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ISTITUTO IDROGRAFICO DELLA MARINA

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Academic year: 2022

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Relazione Annuale

2019

I S T I T U T O I D R O G R A F I C O D E L L A M A R I N A

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(3)

Genova 2020

ISTITUTO IDROGRAFICO DELLA MARINA

RELAZIONE ANNUALE

2019

(4)

© Copyright, IIM Genova 2020 Passo Osservatorio, 4 - 16135 Genova

Tel. 010 244 31 Telefax: 010 261 400

PEC: maridrografico.genova@postacert.difesa.it PEI: maridrografico.genova@marina.difesa.it

www.marina.difesa.it

Questo documento contiene dati protetti da Copyright. Qualsiasi riproduzione o adattamento in qualsiasi forma, anche parziale, ivi comprese elaborazioni numeriche o fotocopie, è vietata senza una preventiva autorizzazione scritta da parte dell’Istituto Idrografico della Marina.

Stampato dall’Istituto Idrografico della Marina – Ufficio Editoriale – Giugno 2020

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Indice

Editoriale del Direttore ...5

Un anno per immagini ...6

Focus on: i tre eventi principali del 2019 ...13

Capitolo 1 - Chi siamo e cosa facciamo Chi siamo ...22

La Storia ...26

Le campagne idrografi che nel Mar Rosso e nell’Oceano Indiano ...26

Attualità ...31

La Marina Italiana al Polo Nord: dal Duca degli Abruzzi alle spedizioni High North ...31

Il lavoro del cartografo ......42

Nuove tecnologie ...46

La “Satellite Derived Bathimetry” ...46

Capitolo 2 - Rilievi & Ricerca Un anno di attività ...50

Spedizioni idrografi che ...50

Spedizioni geodetiche ...51

Campagne portolani ...52

Attività di Remote Sensing ...53

Supporto MetOc ...54

Spedizione polare High North 19 ...56

Attività di geofi sica marina ...60

Attività delle unità idro - oceanografi che...64

Capitolo 3 - Produzione & Distribuzione Cartografi a ...78

Pubblicazioni e sperimentazione ...85

Reparto Distribuzione & Editoriale...85

Consuntivo quinquennio 2015-2019 ...89

Capitolo 4 - Formazione Corsi ...92

Attività dei docenti ...93

Capitolo 5 - Attività Esterne Relazioni esterne ...102

Biblioteca ...102

Sezione Rapporti Internazionali ...103

Sezione Rapporti Nazionali e Mostre ...104

Eventi nazionali e internazionali ...107

L’attività svolta in ambito IHO ...110

Collaborazioni nazionali e internazionali ...111

Rapporti con i media ...116

Pubblicazioni ...118

(6)

Il Direttore dell’Istituto Idrografi co della Marina, contrammiraglio Luigi Sinapi

(7)

Editoriale del Direttore...

Il 2019 è stato un anno importante per i numerosi risultati conseguiti nei settori di afferenza dell’Istituto Idrografi co della Marina.

Il settore della cartografi a nautica ha fatto registrare un incremento della produzione grazie all’accelerazione del processo di transizione dai tradizionali sistemi di trattazione e validazione dell’informazione nautica alla Suite Cartografi ca Te ledyne CARIS, attraverso un approccio data- centric. Tale incremento si è riverberato positivamente anche sugli introiti dell’Istituto, che hanno fatto registrare un nuovo record, superando quelli ottenuti nel precedente triennio 2016-2018, nonché raddoppiando la media annuale registrata nel decennio 2006-2015.

Altro risultato degno di nota, è stato il completamento della prima fase del progetto di digitalizzazione delle pubblicazioni nautiche, che sarà completato nei prossimi anni.

Sul piano della ricerca, nel 2019 è stato completato il Programma di ricerca in Artico High North.

Nel corso della Campagna High North 19 da bordo di Nave Alliance, le ricerche sono state coordinate scientifi camente dall’Istituto Idrografi co e si sono focalizzate sulle osservazioni dell’ambiente marino per la variabilità a breve e lungo termine, con attività di sperimentazione, dal satellite al sottofondo, di nuove tecnologie con sistemi multipiattaforma, preziosa fonte d’informazione per la conoscenza, lo sviluppo, la sostenibilità e la tutela ambientale applicata, nello specifi co, al settore occidentale delle Isole Svalbard.

Sul fronte delle collaborazioni nazionali e internazionali nei settori dell’idrografi a, della cartografi a e in generale della ricerca applicata al mare, sono stati siglati - in ordine temporale - il Bilateral Arrangement between the United Kingdom Hydrographic Offi ce and the Istituto Idrografi co della Marina per lo scambio e la riproduzione di prodotti cartografi ci, l’Accordo quadro con l’Università Parthenope di Napoli per il potenziamento dell’attività formativa e di ricerca nel settore scientifi co e concorsi nell’ambito delle scienze idrografi che e oceanografi che, il Protocole Technique entre l’Institut Hydrographique de la Marine Militaire Italienne et le Centre d’Hydrographie et d’Oceanographie de la Marine Nationale Tunisienne per lo sviluppo di attività congiunte nei settori dell’idrografi a, della cartografi a nautica e dell’oceanografi a e, infi ne, l’adesione all’Accordo di collaborazione per la costituzione della Joint Research Unit (JRU) European Multidisciplinary Seafl oor and water- column Observatory (EMSO)-Italia, volto al coordinamento di attività di ricerca e sviluppo nel settore delle scienze marine, quale contributo italiano all’infrastruttura EMSO-ERIC (European Research Infrastructure Consortium).

Sul piano della formazione, occorre menzionare l’avvio, a settembre 2019, della 3^ Coorte della Laurea Magistrale in “Hydrography and Oceanography”, in collaborazione con l’Università degli Studi di Genova, propedeutica al rilascio del Certifi cate of Hydrographic Surveyor Category A, riconosciuto dall’IHO-FIG-ICA, con ben 20 iscritti di cui 18 stranieri, e il conseguimento, a dicembre 2019, dei primi diplomi di laurea nella medesima disciplina, da parte di due uffi ciali della Marina Militare Italiana.

Particolarmente numerose sono state le partecipazioni a consessi nazionali e internazionali negli ambiti di afferenza, gli scambi di visite, interne ed esterne, da parte e a Servizi Idrografi ci esteri, nonché l’attività di promozione dell’immagine dell’Ente, culminata con due eventi che hanno riscontrato un’elevata affl uenza di pubblico: la mostra La Marina Italiana al Polo Nord: dal Duca degli Abruzzi alle spedizioni High North, presso la Sala delle Compere di Palazzo San Giorgio, sede dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, organizzata e gestita interamente dall’Istituto Idrografi co della Marina, e la partecipazione al 59° Salone Nautico Internazionale di Genova.

Infi ne, a distanza di circa vent’anni dalle ultime assunzioni di personale civile, a dicembre 2019 sono stati assunti i primi 16 Assistenti tecnici per la cartografi a e la grafi ca, indispensabili per dare continuità a un servizio pubblico d’eccellenza, fondamentale nel garantire la sicurezza della navigazione sui mari di responsabilità nazionale.

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Firma accordo con United Kingdom Hydrographic Offi ce UKHO - 22.01.2019

Partecipazione alla campagna antartica

“ANTARES XXVI” - 27.01.2019

Conferenza stampa “Un mare di gioia, una scuola di vita” - 20.02.2019

Visita della delegazione della Marina del Qatar 25.02.2019

Riapertura del punto vendite “Nautica”

26.01.2019

Visita del Direttore dell’Istituto Geografi co Militare (IGM) 12.02.2019

3° Convegno sulla geologia marina 21.02.2019

Visita della delegazione di Parlamentari 18.03.2019

(9)

Convegno “Improving Maritime Transport Effi ciency

and Safety in the Adriatic “ - 29.03.2019 Mostra “La Marina al Polo Nord. Dal Duca degli Abruzzi alle spedizioni High North” - 2.04.2019

Visita del ministro plenipotenziario Carmine

Robustelli - 3.04.2019 Firma dell’accordo con l’Università degli Studi

di Napoli “Parthenope” - 5.04.2019

International Arctic Forum “Arctic Territory of Dialogue” - 9.04.2019

Seminario sul programma High North a Palazzo San Giorgio - 17.04.2019

Attività idrografi ca sul Lago di Garda, 2° anno 1.05.2019

Progetto IANUS 2019 - Duplice Uso Sistemico Pratica di Mare - 5.05.2019

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Simposio dell’IHO sul rilievo e la protezione oceani 20-21.06.2019

L’Istituto Idrografi co al Festival del Mare 16.05.2019

Cooperazione in Libano, donazione di equipaggiamento - 17.05.2019

Visita della delegazione statunitense 28.05.2019

Convegni IHO a Genova: CBSC-17 e IRCC-11 29.05.2019

Visita della delegazione cilena

1.06.2019 Visita della delegazione indonesiana

6.06.2019

Giornata mondiale dell’idrografi a 21.06.2019

(11)

Firma dell’accordo di cooperazione con la Tunisia

27.06.2019 Visita dell’Ambasciatore della Corea del Sud in Italia

18.07.2019

Seminario sulla strategia della crescita blu 26.07.2019

Inaugurazione del 59° Salone nautico 2019 19.09.2019

Visita della delegazione maltese

23.09.2019 Metrology For The Sea (Metrosea 2019)

3.10.2019

Visita del Capo di Stato Maggiore della Marina

4.10.2019 Inaugurazione della 3° Coorte della Laurea in

“Hydrography and Oceanography” - 7.10.2019

(12)

Arctic Circle Assembly 2019 - Reykjavík

10-12.10.2019 42° Convegno Mediterranean Science Commission

(CIESM) - 11.10.2019

Convegno sull’Antartide presso l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” - 16.10.2019

Visita della delegazione tunisina 30.10.2019

Salone OM-Orientamenti 2019

2.11.2019 Visita della delegazione pakistana

3.11.2019

Corso “Geospatial products” per la Marina Indonesiana 11.11.2019

Il Direttore al “Training for Ocean Policy Making and Management” - 16.11.2019

(13)

Visita della delegazione spagnola

20.11.2019 1° Workshop dedicato allo “Scoglio d’Africa”

25.11.2019

Visita della delegazione monetenegrina 4.12.2019

Campagna Portolani 2019 9.12.2019

Assunzione di 16 nuovi Assistenti tecnici per la

cartografi a e la grafi ca - 16.12.2019 Prima laurea magistrale in “Hydrography and

Oceanography” - 16.12.2019

Visite in Colombia, Ecuador e Uruguay 18.12.2019

Visita del Comandante in Capo della Marina Libanese - 20.12.2019

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Focus on: i tre eventi principali del 2019

Inaugurazione del rinnovato Uffi cio Vendite “Nautica” dell’Istituto Idrografi co della Marina presso la Stazione Marittima di Ponte dei Mille nel porto di Genova

Il 26 gennaio 2019, nella storica cor- nice della Stazione Marittima di Ponte dei Mille, cuore dell’area passeggeri del porto di Genova, si è svolta l’inaugurazione del rinnovato Uffi cio Vendite “Nautica” dell’I- stituto Idrografi co della Marina. La ceri- monia, presieduta dal protempore Capo di Stato Maggiore della Marina, ammira- glio di squadra Valter Girardelli, ha visto la partecipazione delle autorità civili e militari locali e regionali.

Il taglio del nastro, effettuato congiun- tamente dal Sindaco di Genova, Dott. Mar- co Bucci, e dal Capo di Stato Maggiore della Marina, alla presenza del Prefetto, Dott. Fiamma Spena, del Presidente della Regione Liguria, Dott. Giovanni Toti, e con la benedizione del Vescovo ausiliare della Diocesi di Genova, Mons. Nicolò Anselmi, ha rinnovato e rafforzato il legame stori- co esistente tra la città e la Marina Militare che, con il suo Istituto Idrografi co, è pre- sente a Genova ininterrotamente dal 1872.

L’Istituto, nei suoi quasi 150 anni di sto- ria, ha annoverato (e annovera tuttora) tra

il suo personale generazioni e generazio- ni di professionisti liguri e genovesi, spe- cializzati nelle varie discipline, che hanno contribuito alla formazione della tradizione cartografi ca nazionale, facendola evolvere e giungere fi no ai giorni nostri con gran- de passione e competenza, fi no a portarla all’avanguardia a livello mondiale.

Oggi la sede di “Nautica” si presenta completamente rinnovata e trasformata in un vero fl agship store della Marina Militare e dell’Istituto Idrografi co, al servizio della collettività, sia per la vendita dei documen- ti nautici, essendo situata in un punto stra- tegico facilmente raggiungibile a piedi o con i mezzi pubblici, sia quale punto di ri- ferimento per eventi, conferenze, semina- ri, presentazioni e manifestazioni a carat- tere storico-culturale e tecnico-scientifi co.

L’esposizione dei cimeli storici dell’I- stituto Idrografi co posta all’interno del ne- gozio fa da cornice e testimonia come la Marina Militare operi, da sempre, in favore della conoscenza dei mari e degli oceani,

Genova - Facciata della Stazione Marittima di Ponte dei Mille

Il Sindaco di Genova e il

Capo di Stato Maggiore della Marina tagliano il nastro

(16)

della tutela dell’ambiente marino e della sicurezza della navigazione. Proprio per questo, nel corso dell’Ottocento, parallela- mente all’Istituto Idrografi co della Marina, furono creati degli Uffi ci Idrografi ci a livello dipartimentale e nella piazza marittima di Taranto, con una serie di compiti ben spe- cifi ci, allo scopo di diffondere sull’intero territorio nazionale la meritoria azione di sviluppo e coordinamento scientifi co svol- ta a livello centrale dall’Istituto.

Gli Uffi ci Idrografi ci, fra i vari compiti, dovevano consentire alle navi sia militari che mercantili di poter controllare e ag- giornare le carte e le pubblicazioni nauti- che in dotazione, fornire alle unità militari le carte e le pubblicazioni nautiche in so- stituzione di quelle logore o mancanti ed effettuare con lo stesso criterio eventuali ricambi di strumenti in avaria, il tutto allo scopo di favorire e incentivare un migliore espletamento del servizio e delle attività a cui erano chiamate.

Inoltre, gli Uffi ci Idrografi ci garantivano l’esecuzione dei ritocchi di compensazio- ne delle bussole magnetiche a bordo delle unità militari, il mantenimento dei contatti con le autorità portuali di pertinenza per l’espletamento di particolari pratiche rela- tive alla documentazione nautica, l’esecu- zione, all’occorrenza, di rilievi idrografi ci speditivi secondo le possibilità tecniche dei singoli uffi ci, l’effettuazione, a bordo, di piccole riparazioni, tarature, rettifi che e

orientamento di strumenti nautici.

Gli Uffi ci Idrografi ci all’epoca erano si- tuati a La Spezia, Napoli, Taranto, Brindisi, Venezia, Messina e Cagliari. I loro compiti erano tali e tanti da permettere loro di af- fi ancare e coadiuvare la sede centrale di Genova nell’azione di supporto alle unità sia militari che mercantili, soprattutto per quanto concerneva l’aggiornamento della cartografi a nautica, il corretto funziona- mento della strumentazione (cronometri, sestanti, circoli a rifl essione, barometri, igrometri, ecc.) e l’osservazione delle re- gole per la sicurezza della navigazione.

Dei citati Uffi ci Idrografi ci, oltre all’Uf- fi cio Vendite “Nautica” di Genova, oggi re- stano aperti solamente quello di La Spe- zia e quello di Taranto, quest’ultimo adibito anche per la vendita la pubblico.

Il Presidente della Regione Liguria e il Sindaco di Genova all’inaugurazione Shop “Nautica”

Sezione cartografi ca

Shop “Nautica”

Atrio con esposizione dei cimeli storici

(17)

Mostra istituzionale La Marina Italiana al Polo Nord: dal Duca degli Abruzzi alle spedizioni High North

Dal 2 al 30 aprile 2019, presso la cin- quecentesca Sala delle Compere di Pa- lazzo San Giorgio, sede dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occiden- tale, nella magnifi ca cornice del Porto An- tico di Genova, è stata allestita la mostra istituzionale intitolata La Marina Italiana al Polo Nord: dal Duca degli Abruzzi alle spedizioni High North, interamente curata, allestita e gestita dall’Istituto Idrografi co, con il supporto della Squadra Mostre del Comando Marina Nord di La Spezia.

L’iniziativa, patrocinata dalla Regio- ne Liguria, dal Comune di Genova, dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio della Liguria e dalla stessa Au- torità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, è stata inaugurata con una sontuosa cerimonia nella quattrocentesca Sala del Capitano del Popolo, sempre a Palazzo San Giorgio, che ha visto la par-

tecipazione di numerose autorità civili e militari sia locali che nazionali, tra cui il Mi- nistro Plenipotenziario Dott. Carmine Ro- bustelli, capo della delegazione italiana al Consiglio Artico e coordinatore del Tavolo Artico Nazionale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internaziona- le (MAECI), il Presidente della Regione Liguria, Dott. Giovanni Toti, il Sindaco di Genova, Dott. Marco Bucci, e il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale, Dott. Pa- olo Emilio Signorini.

Il t aglio del nastro, effettuato congiun- tamente dal Direttore dell’Istituto Idrografi - co, contrammiraglio Luigi Sinapi, e dal Pre- sidente dell’Autorità di Sistema Portuale, ha dato il via al mese di apertura gratuita dell’esposizione, per la quale l’Istituto ha anche pubblicato un catalogo a colori ric- co di informazioni e di spunti di rifl essione.

La mostra, che intendeva celebrare il supporto dato dalla Marina Militare alle principali spedizioni artiche italiane, in particolare a quella del Duca degli Abruzzi (1899-1900), a quella di Umberto Nobi- le con il dirigibile Norge (1926), a quella, sempre di Umberto Nobile, con il dirigi- bile Italia e la Regia Nave Città di Milano (1928) e a quelle nell’ambito del Program- ma di ricerca High North (2017-2019), ha raccolto cimeli, libri, strumenti, modelli, foto e oggetti provenienti da 12 differenti istituti e musei prestatori:

» Museo Tecnico Navale della Marina Militare, La Spezia;

» Museo Storico dell’Aeronautica Militare, Vigna di Valle;

» Museo delle Guide Alpine, Courmayeur;

» Museo Polare di Fermo;

» Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia, Milano;

Polo Nord

La Marina Italiana al

DAL DUCA DEGLI ABRUZZI ALLE SPEDIZIONI HIGH NORTH

Sala delle Compere - Palazzo San Giorgio Dal 2 al 30 aprile 2019

Orari: dal lunedì al venerdì 10-18; sabato 10-13 Chiuso la domenica e il 22 aprile INGRESSO LIBERO

(18)

»

Museo Nazionale della Montagna, Torino;

» Uffi cio Storico della Marina Militare, Roma;

» Uffi cio Storico dell’Aeronautica Militare, Roma;

» Fincantieri - Stabilimento del Muggiano, La Spezia;

» NATO-CMRE (Centre for Maritime Research and Experimentation), La Spezia;

» Yacht Club Italiano, Genova;

» Istituto Idrografi co della Marina, Genova.

Sia il Presidente della Regione Liguria che il Sindaco di Genova hanno speso pa- role di elogio e di ringraziamento verso la Marina Militare e l’Istituto Idrografi co per l’assidua e riconosciuta presenza in loco e l’attivismo in favore del territorio e del- la città. Un senso di gratitudine rafforza- to dalla vicinanza dimostrata nei confronti del capoluogo ligure dopo la tragedia del ponte Morandi con l’invio, in visita di cor- tesia, dell’ammiraglia della fl otta, la porta- erei Cavour, ammirata con soddisfazione da migliaia di cittadini.

Nel corso del mese di apertura della mostra, il 17 aprile 2019, presso la Sala del Capitano del Popolo, si è svolto un se-

minario dedicato al Programma di ricerca High North, che la Marina Militare porta avanti dal 2017. L’evento ha richiamato l’attenzione di addetti ai lavori provenienti da varie università, istituti e centri di ricer- ca, di interessati alle vicende legate all’Ar- tico e, più in generale, di curiosi e visitatori della mostra.

A parlare sono stati i protagonisti del programma pluriennale High North, intro- dotti dal Direttore dell’Istituto Idrografi co, che nel suo discorso di apertura ha evi- denziato come la Marina Militare, con il suo operato, sia da sempre in prima linea nelle attività di supporto alla ricerca scien- tifi ca, in perfetta armonia e sinergia con

varie istituzioni ed enti di ricerca naziona- li e internazionali, sia pubblici che privati.

La Prof. Roberta Ivaldi, docente di Geo- logia Marina presso l’Istituto Idrografi co, e coordinatore scientifi co del Programma High North, ha poi relazionato sui risulta- ti scientifi ci delle campagne 2017 e 2018 e su cosa ci si aspettava dalla spedizione High North 19. Infi ne, il capitano di frega- ta Maurizio Demarte, Capo del Reparto Geofi sica e Oceanografi a presso l’Istituto Idrografi co e comandante della spedizione High North 17, ha fornito alla platea un’in- teressate panoramica sulle più recenti tec- nologie applicate alle ricerche oceanogra- fi che alle elevate latitudini.

Ingresso della mostra nella Sala delle Compere di Palazzo San Giorgio

Padiglione centrale

con la ricostruzione del pack artico

(19)

L’affl uenza che si è registrata nel corso del mese di apertura (per un totale di 19 giorni interi dalle 10:00 alle 18:00 e quat- tro sabati dalle 10:00 alle 13:00) ha visto un totale di oltre 5.000 visitatori, tra cui nu- merose scolaresche, gruppi organizzati e famiglie con bambini, per i quali sono state organizzate una serie di visite guidate. Il picco si è registrato nella settimana suc- cessiva al periodo di Pasqua (23-27 apri- le), durante la quale, nella sola giornata del 25 aprile, quando la mostra è rimasta eccezionalmente aperta, si sono registrati ben 911 visitatori, tra cui numerosi turisti stranieri di passaggio in città.

La media giornaliera si è attestata in- torno ai 200 visitatori, testimoniando un’e- levata partecipazione all’iniziativa e, più in generale, ricevendo un notevole apprez- zamento per la bellezza, la ricchezza e l’interesse storico-culturale del percorso espositivo, progettato dal curatore, Dott.

Aldo Caterino, dell’Uffi cio Relazioni Ester- ne dell’Istituto Idrografi co, e dagli architetti Matteo Frulio ed Emanuele Musso, con il supporto della Prof. Ivaldi, del comandan- te Demarte, della Dott. Anna Maria Biava- sco e della Dott. Bruna Giuntini. Il Guest Book, contenente le testimonianze e i giu- dizi dei visitatori, è ricco di elogi e di spunti di rifl essione e rappresenta un’ottima base di partenza per eventuali, future iniziative del genere.

Il successo della manifestazione, che ha visto migliaia di persone apprezzare l’operato della Marina Militare in Artico ne- gli ultimi 120 anni, è stato il frutto dell’otti- ma sinergia e cooperazione raggiunta tra i vari enti centrali e periferici coinvolti nella sua realizzazione a vario livello, garanten- do così un eccellente ritorno di immagine per la Forza Armata e per l’Istituto Idrogra- fi co della Marina.

Conferenza in occasione dell’inaugurazione della mostra

Padiglione dedicato alle spedizioni High North 17 e 18

(20)

Genova, per una settimana capitale dell’idrografi a mondiale con lo svolgimento di due importanti consessi dell’IHO (International Hydrographic Organization): il 17

th

Capacity Building Sub Committee e l’11

th

Inter-Regional Coordination Committee

Dal 29 al 31 maggio 2019, l’Istituto Idrografi co della Marina ha ospitato a Ge- nova la 17a edizione del Capacity Building Sub-Committee (CBSC-17), consesso in- ternazionale subordinato all’IHO con sede a Monaco, l’organizzazione internaziona- le operante dal 1919 che riunisce attual- mente 93 uffi ci e istituti idrografi ci di tutto il mondo, allo scopo di coordinare e standar-

dizzare le attività idro-oceanografi che e la produzione cartografi ca a livello mondiale, con il fi ne ultimo di incrementare la sicu- rezza della navigazione e la conoscenza degli oceani.

Il CBSC-17 ha dato spazio agli appro- fondimenti sulle tematiche riguardanti il supporto necessario a quei paesi che in- tendono dotarsi di un’autonoma capacità

Apertura dell’IRCC da parte del Sottocapo di Stato Maggiore della Marina Partecipanti al 17°

Capacity Building Sub Committee (CBSC)

11° Inter-Regional Coordination Committee (IRCC)

(21)

idro-oceanografi ca, al fi ne di progredire e sviluppare i propri servizi in aderenza agli standard internazionali dell’IHO, garanten- do così l’ampliamento del supporto che la comunità marittima internazionale può fornire alla sicurezza della navigazione a livello mondiale.

Il CBSC ha svolto anche la funzione di introduzione per la più ampia assem- blea dell’11th Inter-Regional Coordination Committee (IRCC-11), comitato in seno all’IHO che riunisce i presidenti delle Commissioni Regionali Idrografi che (Re- gional Hydrographic Commissions - RHC) e i rappresentanti delle sub-commissioni e dei gruppi di lavoro a livello mondiale im- pegnati nei campi dell’idro-oceanografi a, della cartografi a nautica e della capacity building, che ha inaugurato i propri lavori il 3 giugno, alla presenza del Sottocapo di Stato Maggiore della Marina protempore, ammiraglio di squadra Paolo Treu, riunen- do intorno al tavolo oltre 25 delegazioni provenienti da altrettanti paesi.

L’obiettivo dell’IRCC è di stabilire, mi- gliorare e coordinare le attività tra i singoli Stati su base regionale e tra le varie regio- ni del mondo su scala globale, mirando in particolare allo sviluppo e al miglioramento della capacità di settore. La condivisione di dati ed esperienze, unita alla cooperazio- ne internazionale, è sinonimo di progres- so e di sviluppo in un ambito, come quello marittimo e, in particolare, quello legato

alla sicurezza della navigazione, che ha ri- verberi immediati sull’intera società e sulla vita di tutti i giorni. Proprio in ragione della primaria importanza che gli oceani rivesto- no dal punto di vista ambientale, climatico, alimentare e commerciale, il XXI secolo è stato indicato come il “secolo blu”, in rico- noscimento dell’indissolubile legame che unisce la prosperità dei popoli con uno dei beni comuni più vasti del pianeta: il mare, appunto.

Il successo dei due consessi (durati in tutto sei giorni), interamente pianifi cati, or- ganizzati e gestiti dall’Istituto Idrografi co, è stato testimoniato dai numerosi ricono- scimenti giunti dalle delegazioni presenti e dalla stessa IHO, che hanno apprezzato l’effi cienza, la raffi natezza, l’eleganza e il calore della nostra ospitalità.

Il Direttore dell’Istituto Idrografi co saluta gli intervenuti all’IRCC Veduta del porto di Genova

dalla terrazza del Grand Hotel Savoia

(22)
(23)

relazione annuale 2019

tolo

Chi siamo e cosa facciamo

1

(24)

Chi siamo e cosa facciamo

Chi siamo

L’Istituto Idrografi co della Marina - fon- dato a Genova nel 1872, con sede a For- te San Giorgio, su uno dei bastioni della cinta muraria cinquecentesca -, è Organo Cartografi co dello Stato, responsabile del servizio idrografi co nazionale e della pro- duzione di tutta la documentazione nauti- ca uffi ciale relativa ai mari italiani. La sua area di competenza copre oltre 550.000 chilometri quadrati, con uno sviluppo co- stiero superiore ai 7.800 chilometri. Una regione di grandissimo interesse strate- gico, situata al centro del Mediterraneo, e alla confl uenza delle principali rotte ma- rittime internazionali che collegano l’Eu- ropa occidentale con il Medio e l’Estremo Oriente.

L’Istituto ha il compito di concorrere alla sicurezza della navigazione, sia milita- re che mercantile, alla difesa della nazione e alla conoscenza e valorizzazione di tutto ciò che riguarda il mare, dal punto di vista tecnico, scientifi co, ambientale e culturale.

Compiti e funzioni dell’Istituto sono stabiliti ai sensi del DPR 90/2010 sull’ordi- namento militare (capo V, art. 222):

» assicurare alle Forze Armate il suppor- to idro-meteo-oceanografi co necessa- rio allo svolgimento delle attività istitu- zionali;

» concorrere alla sicurezza della naviga- zione e alla salvaguardia della vita uma- na in mare, assicurando la produzione e l’aggiornamento della documentazio- ne nautica uffi ciale, relativa alle acque di interesse nazionale, secondo la Con- venzione di Londra del 1969 sulla sicu- rezza della navigazione (SOLAS 1969);

» redigere le normative tecniche e fornire consulenza per standardizzare l’esecu- zione dei rilievi idrografi ci, da svolgere nell’ambito della pubblica amministra- zione, comunque inerenti alla sicurezza della navigazione;

» creare un sistema informativo che rac- colga tutti i dati idro-oceanografi ci prori-

Controllo delle informazioni riportate dal

Portolano per l’aggiornamento della documentazione nautica

Scandagliamento sottocosta con

l’idro-barca dell’unità idro-oceanografi ca Ammiraglio Magnaghi

Messa a mare di un carotatore per

prelievo di campioni di fondo da Nave Ammiraglio Magnaghi

(25)

cavati dai rilievi effettuati nelle acque di giurisdizione dallo stesso Istituto e da altri enti pubblici e privati;

» gestire e mantenere aggiornata, con il concorso delle altre amministrazioni dello Stato e delle associazioni priva- te operanti nel settore, la banca dati di

tutti i relitti, di interesse storico e non, giacenti sui fondali delle acque marine sottoposte alla giurisdizione nazionale;

» curare la formazione del personale da adibire a funzioni idrografi che e ocea- nografi che, mediante l’organizzazione di corsi aperti anche alla partecipazio- ne di studenti universitari e di cittadini stranieri;

» conferire la qualifi ca di “idrografo” al personale militare e civile che superi il previsto iter formativo;

» concorrere all’attività didattica di centri ed enti di formazione nel campo delle scienze idrografi che e oceanografi che;

» partecipare all’attività dell’Organizza- zione Idrografi ca Internazionale (Inter- national Hydrographic Organization - IHO);

» disciplinare gli standard attinenti ai rilie- vi idrografi ci condotti da soggetti esterni all’amministrazione della Difesa.

Per assolvere a tali compiti, l’Istituto pianifi ca ed effettua i rilievi idrografi ci, to-

pografi ci e mareometrici necessari per la compilazione e l’aggiornamento delle car- te e delle pubblicazioni nautiche, cura la formazione del personale idrografo, civile e militare, e svolge attività di ricerca sul campo per la tutela dell’ambiente marino e lo sviluppo sostenibile.

A tali fi ni, opera fondamentalmente in quattro settori:

» attività di campagna e di ricerca idro- oceanografi ca (nelle acque italiane, in quelle mediterranee e in quelle oceani- che, in particolare in Artide e in Antar- tide);

» redazione di normativa tecnica di rife- rimento per la sicurezza della naviga- zione;

» produzione e aggiornamento di tutta la cartografi a e la documentazione nauti- ca uffi ciale;

» formazione del personale idrografo, sia militare che civile (anche proveniente da altri paesi, in un’ottica di collaborazione internazionale e di capacity building di professionalità specifi che).

A gestire l’intera fi liera delle compe- tenze istituzionali, occupandosi delle nu- merose attività che l’Istituto svolge nei vari campi della ricerca, della formazione, della raccolta dati, della produzione, della distribuzione, della comunicazione e degli impegni internazionali è un organico com-

Recupero di una rosette con bottiglie tipo Niskin per il prelievo di campioni d’acqua

Lezione in aula per la formazione del personale idrografo sia civile sia militare

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posto da poco più di 220 dipendenti, tra militari e civili.

La nota problematica della carenza di personale civile, che affl igge da anni l’Isti- tuto e che rischia di infi ciare il corretto e integrale assolvimento dei diversi compiti assegnati da norme di legge e da rego- lamenti, ha avuto quest’anno una svolta positiva.

Il 16 dicembre 2019, infatti, hanno pre- so servizio i vincitori del concorso pubblico per l’assunzione di n. 16 Assistenti tecnici per la cartografi a e la grafi ca, pubblica- to sulla “Gazzetta Uffi ciale” il 2 gennaio 2 018. L’evento ha rappresentato un passo in avanti fondamentale per consentire all’I- stituto di dare continuità all’attività svolta dai dipendenti, inquadrati nel Settore Car- tografi a e Grafi ca, collocati a riposo negli ultimi anni, in prima linea nell’assicurare un quotidiano supporto in favore della si- curezza della navigazione militare, mer- cantile e da diporto nei nostri mari.

Con il già preventivato scorrimento del- la graduatoria dei candidati risultati idonei nella procedura concorsuale e la conse- guente assunzione di ulteriore personale, l’Istituto potrà guardare al futuro della pro- duzione della documentazione nautica uf- fi ciale (settore nel quale saranno impiegati i neoassunti) con maggiore serenità e con la consapevolezza di poter continuare ad assolvere i compiti istituzionali assegnati.

L’obiettivo raggiunto, in un periodo sto- rico contrassegnato dal perdurante blocco delle assunzioni nel pubblico impiego e dal mancato ricorso al turn-over tra dipen- denti, è il frutto di un forte impegno profu- so dalla Direzione dell’Istituto in sinergia con lo Stato Maggiore della Marina, con il Ministero della Difesa e con le rappre- sentanze sindacali e della politica locale e nazionale.

Il personale neoassunto, grazie anche alla formazione che riceverà in Istituto,

verrà inserito in diversi Elementi di Or- ganizzazione, principalmente nel Repar- to Produzione, ove la cronica carenza di personale tecnico avrebbe potuto ostaco- lare la continuità del servizio reso. I nuovi colleghi forniranno un imprescindibile sup- porto al restante personale militare e civile che, con professionalità, senso del dove- re e spirito di corpo, garantisce il proprio apporto essenziale per l’assolvimento dei compiti istituzionali e per l’affermazione dell’Organo Cartografi co di Stato in ambi- to nazionale e internazionale.

I dipendenti civili in servizio al 31 di- cembre 2016 erano 125, sono scesi a 124 al 31 dicembre 2017 e sono diminuiti ul-

teriormente a 115 al 31 dicembre 2018 (compreso il personale “comandato”), a causa dei diversi collocamenti a riposo. Al 31 dicembre 2019, viceversa, la forza la- voro è risalita a 122 unità (grazie, oltre alle nuove assunzioni, anche alla stabilizzazio- ne di alcune unità di personale in coman- do provenienti ad altri comparti della pub- blica amministrazione), cui si aggiungono i professori ordinari e associati. La tabella organica, a regime, prevede 182 dipen- denti civili più cinque professori, quindi si è ancora ben lontani dall’aver coperto tutti i posti a disposizione, ma è auspicabile che nei prossimi anni si possa incrementare la dotazione organica con ulteriori assunzio- ni e con altre forme di mobilità.

Il Direttore dà il benvenuto ai

nuovi assunti nella Sala Consiglio dell’Istituto Idrografi co

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Forte è stato l’impegno nel campo del- la formazione: nel 2019 l’Uffi cio Personale Civile (UPC), in sinergia con l’Uffi cio Cor- si, ha curato l’erogazione di corsi di forma- zione e di aggiornamento del personale civile, sia tecnico che amministrativo, nel costante sforzo di mettere a disposizione dei dipendenti dell’Ente le conoscenze e le competenze necessarie per affrontare con maggiore effi cienza ed effi cacia la quotidiana attività lavorativa (corsi sull’uso

di software cartografi ci, corsi di lingua in- glese, alta formazione tecnico-scientifi ca e formazione in materia giuridica).

Anche sul fronte del personale milita- re, negli ultimi anni si è assistito a una net- ta diminuzione dell’organico per effetto del riordino delle Forze Armate (L.244/2012), stabilizzando da fi ne 2018 il numero dei militari in forza a 111, a fronte di una tabel- la organica che ne prevede 130.

Funzionigramma/organigramma per l’anno 2019

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La Storia

Le campagne idrografi che italiane nel Mar Rosso e nell’Oceano Indiano in favore della sicurezza della navigazione

Negli anni ’60 dell’Ottocento, le linee di trasporto a vapore - ferrovie e pirosca- fi - avevano già raggiunto un buon livello di maturità e stavano progressivamente rimuovendo gli ostacoli naturali sul loro cammino attraverso opere ingegneristiche

per l’epoca “titaniche”. L’Italia si trovava al centro dell’area coinvolta da questi lavori:

nell’arco alpino, infatti, erano in corso i la- vori di perforazione delle gallerie ferrovia- rie del Frejus e del San Gottardo, che sa- rebbero state aperte, rispettivamente, nel 1871 e nel 1882. Il 17 novembre 1869, alla presenza delle massime autorità mondiali, venne uffi cialmente inaugurato il Canale di Suez che, congiungendo direttamente il Mediterraneo e l’Oceano Indiano attraver- so l’Egitto e il Mar Rosso, permetteva di abbreviare notevolmente la rotta per l’India (strategica per l’Impero britannico), l’Indo- nesia (strategica per il Regno olandese), la Cina e il Giappone, risparmiando oltre 4.000 miglia rispetto al periplo africano.

Il canale fu realizzato dal francese Fer- dinand de Lesseps su progetto dell’inge- gnere trentino Luigi Negrelli e consiste di

due tratte, una a sud e l’altra a nord dei La- ghi Amari. Lo scavo durò in tutto 15 anni e vide la collaborazione di molte nazioni, tra cui la Francia, che diede il contributo mag- giore, anche in termini fi nanziari. Grazie a esso, il Mediterraneo tornò a rivestire un ruolo strategico nei traffi ci transoceanici,

Stazione geodetica effettuata dal personale della Regia Nave Staffetta lungo le coste dell’Eritrea, 1910, Genova, Istituto Idrografi co della Marina Cesare Vimercati, Panorama del Basso Egitto - Canale Artifi ciale

di Suez, Firenze, Litografi a Toscana, 1869, Collezione privata

Veduta della Baia di Assab con una nave italiana sullo sfondo e tipi eritrei in primo piano, Parigi, 1870, Roma, Museo Africano

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dopo essere stato per secoli ai margini del grande commercio mondiale.

Porti come Valencia, Barcellona, Ge- nova, Napoli, Palermo e Trieste, ma so- prattutto Marsiglia, rifi orirono grazie alla ripresa dei traffi ci marittimi e al loro nuovo ruolo di porte aperte dei rispettivi paesi verso il Medio e l’Estremo Oriente.

L’imprenditore genovese Raffaele Ru- battino capì immediatamente che lo sce- nario stava cambiando e che se voleva so- pravvivere come armatore doveva inserirsi in un contesto ormai internazionale. Così, nel luglio 1868, inaugurò la linea Genova- Livorno-Alessandria-Porto Said. L’arma- tore iniziò il servizio prima che il governo decidesse a chi assegnare le sovvenzioni statali su tale linea. In questo modo, mise il governo di fronte al fatto compiuto e riuscì, anche grazie all’amicizia di personaggi in- fl uenti del calibro di Giuseppe Garibaldi, Domenico Balduino e Carlo Bombrini, a ottenere la convenzione postale a scapito degli altri concorrenti. Questa operazione permise a Rubattino di alleggerire il pe- sante indebitamento che si trascinava dal fallimento della Compagnia Transatlantica nel 1858. Nel 1870 la linea per Alessan- dria fu estesa fi no a Bombay: era la prima volta che un piroscafo italiano arrivava in India, iniziando un percorso che avrebbe portato, di lì a non molti anni, a una stabi- le presenza in quei mari di navi battenti la nostra bandiera.

La presenza italiana

Due giorni prima dell’inaugurazione del Canale di Suez, il missionario, esplo- ratore e agente governativo Giuseppe Sa- peto acquistò dai sultani fratelli Ibrahim e Hassan ben Ahmad, per la somma di 6.000 talleri di Maria Teresa, un territo- rio lungo circa sei chilometri fra il monte Ganga e il capo Lumah, sulle coste dell’E- ritrea. Per ragioni politiche, si decise pru-

dentemente di far apparire come acqui- rente la compagnia Rubattino di Genova e non il governo italiano, in modo da evitare possibili reazioni negative da parte di altre potenze, in particolare della Francia, che aveva già molti interessi in zona. L’idea era di farne una stazione di sosta e di rifor- nimento per il carbone, l’acqua e i viveri per la navigazione a vapore lungo la rotta per le Indie. Solo nel 1882 la baia di Assab passò uffi cialmente al Regno d’Italia, dopo che la Francia ebbe occupato la Tunisia nel 1881.

Fin da subito, fu avvertita l’insuffi cien- za delle carte nautiche esistenti ai fi ni della sicurezza della navigazione nel Mar Rosso e nell’Oceano Indiano, perché ga- rantivano una copertura soltanto parziale di quelle acque e comunque contenevano dati ormai superati. Occorreva, pertanto, provvedere a sanare la situazione e l’Isti- tuto Idrografi co della Regia Marina fu chia- mato a intraprendere una lunga serie di campagne e di rilievi idrografi ci, geodetici e topografi ci che, per la loro estensione e il loro contenuto tecnico, dovevano costi- tuire una patrimonio di indiscusso valore storico, geografi co e culturale. Rilievi, tra l’altro, eseguiti sempre in un contesto di grave disagio per le condizioni ambien- tali estreme e spesso di pericolo a causa dell’ostilità delle popolazioni locali.

Guido Cora, Carta originale del paese degli Afar o Danakil e regioni limitrofe, Torino, 1885, Collezione privata

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Le prime campagne

Si cominciò con la costruzione del piano della baia di Assab, per il quale si dovette procedere a una preventiva trian- golazione. Ultimato il lavoro topografi co, si effettuarono lo scandagliamento del fondale e la determinazione delle coordi- nate di latitudine e longitudine e della de- clinazione magnetica. A partire dal 1886, fu eseguito il rilievo idrografi co del porto di Massaua e delle sue adiacenze, caratte- rizzate da banchi di sabbia e scogli som- mersi.

A partire dal 1898, tra il tratto di costa somala compreso il golfo di Aden a nord e la foce del fi ume Giuba a sud fu dichiarato d’interesse per l’Italia (il resto fi nì in mano agli inglesi), tutte le unità militari inviate in quei paraggi come stazionarie contribuiro- no in maniera maggiore o minore a studia-

re e a mappare idrografi camente la costa nei punti di maggiore interesse. In circo- stanze particolarmente favorevoli per com- piere tali ricerche si trovò la Regia Nave Staffetta nella campagna del 1898-1899, stante la generale tranquillità del territorio in quel periodo. Vennero infatti compiuti ri- lievi di ancoraggi ed eseguite determina- zioni astronomiche, che consentirono di ri- cavare dei piani assolutamente aggiornati, in sostituzione di quelli vecchi francesi e inglesi, risalenti alla prima metà dell’Otto- cento e non più funzionali alla sicurezza della navigazione.

Altrettanto avvenne un decennio dopo, sempre con la Staffetta, che rilevò 390 chi- lometri di costa e 30 chilometri del corso del fi ume Giuba ed eseguì quattro stazioni astronomiche complete (latitudine, longitu- dine e azimut), otto determinazioni di azi- mut, 241 stazioni geodetiche, 406 stazioni topografi che, tre stazioni mareometriche e sette stazioni magnetiche, consentendo all’Istituto di pubblicare le prime due carte della costa alla scala di 1:250.000. Le ope- razioni si ripeterono nel 1910-1911 sia a Massaua che a Mogadiscio, permettendo di correggere i piani costieri e di traccia- re un profi lo completo dei fondali fi no a 20 miglia dalla costa.

Touring Club Italiano, Carta della città e del porto di Massaua in scala 1:15.000, Milano, A. Vallardi, 1929, Collezione privata

La Regia Nave Staffetta, che svolse numerose campagne idro- oceanografi che nel Mar Rosso e nell’Oceano Indiano, 1899, Roma, Uffi cio Storico della Marina Militare

Deposito di materiali da costruzione a Massaua per la realiz- zazione delle infrastrutture portuali, 1892, Il Telegrafo a Vapore

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Gli anni Venti

Dopo la parentesi della Grande Guer- ra, che vide il progressivo abbandono di tutte le attività scientifi che in funzione del- le esigenze belliche, la direzione dell’Isti- tuto, nella primavera del 1923, propose al ministero della Marina di riprendere le ri- cerche idrografi che in Eritrea ed essendo stata accolta favorevolmente la proposta, fu rivolto un invito al Comitato talassogra- fi co italiano di partecipare alla campagna, eseguendo quelle ricerche di carattere biologico e oceanografi co che potessero coesistere con il lavoro idrografi co del- la Regia Nave Ammiraglio Magnaghi. La campagna, iniziata con l’arrivo dell’unità a Porto Said il 3 ottobre di quell’anno, termi- nò il 7 giugno 1924.

Nell’anno 1928, sempre con la Regia

Nave Ammiraglio Magnaghi, fu ripreso il lavoro idrografi co nell’arcipelago delle Dahlak, separato dalla terraferma dal ca- nale di Massaua, formato da 126 tra isole e scogli. In Eritrea, come in Somalia, era- no stati eseguiti molti rilievi idrografi ci; tut- tavia, per necessità di cose, si era sempre trattato di rilievi parziali, anche se questi si riferivano ad aree di una certa ampiezza.

Tali aree, però, andavano collegate fra loro e questo sia per disporre del rilievo com- pleto delle coste sotto giurisdizione italia- na, sia, soprattutto, per ottenere la neces- saria unifi cazione geodetica delle posizioni

dei punti in precedenza determinate nelle singole aree. Veniva profi landosi, intanto, sempre più concretamente l’idea di proce- dere alla realizzazione di un’estesa cam- pagna di rilievi nel Mar Rosso e nell’Oce-

La Regia Nave Ammiraglio Magnaghi alla fonda a La Spezia, subito dopo l’entrata in servizio, 17 dicembre 1914, Roma, Uffi cio Storico della Marina Militare

Scandagli e rilievi effettuati dalla plancia della Regia Nave Ammiraglio Magnaghi, 1924, Roma, Uffi cio Storico della Marina Militare

Scandaglio effettuato dalla poppa della Regia Nave Staffetta nel Mar Rosso, 1910, Genova, Istituto Idrografi co della Marina Stazione topografi ca nel Mar Rosso, 1928, Roma,

Uffi cio Storico della Marina Militare

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ano Indiano, cominciando, per l’appunto, a inviare la principale unità idrografi ca nel Mar Rosso al fi ne di scegliere le località migliori.

Gli anni Trenta

Fu, però, negli anni compresi fra il 1933 e il 1939 che l’Istituto ottenne dallo Stato Maggiore della Regia Marina il per- messo di organizzare e portare a compi- mento una campagna che doveva risultare un modello di organizzazione e di capaci- tà realizzative per l’esecuzione dei rilievi idrografi ci, e ciò sia per la mole dei rilievi stessi, sia, soprattutto, per i risultati che si ottennero, con i quali si poté, per la prima volta, pubblicare l’idrografi a completa del-

le coste e degli ancoraggi che interessa- vano l’Eritrea e la Somalia, dando così un contributo essenziale alla sicurezza della navigazione in una delle aree più traffi cate del globo. I risultati dei rilievi, infatti, furono eccezionalmente cospicui e con essi l’Isti- tuto poté pubblicare tre carte generali alla scala 1:1.000.000, sette carte alla scala 1:300.000, una carta alla scala 1:150.000, due carte alla scala 1:60.000 e 16 piani di ancoraggi. Nell’archivio storico dell’Istitu- to sono conservati i grafi ci di scandaglia- mento e i giornali di campagna, una do- cumentazione puntuale e completa di un lavoro di alto livello scientifi co eseguito da professionisti muniti della strumentazione più avanzata.

Recupero di bottiglie E. Bruam con apparecchio Leblanc a bordo della Regia Nave Ammiraglio Magnaghi, 1924, Roma, Uffi cio Storico della Marina Militare

Sala da disegno della Regia Nave Ammiraglio Magnaghi, dove i dati raccolti venivano riportati sulla carta, 1924, Roma, Uffi cio Storico della Marina Militare

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Attualità

La Marina Italiana al Polo Nord:

dal Duca degli Abruzzi al programma High North

Il tempo dei pionieri

La prima spedizione italiana al Polo Nord fu quella organizzata da Luigi di Savoia, Duca degli Abruzzi, nel 1899- 1900, con il sostegno di re Umberto I e della regina Margherita. Con la nave Stel- la Polare, l’ex baleniera norvegese Jason opportunamente riadattata (stazza 1.289

tonnellate, potenza dell’apparato motore 350 cavalli, attrezzatura velica a nave-go- letta), egli si spinse fi no alla baia di Teplitz, sulla costa occidentale dell’isola Principe Rodolfo, nell’arcipelago dell’Imperatore Francesco Giuseppe, dove rimase blocca- to dai ghiacci e fu costretto a svernare a 82° 4’ Nord. Era la quarta nave in asso- luto ad aver raggiunto una latitudine così elevata e la prima ad averlo fatto costeg- giando le terre emerse. Visto che lo scafo, benché rinforzato con elementi metallici, era stato parzialmente danneggiato dalla pressione dei ghiacci, si decise di sbarca- re tutto il materiale e di erigere una grande tenda come campo base. L’idea era quella di aspettare la primavera successiva per

tentare di raggiungere il Polo con slitte trai- nate da cani. Nel frattempo, il personale si dedicò a compiere osservazioni scientifi - che e a studiare la fauna e la fl ora locali.

Il 19 febbraio 1900, vennero forma- ti tre gruppi, che partirono alla volta del Polo. Il Duca non poté parteciparvi perché il congelamento di due dita della mano sinistra (che gli furono amputate) lo rese temporaneamente inabile. Tra i suoi com-

pagni d’avventura vi erano tre uffi ciali, un sottuffi ciale e un comune della Regia Marina (corpo al quale apparteneva egli

Lo stato maggiore della nave Stella Polare, Milano, Hoepli, 1903, Genova, Istituto Idrografi co della Marina

Sbarco del materiale dalla nave Stella Polare nella Baia di Teplitz, Milano, Hoepli, 1903, Genova, Istituto Idrografi co della Marina

L’accampamento in autunno, con la grande tenda, i cani, le slit- te e tutto il materiale sbarcato dalla nave Stella Polare, Milano, Hoepli, 1903, Genova, Istituto Idrografi co della Marina

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stesso), marinai norvegesi e guide alpine di Courmayeur, tutti uomini robusti e fi dati, capaci di resistere alle condizioni estreme di quella zona.

Il primo gruppo si perse sulla banchisa a non fu mai ritrovato, il secondo, stremato, riuscì a rientrare con molta fatica, mentre il terzo, guidato da Umberto Cagni, coman- dante in seconda della spedizione, a mez- zogiorno del 25 aprile 1900 toccò la più elevata latitudine mai raggiunta dall’uo- mo, 86° 34 49” Nord, superando il record di Fridtjof Nansen di 21’ e arrivando a soli 381 km dal Polo Nord. Date le diffi coltà incontrate, con strumenti insuffi cienti per orientarsi e amputazioni per congelamen- to, il gruppo di Cagni preferì non avventu- rarsi ulteriormente verso il Polo e decise di tornare indietro. Dopo dieci giorni di marcia estenuante, durante i quali furono costretti ad abbandonare quasi tutto l’equipaggia- mento sui lastroni di ghiaccio che, per lo scongelamento del pack, avevano comin- ciato ad andare alla deriva allontanando il gruppo dalla meta, riuscirono fi nalmente a raggiungere il campo base il 23 giugno 1900, dopo aver percorso 1.400 chilometri in 104 giorni.

Il 15 agosto la Stella Polare, dopo es- sere stata liberata dai ghiacci per mezzo di cariche esplosive, intraprese rapidamente il viaggio di ritorno, approdando l’11 set- tembre a Cristiania (l’attuale Oslo). La

spedizione, oltre ad aver raggiunto il punto più a Nord in assoluto per l’epoca, fu an- che un successo per la documentazione magnetica, geodetica e topografi ca ripor- tata. Al suo ritorno, il Duca fu promosso capitano di corvetta, proseguendo nella sua attività di esploratore, con l’ascensio- ne al monte Ruwenzori (1906), al confi ne tra Uganda e Congo, e il fallito tentativo di ascesa al K2 (1909), nel Karakorum, pur ottenendo il nuovo record di altitudine.

Il primo avvistamento indiscusso del Polo Nord avvenne quando l’equipaggio del dirigibile Norge, progettato e pilotato dall’ingegnere aeronautico italiano Um- berto Nobile, lo sorvolò il 12 maggio 1926.

A contribuire alla spedizione erano stati il

governo italiano (per il 25%), l’uomo d’af- fari statunitense Lincoln Ellsworth, che partecipò anche all’impresa, e l’Aero Club Norvegese, che aveva acquistato il dirigi- bile dal governo italiano. Dopo alcuni voli di prova, il 29 marzo 1926, all’aeroporto di Ciampino, l’N-1, ribattezzato Norge, ven- ne uffi cialmente consegnato ai norvegesi alla presenza di diverse autorità, tra cui lo stesso Mussolini, Roald Amundsen, il pro- motore dell’iniziativa, e Lincoln Ellsworth.

Il volo del Norge, che si concluse a Teller, in Alaska, stante l’impossibilità di tornare indietro per il cattivo tempo, ebbe una notevole eco sulla stampa dell’epoca

Il volo del dirigibile Norge fi no al Polo Nord, Milano, Mondado- ri, 1959, Genova, Istituto Idrografi co della Marina

Cagni, Petigax, Fenoillet e Canepa il 23 giugno 1900, nel punto più a nord mai toccato dall’uomo, Milano, Hoepli, 1903, Genova, Istituto Idrografi co della Marina

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e, al suo rientro in Italia, Nobile venne pro- mosso generale del Genio Aeronautico.

Nonostante il successo, presto emersero delle rivalità tra Amundsen e Nobile, che non intendevano “condividere” il merito della spedizione. Il norvegese considerava l’italiano un semplice “pilota”, che si sareb- be dovuto sentire suffi cientemente ripaga- to dall’aver potuto lanciare sul Polo Nord la propria bandiera nazionale; di contro, il progettista riteneva l’esploratore un mero

“passeggero” che cercava di sottrargli i legittimi meriti acquisiti. Per questo, oltre che per realizzare un’esplorazione più ap- profondita dell’Artide, Nobile pianifi cò una seconda spedizione con il dirigibile Italia.

Essa doveva rappresentare la naturale prosecuzione della trasvolata del Norge, che aveva dimostrato l’effi cacia del dirigi- bile come mezzo per l’esplorazione aerea di zone remote, ma non aveva prodotto molti risultati dal punto di vista scientifi co e cartografi co: restavano, infatti, ben quattro milioni di chilometri quadrati di banchisa ancora da esplorare e l’eventuale presen- za di terre emerse fra i ghiacci era tutta da verifi care.

Nobile avrebbe voluto servirsi dell’N-5, un nuovo tipo di dirigibile semirigido con

capacità di gas tre volte superiore a quella del Norge, ma non riuscì a ottenere i fondi necessari per allestirlo: il governo italiano,

e in particolare il Segretario di Stato per l’Aeronautica Italo Balbo, erano infatti con- trari a nuovi investimenti nel settore dei di- rigibili, preferendo dedicarli al settore delle aerodine (aeromobili più pesanti dell’aria) e, in particolare, degli idrovolanti, che tanta gloria avrebbero procurato all’Italia con le loro crociere transatlantiche in formazione.

Nobile dovette così ripiegare sul diri- gibile N-4, gemello del Norge, che riuscì a completare con fondi offerti da alcuni indu- striali e privati cittadini di Milano: il pubbli- co italiano, infatti, accolse con favore l’idea della spedizione e arrivarono appoggi per- sino dal Vaticano, tanto che l’equipaggio fu accolto in udienza dal Pontefi ce prima della partenza. L’Italia era lungo 105 metri,

aveva un diametro di 19,4 metri, era alto 23,5 metri e aveva un volume di 18.500 metri cubi di idrogeno. Dotato di tre motori Maybach da 250 cavalli ciascuno, pesava a vuoto 10,5 tonnellate, poteva raggiun- gere una velocità di 117 chilometri all’ora ed era attrezzato per effettuare atterraggi sulla banchisa, cosa che non poteva fare il Norge. Sempre con fondi privati fu allesti- ta la nave appoggio Città di Milano, un ex mercantile tedesco ricevuto in conto ripa- razioni di guerra, normalmente impiegato come posa-cavi e opportunamente riadat- tato per affrontare l’ambiente polare, il cui comando venne affi dato al capitano di fre-

Il volo del dirigibile Norge dal Polo Nord all’Alaska, Milano, Mondadori, 1959, Genova, Istituto Idrografi co della Marina

Il ritorno del dirigibile Italia dalla prima spedizione esplorativa, 1928, Roma, Uffi cio Storico della Marina Militare

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gata Giuseppe Romagna Manoja, futuro direttore dell’Istituto Idrografi co della Re- gia Marina. Nobile aveva chiesto che due idrovolanti stazionassero nella baia del Re per eventuali emergenze, ma Balbo rifi u- tò anche questa concessione. Il generale ottenne solo un piccolo drappello di otto alpini come scorta.

Nel frattempo, Nobile aveva ottenuto la collaborazione di vari istituti scientifi ci ita- liani e stranieri, che fornirono la strumen- tazione necessaria: il materiale, benché alleggerito, arrivò a pesare circa 300 chi- li. Si unirono alla spedizione, fra gli altri:

Frantisek Behounek, fi sico, direttore dell’I- stituto Radio di Praga; Finn Malmgren, meteorologo, geofi sico e docente presso l’Università di Uppsala, che aveva già par- tecipato alla spedizione del Norge; Aldo Pontremoli, fondatore del Dipartimento di Fisica dell’Università di Milano; Alfredo Vi- glieri, tenente di vascello della Regia Ma- rina, idrografo e anch’egli futuro direttore dell’Istituto Idrografi co. L’equipaggio era composto da 13 membri, tutti italiani.

Il programma di ricerca spaziava dalla geografi a alla geofi sica, dalla gravimetria, alla meteorologia, dall’oceanografi a allo studio del magnetismo terrestre e della propagazione delle onde elettromagneti- che. La morte di Malmgren e di Pontremoli e la perdita della strumentazione e di parte della documentazione non consentirono di valorizzare adeguatamente i successi ot- tenuti. In ogni caso, lo scandaglio acustico tipo Behm diede ottimi risultati nella rile- vazione delle profondità marine; il secon- do volo consentì di rettifi care la posizione dell’isola Grossa e fu osservata l’assenza di ghiacciai sulla Terra di Nord-Est; le mi- surazioni effettuate portarono alla verifi ca del valore decrescente della ionizzazione dell’aria al crescere della latitudine; le ri- cerche batteriologiche condussero alla verifi ca della sterilità dell’aria nelle regio- ni polari; la permanenza sul pack presso la “tenda rossa” offrì la possibilità di stu-

diare la deriva dei ghiacci; e il radiotelegra- fi sta Giuseppe Biagi, con la radio a onde corte Ondina 33, riuscì a raggiungere di- stanze considerevoli sia in trasmissione che in ricezione.

Il programma di Nobile era di effettua- re cinque voli esplorativi, con partenza e rientro dalla base di Ny Ålesund (baia del Re), nelle isole Svalbard, in modo da co- prire diverse aree dell’Artico. I primi due voli andarono bene, soprattutto il secondo, che permise di esplorare 48.000 chilome- tri quadrati di regioni sconosciute. L’obietti-

vo del terzo volo (23-25 maggio 1928) era di raggiungere il Polo Nord, dove alcuni esploratori muniti di una tenda e di razioni di viveri dovevano sbarcare per effettua- re misurazioni direttamente sulla banchi- sa. In 16, più la cagnetta di Nobile, Titina, partirono alle 4:28 del 23 maggio e il 24

Lo stato maggiore della Regia Nave Città di Milano, 1928, Genova, Istituto Idrografi co della Marina

Il comandante della Regia Nave Città di Milano, capitano di fregata Giuseppe Romagna Manoja, e il generale Umberto Nobile, 1928, Roma, Uffi cio Storico della Marina Militare

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maggio raggiunsero il Polo, sorvolandolo come da programma. A causa del tempo in peggioramento, tuttavia, non fu possibi- le sbarcare la squadra sul pack.

Durante il viaggio di ritorno verso la baia del Re (in base alle previsioni “ottimi- stiche” di Malmgren, si era optato per non proseguire verso l’Alaska), l’aeronave, sballottata dal forte vento e appesantita dall’accumulo di ghiaccio, precipitò sulla banchisa: la gondola e la coda si sfasciaro- no nell’impatto, mentre l’involucro resistet- te e volò via verso l’ignoto, con sei uomini a bordo, che non furono mai ritrovati. Da questo incidente, che ebbe una risonanza mondiale, prese il via la prima spedizione internazionale di soccorso che si trovò ad operare nella zona del Polo Nord. I su- perstiti rimasero per 47 giorni alla deriva sul pack, fi nché non furono avvistati, il 20 giugno, dall’idrovolante Savoia-Marchetti S.55A pilotato da Umberto Maddalena e salvati, il 13 luglio, dal rompighiaccio russo Krassin. Durante le ricerche perirono nove soccorritori, fra cui lo stesso Roald Amun- dsen.

L’Istituto Idrografi co della Regia Mari- na diede un notevole contributo a entram- be le spedizioni, progettando e costruendo appositamente - o acquistando e tarando - una serie di strumenti astronomici, to- pografi ci, idrografi ci e geodetici necessari per compiere i rilievi.

In particolare, per l’impresa del Duca degli Abruzzi, l’Istituto fornì un teodolite piccolo Throughton & Simms, due crono- metri Dent, sei cronometri tascabili Longi- nes, un sestante con la graduazione in oro (per prevenirne l’ossidazione, attualmente esposto presso il Galata Museo del Mare a Genova), tre sestanti in alluminio, un circolo a rifl essione Amici-Magnaghi, una bussola Magnaghi con chiesuola, un ap- parato grande da scandagliare con 1.000 metri di fi lo, un apparato piccolo da scan- dagliare con 500 metri di fi lo, un apparato piccolo da scandagliare con 130 metri di sagola d’acciaio, 12 pesi di ferro da 4 a 10 chili, 12 termometri per grandi profondità, una bottiglia a rovesciamento piccola e 20 recipienti di vetro per saggi d’acqua, due densimetri metallici di nuova concezione, un correntometro Magnaghi, un’asta ma- reometrica, due bussole topografi che con treppiede, una raccolta completa di carte e portolani dei mari nordici, staziografi , parallele, compassi, un cannocchiale a grande portata con due oculari (terrestre e astronomico) da 44 a 136 ingrandimenti con treppiede articolato, ecc.

Ancora più imponente fu la partecipa- zione alla seconda spedizione di Nobile al Polo Nord, con l’invio di una nave idrogra- fi ca, la Città di Milano (il cui cronometro

Il rompighiaccio russo Krassin visto dalla Regia Nave Città di Milano, 1928, Roma, Uffi cio Storico della Marina Militare

Carta Oceano Artico - Spitsbergen. Ancoraggi della Baia del Re. Rilievo ese- guiti dalla RN Città di Milano, 1928, Genova, Istituto Idrografi co della Marina

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