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I GRANDI TEMI. Capitolo 10 La ricerca qualitativa. 1. Osservazione partecipante. 2. Intervista in profondità. 3. Uso dei documenti

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Capitolo 10 – La ricerca qualitativa

I GRANDI TEMI

1.

Osservazione partecipante

2.

Intervista in profondità

3.

Uso dei documenti

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STORIA

Antropologia: La ricerca qualitativa nasce nei primi anni del Novecento, come etnografia, ossia come metodo applicato dagli antropologi per studiare popolazioni e culture selvagge, spazialmente lontane e diverse da quella occidentale (Bruni, 2003).

Bronislaw Malinowski (1978): metodo dell’osservazione partecipante.

Sociologia: Scuola di Chicago (anni ‘20 e ‘30). Robert Ezra Park.

Studi sulla società urbana.

Oggi: sociologi, storici, politologi, psicologi, economisti aziendali, medici, epidemiologi, assistenti sociali, esperti di marketing, etc.

Capitolo 10 – La ricerca qualitativa

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"Anthropologists! Anthropologists!"

Bronisław Kasper Malinowski (1884 1942) è stato un antropologo e sociologo .

È celebre per la sua attività pionieristica nel campo della ricerca etnografica, per gli studi sulla reciprocità e per le acute analisi sugli usi e costumi delle popolazioni della Melanesia.

«non credere a nulla di quello che senti e solo alla metà di quello che vedi»

(Bailey, 1985)

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L’approccio qualitativo evita ogni sorta di determinismo teorico e metodologico.

In tale prospettiva di ricerca non esiste un metodo scientifico in senso stretto e la realtà non può essere mai conosciuta in modo oggettivo.

Ci si accontenta di produrre rappresentazioni (o meglio ricostruzioni) del mondo, utilizzando diversi metodi che mettono in luce aspetti differenti di un dato fenomeno.

Gli approcci qualitativi (in particolare la grounded theory) propendono per una forma di ragionamento induttivo - bottom-up, che parte dal basso dell’evidenza empirica.

Introspezione – slancio empatico – partecipazione sociale – prospettive teoriche e materiali empirici

Capitolo 10 – La ricerca qualitativa

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La ricerca qualitativa impiega una molteplicità di pratiche e materiali empirici per dare visibilità ai microcosmi sociali:

osservazioni, esperienze personali, interviste in profondità, storie di vita, fotografie, filmati, ritagli di giornale e artefatti di vario tipo […]. Il ricercatore qualitativo viene definito bricoleur.

Significato Comportamenti

Clifford Geerts (1987) definisce la scienza sociale come una scienza che va a caccia di significati, piuttosto che una scienza oggettiva interessata a scoprire leggi universalmente vere e invarianti.

[…] le ragioni che spingono le persone a comportarsi in un certo modo entro micro-contesti di interazione.

Capitolo 10 – La ricerca qualitativa

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10.2 OSSERVAZIONE PARTECIPANTE (ETNOGRAFIA- STUDIO DI COMUNITA’)

L’osservatore è definito partecipante in quanto prende parte attiva alle pratiche del microcosmo che intende studiare, interagendo personalmente con i soggetti e immergendosi totalmente nel flusso delle loro comunicazioni, con la matrice di significati che fa sfondo alle pratiche di vita quotidiana.

L’obiettivo dell’analisi qualitativa è quello di identificare tipi, pattern, ricorrenze, strutture di senso: idealtipo weberiano.

Nella ricerca etnografica l’osservatore produce dati riflessi:

interpretazioni di interpretazioni.

Capitolo 10 – La ricerca qualitativa

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10.2 OSSERVAZIONE PARTECIPANTE

Azione osservazione (Corbetta,1999)

Prospettiva emica (vs etica)

Comportamento non verbale, iconico, ostensivo

Ricercatore e tecniche (può utilizzare altre tecniche: intervista in profondità, documenti)

Capitolo 10 – La ricerca qualitativa

In antropologia il termine emico si riferisce al punto di vista degli attori sociali, alle loro credenze e ai loro valori (ottica del nativo).

Etico si riferisce - invece - alla rappresentazione dei medesimi fenomeni ad opera del ricercatore (ottica "scientifica", o dell'osservatore).

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10.2 OSSERVAZIONE PARTECIPANTE:

FASI

Capitolo 10 – La ricerca qualitativa

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1 - Scelta dell’oggetto di indagine e del gruppo

È possibile che – all’inizio – il gruppo ospitante mostri un

atteggiamento sospettoso verso il ricercatore, in quanto soggetto estraneo.

Ci sono diverse strategie che possono essere utilmente impiegate dalle ricercatore per vincere le ostilità:

ü Cercare un mediatore

ü Lettera di patrocinio o di accredito

ü Inserimento (inclusione) / Integrazione

2 - Accesso al campo

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3 - Legame di fiducia

Occorre instaurare un rapporto con i membri del gruppo, evitando di commettere errori per il fatto che l’osservatore non conosce le abitudini del gruppo.

Essendo un soggetto estraneo – almeno nella fase iniziale –

incontrerà una certa diffidenza da parte dei membri del gruppo ospitante.

Dopo aver ottenuto l’accesso sul campo e instaurato un legame di fiducia con i membri del gruppo, l’osservatore può iniziare a

osservare e a registrare tutto ciò che accade di rilevante in quel microcosmo

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4 - Osservazione (memorizzare, registrare, note etnografiche) e ri-socializzazione

A questo punto il ricercatore è nelle condizioni per sperimentare il processo di ri-socializzazione agli usi e ai costumi della comunità ospitante.

Quando si pratica l’osservazione partecipante è consuetudine memorizzare o registrare gli eventi di interesse e compilare le note etnografiche.

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5 - Scremare e sistematizzare

L’osservatore viene sollecitato a produrre descrizioni dense del comportamento umano: resoconto arricchito dei significati che connotano un dato contesto, entro il quale un dato comportamento viene prodotto.

Le note etnografiche costituiscono un’ingente mole di materiale che scaturisce dall’assemblaggio di osservazioni, narrazioni, discorsi, documenti.

Occorre scremare e sistematizzare le informazioni contenute nelle note etnografiche.

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6 – categorie concettuali, idealtipi, tassonomie, tipologie

L’obiettivo dell’analisi qualitativa non è quello di stimare parametri generalizzabili all’universo di riferimento, bensì quello di identificare tipi, pattern, ricorrenze, strutture di senso.

Il tipo di generalizzazione che connota la ricerca qualitativa assume la forma dell’idealtipo weberiano.

Osservazione e sempre carica di teoria e non è detto che gli organi di senso siano infallibili.

Quello che un soggetto osserva non è una fedele rappresentazione del mondo ma una ricostruzione filtrata dai propri schemi percettivi, dalle proprie credenze, dalle proprie convinzioni.

Per tali ragioni un ricercatore bravo dovrebbe sforzarsi di far prevalere la struttura concettuale indigena, rispetto a quella che si annida nella propria mente.

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10.2 OSSERVAZIONE PARTECIPANTE: peculiarità e svantaggi

Si dimostra un metodo superiore quando l’obiettivo è lo studio del comportamento in un contesto naturale.

1. Arbitrarietà e soggettività: ricostruzione filtrata

2. Contesto naturale

3. Gruppi marginali e gruppi centrali

4. Indagine esplorative

5. Ampia finestra temporale

6. Piccoli gruppi e per lungo tempo

7. Racconto

8. Fattori confondenti

9. Abilità empatica del ricercatore

10. Quantità di informazioni

11. Campioni non rappresentativi e attendibilità degli strumenti

Capitolo 10 – La ricerca qualitativa

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10.2 OSSERVAZIONE PARTECIPANTE: peculiarità e svantaggi

1. Arbitrarietà e soggettività: ricostruzione filtrata

Nel corso di un’intervista, i rispondenti possono fornire informazioni errate, dimenticare alcuni eventi, oppure rispondere in modo socialmente

desiderabile per venire incontro alle aspettative dell’intervistatore o per fare bella figura.

«non credere a nulla di quello che senti e solo alla metà di quello che vedi»

(Bailey, 1985)

Capitolo 10 – La ricerca qualitativa

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10.2 OSSERVAZIONE PARTECIPANTE: peculiarità e svantaggi

2. Contesto naturale

Capitolo 10 – La ricerca qualitativa

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10.2 OSSERVAZIONE PARTECIPANTE: peculiarità e svantaggi

3. Gruppi marginali e gruppi centrali

Si possono ricavare – attraverso l’osservazione partecipante – quelle informazioni necessarie per stilare un testo di questionario che tenga conto delle dimensioni rilevanti di un fenomeno, che potrà essere – successivamente – impiegato nell’ambito di una ricerca di tipo

campionaria.

Capitolo 10 – La ricerca qualitativa

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10.2 OSSERVAZIONE PARTECIPANTE: peculiarità e svantaggi

4. Indagine esplorative

La ricerca esplorativa costituisce una parte essenziale di qualsiasi strategia di marketing o di business. È incentrata sull'esplorazione di idee e approfondimenti, anziché sulla raccolta di dati corretti dal punto di vista statistico. Per questo motivo è la scelta ideale per la fase iniziale dell'intero piano di ricerca.

La ricerca descrittiva rappresenta la forma più comune di indagine, ed è considerata conclusiva per la sua natura quantitativa. Diversamente dalla ricerca esplorativa, la ricerca descrittiva ha un design predefinito e strutturato, che consente di desumere statisticamente le informazioni raccolte su una popolazione.

Analogamente alla ricerca descrittiva, la ricerca causale è di natura quantitativa e ha un design predefinito e strutturato. Per questo motivo, viene anche considerata una ricerca conclusiva. Essa è diversa in quanto tenta di definire connessioni causa-effetto tra più variabili e ha un approccio opposto allo stile della ricerca descrittiva che si basa sull'osservazione, in quanto tenta di decifrare se un rapporto è causale attraverso la

Capitolo 10 – La ricerca qualitativa

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10.2 OSSERVAZIONE PARTECIPANTE: peculiarità e svantaggi

5. Ampia finestra temporale

Ciò consente all’osservatore di ricostruire i meccanismi generativi dei fenomeni, di legare – cioè – gli eventi del passato a quelli del presente, individuandone una sequenza logica.

statement di Topitsch (1919-2003): «la storia senza sociologia è cieca, la sociologia senza storia è vuota».

Capitolo 10 – La ricerca qualitativa

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10.2 OSSERVAZIONE PARTECIPANTE: peculiarità e svantaggi

6. Piccoli gruppi e per lungo tempo

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10.2 OSSERVAZIONE PARTECIPANTE: peculiarità e svantaggi

7. Racconto

Capitolo 10 – La ricerca qualitativa

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10.2 OSSERVAZIONE PARTECIPANTE: peculiarità e svantaggi

8. Fattori confondenti

Tra gli svantaggi di questo metodo va annoverata l’impossibilità da parte dell’osservatore di neutralizzare l’effetto esercitato da potenziali fattori confondenti, che in un ambiente naturale non si possono tenere sotto controllo.

Capitolo 10 – La ricerca qualitativa

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10.2 OSSERVAZIONE PARTECIPANTE: peculiarità e svantaggi

9. Abilità empatica del ricercatore

L’empatia (dal greco empatéia, “sentire dentro”) è la capacità di comprendere appieno lo stato d’animo altrui – sia che si tratti di gioia, che di dolore – e fa parte

dell’esperienza umana ed animale; si tratta di un forte legame interpersonale e di un potente mezzo di cambiamento, è dunque un processo: essere con l’altro.

L’empatia è diversa dalla simpatia: la differenza più profonda consiste nel fatto che

provare simpatia significa partecipare al vissuto emotivo dell’altro in maniera fortemente determinata dall’esperienza personale di vita; l’empatia invece riguarda aspetti cognitivi ed emotivi dell’esperienza altrui e si traduce in una partecipazione all’esperienza

dell’altro, vissuta come lui la vive, nei suoi panni.

Nella relazione con l’altro il pathos (la patia- emozione affettiva, sofferenza) si manifesta in 4 modi:

nella sim-patia

nell’anti-patia

nell’em-patia

nell’a-patia

L’amore è «avere la stessa esperienza altrui, su qualsiasi cosa si condivida»

Capitolo 10 – La ricerca qualitativa

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10.2 OSSERVAZIONE PARTECIPANTE: peculiarità e svantaggi

10. Quantità di informazioni

L’Osservazione principalmente si basa su una molteplicità di pratiche interpretative e materiali empirici, ciò comporta l’accumulo di una grande quantità di informazioni, che necessita di essere sintetizzata e sistematizzata.

Capitolo 10 – La ricerca qualitativa

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10.2 OSSERVAZIONE PARTECIPANTE: peculiarità e svantaggi

11. Campioni non rappresentativi e attendibilità degli strumenti

L’osservazione partecipante viene effettuata – generalmente – da un

singolo ricercatore su piccoli campioni non rappresentativi, ragion per cui non è possibile testare l’attendibilità degli strumenti di misura, né

estendere i risultati a contesti più ampi.

Capitolo 10 – La ricerca qualitativa

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10.3 INTERVISTA QUALITATIVA

[…] l’intervista qualitativa si configura come una conversazione flessibile, ove la voce che spicca è quella dell’intervistato mentre l’intervistatore si pone nella posizione subalterna di ascoltatore.

L’obiettivo di tale tecnica è quello di tracciare una cornice entro la quale i soggetti intervistati possano esprimere il loro proprio modo d’essere (Patton, 1990).

L’intervista qualitativa è una tecnica di raccolta dati altamente flessibile che consente di recuperare una ricca mole di dati sugli atteggiamenti e sui comportamenti. È il metodo più idoneo per indagare i corsi di vita, i vissuti personali, le dimensioni cognitive

Capitolo 10 – La ricerca qualitativa

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INTERVISTA QUALITATIVA Azione interrogazione (Corbetta,1999)

Significati e sentimenti,

comunicazione verbale e non verbale, corsi di vita, vissuti personali,

dimensioni cognitive ed emotive dell’agire.

Intervista: strutturata, semi-strutturata, non strutturata (Corbetta, 1999).

Focus group

Capitolo 10 – La ricerca qualitativa

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INTERVISTA QUALITATIVA

Capitolo 10 – La ricerca qualitativa

Standardizzazione dello stimolo

Numerosità intervistati

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INTERVISTA QUALITATIVA

Domande:

linguaggio chiaro e comprensibile

Rubin e Rubin (2005):

domande principali

domande follow up

probe

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INTERVISTA QUALITATIVA: strutturata

Capitolo 10 – La ricerca qualitativa

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INTERVISTA QUALITATIVA: semi-strutturata

Capitolo 10 – La ricerca qualitativa

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INTERVISTA QUALITATIVA: non-strutturata

Capitolo 10 – La ricerca qualitativa

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INTERVISTA QUALITATIVA: FASI

Capitolo 10 – La ricerca qualitativa

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INTERVISTA QUALITATIVA

Focus group

[…] tecnica basata sull’osservazione partecipante e sull’intervista in profondità (Schutt, 2006). Nel focus group il ricercatore veste i panni di un moderatore che incoraggia i partecipanti (una quindicina di persone al massimo) a discutere in merito a un certo argomento, rivolgendo loro domande e chiedendo loro suggerimenti (Schutt, 2006).

Capitolo 10 – La ricerca qualitativa

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USO DEI DOCUMENTI

L’uso dei documenti nella ricerca sociale rappresenta un metodo di importanza cruciale per investigare i fenomeni del passato e, più in generale, per studiare comportamenti e atteggiamenti che non si possono osservare direttamente attraverso il ricorso all’intervista o all’osservazione partecipante.

Dalla lettura dei documenti si possono estrapolare credenze, desideri, valori, interessi che si annidano nella mente dell’autore e più in generale è possibile inferire il sistema di norme e di significati che caratterizzano un certo contesto culturale.

Capitolo 10 – La ricerca qualitativa

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USO DEI DOCUMENTI Azione lettura (Corbetta,1999)

Documenti di tipo segnico e di tipo non segnico (Cardano, 2003).

Documenti: personali, ufficiali, mediatici, della cultura

Analisi del contenuto: unità di analisi, codifica e classificazione, tecniche di analisi qualitative e

quantitative.

Capitolo 10 – La ricerca qualitativa

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USO DEI DOCUMENTI

Documenti personali: lettere, diari, biografie, autobiografie, cartoline, testamenti, foto, video, storie orali.

Documenti ufficiali (istituzionali): sentenze dei tribunali, bilanci delle imprese, organigrammi, statuti, regolamenti, contratti commerciali, atti parlamentari, leggi, registri parrocchiali, certificati di matrimonio, verbali dei consigli di amministrazione, schede di valutazione scolastica, programmi elettorali, cartelloni pubblicitari e così via.

Documenti mediatici: comunicazioni in formato testuale (giornali, testi letterari) e in formato audio-visivo (programmi radiofonici e televisivi) trasmessi da un’unica fonte a un ampio pubblico.

Documenti della cultura: opere letterarie (romanzi, gialli, biografie, fiabe, racconti sentimentali, testi storici, libri di fantascienza, guide turistiche, ecc.), opere figurative (dipinti, sculture, opere architettoniche, fotografie), opere sceniche (concerti, balletti, opere teatrali, produzioni cinematografiche) – prodotti della cultura popolare

(barzellette, proverbi, filastrocche, leggende).

Documenti mediati dalla rete: e-mail, forum, siti personali, blog (media tradizionali).

Capitolo 10 – La ricerca qualitativa

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USO DEI DOCUMENTI: un esempio

Capitolo 10 – La ricerca qualitativa

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Capitolo 10 – La ricerca qualitativa

USO DEI DOCUMENTI: un esempio

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USO DEI DOCUMENTI: vantaggi e svantaggi

Economicità

Assenza di reattività tra studiante e studiato

Ricostruzione del passato o soggetti/organizzazioni non raggiungibili

Finalità diverse dalla ricerca

Sforzo organizzativo

Ricostruzioni parziali, arbitrarie, soggettività, ufficialità

Disponibilità: privacy e segretezza istituzionale

Capitolo 10 – La ricerca qualitativa

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