicati sul sito dell’Associazione.

La consegna dei Premi ai 5 assegnatari verrà effettuata prima di una partita nel periodo che va tra Ottobre e Novembre 2010

Premio Apport 2010

Nome socio

Miglior portiere di Serie A Preparatore di Serie A

Che ha influito maggiormente nel rendimento del proprio portiere

Miglior portiere di Serie B Preparatore di Serie B

Che ha influito maggiormente nel rendimento del proprio portiere

La scheda va fotocopiata, compilata ed inviata per posta a:

APPORT via Frescobaldi 5, 06012 Città di Castello PG oppure per fax 075 6309850

Riferimenti

Documenti correlati

[r]

[r]

Nel caso di dimensionamento statico vengono confrontate delle tensioni calcolate, rispettivamente una tensione di flessione (ottenuta tramite la formula di Lewis) e una dovuta

Si pu` o dunque dividere la parte baricentrale, che risulta libera, da quella del moto relativo che risulta armonica. Per i fermioni bisogna opportunamente scegliere la parte di spin

2 modulo compilato digitalmente senza firma digitale inviato tramite posta elettronica o Posta Elettronica Certificata PEC all'Ufficio Protocollo dell'Agenzia per l'Italia

Misura il rischio aggiuntivo di sviluppare patologie cardiovascolari dei pazienti mutati rispetto ad una popolazione di controllo.. Rischio relativo per TVP (Trombosi

[r]

• Aspettative e speranza per una seconda opinione che sia diversa dalla precedente e migliorativa