Forza gravitazionale
La forza gravitazionale `e una delle quattro forze fondamentali della natura.
Due corpi puntiformi si attraggono secondo la legge di gravitazione universale (Newton, 1684). In particolare la forza esercitata dal corpo 2 sul corpo 1 `e pari a
F = −G~ m1m2 r2 rˆ
dove ˆr = versore del vettore ~r, G = 6.673 × 10−11 Nm2/kg2 costante universale
La forza tra due corpi non puntiformi pu`o essere calcolata per integrazione dei contributi infinitesimi. Si pu`o dimostrare che l’attrazione gravitazionale esercitata da un corpo esteso di massa M e simmetria sferica su di un corpo puntiforme (o assimilabile a tale) di massa m `e data da
F = −~
Z Gm
r2 rdM = −Gˆ mM R2
Rˆ
dove R `e la distanza fra il centro della sfera di massa M e la particella di massa m (valida per R > RM, raggio della sfera).
Energia potenziale gravitazionale
La forza gravitazionale `e conservativa. Consideriamo il corpo 2 fermo, mentre il corpo 1 si sposta lungo un percorso qualsiasi tra i punti i ed f (vedi figura). Il lavoro compiuto dalla forza gravitazionale che agisce sul corpo 1 risulta essere indipendente dal percorso e sar`a dato da
L =
Z f i
F · d~~ s = −Gm1m2 Z f
i
ˆ
r · d~s
r2 = −Gm1m2
Z rf ri
dr
r2 = −Gm1m2 1
ri − 1 rf
da cui un’energia potenziale U (r) = −Gm1m2
r tale che L = −U (rf) + U (ri).
L’energia potenziale gravitazionale non cambia scambiando i corpi fra loro, `e sempre negativa e si annulla solo nel limite r → ∞. L’energia potenziale gravitazionale di un corpo a quota h, U (h) = mgh, la si ottiene (a meno di una costante) ponendo r = RT + h, dove RT `e il raggio della Terra, e sviluppando in serie per h << RT:
U (h) = −G mM
RT + h ' −GmM RT
1 − h RT
= U (0) + mgh, g = GM R2T
Velocit` a di fuga
Consideriamo un corpo di massa m nel campo gravitazionale prodotto da un corpo di massa M >> m. L’energia meccanica E `e conservata:
E = K + U = 1
2mv2 − GmM
r = cost.
Notare che E pu`o essere > 0 o < 0. Se E < 0, dato che K ≥ 0, necessariamente E − U = K ≥ 0 ⇒ E + GmM
r ≥ 0 ⇒ r ≤ GmM
|E|
Il corpo di massa m `e intrappolato nel campo gravitazionale di M : non pu`o allontanarsi pi`u di rmax = GmM/|E|. Se E > 0, il corpo pu`o invece allontanarsi indefinitamente.
Si definisce velocit`a di fuga la minima velocit`a che un corpo che parte da una distanza r dal centro di M deve avere per sfuggire (completamente) alla sua azione gravitazionale.
Da Ki + Ui = Kf + Uf con Uf = 0 e Kf ≥ 0 si trova vf uga =
q2GM
r .
La velocit`a necessaria per sfuggire all’attrazione della terra si ottiene ponendo M = MT = 5.97 × 1024 kg, r = RT = 6.37 × 106 m, da cui vf uga,T = 1.12 × 104 m/s.
Orbita circolare di un satellite
Per un satellite che percorre un’orbita circolare, la forza centripeta necessaria `e fornita dalla forza gravitazionale. Per un’orbita di raggio r percorsa a velocit`a v, vale
mac = mv2
r = GmM
r2 ⇒ mv2 = GM m
r ⇒ K = 1
2mv2 = 1
2GM m
r = −1
2U (r) L’energia cinetica `e quindi pari a met`a dell’energia potenziale (in modulo). L’energia meccanica `e sempre negativa e vale la met`a dell’energia potenziale:
E = K + U (r) = 1
2U (r) = −1
2mv2, mentre velocit`a e raggio dell’orbita sono legate da rv2 = GM . Il periodo dell’orbita `e T = 2π/ω dove ω = v/r da cui
T2 = 2π ω
2
= 4π2 GM r3
che `e un caso particolare (per orbite circolari) della terza legge di Keplero.
Problema dei due corpi: energia meccanica
Consideriamo due corpi che interagiscono con forze gravitazionali. Prendiamo un sistema di riferimento con origine nel centro di massa (m1~r1 + m2~r2 = 0) e definiamo
~r = ~r2 − ~r1:
~r1 = − m2
m1 + m2~r e ~r2 = m1
m1 + m2~r,
~v1 = − m2
m1 + m2~v e ~v2 = m1
m1 + m2~v, dove ~v = d~r/dt. L’energia cinetica del sistema diventa
K = 1
2m1v12 + 1
2m2v22 = 1 2
m1m22 + m2m21
(m1 + m2)2 v2 = 1 2
m1m2 m1 + m2
v2 = 1 2µv2
La quantit`a µ = m1m2/(m1 + m2) `e detta massa ridotta del sistema (notare che m1m2 = µM , con M = m1 + m2). L’energia meccanica:
E = 1
2µv2 + U (r)
`e la stessa che per un corpo di massa µ in un campo gravitazionale centrale, ovvero diretto verso un punto fisso. In generale, il problema a due corpi pu`o essere risolto come “problema di un corpo in un campo centrale” + “moto del centro di massa”.
Problema dei due corpi: momento angolare
Il momento angolare sotto un campo gravitazionale centrale `e sempre conservato in quanto la forza gravitazionale ha momento nullo rispetto al centro. Di conseguenza, il moto avviene in un piano ortogonale alla direzione del momento angolare.
Ci`o vale in generale per qualunque forza centrale, per le quali il potenziale `e funzione di r: U = U (r) mentre la forza ~F = −∇U (r) = −dU (r)
dr r `ˆ e sempre diretta lungo ~r.
Indichiamo con ω la velocit`a angolare con cui i due corpi ruotano intorno all’asse passante per il loro centro di massa e perpendicolare al piano che li contiene. Il momento angolare totale `e dato da
` = I1ω+I2ω = (m1r12+m2r22)ω = m1m22 + m2m21 (m1 + m2)2
r2ω =
m1m2 m1 + m2
r2ω = µr2ω come per il problema equivalente di un corpo di massa ridotta µ sotto l’effetto di un campo gravitazionale centrale.
Problema dei due corpi: soluzione
Risolviamo il problema equivalente per il corpo di massa µ. Per le leggi di conservazione:
( 1
2µv2 − Gm1m2
r = E
µr2ω = `
sono costanti del moto. Ricordando che ~v = d~r/dt = (dr/dt)ˆr + ~ω × ~r e che ˆr e ~ω sono perpendicolari, si trova che v2 = (dr/dt)2 + r2ω2. Inoltre, notando che
dr dt
2
= dr
dθ · dθ dt
2
= dr dθ
2 ω2, si trova (dividendo per µ e ponendo M = m1 + m2):
1 2
"
dr dθ
2
+ r2
#
ω2 − GM
r = E
µ, r2ω = ` µ
Ricavando dalla seconda equazione ω = `/(µr2) e sostituendo nella prima:
1 2
"
dr dθ
2
+ r2
# `2
µ2r4 − GM
r = E µ
Orbite ellittiche
La soluzione generale della precedente equazione
`e la seguente:
r(θ) = k
1 − e cos θ
dove il parametro e `e detto eccentricit`a e pu`o assumere valori tra 0 e ∞. Se 0 < e < 1 otteniamo un’ellisse con semi assi maggiore e minore pari a
a = k
1 − e2; b = k
√1 − e2 = ap
1 − e2.
e con i fuochi f1 e f2 rispettivamente in (−c, 0) e (c, 0), dove c = ea. Sostituendo nell’equazione precedentemente trovata si dimostra che
k = `2
µ2GM , e = s
1 + 2`2E
µ3G2M2; a = −µGM
2E , b = `
√−2µE,
Con e = 0 l’ellisse degenera in una circonferenza, mentre per e = 1 o e > 1 la curva diventa una parabola o un’iperbole, rispettivamente.
Leggi di Keplero
Le leggi di Keplero, ricavate in base alle osservazioni astronomiche, furono formulate ben prima che la legge di gravitazione universale di Newton le spiegasse:
1. i pianeti del sistema solare seguono delle orbite ellittiche con il Sole in uno dei due fuochi;
2. nel moto dei pianeti del sistema solare, aree uguali vengono spazzate in tempi uguali;
3. il quadrato del periodo di rivoluzione dei pianeti del sistema solare `e proporzionale al cubo del semiasse maggiore dell’orbita ellittica.
La prima legge deriva dai risultati precedenti: il Sole ha massa molto superiore a quella dei pianeti e pu`o quindi essere assunto come fisso.
La seconda legge si dimostra tramite la relazione fra velocit`a areolare e momento angolare.
La terza legge si dimostra dalla seconda tramite la relazione: AT = A, dove ˙˙ A `e la velocit`a areolare (costante), T `e il periodo, A = πab l’area dell’ellisse.
Seconda legge di Keplero e velocit` a areolare
Consideriamo degli assi con origine nel punto fisso e indichiamo con ~r(t) e ~r(t + ∆t) i raggi vettori che individuano la posizione del corpo lungo la traiettoria agli istanti t e t + ∆t (vedi figura).
Nel tempo ∆t il vettore ~r spazza l’area ∆A delimitata dai due lati di lunghezza r(t) e r(t + ∆t) e l’arco di traiettoria di lunghezza
∆s. Per piccoli ∆t, ∆s ≈ ∆r e r(t + ∆t) ≈ r(t). Quindi
∆A ' 1
2r∆r sin(π − θ) = 1
2r∆r sin θ
che in termini infinitesimi diventa dA = 12rdr sin θ = 12rv sin θdt. La velocit`a areolare A `˙ e l’area spazzata per unit`a di tempo dal vettore ~r:
A =˙ dA
dt = 1
2rv sin θ, da cui
A =~˙ 1
2~r × ~v = 1 2µ
~`.
Dalla conservazione del momento angolare segue la seconda legge di Keplero.