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Forza gravitazionale

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Academic year: 2021

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(1)

Forza gravitazionale

La forza gravitazionale `e una delle quattro forze fondamentali della natura.

Due corpi puntiformi si attraggono secondo la legge di gravitazione universale (Newton, 1684). In particolare la forza esercitata dal corpo 2 sul corpo 1 `e pari a

F = −G~ m1m2 r2

dove ˆr = versore del vettore ~r, G = 6.673 × 10−11 Nm2/kg2 costante universale

La forza tra due corpi non puntiformi pu`o essere calcolata per integrazione dei contributi infinitesimi. Si pu`o dimostrare che l’attrazione gravitazionale esercitata da un corpo esteso di massa M e simmetria sferica su di un corpo puntiforme (o assimilabile a tale) di massa m `e data da

F = −~

Z Gm

r2 rdM = −Gˆ mM R2

dove R `e la distanza fra il centro della sfera di massa M e la particella di massa m (valida per R > RM, raggio della sfera).

(2)

Energia potenziale gravitazionale

La forza gravitazionale `e conservativa. Consideriamo il corpo 2 fermo, mentre il corpo 1 si sposta lungo un percorso qualsiasi tra i punti i ed f (vedi figura). Il lavoro compiuto dalla forza gravitazionale che agisce sul corpo 1 risulta essere indipendente dal percorso e sar`a dato da

L =

Z f i

F · d~~ s = −Gm1m2 Z f

i

ˆ

r · d~s

r2 = −Gm1m2

Z rf ri

dr

r2 = −Gm1m2  1

ri − 1 rf



da cui un’energia potenziale U (r) = −Gm1m2

r tale che L = −U (rf) + U (ri).

L’energia potenziale gravitazionale non cambia scambiando i corpi fra loro, `e sempre negativa e si annulla solo nel limite r → ∞. L’energia potenziale gravitazionale di un corpo a quota h, U (h) = mgh, la si ottiene (a meno di una costante) ponendo r = RT + h, dove RT `e il raggio della Terra, e sviluppando in serie per h << RT:

U (h) = −G mM

RT + h ' −GmM RT



1 − h RT



= U (0) + mgh, g = GM R2T

(3)

Velocit` a di fuga

Consideriamo un corpo di massa m nel campo gravitazionale prodotto da un corpo di massa M >> m. L’energia meccanica E `e conservata:

E = K + U = 1

2mv2 − GmM

r = cost.

Notare che E pu`o essere > 0 o < 0. Se E < 0, dato che K ≥ 0, necessariamente E − U = K ≥ 0 ⇒ E + GmM

r ≥ 0 ⇒ r ≤ GmM

|E|

Il corpo di massa m `e intrappolato nel campo gravitazionale di M : non pu`o allontanarsi pi`u di rmax = GmM/|E|. Se E > 0, il corpo pu`o invece allontanarsi indefinitamente.

Si definisce velocit`a di fuga la minima velocit`a che un corpo che parte da una distanza r dal centro di M deve avere per sfuggire (completamente) alla sua azione gravitazionale.

Da Ki + Ui = Kf + Uf con Uf = 0 e Kf ≥ 0 si trova vf uga =

q2GM

r .

La velocit`a necessaria per sfuggire all’attrazione della terra si ottiene ponendo M = MT = 5.97 × 1024 kg, r = RT = 6.37 × 106 m, da cui vf uga,T = 1.12 × 104 m/s.

(4)

Orbita circolare di un satellite

Per un satellite che percorre un’orbita circolare, la forza centripeta necessaria `e fornita dalla forza gravitazionale. Per un’orbita di raggio r percorsa a velocit`a v, vale

mac = mv2

r = GmM

r2 ⇒ mv2 = GM m

r ⇒ K = 1

2mv2 = 1

2GM m

r = −1

2U (r) L’energia cinetica `e quindi pari a met`a dell’energia potenziale (in modulo). L’energia meccanica `e sempre negativa e vale la met`a dell’energia potenziale:

E = K + U (r) = 1

2U (r) = −1

2mv2, mentre velocit`a e raggio dell’orbita sono legate da rv2 = GM . Il periodo dell’orbita `e T = 2π/ω dove ω = v/r da cui

T2 =  2π ω

2

= 4π2 GM r3

che `e un caso particolare (per orbite circolari) della terza legge di Keplero.

(5)

Problema dei due corpi: energia meccanica

Consideriamo due corpi che interagiscono con forze gravitazionali. Prendiamo un sistema di riferimento con origine nel centro di massa (m1~r1 + m2~r2 = 0) e definiamo

~r = ~r2 − ~r1:

~r1 = − m2

m1 + m2~r e ~r2 = m1

m1 + m2~r,

~v1 = − m2

m1 + m2~v e ~v2 = m1

m1 + m2~v, dove ~v = d~r/dt. L’energia cinetica del sistema diventa

K = 1

2m1v12 + 1

2m2v22 = 1 2

m1m22 + m2m21

(m1 + m2)2 v2 = 1 2

 m1m2 m1 + m2



v2 = 1 2µv2

La quantit`a µ = m1m2/(m1 + m2) `e detta massa ridotta del sistema (notare che m1m2 = µM , con M = m1 + m2). L’energia meccanica:

E = 1

2µv2 + U (r)

`e la stessa che per un corpo di massa µ in un campo gravitazionale centrale, ovvero diretto verso un punto fisso. In generale, il problema a due corpi pu`o essere risolto come “problema di un corpo in un campo centrale” + “moto del centro di massa”.

(6)

Problema dei due corpi: momento angolare

Il momento angolare sotto un campo gravitazionale centrale `e sempre conservato in quanto la forza gravitazionale ha momento nullo rispetto al centro. Di conseguenza, il moto avviene in un piano ortogonale alla direzione del momento angolare.

Ci`o vale in generale per qualunque forza centrale, per le quali il potenziale `e funzione di r: U = U (r) mentre la forza ~F = −∇U (r) = −dU (r)

dr r `ˆ e sempre diretta lungo ~r.

Indichiamo con ω la velocit`a angolare con cui i due corpi ruotano intorno all’asse passante per il loro centro di massa e perpendicolare al piano che li contiene. Il momento angolare totale `e dato da

` = I1ω+I2ω = (m1r12+m2r22)ω =  m1m22 + m2m21 (m1 + m2)2



r2ω =

 m1m2 m1 + m2



r2ω = µr2ω come per il problema equivalente di un corpo di massa ridotta µ sotto l’effetto di un campo gravitazionale centrale.

(7)

Problema dei due corpi: soluzione

Risolviamo il problema equivalente per il corpo di massa µ. Per le leggi di conservazione:

( 1

2µv2 − Gm1m2

r = E

µr2ω = `

sono costanti del moto. Ricordando che ~v = d~r/dt = (dr/dt)ˆr + ~ω × ~r e che ˆr e ~ω sono perpendicolari, si trova che v2 = (dr/dt)2 + r2ω2. Inoltre, notando che

 dr dt

2

=  dr

dθ · dθ dt

2

=  dr dθ

2 ω2, si trova (dividendo per µ e ponendo M = m1 + m2):

1 2

"

 dr dθ

2

+ r2

#

ω2 − GM

r = E

µ, r2ω = ` µ

Ricavando dalla seconda equazione ω = `/(µr2) e sostituendo nella prima:

1 2

"

 dr dθ

2

+ r2

# `2

µ2r4 − GM

r = E µ

(8)

Orbite ellittiche

La soluzione generale della precedente equazione

`e la seguente:

r(θ) = k

1 − e cos θ

dove il parametro e `e detto eccentricit`a e pu`o assumere valori tra 0 e ∞. Se 0 < e < 1 otteniamo un’ellisse con semi assi maggiore e minore pari a

a = k

1 − e2; b = k

√1 − e2 = ap

1 − e2.

e con i fuochi f1 e f2 rispettivamente in (−c, 0) e (c, 0), dove c = ea. Sostituendo nell’equazione precedentemente trovata si dimostra che

k = `2

µ2GM , e = s

1 + 2`2E

µ3G2M2; a = −µGM

2E , b = `

√−2µE,

Con e = 0 l’ellisse degenera in una circonferenza, mentre per e = 1 o e > 1 la curva diventa una parabola o un’iperbole, rispettivamente.

(9)

Leggi di Keplero

Le leggi di Keplero, ricavate in base alle osservazioni astronomiche, furono formulate ben prima che la legge di gravitazione universale di Newton le spiegasse:

1. i pianeti del sistema solare seguono delle orbite ellittiche con il Sole in uno dei due fuochi;

2. nel moto dei pianeti del sistema solare, aree uguali vengono spazzate in tempi uguali;

3. il quadrato del periodo di rivoluzione dei pianeti del sistema solare `e proporzionale al cubo del semiasse maggiore dell’orbita ellittica.

La prima legge deriva dai risultati precedenti: il Sole ha massa molto superiore a quella dei pianeti e pu`o quindi essere assunto come fisso.

La seconda legge si dimostra tramite la relazione fra velocit`a areolare e momento angolare.

La terza legge si dimostra dalla seconda tramite la relazione: AT = A, dove ˙˙ A `e la velocit`a areolare (costante), T `e il periodo, A = πab l’area dell’ellisse.

(10)

Seconda legge di Keplero e velocit` a areolare

Consideriamo degli assi con origine nel punto fisso e indichiamo con ~r(t) e ~r(t + ∆t) i raggi vettori che individuano la posizione del corpo lungo la traiettoria agli istanti t e t + ∆t (vedi figura).

Nel tempo ∆t il vettore ~r spazza l’area ∆A delimitata dai due lati di lunghezza r(t) e r(t + ∆t) e l’arco di traiettoria di lunghezza

∆s. Per piccoli ∆t, ∆s ≈ ∆r e r(t + ∆t) ≈ r(t). Quindi

∆A ' 1

2r∆r sin(π − θ) = 1

2r∆r sin θ

che in termini infinitesimi diventa dA = 12rdr sin θ = 12rv sin θdt. La velocit`a areolare A `˙ e l’area spazzata per unit`a di tempo dal vettore ~r:

A =˙ dA

dt = 1

2rv sin θ, da cui

A =~˙ 1

2~r × ~v = 1 2µ

~`.

Dalla conservazione del momento angolare segue la seconda legge di Keplero.

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